italiano - Natta Rivoli
Transcript
italiano - Natta Rivoli
I.I.S. GIULIO NATTA - RIVOLI COMPITI DI LINGUA E LETTERATURA ITALIANA PER GLI ALUNNI ISCRITTI ALLA CLASSE PRIMA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 1) Svolgi le seguenti tracce: • Scrivi una pagina di diario o una lettera in cui racconti un'esperienza positiva vissuta durante le vacanze estive. • Descrivi un insegnante che hai incontrato nel tuo percorso scolastico e che ti ha aiutato a crescere. 2) Leggi almeno due tra i seguenti libri proposti: • L'isola del tesoro – Robert Louis Stevenson • Ventimila leghe sotto i mari – Jules Verne • Hunger Games (a scelta un volume della trilogia) – Suzanne Collins • Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – M. Haddon • Il ladro di merendine – A. Camilleri • Il paradiso degli orchi – D. Pennac • Il segreto del bosco vecchio – D. Buzzati • Una questione privata – B. Fenoglio 3) Svolgi gli esercizi di grammatica allegati al presente documento N.B. Tutti i compiti vanno consegnati all'insegnante di classe all'inizio dell'anno scolastico (settembre 2014) ESERCIZI DI GRAMMATICA 1) Completa la tabella, indicando se il verbo è transitivo o intransitivo e se la frase è di forma attiva o passiva. TRANSITIVO/INTRANSITIVO FRASE ATTIVA/PASSIVA Michele riordina l'armadio L'attrice fu accolta da un lungo applauso Domani la classe entrerà alle 9 In quel negozio si vendono vecchi dischi I manifesti verranno attaccati ovunque La protesta fu condivisa da tutti Stefania è caduta dal quadro svedese Non capisco le ragioni del tuo dissenso L'oggetto sarà venduto al miglior offerente Le ricerche sono durate oltre dieci anni L'avviso era sottolineato in rosso L'inverno era stato durissimo Gli alberi del parco sono stati potati Il tempo a nostra disposizione è terminato 2) Analizza tutte le forme verbali evidenziate. Ordinò poi che venisse lo scriba per il testamento, e così prescrisse riguardo a Rossane, la sua sposa: “Se da Rossane, la mia sposa, nasce un maschio, sia lui il re dei macedoni: se invece è una femmina eleggano il re che vogliono.” Diede poi ordine di scrivere così alla madre: “Il re Alessandro, alla sua dolcissima madre, porge il suo saluto. Quando avrai letto questa mia ultima lettera, fa' uno splendido sacrificio di ringraziamento alla superiore provvidenza che ti ha dato un figlio così grande. E inoltre, se vuoi onorarmi, va' tu stessa per strada e raccogli tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri per un grande banchetto e di' loro: “Ecco, la tavola è pronta: su mangiatene: ma nessuno di voi che abbia o abbia avuto una pena, ora o in passato, si accosti a questa mensa. Ché, non per il lutto ho imbandito questa tavola, ma per la gioia”. Salve, madre mia”. E Olimpia fece così, ma a quel banchetto non venne nessuno, né piccolo né grande, né povero né ricco: perché non trovò nessuno che non fosse afflitto per qualche suo lutto. Subito capì allora la madre di Alessandro, la saggezza del figlio: che egli aveva lasciato il mondo dei vivi e che per il suo conforto le aveva scritto così. Ciò che era toccato a lui non era nulla di strano, in quanto morte e lutti sono e saranno sempre il destino comune a tutti i mortali. Alessandro disse queste e molte altre cose; ed ecco nell'aria una nube e una grande stella apparve, che calò rapida giù nel cielo, verso il mare: e un'aquila volò assieme alla stella, e la statua di Babilonia, la statua che dicono sia di Zeus, si mosse. La stella poi si rialzò nel cielo e l'aquila sempre l'accompagnava; l'astro infine scomparve dal cielo, e subito Alessandro si addormentò del sonno eterno. (Il romanzo di Alessandro, a cura di M. Centanni, Einaudi, 1995) 3) Volgi al passato remoto i verbi che nel brano compaiono al passato prossimo. Papà si è gettato su Felice, lo ha afferrato per un braccio e l'ha tirato via da sopra a mamma. Felice è rotolato sul pavimento e io insieme a lui. Ho battuto forte la tempia. Un bollitore dell'acqua ha cominciato a fischiarmi nella testa, e nelle narici avevo l'odore del disinfettante che davano nel bagno della scuola. Lampi gialli mi esplodevano davanti agli occhi. Papà prendeva a calci Felice e Felice strisciava sotto il tavolo e il vecchio cercava di trattenere papà che spalancava la bocca e allungava le mani e buttava all'aria le sedie con i piedi. Il sibilo nella testa era così forte che non sentivo nemmeno il mio pianto. Mamma mi ha preso e mi ha portato in camera sua, ha chiuso la porta con il gomito e mi ha adagiato sul letto. Non riuscivo a smettere di piangere. Sussultavo tutto ed ero paonazzo. Mi stringeva tra le braccia e ripeteva: “Non è niente. Non è niente. Passa. Passa tutto”. Mentre piangevo non riuscivo a staccare gli occhi dalla fotografia di Padre Pio attaccata all'armadio. Il frate mi guardava e sembrava sorridere soddisfatto. (Niccolò Ammaniti, Io non ho paura, Einaudi Scuola 2001) 4) Distingui gli articoli (A) dai pronomi personali (P) barrando la lettera corrispondente. 1. La (A P) pianta è troppo alta, bisognerà che il babbo la (A P) poti. 2. Non le (A P) bastano le (A P) occhiate di disprezzo dei colleghi quando entra in ufficio? 3. Ho ripulito lo (A P) spiazzo dietro casa, ma non l' (A P) ho ancora recintato. 4. Le (A P) avevamo detto di non disturbarsi a preparare le (A P) lasagne, ma è così ostinata! 5. Mia zia ha trovato proprio le (A P) magliette che Laura voleva: vedessi come le (A P) stanno bene! 6. Mi accorgo di non essermi portato lo (A P) spazzolino: nonostante mi fossi fatto l' (A P) elenco, l' (A P) ho dimenticato a casa. 7. Che ne diresti di invitare Carla e sua sorella? Non le (A P) vediamo da una vita! 8. Con lo (A P) sguardo che aveva sembrava volesse incenerirti: lo (A P) sai che non sopporta di essere contraddetto! 9. L'allenatore aveva criticato pubblicamente gli (A P) avversari per il loro comportamento e quelli gli (A P) resero pan per focaccia alla prima occasione. 10. Le (A P) hai sentite anche tu le (A P) sciocchezze che diceva? 5) Nelle frasi seguenti sottolinea la parola o le parole cui fa riferimento il pronome in corsivo. Se nella frase ci sono due pronomi, distingui i rispettivi termini di riferimento. 1. Sento il rumore di una moto: dev'essere quella di Alberto che torna da scuola. 2. Ho chiesto aiuto per il giornalino ai ragazzi di terza, ma quelli erano già impegnati nella stampa dei volantini. 3. “Questa è mia!”, gridò Anna accingendosi a ribattere la palla. 4. Quello che più mi secca è che Giulia si sia confidata con Maria e non con me. 5. Luca prende voti migliori nelle materie che gli piacciono di meno: non ti sembra un po' strano questo? 6. Il prezzo non può essere questo: chiediamo al negoziante se c'è un errore sul cartellino. 7. Ho portato i salatini e i gelati: metto questi nel freezer e quelli nell'armadio. 8. Le amiche di Francesca? Quelle si fanno vedere solo quando hanno bisogno di qualcosa. 9. Di Marco non ne voglio più sapere: è un traditore, quello! 10. Gelato con la paprika? Grazie, ma a questo ci rinuncio. 6) Svolgi l'analisi grammaticale delle seguenti frasi: 1. Dante non perse mai la speranza di ritornare in patria. 2. Questa bellissima luna mi ispira fantasie poetiche. 3. Nessuno ha avuto un voto superiore al mio. 4. Spero che tu possa ritornare presto da noi. 5. Credeva che le vacanze sarebbero state più lunghe. 6. Probabilmente non è stata la decisione più saggia, ma era l’unica da prendere su due piedi. 7. Quando la temperatura comincia a rinfrescare si sta meglio. 8. Oh, non sposerei mai quel tipo, nemmeno se fosse il re dell’Universo! 9. Anziché sorvegliare il gregge, il cane dormiva saporitamente sotto un albero. 10. Non appena sei arrivato, la nonna mi ha chiesto se tu fossi arrabbiato perché lei si accorge subito di tutto, ma non vuole disturbarti. 7) Sottolinea in rosso i predicati verbali, in blu i predicati nominali Hai mai visto arrivare un temporale in una calda giornata estiva? Soprattutto in montagna, è qualcosa di grandioso. Prima non si vede nulla, ma dalla propria fiacchezza si capisce che nell'aria si prepara qualcosa. Quindi si sente tuonare. Un po' qua e un po' là, non si capisce bene dove. A quel punto le montagne sembrano improvvisamente vicinissime. Non si muove un filo d'aria, eppure cumuli di nuvole si addensano minacciosi, nascondendo le montagne dietro un muro scuro. Le nuvole arrivano da tutte le parti, eppure non c'è un alito di vento. Tuona sempre di più, e tutto assume un'aria minacciosa e spettrale. Si rimane sospesi nell'attesa, ed ecco che improvvisamente scoppia il temporale. All'inizio è quasi come una liberazione: la tempesta si abbatte sulla valle e ci sono lampi e tuoni. Il vento arriva da ogni parte. Quando finalmente il temprale si ritira è per lasciare il posto alla chiara e silenziosa notte stellata; ti sarà difficile raccontare dov'erano tutte quelle nuvole e quale tuono seguì a quale lampo. (Ernst H. Gombrich, Breve storia del mondo, Salani, 1997) 8) Nel brano seguente sottolinea i complementi oggetto, anche pronomi. Anna Frank Vorrei gridare a mamma, a Margot, ai Van Daan, a Dussel e anche a papà: “Lasciatemi in pace, Lasciatemi finalmente dormire una notte senza che il mio cuscino si bagni di lacrime, gli occhi mi brucino e la testa mi batta. Lasciatemi andare, lontana da tutti, magari all'altro mondo”. Ma non posso farlo, non voglio che vedano la mia disperazione, non voglio che lancino nemmeno un'occhiata nelle ferite che mi hanno inferte; non sopporterei la loro compassione né la loro bonaria derisione, e griderei ancora di più. Ognuno mi trova leziosa se parlo, ridicola se taccio, insolente se rispondo, maliziosa se ho un'idea, pigra se sono stanca, egoista se mangio un boccone in più, stupida, vile, calcolatrice ecc. ecc. Tutto il giorno mi sento dire che sono una bambina insopportabile, e sebbene ne rida e finga di non badarci, invece ci bado molto, e vorrei chiedere a Dio di darmi un altro carattere, che non faccia montar tutti in collera contro di me. Ma non so può; il mio carattere è quello che è e io non sono cattiva, lo sento. (Anna Frank, Diario, Einaudi Scuola, 1990)