L`utilizzo dei dati satellitari per il monitoraggio della qualità
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L`utilizzo dei dati satellitari per il monitoraggio della qualità
Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Dicembre 2003 CANBERRA L’utilizzo dei dati satellitari per il monitoraggio della qualità delle acque del lago di Garda Vittorio E. Brando, Claudia Giardino Introduzione Le tecniche di telerilevamento satellitare offrono un importante strumento d’integrazione alle metodologie tradizionali nell’analisi delle dinamiche spaziali e temporali dei parametri di qualità delle acque. Numerosi lavori in letteratura [es. 1-2] illustrano infatti come l’energia retrodiffusa da un bacino idrico nelle diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico (principalmente nella parte visibile e dell’infrarosso vicino, ovvero tra 380 e 900 nm) porti con sé informazioni sulle concentrazioni di fitoplancton, sedimento solido sospeso e sostanze organiche disciolte, ossia dei parametri otticamente attivi responsabili della colorazione delle acque. Al fine di esplicitare le funzioni che legano la radianza misurata dai sensori satellitari e le concentrazioni dei parametri di qualità dell’acqua si può ricorrere sia a procedure basate su analisi di tipo statistico, sia ad approcci fisicamente basati. Nel primo caso si cerca la migliore correlazione tra le osservazioni satellitari e i valori dei parametri (es. profondità del disco di Secchi), questi ultimi misurati in prossimità del sorvolo satellitare; nel secondo caso si risolvono le equazioni di trasporto radiativo che fisicamente relazionano le concentrazioni dei parametri, alla radianza emergente dalla colonna d’acqua e, propagata attraverso l’atmosfera, misurata dal sensore. La scelta se applicare un approccio statistico oppure fisicamente basato (e di altre strategie che si collocano a metà strada) dipende da diversi fattori (es. disponibilità dei valori delle proprietà ottiche inerenti del bacino oggetto di studio, risoluzione spettrale/radiometrica del sensore) comunque, in entrambi i casi, il risultato si traduce in una mappa dei parametri di qualità oggetto di studio (dalla concentrazioni di clorofilla-a alle profondità del disco di Secchi). In questo contesto, l’articolo qui proposto descrive la campagna di misura svolta nel luglio 2003 sulle acque del lago di Garda nell’ambito dell’attività di ricerca prevista dai progetti NINFA, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e MELINOS, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), entrambi coordinati dal CNR-IREA. Le attività di campo, svolte da un gruppo di ricerca con rappresentanze italiane, australiane e del Centro Comune di Ricerca di Ispra, erano in particolare finalizzate alla raccolta e analisi dei dati necessari alla stima dei parametri di qualità dell’acqua mediante un approccio fisicamente basato. Area di studio Il lago di Garda, con i suoi 368 km2 di estensione superficiale e 49 km3 di invaso rappresenta una risorsa ambientale di estrema im portanza per svariati scopi, dall’irrigazione, alla navigazione all’approvvigionamento d’acqua ad uso potabile. In questi ultimi anni però la qualità delle sue acque, unitamente alla crescita della vegetazione sommersa, soprattutto nella porzione meridionale del bacino, sono divenuti problemi sempre più significativi, specialmente nel periodo estivo. Per queste ragioni il lago, accogliendo ogni anno più di 16 milioni di turisti da tutta Europa, che costituiscono una fondamentale risorsa economica per Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, necessita di un estesa e continua gestione della qualità delle acque, atta ad evitare il progressivo deterioramento delle stesse che comprometterebbe non solo l’attività turistica ma soprattutto lo sfruttamento per usi potabili e irrigui. 28 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Dicembre 2003 CANBERRA I dati sperimentali In data 22 e 23 luglio 2003, si è svolta la campagna di misura volta alla raccolta di tutte le informazioni necessarie per la mappatura dei parametri di qualità della acque del bacino gardesano. Il rilievo ha visto coinvolto diversi gruppi di ricerca le cui competenze hanno permesso di eseguire le misurazioni elencate di seguito al fine di caratterizzare le proprietà ottiche delle acque del Benaco: −CNR-IREA: misure delle proprietà ottiche apparenti in superficie, campionamenti in continuo di fluorescenza, attenuazione e temperatura, misura dello spessore ottico dell’ aerosol presente in atmosfera, firme spettrali della vegetazione sommersa (Fig. 1). −CNR-ISMAR: misure delle proprietà ottiche apparenti in superficie e lungo la colonna d’acqua, misure delle proprietà ottiche inerenti lungo la colonna d’acqua (attenuazione e assorbimento). −JRC: misure delle proprietà ottiche inerenti lungo la colonna d’acqua (retrodiffusione). −CSIRO: misure delle proprietà ottiche apparenti lungo la colonna d’acqua e in acque basse. Parallelamente a questi rilievi le autorità locali preposte al monitoraggio del Garda e partner di progetto, ovvero l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA) di Trento e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto (ARPAV) hanno svolto i campionamenti e le analisi di laboratorio per il calcolo della concentrazione di clorofilla, sedimento solido e assorbimento spettrale delle componenti otticamente attive. Le immagini da satellite Le attività di ricerca dei progetti NINFA e MELINOS hanno come obiettivo l’uso quantitativo dei dati telerilevati per il monitoraggio della acque lacustri, in particolare del Garda, ad integrazione delle misurazioni eseguite con tecniche tradizionali. A tale scopo si stanno elaborando i dati acquisiti dall’ultima generazione dei sensori satellitari le cui caratteristiche radiometriche, spettrali e geometriche ben si prestano a tale scopo. In particolare, il 22 luglio, contemporaneamente ai rilievi in situ sono state acquisite tre immagini, due dai sensori Hyperion (Fig 2) ed ALI a bordo del satellite della NASA Earth Observing One (EO-1) e una dal sensore MERIS a bordo del vettore europeo Envisat-1. Questi dati saranno analizzati mediante una procedura [3] sviluppata per le acque costiere di Moreton Bay (Queensland, Australia) e applicata a dati Hyperion con buoni risultati, che verrà trasferita e testata sulle acque dolci del Garda, al fine di mapparne il contenuto di clorofilla, di sedimento solido, di sostanze organiche disciolte e del disco di Secchi. Tali stime saranno valutate sia in base ai risultati delle analisi idrobiologiche eseguite il giorno stesso dei rilevi che all’analisi dei dati di fluorescenza e torbidità campionati in continuo la cui risoluzione spaziale meglio si presta al confronto con i prodotti spazialmente distribuiti e sinottici ottenuti da satellite. Infine, una volta valutata l’affidabilità, la metodologia verrà applicata ai tutti i dati satellitari acquisiti sul lago al fine di valutare la dinamica temporale dei parametri di qualità, in modo spazialmente distribuito. Riferimenti bibliografici [1] Lindell, T., Pierson, D., Premazzi, G., Zilioli, E., 1999. Manual of lake monitoring in Europe by means of the remote sensing techniques. Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, EUR Report n. 18665 EN, 164 . 29 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Dicembre 2003 CANBERRA [2] Dekker A. G., Brando V. E., Anstee J. M., Pinnel N., Kutser T., Hoogenboom H. J., Pasterkamp R., Peters S. W. M., Vos R. J., Olbert C., Malthus T. J., 2001. Imaging spectrometry of water, in Imaging Spectrometry: Basic principles and prospective applications, vol. IV, Remote Sensing and Digital Image Processing. Dordrecht: Kluwer Academic Publishers, 2001, pp. 307-359. [3] Brando V. E. and Dekker G. A., 2003. Satellite hyperspectral remote sensing for estimating estuarine and coastal water quality, IEEE Transaction on Geoscience and Remote Sensing, Vol. 41, N. 6, pp. 1-10. Dr Vittorio E. Brando, CSIRO-Land and Water, Environmental Remote Sensing Group, Canberra, Australia Email: [email protected] Dr Claudia Giardino CNR-IREA, Remote Sensing Dept., Milan, Italy Fig. 1: Firma spettrale di Vallisneria, campionata il 23 luglio 2003 nelle acque basse del Garda Fig. 1 : Spectral signature of Vallisneria, sampled on 23 July 2003 in the shallow waters of Lake Garda 30 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Dicembre 2003 CANBERRA Fig. 2: Traccia del transetto e localizzazione delle stazioni sull'immagine Hyperion del 22 luglio 2003 del lago di Garda. Fig. 2: Transect path and stations location on the Hyperion image of 22 July 2003 of Lake Garda. 31 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Dicembre 2003 CANBERRA Employing satellite data to monitor water quality in Lake Garda Vittorio E. Brando, Claudia Giardino Introduction Satellite remote sensing provides an m i portant integrative tool in addition to traditional methods of spatial and temporal analysis of water quality parameters. Several scientific works [e.g. 1-2] illustrate how energy which is backscattered by a water basin in the various wavelengths of the electromagnetic spectrum (mainly in the visible near infrared range, i.e. between 380 and 900 nm) carries with it information on the concentrations of the optically active parameters responsible for water colour, i.e. phytoplankton, suspended sediments, and dissolved organic substances. In order to explain the functions linking the radiance measured by satellite sensor systems and the concentration of water quality parameters, it is possible to use either procedures based on statistic analysis or physically-based approaches. In the case of the former, by looking for the best correlation between satellite observations and the values of parameters (e.g. Secchi Disk depth) measured by the satellite overflight; in the latter case, by solving the equations of radiative transport, which physically link the concentration of the parameters to the radiance emerging from the water column and, propagated through the atmosphere, measured by the sensing system. The choice whether to apply a statistic or a physical approach (and other strategies in between) depends on different factors (e.g. the availability of information on the values of optical properties concerning the studied basin, the sensor’s spectral/radiometric resolution etc.). However, in both cases, the result is the production of a map of the studied quality parameters (from the concentration of chlorophyll-a to the depths of the Secchi Disk). In such a context, this article describes the measurement research carried out in July 2003 on the waters of Lake Garda in the research activity included in the NINFA projects, funded by the Italian Spatial Agency (ASI) and MELINOS, funded by the European Spatial Agency (ESA), both coordinated by CNRIREA. Field activities, carried out by a research group comprising researchers from Italy (CNR-IREA and CNR-ISMAR), the European Joint Research Centre of Ispra, and from Australia (CSIRO Land & Water), were mainly aimed at the collection and analysis of data necessary to estimate the quality parameters through a physically-based approach. Area of study Lake Garda, with a surface area of 368 km 2 and a water volume of 49 km 3 represents an extremely important environmental resource for a variety of purposes such as irrigation, navigation, water supply and drinking water. Moreover, the lake welcomes every year more than 16 million tourists from all over Europe, representing a fundamental economical resource for the Lombardia, Veneto and Trentino Alto Adige regions. In the last few years however, the water quality, together with the growth of submerged vegetation, especially in the southern part of the basin, have become increasingly significant problems, particularly in the summer season. For these reasons the lake requires extensive and continuous water quality management, aimed at avoiding its progressive deterioration, which would affect not only tourism, but above all, its function for drinking and irrigation purposes. Experimental data On 22 and 23 July, a measurement programme took place, designed for the collection of all the information necessary for the mapping of water quality parameters of the Garda basin. The study saw the participation of different research groups to carry out the measurements listed below in order to define the optical properties of Lake Garda: −CNR-IREA: measurement of optical properties above the surface, continuous sampling of fluorescence, attenuation and temperature, measurement of the optical 32