osservazioni sulla ricezione di petronio nella
Transcript
osservazioni sulla ricezione di petronio nella
A10 528 Silvia Stucchi OSSERVAZIONI SULLA RICEZIONE DI PETRONIO NELLA FRANCIA DEL XVII SECOLO IL CASO NODOT Copyright © MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, 133/A–B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978–88–548–3077–6 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: febbraio 2010 Indice 11 Introduzione 1. Intenti del presente lavoro; la conoscenza di Petronio nella seconda me� tà delXVII secolo, 11 – 2. Il presunto ritrovamento di Belgrado, 19 – 3. Petronio nel Grand Siècle: uno sguardo alla cultura del tempo, 25 – 4. Spirito e meccanismi narrativi della Traduction entière, 52 – 5. Opere di Nodot ancora reperibili nelle biblioteche, 82 – 6. Struttura e contenuti del presente lavoro, 88 91 Capitolo I La vita di Petronio 101 Capitolo II La prefazione dell’opera e lo scopo delle traduzioni 2.1. Préface I, 102 – 2.2. Préface II, 106 – 2.3. L’Avertissement al lettore, 123 – 2.4. Commento, 123 125 Capitolo III Incipit dell’opera 3.1. La doppia avventura di Ascilto e Encolpio nell’urbs Graeca, 128 – Commento, 145 Indice 151 Capitolo IV L’episodio di Quartilla 163 Capitolo V L’invito alla cena di Trimalcione 167 Capitolo VI La fuga di Encolpio in riva al mare e l’incontro con Eumolpo Commento, 188 193 Capitolo VII L’arrivo a Crotone e l’avventura amorosa con Circe 209 Capitolo VIII Sat. 132, 15: una dichiarazione di poetica petroniana? 213 Capitolo IX La conclusione del racconto: l’avventura con i cacciatori di eredità 223 Appendice Anatole France e La rôtisserie de la Reine Pédauque. Una trasposizione del Satyricon in ambiente francese del XVII secolo? 251 Bibliografia 261 Indici Indice 263 Indice dei concetti e delle cose notevoli 265 Indice dei nomi propri moderni 267 Indice delle opere e degli autori classici 269 Index Petronianus Capitolo I La vita di Petronio* “Tite Petrone etoit chevalier Ro� main, de cette famille des Petrones, ori� ginaires des Sabins, qui a donné tant de grands Hommes à la Republique. On ne dois pas douter qu’il fut élevé avec tous les soins qu’on donnoit à Rome à l’édu� cation des Enfants de qualité; car alors on cultivoit encore avec application l’esprit de la jeunesse, & les Romains paroissoient en cela aussi severes que les Grecs. Petrone s’adonna particulierement aux belles Lettres; et il paroit qu’il s’at� tachait surtout au bon goût, parce qu’on le trouve, dans ses Ecrits avec toute sa delicatesse. Quand il eût achevé ses premieres études on le vit paroître à la Cour de Claudius; l’assiduité qu’il en montra n’empêcha pas qu’il ne continüât à se perfectionner dans les Sciences, & qu’il ne s’attachât à la Declamation; parce que c’ètoit de l’usage, en ces tems — là, d’exercer les jeunes gens de la premiere qualité, à parler en public. Il y avoit des Ecoles pour cela, & c’est ce qui a formé tant de fameux Orateurs, qui ont paru dans le Senat, & dans les Armées, au grand avantage de la Republique. La Cour de Claudius étoit le se� jour des plaisirs, par tous les soins que “Tito Petronio era cavaliere Romano, di quella ben nota famiglia dei Petroni, originaria della Sabina, che diede tan� ti grandi uomini alla Repubblica. Non dobbiamo dubitare del fatto che egli sia stato educato con tutte le cure che veni� vano impiegate a Roma per l’educazione dei ragazzi di buona condizione; allora, infatti, si coltivava ancora con cura lo spirito della gioventù, e in questo i Ro� mani parevano severi quanto i Greci. Petronio si dedicò in maniera parti� colare alle belle Lettere; e sembrava che egli interessasse soprattutto al buongu� sto, perché esso nei suoi Scritti si ritrova con tutta la sua delicatezza. Una volta che egli ebbe terminato i suoi primi studi, lo si vide fare il suo in� gresso nella Corte di Claudio; l’assiduità che egli vi dimostrò non gli impedì di continuare a perfezionarsi nelle Scienze, e di dedicarsi alla Declamazione; perché l’usanza in quei tempi prevedeva di far esercitare a parlare in pubblico i giovani di distinta condizione. Esistevano del� le Scuole per questo, ed è quel che ha formato tanti famosi Oratori apparsi in Senato e negli Eserciti, con grande van� taggio della Repubblica. La Corte di Claudio era la culla dei piaceri, grazie a tutte le cure impiegate 91 92 l’imperatrice Messaline prenoit à les faire naître; & parce que l’Empereur, sur l’esprit duquel elle avoit beau� coup d’ascendant, étoit un prince foi� ble, qui s’accomodoit de tout, purveu qu’on le laissât à table; car il aimoit extrêmement la bonne chere, & le vin jusqu’à l’excez, ses Courtisans sui� voient aussi l’exemple du Prince, & la débauche ne leur étoit pas moins familiere. Petrone, qui entroit à la Cour sous un regne où les manieres de vivre qua� droient à son temperament, devint insen� siblement voluptueux; cependant il faut remarquer qu’il n’amoit pas les plaisirs de l’Amour jusqu’à la brutalité, comme Messaline; ni ceux de la table jusqu’à la crapule, comme Claudius; mais qu’il goûtoit les uns & les autres, d’une ma� niere galante & delicate, qu’il satisfoit encore plus son esprit que ses sens. De cette sorte il emploioit une partie du jour au sommeil, & donnoit toute la nuit aux plaisirs, & aux affai� res. Sa Maison étoit le rendez–vous de toutes les honnêtes gens de Rome, il passoit agreablement la vie avec ceux que le visitoient; & comme les autres se rendent celebres par intrigue, Pe� trone se mit en reputation par une agreable oisiveté, & par des manieres d’agir aisées, libres, & aussi naturelles qu’étoient ses discours. On peut donc se le representer dans le commerce continuël des conversations d’esprit, des plaisirs les plus charmants de la table, e des spectacles des jeux; enfin dépensant son bien, non pas comme un prodigue, & comme un débauché; mais comme un homme delicat & ha� bile dans la science des voluptez. Capitolo I dall’imperatrice Messalina per farveli na� scere; e dal momento che l’Imperatore, sullo spirito del quale ella aveva molto ascendente, era un principe debole, che si adattava a tutto, purché lo lasciassero sedere tranquillo a tavola; e dal momen� to che egli amava estremamente la buo� na tavola, e il vino fino all’eccesso, i suoi Cortigiani seguivano così l’esempio del Principe, e l’eccesso non era loro meno familiare di quanto non lo fosse per lui. Petronio, che iniziava a frequentare la Corte sotto un regno in cui i modi di vive� re erano congeniali al suo temperamento, divenne a poco a poco voluttuoso; tutta� via, bisogna far notare che egli non amava i piaceri d’amore sino alla brutalità, come Messalina; né amava quelli della tavola sino alla crapula, come Claudio; ma egli gustava gli uni e gli altri in una maniera galante e delicata, tale da soddisfare il suo spirito ancora più che i suoi sensi. In questo modo, egli consacrava una parte del giorno al sonno, e riservava tutta la notte per i piaceri e gli affari. La sua Casa era il luogo d’incontro di tutte le persone perbene di Roma, ed egli passava la vita gradevolmente in compagnia di quanti gli rendevano visita; e come gli altri si rendono celebri in virtù della loro capacità di intri� gare, Petronio acquisì la sua reputazione in virtù del suo raffinato ozio, per il suo modo di fare signorile, libero, e naturale quanto lo erano i suoi discorsi. Possiamo dunque figurarcelo impegnato nel continuo intrec� ciare conversazioni argute, immerso nei più raffinati piaceri della tavola, e negli spettacoli dei giochi; infine, ce lo possiamo immaginare mentre spende le sue sostanze, non come un prodigo, e come un deprava� to, ma, piuttosto, come un uomo di gusti delicati e abile nella scienza delle voluttà. La vita di Petronio Après que Petrone eut passé sa jeunesse dans une vie si douce & si tranquille, il voulut faire voir à ceux qui pouvoient douter de l’étenduë de son Esprit, qu’il étoit capable des pre� miers Emplois; &, mettant un interval à ses plaisirs, il accepta la Charge de Proconsul de la Bitinie, alla dans cette Province, où il en remplit les fonc� tions avec applaudissement; & après en avoir achevé l’exercice, étant de retour à Rome, Neron, qui avoit suc� cedé à Claudius, le fit Consul, pour re� compense de ses services. Cette nou� velle dignité lui donna un grand accez auprés de l’Empereur, qui d’abord l’honora de son estime, & ensuite de contribuer à faire passer la vie agrea� blement au Prince. Mais l’Empereur, cedant à son na� turel, changea, à la fin, de conduite, non seulement à l’égard de sa propre personne. Il écouta d’autres conseils que ceux de Petrone, & s’engageant insensiblement dans la débauche, il s’abandonna tout entier à ses pas� sions, & devint un aussi méchant Prince, qu’il avoit paru doux et équi� table. Neron étoit sçavant, & il en avoit donné des preuves dés sa jeunesse; car à l’âge de quinze ans il avoit plai� dé dans le Senat, en sa Langue, pour les Boulonnois, & en Grec pour les Rodiens; mais sa science étoit confu� se, et fort embarassée. Il aimoit aussi les gens d’esprit, & il avoit auprés de lui des Courtisans, qui, suivant la corruption de la Cour, traitoient Seneque de Pedan, & ne pouvoient souffrir qu’il leur prêchât la Vertu, & la Modestie, parce qu’ils 93 Dopo che Petronio ebbe trascorso la sua giovinezza impegnato in una vita tanto dolce e tranquilla, volle dimostrare a quanti potevano dubitare circa la reale tempra del suo Spirito, che egli era capace di assolvere ai primi Incarichi pubblici; e, interrom� pendo momentaneamente i suoi piaceri, accettò l’Incarico di Proconsole di Bitinia, andò in quella Provincia, dove compì i suoi incarichi pubblici nel plauso generale; e, essendo di ritorno a Roma dopo aver� ne concluso l’esercizio, Nerone, che era succeduto a Claudio, lo nominò Console come ricompensa per i suoi servigi. Questa nuova dignità gli donò una grande possibi� lità di avere accesso alla persona dell’Im� peratore, che gli accordò la sua stima, e lo impegnò poi a contribuire a far passare gradevolmente la vita al Principe. Ma l’Imperatore, cedendo alla sua inclinazione naturale, alla fine mutò con� dotta, non soltanto riguardo alla propria persona. Egli ascoltò consigli diversi da quelli di Petronio, e, impegnandosi a sprofondare lentamente, passo dopo pas� so, nella depravazione, s’abbandonò sen� za remora alle sue passioni, e divenne un Principe tanto malvagio quanto all’inizio era sembrato dolce ed equanime. Nerone era ottimamente educato, e ne aveva dato prova sin dalla sua prima giovinezza, dal momento che, all’età di quindici anni, aveva perorato in Senato, nella sua Lingua materna per gli abitanti di Boulogne, e in Greco per gli abitanti di Rodi; ma la sua cultura era confusa, e non particolarmente solida. Egli amava anche le persone di spirito brillante, e teneva presso di lui alcuni Corti� giani che, seguendo la generale corruzione della Corte, trattavano Seneca da Pedante, e non potevano tollerare che egli facesse lo� 94 étoient persuadez qu’il ne vivoit pas lui–même en Philosophe dans le par� ticulier. Le ridicule qu’ils lui donnerent sou� vent, insinua dans l’Esprit de l’Empe� reur beaucoup de mépris pour lui. […] Du mépris il passa à la haine, & cette haine fut enfin la cause de la perte de Seneque. Cependant Petrone voioit avec chagrin que l’Empereur, commençant à se cacher de lui, s’échapoit quelque� fois, & que suivant ses inclinations corrompuës, il outroit la débauche, & oubliant ce qu’il devoit à sa dignité, couroit les ruës, & les mauvais lieux, outrageoit ceux qu’il rencontroit, les voiloit même, & faisoit aussi des vio� lences à des Dames Romaines les plus qualifiées. La faveur où Petrone étoit élevé, lui avoit attiré la jalousie de ceux qui pretendoient, aussi bien que lui, aux bonnes graces du Prince, & entr’autres de Tigellin, Capitain des Gardes, qui étoit un dangereux Rival. Cet homme de baisse naissance, & de mœurs cor� rompües, s’étoit acquis, en peu de tems, beaucoup d’ascendant sur l’esprit de l’Empereur; & comme il connoissoit parfaitement son foible, il commença à travailler serieusement à la ruine de son Concurrent, par des moiens, qui penserent aussi perdre l’Empire. Les plaisirs delicats de Petrone cho� quoient la débauche grossiere de Tigel� lin, qui prevoioit bien que le credit de Petrone seroit toûjours un obstacle à ses dessins. Il entreprit donc de s’em� parer du cœur du Prince, & voiant qu’il étoit fait, à peu prés, comme le sien, il l’engagea bien–tôt dans les plus sales Capitolo I ro l’apologia della Virtù e della Modestia, perché erano convinti che, nel suo privato, nemmeno lui vivesse da Filosofo. Il ridicolo di cui lo coprirono spes� so insinuò nello Spirito dell’Imperatore molto disprezzo nei suoi confronti. […] Dal disprezzo, egli passò all’odio, e que� st’odio fu infine la causa per cui Seneca andò in rovina. Tuttavia, Petronio vedeva con ram� marico che l’Imperatore, cominciando a nascondersi ai suoi occhi, qualche volta gli sfuggiva, e che, seguendo le sue in� clinazioni corrotte, esasperava la sua de� pravazione e che, dimenticando quel che doveva alla propria dignità, percorreva le strade e i luoghi malfamati, offendeva quanti incontrasse, li oltraggiava persino e faceva anche delle violenze1 ad alcune fra le Dame Romane più nobili. Il favore in cui Petronio era cresciu� to gli aveva attirato la gelosia di quan� ti aspiravano, al pari di lui, alle buone grazie del Principe, e, tra gli altri, di Tigellino, Capitano delle Guardie, che era un pericoloso Rivale. Quest’uomo di bassa nascita, e di costumi corrotti, s’era conquistato, in poco tempo, un notevo� le ascendente sullo spirito dell’Impera� tore; e, poiché conosceva perfettamente il suo punto debole, iniziò a lavorare seriamente alla rovina del suo Concor� rente, con mezzi che rischiarono quasi di mandare in rovina l’Impero. I piaceri delicati di Petronio lasciava� no ammutolire dallo stupore la grossolana depravazione di Tigellino, che prevedeva con sicurezza come il credito di cui godeva Petronio sarebbe stato sempre un ostacolo per i suoi disegni. Egli iniziò quindi l’im� presa di conquista del cuore del Principe, e, rendendosi conto che era fatto all’in� La vita di Petronio voluptez. Il est vrai qu’il ne lui fut pas difficile de réüssir; car, trouvant un na� turel tout disposé, il tourna, sans peine, l’Empereur à des plaisirs, qui n’étoient, ni du goût, ni du conseil de Petrone, & il se perdit entierement pour l’arracher à son Rival; car Neron, déjà parricide par le meurtre de sa mère, n’eût pas plûtôt écouté Tigellin, qu’il signala son pouvoir par la mort de Sylla, & de Ru� bellius Plautus, tous deux redoutez par leur vertu, & par la faveur du peuple. Ensuite la fureur, & la brutalité se ren� dirent maîtresses de son cœur à un tel excez, que tous les crimes sembloient ne lui plus rien couter. Après que l’Empereur se fût ainsi confirmé dans ces desordres, l’ancien Favori se trouva, par le artifices du nouveau, presque sans emploi auprés du Prince; & Neron lui–même, ne pou� vant souffrir un témoin si delicat de ses infamies, ne lui donnoit plus cette libre entrée dans ses plaisirs, qu’il avoit auparavant. Tigellin profitant de ces disposi� tions, n’oublioit rien pour remplir les desirs du Prince par les fêtes magnifi� ques qu’il avoit soin de lui preparer; & comme son Rival, selon Tacite, le surpassoit de beaucoup dans la scien� ce des plaisirs, il peut conclure, sans craindre de se tromper, que ceux que Petrone ordonnoit, devoient être d’une autre nature, & n’avoient rien du dere� glement que l’on trouve dans une de ses fêtes que cet historien raporte par esemple de toutes les autres; & qu’il décrit de cette sorte. On avoit disposé un superbe festin sur le Lac d’Agrippa, dans un Vaisseau couvert de lames d’or & d’ivoire. Les 95 circa come il suo, lo impegnò ben presto nelle più turpi voluttà. È anche vero che il successo non fu per lui difficile; infatti, trovando una natura già predisposta, egli indirizzò senza sforzo l’Imperatore verso piaceri che non erano del tipo che Petro� nio avrebbe apprezzato né approvato; ed egli (scil. Tigellino) si perse interamente per strapparlo al suo Rivale, dal momento che Nerone, già matricida in virtù dell’as� sassinio di sua madre, avrebbe preferibil� mente dato ascolto a Tigellino, quand’egli segnalò il suo potere con la morte di Silla e di Rubellio Plauto, entrambi temuti a causa della loro virtù, e per il favore di cui godevano agli occhi del popolo. Quindi la brutalità e il furore si resero padroni del suo cuore al punto tale che tutti i crimini sembravano non costargli più nulla. Dopo che l’Imperatore si fu così avvezzato in questi disordini, il prece� dente Favorito si trovò, per le brighe del nuovo, pressoché senza impiego presso il Principe; e Nerone stesso, non poten� do tollerare un testimone tanto raffinato delle sue infamie, non gli concedeva più quella libertà di partecipare ai suoi pia� ceri, di cui godeva precedentemente. Tigellino, approfittando di queste cir� costanze, non trascurava nulla per soddi� sfare i desideri del principe con le magni� fiche feste che aveva cura di preparargli. E poiché il suo Rivale, secondo Tacito, lo sor� passava di molto nella scienza dei piaceri, potè concludere, senza timore di sbagliar� si, che quelli ordinati da Petronio erano di un’altra natura, e non avevano nulla della sregolatezza che si ritrova in una delle sue feste, riportata come esempio da questo storico, e che descrive in questo modo. Era stato disposto un superbo festino sul Lago di Agrippa, in un Vascello rivesti� 96 Rameurs y étoient placez suivant leur rang, qui se prenoit de leur âge, & de leur experience dans la débauche. On avoit envoié chercher jusqu’au bout de la terre tout ce qu’on peut manger de plus rare. Le Lac étoit bordé de porti� ques, où il y avoit un grand nombre de chambres remplies d’un côté de femmes de qualité, qui se prostituoient au pre� mier venu; & de l’autre de Courtisannes toutes nuës, qui faisoient mille postures lascives: & sur le soir on vit paroître de toutes parts des illuminations surpre� nantes, & les bois, & les palais d’alen� tour, retentissoient de concerts d’instru� ments, & de chansons proportinonnées à cette Fête. Enfin, pour terminer par une action fameuse de si grandes débau� ches, Neron se maria un peu après en qualité de femme, à un des plus corrom� pus de sa Troupe, nommé Pitagore; & cela publiquement, avec toutes les cere� monies accoûtumées. On mit sur la tête de l’Empereur le voile des Epousées; on lui envoia deux Auspices, on assigna la dot du Mariage, l’on orna le lit nuptial, on alluma les flambeaux des noces; & pour finir, la Mariée souffrit, à la vûë de tout le monde, ce que les ombres de la nuit cachent aux yeux dans les plaisirs les plus legitimes. Petrone, de son côté, prenant de grands dégoûts pour les horreur qu’il voioit, se détacha insensiblement de la Cour, & comme il étoit d’un naturel doux, & peu entreprenant, il laissa aller les choses selon le train qu’elles prenoient, sans vouloir entrepren� dre de les rétablir dans l’état où il les avoit mises autrefois. Je crois que ce fut en ce tems–là, que son chagrin lui fit prendre la plume, pour composer Capitolo I to da lamine d’oro e d’avorio. I Rematori vi erano disposti secondo il loro rango, che dipendeva dalla loro età, e dalla loro esperienza nella sregolatezza. Si era man� dato a cercare sino ai confini della terra ogni cibo più raro. Il Lago era circondato da portici, dove vi era un gran numero di camere, riempite da un lato da donne di nobile condizione, che si prostituivano al primo venuto; e, dall’altro, di Cortigiane completamente nude, che assumevano mille posture lascive: e, verso sera, si vide� ro apparire da ogni parte sorprendenti illu� minazioni, e i boschi e i palazzi circostanti risuonavano di concerti di strumenti e di canzoni conformi al tono di questa Festa. Infine, volendo terminare con un’azione memorabile sregolatezze tanto grandi, Nerone, poco dopo, si sposò, in veste di donna, a uno dei più corrotti membri del� la sua Compagnia, chiamato Pitagora; e questo avvenne pubblicamente, con tutte le cerimonie tradizionali. Sul capo dell’Im� peratore venne posto il velo proprio delle Spose; due Auspici gli vennero inviati, si fissò la dote del Matrimonio, venne deco� rato il letto nuziale, si accesero le fiaccole nuziali; e, per concludere, la Sposa patì, sotto gli occhi di tutti quanti, ciò che le ombre della notte nascondono agli occhi durante i piaceri più legittimi. Petronio, da parte sua, provando un forte disgusto per gli orrori cui assisteva, a poco a poco si staccò dalla Corte e, poi� ché la sua natura era dolce e poco adusa all’azione audace, lasciò che la situazione si evolvesse secondo il suo corso naturale, senza volersi impegnare a riportarla nella condizione in cui l’aveva posta precedente� mente. Penso che fu in quel momento che la sua amarezza gli fece prendere in mano la penna per scrivere questa Satira, che La vita di Petronio cette Satire, qui represente le caracte� re de l’esprit de Néron; et décrit, sous de noms de débauchez & de femmes perdües, tous les vices de ce Prince, & des Courtisans. Pendant que Petrone restoit ainsi dans la tranquillité, Tigellin travailloit de tout son pouvoir, à sa perte, pour ôter au Concurrent, qu’il venoit d’éloi� gner, tous les moiens de rentrer en fa� veur; & comme il sçavoit que la cruauté étoit le penchant du Prince, il lui insi� nua que Petrone étoit trop ami de Sce� vinus, pour n’avoir pas trempé dans la conjure de Pison; & afin de soutenir son imposture, il fit entendre un des Esclaves de Petrone, qu’il avoit subor� né, lequel se porta denonciateur contre son Maître; ensuite, pour lui ôter les moiens de se justifier, on fit mettre la plus grande partie de ses domestiques en prison. Neron fut bien aise qu’on lui fit naître l’occasion de perdre un homme qui lui étoit devenu à charge; parce que les vicieux ne peuvent suporter la presence des personnes, dont la vûë leur reproche leur crimes. C’est pour� quoi il reçût favorablement l’accusa� tion qu’on fit contre Petrone, qui se vit bien–tôt après arrêté à Cumes par ses ordres, pendant un voiage que l’Em� pereur y fit, & dans la Campanie. Mais, comme on fut quelque tems à déliberer, si l’on feroit mourir un homme de cette consideration, sans de preuves plus évidentes du crime qu’on lui imposoit, il lui prit un si grand dé� goût de vivre sous la domination d’un Prince si destestable, & de se voir plus longtems le joüet de ses caprices, qu’il se resolut de mourir. Cependant, pour 97 rappresenta il carattere dello spirito di Ne� rone; e che descrive, sotto i nomi di quegli uomini dissoluti e di donne perdute, tutti i vizi di quel Principe, e di quella Corte. Mentre Petronio restava così nella tranquillità, Tigellino lavorava, impe� gnando tutto il suo potere, per rovinar� lo, per impedire al Concorrente, che aveva appena allontanato, di rientrare nelle grazie di Nerone; e poiché sapeva che la crudeltà era la debolezza verso cui inclinava l’animo del Principe, gli insi� nuò che Petronio era troppo amico di Scevino, per non essere invischiato nella congiura di Pisone; e, per sostenere la sua impostura, fece ascoltare uno degli Schiavi di Petronio, da lui subornato, che si presentò come accusatore del suo Pa� drone; quindi, per togliergli la possibilità di giustificarsi, fece mettere la maggior parte dei suoi servitori in prigione. Nerone si sentì perfettamente a suo agio nel momento in cui gli si faceva approssimare l’occasione di mandare in rovina un uomo che gli era diventato un peso; dal momento che i viziosi non pos� sono tollerare la presenza delle persone la cui vista ricorda loro i loro crimini. È proprio per questo che il Principe ac� colse favorevolmente l’accusa montata contro Petronio, che si vide pochissimo tempo dopo arrestato a Cuma per suo ordine, durante un viaggio che Nerone fece lì, e nel resto della Campania. Ma, poiché fu necessario un certo tempo per deliberare se si potesse mette� re a morte un uomo che godeva di tutta quella considerazione, senza prove più evidenti dell’accusa per la quale era impu� tato, Petronio venne preso da un così gran disgusto di vivere sotto la dominazione di un Principe così detestabile, e di veder� 98 ne se pas donner un mort precipitée, il se fit ouvrir les veines, & ensuite se le fit fermer, afin d’avoir le tems de joüir de la conversation de ses Amis, qui étoient venus le voir dans ses derniers moments, & qu’il prioit de l’entrete� nir: non pas de l’immortalité de l’ame, & de ces fameux axiomes que l’orgueil de Phlosophes a inventés, pour ac� querir la gloire d’une vaine confiance; mais de recits agreables, & de Poësies galantes. Enfin, pour témoigner qu’il ne mou� roit pas, mais seulement qu’il cessoit de vivre, il continua ses fonctions ordinai� res, il entra dans le détail de son domes� tique, il recompensa quelques–uns de ses Esclaves, in en fit châtier d’autres, il se mit à table, & même il dormit avec une tranquillité, qui paroissoit plûtôt être d’un homme heureux, que d’un mourant, & de cette maniere sa mort, quoi que violente, parut aux yeux de ses amis, de même que si elle eût été natu� relle. Comme Petrone avoit en horreur les gens du caractere de Neron, & de Tigellin, il n’eut pas la bassesse d’imiter ceux, qui, mourant dans ces tems–là, par les ordres du Prince, le faisoient leur heritier, & remplissoient leurs tes� taments des eloges de ce Tiran, & de son Favori: au contraire, il cassa un go� belet de pierre precieuse qui lui avoit coûté plus de deux milles pistoles, & dans lequel il beuvoit d’ordinaire, afin que Neron, qui s’en seroit emparé après sa mort, ne pût le faire servir à sa table; & il trouva à propos de ne lui envoier, pour tout present, […] cette Satire qu’il avoit composée contre lui, & après l’avoir cachetée, rompit son Capitolo I si ridotto ancora più a lungo al rango di balocco dei suoi capricci, che egli decise fermamente di morire. Tuttavia, per non darsi una morte precipitosa e avventata, si fece aprire le vene, e quindi se le fece chiudere, per avere il tempo di godere della conversazione dei suoi Amici, che erano venuti a rendergli visita nei suoi ultimi momenti, e che ricevano da Petro� nio la preghiera di intrattenerlo, non sul� l’immortalità dell’anima, e su quei celebri assiomi inventati dall’orgoglio dei Filosofi per acquisire la gloria di una vana fidu� cia, ma, piuttosto, raccontando narrazioni piacevoli, e recitando Poesie galanti. Infine, per testimoniare che egli non moriva, ma smetteva semplicemente di vivere, egli proseguì nelle sue consuete funzioni ordinarie, amministrò con ogni scrupolo le sue sostanze e il suo perso� nale domestico, ricompensò alcuni dei suoi Schiavi, ne fece castigare altri, si mise a tavola e dormì persino, con una tranquillità che pareva propria di un uomo felice piuttosto che di un mori� bondo, e in questo modo la sua morte, benché violenta, parve ai suoi amici pro� prio come se fosse stata naturale. Poiché Petronio aveva orrore delle persone del carattere di Nerone e di Ti� gellino, non ebbe la bassezza d’animo di imitare coloro che, morendo in quei tem� pi per ordine del Principe, lo nominava� no loro erede, e riempivano i loro testa� menti con gli elogi di quel Tiranno, e del suo Favorito: al contrario, egli frantumò una coppa di materiale prezioso che gli era costata più di duemila pistole, e nella quale era solito bere, affinché Nerone, che se ne sarebbe impadronito dopo la sua morte, non potesse farlo usare alla sua tavola; e trovò, circa il fatto di non La vita di Petronio cachet, de crainte qu’après sa mort on ne le fit servir d’instrument pour la perte de ceux entre les mains de qui on l’eût trouvé. Neron eut un extrême chagrin de voir que les infamies qu’il avoit crû dérober à la connoissance de Petrone lui étoient connues. Après avoir porté ses soupçons sur tous ceux qui pou� voient lui avoir revelé ses secrets, il les arréta enfin sur la femme s’un Sena� teur, nommé Silia, parce qu’elle étoit très amie de Petrone, s’imaginant que, par un chagrin particulier, elle s’étoit hazardée à découvrir ce qu’elle avoit néanmoins d’autant plus d’interest de cacher elle–même, qu’elle y avoit eu la meilleure parte, & sur ce soupçon elle fut envoiée en exil. Ce fut sous le Consulat de Cajus Suetonius Paulinus, & de Lucius Pon� tius Telesinus, que Rome perdit un si grand Personnage, l’an DCCCXIX de sa Fondation”. 99 inviarglielo, come regalo, […] questa Sa� tira che aveva composto contro di lui, e, dopo averla sigillata, ruppe il suo sigillo, temendo che, dopo la sua morte, potesse venire usato per mandare in rovina colo� ro nelle cui mani lo si fosse ritrovato. Nerone provò un estremo dispiacere nel vedere che le infamie che egli aveva pensato di aver celato agli occhi di Pe� tronio gli erano invece note. Dopo aver sospettato di tutti coloro che avevano potuto rivelargli i suoi segreti, fissò i suoi sospetti sulla moglie di un senatore, di nome Silia, perché era molto amica di Petronio, pensando che ella, per un di� spiacere particolare, si fosse azzardata a scoprire quel che, nondimeno, aveva tan� to più interesse a nascondere essa stessa, e che lei in questo avesse avuto una parte assai consistente, e, sulla base di questo sospetto, venne mandata in esilio. Fu sotto il consolato di Caio Sveto� nio Paolino, e di Lucio Pontio Telesino che Roma perse un così grande Perso� naggio, nell’anno ottocentodiciannove� simo dalla sua Fondazione”. 100 Capitolo I Questa la vita di Petronio, secondo il plagiario, non privo, come abbiamo visto, di gusto e di non spregevoli doti di bello scrivere: che egli non possieda nuovi e significativi dati sulla vita di un personaggio rimasto misterioso, del resto, lo dimostrano queste pagine stesse, dove, come già abbiamo diffusamente discusso nell’Introduzione, mancano nuovi dati sulla vita di Petronio oltre a quelli ricavabili dal celeberrimo ritratto del libro XVI dei tacitiani Annales e, per quanto attiene ai gusti ed all’estetica di quest’autore, dalla sua opera stessa. Si noti come, relativamente alla vita dell’autore del Satyricon, No� dot, quindi, non ci dica nulla di quanto già non sapessimo: semplice� mente, i pochi dati messici a disposizione da Tacito ci vengono raccon� tati diffusamente, e ampliati e amplificati dall’attitudine dell’autore, che non sarebbe forse eccessivo né improprio definire divulgativa, alla luce di quello che Nodot stesso sostiene a proposito dell’utilità delle traduzioni (vedi infra). Note * Il testo di Nodot, a proposito dell’inclinazione di Claudio ai piaceri, fa riferimento a Suet. Claud. 33. 1. Notiamo qui un malinteso, per cui il concetto esprimibile in latino con stuprum viene reso in francese con viol, il che non è del tutto esatto, giacché il termine stuprum indica� vanon tanto una violenza, quanto un rapporto illegittimo o adulterino, contrario al pudore e quindi disonorante: “Déshonneur, honte d’abord au sens large du mot […] ���������������� Employé ensuite dans le sens spécial de «déshonneur résultant de la débauche ou du viol; commerce honteux, adultère» (cfr. Ernout–Meillet ������ 1994, s. v. stuprum).