per favore, non mordermi sul collo!
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per favore, non mordermi sul collo!
PER FAVORE, NON MORDERMI SUL COLLO! (Dance of the vampires) di Roman Polanski GB-USA, 1967 - 98’ Soggetto e sceneggiatura: R. Polanski e Gérard Brach Produttore: Gene Gutowski - Fotografia: Douglas Slocombe - Montaggio: Alistair McIntvre - Musiche: Krzystof Komeda - Scenografia: Wilfred Shingleton e Fred Carter Interpreti, (personaggi) e doppiatori italiani: Jack MacGowran (Professor Abronsius) Bruno Persa, Roman Polanski (Alfred l'assistente) Oreste Lionello, Alfie Bass (Shagal il locandiere) Carlo Romano, Ferdy Mayne (Conte Von Krolock) Mario Feliciani, Sharon Tate (Sarah Shagal) Il film, del 1967, è un omaggio, ricco di ironia, alla cinematografia vampiresca ed è stato spesso visto come un'esplicita parodia dei film della Hammer, celebre casa di produzione britannica fondata nel 1934 e famosa per la serie di film horror prodotti dalla fine degli anni cinquanta fino agli anni settanta. Nel film, Polanski cerca di riunire in un' unica pellicola tutte le situazioni tipiche del cinema vampiresco, esposte in sequenza volutamente accademica (il cacciatore di vampiri, il villaggio dei montanari, la bella insidiata dal mostro, il vampiro aristocratico e tenebroso, il mostruoso servitore, il castello tra le montagne...), epurate della loro componente più macabra per dare risalto al lato fiabesco e avventuroso, quando non esplicitamente comico. In un'atmosfera fiabesca e fantastica (ben espressa dalle scenografie di Wilfred Shingleton e dalla fotografia di Douglas Slocombe), la storia si muove liberamente tra il gotico e la commedia, mescolando abilmente i generi e sviluppandosi in una serie di trovate esilaranti, assemblate con il gusto infantile per il divertimento puro. Per favore... non mordermi sul collo vive del brillante umorismo ebreo-polacco del suo autore, riuscendo a bilanciare con equilibrio parodia, citazioni filologiche e tensione autentica per dare vita a qualcosa di completamente nuovo. Un qualcosa che lo ha reso capostipite di una serie di parodie farsesche e dissacranti intese a esorcizzare con acume e ironia figure mitiche ed eroiche della tradizione. È dal professor Abronsius e Alfred che derivano allora il dottor Frederick Frankenst(e)in e Igor del Frankenstein Junior di Mel Brooks. Storia produttiva Primo film a budget relativamente alto di Polanski, la pellicola subì diverse traversie produttive. Dopo l'iniziale scelta di girare tra le montagne dell'Austria, il set venne improvvisamente trasferito sulle Dolomiti italiane, presso Ortisei e sull'Alpe di Siusi, mentre il ruolo di Sarah passò da Jill St. John a Sharon Tate, allora moglie del regista. Il regista entrò in più occasioni in conflitto con i produttori per mantenere la propria indipendenza creativa. Dopo le riprese, il film venne rimontato senza la supervisione di Polanski e reintitolato per il mercato USA (l'originale Dance of the Vampires venne così sostituito con il più leggero The Fearless Vampire Killers, or Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck, cercando di dare più risalto alla componente comica e parodistica). Benché il personaggio di Alfred sia di fatto uno dei protagonisti, il nome di Polanski come attore non compare nei titoli di testa né nelle locandine. Non tutti sanno che… Nel 1996 è stato tratto dal film il fortunatissimo musical teatrale Tanz der Vampire, scritto da Michael Kunze e Jim Steinman e diretto dallo stesso Polanski. Notevole l'influenza della pellicola nel cinema successivo. La scena del ballo dei vampiri è apertamente citata nell'analoga sequenza del film Van Helsing di Stephen Sommers del 2004, mentre la pellicola italiana Fracchia contro Dracula (1985) presenta numerose analogie con il film di Polanski. La critica Non è solo una parodia, come qualcuno crede. Non è solo uno « scherzo », sul genere horror né una presa in giro di Bela Lugosi. No, questo è un film che vive tutto di luce propria: è divertente e persino magico per certe trovate. Intanto per i protagonisti. Bravi e azzeccati. Un eccezionale professore mezzo pazzo, che sembra la caricatura di Einstein. I suoi tic, le sue follie sono buona parte del successo del film. [...] Walter Veltroni Scheda a cura del Club Amici del Cinema - Genova
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