Solidarietà Veneto 2016 - Comunicato VENEZIA
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Solidarietà Veneto 2016 - Comunicato VENEZIA
SOLIDARIETÀ VENETO: CRESCITA ANCHE NEL 2015 Solidarietà Veneto prosegue il proprio trend di crescita e si rafforza nel ruolo di fondo pensione per tutto il mondo produttivo del Veneto. Alla chiusura dell’esercizio 2015, i lavoratori associati a Solidarietà Veneto sono 49.429, con un incremento del 3% rispetto all’anno procedente. Un dato che si presenta in controtendenza rispetto a quanto rilevato, a livello nazionale, tra gli altri fondi pensione negoziali. Il 75% dei lavoratori iscritto proviene dal mondo industriale. Il settore più rappresentativo è il metalmeccanico con il 37% degli iscritti, seguito da moda - occhialeria con il 14%, legno-costruzioni con circa il 12%, l’alimentare ed il chimico-vetro-gomma, entrambi con il 5% ed i grafici – cartai con il 4%. L’età media è di 44 anni. Le lavoratrici associate a Solidarietà Veneto sono il 33%, mentre i lavoratori rappresentano il 67% del totale. Le aziende associate sono 6.030; il 47% opera nel settore metalmeccanico. Seguono i settori legno-costruzioni-edile e moda con rispettivamente il 12% e l’11% delle aziende associate. A livello provinciale, gli iscritti sono così suddivisi: Vicenza 30%, Treviso 27%, Padova 14%, Belluno 12%, Venezia 11%, Verona 4% e Rovigo 2%. Andrea Tomat, Presidente del Fondo, dichiara che «si consolida la crescita per Solidarietà Veneto, con oltre 2.800 nuove adesioni nel 2015. Va sottolineata in particolare una rinnovata sensibilità dei lavoratori alla luce del progetto “La mia pensione” dell’INPS, che favorisce la ricerca di consapevolezza previdenziale da parte dei cittadini. La crescita delle adesioni è correlata inoltre con la ripresa delle assunzioni da parte delle Aziende registrata negli ultimi mesi dell’anno». Maurizio Doppio, Vicepresidente in rappresentanza dei lavoratori, pone l’accento sull’apprezzamento del Fondo da parte degli iscritti «cresce nell’anno il numero dei lavoratori che, giunti alla pensione, decidono di mantenere la posizione attiva presso il Fondo. Il rapporto è indicativamente pari al 50% rispetto al totale. Una prova della fiducia che viene riposta nel Fondo specialmente in uno scenario finanziario severo quale quello che abbiamo davanti per i prossimi anni”. SOLIDARIETÀ VENETO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA Solidarietà Veneto prosegue il proprio trend di crescita anche nella provincia lagunare LAVORATORI ASSOCIATI Nella provincia di Venezia, il numero dei lavoratori che hanno scelto di affidare il proprio futuro previdenziale a Solidarietà Veneto è in crescita di circa il 5% rispetto al dato di chiusura del 2014. Come evidenziato in precedenza, i lavoratori della provincia rappresentano circa l’11% del totale degli iscritti (circa 5.600, dato in fase di certificazione). Anche a Venezia, così come a livello regionale, il settore più rappresentativo è quello industriale dove sono occupati circa il 77% dei lavoratori, mentre circa il 5% lavora nell’artigianato e il restante è composto da iscritti provenienti dal mondo del lavoro autonomo (imprenditori artigiani, liberi professionisti senza cassa previdenziale, co.co.pro. ecc) o che hanno deciso di mantenere la posizione a seguito della cessazione del rapporto di lavoro (ad esempio pensionamento). La crescita delle adesioni registrata nella provincia nel 2015, alla luce dei primi dati di gennaio e febbraio, sembra destinata a proseguire il suo trend anche per l’anno appena cominciato. Il settore più rappresentato in provincia è il METALMECCANICO, con il 36% degli aderenti, seguito da ALIMENTARE e MODA con il 12%, COSTRUZIONI-LEGNO con l’11%, CHIMICO-VETRO-GOMMA con il 3% e GRAFICI-CARTAI con il 2%. Il restante 24% è piuttosto frazionato, rileviamo infatti: - lavoratori degli altri settori produttivi non citati (es. edile ecc). - i lavoratori che hanno deciso di mantenere la posizione attiva presso il fondo, nonostante abbiano raggiunto il pensionamento o siano in una momentanea fase di sospensione del rapporto di lavoro, a dimostrazione della forte fidelizzazione tra il fondo pensione regionale e i propri associati. - gli iscritti provenienti dal mondo del lavoro autonomo (imprenditori artigiani, liberi professionisti senza cassa previdenziale, co.co.pro. ecc) o i lavoratori interinali. - i lavoratori forestali, ossia l’altro settore a cui dallo scorso anno è stata estesa la possibilità di adesione. SETTORE METALMECCANICO ALIMENTARE MODA LEGNO - COSTRUZIONI CHIMICO - VETRO - GOMMA GRAFICI - CARTAI ALTRO TOTALE % 36% 12% 12% 11% 3% 2% 24% 100% Sempre in “ALTRO” rileviamo una categoria particolare: i SOGGETTI FISCALMENTE A CARICO. La possibilità, riservata gli associati a Solidarietà Veneto, di iscrivere al fondo pensione anche i soggetti fiscalmente a carico, come ad esempio il figlio ancora studente o appena nato, è sempre più apprezzata dai lavoratori della provincia (+20% rispetto al 2014, pari a oltre il 2% del totale). L’iscritta più giovane di Solidarietà Veneto nella provincia di Venezia è la piccola Anna, nata a maggio 2015 e, grazie alla scelta dei suoi genitori, già proiettata verso un futuro previdenziale migliore. L’età media degli associati nella provincia di Venezia è di 44,4 anni, di poco superiore a quella registrata a livello regionale (44 anni). Nella ripartizione degli iscritti per sesso, le lavoratrici donne rappresentano il 31% degli aderenti; gli uomini, invece, rappresentano il 69% degli associati. AZIENDE ASSOCIATE Dal lato aziende, il numero delle associate è superiore alle 600 (circa il 10% delle 6.030 totali), operanti sia del mondo industriale che in quello artigianale. Tra le aziende, il settore più rappresentato è quello METALMECCANICO, con il 43% delle aziende, seguito da MODA con il 13%, COSTRUZIONI-LEGNO con il 11%, ALIMENTARE e EDILE con il 4% e CHIMICO-VETRO-GOMMA e GRAFICI-CARTAI con il 3%. RENDIMENTI: TUTTI I COMPARTI IN AREA POSITIVA Per il quarto anno consecutivo tutti i comparti di Solidarietà Veneto chiudono con il segno positivo. Una persistenza che, dall’introduzione della gestione finanziaria (2001), si era realizzata soltanto nel quadriennio 2003 2006. Il fenomeno non si può definire del tutto ordinario; un percorso di crescita abbondante, tra le cui origini spiccano le politiche espansive delle banche centrali, rispetto al quale occorrono un monitoraggio attento del proprio investimento. «Anche per questi motivi la struttura di Solidarietà Veneto – ricorda il Direttore del Fondo Paolo Stefan - è impegnata in una costante attività di consulenza personalizzata erogata, gratuitamente, a tutti gli associati negli oltre 40 Sportelli Informativi attivi nella Regione. Nella provincia veneziana siamo presenti a Dolo, Mirano, Portogruaro, San Donà di Piave, Scorzè oltre che, ovviamente, presso la nostra sede che è aperta a tutti coloro che volessero maggiori informazioni o semplicemente “toccare con mano” la struttura del Fondo». RENDIMENTI NETTI 2015 COMPARTO Garantito Tfr Prudente Reddito Dinamico COMPOSIZIONE 95% obbligazionario Euro 5% azionario 85% obbligazionario Europa 10% azionario socialm. responsabile 5% obblig. corporate “territoriale” 70% obbligazionario Europa 25% azionario mondo 5% obblig. corporate “territoriale” 50% azionario mondo 45% obbligazionario Europa 5% obblig. corporate “territoriale” RENDIMENTO NETTO 2015 +2,68% +1,67% +3,31% +3,78% +1,25% Tfr “in azienda” Significativa la differenza dei rendimenti rispetto alla rivalutazione del TFR, “parametro di riferimento” che spesso si utilizza per misurare la convenienza finanziaria dei fondi pensione. La rivalutazione del TFR nel 2015 è minima: 1,25% netto. Dopo un anno particolarmente movimentato, come è stato il 2015, e alla vigilia di un ulteriore periodo contraddistinto da forte volatilità, diventa importante non farsi trascinare da valutazioni sull’immediato (che potrebbe intaccare il capitale futuro) ma farsi guidare dalla logica di lungo periodo (pianificazione). Vediamo i risultati maturati dai comparti negli ultimi 10 anni: RENDIMENTI NETTI 10 ANNI – AGGIORNATI AL 31/12/2015 RENDIMENTO NETTO CUMULATO COMPARTO 10 ANNI Garantito Tfr Prudente Reddito Dinamico RENDIMENTI NETTO MEDIO ANNUO 10 ANNI Avviato a luglio 2007 Avviato a luglio 2007 +39,07% +38,28% +49,55% +3,35% +3,29% +4,11% Tfr “in azienda” +26,15% +2,35% Il patrimonio gestito da Solidarietà Veneto, al 31 dicembre 2015, è pari 953.812.541 milioni di euro (+11% rispetto agli 856 milioni di fine 2014), e si prosegue il suo cammino a passo spedito verso il miliardo di euro. Molto interessante la dinamica previdenziale, con le contribuzioni che hanno superato i 123 milioni di euro. Riguardo alle erogazioni, il Fondo, ormai in piena operatività anche da questo punto di vista, ha erogato quest’anno una somma superiore ai 48 milioni di euro (dati in fase di certificazione). GLI INVESTIMENTI SUL TERRITORIO: PRIMA VOLTA IN ITALIA Solidarietà Veneto, attraverso le scelte intraprese negli ultimi anni, investe già nel “sistema paese” circa 70.000.000 di euro, pari a circa il 7% del patrimonio (oltre alla quota destinata ai titoli di Stato italiani), ponendosi in linea con gli investitori istituzionali degli altri paesi europei. Una situazione in netta controtendenza rispetto alla situazione nazionale; la relazione Covip 2015, ha infatti sottolineato che la quota di patrimonio (capitale e debito) dedicata alle imprese italiane non supera all’incirca il 3% del patrimonio complessivo dei fondi pensione del nostro paese. Il percorso avviato costituisce un valore che deriva da un forte investimento in personale, organizzazione e governance. Tale investimento produrrà i suoi effetti periodo non solo nel breve periodo: l’investimento in “economia reale” infatti, è divenuto ormai una componente strategica dell’asset allocation del Fondo da qui ai prossimi anni. LA DIVERSIFICAZIONE IN CHIAVE TERRITORIALE DELLA COMPONENTE “DEBITO” Gli investimenti a focus geografico del Fondo sono effettuati in via prioritaria attraverso il mandato affidato, nel gennaio del 2013, a FINANZIARIA INTERNAZIONALE: gestore specializzato selezionato a seguito di un bando di gara. Il progetto prevede che il 5% del patrimonio dei comparti Prudente, Reddito e Dinamico (oggi poco più di 40 milioni di euro), giungano al sistema economico – finanziario della regione. Solidarietà Veneto, sempre nell’ambito di questo mandato, ha partecipato alla sottoscrizione di una quota di un importante progetto infrastrutturale. Otto gestori regionali del servizio idrico, costituitisi in consorzio (che rappresenta l'80% del territorio veneto gestito e 3,7 milioni di abitanti serviti), hanno emesso, grazie alla recenti previsioni introdotte nella normativa italiana, un prestito obbligazionario sotto forma di minibond dal nome: “Hydrobond”. Un progetto che permetterà lo sviluppo di investimenti sul territorio per circa 300 milioni di euro in quattro anni, a favore di 728 interventi infrastrutturali, di manutenzione e adeguamento delle reti (acquedotti, fognature, depuratori), ma anche a vantaggio di economie di scala (acquisti congiunti) e economie di scopo (uffici comuni). Negli ultimi mesi, inoltre, visto il successo dell’operazione, il consorzio si è allargato con l’entrata di quattro nuovi gestori regionali portando il bacino di utenza a complessivi 4,2 milioni di abitanti (86% della popolazione) e arrivando a coprire circa il 92% del territorio veneto Finanziaria Internazionale ha trovato infine le prime interessanti opportunità di investimento nei “minibond”, ossia obbligazioni emesse da aziende non quotate. Anche in questo caso, si tratta di un’anteprima a livello nazionale per l’investimento in uno strumento che consente di ottenere rendimenti, diversificando gli asset (altrimenti indirizzati unicamente alle sole aziende quotate). Nel bilancio di Solidarietà Veneto sono infatti presenti le emissioni della Rigoni di Asiago, settore alimentare del vicentino, della Corvallis, azienda informatica della provincia di Padova, e di Pasta Zara, nota azienda del settore alimentare che opera nel trevigiano. LA DIVERSIFICAZIONE IN CHIAVE TERRITORIALE DELLA COMPONENTE “CAPITALE” Oltre al progetto di diversificazione nell’ambito “bond”, Solidarietà Veneto ha dedicato particolare attenzione anche alla parte “equity”. Nato con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio dell’asset allocation del Fondo, il progetto “investimenti diretti” punta, attraverso la diversificazione, a comprimere la volatilità (tema centrale di questo 2016) e dunque il rischio della componente azionaria del patrimonio. Un percorso che si sposa con quello della consapevolezza dell’investimento: ridurre gli investimenti in aziende lontane, ed i cui business non sono talvolta identificabili in maniera nitida, e iniziare a crescere nell’investimento socialmente responsabile, declinandolo, ove possibile, in chiave territoriale. Lo strumento previsto dalla legge per l’investimento diretto è il fondo mobiliare chiuso, garanzia di professionalità e di separazione nelle competenze. Il 19 febbraio 2015, prima volta in Italia per un fondo pensione negoziale, Solidarietà Veneto ha sottoscritto quote di un fondo di private equity per un ammontare di 7 milioni di euro: si tratta di “Fondo Sviluppo PMI” (dotazione complessiva per 50 milioni di euro). Con questo primo deal, si concretizza il percorso iniziato nel 2009 (autorizzazione da parte di Covip agli investimenti diretti). Questo rappresenta il primo passo verso un futuro nel quale si auspica vi siano possibilità ancora maggiori per Solidarietà Veneto; l’introduzione dell’investimento in capitale di piccole e medie imprese sostituirà, gradualmente, una quota dell’investimento azionario dei comparti Reddito e Dinamico, raggiungendo indicativamente il 3% - 5% del patrimonio. Dopo questo primo step, la scora estate sono state sottoscritte le quote di un altro fondo di “private equity”, dedicato allo sviluppo delle PMI: APE III, per un investimento complessivo di ulteriori 7 milioni di euro. Le aziende target del fondo sono PMI del nord Italia. Alla fine del 2015 è stata ultimata inoltre la due diligence su un terzo progetto di investimento. I dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane.