22 settembre - Radio Maria

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22 settembre - Radio Maria
22 settembre
† Agaunum (odierna Saint-Maurice-en-Valais), Svizzera, 287 circa
Abbiamo loro notizie da Euleterio, vescovo di Lione, che racconta di
centinaia di soldati martiri capitanati da Maurizio. Questi soldati,
appartenenti alla legione "tebea" di Massimiano Erculeo, furono
sterminati perché si rifiutarono di andare in Gallia a perseguitare
cristiani. Dalle ricerche storiche fatte fino ad oggi, risulta che, prima
della grande persecuzione di Diocleziano, probabilmente attorno al
286, Massimiano Erculeo intraprese una spedizione in Gallia contro
Bagaudi. Alcuni soldati della legione, probabilmente una coorte
capitata da Maurizio, si rifiutarono di celebrare in onore degli dei e
furono martirizzati presso Agaunum, nel Vallese. In questa regione,
dove loro culto è molto antico, nel 1893 è stata trovata una basilica
risalente a quell'epoca.
Etimologia: Maurizio = figlio di Mauro, dal latino
Martirologio Romano: Nell’antica Agauno nella regione del Vallese, nell territorio dell’odierna Svizzera,
santi martiri Maurizio, Esuperio, Candido, soldati, che, come riferisce sant’Eucherio di Lione, furono uccisi
per Cristo sotto l’imperatore Massimiano, adornando la Chiesa, insieme ai compagni della Legione Tebea e
al veterano Vittore, con la loro gloriosa passione.
Il Martyrologium Romanum cita in data odierna i santi Maurizio,Candido, Essuperio, che con i soldati loro
compagni ed il veteranoVittore affrontarono il martirio in odio alla loro fede. Per megliocomprendere
l’origine del culto di questi intrepidi testimonidella fede cristiana, occorre però ripercorrere brevemente
lavicenda della celebre Legione Tebea, alla quale la pietàpopolare ha sempre riservato una particolare
devozione.
La leggenda della Legione Tebea
La fonte principale e storicamente più attendibile pervenutacicirca San Maurizio e la celebre Legione Tebea
da lui capeggiataè costituita dalla “Passio martyrum Acaunensium”attribuita a Sant’Eucherio di Lione. La
versione che ci èstata tramandata risale solo al IX secolo, ma il santo vescovolionese citava già la sua opera
in una lettera indirizzata alvescovo Salvio verso il 440, affermando che a quel tempo latradizione orale in
merito era già attestata da almeno unsecolo.
Lo studioso tedesco D. Van Berchem negli anni ’40 del XX secoloesaminò l’antica “passio”, giungendo
allaconclusione che la fonte del racconto orale fosse San Teodoro (dettoanche Teodulo) di Octoduro, primo
vescovo del cantone svizzero delVallese nel IV secolo. Questi importò assai probabilmente laleggenda
dall’Oriente, in base a cui Maurizio fu martirizzatocon i suoi soldati, forse né tebani né costituenti unavera e
propria legione.
Secondo la narrazione di Eucherio, arricchita di parecchi elementifantasiosi, l’imperatore romano
Massimiano guidò unesercito per contrastare una rivolta fomentata da un gruppo di galli,i bagaudi, e giunto
nei pressi di Octodurum (odierna cittàsvizzera di Martygny), oltre il passo alpino del Gran San
Bernardo,diede ordine ai suoi uomini di compiere un sacrificio in onore deglidei per impetrare da loro il
successo della spedizione in corso.
Un’unità dell’esercito imperiale era appunto lafamigerata egione Tebea, i cui membri come dice il nome
erano statireclutati nell’Egitto settentrinale ed erano di religionecristiana. Questi valorosi seguaci di Cristo,
senza eccezioni,rifiutarono fermamente di sacrificare a degli dei pagani in cui noncredevano e si ritirarono
dunque nella vicina Agaunum (odiernaSaint-Maurice-en-Valais), guidati dal loro “primicerius” eportavoce
Maurizio. L’imperatore li invitò ripetutamenteinvano a tornare sui loro passi ed infine ordinò la
lorodecimazione. Ma i soldati, incoraggiati da Maurizio e dagli altriufficiali, furono irremovibili dalla loro
decisione sino alla fine.Conclusasi tale violenta persecuzione pare fossero stati uccisi ben6600 (o secondo
alcune fonti 6666) soldati. Il Martyrologium Romanum,nella sua ultima edizione, si limita a citare
esplicitamente i nomidi Maurizio, Candido, Essuperio e del veterano Vittore,quest’ultimo forse proveniente
da un altra legione ma uccisoanch’egli in quanto dichiaratosi cristiano.
Maurizio ed i suoi compagni avevano comunque scrittoall’imparatore una lettere onde spiegargli le valide
motivazionidella loro ribellione: “Siamo tuoi soldati, ma anche servi diDio, cosa che noi riconosciamo
francamente. A te dobbiamo il serviziomilitare, a lui l’integrità e la salute, da te abbiamopercepito il salario,
da lui il principio della vita [...].Metteremo le nostre mani contro qualunque nemico, ma non
lemacchieremo col sangue degli innocenti [...]. Noi facciamoprofessione di fede in Dio Padre Creatore di
tutte le cose e crediamoche suo Figlio Gesù Cristo sia Dio. Siamo stati spruzzati dalsangue dei nostri fratelli
e commilitoni, ma non ci affliggemmo,alzammo le nostre lodi perchè erano stati ritenuti degni dipartire per
il loro Signore Dio. Ecco deponiamo le armi [...]preferiamo morire innocenti che uccidere e vivere
colpevoli[...] non neghiamo di essere cristiani [...]perciò non possiamo perseguitare i cristiani”.
Assaiprobabilmente Eucherio inventò le parole con cui imartirizzandi espressero le loro rimostranze,
affermando cherifiutarono di uccidere dei cristiani che in realtà non eranonemici dell’autorità imperiale e
non menzionando ibagaudi. Inoltre la “passio” più tardiva aggiunse algruppo i nomi di Innocenzo e Vitale, in
quanto i loro corpi vennerorinvenuti dopo secoli nella vallata del Rodano. Comunque, anche se inumeri
citati paiono esagerati ed alcuni dettagli della leggendafurono aggiunti nel V secolo, sembra effettivamente
essersiverificato un effettivo spargimento di sangue cristiano alla basedella tradizione.
Il culto ieri e oggi
Il culto nei confronti dei martiri risalirebbe dunque al IV secolo,durante il quale il suddetto San Teodulo fece
edificare la basilicaancora oggi esistente per ospitarne le reliquie. In occasione dellavisita di San Martino di
Tours si verificò un eventomiracoloso: la terra iniziò a trasudare sangue indicanocosì il luogo ove
riposavano i santi resti sulle rive delRodano ed egli lo raccolse in appositi vasetti per distribuirlo avarie
chiese. Eucherio ricorda che “molti giungevano da diverseprovince per onorare devotamente questi santi, e
offrire donod’oro, d’argento, e altri oggetti”, oggi conservatinel piccolo museo adiacente la basilica, a Brzeg
in Polonia ed aTorino.
La chiesa costruita presso Agaunum divenne successivamente il nucleodi un abbazia, grazie al re burgundo
San Sigismondo, la prima inOccidente a recitare l’Ufficio divino per l’interagiornata, grazie ad un ciclo di
cori. Oggi è affidata agliagostiniani Canonici Regolari Lateranensi, che annualmente ogni 22settembre,
giorno della festa secondo il Martyrologium Romanum,organizzazo la processione con le reliquie per le
strade delpaese.
Il culto nei confronti si San Maurizio si diffuse molto, come vedremotra poco, in particolar modo nei
territori sabaudi. Ancora oggi ilcalendario liturgico della Regione Pastorale Piemontese riporta lasua
memoria nella data suddetta.
Il legame con Casa Savoia
Per secoli santuario nazionale del regno burgundo, l’anticaAgaunum divenne con l’avvento di Casa Savoia,
checonquistò per un certo periodo il Vallese occidentale, alcentro della devozione dei popoli governati dalla
dinastia sabauda.Questo particolare legame tra San Maurizio ed il nobile casatoculminò nel 1434 con la
fondazione da parte del duca AmedeoVIII di un ordine cavalleresco a lui dedicato.
Nel 1572 Emanuele Filiberto lo trasformò poi nell’Ordinedei Santi Maurizio e Lazzaro, tuttora
costituzionalmente riconosciutodalla Repubblica Italiana. Il duca fece inoltre traslare daSaint-Maurice a
Torino parte delle reliquie del capitano dellaLegione Tebea, nonchè la sua spada, la croce e
l’anello,transitando per Aosta, Ivrea e Chivasso.
Oggi riposano ancora nella martoriata Cappella della Sindone ed inepoca preconciliare la teca contenente le
reliquie del soldato venivaesposta alla venerazione dei fedeli ogni 15 gennaio, anniversariodella traslazione.
Un importante corso di Torino, adiacente aiGiardini Reali porta ancora oggi il nome di San Maurizio.
Patronati
San Maurizio è oggi considerato innanzitutto quale patrono diCasa Savoia e dell’Ordine dei Santi Maurizio e
Lazzaro, ma anchedi altri ordini cavallereschi quale quello del Toson d’Oro diSpagna e Austria. Inoltre sotto
il patronato del santo sono posti isoldati, in particolare degli Alpini, delle Guardie Svizzere edell’Esercito
Francese Alpino.
Le chiese in onore di San Maurizio iniziarono a pullulare in Valled’Aosta, Piemonte, Francia, Germania e
Svizzera. Inquest’ultima nazione gli fu intitolata nella zona tedesca lacittà di St-Moritz, otto città inglesi,
cinquantadue inFrancia tra cui la più celebre è Bourg-Saint-Maurice inSavoia, in Piemonte San Maurizio
Canavese nonchè San Mauriziodi Opaglio nel novarese, dove il santo e la sua legione sarebberotransitati,
ed infine in Liguria Porto Maurizio.
Iconografia
L’iconografia relativa a San Maurizio ed ai legionari tebei ingenere è solita presentarli con tutti gli attributi
tipici deisoldati martiri: la palma del martirio, la spada, lo stendardo concroce rossa in campo bianco e la
Croce Mauriziana, cioètrilobata, sul petto. Non mancano le loro raffigurazioni equestri.Spesso possono
essere raffigurati con la carnagione scura, a ricordodella loro provenienza africana.
Un dipinto conservato alla National Gallery di Londra, del Maestro diLiesborn, lo ritrae cavaliere con il papa
San Gregorio Magno eSant’Agostino d’Ippona. L’opera più splendidaè però la scena del martirio di El Greco,
conservataall’Escorial nei pressi di Madrid.
Venerazione ecumenica
Il presupposto che i due martiri ed un numero imprecisato di loroleggendari compagni abbiano militato
nella Legione Tebea haautomaticamente conferito loro la presunta nazionalitàegiziana e ciò ha contribuito
alla diffusione del culto anchepresso la Chiesa Copta, che venera dunque specificatamente non soloSan
Maurizio ma anche tutti quei suoi leggendari compagni il cuiricordo si è diffuso in un qualche piccolo
santuariod’Europa. In particolare il Patriarca di Alessandria e di Tuttal’Africa Papa Shenoud tramite un suo
delegato ricevette in dononel 1991 alcune reliquie dei santi Maurizio, Cassio e Fiorenzo. Anchealtre Chiese
orientali venerano comunque i martiri della LegioneTebea, in quanto vissuti prima degli scismi vari. Anche
nel mondoprotestante, infine, Maurizio è commemorato quale testimonedella fede cristiana.
ALTRI SANTI MARTIRI DELLA LEGIONE TEBEA
Come già detto, la pietà popolare ha sempreriservato una particolare devozione verso i militi tebei ed
haleggendariamente arruolato all’ “Angelica Legio” unafolta schiera di martiri spesso non meglio
identificabili.
Secondo cronache successive alla “primitiva passio” solodue furono i soldati scampati all’eccidio di
Agaunum,ufficialmente riconosciuti come tali anche dal Martyrologium Romanume festeggiati al 30
settembre:
92655- Santi Urso e Vittore, 30settembre. Inoltre sempre aggiunte tardive inserirono altri duenominativi al
gruppo festeggiato al 22 settembre, oggi non piùmenzionati dal martirologio:
92716- Santi Innocenzo e Vitale, 22 settembre. Un po’ovunque iniziarono però a fiorire leggende su altri
soldatimiracolosamente scampati al massacro, che avrebbero trovato rifugioin svariate località, ove
intrapresero una capillare opera dievangelizzazione per poi subire anch’essi il martirio.
Nel Vecchio Continente se ne contano all’incirca 400,così suddivisi geograficamente: 58 in Piemonte, 15
inLombardia, 2 in Emilia, 10 in Francia, 325 in Germania, 5 in Svizzerae 2 in Spagna. E questo non è
purtroppo che un incompleto esommario elenco.
Alcuni di questi santi sono ancora oggi commemorati in diverse date dal martirologio cattolico, che però
evita di citare la loropresunta appartenenza alla Legione Tebea:
35400- Sant' Avventore, 20 novembre
92514- Santi Cassio e Fiorenzo, 10 ottobre
92463- San Felice, 11 settembre
92611- San Gereone e Compagni, 10 ottobre
35450- Sant' Ottavio, 20 novembre
92464- Santa Regola, 11 settembre
35500- San Solutore, 20 novembre
92659- Santi Vittore e Malloso, 10 ottobre
Culto estremamente locale è invece tributato ai numerosi santidei quali si riporta di seguito il collegamento
alle loro singoleschede, se presenti, oppure alcune scarne notizie sul loro culto:
69850- Sant'Albano
34250- Sant'Alessandro di Bergamo, 26 agosto
72500- Sant'Antonino di Piacenza, 30 settembre
59900- Sant' Attilio, 28 giugno
92044- San Besso, 10 agosto (1° dicembre)
90203- San Chiaffredo di Saluzzo, 7 settembre
92582- Santi Costanzo e compagni, 18 settembre
90201- San Defendente di Tebe, 2 gennaio
92465- Sant' Essuperanzio, 11 settembre
92658- San Fiorenzo, venerato a Bastia Mondovì,Senza data
91526- San Fortunato di Casei, 16 ottobre e III domenicadi ottobre
91526- Santi Graziano e Felino, Carpoforo e Fedele, 13marzo
92046- San Magno, venerato a Cuneo, 19 agosto
90566- San Marchese, venerato ad Altessano, prima domenica di settembre
91212- San Martiniano, venerato a Torino e Pecco, 5 dicembre
90619- Santi Matteo e Gusmeo, 11 settembre
65700- Santi Maurizio, Giorgio e Tiberio, 24 aprile
90234- San Paragorio e compagni, venerati a Noli, 7 settembre
90565- San Ponzio, venerati a Pradleves, 23 giugno
92328- San Secondo, 26 agosto
92414- San Tegulo (Tegolo), 25 ottobre
92320- San Valeriano, venerato a Cumiana, 14 aprile
67200- Santi Vittore e compagni, venerati a Pollenzo, 13 maggio
Sant’Abbondio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN), nel cui territorio sarebbe statomartirizzato.
Santi Alverio e Sebastiano
Venerati a Fossano (CN) nella Collegiata di San Giovenale efesteggiati il 26 gennaio. Martirizzati nei pressi di
Romanisio,antico nome dell’odierna Fossano, i loro resti mortali furonorinvenuti il 26 gennaio 1427 in un
campo attiguo all’anticachiesa parrocchiale di San Martino. Dal sottosuolo provenìinfatti per diversi giorni
un’arcana melodia, che venne uditadai contadini del vicinato. Riposti in due preziosi reliquiari, isanti resti
furono allora trasferiti nella Collegiata di SanGiovenale e da allora i due santi vennero invocati come
compatronidella città di Fossano.
Sant’Alvazio
Venerato a Rivalta (TO).
Sant’Amanzio
Venerato a Rivalba Torinese, ove una cappella con affreschi del XIV secolo ne perpetua la memoria e nella
cui chiesa parrocchiale si conservano delle reliquie.
Sant’Antonino
Venerato a Sant’Antonino di Susa (TO), ove è raffiguratoin veste talare, nonchè presso Lombardore e
Meana, in abiti dalegionario tebeo.
San Barolo
Venerato a Barolo (CN).
San Benetetto
Venerato presso Vistrorio, ove l’urna contenente le sue reliquieviene esposta durante la Messa la terza
domenica d’ottobre,giorno della sua festa.
San Celestino
Nella Chiesa di Santa Marta in San Giorgio Canavese si conservaun’ampolla contenente grumi del suo
sangue. E’ festeggiatola prima domenica di ottobre.
San Cesario
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
San Cosano
Venerato in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Costantino
Venerato presso Dronero (CN), quale compagno del più celebreSan Costanzo.
San Crisogono
Venerato presso Saluzzo (CN).
San Damiano
Venerato in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Demetrio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
San Desiderio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
Sant’Evenzio (Evence)
Venerato presso Cly (AO), è considerato un milite dellaleggione tebea, ma talvolta anche un pastore o un
eremita, sul qualesorsero leggende circa l’amicizia ed i miracoli che lo legaronoai santi Giuliano e
Pantaleone, anch’essi eremiti fra lemontagne valdostane.
San Felice
La chiesa di San Felice in Borgo Ritania, presso Torre SanGiorgio(CN), custodisce le reliquie di questo
martire, racchiusenella statua dormiente del martire, che viene portata annualmente inprocessione la
prima domenica di agosto, giorno della sua festa. Unascritta spiega: “Qui giacciono per essere onorate con
preghiera,le ossa benevole del divo Felice, che morì per Cristo”.Il santo è inoltre venerato presso Colleretto,
Frugarolo,Ghislarengo, Monticello d’Alba e Cinaglio. Relativamente aquest’ultima località, sita in diocesi di
Asti, ilcalendario della Regione Pastorale Piemontese riporta il culto localedi San Felice in data 12 luglio.
San Gillio (Egidio)
Venerato a San Gillio (TO) e Susa.
San Giorio (Jorio)
Venerato presso San Giorio, in Val di Susa, dove sarebbe statomartirizzato, ed inoltre presso Mazzè. E’
spesso confusocon il celebre San Giorgio raffigurato con il drago, a causa dellaquasi omonimia e della festa
comune al 23 aprile.
San Giovenale
Venerato ad Andrate, presso cui avrebbe trovato il martirio per manodei soldati imperiali. Sul luogo
dell’eccidio venne innalzatauna cappella campestre, poi divenuta cimiteriale. Una leggenda vuoleche il
santo sia sempre stato protettore del paese dagli attacchi deilupi, un tempo numerosi nella zona. Parte
delle sue reliquie sonovenerate nella Caattedrale di Ivrea con quelle dei santi Besso,Tegolo e Sulpizio.
Anche in una cappella laterale del duomo torinesesi venera il martire tebeo San Giovenale.
San Giuliano
Venerato presso Fénis (AO), è considerato un militedella leggione tebea, ma talvolta anche un pastore o un
eremita, sulquale sorsero leggende circa l’amicizia ed i miracoli che lolegarono ai santi Evenzio e
Pantaleone, anch’essi eremiti fra lemontagne valdostane. Secondo una tradizione locale il santo
avrebbesostenuto dapprima la schiavitù nelle locali miniere ed inseguito il martirio, precipitato dal monte
che da lui prese il nome.Nell’eremo di Mont-Saint-Julien è dunque festeggiato ilprimo giovedì di maggio.
Secondo la leggenda le reliquie delsanto si troverebbe murate dietro l’altare della piccolacappella. Non è
certo però se si tratti del medesimoSan Giuliano a cui è dedicata un’antica chiesa vercellesee venerato nella
cattedrale dove si custodisce un reliquiariocontenete una parte del braccio.
Santi Giuliano, Bisuzio, Isidoro e Martiniano
Uccisi a Torino presso la Dora Riparia, sono festeggiati il 28agosto.
Giuliano è venerato a Baldissero Torinese, Fenils (Cesana),Druento, San Giuliano di Susa, Torino, Val della
Torre e Barbania. Inquest’ultima località se ne conservano le reliquie.
Sant’Isidoro è venerato anche a Saluzzo.
Sant’Ippolito
Venerato a Bardonecchia (TO)
San Longino
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
Santi Mariano e Prospero
Venerati a Mondovì ed i loro corpi sono conservati nellachiesa di San Pietro di Breo.
San Martino
Venerato a Rivoli.
San Mauro
Venerato a San Mauro Torinese (TO) ed a Caramagna Piemonte (CN),talvolta confuso con l’omonimo
discepolo di San Benedetto. Delsanto in questione, invece, fu effettuata nel 1821 la ricognizionedelle
reliquie alla presenza dell’arcivescovo torinese. Ancoraoggi esse sono custodite nella chiesa parrocchiale di
Santa Maria diPulcherada in San Mauro Torinese, ove è festeggiato la terzadomenica di settembre.
San Mombo o Membotto
Patrono di Moiola (CN) in Valle Stura, confuso con un pretebenedettino vissuto nella Svizzera tedesca nel
XII secolo emartirizzato nella cittadina di Alberschwende il 23 marzo 1120. Untempo era festeggiato la
prima domenica di settembre, ma ultimamentel’ultima di agosto.
Sant’Olimpio
Venerato a Saluzzo (CN).
Sant’Osterio o Asterio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
San Pancrazio
San Pancrazio, da non confondere con l’omonimo giovane martireromano a cui è invece dedicato il
santuario di Pianezza,è venerato a Villar Dora (TO) e figura negli affreschi delsantuario di Castelmagno in
abiti da legionario tebeo insieme con SanMagno ed altri compagni.
San Pantaleone
Venerato presso Torgnon (AO), è considerato un milite dellaleggione tebea, ma talvolta anche un pastore o
un eremita, sul qualesorsero leggende circa l’amicizia ed i miracoli che lo legaronoai santi Evenzio e
Giuliano, anch’essi eremiti fra le montagnevaldostane. Questo santo è spesso confuso con
l’omonimomartire orientale festeggiato come lui al 27 luglio. Nei boschi neidintorni di Torgnon, sul Colle
Saint-Pantaleon, sorge ancora oggi unacappella a lui dedicata sul luogo dove avrebbe trascorso il
suoeremitaggio.
San Pelagio
Venerato in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Porciero (Porcier)
Secondo la tradizione da lui trarrebbe il nome il paese valdostano diChamporcher. E’ ritenuto amico di San
Besso, martirizzato nellavicina Valle Soana.
San Prospero
Patrono di Romano Canavese (TO), nella cui chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore sono custodite le
reliquie. La festa è celebrata la prima domenica di settembre.
San Restituto
Venerato a Sauze di Cesana (TO), ove gli è dedicata una chiesa in cui egli è raffigurato come un militare a
cavallo e presso la quale se ne celebra la festa il 29 maggio.
San Quirico
Martirizzato presso Murisengo nel Monferrato, gli è dedicatala torre romanica di Odolengo. E’ festeggiato
l’11marzo.
San Secondo di Pinerolo
Raggiunse il Pinerolese con Valeriano, Maurizio, Giorgio e Tiberio, per trovare il martirio presso San
Secondo di Pinerolo (TO). Non va confuso con l’omonimo martire tebeo venerato a Salussola, Torino e
Ventimiglia.
Santa Serena
Venerata in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Sulpizio
Venerato nel Canavese, ove subì il martirio come i santiGiovenale e Tegolo.
San Teodoro
Venerato a Saluzzo (CN) e Vercelli.
San Valerio
Venerato a Casale (AL).
San Vitale
Nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Canavese è custodital’urna contenente il suo corpo ed accanto
l’ampolla delsangue.
San Vittore (Vittorio)
Patrono di Caselle Torinese, Asigliano, Feletto, Borghetto, Canale, Odolengo e Quagliuzzo.
PREGHIERA a San Maurizio e compagni
O glorioso San Maurizio, che dopo aver edificato i compagni con unacondotta esemplare di vita, li hai
incoraggiati a versare il propriosangue per la confessione della fede e li hai visti felici di dare lavita per
Cristo e per il Vangelo, ottienici la grazia di testimoniarefino alla effusione del sangue la nostra fede
piuttosto checomprometterci con il male e con il peccato e di saper soffrire peramore di Cristo.
Gloria al Padre...
O glorioso San Maurizio, che una volta convertito al cristianesimo,diventasti con la parola e con l’esempio
testimone autentico ecoraggioso degli insegnamenti di Cristo verso i compagni, ottienicila grazia di
esprimere la nostra fede in una chiara testimonianza divita, per essere nel mondo segni luminosi della
verità chesalva.
Gloria al Padre...
O glorioso San Maurizio, che hai ottenuto la grazia di coronare colmartirio la fede professata nella vita, per
cui godi ora la gioia divedere in eterno il tuo Creatore e Redentore, ottienici la grazia diesercitare
costantemente le virtù cristiane per ricevere comepremio la beata visione di Dio.
Gloria al Padre...
O glorioso San Maurizio, che seguendo il Cristo sulla via della Crocesei divenuto testimone e maestro di
virtù per tanti fratelli,aiutaci a professare con coraggio la nostra fede e, fedeli alVangelo, a edificare un
mondo più giusto e fraterno.
Gloria al Padre...
O glorioso San Maurizio, che coronasti la tua la tua vita terrena conla palma del martirio insieme ai tuoi
compagni d’arme e di fededella legione tebea, spargendo il tuo sangue per Nostro SignoreGesù Cristo, e
che da allora in poi prendesti a proteggere lenostre terre subalpine e fosti nel corso dei secoli
proclamatoPatrono Principale degli Stati Sabaudi, vieni in aiuto della nostraItalia; ottieni dal Cuore
Sacratissimo di Gesù, grazieall’intercessione della nostra Madre Celeste Maria Immacolata,che Essa riviva e
riprenda il corso della sua gloriosa storia nellapratica costante e perfetta della vita cristiana.
Gloria al Padre...