IMP. N. 10 - Comune di Transacqua

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IMP. N. 10 - Comune di Transacqua
Direttore responsabile
Walter Taufer
Coordinamento
Giuseppe Debertolis
Comitato di redazione
Silvano Angelani
Fabio Bernardin
Walter Broch
Sandro Gadenz
Fiorentino Gobber
Ivano Orsingher
Pietro Pradel
Mauro Taufer
Mario Turra
Redazione
Comprensorio di Primiero
Via Roma, 19
38054 Tonadico (Tn)
e-mail: [email protected]
1
Editoriale
2
Comprensorio
17
Canal San Bovo
20
Fiera di Primiero
23
Imer
26
Mezzano
30
Transacqua
33
Unione dell’Alto Primiero
35
Sagron Mis
37
Siror
39
Tonadico
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n. 1144/2002
Foto di copertina
Silvano Angelani
Grafica e stampa
Litografia Effe e Erre - Trento
Dicembre tempo di bilanci
P
Paolo Meneguz e Pietro Pradel
ossiamo dire che
con l’acquisto di
Casa Piazza a Pieve, di villa Caneva a Transacqua e
con i quattro appalti, sotto descritti, relativi alla sistemazione
delle reti idriche e fognarie di
alcune zone del paese, il 2005
si è chiuso in bellezza.
Dopo anni di attesa finalmente
si è arrivati a concretizzare il sogno di acquisire alla comunità il
pregevole edificio di casa Piazza ovvero la casa dei “Checoni”
a Pieve.
Dal prossimo anno partirà, in
collaborazione con la Provincia,
il restauro di questo importante manufatto e chissà che i lavo-
Questa è la “Noda”:
Il contrassegno
utilizzato per
distinguere i beni
di proprietà
di una famiglia
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ri attorno all’edificio non finiscano col riservare alcune sorprese come quelle a suo tempo
emerse nel corso della sistemazione del pavimento della chiesa di Santa Maria Assunta.
Terminati i lavori di restauro, Casa Piazza potrà entrare a far parte a pieno titolo di quello che
ormai si può definire il polo monumentale-museale più importante della valle. Polo che gravita attorno alla vecchia “plebs”
costituito dall’Arcipretale, dall’antichissima chiesetta di San
Martino, dal palazzo delle Miniere, dalla cosiddetta “vecchia canonica”, da casa Althamer (ora
Lott), dalla casa natale della nostra “gloria granda”, l’ingegnere
Luigi Negrelli, (ora casa Simion)
e tra qualche anno anche dal
nuovo spazio culturale museale
di Casa Piazza.
All’interno della stessa logica tesa ad ampliare e migliorare l’offerta turistica dell’intera vallata va inserito l’acquisto di Villa
Caneva che, una volta restaurata, diventerà il “centro visitatori”
del nuovo polo turistico museale dedicato alle miniere che si
intende costituire a Transacqua.
Sangrillà finalmente nel 2006
vedrà partire i lavori di sistemazione della rete idrica a servizio delle abitazioni. Opere che
verranno realizzate dalla ditta
C.I.S.E. sas di Mezzano per un
importo di quasi 82 mila euro.
Analogo intervento è previsto
lungo tutto il viale Piave dove oltre alla realizzazione della nuova rete idrica verranno sistemati anche i marciapiedi. Questi interventi saranno realizzati dalla
ditta Ediltomas e dalla ditta Porfidi di Walter Gilli per un importo complessivo di 476 mila euro.
Più articolato i lavori oggetto
del terzo appalto, infatti partendo dai serbatoi posti in località
Lach verranno sistemate le reti
idriche a servizio delle abitazioni che si trovano in località Navoi, Mason, Nogarili ed inoltre
verrà migliorato il tratto di rete fognaria che dalla località Segnarez arriva a Col. Questo appalto del valore di 190 mila euro se lo è aggiudicato l’Impresa
Costruzioni Fontan di Siror.
Quarto e ultimo intervento sarà quello sulla dorsale Uneda –
Segnarez e Ormanico dove verranno costruite le nuove reti
fognarie e ammodernata la rete idrica.
Quest’opera verrà realizzata
dalla ditta Baldissera che si è
aggiudicata l’appalto per 221
mila euro.
Villa di Pieve segnata numero
12, di pertiche al suolo numero 91 che a tutte le parti confina con strade
Un fenile in detto loco il cui
suolo è di pertiche numero 26.
Confina a mattina con strada consortale, a mezzodì con
Giacomo quondam Giovanni
Tisot, a sera con Giovanni Biatel e Giacomo Nami e meridie
con strada.
Un orto in detto loco di pertiche numero 149 confina a
mattina e meridie col Orto
della Canonica, a mezzodì, e
sera con strade.
Una pezza di terra prativa in
loco detto Guastaggia, ovvero Colaor di pertiche numero
116. Confina a tutte le parti col
Sig. Romedio Gilli
La lettura del catasto di Pieve
permette anche alcuni interessanti confronti.
Ad esempio di venti edifici presenti a Pieve solo tre risultano
più grandi di casa Piazza: la canonica forte delle sue 197 pertiche, la casa contrassegnata all’epoca dal numero civico numero 10, la quale, divisa tra
tre diversi proprietari, misurava 124 pertiche ed infine la casa
del Beneficato Zanona (attuale
casa Moser) che era accreditata
di 93 pertiche.
Invece con le sue 26 pertiche
di fienile (oggi casa Sartorati)
Giorgio Amando Piazza si vede-
va superato solo da Nicolò Negrelo, nonno di Luigi, che ne
possedeva uno di 36 pertiche,
ma anche Giovanni di Francesco Biatel si difendeva bene, infatti in paese era proprietario di
un fienile con cantina che misurava 39 pertiche e ne aveva
uno sul Bedolè di ben 36 pertiche. In compenso l’Arciprete
aveva un fienile di ben 45 pertiche ma sul Colaor (fuori classifica quindi!)
Solo per 14 pertiche l’orto del
Piazza non era il più grande di
Pieve infatti, proprio confinan-
Casa Piazza
Presso l’archivio comunale di
Transacqua è depositato il catasto di tutte le proprietà che
i nostri antenati possedevano
nel 1774.
Questo diviso in tre libri contiene la descrizione delle proprietà dei censiti di Transacqua,
di Ormanico e Pieve. In quest’ultimo, casa Piazza è così descritta:
Il Clarissimo Signor Dottor
Giorgio Amando Piazza: possiede una casa con camino in
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te con il suo, l’Arciprete ne aveva uno di 163. Ma c’era anche
chi si doveva accontentare di
avere un orto di tre pertiche,
come ad esempio Giovanni di
Agostino Meneguz.
Consoliamoci che con le sue
misere 116 pertiche di terra
prativa a “Guastaggia ovvero
Colaor” il Piazza era, rispetto ai
suoi concittadini di Pieve, uno
straccione!
Ad esempio un “Tomaso e nepoti quondam Batta Vitta” al
“Tason” possedevano un terreno prativo di “Opere 14 e Pertiche 256”!
L’ultimo confronto vorrei dedicarlo ai “titoli” ovvero a come l’estensore del documento nomina i diversi proprietari. Dunque nel Catasto di Pieve solo il nostro Giorgio Amando Piazza era “Clarissimo”, “Signore “ e “Dottore, Cristoforo
Manoali, Romedio Gilli e Dominico Ascanio Althamer erano “Signore” e “Dottore”, Nicolò Negrelo e Cristoforo Strobl dovevano accontentarsi di
essere solo “Signori” l’Arciprete era ovviamente “Illustrissimo e Reverendissimo”. E tutti
gli altri? Nome, cognome e nome del padre!
Villa Caneva
Riportiamo qui sotto alcune
notizie relative a villa Caneva
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che abbiamo potuto ricavare
da una ricerca effettuata da Silvia Simon su questo edificio e
la sua storia.
Innanzitutto pare interessante
notare che, secondo il Dizionario primierotto di Livio Tissot, il nome “Caneva” potrebbe derivare dal fatto che questo luogo si trovava vicino alle miniere di siderite chiamate
“Canòpe” oppure perché, come nella località “Busa dela càneva” in Valpiana, vi si coltivava la canapa.
Certo è che l’edificio è stato costruito tra il 1815 e il 1830 ed
era diviso in due diverse parti
funzionali:
- la zona destinata all’attività di
allevamento di bestiame e all’accumulo del foraggio che
occupa circa due terzi della
superficie totale in pianta e
si trova a monte (edificio già
presente in un documento
catastale del 1815)
- la zona destinata ad abitazione che occupa circa un terzo
della superficie che guarda il
paese (costruita nel 1830).
La casa d’abitazione era stata
edificata da Raimondo Sartori
come si può evincere dalla sigla “RS 1830” riportata all’interno del timpano semicircolare
di facciata che sovrasta la porta
del primo piano.