sett-ott 2008 - Ai.Bi. Amici dei Bambini

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sett-ott 2008 - Ai.Bi. Amici dei Bambini
2008
Numero settembre ottobre
Siate i
benvenuti tra noi!
Newsletter di aggiornamento sui progetti di
Amici dei Bambini in Marocco
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Marhaba Bicum, ovvero “siate i benvenuti
tra noi”. Eccovi il quarto numero on line
del 2008, dalla nostra redazione estera,
che entra direttamente nelle vostre case
per tenervi aggiornati su quanto si sta
facendo in loco anche grazie al vostro
aiuto e sostegno.
Ricordiamo ancora che Marhaba Bicum
potrà arrivarvi comodamente a casa, sul
vostro computer, se vorrete segnalarci il
vostro indirizzo e-mail; se invece ricevete
il notiziario ma non lo desiderate, basta
inviarci
un
messaggio
all’indirizzo
sottostante e verrete cancellati dal nostro
indirizzario generale.
Se l’idea riscontra il Suo interesse e
desiderasse aderire a questa iniziativa è
necessario che comunichi la Sua e-mail
all’indirizzo di posta elettronica del nostro
ufficio: [email protected], affinché possa ricevere i
prossimi numeri del notiziario.
Su questo numero:
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Arrivederci Marocco…
Il saluto della nuova volontaria espatriata
Al via la terza formazione dell’associazione familiare Osraty
Corsi di formazione professionale per gli over 13 del Sidi Bernoussi
Carissimi sostenitori,
dopo le meritate vacanze al mare o in campeggio, i nostri e vostri bambini
sostenuti stanno piano piano tornando nei propri centri e riprendendo le
attività quotidiane, in attesa del rientro scolastico.
Dalla prossima settimana in poi, riprenderemo le visite consuete e
potremo smistare la vostra corrispondenza.
Vi ringraziamo sempre per tutte le lettere e regalini che mandate:
rappresentano un ponte di affetto di valore inestimabile per i bambini.
Come sempre, vi ricordiamo, nel caso di invio di un regalo, di NON inserire
sulla busta il nome del bambino, ma solo l’indirizzo di Ai.Bi. (l’ufficio
postale altrimenti si rifiuta di consegnarci il pacco).
Grazie mille a tutti voi e buona lettura!
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Arrivederci Marocco…
È passato un anno esatto dal mio primo saluto, proprio tra le righe di un notiziario
online, a tutti voi sostenitori Sad. Un anno da coordinatrice della sede locale di Amici
dei Bambini che sta per concludersi. Un nuovo impegno mi aspetta in sede centrale; un
impegno legato dal denominatore comune dei bambini abbandonati, ma che mi porterà a
lavorare su un aspetto che in Marocco mi è mancato immensamente: l’adozione
internazionale.
Sono tante le cose apprese in questo intenso anno a Rabat, ma una in particolare mi ha
colpita. Se l’anno scorso arrivavo con l’idea che senz’altro non ci fosse di meglio che una
famiglia per un bambino, adesso, riparto con la ferma convinzione, con la certezza
inequivocabile, che ogni bambino deve poter crescere in famiglia. Lo deve poter fare
per diventare un adulto equilibrato e sereno, ma prima ancora per vivere il suo diritto
all’infanzia, ad essere figlio prima di rivestire ogni altro ruolo nella vita. Chiunque stesse
a contatto con i bambini abbandonati, in coscienza e integrità di spirito, giungerebbe a
tale convinzione. E, nello stesso tempo, maturerebbe amarezza per l’indifferenza o la
superficialità con cui la materia dell’abbandono e dell’adozione vengono trattate da
quanti avrebbero la facoltà di decidere e modificare lo stato di cose.
Tutto questo non trapela, certo, dai sorrisi dei bambini ogni volta che giochi con loro, né
dai loro occhi meravigliati davanti ad un regalo…si sente, pero’, ogni volta che ti
abbracciano con una forza quasi eccessiva…
E noi cosa riusciamo a dar loro? Abbiamo fatto qualcosa per risolvere la questione? La
risposta è la stessa che hai paura di darti tutte le volte in cui ti batti per una causa più
grande di te.
Non per questo, tuttavia, si possono abbassare le braccia. Il sorriso di un bambino solo
vale già un tesoro; il fatto di avere un contatto che sia suo, da qualche parte del mondo,
è già un tesoro. E questo contatto me lo avete offerto tutti voi sostenitori, da portare a
tanti bambini abbandonati in Marocco. Non ho fatto molto di più che essere un tramite
durante questo anno. Quanta energia ha richiesto! Quanti momenti di solitudine, anche
per me e di tristezza sconfinata…ma quanti altri di tenerezza che riempiva il cuore.
Vi dico grazie quindi, prima di arrivederci. Grazie per ogni letterina che commuoveva
anche me, per ogni dono, per ogni festa, per ogni momento di gioia che avete permesso
di vivere a questi bambini e a me insieme a loro. Continuate a credere nel vostro ruolo,
nella vostra capacità di offrire un punto di riferimento ad un bambino abbandonato, di
fare, per lui, la differenza tra un giorno ed un altro.
Il mio è un arrivederci a questo Paese dettato non tanto dalla voglia di ritornare un
giorno, ma dalla speranza di poter lavorare di nuovo con gli stessi partner che ho
conosciuto. La realizzazione del mio sogno sarebbe di lavorare perché i bambini
marocchini siano adottati da famiglie italiane (cosa al momento impossibile). Un sogno
realizzabile solo a costo di una maggiore sensibilità da parte degli Stati e dalla
disponibilità a mettere al primo posto l’interesse del bambino di rinascere figlio.
Anna Carmen Armato
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Il saluto della nuova volontaria espatriata
Anche quest’anno lo staff di Amici dei Bambini ha subito una variazione: Anna Carmen
Armato, dopo un anno di grande lavoro e ottimi risultati conseguiti, ha lasciato il
Marocco per tornare in Italia, a lavorare in sede centrale. E quindi eccomi qui, a
proseguire il lavoro di tutti i volontari espatriati che, anche prima di lei, hanno
contribuito a rendere più gioiosa l’esistenza dei numerosi bambini marocchini
abbandonati, obiettivo che non avremmo potuto realizzare senza il vostro preziosissimo
sostegno. Parto quindi col ringraziarvi tutti di cuore, per quello che, attraverso di noi,
fate per ciascuno di quei bambini abbandonati e procedo con le presentazioni.
Mi chiamo Daniela Ciliberti e sono la nuova volontaria espatriata in Marocco. Sono qui da
metà ottobre, alla scoperta di una parte del mondo e di una cultura a me sconosciute,
che immaginavo completamente diverse dalla nostra e da quelle di altre aree del mondo
e che, in effetti, lo sono per molti aspetti. Pero’ c’è sicuramente qualcosa che
accomuna tutti: la condizione dell’infanzia abbandonata e il desiderio di molte famiglie
marocchine di accogliere i bambini presenti nei Centri, per offrire loro un futuro
migliore.
Questo è quello che ho potuto constatare in queste prime settimane di mia permanenza
qui, confrontando il Marocco con il Perù, paese in cui ho realizzato la mia prima
esperienza di cooperazione con i bambini abbandonati, con un’altra ONG. In primo
luogo, a seguito delle prime visite nei Centri, dell’incontro con i bambini e della
scoperta delle loro storie, mi sono resa conto di come le motivazioni alla base
dell’abbandono siano sempre le stesse: condizioni di degrado, di povertà, di incapacità
personale dei genitori biologici… e di come gli stati d’animo dei bambini nei Centri siano
sempre gli stessi: occhietti tristi, che toccano il cuore, e che pero’ sfociano in un grande
sorriso, che illumina i loro visini, in un caldo abbraccio di gratitudine e felicità, tutte le
volte che incontrano il nostro staff e ricevono le vostre lettere o i vostri doni. Sarebbe
bello se li vedeste anche voi!!!!!
Quanto alle famiglie adottive marocchine con cui Ai.Bi. Marocco collabora, immediato è
emerso in me il confronto con le famiglie italiane che decidono di accogliere i bambini
abbandonati. E’ sensazionale notare come le motivazioni e i sentimenti, che spingono gli
uni e gli altri, siano identiche, a dispetto delle diversità sia culturali che religiose. E’
emozionante ascoltare i loro vissuti di adozione!!!!
Concludo ringraziandovi nuovamente e sinceramente per tutto quello che state facendo
per questi piccoli angeli abbandonati, insieme ai miei preziosi collaboratori: gli
operatori Sad, Bouchra e Rachid, la contabile, Zineb e il responsabile del network
giovani, Hicham. Speriamo di poter contare sempre sulla vostra generosità!
Daniela Ciliberti
Volontaria espatriata Ai.Bi. Marocco
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Al via la terza formazione dell’associazione familiare Osraty
Si è conclusa, nel secondo fine settimana di ottobre, la terza formazione per i membri
dell’associazione familiare Osraty, la prima che in Marocco si occupa di sensibilizzazione
sul tema della kafala e dell’infanzia abbandonata.
La formazione è stata tenuta da una delle psicologhe di Ai.Bi. e si è svolta a Rabat nei
locali dell’associazione, a beneficio di 12 persone circa.
I temi andavano dall’accompagnamento delle coppie e delle donne nubili che intendono
prendere un bambino in Kafala (la più alta forma di tutela e di accoglienza di un
bambino, disciplinato dal diritto islamico), al sostegno psicologico delle famiglie che
hanno appena avuto in kafala un bambino, alla creazione di un gruppo di mutuo aiuto.
La formazione avviene nel quadro di un progetto finanziato dall’UNDP e chiude un ciclo
composto da tre moduli (il primo sugli aspetti amministrativi della gestione di
un’associazione, il secondo sulla comunicazione e sulla raccolta dei fondi, il terzo
appunto sull’accompagnamento delle famiglie adottanti).
Per l’associazione, che si basa sull’esperienza di accoglienza vissuta da ognuno dei suoi
membri, tale progetto ha dato non solo la possibilità di avviare attività quali gli incontri
con le famiglie e il sostegno psicologico, ma soprattutto la possibilità di rafforzare le
proprie competenze e capacità nell’affrontare il tema dell’accoglienza di un bambino
abbandonato.
Osraty sta proseguendo con le proprie attività di informazione e sostegno alle famiglie
accoglienti, mentre esercita anche un ruolo di pressione sui decisori pubblici e sugli
attori istituzionali coinvolti nel tema.
Zineb Chakir
Contabile Ai.Bi. e capo progetto Osraty
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Corsi di formazione professionale per gli over 13 del Sidi Bernoussi
Il 25 settembre scorso, i ragazzi del Centro di accoglienza Sidi Bernoussi, della periferia
di Casablanca, hanno partecipato a dei colloqui di selezione, svoltisi all’interno del loro
stesso centro, per l’iscrizione a corsi intensivi di formazione professionale per
adolescenti e giovani in condizioni precarie.
I ragazzi del centro sono stati segnalati come potenziali destinatari del servizio dal
responsabile del network giovani dell’associazione Amici dei Bambini, che lavora
appunto nel centro, a stretto contatto con i ragazzi.
L’associazione che tiene i corsi suddetti si chiama Ateliers sans Frontières e si dedica a
progetti che possano favorire l’inserzione sociale e professionale dei ragazzi di strada,
cresciuti in quartieri estremamente poveri, o nei centri di accoglienza.
Tra le numerose attività che svolgono in tutto il Marocco, quella dei corsi di formazione
professionale è una delle più importanti. Essi prevedono, infatti, al termine dei tre mesi
di apprendimento teorico, un periodo di stage in aziende partner dell’associazione che si
assumono l’impegno di offrire una proposta lavorativa allo stagista (se il percorso di
formazione e lo stage hanno dato buoni risultati).
I corsi hanno una durata di tre mesi e prevedono sei ore di insegnamento e pratica al
giorno; mentre lo stage, della durata di un mese, richiederà otto ore lavorative per il
giovane. I corsi sono appositamente impegnativi e intensivi e, negli anni scorsi, hanno
registrato una buona risposta in termini di inserimento professionale dei partecipanti.
La selezione del Sidi Bernoussi potrà dare la possibilità di accedere ai corsi ad un
massimo di 10 ragazzi.
Hicham Chkik
Responsabile network Ai.Bi. Marocco
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Carissimi sostenitori,
Sperando che abbiate gradito la lettura di questo Sol, vi ricordiamo che siamo
sempre a Vostra disposizione per chiarimenti o informazioni tramite il nostro
indirizzo mail: [email protected] e invitiamo chi non lo avesse ancora fatto
a comunicarci il Suo indirizzo di posta elettronica.
Vogliamo ricordare ancora una volta il nostro indirizzo per la comunicazione
cartacea:
AiBi, Servizio traduzioni Sad,
42 rue El Mourabitine, apt. 52,
Hassan – Rabat, Maroc
Grazie mille per il vostro interessamento e per tutti i contatti che stabilite con
i vostri bambini sostenuti!
Un caloroso saluto dalla redazione del Sol ed équipe Ai.Bi. Marocco:
Bouchra El Mahadoui – operatrice Sad
Rachid Aridod – operatore Sad
Zineb Chakir – contabile
Anna Carmen Armato – volontaria espatriata Ai.Bi. (in partenza)
Daniela Ciliberti – volontaria espatriata Ai.Bi.
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