Le antenne per la telefonia mobile o Stazioni Radio Base
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Le antenne per la telefonia mobile o Stazioni Radio Base
Le antenne per la telefonia mobile o Stazioni Radio Base. Informativa per i cittadini. L’informativa ha lo scopo di chiarire alcuni aspetti della gestione delle antenne per la telefonia mobile ( cellulari ). 1) Quali sono i compiti dell'Amministrazione Comunale? Il Comune ha compiti di pianificazione, autorizzativi e di controllo.Visti i piani di rete presentati dai gestori, il Comune provvede all'inserimento degli impianti a servizio della telefonia mobile nel Piano Annuale della Telefonia Mobile. Piano, che viene approvato entro dicembre di ogni anno precedente a quello della sua attuazione. In esso sono rappresentate graficamente le stazioni realizzate, quelle in corso di realizzazione e gli areali di ricerca. Sono definiti "areali" le zone all'interno delle quali i quattro gestori titolari di concessione ministeriale (Tim, Tre, Vodafone, Wind) ricercano un luogo dove installare gli impianti nell'anno di vigenza del piano. Per individuare la "localizzazione idonea" all'interno dell'areale: tecnici competenti effettuano dei sopralluoghi alla ricerca del luogo più opportuno valutando di preferenza siti di proprietà comunale. Le stazioni radio base per la telefonia mobile sono autorizzate dal Comune secondo le procedure previste dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche (d.lgs. n. 259 del 1 agosto 2003). Le richieste sono presentate alla Direzione Ambiente del Comune di Firenze, che ha 90 giorni di tempo per rilasciare l'autorizzazione, dopo aver fatto tutte le valutazioni necessarie. Di particolare importanza è il parere dell'ARPAT per le problematiche ambientali e quello della Direzione Urbanistica per la verifica di compatibilità dell'intervento con gli strumenti edilizi e urbanistici (es. Piano Strutturale, Regolamenti, ecc.). Qualora l'intervento sia previsto in area vincolata (beni artistici, paesaggio, ecc.) occorre anche il parere della Soprintendenza. Se entro 90 giorni il Comune non rilascia l'autorizzazione o non emana un provvedimento di diniego, l'impianto si considera autorizzato (art. 87 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche). Per quanto riguarda il controllo, il Comune provvede a chiedere ad ARPAT l'attività di misurazione di verifica del rispetto dei limiti di legge ed effettua in proprio i controlli di carattere edilizio ed urbanistico. 2) Che rapporti ci sono tra il Comune di Firenze e i gestori della Telefonia Mobile? Il Comune di Firenze ha sottoscritto il 14 settembre 2005 con i quattro gestori un protocollo d'intesa contenente impegni comuni per una corretta gestione dell'inserimento degli impianti a servizio della telefonia mobile nel tessuto urbano. Il protocollo è composto da una prima parte, in cui sono definiti puntualmente gli impegni del Comune e dei gestori, e da tre allegati, che definiscono puntualmente la procedura per l'autorizzazione, i criteri localizzativi e l'attività di pianificazione. Tra le numerose novità previste dal protocollo segnaliamo l'istituzione del Nucleo tecnico di Valutazione composto da tutte le Direzioni del Comune interessate (Ambiente,Urbanistica, ecc.), dai Quartieri, dall'ARPAT, dalla Soprintendenza, e da un rappresentante dell'associazione dei comitati cittadini. Questo organismo svolge una funzione istruttoria e di coordinamento nelle fasi di pianificazione e di autorizzazione precedenti alla realizzazione degli impianti. Fra gli impegni assunti dai gestori vi è la riqualificazione estetica e funzionale delle più vecchie e impattanti tra le infrastrutture esistenti. 3) Chi stabilisce i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici? La legge n. 36 del 22 febbraio 2001 determina i limiti di esposizione, valori di attenzione e gli obiettivi di qualità. La competenza è esclusiva dello Stato e Regioni e Comuni non possono quindi intervenire in questa materia. I limiti stabiliti dalla norma italiana sono molto cautelativi: i valori raccomandati dalla Commissione Europea sono 10 volte superiori rispetto ai valori italiani di 6 V/m. Sempre con riferimento ai limiti, ARPAT e comune di Firenze, nel caso di impianti che da progetto risultino con valori superiori ai 3 V/m (quindi la metà del limite di legge) provvedono a prescrivere al gestore l'obbligo del collaudo per verificare che quanto progettato risponda precisamente a quanto realizzato. 4) Chi abita vicino a una SRB si deve preoccupare per la sua salute? Nonostante numerosi studi in proposito, finora non sono stati evidenziati effetti sulla salute collegabili alla vicinanza a questi impianti, anche nei paesi in cui i livelli di campi elettromagnetici consentiti dalla legge sono assai più elevati che da noi. Già nel 2000 le conclusioni di un'importante indagine sui Campi Elettromagnetici erano che "non risultano prove evidenti di rischi per la salute della popolazione che vive in prossimità di SRB". Non è stato neppure documentato che esista una maggiore sensibilità di alcune persone ai CEM. Allo stato attuale delle conoscenze, si può concludere che l'esposizione delle persone ai CEM delle SRB non comporta rischi per la salute. 5) Ma queste conclusioni sono definitive? Vista la grande diffusione dei telefoni cellulari, la quantità di soggetti interessati e la preoccupazione di una parte della popolazione, è necessario completare e approfondire ancora le conoscenze scientifiche, soprattutto perché lo sviluppo troppo recente di questa tecnologia non ha consentito studi epidemiologici su popolazione esposta per più di 10/15 anni; questo è considerato un periodo breve per lo studio di patologie cronico degenerative quali i tumori, in cui vi può essere un lungo tempo di latenza fra l'esposizione a un cancerogeno ambientale e l'insorgenza della malattia. Nel caso delle radiofrequenze di cui si parla si può affermare fin da ora che, se c'è un qualche effetto, questo è molto debole: il dubbio riguarda soprattutto l'uso del telefono cellulare che comporta un'esposizione molto più intensa, rispetto all'antenna,anche se discontinua. Di fronte allo straordinario sviluppo della tecnologia della telefonia mobile la comunità scientifica internazionale si è comunque attivata in quanto un seppur minimo rischio connesso a una tecnologia così diffusa potrebbe avere un grosso peso sulla salute pubblica. A titolo di maggior sicurezza sono quindi stati stabiliti a livello internazionale dei limiti cautelativi di esposizione alle radiofrequenze prodotte dalle SRB, in base ai quali alcune nazioni hanno potuto adottare limiti di legge: quelli in vigore in Italia sono fra i più bassi al mondo. Ugualmente a titolo precauzionale viene consigliato un uso prudente del telefono cellulare al di sotto dei sedici anni. 6) Chi porta un pacemaker o uno stimolatore cardiaco può abitare vicino a un'antenna? I valori di campi elettromagnetici che possono causare interferenza con i pace-maker o gli stimolatori cardiaci, sia riportati dalla letteratura scientifica che ricavati da studi sperimentali, sono di gran lunga superiori a quelli ammessi dalle linee guida internazionali e dalla legge italiana per le SRB. Non risultano casi di possibili interferenze fra livelli di campi elettromagnetici quali quelli ammessi per le SRB per la popolazione in generale e questi apparecchi, pertanto coloro che li portano possono vivere tranquillamente nelle vicinanze di un'antenna per telefonia. Possono invece essere necessarie precauzioni nell'esposizione ad altre sorgenti di CEM, quali gli stessi telefoni cellulari. 7) Ma chi controlla le stazioni radiobase? Il controllo è affidato alla Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Toscana (ARPAT). ARPAT svolge tre tipi diversi di verifica: - esamina il progetto di ogni stazione prima che venga realizzata o modificata; - valuta il collaudo degli impianti più critici, dopo la realizzazione delle stazioni,; - organizza le misure di controllo con i propri tecnici. 8) Come viene valutato il progetto di una nuova stazione? Chi mi garantisce che la somma degli effetti con gli impianti vicini non crei un'esposizione pericolosa? ARPAT ha un archivio che contiene tutti i progetti presentati per la realizzazione delle diverse stazioni radiobase presenti sul territorio. Per ogni nuovo progetto viene fatta una simulazione del campo elettromagnetico prodotto da tutte le stazioni presenti nella zona circostante. Nella simulazione si ipotizza, per cautela, che tutti gli impianti possano funzionare contemporaneamente ed alla massima potenza. Il programma di simulazione calcola il campo elettrico sulle facciate e le coperture di tutti gli edifici. Se da questa prova emerge un superamento dei limiti di legge la realizzazione della stazione non viene autorizzata. ARPAT, in questo modo, verifica non solo la compatibilità del nuovo impianto con quelli esistenti, ma anche con quelli già autorizzati, ma ancora da realizzare. Se vuoi controllare quali impianti sono stati presi in esame per fare la simulazione, puoi chiedere una copia del parere di ARPAT al Comune o ad ARPAT stessa. 9) Sono venuti dei tecnici per fare misure del campo elettromagnetico, ma non sono sicuro che fossero di ARPAT. Chi potrebbero essere? Le misure del campo elettromagnetico le fanno i tecnici di ARPAT durante le attività di controllo, ma anche i tecnici dei gestori di telefonia mobile, durante la fase di progetto della stazione, per assicurarsi che sia compatibile con i livelli di campo già presenti. I gestori degli impianti fanno svolgere misure presso le abitazioni anche dopo la realizzazione della stazione, qualora ARPAT richieda loro un collaudo dell'impianto. In questo caso viene prodotta una relazione che ARPAT esamina per controllare che la stazione sia conforme al progetto. 10) Ma dopo, chi ci garantisce che le emissioni degli impianti non vengano aumentate? ARPAT svolge controlli a campione su molti impianti ogni anno. I controlli vengono svolti all'insaputa del gestore dell'impianto, sulla base delle richieste che arrivano dal comune. I risultati di tutti i controlli sono visibili sul web al seguente indirizzo: http://sira.arpat.toscana.it/sira/misure_cem/FI/FUB_index.htm Alcuni impianti vengono tenuti sotto controllo con centraline di monitoraggio per diverse settimane. La potenza emessa dalle stazioni è variabile, secondo il traffico telefonico servito: è maggiore di giorno e minore di notte, ma secondo un andamento abbastanza regolare, perciò anche misure relativamente brevi, fatte nelle ore del giorno, sono rappresentative delle situazioni più critiche che si possono presentare. Avvertenze:Le informazioni qui riportate sono state redatte dal personale del Comune di Firenze, del Dipartimento di Firenze di ARPAT, e della ASL 10 Zona Firenze, che si occupano per i rispettivi enti delle stazioni di telefonia mobile; si riferiscono ai problemi delle stazioni di telefonia mobile ed alla loro gestione nel territorio del Comune di Firenze. Non tutte le affermazioni qui riportate possono essere estese anche ad altre tipologie di impianti o a quanto avviene in altri Comuni.
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