Scarica il documento. - Officina del Territorio

Transcript

Scarica il documento. - Officina del Territorio
Officina
del Territorio
Coltivatori di idee
CONSIGLIO COMUNALE 18/19 MARZO2015
5 MINUTI - CONSIGLIERA BARBARA LOVOTTI
28 MARZO 2015 L’AMMINISTRAZIONE DEVE PARTECIPARE!!!
Vorrei dedicare qualche minuto a una importante manifestazione che si terrα sabato 28 marzo a piedi, in bici, con i
trattori tra Albairate e Abbiategrasso e che si propone di rendere evidente agli occhi della popolazione locale e non
solo, l’inutilitα del tanto discusso progetto Anas-Superstrada per Malpensa inglobato nella legge 443/200, pi∙ nota
come Legge Obiettivo che si avvia ormai a compiere 14 anni.
L’intervento si configura come prosecuzione della Malpensa-Boffalora/A4 e si pone come asse viario esterno alla
tangenziale Ovest di Milano finalizzato a favorire i collegamenti tra Milano, l’Ovest Milanese e la A4 in corrispondenza
della superstrada Malpensa-Boffalora. Il Progetto si divide in 3 tratte:
Tratta A: da Magenta ad Albairate;
Tratta B: da Albairate a Milano;
Tratta C: da Albairate a Vigevano
(variante di Abbiategrasso e adeguamento in sede fino al nuovo Ponte sul Fiume Ticino).
A seguito della riduzione di 65 milioni di euro operata dal Ministero delle Infrastrutture e al venir meno di risorse
previste dalla Regione Lombardia, i finanziamenti disponibili per lÆintervento sono scesi da 281 milioni a 212,8
milioni. Ciò ha comportato, a metα del 2013, il riavvio da parte di ANAS della progettazione definitiva che prevede
uno stralcio funzionale dellÆopera (Tratta A e Tratta C) e che dovrα essere approvata dal CIPE.
Ad oggi non abbiamo traccia di dove sia il nuovo Progetto e non c’è più traccia neanche del finanziamento ridotto.
La popolazione locale si lamenta giustamente della congestione di traffico verso Milano, ma il tracciato della strada
mostra che andrα dalla Lomellina a Magenta senza risolvere il problema.
I finanziamenti, posto che gli stessi permangano tali, sono stati drasticamente ridimensionati e quindi ci saranno
meno mitigazioni a livello di impatto ambientale oppure l’opera rischierα di rimanere incompiuta.
Il solo pregio che hanno avuto la Legge Obiettivo e il Progetto Anas è stato quello di connettere progettualità
virtuose nei nostri territori, persone diverse che nei vari ambiti hanno lavorato per mantenere vive le caratteristiche
delle Terre dei Navigli.
Nel settore agricolo, ma anche in quello artigianale e amministrativo dei Comuni sensibili alla difesa dei Beni Comuni
si è lavorato, fianco a fianco con tante associazioni, con i comitati e le forze politiche per far s∞ che la nostra terra non
venga snaturata e omologata al ruolo di periferia della grande metropoli.
La trasmissione Presa Diretta andata in onda su Rai 3 domenica 15 Febbraio ha messo in luce le enormi contraddizioni
tra il tema Nutrire il pianeta e lo spaventoso consumo di suolo agricolo che una distorta interpretazione di Expo ha
indotto.
Il Consumo del suolo in Provincia di Milano ha visto, in soli 55 anni, dal 1954 al 2009, una riduzione del 37% di suolo
agricolo.
Il 28 marzo avrà luogo un’importante momento di mobilitazione popolare in cui Comitati, Associazioni, Amministratori
lungimiranti, Movimenti politici da tempo riuniti in un Tavolo di Lavoro uniranno le forze per opporsi pubblicamente
al progetto ANAS.
1
Officina
del Territorio
Coltivatori di idee
Le proposte portate avanti in quella sede saranno quindi le seguenti:
• cancellazione del progetto ANAS;
• uscita dalla Legge Obiettivo;
• istituzione di un tavolo di lavoro tra i comuni del territorio per definire un nuovo progetto di mobilitα dell’ovest
milanese, come?
recuperando, dove possibile le strade esistenti;
potenziando e migliorando il trasporto pubblico;
realizzando una rete di piste ciclabili di interconnessione tra comuni.
Rivendichiamo il diritto dei Sindaci e dei Cittadini di essere informati su quanto sta accadendo nel loro territorio.
Sono troppe le opere inutili e i soldi sprecati o peggio intercettati dalle organizzazioni malavitose, cemento e asfalto
che impattano sui territori e peggiorano la qualitα dell’aria e della vita.
Invitiamo quindi l’Amministrazione a prendere una volta per tutte una posizione responsabile e consapevole, ad
unirsi alle 14.000 firme raccolte contro questo sciagurato e, ripeto, inutile progetto, a schierarsi dalla parte dei
cittadini e del loro benessere e non dalla parte delle lobby del cemento.
Aspettiamo amministratori e cittadini ad unirsi a noi il 28 marzo ore 9.00, P.zza del Mercato - Albairate.
PUNTO 5 - CONSIGLIERA BARBARA LOVOTTI
APPROVAZIONE NUOVO REGOLAMENTO PER L’ESERCIZIO DEL CONTROLLO SULLE SOCIETÀ PARTECIPATE
DAL COMUNE DI ABBIATEGRASSO
Il regolamento che si propone di approvare presenta una serie di adempimenti che, se applicati, porteranno benefici
all’Ente, che avrà la possibilità di poter programmare e rendicontare le attività delle Società partecipate con una
maggior trasparenza rispetto al passato. Si spera che, rispetto agli anni precedenti, sia le società sia il competente
servizio adempia al regolamento con puntualità. Di fatto il Sindaco e l’Assessore diventano i primi referenti nei
confronti del Consiglio Comunale, mentre gli Amministratori delle Società avranno non solo la responsabilità
gestionale, ma anche la responsabilità di adempiere alle prescrizioni del regolamento.
Forse, sarebbe stato opportuno prevedere una maggiore incisività degli obblighi, magari prevedendo elementi
sanzionatori in caso di non rispetto del Regolamento, ad esempio sulle assunzioni, sulla trasparenza, sulla
pubblicazione e diffusione di dati sull’anticorruzione.
Di sicuro rispetto al passato è stata data un’impronta diversa che prevede e rafforza la posizione di controllo da parte
del Consiglio Comunale. Si auspica, oltre all’ovvia imparzialità da parte del Servizio che si occupa di curare i rapporti
con le società partecipate; che il regolamento venga applicato rendicontando dell’operato al Consiglio Comunale
nella convinzione che esso possa essere inteso come reale strumento operativo.
L’augurio è quello di adottare un atto che permetterà anche alla minoranza presente in Consiglio Comunale di
entrare nel merito degli indirizzi di gestione delle partecipate.
Citiamo, come esempio, la gestione delle farmacie comunali. Non concordiamo con la scelta di affidarle ad Amaga,
così come non era d’accordo il Sindaco Arrara quando sedeva nei banchi della minoranza.
Ricordiamo il prelievo dal fondo di riserva della Soc. AMAGA SpA (no ad amaga come bancomat).
Per concludere:
Rispetto al precedente regolamento è sparito il Comitato di Controllo Analogo e si è rafforzata la figura del Sindaco
o dell’Assessore delegato, che secondo l’Art. 13 presenterà al Consiglio Comunale tutti gli atti, i dati e le informazioni
necessarie per la verifica del corretto funzionamento degli organi societari, nonché dell’andamento della gestione
economico-finanziaria della Società. In particolare è previsto che il Sindaco dovrà presentare una relazione e analisi
approfondita sul Budget, sui report semestrali e altri controlli.
E’ stato poi introdotto anche il concetto di Controllo Analogo Congiunto (Art.15) da effettuarsi nel caso di Società
partecipata da più soci; nel nostro caso avremo AMAGA Energia e Servizi con Vermezzo e Navigli Ambiente con il
Comune di Motta Visconti.
2
Officina
del Territorio
Coltivatori di idee
Il Regolamento rafforza poi il valore e la responsabilità del Servizio Rapporti con Organismi Partecipati del Comune
di Abbiategrasso che diventa il servizio di riferimento per il Sindaco, Assessore e Consiglio Comunale e secondo l’art.
15 anche per gli altri Comuni.
Chiediamo all’Assessore competente, ed anche al Dirigente di riferimento, come si pensa di poter organizzare il
Servizio per poterlo mettere in condizione di lavorare in base ai compiti attribuiti dal Regolamento e dalle convenzioni
con altri Comuni.
Inoltre, AMAGA riuscirà ad assicurare tutti gli adempimenti?
O, dal momento che anche la Società dovrà mettere in pratica una serie di adempimenti aggiuntivi rispetto a quanto
avvenuto sinora, si dovrà prevedere un rafforzamento dei servizi amministrativi, sia per il Comune che per AMAGA?
In sostanza, si sta approvando un regolamento che definisce una serie di incombenze a carico delle Società
(soprattutto AMAGA) e del competente Servizio comunale; l’attuale organizzazione, delle Società e del Servizio
Comunale, permetterà di applicare tutto ciò che è previsto nel Regolamento o è necessario prevedere dei correttivi
rispetto all’attuale organizzazione di AMAGA e del Comune?
Visto che condividiamo spirito e forma del regolamento, vorremmo che vi fossero le condizioni politiche, ma anche di
condivisione della filiera manageriale delle società ed anche la compatibilità organizzativa/gestionale per applicarlo.
PUNTO 6 - CONSIGLIERA BARBARA LOVOTTI
INDIRIZZI AD AMAGA SPA IN MERITO ALL’INGRESSO DI NUOVI SOCI NELLA COMPAGINE SOCIETARIA DI
AMAGA ENERGIA E SERVIZI SRL
Dichiariamo subito il nostro apprezzamento per l’operazione che dovrebbe inserirsi in un piano di rilancio e di
riorganizzazione delle politiche industriali delle municipalizzate.
Rimarchiamo con rammarico il fatto che siamo costretti a dire “dovrebbe inserirsi in un piano di rilancio e di
riorganizzazione” perchè di fatto, nonostante quanto previsto dal vigente controllo analogo, riaffermato nel nuovo
regolamento approvato al punto precedente dell’ordine del giorno di questa sera, non conosciamo il budget 2015
delle municipalizzate, e quindi nemmeno possiamo intuire l’impatto dell’operazione o l’incidenza degli affidamenti
sui flussi economici e finanziari della società.
Abbiamo appena approvato un regolamento in cui si parla di programmazione e di controlli; anche nel vecchio
regolamento tutto ciò era già previsto. Così come era previsto il termine entro il quale si avrebbe dovuto presentare
in Consiglio Comunale il “piano programma” di gestione delle società. Oggi stiamo approvando un atto senza aver
ancora esaminato e approvato il budget 2015 della Società AMAGA SpA e della sua controllata AMAGA Energia e
Servizi Srl.
Che senso ha fare dei regolamenti se poi non si applicano?
Rinviamo quindi ogni valutazione in subordine alla presentazione di un Budget della Società che indichi l’impatto
della cessione di quote a favore di altri enti, l’incidenza degli affidamenti sui flussi economici e finanziari della società.
Attendiamo anche di vedere come sarà formato lo Statuto della Società in base agli indirizzi che si stanno per
formulare.
Attendiamo infine di leggere il testo della convenzione per il controllo analogo e ribadiamo l’importanza di strutturare
sia AMAGA SpA sia il Servizio che si occupa dei Rapporti con le società del Comune per poter adempiere a tutto
quanto si sta prevedendo in questa sede.
3
Officina
del Territorio
Coltivatori di idee
PUNTO 9 - CONSIGLIERA BARBARA LOVOTTI
UNIONI CIVILI
Siamo lieti di accogliere e approvare questa sera il regolamento comunale relativo alle unioni civili: tanta strada è
stata fatta dalla deliberazione del Consiglio n 79 del 29/11/2012 in cui l’Amministrazione si impegnava a riconoscere
e tutelare le unioni civili e le convivenze.
Non è stato semplice giungere al Regolamento che oggi approviamo: vari sono stati i momenti di discussione e
di attrito in più commissioni e, nonostante la decisione presa in Consiglio, permangono, da parte di alcuni, forti
contrarietà.
Vogliamo quindi, in questa sede, ribadire la nostra assoluta approvazione peraltro supportata da autorevoli pareri
capaci di leggere la contemporaneità e i problemi della società moderna da punti di vista diversi e mettendo in
campo serie e oggettive capacità di analisi.
Cito quindi alcuni autorevoli pareri ai quali andrebbe per lo meno rivolta attenzione
innanzitutto un dato:
Matrimoni in 11 Paesi UE su 28 In Europa i matrimoni gay sono legali in 11 Paesi (su 28):Paesi Bassi, Belgio, Spagna,
Norvegia, Svezia, Islanda, Portogallo, Danimarca, Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Finlandia e Slovenia. In tutti gli
altri ci sono le unioni civili. Solo 9 Paesi su 28 non prevedono nessun tipo di tutela per le coppie omosessuali.
Con 390 voti a favore, 151 no e 97 astensioni, l’Europarlamentoha votato a favore del riconoscimento del matrimonio
tra due persone dello stesso sesso. L’Europa ha approvato la relazione che incoraggia i governi e le istituzioni
degli Stati membri a una riflessione sul tema di matrimoni omosessuali. Il passaggio compare al punto 162 della
relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2013 e sulla politica della UE in materia presentata
dall’europarlamentare socialista Pier Antonio Panzieri. Nel testo si legge: “Il Parlamento europeo prende atto della
legalizzazione del matrimonio e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero crescente di Paesi nel
mondo, attualmente diciassette, incoraggia le istituzioni e gli Stati membri dell’UE a contribuire ulteriormente alla
riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto questione
politica, sociale e di diritti umani e civili”.
SINODO DI OTTOBRE 2014
In conferenza stampa il vescovo Bruno Forte, segretario speciale del Sinodo, commenta, entrando nel vivo di quella
legge che l’Italia attende da oltre dieci anni: “Mi sembra evidente che le persone umane coinvolte nelle diverse
esperienze hanno dei diritti che debbono essere tutelati e codificati. È una questione di civiltà”.
Nelle unioni di fatto, è detto, “è possibile cogliere autentici valori familiari”. E un’attenzione speciale va riservata ai
bambini, che vivono con coppie dello stesso sesso. Coppie che in nessun momento il documento demonizza.
È l’addio alla linea che vedeva la Chiesa in trincea e contrapposta a un mondo ostile, impegnato a erodere i “valori
cristiani”.
Per Papa Francesco sulla famiglia, “che attraversa una crisi molto seria”, occorre “riflettere molto in profondità” ….. e
aggiunge che il sacramento del matrimonio è solo “fra un uomo e una donna”, ma sulle unioni civili “bisogna vedere
i diversi casi e valutarli nella loro varietà”.
4
Officina
del Territorio
Coltivatori di idee
5 MINUTI - CONSIGLIERE LUCA GIOIOSANO
SPAZI IN ABBANDONO DELLA EX-SILTAL
Vorrei riportare in questo Consiglio la notizia che la settimana scorsa ha visto come protagonista gli spazi in
abbandono della ex-Siltal.
Lo sapete, si è verificato che, come già accaduto in passato, è divampato un incendio nei capannoni in disuso
della stessa fabbrica. Questo fatto, fortunatamente senza conseguenze, avrebbe potuto però mettere in pericolo
l’incolumità dei presunti senza tetto che occupano alcuni spazi della Siltal, altro increscioso problema, al quale si
aggiunge l’irrisolto danno alla città: urbanistico e ambientale.
Dunque si scopre vi sia un annidamento di problemi di diversa scala e natura, dietro la Siltal.
Il problema dei senza tetto ad Abbiategrasso sembra poco rilevante, ma ecco, se così fosse, che invece se ne scopre
la gravità. Persone costrette a mettersi al riparo dal freddo invernale in spazi come quello della Siltal, magari dando
fuoco a qualche bancale, provocando magari anche qualche incendio.
E’ stato rilevato, peraltro, anche un problema minore di innocenti intrusioni di ragazzini, che però si potrebbero anche
trasformare in spiacevoli episodi, visti i precedenti. Probabilmente la nostra cultura ha insegnato agli adolescenti di
Abbiategrasso a costruire le proprie avventure in capannoni abbandonati, invece che nei boschi del Ticino.
Passando ovviamente per i problemi più rilevanti, quale la pericolosità ed il danno ambientale che provoca il
fabbricato. Sono infatti ancora presenti le coperture in amianto, alcune sono crollate, altre addirittura bruciate. Non
è mai stata fatta una bonifica del suolo, che scommetto non mancherà di essere stato intaccato da oli, da materiali di
scarto delle lavorazioni e da materiali pericolosi, come posso essere le batterie esauste. Lo stesso corpo di fabbrica
potrebbe essere ritenuto un rifiuto urbano, anzi lo è a tutti gli effetti, con il conseguente ed oramai consolidato
imbruttire del quartiere, del Convento dell’Annunciata, senza dimenticare il PaGiAnnuz.
In questi decenni il Comune è stato a guardare con le dita incrociate, ma credo che ora, affidarsi alla fortuna, possa
non bastare più.
So che i cinque minuti non sono il metodo istituzionale più adeguato per chiederlo, non essendo una Commissione
od una discussione dell’assise, ma chiedo formalmente che venga emessa un ordinanza che ovvi alla situazione.
Sollecitando, anzi intimidando, la messa in sicurezza della struttura alla proprietà, prima che bisogni pentirsene.
Oltretutto la proprietà è del gruppo Intesa San Paolo, dunque che certo non scarseggia dei mezzi necessari per una
bonifica, una proprietà che non metteremmo certo in difficoltà di fronte ad un eventuale obbligo di intervento.
PUNTO 3 – CONSIGLIERE LUCA GIOIOSANO
INDIVIDUAZIONE RETICOLO IDRICO MINORE ED APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO DI POLIZIA IDRAULICA
Siamo innanzitutto compiaciuti che il Comune abbia recepito ed assolto al compito di sviluppare un piano di Polizia
Idraulica per il controllo di nostri bacini.
Nello specifico quello che ci preme è la garanzia di un azione di monitoraggio dei nostri fontanili, non solo per
sicurezza, ma per preservazione.
Ricordando che non tutte le risorgive realmente presenti sono riconosciute ufficialmente come tali. Sarebbe
auspicabile dunque inserire in un ufficioso controllo anche queste aree o, ancor meglio, avviare una procedura con
la Regione per riconoscerne la corretta natura, anche burocraticamente.
5
Officina
del Territorio
Coltivatori di idee
PUNTO 7 – CONSIGLIERE LUCA GIOIOSANO
ISTITUZIONE CONSULTA INTERCOMUNALE PERMANENTE PER I TRAPORTI PUBBLICI LOCALI (APPROVAZIONE
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO)
Inerente a questo punto, assolutamente condivisibile, ci lascia solo perplessi il fatto che Corsico non sia tra i Comuni
partecipati e sarebbe auspicabile un suo coivolgimento, anche se sappiamo che tale Comune è già legato a doppio
filo a Milano, e non solo dal punto di vista del trasporto pubblico.
Vogliamo invece segnalare un altra perplessità più rilevante.
Sarebbe utile definire con maggiore chiarezza quanto detto nell’Articolo 3, composizione della consulta, dove no si
comprende bene quali e quanti rappresentati delle associazioni locali verranno coinvolti.
PUNTO 9 – CONSIGLIERE LUCA GIOIOSANO
REGOLAMENTO COMUNALE DELLE UNIONI CIVILI
Siamo più che lieti e felici per vedere al traguardo questo importate passo di umanità e siamo felici che tutto sommato
sia stato un percorso condiviso con la maggioranza.
Può sembrare nulla, ma unirsi al coro di quello che sta diventando un consolidato pensiero trasversale, è più che
utile. Quando tutti i Comuni, le Regioni, gli Stati, insomma, le istituzioni laiche e religiose ed infine le persone saranno
tutti e tutte completamente concordi, come se si parlasse di qualsiasi altro normalissimo diritto, non ci sarà neppure
quasi bisogno di approvarne una normativa nazionale, o meglio sarà cosa automatica e dovuta che forse addirittura
ci chiederemo per quale strano motivo non l’avessimo fatto già dapprima.
Vorrei infatti ricordare che da poco anche il Parlamento Europeo ha lanciato un chiaro monito agli Stati membri,
ovvero, si avvii una riflessione. Riflessione che nel parlamento continentale ha già scaturito un largo consenso.
Addirittura il cattolicissimo Presidente Renzi e questo Governo hanno speso parole di positivo accoglimento del
concetto, fissando per questo Maggio l’obbiettivo di arrivare ad una normativa nazionale, che dunque arriverà dove
i Comuni non possono, quindi nella sanità e di mutuo soccorso, nel sistema pensionistico e contributivo e così via.
6