Le lunghe notti. 1944: in fuga con Bill Tilman

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Le lunghe notti. 1944: in fuga con Bill Tilman
TEMPO LIBERO
Corriere dell’Alto Adige Martedì 3 Maggio 2016
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BZ
Il progetto
«Il mondo in camera». Un film su Mario Fantin. Il progetto venerdì alla Fondazione Kessler
Sarà presentato venerdì alle 11.15 alla
Fondazione Kessler di via S. Croce da
Simone Bachini, Mauro Bartoli, Chiara
Nicoletti il progetto di produzione e
sviluppo del film-documentario Il
mondo in camera. Un film su Mario
Fantin, prodotto da Apapaja srl e
LabFilm. Alla presenza del regista Mauro
Il programma
Proiezione speciale
Giovanni Segantini
«Premio Itas»
Tutti i vincitori
Oggi
Eventi, incontri
Ore 12, Casa Itas, “Racconto Itinerante” con
Enrico Brizzi.
Ore 12, “Social Festival” in via Calepina 10, il
consueto appuntamento con “Cosa vedo oggi”
con i registi ospiti della giornata del Film Festival.
Ore 16, Casa Itas, in piazza delle Donne Lavoratrici. Premiazione dei vincitori del “Premio I
tas Montagnav(v)entura 2016” e “Premio Salewa”.
Ore 18.30, Fondazione Caritro, “Schiara montagna regina. Il fascino dell’insolito” di Giuliano Dal Mas (Curcu).
Ore 21, Auditorium Santa Chiara di via Santa
Croce, “Ai confini del mondo” con l’attore Neri
Marcorè. Lo spettacolo, tra gli eventi speciali
della sesta giornata del 64. edizione del Trento
Film Festival vedrà Marcorè condurre lo spettatore in Patagonia e nella Terra del Fuoco (tra il
Cile e l’Argentina), insieme a Michele Lanzinger, Ferdinando Boero e Christian Casarotto.
Uno spettacolo avvincente durante il quale si
parlerà di Charles Darwin, Padre Alberto De
Agostini, ecologia e alpinismo, della storica
scalata al Monte Sarmiento con le coinvolgenti
coreografie di Seydi Rodriguez Gutierrez che
ballerà con il corpo di ballo della scuola di danza “Ritmomisto” e l’esibizione del gruppo folk
cileno Hueñihüenche condurrà lo spettatore in
Patagonia e nella Terra del Fuoco insieme a Michele Lanzinger, Ferdinando Boero e Christian
Casarotto.
Proiezioni
Cinema Modena, sala 1. Proiezione di tre film
della sezione “Orizzonti Vicini”. Ore 17.15,“Lifelines”; “Triokala”. Ore 19.15, “Vecinos del volcàn”. Ore 21.30, “La catena”; “Non si può vivere
senza una giacchetta lilla”.
Cinema Modena Sala 2. Ore 15.15, “Zone
blanche”; “Extraordinary people”. Ore 17.15,
“On the rim of the sky”. Ore 19.15, “Alta scuola”.
Ore 21.30, “Christ lives in Siberia”.
Cinema Modena Sala 3. Ore 15, “A line across
the sky”; “Cervin, le rêve de la femme-oiseau”.
Ore 17, “Chris Bonington - Life and climbs”; “Jurek”. Ore 19, “Behemoth”. Ore 21.15, “Last base”;
“The great alone”.
Supercinema Vittoria. Ore 19, “Common
threads”; “Metronomic”. Ore 21, “Giovanni Segantini - Magia della luce”. Saranno 21 film in
programma in questa sesta giornata.
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Bartoli, della produzione e dei
sostenitori del film verrà presentato il
sito (www.ilmondoincamera.it) e la
campagna di crowdfunding. Fantin,
cineoperatore ufficiale della scalata
italiana al K2 del 1954, ha dedicato tutta
la vita alla montagna e all’esplorazione.
Dai luoghi più inviolati del mondo al suo
appartamento bolognese, dalle grandi
spedizioni al mal di vivere, passando per
la creazione del Cisdae, l’archivio sulle
spedizioni di montagna più importante
del mondo, il suo desiderio è sempre
stato quello di tramandare informazioni
scientifiche.
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L’evento L’attore all’auditorium Santa Chiara nei panni di Darwin e De Agostini
I due personaggi al centro di Ai confini del mondo: «Un spettacolo avvincente»
Marcorè, doppia faccia
Q
uesta sera, a partire
dalle 21 all’Auditorium Santa Chiara,
due saranno i grandi ospiti della serata-evento del Trento Film Festival: Charles Darwin e Alberto
Maria De Agostini. Il grande
naturalista e biologo britannico e il famoso salesiano esploratore della Terra del Fuoco saliranno sul palco del teatro per
rispondere a tutte le domande
che il direttore del Muse Michele Lanzinger, nelle vesti di
conduttore della serata, accompagnato dal zoologo e biologo marino Fernando Boero e
dall’alpinista e glaciologo Christian Casarotto gli vorranno
porre. Entrambi, tuttavia,
avranno le medesime sembianze: quelle di Neri Marcoré,
protagonista d’eccezione di
questa serata organizzata dalla
kermesse dedicata alla montagna che, in questa 64 edizione,
guarda dritta dall’altra parte
del mondo: al Cile, il lungo paese al centro della sezione “Destinazione...”.
Marcoré si farà quindi interprete dei due celebri personaggi al centro della serata Ai confini del mondo, scritto da Alessandro Rossi con la collaborazione di Rosario Fichera. «Una
bella occasione per tornare a
Trento e al festival» afferma
Marcoré, attualmente impegnato sul set di Smetto quando
voglio – La triologia «dove sono già stato qualche anno fa. Il
tema che tratteremo, inoltre, è
davvero molto avvincente. Anche se in Cile non sono mai stato, mi è venuta voglia di andarci!». «Si tratterà di una serata
unica» continua l’attore «dove
darò la voce a due grandi personaggi che hanno fatto la storia. Alle domande dei “intervistatori” daremo delle risposte
autentiche, mescolate con un
po’ d’ironia, ma che vogliono
essere il più vicino possibile a
quanto direbbero davvero i due
personaggi».
Le interviste impossibili a
Darwin e De Agostini saranno
intervallate dalle coreografie di
Seydi Rodriguez Gutierrez che
danzerà con il corpo di ballo
della scuola “Ritmomisto” e
dall’esibizione del gruppo folk
cileno Hueñihüen. Tra la musica e la danza si parlerà delle lagune e dei mari del Cile, dei
suoi meravigliosi paesaggi
Impegnato
Neri Marcorè
sarà questa
sera a
all’auditorium
di Trento.
L’attore è
anche
impegnato sul
set di «Smetto
quando voglio»
esplorati nei primi anni del Novecento da De Agostini e ancora prima, tra il 1831 e il 1836, da
Charles Darwin. Una grande
occasione per un viaggio dall’altra parte della terra, anche
per celebrare un importante
anniversario: quello della prima scalata al Monte Sarmiento.
La spedizione, organizzata dallo stesso De Agostini, avvenne
nel 1956 da parte di Carlo Mauri, di Lecco, e dal trentino Clemente Maffei, che raggiunsero
la cima orientale, la più alta, a
partire dalla cresta sud. Il Monte Sarmiento si trova all’estremità sud del Cile, nella Terra
del Fuoco, all’interno del Parco
Nazionale Alberto De Agostini
e occupa la parte più a sud della
Cordillera Darwin. Un connubio davvero unico, che unisce i
grandi personaggi al centro
della scena a una geografia che
rende loro il giusto omaggio, il
giusto merito. Una serata dall’altra parte del mondo.
Chiara Nicoletti
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Le lunghe notti. 1944: in fuga con Bill Tilman
Il monologo di Marco Albino Ferrari domani alla Filarmonica. In arrivo il romanzo sul personaggio
di Alessandro de Bertolini
«L’ho incontrato per caso,
un pomeriggio, nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Mentre camminavo verso
la Busa delle Vette, trovai la
scritta “Alta Via Tilman”. Fu
così che conobbi la figura di
Harold William Tilman, detto
Bill». Marco Albino Ferrari —
direttore e fondatore della rivista di montagna e cultura alpina Meridiani Montagne —
aveva appena incrociato un
tratto del sentiero Tilman,
quello che, ideato dal Club alpino italiano, si sviluppa per
oltre 160 chilometri nelle Alpi
sud orientali da Asiago a Falcade ripercorrendo le tracce del
maggiore inglese Bill Tilman.
«Quando rincasai — riprende
Marco Albino Ferrari — mi in-
Il protagonista
Una storia
travolgente
ripercorsa lungo
il monologo di
Marco Albino
Ferrari
teressai alla sua biografia e decisi di occuparmene». Inizia in
quel momento un lavoro di ricerca che porta Ferrari alla riscoperta di Tilman, esploratore inglese ed eroe della Resistenza. Come Alexandre Dumas — che mentre attraversa
le Alpi nel 1832 scrive sui suoi
taccuini di voler «parlare (nelle sue impressioni di viaggio)
più degli uomini che del pae-
saggio» — anche Ferrari rivolge al territorio lo sguardo educato e sensibile di chi interroga la montagna alla ricerca dei
percorsi di storia e memoria di
quanti l’hanno abitata, l’hanno
conosciuta, l’hanno attraversata. Perciò si sofferma su Bill
Tilman. Che, nel 1944, si fa paracadutare dagli Alleati nel
bellunese per finanziare la lotta partigiana.
Per raccontarci la storia di
Harold William Tilman, Marco
Albino Ferrari sarà a Trento
domani sera alle 21 alla Sala
della Filarmonica per una delle serate-evento più attese del
TrentoFilmFestival: Le lunghe
notti. 1944: in fuga con Bill Tilman sulle Dolomiti. Lo spettacolo, un monologo di Ferrari
con le musiche dal vivo di Denis Biason, va in scena per la
prima volta proprio al festival
trentino.
«Bill Tilman — racconta
Ferrari — nasce nel Cheshire
nel 1898 nel nord ovest dell’Inghilterra». Alpinista ed esploratore, vive «quel genere di vita da libri d’avventura». Giovanissimo, si arruola volontario
sul fronte occidentale della
Grande Guerra e prende parte
alla battaglia della Somme.
Torna a casa con due medaglie
al valore e si trasferisce in Africa. Lavora in una piantagione
di caffé. Attraversa da solo in
bicicletta l’intero continente
africano da est a ovest. Scala il
Kilimangiaro, il Monte Kenya e
il Ruwenzori. Si dedica all’alpinismo d’alta quota e negli anni
’30 raggiunge i 7.816 metri del
monte Nanda Devi, in Himalaya, la quota più alta mai raggiunta dall’uomo prima di allora. Poco più tardi individua
la via per la salita al monte Everest dal versante nepalese e
per poco manca la cima. Tra le
sue più grandi imprese, anche
la traversata dello Hielo Continental in Patagonia. Liberale e
libertario, nel 1944 decide di
schierarsi al fianco dei partigiani e di combattere per i valori della Resistenza. Ed è qui,
nel pieno dei rivolgimenti della Seconda guerra mondiale,
che compie una delle sue imprese più eccezionali «facendosi paracadutare di notte dagli Alleati nelle Dolomiti Bellunesi con due milioni di lire
in tasca — spiega Marco Albino Ferrari — per finanziare la
guerriglia». Con lui, dopo un
viaggio di alcune ore rannicchiati nella carlinga dell’aereo,
vengono paracadutati altri tre
volontari. Tra di loro anche il
trentino Vittorio Gozzer.
Il monologo di Ferrari mette
l’accento su questo episodio
raccontando la fuga di Bill Tilman sulle montagne per scappare dall’accerchiamento dei
nazisti. Nei mesi scorsi Ferrari
ha già scritto per il quotidiano
La Stampa dei racconti sulle
avventure di Bill Tilman. A
breve uscirà un romanzo a firma sua per i tipi di Rizzoli.
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