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pagina 12 il manifesto VENERDÌ 11 GENNAIO 2013 VISIONI Suoni • Tre giorni - dal 16 al 18 gennaio - a Sant’Antonio Abate. Brucia di ritmo il cuore del Salento, dove la memoria storica si sposa con la riscoperta del territorio IL MANIFESTO DELLA MANIFESTAZIONE DI SANT’ANTONIO ABATE, SOTTO A DESTRA TOBIA LAMARE & THE SELLERS. IN BASSO A SINISTRA ’O ZULÙ DEI 99 POSSE/FOTO FABRIZIO DI RUSCO L’onda surfista del Puglia sound Eventi e dischi finanziati dai fondi europei che aiutano artisti imprese, etichette. Qui si punta sulla musica giovane Incontri/99 POSSE, VIDEO E IMPEGNO POLITICO L’hip hop dei Cattivi guagliuni fra le strade di Secondigliano Alberto Castellano M entre gli Almamegretta approdano a Sanremo, i 99 Posse continuano a sparare in maniera selvaggia il loro scomodo furore audiovisivo, a dialogare con i loro numerosi fans (con i dovuti ricambi generazionali) attraverso i circuiti dei new media che rispetto al passato rendono meno problematica la loro esclusione da quelli ufficiali e istituzionali. Sta spopolando sulla rete (10mila contatti su YouTube solo nel primo giorno) il nuovo video University of Secondigliano dall’omonimo brano contenuto nell’ultimo album Cattivi guaglioni uscito nel 2011 su iTunes, con la regia di Fabio Gargano dei Figli del Bronx che lo produce. Il gruppo guidato da ‘O Zulù ha continuato imperterrito a percorrere la propria strada espressiva e stilistica, senza mai perdere il contatto con la drammatica realtà italiana, con i centri sociali, con le nuove realtà operaie e con l’urgenza della denuncia, trasformando l’( auto)emarginazione in un rinnovato assalto ai simboli del potere e raccontando lo scenario, le contraddizioni e le derive di un Paese che preferisce lo slogan «sono solo canzonette». La posse raggamuffin nata come espressione del Centro sociale Officina 99, scioltasi nel 2005 (ma di fatto nel 2001 quando uscì il loro ultimo album) e riunitasi nel 2009, sin dai tempi di Curre curre guagliò - il primo pezzo di successo ma anche «manifesto» della reinvenzione militante del repertorio hip hop e dell’intenzione d’intervenire sul terreno socio-politico non ha mai smesso d’infiammare le piazze e i centri sociali con una musica dura e ‘non riconciliata’, per parlare senza compromessi e con sonorità dirette, aspre e trascinanti di antifascismo, guerriglia urbana, G8, nucleare, pagando di persona con arresti e boicottaggi per la violenza dei testi, il rapporto con la droga, partecipazione a manifestazioni di piazza, adesione a scontri con le forze dell’ordine, fino allo schie- rarsi con Vendola. E non è un caso che la formazione è ancora quella storica con l’eccezione della voce femminile Maria di Donna (in arte Meg): Luca Persico (in arte ‘O Zulù), Marco Messina, Massimo Jovine, Sacha Ricci. Per questo video si è aggiunto il rapper Clementino. «Quando ho ascoltato Cattivi guagliuni – dice Gargano, operatore culturale e videomaker, che ha collaborato all’omonimo video di Abel Ferrara – mi ha colpito in particolare il brano University of Secondigliano per la sua attualità e la sua ricchezza di personaggi e ha stimolato subito la mia fantasia visiva. Ho pensato subito che piuttosto che il solito videoclip con immagini che supportano o commentano la musica e i testi, si poteva tentare la strada di una narrazione più articolata che in qualche modo facesse diventare anche la musica della band commento sonoro alle immagini. Si potrebbe parlare di «declinazione per immagini». Il risultato è un video iper-reale e multitasking, sorta di split screen in orizzontale e in verticale che consente di visualizzare simultaneamente storie e personaggi. «Per il video che è stato girato tra Secondigliano e Scampia - aggiunge l’autore - sono stati coinvolti nella fase di stesura del soggetto alcuni ragazzi del centro sociale Mammut di Scampia e dell’associazione Socialmente pericolosi che opera sui Quartieri Spagnoli, perché sono soprattutto loro che vivono una realtà difficile e sognano di trasformare le cose». Insomma la musica dei 99Posse che è ancora una voce lucida, radicale e underground al servizio della rappresentazione dell’Italia di oggi e della denuncia dell’ingiustizia e della repressione della libertà, ora viene veicolata da una molteplicità visiva di situazioni: la Secondigliano cantata dai 99Posse, per i quali vivere la strada è un po’ come studiare all’università, si imparano tante cose; la Secondigliano raccontata dai ragazzi, da chi ci vive tutti i giorni e ne conosce bene i problemi e le difficoltà; la Secondigliano raccontata dal collettivo Malavia, giovani hip-hopper che sanno bene che, oltre alla disoccupazione, è la cattiva gestione delle risorse pubbliche a determinare il degrado e la malavita. Non si sa se il video riuscirà ad entrare in qualche circuito televisivo e Gargano sottolinea polemicamente che «nelle emittenti televisive grandi e piccole si parla molto di Scampia, di degrado, di camorra ma soprattutto con le solite inchieste e quando c’è l’urgenza della cronaca, ma ci sono ancora pregiudizi culturali, censure e boicottaggi. Persino Mtv, di solito attenta a un certo tipo di produzione musicale, per ora non è interessata al video». Flaviano De Luca I l cuore del Salento brucia di ritmo trascinante. Dal tacco d’Italia arriva il primo grande appuntamento sonoro dell’anno, il festival della Focara, tre giorni di musica e festa popolare, in onore di Sant’Antonio Abate, patrono di Novoli, in provincia di Lecce. Prima si accatasteranno le fascine dei tralci di vite secchi poi mercoledì 16 ci sarà l’accensione del grande falò, la pira di 25 metri d’altezza, il fuoco buono del mediterraneo, simbolo di pace e di solidarietà, con l’esibizione per tutta la notte di ospiti italiani e stranieri (Mory Kanté & La Guineenne, Enzo Avitabile & Bottari, Raiz e Ori Kaplan dei Balkan Beat Box, giovedì toccherà a Sud Sound System e Asian Dub Foundation e venerdì a Taricata e Kalispera). Inserita tra i beni della cultura immateriale italiana, la manifestazione «incendiaria» punta forte sulla natura, sul paesaggio e sulla musica, richiamando tradizioni antichissime e eventi rituali (comprese le moderne visite alle cantine del Parco del Negramaro o i Dialoghi della Focara, ossia gli interventi di personaggi - come Matvejevic e Cardini - del Mare Nostrum sulla spiritualità e la cultura condivisa) dove la memoria storica si sposa alla riscoperta del territorio. È un altro degli eventi, promossi da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia nato nel 2010 per lo sviluppo del sistema musicale, – finanziato coi Fers, fondi europei di sviluppo regionale - con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’intera filiera musicale (artisti, imprese, etichette discografiche, festival, studi di registrazione, service, produttori, distributori, organizzatori che operano sul territorio ed Enti Locali), l’unica vera realtà pubblica che deciso di puntare forte sulla musica giovane. Da poco è stato pubblicato il nuovo bando per il prossimo biennio dove non ci si limita solo alla promozione della musica apuliana ma anche al finanziamento di progetti di creazione di nuove produzioni discografiche. All’ultimo Medimex, la fiera tenutasi a Bari a fine novembre, Puglia Sounds ha dato i numeri: 900 eventi per un totale di circa un milione di spettatori; 105 nuove produzioni discografiche di artisti pugliesi; oltre 200 concerti in Italia e 50 in Europa e all’estero, tra cui l’esibizione di Tobia Lamare & The Sellers in Irlanda, salentino a dispetto del nome d’arte (all’anagrafe Stefano Todisco), contadino biologico e deejay, cantante e chitarrista, autore di un secondo disco Are You ready for the freaks?(etichetta Lobellorecords) quasi un divertente manifesto della cultura surf, cantato in inglese, tra melodie folk e punk-rock, armonica e schitarrate, copertina un surfista che attende un’onda sul bordo di una piscina vuota. «Il surf è uno stile di vita, una passione che si intreccia con la natura. Essere surfisti in Salento significa amare veramente questa dimen- sione, aspettare le onde che non arrivano, cercarle anche quando non ci sono», sottolinea Tobia, già tanti anni di gavetta alle spalle, con ironico disincanto. Il vero precursore di tutto, in anni non sospetti, è Ivan Iusco, musicista che ha cominciato nel 1987 e ha attraversato quattro rivoluzioni di formato (vinile, cassetta, compact e mp3). All’inizio invece di inviare un demo alle case discografiche, come usava, decise di mettersi in gioco,di puntare sull’autoproduzione, di lavorare sul selfpublishing. Nacque così la Minus Habens, una label specializzata, che ha ormai all’attivo oltre 300 pubblicazioni discografiche, nei suoi diversi marchi, dalla musica elettronica al nu-jazz, chillout, nu- CALIFORNIA Bongo night, un grande tributo a John Bonham A dirla tutta, i Led Zeppelin senza John Bonham sembrano una pallida copia dell’originale. Lo ha dimostrato il concerto della «reunion» (con il ’defunto’ sostituito dal figlio...) avvenuto cinque anni fa ma solo a novembre pubblicato su cd e dvd. Un ritmo e uno stile unico tanto da «costringere» i colleghi a tributargli ogni anno un omaggio. Riecco quindi il 25 gennaio all’Observatory di Anaheim in California il «Bonzo Bash», serata dedicata all'indimenticabile addetto alle pelli dei Led Zeppelin, scomparso il 25 settembre 1980 a Clewer, nei pressi di Windsor, in Inghilterra. Organizzato da Brian Tichy (ex membro dei Whitesnake), vedrà alternarsi dietro i piatti della resident band assemblata (i Moby Dicks, composti - oltre che dallo stesso Tichy anche da Michael Devin, anch'esso in forze nei Whitesnake, Stephen LeBlanc, Chas West e Brent Woods) alcuni tra i più batteristi del mondo. Allo show, infatti, sono attesi tra gli altri Steven Adler (ex Guns N' Roses), Charlie Benante (Anthrax), Will Calhoun (Living Colour), Virgil Donati (già insieme a Steve Vai), Chris Frazier (già con Whitesnake e Steve Vai), Gene Hoglan (Dethklok), Dave Lombardo (Slayer), Mike Portnoy (ex Dream Theater, ora nei Flying Colors). soul, minimal-house e colonne sonore con artisti come Cabaret Voltaire, Angelo Badalamenti, William Orbit, Aphex Twin. «Ho cominciato spedendo pacchi con l’ausilio fondamentale delle poste – ha ricordato Iusco, in una presentazione al Medimex - Quindi belle pile di vinile e colorate musicassette per arrivare persino a distribuire musica su pen drive Usb». Si parlava del libro Minus Habens eXperYenZ, in libreria da dicembre, un percorso artistico lungo 25 anni, dal 1987 al 2012, e complesso, analizzato da Alessandro Ludovico, direttore di Neural che racconta come il progetto sia nato per «fornire uno strumento utile per chi comincia ora le sue avventure artistiche con la musica, il cinema e la cultura digitale». La pubblicazione, di 224 pagine,è stata realizzata a più mani e coi contributi, tra gli altri di Sergio Rubini (attore e regista), Alessandro Piva (regista), Marco Spagnoli (critico e regista), Adi Newton (Clock DVA), Teho Teardo (compositore), Giordano Sangiorgi (direttore Mei), Valerio Millefoglie (scrittore e musicista). Di tuttaltro genere un libro festivo, Il tempo del bambino e della stella, sottotitolo come cantavano gli italiani il Natale, scritto da Giandomenico Curi (ed. Kurumuny), altra realtà salentina, un colto e documentato excursus tra novene, cantate di pastori e brani tradizionali, libro con un cd di venti brani, dal tradizionale La santa allegrezza alla Leggenda del lupino fino a Bambino mio bellissimo, eseguito da Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana. Nella città di Bisceglie, patria di Don Pancrazio Cucuzziello (maschera teatrale del secolo scorso) ed Erica Mou, prolifera la Auand Records, altra label indipendente, che ha festeggiato i dieci anni di attività, con un progetto live che ha riunito alcuni dei musicisti prodotti nel corso degli anni andato in scena negli Usa e a Bari nel corso dell’assemblea generale Europe Jazz Network (svoltasi a fine settembre). Inventata nel 2001 da Marco Valente con la pubblicazione di X –Ray di Gianluca Petrella, ha sinora cavalcato nel firmamento jazz (con Salis, Rava, Frisell e nuovi talenti come Bearzatti,Sorge, Angeli, Partipilo) e sta ampliando i suoi orizzonti verso l’etnico, la sperimentazione, la contemporanea (con NewsReel di Ohad Talmor e un pugno di cd per una curiosa piano series), alla continua ricerca dell’inatteso. Non siamo lontani dagli scenari della Notte della Taranta e dei suoi morsi con Rispetto dei Kamafei (su etichetta Edel) , una parola composta che in griko vuol dire caldo che scorre, quel calore trasmesso dal gruppo, i quattro musicisti guidati da Melegari e calò che proprio a Melpignano hanno partecipato a diverse edizioni a fianco di Joe Zawinul, Lodovico Einaudi e Mauro Pagani. Il loro nuovo cd (in copertina ci sono i fichi d’india giallorossi) parte dalle radici della tradizione salentina , il ritmo frenetico del tamburello che scandisce il respiro della danza, mischiandole insieme alle vocalità hip hop e gli effetti reggae di DinoD, con l’aiuto di tanti strumentisti della zona e in due brani, Sud Sound System e (il purtroppo scomparso) Uccio Aloisi. E si torna dove tutto è cominciato con Villa Barca di Papa Ricky (etichetta Elianto), uno dei primi a utilizzare il dialetto salentino e a raggiungere il successo, tornato a fare un disco dopo un lungo periodo in cui ha privilegiato l’attività live. Villa Barca è un viaggio sonoro tra le sonorità attuali della società italiana, oscillando dal classico reggae roots al dub, dallo stile dance hall al rocksteady con il quale Papa Ricky abbraccia il pubblico degli ultimi vent’anni di carriera. Con ‘Mparame e Ce sacciu iou, i suoni sono trattati come se fossero colori e sapori del Salento, miscelati con quelli delle culture altre del mondo, insieme ad artisti pugliesi, protagonisti nei rispettivi ambiti musicali e che danno un contributo essenziale alla realizzazione dell’album (Dema e Kusci degli Steela, Fratelli Gioia di Saska Chewa, Don Ciccio, Frank Nemola, Treble Lu Professore, Miss Mykela, Insintesi, Adriano Sicuro, Lu Marra, Ventreianca, Antonio Maniglio). Una pulsazione potente tra sirene, disturbi e rumorismo. Un altro modo di scaldare il cuore e scatenare l’inferno, pardon il fuoco, anzi fuecu.
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