Dalla scatola al quartiere
Transcript
Dalla scatola al quartiere
PERCORSI DIDATTICI Dalla scatola al quartiere di: Paola Procicchiani area tematica: scuola: Geografia, Scienze e Tecnica F. Conti (I. C. Jesi Centro) pensato per: 8 - 9 anni OBIETTIVI INTERDISCIPLINARI -Consolidare la conoscenza degli elementi antropici del paesaggio cittadino e acquisire la capacità di classificarli come elementi privati oppure di servizio pubblico. (GEOGRAFIA - STUDI SOCIALI) -Prendere consapevolezza della necessità di collegamenti tra gli elementi attraverso la realizzazione di strade, viali, vicoli, crocevia. (GEOGRAFIA) -Realizzare il plastico di cartone che contenga elementi relativi ad una parte di città. Scoprire la necessità della riduzione in scala ed operare una riduzione. (GEOGRAFIA) -Riutilizzare scatole-contenitori cambiando il loro uso. (ECOLOGIA) -Usare con consapevolezza i materiali carta/colla/forbici. (SCIENZE -TECNICA) METODOLOGIA E ATTIVITA' Per realizzare il plastico del quartiere si propone di suddividere i bambini in piccoli gruppi, ogni gruppo potrà lavorare in modo autonomo.Tutti i componenti del gruppo si scelgono un ruolo da portare avanti in collegamento con gli altri componenti. Gli alunni nomineranno gli elementi che ritengono necessari per caratterizzare il quartiere: il supermercato, la scuola, il giardino,gli alberi,le case isolate o gli edifici a più piani,ma anche la chiesa, l’albergo.. . L' insegnante avrà cura che tutti gli alunni partecipino alla ricerca e alla raccolta dei materiali, nonchè alla realizzazione del plastico. Per ulteriori informazioni: Paola Procicchiani doc. Scuola Elementare Conti Tel 0731 538320 E-mail: [email protected] Percordi Didattici è un progetto proposto da: ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO JESI CENTRO PER METTERVI IN CONTATTO CON NOI scrivete in C.So Matteotti 46 - 60035 JESI AN telefonate allo 0731 57652 inviate una mail a "[email protected]" visitate il sito "www.jesicentro.it" REQUISITI Gli alunni devono avere acquisito i seguenti concetti e abilità Geometria e misura: l’oggetto appoggiato sul piano lascia un’impronta; l’oggetto tridimensionale ha più facce. Scienze: caratteristiche di diversi tipi di carta e cartone (resistenza, trasparenza, piegabilità o elasticità). Aritmetica: calcolo di frazioni di quantità numeriche (un mezzo di…, un quarto di ….). Informatica: algoritmo di esecuzione. Lingua: capacità di raccontare, spiegare il lavoro effettuato, sia verbalmente che per iscritto. Abilità manuali: tagliare e ritagliare in modo corretto. Abilità grafico-pittoriche: adoperare correttamente righello e matita, colorare uniformemente con il pastello. MATERIALE OCCORRENTE Scatole più o meno grandi e carte colorate per ricoprirle, carta crespa, carta velina,carta plasticata, cartoncino ondulato, un robusto piano di appoggio, cartellone con quadrettatura da 1 cm di lato, matita, righello, forbici, colla. ATTIVITA' DISTINZIONE TRA ELEMENTI NATURALI E ANTROPICI Durante la conversazione gli alunni afffermano che lo SPAZIO è occupato da: case, alberi, pianeti, animali, uomini, cespugli, paesi, siepi, tori, orologi, armadi, vasi, fiori, acqua, banchi, scuola, persone, formiche, astucci, scivoli, giardini, seggiole, cartellone, fontane, campo, mucche, nuvole, conigli, Terra, uccelli, uova, piante, chiesa, supermercato, cartella, lavagna, grattacieli, quadri, fabbrica, giostre, torre, altalena, edifici, cavallo, monumento, cattedra, quaderno, calendario, termometro, scatolone, sole, boschi, palestra, maiale, vetrina, negozio, moto, scarpe, cartoleria, chiosco, macchina, cassetto, cesto, aria, pennarelli .....e TUTTE LE COSE. Gli oggetti nominati sono tridimensionali, cioè possono essere osservati da diversi punti di vista: davanti, dietro, sopra, sotto, destra, sinistra. www.jesicentro.it [email protected] CLASSIFICAZIONE Inserisci CIASCUN NOME nella colonna appropriata : RICORDA: elemento naturale è un oggetto della Natura, elemento antropico è un oggetto fatto/costruito dall’Uomo SCATOLE, SCATOLINE, SCATOLONI. DISCUSSIONE IN CLASSE Una possibile domanda per dare il via al lavoro con gli alunni: “Con quali materiali possiamo costruire il plastico di un quartiere?" Si ascolteranno le varie idee e proposte degli alunni. L’insegnante stimola la discussione ponendo interrogativi, sia per far riflettere, sia per problematizzare ulteriormente le affermazioni dei bambini. Si giungerà alla scelta di utilizzare scatole di diverse dimensioni che gli alunni stessi porteranno a scuola, scatole di vario tipo che dovranno essere trasformate in “altro” per poi preparare il plastico. Un’altra domanda a questo punto deve essere formulata: “Come possiamo procedere per trasformare il loro uso di contenitore?” Si giungerà alla scoperta della necessità di coprire scritte e colori particolari che ricordano il prodotto in esse contenuto e di dare, invece, colori e caratteristiche peculiari dell’elemento geografico che si vuole rappresentare. www.jesicentro.it [email protected] PROGETTAZIONE DEL PLASTICO Scatole e carte di varia consistenza e colore vanno appoggiate sui pochi banchi, oltre ad altri oggetti che sono stati portati per la realizzazione del plastico. Si formano piccoli gruppi di lavoro intorno ad una stessa scatola/oggetto: ci sono scatole che sembrano più adatte di altre a diventare l'edificio davanti alla scuola o la casa che vediamo dalla finestra, o anche un albergo. Il gruppo deve pensare/scrivere/fare uno schizzo del proprio progetto così da poterlo ufficializzare agli altri gruppi e all’insegnante. In questo modo si eviteranno doppioni e sovrapposizioni di lavoro. Gli alunni dovranno ragionare in modo analitico sulle diverse fasi del lavoro da portare a termine. TRASFORMAZIONE DELLE SCATOLE Ciascun gruppo realizza la propria parte del plastico: -copre la superficie laterale delle scatole e degli altri oggetti a forma di cilindro; -per le scatole a forma di parallelepipedo, appoggia ognuna delle 4 facce laterali sopra la carta colorata, così da poter delineare e ritagliare la sagoma corrispondente; -con la tecnica del collage, si aggiungono finestre, porte ed altre particolarità perchè diventino le facciate di case ed edifici; -si coprono, con lo stesso procedimento, le basi superiori delle scatole che diverranno i tetti; -si camuffano i tubetti di colla stick per ottenere tronchi di alberi, -si utilizza carta crespa, velina, ondulata per rappresentare la chioma degli alberi, le siepi, i prati, la fontana. www.jesicentro.it [email protected] POSIZIONAMENTO DELLE SINGOLE PARTI Viene scelto, tra i cartoni presenti, quello più adatto per diventare il piano su cui appoggiare i vari pezzi; questi vanno sicuramente spostati più volte, anche per poter ascoltare e confrontare le diverse proposte degli alunni. L'insegnante propone quindi di utilizzare un grande foglio di carta quadrettata (quadrettatura:1 cm ) da incollare sul cartellone, su cui posizionare ogni elemento per tracciare il contorno della base che poggia sul foglio. Anche se il lavoro non viene terminato subito del tutto, ci si potrà così ricordare senza alcun problema dove era stato pensato di mettere ogni oggetto. REALIZZAZIONE DEL PLASTICO Vengono tolti gli oggetti appoggiati sopra la carta quadrettata , così rimangono i confini delle loro impronte le quali devono essere considerate elementi del paesaggio visti dall’alto. Un gruppo di bambini riprodurrà, su un altro cartellone quadrettato, i confini degli oggetti già tracciati sul piano, per la successiva attività di riduzione in scala. Ora tutte le basi di appoggio degli oggetti possono essere incollate al loro posto, usando adeguati accorgimenti tecnici (scotch, alette di rinforzo...) e, il plastico é pronto! www.jesicentro.it [email protected] SAGOME Lavorando ora sul cartellone quadrettato, gli alunni, a turno, colorano le sagome. Ogni sagoma avrà lo stesso colore già utilizzato per la carta che ha ricoperto la superficie superiore dei singoli elementi, così da evidenziare gli oggetti come si vedono dall'alto. Tutte le sagome colorate rappresentano la pianta del quartiere. Il cartellone verrà appeso alla parete dell’aula perchè si possa osservare con attenzione. RIDUZIONE IN SCALA (1:2) Per riportare sul quaderno la pianta realizzata sul cartellone occorre rimpicciolire, cioè ridurre in scala. Un quadretto del cartellone diventa un quadretto del quaderno e non crea difficoltà né di concetto, né di misura. SCALA 1:2 Foglio del quaderno Cartellone www.jesicentro.it [email protected] OSSERVAZIONI Ponendo attenzione alla misura dei due quadretti utilizzati (cartellone e quaderno) si arriva alla scoperta che il lato del quadretto del quaderno misura la metà del lato del quadretto del cartellone. Si conclude che il disegno sul quaderno è rimpicciolito della metà: "uno ogni due". Questa riduzione, però, non basta per riportare su una sola pagina del quadernone tutta la pianta disegnata sul cartellone. Vengono quindi utilizzati due fogli di quaderno affiancati, ma anche questo spazio grafico non è del tutto sufficiente per completare il lavoro. RIDUZIONE IN SCALA (1:4) Nascerà da questa situazione la necessità di rimpicciolire ancora: avendo già utilizzato il rapporto di "uno ogni due", ora si dovrà utilizzare“uno ogni quattro”. Tale calcolo risulta sicuramente più complesso, per questo va accettata qualche piccola approssimazione di mezzo quadretto: la misura “letta” sul cartellone deve essere divisa per quattro. Risulterà sicuramente qualche errore topologico nel riportare sul quaderno l ‘elemento corrispondente del cartellone; si dovrà chiedere di cancellare e di riprovare, anche più volte se necessario. SCALA 1:4 Foglio del quaderno www.jesicentro.it [email protected]