Per un`opera più grande

Transcript

Per un`opera più grande
Per un’opera più grande
A sostegno dell’Obra Padre Mario Pantaleo
Buenos Aires, Argentina
“…per un’opera più grande”
“a patto che l’idea vi piaccia
e vi entusiasmi, non dobbiamo
fare chissà che, ma quello che
abbiamo sempre fatto per noi, ora
lo possiamo fare per un’opera più
grande. vediamo…” (Silvia)
Quello che vogliamo raccontare è l’incontro
tra una storia piccola - la storia della nostra
famiglia e dei nostri amici - e una storia
più grande (quella del rapporto tra AVSI,
importante ONG italiana e l’Obra di Padre
Mario Pantaleo, grande opera di carità e di
educazione argentina).
Una cosa abbiamo imparato lungo questa
strada, fatta di “coincidenze”, incontri e
amicizie impreviste: in ogni circostanza,
anche le più difficili, c’è una possibilità di
bene, c’è la possibilità che si sveli il Destino
Buono per cui l’uomo è fatto. Per noi questo
è stato sperimentabile.
Silvia Oldrini è morta il 29 settembre 2002 a
29 anni, dopo 2 anni e mezzo di malattia.
Per la famiglia e gli amici, raccogliendo un
invito che Silvia stessa aveva fatto pochi
mesi prima, viene spontaneo chiedere a tutti
di indirizzare le offerte in memoria per un
progetto di AVSI.
Quello stesso anno Perla Aracelis Gallardo,
che dal 1992 guida la Obra, nella sua ricerca
di un aiuto per dare continuità all’opera del
Padre Mario, approda in Italia e incontra
AVSI. Dopo una serie di incontri nascono
due progetti da sviluppare insieme a
Buenos Aires; inoltre l’Obra viene inserita
nell’annuale campagna delle Tende di Natale.
È l’inizio di un rapporto tra le due realtà che
va molto oltre il contenuto dei progetti: un
rapporto nel quale ognuno approfondisce
la propria specificità e i propri talenti ed
è spinto ad andare in fondo alla propria
vocazione di opera.
Così i fondi raccolti per Silvia e consegnati
ad AVSI vengono destinati all’Obra del Padre
Mario e le due storie si incontrano.
Bibliteca y Centro Comunitario
Attualmente è in atto la seconda fase del
progetto, nella quale la struttura verrà
potenziata in modo da diventare anche un
Centro Comunitario, in grado di offrire a
tutto il quartiere uno spazio di incontro e i
più moderni servizi di accesso a internet e di
fruizione di contenuti multimediali.
Parallelamente il nostro supporto alla
missione educativa della Obra si realizza
tramite il sostegno continuativo al Centro di
Formazione Professionale “Plaza des Artes y
Officios” realizzata con AVSI
I soldi raccolti con quel primo concerto sono
tanti e altri ne continuano ad arrivare, così
come la disponibilità di molti che vogliono
fare qualcosa per contribuire. Qualcuno
allora comincia a pensare che si possa fare
qualcosa di più.
Perla da tempo aveva un sogno: acquisire
un terreno adiacente al complesso scolastico
e, su quello, realizzare una biblioteca aperta
a tutto il quartiere di Gonzàlez Catàn.
Questo aiuto inatteso, che si aggiunge ai
progetti già decisi con AVSI, sembra aprire
una possibilità, e così la Biblioteca diventa
l’obiettivo degli amici di Silvia.
In questi anni sono
stati realizzati molti
eventi (concerti, cene a
tema...). Si è cercato
non solo di raccogliere
fondi, ma anche di
proporre gesti che
fossero espressione di
bellezza, per comunicare
il cuore dell’esperienza
fatta e la sorpresa di una
indistruttibile positività che
si può trovare anche nella
difficoltà.
Quella della Biblioteca è una iniziativa molto
importante perché, anche in un contesto di
estrema difficoltà, IL VERO SVILUPPO PUÒ
NASCERE SOLO DALL’EDUCAZIONE DELLA
PERSONA.
Oggi questo sogno è diventato realtà e
la Biblioteca ha iniziato la sua attività nel
giugno del 2008.
Tutto questo nello spirito del Padre Mario.
Da un’iniziativa di Silvia
“PER�UN’OPERA�PIU’�GR
ANDE”
CENA MEDIEVALE
A sostegno dell’Obra Padre
Pantaleo - Argentina
Giovedì 24 giugno, ore 20.00
Maniero della contrada di S.Domenic
o
Via Nino Bixio, 6 - Legnano
In�collaborazione�con
Invito�da�esibire�all’ingresso
L’Obra di Padre Mario
L’Obra, costituita poi in Fondazione, è nata
a metà degli anni ‘70 dal desiderio di Padre
Mario di dedicarsi al servizio dei più umili e
dei più poveri.
Padre Mario Pantaleo, un sacerdote italiano
figlio di emigranti toscani, scoprì negli anni
‘50 di avere il dono di guarire e da quel
momento si mise al servizio di chi chiedeva
il suo aiuto. Tutto ciò che riceveva come
donazione dalle migliaia di persone che
beneficiavano del suo aiuto lo destinò alla
costruzione della chiesa (la chiesa del “Cristo
Caminante”, la sua prima costruzione) e delle
opere che tanto desiderava.
Per questo l’Obra si è strutturata per offrire
risposte di “eccellenza”, con un alto livello
qualitativo;
criterio fondamentale è la centralità
dell’educazione perché solo su questa si può
fondare un vero sviluppo.
L’Obra svolge la sua missione nel quartiere
di Gonzàlez Catàn, una delle più grandi e
disagiate periferie di Buenos Aires; una
zona di immigrazione, senza infrastrutture
(acqua, luce e fognature), che registra uno
dei tassi di disoccupazione più alti dell’intera
Argentina.
Padre Mario si proponeva sicuramente di
provvedere alle necessità basilari, ma con
la prospettiva di offrire, anche ai più
poveri, la possibilità di uno sviluppo
umano e sociale completo.
L’Obra offre i suoi servizi a più di 50.000
persone.
Le aree di intervento sono strutturate in:
◊ attività educativa (scuola materna,
primaria e secondaria, formazione
professionale, triennio universitario);
◊ attività sanitaria-assistenziale
(poliambulatorio e servizio ambulanze)
◊ attività per disabili e anziani (centri diurni
e assistenza)
◊ centro sociale (riferimento per le famiglie
bisognose)
◊ attività sportiva (centro polifunzionale
aperto a tutto il quartiere)
La fondazione AVSI
LA MISSIONE
La missione di AVSI è sostenere lo sviluppo
umano nei paesi più poveri del mondo nel solco
dell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica con
particolare attenzione all’educazione e alla promozione
della dignità della persona umana in tutte le sue
espressioni.
La Fondazione AVSI è una organizzazione
non governativa senza scopo di lucro nata
nel 1972 e impegnata con oltre 100 progetti
di cooperazione allo sviluppo in 40 paesi del
mondo (Africa, America Latina e Caraibi, Est
Europa, Medio Oriente, Asia). L’organizzazione
opera nei settori della sanità, igiene, cura
dell’infanzia in condizioni di disagio, educazione,
formazione professionale, recupero delle aree
marginali urbane, agricoltura, ambiente,
microimprenditorialità, sicurezza alimentare,
ICT ed emergenza umanitaria, con particolarità
all’educazione e alla promozione della dignità
della persona, in accordo con la Dottrina
Sociale della Chiesa Cattolica.
Il dramma che molte popolazioni stanno vivendo va
combattuto tenendo conto dell’unicità dell’uomo con
un progetto di sviluppo che guardi all’ educazione
come strumento per far emergere i talenti.
IL METODO
CENTRALITÀ DELLA PERSONA
Realizzare progetti di sviluppo avendo come punto
centrale la persona significa condividerne i bisogni, il
senso della vita e commuoversi per il suo personale
destino: senza di ciò la risposta al bisogno è un gesto
di bontà autogratificante o una strategia politica.
La persona è vista come essere unico, irripetibile e
irriducibile a qualsiasi categoria sociologica.
PARTIRE DAL POSITIVO
Ogni persona, ogni comunità, per quanto carente,
rappresenta una ricchezza. Ciò significa valorizzare
il tessuto umano e l’insieme di esperienze che
costituiscono il patrimonio di vita di ogni persona.
È un punto operativo fondamentale, che aiuta la
persona a prendere coscienza del suo proprio valore e
della sua dignità e la sostiene nella sua responsabilità.
FARE CON
Un progetto di sviluppo “calato dall’alto” è violento
perché non partecipato o inefficace e senza futuro in
quanto solo assistenziale. La modalità con cui AVSI
si coinvolge in un progetto e lo attua è quella di fare
assieme alle persone, partendo dal rapporto con le
persone cui il progetto è rivolto.
Un anno di AVSI nel mondo
- 27 le ONG che formano l’AVSI network, 17 delle quali
situate nel Sud del mondo e nei paesi in transizione
- 113 progetti in 40 paesi del mondo
- circa 10.000 i volontari in Italia impegnati negli AVSI
Point
- 44.145 genitori e ragazzi sostenuti con corsi di
sensibilizzazione al lavoro
- 175.000 persone sostenute con progetti di sviluppo
urbano
- 14.000 donne aiutate con programmi di prevenzione
della trasmissione materno fetale dell’Aids
- 82.429 i bambini sostenuti attraverso le varie attività
- 1.401.791 persone hanno beneficiato degli interventi
di emergenza
- 3 milioni di famiglie (circa 16 milioni di persone) hanno
beneficiato indirettamente degli interventi realizzati
- 2.420.000 persone hanno potuto usufruire dell’offerta
di migliori servizi sanitari (Uganda, Rwanda, Nigeria)
SVILUPPO DEI CORPI INTERMEDI E SUSSIDIARIETÀ
La società nasce dalla libera aggregazione delle
persone e delle famiglie: fare progetti di sviluppo
significa favorire la capacità associativa, riconoscere
e valorizzare il costituirsi di corpi intermedi e di
un tessuto sociale ricco di partecipazione e di
corresponsabilità. Il diritto, riconosciuto e favorito,
di ogni persona alla libertà di associazione e di
intrapresa, anche economica, si rivela sempre una
forza potente di sviluppo.
PARTNERSHIP
Nei progetti di sviluppo è fondamentale creare
una reale partnership tra tutte le entità presenti
sul terreno, siano esse pubbliche o private, locali e
internazionali, evitando sovrapposizioni, favorendo
sinergie e ottimizzando l’uso delle già scarse risorse a
disposizione.