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ROBERT REDFORD
EVENTI
FRANCESCA PICCININI
MODA
69ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
NON SARÀ FACILE MA VOGLIO VINCERE
ANCORA
OLIVIERO TOSCANI
SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE
QUESTIONE DI PARTICOLARI
APPROFONDIMENTI
UCCIDIAMO LE MAMME!
IL MAGO DELLE UOVA
IMPERIALI CARL FABERGÉ
CHRIS PISSARIDES NUOVE
MAPPAMONDO
TECNOLOGIE E MONDO DEL LAVORO
INDIA DEL SUD: LA DANZA DI SHIVA
Pubblicazione quadrimestrale Numero XXI - ottobre 2012
PLUS MAGAZINE
RUBRICHE
GUSTI E PIACERI,
MEDICINA E SALUTE,
IDEE E SERVIZI,
COMUNICAZIONE
E IMMAGINE,
SALUTE E BENESSERE,
RECENSIONI FILM,
LIBRI, FUMETTI,
MOSTRE, MUSICA, TEATRI,
GLI ESPERTI RISPONDONO,
LA PAROLA AI LETTORI.
PROPOSTE
VISITE GUIDATE,
CONFERENZE,
CONVENZIONI,
GITE, BIGLIETTERIA.
21
Robert Redford
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
IN QUESTO NUMERO
PLUS MAGAZINE
2
6
Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 21 - ottobre 2012
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
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Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
Copertina
Robert Redford incanta il Lido
Protagonisti
Francesca Piccinini: non sarà facile
ma voglio vincere ancora
10 Eventi
Salone del Gusto e Terra Madre: il giro del mondo in cinque giorni
22 Tecnofuturo
34 Protagonisti
38 Moda
46 Approfondimenti
68 Mappamondo
74 Attualità
76 Itinerari
Intervista a Chris Pissarides, Premio Nobel 2010
Oliviero Toscani: uccidiamo le mamme!
Questione di particolari
Il mago delle uova imperiali Carl Fabergé
India del Sud: la danza di Shiva
Le sentinelle del mare
Piemonte secondo noi: Bardonecchia
Photo editor
Alessandro Lercara, Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Dario Migliardi, Barbara Odetto,
Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella,
Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi
Fotografie
Andrea Alborno, Fabio Artesi, Michele Battistuzzi
Michael Bundscherer, Mattia Boero, Roberto Colonnello,
Ennio Maffei, Carla Milone, Mario Perotto, Roberto
Tibaldi, Archivio Mostra del Cinema, Archivio Salone del
Gusto, Archivio Stilisti, Archivio Consorzio La Venaria
Reale, Archivio Teatro Regio, Archivio Il Tucano, Archivio
Guardia Costiera, Archivio Ufficio Stampa Bardonecchia
Pubblicità
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È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto
d’autore ogni forma di riproduzione dei
contenuti di questa rivista, compresi gli
spazi pubblicitari, senza autorizzazione
scritta dell’editore.
In copertina
Robert Redford
LE RUBRICHE
14 Gusti e piaceri
26 Medicina e salute
50 Idee e Servizi
52 Comunicazione e immagine 56 Salute e benessere
62 Recensioni: film, libri,
fumetti, mostre, musica, teatri
88 Gli esperti rispondono
92 La parola ai lettori
LE PROPOSTE
78 Visite guidate
81Conferenze
81Convenzioni
86Gite
87Biglietteria
Andar
per mostre e...
Paola Gomiero
direttore Fabi Plus
Torino
autunno in Piazza Cavour
L’
amore per l’arte resiste anche alla crisi. Sembra proprio che gli italiani abbiano riscoperto il gusto di ‘andar per mostre e musei’ condividendo il piacere con amici e famigliari.
Il 2011, con i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ha fatto da volano al moltiplicarsi di proposte culturali, con un’affluenza di pubblico spesso oltre le aspettative degli stessi
organizzatori.
In effetti visitare una mostra è diventato un piacere alla portata di tutti. Non occorre
affrontare costi eccessivi o essere esperti d’arte per provare l’emozione che trasmette un’opera
realizzata da un artista.
Anche la nostra Torino, prima capitale d’Italia, ricca di storia, arte e tradizione, dotata di
risorse materiali ereditate dall’illustre passato, si è risvegliata dal torpore trasformandosi in una
città dinamica e sensibile nel valorizzare i suoi musei, la sua storia e il suo futuro.
FABI Plus, con le sue iniziative, accompagnerà i soci nell’autunno offrendo nuove occasioni per ampliare le nostre conoscenze con le visite guidate e la carta musei scontata.
Vi segnaliamo: Artissima, l’Internazionale d’arte Contemporanea, (pag.65), la mostra
Fabergé alla Venaria – il gioielliere degli ultimi Zar (pag.46), la mostra di Edgar Degas alla
promotrice delle Belle Arti e la mostra di
Carlo Carrà e Tiziano inserite negli appuntamenti del percorso ‘Scoprire Torino e non
solo’ (pag.78).
Da non perdere, perché sempre di cultura si tratta, il tanto atteso appuntamento con
‘Il Salone del Gusto e Terra Madre’ (pag.10),
mostra mercato dedicata all’enogastronomia
di qualità, quest’anno in un’unica edizione.
Ma l’autunno è la stagione in cui, complice il clima, si torna con piacere al cinema
per vedere le produzioni italiane e internazionali lasciandoci coinvolgere dal mondo fascinoso dei film sul grande schermo.
Come per la passata edizione, il nostro
Magazine ha presenziato alla Mostra di Venezia, giunta alla 69ª edizione (pag. 2), dove le numerose pellicole, come le tele nelle mostre,
hanno il compito di raffigurare situazioni che inquadrano un’epoca, un luogo, persone e idee.
Esperienze che entusiasmano e che condividiamo con i nostri lettori.
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | EDITORIALE
01
COPERTINA
Il divo, per la prima volta nella
sua grande carriera, è arrivato
a Venezia per presentare, alla
69ª edizione della Mostra del
Cinema, il suo nuovo film Fuori Concorso “The company You
Keep”, che lo vede nel ruolo di regista e attore e sarà proiettato
nelle sale cinematografiche italiane dal 15 novembre.
Redford e la moglie Sibylle Szaggars
ROBERT
REDFORD
INCANTA
IL LIDO
k a cura di PAOLA GOMIERO
foto Archivio Festival
2
Robert Redford ha compiuto 76 anni nel mese
di agosto e il giorno del suo compleanno ha dichiarato: “credo di essere forse il più bel nonno in
circolazione”. In effetti resta l’attore e regista più
affascinante di tutti i tempi, inconfondibile per
il suo stile impeccabile, sempre perfettamente a
suo agio sia vestito in giacca e cravatta sia vestito casual o da cowboy.
È arrivato a Venezia accompagnato dal suo “erede” Shia LaBeouf, suo antagonista in questo
thriller a sfondo politico. In conferenza stampa
si è distinto per la disponibilità che ha mostrato
con i giornalisti, con i quali ha dibattuto a lungo
sui vari temi del film. Più freddo invece sul red
carpet, con i fan giunti da tutta Italia per vederlo.
The Company You Keep è tratto dall’omonimo
romanzo di Neil Gordon. Nel Cast oltre a Shia LaBeouf altri grandissimi attori: Susan Sarandon,
Richard Jenkins, Julie Christie, Brendan Gleeson,
Stanley Tucci, Nick Nolte, Terrence Howard.
COPERTINA
The Company You Keep
Signor Redford che cosa l’ha affascinata maggiormente del libro di
Neil Gordon e della vicenda dei Weather Underground?
Io come ben sapete, visto che conoscete il mio lavoro, sono sempre stato
affascinato dalla storia americana e quando ho letto il libro di Gordon
ho pensato che, ora, fosse il momento adatto per prendere come spunto
le esistenze di alcuni membri dei Weather Underground e raccontare
questa storia. Per realizzare questo film doveva passare del tempo, io ovviamente c’ero negli anni ’70, ma anche qualche anno dopo mi sembrava
sempre troppo presto per fare un film su quel periodo e, in particolare,
su gente che aveva fatto quella scelta. Adesso a trent’anni e più di distanza, tutto è diventato storia e quindi è giusto raccontarlo. Invece a livello
esclusivamente personale devo dire che ho voluto fare questo film perché
il mio ruolo mi riportava a I Miserabili e al personaggio di Jean Valjean,
che aveva scontato diciannove anni per una pagnotta.
Ma lei cosa ne pensa di quello che è stato il movimento dei Weather
Underground?
Jim Grant (Redford) è un avvocato che si occupa di diritti civili e un padre single che vive
con la figlia in un tranquillo quartiere alla
periferia di Albany, New York. Il suo mondo
viene sconvolto quando uno spregiudicato
giornalista, Ben Shepard (LaBeouf) rivela
che Grant è un estremista pacifista evaso e
ricercato per omicidio.
Dopo essere vissuto per più di trent’anni
fingendosi avvocato, ora Grant deve darsi
alla fuga: diventato l’obiettivo di una sfrenata caccia all’uomo per tutti gli Stati Uniti
scatenata dall’Fbi, si mette in viaggio alla
ricerca della persona che può dimostrare la
sua innocenza. Shepard conosce bene l’importanza della storia che ha rivelato, e sa
che per un giornalista come lui opportunità
simili capitano una volta nella vita.
Determinato quindi a farsi strada, non si
ferma davanti a nulla e scava nel passato
più nascosto di Grant; nonostante gli avvertimenti del suo capo e le minacce dell’Fbi, lo insegue senza tregua per tutto il
paese.
Mentre Grant riapre vecchie ferite e si riunisce ai membri del suo gruppo, il Weather
Underground, Shepard si rende conto che
nella storia di Grant qualcosa non torna,
e proprio nel momento in cui l’Fbi sta per
arrivare, scopre gli straordinari segreti che
Grant ha tenuto nascosti per trent’anni.
Quando Grant e Shepard si affrontano faccia a faccia nella desolata Upper Peninsula
in Michigan, entrambi devono fare i conti
con quello che sono davvero.
Penso che avevano delle ragioni molto valide per ribellarsi, la guerra del
Vietnam è stata una guerra ingiusta, una cosa orrenda, una vergogna. Il
problema è che poi il movimento, come spesso accade, ha deragliato e si
sono autodistrutti. E, questo è avvenuto, per via del loro ego, erano troppo compiaciuti e hanno perso di vista gli obiettivi sacrosanti che aveva il
movimento concentrandosi su se stessi e su che posto avrebbero avuto
nella storia. E’ per questo che hanno fallito. Io in quegli anni, gli anni ’70,
avevo una famiglia e la mia carriera cominciava a decollare, non sono
mai stato troppo coinvolto politicamente. Non in maniera attiva, ovviamente, mi informavo e seguivo tutto, ma ero un marito, un padre e un
attore prima di tutto.
Quello che lei racconta in The Company You Keep è la vita di queste
persone oggi, a distanza di trent’anni da quegli avvenimenti, delle conseguenze che si portano dietro per le scelte fatte a vent’anni…
Infatti questo è un film che parte da che cosa è disposto a fare un padre
per salvare la vita di sua figlia. Io parlo dei sentimenti di queste persone,
di come sono diventate, della loro umanità, del loro vivere in piena clandestinità dove i segreti tengono in scacco le loro esistenze.
Robert Redford e Shia LaBeouf
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COPERTINA
3
COPERTINA
Interessante come fa vedere che l’andare alla ricerca della verità può
portare a scoperte scomode su se stessi.
Assolutamente sì. Io trovo che occorre sempre andare alla ricerca della
verità, mettere a nudo i fatti, come abbiamo fatto con il Watergate o altri
avvenimenti della storia del mio Paese.
Ma il personaggio di Shia è uno che cerca la verità solo perché vuole
l’ammirazione, e quando è così sorgono i problemi. La verità va cercata
perché bisogna vivere nella limpidezza, nella luce, senza ambiguità.
Ma se uno cerca la verità per ottenere la fama, tutto viene travisato e,
invece che una via retta, pulita, cercherà i compromessi, gli inganni, pur
di arrivare prima degli altri e ottenere magari uno scoop. Uso questa
parola perché Shia nel film è un giornalista che dà la caccia a Jim, il mio
personaggio.
Signor Redford lei come vede il momento attuale, i giovani d’oggi, che
visione ha della società nella quale viviamo?
Non sono in grado di rispondere a questa domanda in senso assoluto.
Posso dire che credo che ogni generazione reagisca in modo diverso ma
che prima o poi arriverà il momento della ribellione.
Questo è un aspetto della natura umana, quando c’è un’ingiustizia che si
prolunga per troppo tempo, state certi che arriverà un momento in cui le
cose cambieranno. Questo è uno dei tanti motivi per cui sostengo e voto
Barack Obama, perché è l’uomo dei cambiamenti.
4
COPERTINA
È il Presidente che vuole cambiare le cose che
non vanno, le ingiustizie che ci sono negli
Stati Uniti d’America. Al contrario, il suo antagonista, Mitt Romney è uno terrorizzato dai
cambiamenti, dato che potrebbero infastidire
qualche suo elettore e di conseguenza lui perderebbe potere.
Questa è una cosa che mi rattrista molto, perché nel 2012 tutti dovremmo batterci per la
giustizia, invece, vedo che la storia si ripete, si
La nuova mostra di Barbera
La 69ª edizione della Mostra del cinema di Venezia, è tornata sotto la direzione di Alberto
Barbera, dopo la gestione di Marco Müller durata ben otto anni.
Il programma di quest’anno è stato una giostra di grandi, inattesi, meno conosciuti e affermati autori e registi.
Innanzitutto una rassegna più snella: 18 film
in concorso anziché i 21 dell’edizione precedente e poi un festival un po’ meno nazionalista
e po’ più internazionale. Questo non significa
che sono state penalizzate le produzioni italiane, ridotte quest’anno a Francesca Comencini,
Marco Bellocchio e Daniele Ciprì, ma si è cercato di segnalare i registi del domani rivolgendo
lo sguardo anche ai Paesi lontani.
“Si è lavorato a tutto campo” conferma il Direttore Barbera “per cogliere quello che di nuovo sta emergendo nel cinema mondiale”.
Dopo dieci giorni di proiezioni dalla mattina
alla sera il Leone d’Oro è stato assegnato al
film Pietà del regista sudcoreano Kim Ki-Duk.
Il leone d’argento per la miglior regia è stato
assegnato a “The Master” del regista statunitense Paul Thomas Anderson, mentre il
premio speciale della giuria è stato vinto da
“Paradies: glaube” dell’austriaco Ulrich Seidl.
Delusione per il cinema italiano che ha potuto
consolarsi solo con il Premio Mastroianni per
il giovane attore emergente assegnato a Fabrizio Falco per le interpretazioni nei film “La
bella addormentata” di Bellocchio e “È stato
il figlio” di Daniele Ciprì. Allo stesso Ciprì è andato invece il premio per la fotografia del film
“È stato il figlio”.
ripetono gli stessi errori, sempre, di continuo… Allo stesso tempo sono
un ottimista e penso che i giovani che abbiamo possono essere eccezionali, molto meglio di quello che siamo stati noi, mi auguro che potremo
lasciar loro qualcosa di buono in eredità.
Sia in questo film che in Leoni per agnelli è evidente questa mia voglia di
passare il testimone, di trovare un mio ‘erede’.
Prima volta a Venezia, cosa prova?
Invidio voi europei. Sono orgoglioso di essere americano ma siamo un
popolo giovane anche se potente e glorioso. Quando vengo in Europa,
in Italia, con i vostri duemila anni di storia, di cultura, rimango sempre
esterrefatto. Venire a Venezia, vedere che la città c’è ancora in tutta la sua
meraviglia, mi sembra qualcosa di miracoloso. n
(Intervento di Robert Redford in conferenza stampa)
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COPERTINA
5
PROTAGONISTI
Da bimba prodigio del volley italiano a giocatrice simbolo della pallavolo italiana
nel mondo e ragazza copertina, Francesca Piccinini è stata la prima, forse l’unica,
ad aver debuttato in Serie A1 a soli 14 anni e lo stesso anno anche con la Nazionale.
La prima ad aver varcato, appena ventenne, i confini nazionali per approdare in
Brasile. La prima atleta del volley ad aver scritto, a soli 25 anni, la sua biografia,
intitolata “La melagrana”.
L
a schiacciatrice toscana, nata a Massa
nel 1979, è una delle giocatrici più vincenti del volley italiano. Solo per citare
i titoli più prestigiosi, Francesca ha vinto 5
Champions League, 4 scudetti, una Supercoppa
Europea e una Coppa delle Coppe. In azzurro ha
conquistato un Mondiale a Berlino, nel 2002,
e l’Europeo in Polonia nel 2009, una Coppa
del mondo e una Grand Champion’s Cup. Il tutto partecipando a ben quattro Olimpiadi.
Nel frattempo, ha sfilato come modella, posato per dei calendari e in casa ha appeso i suoi
dipinti. Dopo tredici anni si è congedata dalla
Foppapedretti Bergamo e ha detto sì alla Torino
Chieri Duck Farm che ha costruito una squadra
con tante giocatrici azzurre.
Un fisico da capogiro e un sorriso travolgente.
Incontriamo Francesca alla fine della prima
settimana di allenamento, al rientro dalle vacanze e dopo l’esperienza, infelice, delle Olimpiadi di Londra.
di MARIANGELA SALVALAGGIO
foto Fabio Artesi
La regina
del volley italiano
sente che può far bene
a Torino e conta
di riscattare
la delusione olimpica
ai Mondiali italiani
FRANCESCA
PICCININI
Dove sei stata?
A casa, a Massa. Dopo aver avuto sempre la valigia in mano, ho preferito
passare questi venti giorni di vacanza in famiglia. Quest’estate non ho
avuto tempo per staccare e mi serviva un po’ di riposo.
Quasi vent’anni anni di agonismo e una carriera costellata di successi. Ci
racconti il momento più alto e quello invece peggiore?
Ci sono stati tanti momenti difficili, soprattutto all’inizio della carriera,
ugualmente belli, però, perché mi sono serviti a diventare quella che
sono oggi. Mi preferisco oggi che ho la tranquillità che prima non avevo.
Quello che oggi mi piace è la consapevolezza delle mie responsabilità e
l’aver preso coscienza di quella che sono. Questo mi permette di riuscire a fare le cose con naturalezza e disinvoltura.
6
PROTAGONISTI
“NON SARÀ FACILE
MA VOGLIO VINCERE
ANCORA”
Si dice che l’ultima sconfitta sia sempre la peggiore…
Sì, sulle Olimpiadi speravo di aver messo un
masso ma non è così. Mi hanno lasciato tanto
rammarico perché ci credevamo e avevamo l’opportunità di portare a casa una bella medaglia.
Cosa non ha funzionato?
I motivi sarebbero tanti ma non spetta a me ana-
lizzarli, posso solo dire che mi dispiace tanto. L’avevo detto prima di
partire per Londra che questo era il mio obiettivo, la medaglia che
mancava nella mia bacheca. E questa era la mia quarta Olimpiade.
Ce ne sarà un’altra?
Non so cosa succederà da qui a Rio 2016 ma la voglia c’è. Questa
stagione vorrei dire ‘no’ alla Nazionale ma ci terrei alla convocazione
per il Mondiale del 2014 che si giocherà in Italia e se per esserci dovrò
fare anche l’Europeo lo farò. Naturalmente, questo discorso vale se
sarò presa in considerazione e se rientrerò nei piani della Nazionale.
Altrimenti è anche giusto dare spazio alle atlete più giovani.
ottobre 2012 | Plus Magazine 24 | PROTAGONISTI
7
PROTAGONISTI
simpatizzavo per l’Atalanta e avevo molti amici
nel Milan. Quest’anno simpatizzerò Juve sicuramente. Non potrei tenere per il Toro, per la
mia famiglia.
Hai visitato l’Italia da cima a fondo e sei stata
spesso all’estero. C’è un posto in cui ti piacerebbe
vivere?
L’Italia è tutta bella e quando sono fuori non
vedo l’ora di tornarci. Sono abbastanza patriottica. Per vivere scelgo casa mia, a Massa. Ma
anche a Torino starò bene. Di questa città mi
piace il centro, la sua storia e che c’è un sacco
di verde.
La moda la segui ancora?
Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta della Duck Farm?
Mi hanno convinto le basi forti di questo progetto e mi è piaciuto il fatto
che mi hanno desiderato dal primo all’ultimo giorno. Ho ricevuto anche
offerte dall’estero ma in cuor mio, da subito, avevo deciso di venire a
Torino e di questa nuova sfida sono molto contenta. Mi è sempre piaciuto il calore che si respirava nel palazzetto di Torino. È molto grande,
capiente e si sente l’entusiasmo dei tifosi. Penso che questa squadra
possa dare molto, c’è uno spirito positivo, ma oltre a noi abbiamo bisogno di persone che credano in noi e che ci stiano vicino. Tutti insieme
possiamo fare grandi cose.
Forse è presto, però, per parlare di scudetto?
Bisogna salire i gradini un po’ alla volta per arrivare in alto. Per vincere
uno scudetto servono tante cose. Noi potremmo arrivare lì e poi chissà.
Certo, vorrei vincere ancora qualcosa!
Qual è la tua prima impressione sul nuovo ambiente di lavoro?
A livello organizzativo e societario è tutto perfetto. L’ambiente è pulito,
solare. L’allenatore Salvagni è giovane e sa il fatto suo, l’ho visto lavorare. La cosa fondamentale è, e lo ripeto, che c’è lo spirito giusto, la
voglia di lavorare non manca e questo è importante per portare a casa
dei risultati.
Tredici anni a Bergamo fanno di te una bandiera. La tua storia per certi
versi somiglia a quella di Del Piero. Un grande che lascia Torino e una grande
che arriva. Sicuramente anche tu hai scelto una realtà diversa, non abituata
alla testa della classifica. E il motivo sembra lo stesso: portare il valore in più
della classe e dell’esperienza per suscitare maggiore appeal intorno allo sport
praticato.
Ti ringrazio per il paragone che mi lusinga. Ho tanto rispetto per Alex
Del Piero che ha fatto tanto e ha dato tanto alla Juve e al suo pubblico.
Una figura come lui, così umile, mancherà molto a questa città. Nel
mio piccolo spero solo di far bene, solo così potrò dare una mano alla
squadra e guadagnarmi l’affetto dei tifosi. Anche se sono andata via, a
Bergamo sono sicura che in tanti continueranno a tifare Francesca, perché abbiamo vinto tanto insieme, ma lo sport è bello anche per questo:
si può sempre vincere ancora e far nascere nuovi affetti.
Toro o Juve, hai già deciso?
Da piccola ero juventina perché a casa sono tutti juventini. A Bergamo
8
Sì, mi diverte e mi piace sapere quali capi e colori vanno o non vanno anche se poi, nel vestirmi, cerco sempre di metterci qualcosa di mio.
Non seguo alla lettera le tendenze, mi piace
sbizzarrirmi e scegliere qualcosa di particolare
che non hanno in tante.
Ho letto che ti piace scrivere. Hai l’abitudine
di scrivere anche nella quotidianità?
In passato scrivevo tanto, ogni giorno, per non
dimenticare niente. Poi ci sono stati solo alcuni momenti. Recentemente non scrivo molto,
forse perché con l’età riesco a tenere di più le
cose a mente.
Hai scritto anche un libro per raccontarti.
Una biografia bisognerebbe scriverla ogni venti anni visto che non si può raccontare tutto in
un solo libro. Il mio l’ho scritto per le ragazzine che ci vedono spesso come persone di ferro e per dimostrare che non lo siamo affatto.
Come tutti abbiamo le nostre debolezze.
La pressione dello sportivo non aiuta a vivere
sereni. È vero che fai le faccende domestiche per
non pensare troppo prima di un fischio d’inizio
importante?
Sì, funziona.
A proposito di pressioni da sportivo, la biografia di Buffon l’hai letta? No. Però hai letto il bestseller di questa estate “Cinquanta sfumature di
grigio”…
Sì, è carino, ho letto solo il primo volume e per
passare il tempo in spensieratezza va bene.
Pensi mai a cosa farai a fine carriera?
Sicuramente vorrei aiutare a crescere il movimento della pallavolo, se ci sarà bisogno di me.
Mi piacerebbe costruire qualcosa a livello giovanile ed aiutare le ragazze a capire che serve
tanta determinazione. Per ora, però, la voglia
di giocare c’è ed è ancora tanta. n
EVENTI
SPECIALE SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE
IL GIRO
DEL MONDO
IN CINQUE GIORNI
DALLE COMUNITÀ AFRICANE AI GRANDI CHEF, IL PANORAMA
INTERNAZIONALE DEL BUON CIBO, LOCALE, TRADIZIONALE
E SANO, È A TORINO, DAL 25 al 29 ottobre, su 70 mila
metri quadrati tra il lingotto e l’oval.
10
6
di MARIANGELA SALVALAGGIO
EVENTI
I
l cibo è tutto e tutto dipende dal cibo. Dalla necessità del sostentamento alla cura
e alla salute della persona, dalla serenità
d’animo alle credenze religiose, l’alimentazione interessa tutti e gli ‘artigiani dei fornelli’
sono sempre più icone del nostro tempo. Lo
dimostrano i numerosi programmi televisivi
con chef stellati o cuochi improvvisati e i tanti successi editoriali. Sapere se il cibo visto in
tv è colore o sostanza e quali sono i messaggi
che traspaiono dalle trasmissioni che hanno
colonizzato i palinsesti. E ancora: riflettere su
quanto “non-cibo” mangiamo, vale a dire su ciò
che arriva nel nostro piatto, spesso ricco in tecnologia ma povero di gusto e nutrienti. Questi
sono solo alcuni spunti possibili che dimostrano quanto ampio sia l’argomento “cibo”, che
tanto appassiona e la cui esperienza empirica
aggrada. Certo, anche in fatto di tavola occorre
saper scegliere e, purtroppo, non tutti possono farlo. Tuttavia, la strada da seguire è quella
della conoscenza e del confronto. Ecco perché
l’intento di unire tutte le comunità del cibo del
mondo sotto lo stesso cielo, per cinque giorni,
risulta essere vincente.
Il Salone del Gusto e Terra Madre, quest’anno, per la prima volta, sono un unico grande
evento, che si svolge dal 25 al 29 ottobre al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino. Tema dell’edizione 2012: i cibi che cambiano il mondo.
Come immagine simbolo è stata scelta la mela
di Newton: un invito a usare la testa nelle scelte alimentari.
L’appuntamento biennale, diventato imperdibile per i golosi, riunisce anche tutti coloro che hanno a cuore il destino delle generazioni future e che ritengono che il modo in cui
il cibo viene prodotto, trasformato, distribuito,
incida sulle sorti del pianeta. La kermesse ha
accresciuto il suo successo passando dai 138
mila visitatori del 2002 ai 200 mila nell’ultima edizione, mentre gli espositori sono saliti
da 500 a 912.
A Torino si terrà anche il sesto Congresso internazionale di Slow Food. 650 tra i più
importanti dirigenti locali di Slow Food dai
cinque continenti saranno a Torino nei giorni del Salone per celebrare il momento più
importante della vita associativa. Il congresso
elegge infatti le cariche e decide cosa si farà
nei prossimi quattro anni. Durante questo incontro l’associazione esprime i temi politici e
culturali alla base dell’agire quotidiano di 1500
convivium e oltre 2500 comunità del cibo in
150 Paesi.
Per la prima volta, la composizione del Congresso è espressione di
una vera rete mondiale, testimoniata non solo dalla moltitudine di delegazioni presenti ma anche dalla diversità di culture, fedi, storie individuali e collettive. Al centro del dibattito ci sarà il diritto al cibo. Nell’esperienza di Slow Food, questo diritto passa attraverso il rispetto delle
agricolture tradizionali e sostenibili.
Altra novità di questa edizione è la mostra dedicata ai Cibi che cambiano il mondo che approda a Torino, dopo esser stata in Francia, in
Spagna e in Lettonia. La mission è invitare i cittadini a riflettere sulle
proprie scelte e sulle ripercussioni che queste hanno sugli altri popoli.
I visitatori sono accompagnati attraverso una rassegna fotografica sulla
biodiversità alimentare del mondo, un gioco per riconoscere il cibo attraverso tutti i sensi, un orto per i più piccoli, un percorso alla scoperta
della filiera di due prodotti simbolo come la banana e il caffè, un supermercato di cartone per imparare a fare la spesa in modo consapevole e
una sala video per vedere documentari sui Presìdi Slow Food in Kenya,
Etiopia e Senegal.
INTERVISTA
A ROBERTO BURDESE,
PRESIDENTE
SLOW FOOD ITALIA
Tante sono le novità dell’edizione 2012, ce ne anticipa qualcuna?
Quest’anno nasce un evento nuovo. Con l’unione tra Salone e Terra
Madre non si vedranno solo le facce della rete mondiale del cibo ma si
potranno assaggiare anche i loro prodotti in un percorso che racconterà
come si mangia in tutto il pianeta. I produttori di Terra Madre avranno
degli spazi fisici come gli espositori del Salone e si potranno degustare
le loro specialità, assaporando come si mangia nella tradizione delle comunità locali in tutto il mondo e scoprendo come questi cibi possano
essere modello di cambiamento, in un periodo di grave crisi.
Un altro modello riuscito sono i Presìdi, da sempre uno degli elementi di maggiore ricchezza del Salone del Gusto. Abbiamo portato nel
corso degli anni questi progetti ad essere simbolici nel modo di considerare il cibo. Alcune novità sono, ad esempio, la pecora Karakachan
dalla Bulgaria che è una razza dal pelo straordinariamente folto e dalle
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | EVENTI
11
EVENTI
carni di eccezionale qualità. Ben 180 metri dell’Oval sono riservati ai
Balcani. Non tutti sanno che – ad esempio – i Balcani sono patria di
eccellenti marmellate e di straordinari formaggi d’alpeggio. Questo è
possibile perché la biodiversità fornisce foreste e pascoli incontaminati,
e perché esistono molte zone adatte alla coltivazione di alberi da frutto.
O ancora: per la prima volta arriva al Salone la noce di cola dalla Sierra
Leone che troveremo in forma di bibita, grazie al birrificio piemontese
Cantina Baladin che l’ha già utilizzata e trasformata.
Quali sono le principali difficoltà nel comunicare l’idea del mangiare
locale al tempo della crisi?
L’idea del mangiare locale al tempo della crisi diventa quasi una necessità ed è dunque più facile da comunicare. Tuttavia, il tema oggi per
noi è un altro: mangiare locale non è la soluzione a tutti i problemi.
Mangiare locale è un pezzo di una visione molto più complessa: se si
mangia locale ma con additivi chimici o con lavoratori sottopagati non
va bene. Vorremmo far capire, da un lato, che la visione è più ampia e,
dall’altro, che dopo la crisi la visione di partenza deve dimostrarsi strategica e non va archiviata, anzi occorre andare verso modelli più virtuosi.
Qual è il ritorno economico atteso per l’indotto dal prossimo Salone?
Noi abbiamo stimato che per l’edizione 2010 il ritorno indiretto tra
negozi, taxi, fornitori e altro fosse di 30 milioni a cui se ne aggiungono
altri 30 circa che derivano dalle ricadute di rassegna stampa. Quest’anno
faremo una nuova ricerca che andrà più nel dettaglio di questi numeri e
cercheremo di capire se le stime fatte due anni fa trovano rispondenza
in un’indagine più attuale. L’intenzione è verificare se siamo riusciti
addirittura a incrementare questo giro d’affari.
L’obiettivo è quello di dare sempre maggiori benefit al territorio che ospita il Salone del
Gusto, che è anche quello che più investe nelle
attività promosse da Slow Food.
Petrini ha dichiarato che dal governo si
aspetta un’attenzione diversa all’agricoltura. Ci
sono segnali in questo senso?
Devo dire che l’attuale ministro dell’Agricoltura [Mario Catania, ndr] è molto attento e
sensibile; è un dirigente di lungo corso del ministero e conosce la materia. Più in generale,
invece, anche questo governo come i precedenti conferma la scarsissima attenzione e l’incapacità di comprendere il valore dell’agricoltura
che ormai è considerato un settore marginale. Si continua a dare un enorme rilievo alla
produzione delle automobili come se quella
fosse un termometro reale della nostra economia, mentre non lo è. Il parametro di come
sta l’agricoltura è molto più significativo e noi
continueremo a chiedere attenzione. Soprattutto alla luce di un dato: solo il 7 per cento di
contadini in Europa ha meno di 35 anni, mentre l’agricoltura dovrebbe diventare una scelta
valida per investire nel futuro, un percorso che
offra soddisfazione e gratificazione, non solo
sacrifici, in particolare alla luce degli attuali alti
tassi di disoccupazione giovanile.
L’obiettivo dell’edizione 2010 era quello di
ridurre del 65% i rifiuti che non possono essere
riutilizzati. Quest’anno qual è l’obiettivo?
Non l’abbiamo dichiarato finora ma intendiamo superare quota 70 per cento. Il riferimento è l’edizione del 2006, l’ultima che
abbiamo fatto senza riduzioni dell’impatto
ambientale; dal 2008 abbiamo avviato il processo di riduzione dell’impatto ambientale e
abbiamo eliminato, ad esempio, la moquette e
abbiamo potenziato molto la raccolta differenziata. Siamo arrivati al 65 per cento nel 2010.
Sarà interessante scoprire anche come compensare il restante 30 per cento, perché nessun
evento è a impatto zero.
Qual è la scommessa futura di Slow Food?
La scommessa futura è che sempre più
persone diano maggiore importanza alla qualità del cibo. Mangiamo tutti tre volte al giorno e
non occorre essere dei super esperti per capire che la gastronomia ci riguarda tutti. Occorre
mangiare con gusto e con piacere ma in modo
consapevole: pensare che non è importante
cosa mangiamo è molto dannoso e ciò che
mangiamo ha un’influenza sul nostro mondo
più di ogni altra azione. n
12
In collaborazione con
Un evento di
Torino Lingotto Fiere 21- 25 ottobre 2010
Torino Lingotto Fiere 21- 25 ottobre 2010
Torino Lingotto Fiere 21- 25 ottobre 2010
Programma
25-29 ottobre 2012 | Torino | Lingotto Fiere
Cibi Che Cambiano
il mondo
www.slowfood.it
Main Sponsors
Sostiene Fondazione Terra Madre e Slow Food
Con il contributo di
Primi passi all’interno
del Salone del Gusto e di Terra Madre
Partendo dai cibi che cambiano il mondo, la nostra passeggiata inizia dal Mercato che ospita le comunità in bancarelle verdi. Tre padiglioni di Lingotto Fiere sono dedicati
al mercato italiano, con oltre 200 prodotti dei Presìdi Slow
Food e centinaia di espositori storici. Bancarelle e stand
sono organizzati per regioni. Ogni territorio racconta un
tema. Ad esempio, l’Emilia Romagna ripercorre la storia
della cooperazione e dell’economia sociale; la Puglia diventa il luogo d’incontro tra i produttori di grano e olio; il
Lazio si concentra sulla sensibilizzazione al riuso e alla cucina senza sprechi; nello spazio della Lombardia il focus è
sull’educazione al gusto per i più piccoli; in Sicilia il tema
è la trasparenza delle etichette dei vini e la vitivinicoltura. Il
padiglione 2 accoglie anche gli spazi destinati agli sponsor
e lo stand di Slow Food, dove è possibile assistere a presentazioni e conferenze nell’Agorà e trovare le ultime novità di
Slow Food Editore.
L’Oval ospita invece il mercato internazionale, per degustare prodotti sconosciuti, incontrare i protagonisti della
rete di comunità del cibo e passeggiare tra le bancarelle dei
Presìdi Slow Food e dei sei Mercati della Terra: Tcherni Vit
(Bulgaria), Mumbai (India), Tel Aviv (Israele), Beirut (Libano), Bucarest (Romania) e Foça (Turchia).
Ritornando al mercato internazionale, ogni grande macroarea dell’Oval corrisponde a un continente. In Europa si
passa dal Mediterraneo con la predominanza di oli, pani
e formaggi alle produzioni dell’Europa centrale (birre, vini,
dolci), dalla diversità agricola del Caucaso ai tesori nascosti
dei Balcani. Tema centrale di quest’area, la proposta di Slow
Food per una nuova Politica agricola comune (Pac) attenta
ai giovani e all’agricoltura di piccola scala.
Per l’Africa, il viaggio si dipana in oltre 20 Paesi, dal cuscus
salato di miglio del Senegal al caffè selvatico di Harenna in
Etiopia.
Il continente in cui è nata la maggior parte della biodiversità
agricola del mondo è l’Asia. Quest’area presenta la sua straordinaria varietà di risi, tè, spezie e tanti cuochi coreani, giapponesi e malesi appartenenti alla rete di Terra Madre, che
offrono ai visitatori interessanti proposte di cibo di strada.
A fianco dell’Asia, troverete l’Oceania, con i produttori del
Presidio del taro e igname dell’isola di Lifou dalla Nuova
Caledonia e la rete associativa australiana con progetti a
tutela del cibo di qualità.
Nello spazio dell’America Latina sono protagoniste le tre
aree – andina, amazzonica e mesoamericana – e le filiere
tipiche di questo continente: cacao, caffè, miele di api native e bevande alcoliche come il mezcal, il rum e la cachaça.
Per l’America del Nord, Canada e Stati Uniti presentano
prodotti e progetti come quello riguardante l’educazione
nelle scuole e le campagne per insegnare a mangiare meglio spendendo meno. Anche in quest’area si parla della politica agricola del futuro e quindi del Farm Bill, l’equivalente
americano della Pac.
Per grandi e piccini all’Oval c’è anche la Ludoteca e la Cucina didattica, dove si svolgono gli originali Master of Food,
dedicati alla Cucina senza sprechi e all’Orticultura.
Al suo esordio, nel collegamento tra il padiglione 3 e l’Oval,
la Piazza della pizza. Uno spazio, da un lato destinato al
consumo e dall’altro alle degustazioni guidate dai pizzaioli,
abbinate a birra e vino. Ritornano invece le Cucine di strada,
veloci spuntini per gustare originali specialità continuando
a passeggiare tra le bancarelle.
Per farsi guidare tra i cibi e le bevande che hanno fatto la
storia della gastronomia e le nuove tendenze, il Salone offre oltre 170 occasioni di approfondimento con produttori,
chef ed esperti provenienti da tutto il mondo. Chi non ha le
idee chiare sul percorso da intraprendere e desidera effettuare una visita guidata, può ingaggiare dei personal shopper,
ovvero studenti dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Costa 5 euro a persona se si tratta di un
personal shopper “di filiera” per scoprire ad esempio come
nasce una tavoletta di cioccolato oppure da dove arriva il caffè; costa 10 euro a persona se il personal shopper è “regionale” o “su misura”, vale a dire in grado di personalizzare al
massimo il tour per chi, ad esempio, vuole conoscere solo i
segreti della dieta mediterranea oppure intende farsi svelare
le tecniche del pranzo veloce da impiegato.
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | EVENTI
13
GUSTI E PIACERI
di Emanuela Truzzi
tradizione, ben distanti da quelli proposti
dalla produzione industriale. Per la selezione di dobloni utilizzo il cioccolato
di Valrhona e se tra i lettori ci sono
estimatori, sanno che questa qualità
di cioccolato è riconosciuta tra le migliori utilizzate dai maestri pasticcieri.
Li propongo in infinite varietà come
frutta candita, sale dell’Himalaya, fiori
eduli, cioè commestibili, ecc.
Silvia, la Personal Chef
dalle suggestive emozioni culinarie
A
bbiamo degustato e apprezzato le
proposte di Silvia Personal Chef
in occasione delle conferenze organizzate presso la sede della Fabi Plus, a
conferma della qualità e genuinità della sua cucina. Oggi la incontriamo ancora per conoscere nuove e suggestive
emozioni culinarie.
teranno apprezzati sia da chi li sceglie
e ancor più da chi li riceve: una selezione di confetture, marmellate e gelatine
insieme a biscotti e cioccolatini, tutti
rigorosamente artigianali e senza con-
E invece per chi vuole festeggiare il
Natale in famiglia godendosi l’intimità
della propria casa, cosa ci proponi?
Come sempre il menù è personalizzato secondo i desideri del committente,
rispettando anche le sue intolleranze
alimentari e le prescrizioni dietetiche.
Per far comprendere il vantaggio di
una cena su misura con Silvia Personal Chef, per 8 persone partiamo da
e 25,00 a coperto. Il servizio che propongo è valido tutto l’anno e bastano pochi giorni di preavviso per organizzare una
cena tra amici, una colazione di lavoro,
un coffee break, un cocktail o un aperitivo
sfizioso per pochi intimi o per gruppi numerosi che sia davvero indimenticabile!
Silvia, la tua esperienza per i rinfreschi annovera molti nomi prestigiosi...
Sì, ultimamente ho preparato rinfreschi al Centro Congressi Torino Incontra, light lunch per la multinazionale
austriaca Lyoness, coffée break per il
Centro Lavoro Torino, buffet per la Federmanager e cocktail per UBI Banca,
senza contare i tanti privati che mi
hanno commissionato cene, idee sfiziose per aperitivi in terrazza, feste di
compleanno o battesimi.
Il tuo lavoro è incrementato grazie al
passaparola dei tuoi stessi Clienti.
Effettivamente posso dire con orgoglio
e soddisfazione che i miei Clienti si fidelizzano e spesso sono i primi a promuovere i miei servizi. Naturalmente,
per questo vengono sempre premiati...
d’altronde, quale migliore pubblicità
se non da chi ha apprezzato i miei manicaretti?
Quali sono le novità per il Natale
2012?
Ho in serbo dei cestini regalo veramente “golosi” che sicuramente risul-
14
Ci puoi fornire un esempio di un
cestino per un regalo... economico ma
buono?
I cestini variano come prezzo a seconda delle richieste e il trend attuale è
molto orientato a regali utili e... buoni!
Bene, possiamo mettere 2 barattoli a
scelta tra marmellate, gelatine o confetture da 250 grammi l’uno con un
sacchetto di dobloni al cioccolato, sempre da 250 grammi. Il tutto confezionato in un grazioso cestino e voilà! Con
soli € 15,00 abbiamo scelto un piacevole
regalo.
servanti. Le confetture realizzate con
tutti i tipi di frutta e le marmellate di
agrumi sono garantite senza l’aggiunta
di pectina o addensanti artificiali e con
oltre il 70% di frutta. Le gelatine, adatte ai formaggi per la loro compattezza, le propongo all’uva bianca, all’aceto balsamico di Modena e al nebbiolo.
I miei prodotti, squisitamente naturali,
ricordano i sapori antichi e genuini della
SILVIA TACCONI
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GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Ristorante
Jaipur
per “gustare” il fascino dell’India nel cuore di Torino
J
aipur è la capitale dello stato indiano del Rajasthan fondata nel 1728
dal Maharaja Sawai Jai Singh II e nota
anche come Città rosa. Affascinante ed
elegante, è conosciuta per i numerosi
bazar e mercati oltre che per i magnifici monumenti: dalla residenza del
Maharaja all’osservatorio astronomico
dotato di enormi strumenti in pietra,
dalla fortezza di Amber al Palazzo dei
Venti per citarne alcuni. Qui come in
tutto il Paese traggono origine le antiche ricette che fanno della cucina
indiana una delle più apprezzate nei
cinque continenti.
Il ristorante Jaipur nasce quindi con
l’intento di rendere omaggio alla città
omonima e ai sapori di questa terra
misteriosa e incantevole. Il locale gestito dal Signor Islam Shahidul unisce
ad un’ambientazione accogliente e
raffinata le migliori ricette della millenaria cucina dell’Hindustan, preparate
con cura dagli chef indiani e cotte sul
momento. Il menù propone, tra gli
altri, Mix Tandoori, Murg Tikka Masala, Chana Samosa, Pakora Mix, Sabji
Byriani, Gamberoni al Curry, Fish Tamatar, Sheek Kebab e Jhinga Pakora –
accompagnati da riso in bianco o pilaf
– e alcuni squisiti pani tra i quali Naan,
Chapati, Pudina Paratha. Per un affascinante viaggio nella cultura più an-
16
tica del mondo attraverso i sapori e i
colori del Jaipur e attraverso le spezie
dolci, pungenti, aromatiche e seduttrici che sono alla base della cucina indiana. Naturalmente non mancano il
tè aromatizzato con diverse spezie o al
latte, il Lassi ovvero una bevanda a base
di yogurt salato, dolce o aromatizzato
alla frutta, il Shikanji – bevanda a base
di jalgira e lime, aam ras o polpa di
mango – oltre alla tradizionale birra locale e ai Cabernet indiani che, insieme
ai più noti vini italiani e internazionali,
si sposano perfettamente con i diversi
piatti.
Le affascinanti ambientazioni fiabesche che evocano i sogni delle Mille e
una Notte, le salette raccolte ed accoglienti caratterizzate dalle sfumature
ocra-rosate sono la cornice ideale non
solo per una cena romantica, ma anche per feste, banchetti, buffet ed even-
ti indimenticabili come la cena indiana
con spettacolo di danza orientale, senza
che venga mai trascurata la qualità del
servizio.
Oltre ai menù degustazione il ristorante Jaipur offre un take away altrettanto
delizioso, per gustare il Tandoori Chicken o il Roganjosh direttamente e comodamente a casa.
Chi invece preferisce assaporare la magica cucina dei Maharaja in questo affascinante ristorante, può approfittare
dell’ampio parcheggio. Per una serata
indimenticabile e perfetta sotto ogni
punto di vista.
RISTORANTE INDIANO JAIPUR
Corso Orbassano, 230 – Torino
Tel. 011 3298932
[email protected]
www.jaipur.to.it
Orari: Tutte le sere dalle 19.00 alle
23.30. Domenica aperto anche a pranzo dalle 12.00 alle 14.30. Gradita la prenotazione. Ampio parcheggio privato
gratuito.
10 Menù Degustazione a base di verdure, pesce, gamberi, carne di pollo,
agnello da € 18,00 a € 28,00.
Convenzione associati FABI Plus:
sconto del 15%
GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Trattoria
El Crinet
Sentirsi a casa, gustando il meglio
B
asta varcare la soglia del ristorante
trattoria El Crinet per immergersi
in un’atmosfera intima e accogliente caratterizzata dall’arredamento in
legno scuro, dalle candele sui tavoli,
dalle lavagnette scritte a mano e dai
maialini di ogni forma e colore.
La coccola, però, non finisce qui. Sui
tavoli, allestiti con un elegante tovagliato usa e getta caratterizzato da una
texture impalpabile e innovativa che
lo fa sembrare cotone, fa capolino un
vaso di vetro contenente pane e grissini freschissimi alle olive, al sesamo e
ad altre varietà.
“Per noi il cliente è importantissimo”
spiegano i titolari, la Signora Elvira che
si occupa della sala con il fratello Francesco e il marito Pasquale, che firma
le sfiziose ricette tratte dalla tradizione
piemontese e rivisitate in chiave moderna. “La scelta di utilizzare tovagliati
usa e getta è quanto di più igienico esista.
Siamo così attenti a questo aspetto che
la cucina è sempre aperta in modo che il
cliente possa verificare in quale ambiente
sono preparati i piatti”.
A proposito del menù, le materie prime non solo sono di alta qualità, ma
appartengono alla filiera corta in modo
da garantirne la freschezza e contenerne i costi, così come le carni sono
tutte certificate e piemontesi. Lo chef
cambia spesso le sue proposte così che
la clientela abituale possa provare ogni
ricetta.
di gusto; da assaporare lentamente il
bonèt, cucinato secondo la ricetta tradizionale. Chi ama pasteggiare con le
bollicine può scegliere tra le tante etichette della carta dei vini che varia tra
quelli del territorio e quelli italiani.
Inoltre, chi vorrà approfittare della
pausa pranzo per provare la cucina di
El Crinet, potrà pranzare con diverse
tipologie di menù a partire da e 10.00
a persona.
La professionalità dei titolari e l’alto
livello del food, uniti all’atmosfera famigliare, rendono questo locale ideale
anche per pranzi o cene di lavoro informali e, su prenotazione, cerimonie
a numero ristretto.
Tra le più gustose gli Agnolotti alla piemontese mantecati con burro e salvia
e i Tajarin con crema al gorgonzola e
riduzione di pere al Barbera: tutta la
pasta è fresca e fatta a mano dallo chef.
Nei mesi più freddi, assolutamente da
provare il Carré di agnello con arance
caramellate e senape, la Bagna càuda,
il Bollito e la Finanziera, ma anche la
tartare di carne cruda battuta rigorosamente a coltello: tutte ricette preparate
con carni piemontesi d.o.c. .
La particolarità del menù è l’abbinamento inusuale del dolce con il salato
per valorizzare al massimo la materia
e per enfatizzare sapori inediti e accattivanti. Anche i dolci, preparati in base
all’estro del giorno, sono un tripudio
TRATTORIA EL CRINET
Via Gropello 17/E Torino
Tel. 011 4347415
[email protected] – www.elcrinet.net
Orari: dal martedì al venerdì aperti a
pranzo dalle 12.30 alle 14.30
Domenica e festivi aperti a pranzo
dalle 12.30 alle 14.30
Dal martedì alla domenica aperti a
cena dalle 19.30 alle 22.30
Sabato chiuso a pranzo
Lunedì chiuso
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sconto del 10% sul menù alla carta,
escluso nelle festività
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | GUSTI E PIACERI
17
GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Volver
Ristorante
In tavola i sapori dell’Argentina
A
Torino c’è un angolo di Buenos
Aires, anzi ce ne sono due. Sì perché
alla storica sede del ristorante Volver di
Via Botero 7 angolo Via Barbaroux si è
aggiunta quella di Via Santa Croce 0/E
nei pressi di piazza Carlina.
Dopo dieci anni di successi, infatti, lo
scorso luglio i titolari hanno inaugurato questo accogliente locale articolato
in due sale colorate e creative più il
dehors estivo; una delle due, addirittura, vede riprodotte le allegre e caratteristiche facciate delle abitazioni del celebre quartiere La Boca di Baires. Non
solo il design richiama il clima porteño
ma anche la musica di sottofondo, che
si divide tra tango tradizionale e tango nuevo con passaggi radiofonici di
emittenti argentine.
A proposito degli ospiti, il Volver è sicuramente il ristorante di riferimento
per gli Argentini e per quanti amano
la cultura e la musica porteña, ma anche per chi desidera trascorrere una
serata diversa dal solito in un clima
divertente e rilassato. Naturalmente il
tutto all’insegna di una cucina di altissimo livello. I tangueros, invece, non
possono perdere le serate con musica
dal vivo – magari con un bandonéon
in sottofondo – oppure le esibizioni di
maestri e appassionati del ballo più famoso di Buenos Aires.
Gli chef e il personale di sala provengono tutti rigorosamente da questo
splendido paese del Sud America, così
come gli squisiti piatti proposti nel
menù sono tipici dell’Argentina.
Da provare l’Empanadas, un piccolo
calzone ripieno di carne tritata e verdura, la carne “alla parrilla” che può
essere il Filetto di Angus, il Controfiletto, il Sottofiletto o la “Pechuga de
pollo”, ovvero un piatto di carne cotta
sulle braci dall’asador, il professionista
della griglia.
Per i vegetariani non mancano invece
formaggi e verdure, sempre grigliati,
mentre i più golosi possono assaporare i fantastici “postres” preparati dal
maestro pasticcere: il “Flan con dulce de
leche” e il “Panqueque de manzana” al
rum oppure con dulce de leche.
La carta dei vini offre esclusivamente
etichette argentine; la scelta è vasta e
di alto livello tra Malbec, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot, Torrontes. Oltre
che alla sera, i due locali sono aperti anche a pranzo e propongono alla
clientela dei menù studiati per un pasto veloce a costi contenuti.
18
Dieci anni di ristorazione di qualità, di
serietà e di amore per il proprio lavoro
hanno determinato la fama del Volver,
che è nato molto prima che si sviluppasse la moda dei locali etnici, e hanno
fatto sì che in tanti abbiano proposto
ai titolari di aprire dei franchising in
Italia.
La titolare, Monica Galante, sta valutando le proposte per cui attenzione,
non è detto che tra qualche tempo non
potremo gustare la “parillada” del ristorante Volver anche a Firenze, Roma
o chissà…
RISTORANTE VOLVER
Via Botero 7 angolo Via Barbaroux
Torino – Tel. 011 5660524
Via Santa Croce 0/E (piazza Carlina)
Torino – Tel. 011 883958
[email protected]
www.ristorantivolver.it
Orari: tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30
e dalle 19.30 alle 00.00
Convenzione associati FABI Plus:
sconto del 15% a cena
GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Ristorante
Giovanni
Quando la tradizione incontra l’innovazione
N
Il locale, arredato in stile, rievoca atmosfere sospese, quasi d’altri tempi, e
offre ai suoi ospiti privacy e discrezione grazie alla suddivisione dello spazio
in Sala del pianoforte, Saletta Valentino,
Sala privè, Sala decò e Sala dell’acquario.
Tra i mobili in stile, i numerosi dipinti,
gli oggetti di antiquariato e il tavolo di
fine Ottocento sul quale sono esposti
i pregiati formaggi e i gustosi salumi,
spicca in un angolo una selezione di
distillati pregiati, una vera chicca per
gli amanti del genere.
Durante l’anno, da ottobre a marzo, il
Ristorante propone appuntamenti fissi
con serate tematiche per degustare gli
infiniti sapori di un ingrediente importante, come il bollito misto, la bagna
caoda, il fritto misto, la selvaggina, o i
piatti “come una volta” della tradizione
e tanti altri. Entusiasti del proprio lavoro e attenti da sempre alla soddisfazione della clientela, i titolari organizzano
anche degustazioni guidate, feste ed
eventi, cene aziendali oltre ad un servizio di enoteca e gastronomia d’asporto
solo su prenotazione.
Per proseguire anche a casa il piacere
di una cena raffinata che unisce le ricette del passato con quelle più attuali
e che sa mixare con sapienza aromi e
sapori difficili da dimenticare.
el cuore della città, poco distante
dalla centralissima Via Roma, si trova
il Ristorante Giovanni che dal 1976
allieta i suoi ospiti con ricette della
tradizione culinaria italiana alle quali
accosta nuovi sapori, per una proposta
unica e creativa che si differenzia a seconda della stagione.
Oltre alla produzione artigianale di
pane, pasta, dolci e gelati il “facitore”,
cioè il cuoco, si diletta nella preparazione di antipasti di terra e di mare,
primi come il Tortello di melanzana,
pomodoro, basilico e burrata, le Tagliatelle all’uovo con carciofi o asparagi con
fonduta di toma e i Ravioli pizzicati con
barbadifrate e gamberi rossi su crema di
Roccaverano, secondi come il Lingotto
di tonno in crosta di pistacchio di Bronte
RISTORANTE GIOVANNI
e la Nostra bistecca impanata con pane
condito e cotta sulla piastra oltre alle ricette a base di funghi freschi, un must
per la stagione autunnale. Tra i dessert spiccano il torrone ghiacciato con
cioccolato extrafondente, il semifreddo al
pistacchio di Bronte con biscuit di riso,
adatto anche agli intolleranti e celiaci
e il flan al gianduja dal cuore morbido
con lo zabajone al moscato fatto sul momento. Un menù vario e ricercato che
sa accontentare anche i palati più esi-
20
genti. Oltre all’accurata selezione delle
materie, il Signor Giovanni e il figlio
Carmelo propongono una carta dei
vini di altissimo livello e a proposito
del nettare degli Dei, il sottosuolo del
ristorante nasconde un segreto: una
ricca cantina che accoglie migliaia di
bottiglie catalogate direttamente dal
titolare e custodite con grande cura,
tra le quali spiccano etichette di grandi produttori internazionali e di nuove
stelle nascenti.
Via Gioberti, 24 – Torino
Tel. 011 539842
[email protected]
www.ristorantegiovanni.it
Orari: da lunedì a venerdì dalle 12.15
alle 14.30, dalle 19.30 alle 22.30
Sabato e festivi dalle 12.30 alle 14.30,
dalle 19.45 alle h 23.00
Chiuso la domenica.
Convenzione associati FABI Plus:
sconto del 10% sul menù alla carta
AGLI ASSOCIATI
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www.pro-quattro.it
Via Di Nanni, 6 - Torino - Tel. 011 4332712
TECNOFUTURO
NUOVE
TECNOLOGIE
E MONDO
DEL LAVORO
Pietro Gentile
22
,
Intervista al Premio Nobel 2010 Chris Pissarides
TECNOFUTURO
La tecnologia sta influenzando sempre più la nostra vita, in molti casi
semplificandola. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che la nostra Nazione non ha investito massicciamente negli ultimi venti anni nello sviluppo tecnologico. Ci troviamo ad essere grandi utilizzatori di SmartPhones, Tablet, Notebook, ma non produciamo tali strumenti e molto spesso
nemmeno i software che li gestiscono. L’Italia è quindi sempre più un utilizzatore passivo delle nuove tecnologie prodotte e controllate dai paesi
asiatici in particolar modo Corea e Cina.
Una delle conseguenze di tale “non scelta” strategica, che a mio avviso
è pressochè irreversibile, ricade anche sul mondo del lavoro. Nell’arco di
venti anni sono nati milioni di nuovi posti di lavoro in tale settore nei
paesi dell’Estremo Oriente, mentre l’Italia ha segnato il passo. Le conseguenze dell’aumento della disoccupazione che oggi abbiamo tutti sotto
i nostri occhi non sono quindi semplicemente attribuibili alla “crisi” ma
anche al fenomeno di delocalizzazione delle attività lavorative verso altri
lidi. In questi Paesi, d’altro canto, i diritti dei lavoratori e gli stipendi sono
di gran lunga inferiori rispetto agli standard a cui siamo fortunatamente
abituati da alcune generazioni in Europa, mentre i ritmi lavorativi e la
produttività continuano ad aumentare in modo impressionante.
P
rofessor Pissarides, qual è a suo avviso
la relazione tra nuove tecnologie ed il mondo
del lavoro? Il professor Don Tapscott nel suo
libro Wikinomics descrive un nuovo mondo in
cui la tecnologia sarà la dominatrice del mercato e in cui potranno lavorare, quasi vincendo
una “lotteria” solo i più fortunati portatori di
idee geniali.
Facebook potrebbe essere il tipico esempio
di tale modello, un’azienda che quotata in borsa qualche mese fa vale 50 miliardi di euro, ha
quasi un miliardo di utilizzatori ma poco meno
di 4000 dipendenti a tempo pieno!
Guardi, ha proprio messo il dito nella piaga.
Queste realtà sono favolose dal punto di vista
dell’avanzamento tecnologico e per l’apporto
La crisi economica che ci attanaglia da 4 anni ha semplicemente messo in evidenza questo fenomeno di “rottura” tra i due sistemi, ormai evidente anche alle persone meno interessate all’argomento.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare, nel corso dell’edizione
2012 del Festival dell’Economia di Trento, il Professor Christopher Pissarides, Premio Nobel per l’economia 2010 con Peter Diamond e Dale Mortensen, per gli studi sulla disoccupazione e la flessibilità del mercato del
lavoro a livello mondiale.
Il Nobel Pissarides è direttore del Programma di ricerca sulla macroeconomia al Centro per le Performance Economiche, presso la London
School of Economics.
Nell’intervista il Nobel disegna uno scenario meno fosco di quanto indicato nella mia introduzione ma fornisce un monito all’Italia ed
all’intera Europa nell’affrontare la competizione con i nuovi dominatori
mondiali del settore tecnologico. Aumentare il Dialogo Sociale in Europa
sarà fondamentale per uscire dalla Crisi e raggiungere l’obiettivo comune
dell’occupazione unita all’aumento della produttività.
di nuove idee, ma dal punto di vista della creazione di occupazione sono minoritarie. Tutti
questi nuovi posti di lavoro creati dalla tecnologia e di cui stiamo parlando sono infatti una
minoranza rispetto al complessivo apporto
mondiale al mercato del lavoro.
Bisogna comunque ricordare che nonostante i pochi impiegati occupati da Facebook ed
altre società del settore, esse creano ricchezza
per la nazione in cui versano le tasse e per tutto
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | TECNOFUTURO
23
TECNOFUTURO
il mondo dell’indotto relativo alla creazione di
nuovi software e servizi. Non bisogna infine
dimenticare il beneficio economico generato
a favore delle Compagnie che utilizzano tali
nuovi strumenti appartenenti al mondo dei
Social Networks: questi software permettono
di vendere nuovi prodotti ed ottenere grandi
informazioni relative ai propri consumatori,
senza dimenticare come anche l’utilizzatore
finale, in qualche modo, sia in ambito lavorativo che in ambito ricreativo possa ottenere
un beneficio.
Ma nel prossimo futuro il grande numero
di posti di lavoro che verranno creati saranno in settori ad “alta intensità di lavoro” che
usano sì le tecnologie, ma in modo meno invasivo.
Parlo dell’Assistenza Sociale, quella che
nel mondo anglosassone viene definita la “Civil Society”, i servizi domestici, i servizi alla
Persona, il piccolo commercio, sono settori
che comunque cresceranno a prescindere
dell’apporto tecnologico.
Ma anche rimanendo ad un livello qualita-
24
tivo elevato, pensiamo alla crescita di figure quale quella del Personal
Trainer o del Personal Shopper che sono lavori che non vengono effettuati dalle macchine: non basta schiacciare un bottone per scegliere
una giacca che ci vada perfettamente bene o un paio di scarpe che
calzino a pennello.
Vi sono poi servizi che ci aiuteranno a vivere meglio nella nostra
vecchiaia aumentando la qualità della vita e il nostro livello di salute
che nelle generazioni passate erano inimmaginabili. Penso ad esempio ai massaggiatori che ci aiutano a ridurre il mal di schiena!
Questi sono i tipi di lavori che aumenteranno numericamente rispetto alla creazione nel settore High Tech. È un fenomeno che si sta
verificando con grande enfasi negli Stati Uniti ma che comincia ad
essere presente anche in Europa da qualche anno.
Cosa può succedere se la ricchezza creata dal settore tecnologico
continuerà a crescere a ritmi così elevati distribuendo tale benessere ai
pochi occupati nel settore?
Questa ricchezza sicuramente aumenterà il PIL delle nazioni ma
non ne aumenterà l’occupazione, le posso assicurare: quindi bisognerà trovare una soluzione a questo problema.
Un altro problema che crea il mercato delle tecnologie è la rapidissima evoluzione delle professionalità ed il grande ritmo di cambiamento
unito ad una vertiginosa crescita della
produttività. Alcune Nazioni che hanno puntato tutto sulle nuove tecnologie
quali ad esempio gli Emirati Arabi Uniti,
hanno un mercato del lavoro estremamente flessibile, direi “liquido”, in cui il
lavoratore può essere licenziato in qualsiasi momento e senza preavviso ed ha
due settimane per trovare un altro lavoro
potendo essere espulso dalla nazione nel
caso in cui tale ricerca non vada a buon
fine nell’arco di questo limitato periodo.
Vede un futuro simile per l’Europa?
No assolutamente, queste nazioni
fanno grande affidamento su lavoratori
stranieri a volte estremamente qualificati ma non hanno disegnato per essi alcuna rete di protezione sociale nazionale.
Questo modello non può essere applicato all’Europa così come non può essere
applicato ad alcuna nazione che abbia
una dimensione superiore a quella di
un piccolo stato come gli Emirati.
Sicuramente è necessario uno standard di base per la tutela dei lavoratori
così come è assolutamente necessario
un sistema di protezione sociale ma
devo dirle che tali standard, a mio avvi-
TECNOFUTURO
so, devono essere inferiori a quelli presenti
nel Sud dell’Europa.
Veniamo quindi all’Europa, lei è di Cipro,
un paese con grandi influenze e relazioni con
il mondo ellenico oggi in grande crisi. Vi è una
differenza tra Cipro e Grecia?
Innanzi tutto Cipro ha un debito inferiore,
circa l’80% del PIL ed in secondo luogo il mercato del lavoro cipriota è più flessibile rispetto
alla Grecia.
A conferma di questo, molte compagnie
straniere si sono stabilite investendo in Cipro
a differenza della Grecia che ha assistito ad
una fuga di capitali ed anche di investimenti
di compagnie straniere. Anche la struttura fiscale ha influito nel disegnare la differenza tra
queste due nazioni, e nel caso di ripresa economica Cipro sarà favorito rispetto alla Grecia.
Purtroppo a mio avviso il mercato italiano è
più vicino a quello greco che a quello cipriota,
nonostante Cipro abbia un sistema sindacale
molto forte.
der nazionale nel settore bancario. In particolare abbiamo sviluppato
un progetto Europeo denominato Tandem che ha avuto lo scopo di evidenziare la necessità di sviluppare il Dialogo Sociale in Europa. Pensa
che sia il modo giusto di affrontare il problema della disoccupazione e
delle relazioni sindacali in Europa?
Innanzi tutto conosco il Sindacato ETYK in Cipro in quanto in passato ho lavorato quale Chief Economist dalle Banca Centrale di Cipro.
È un sindacato molto forte che è però molto più cooperativo rispetto
ad esempio ai sindacati greci spesso più bellicosi ma meno efficaci.
Per quanto riguarda il Dialogo Sociale, credo che ogni sforzo fatto
nella direzione della cooperazione tra Lavoratori e Imprese sia sicuramente effettuato nella giusta direzione.
Quello di cui abbiamo bisogno oggi in Europa è trovare una soluzione per incrementare la produttività e la competitività rispetto alle
altre aree del mondo.
Tale necessità deve portare lavoratori e aziende a lavorare assieme
per raggiungere un obiettivo comune. L’idea che il sindacato abbia
quale unico compito quello di proteggere i lavoratori da un “padrone
pazzo” il cui obiettivo sia quello di portare gli stipendi a livelli di sussistenza massimizzando il profitto aziendale è ormai tramontata.
Più Dialogo Sociale è presente, più discussione vi è tra azienda e
lavoratori sul come cooperare per raggiungere l’obiettivo comune, specialmente in questi momenti di crisi e nelle nazioni più colpite, più
successo vi sarà nel futuro.
Come FABI abbiamo lavorato a livello internazionale con il sindacato cipriota ETYK, lea-
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | TECNOFUTURO
25
MEDICINA E SALUTE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
INDAGINI RICERCHE MEDICHE
Parola d’ordine Check-up!
L
e malattie si possono prevenire.
Come? Con uno stile di vita sano,
una dieta equilibrata ed un esercizio
fisico quotidiano definito in rapporto
all’età e alla forza di ognuno. Anche
la ricerca medica è un supporto fondamentale nella prevenzione delle
malattie in quanto permette di intervenire, prima dell’insorgere delle
stesse, grazie a programmi periodici
di controllo definiti sulla base della
storia personale, dell’età e del sesso
di ciascun individuo. Negli ultimi cinquant’anni la diagnostica medica ha
subito una profonda evoluzione e talvolta le tecniche di indagine preventi-
26
va si sono dimostrate più avanzate dei
percorsi terapeutici e delle cure stesse.
I principali organi da monitorare sono
cuore, colon, polmoni, apparato genitale e occhi perché, come evidenziava
Sir Francis Bacon, “Un corpo sano è per
l’anima una camera degli ospiti; un corpo
malato, la sua prigione”.
Una visita periodica dal cardiologo,
almeno ogni due anni, è importante
soprattutto per coloro che hanno famigliari cardiopatici con patologie a
carico già prima dei 50 anni; in questo caso oltre alla pressione arteriosa
è bene controllare i valori del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, ef-
fettuare un elettrocardiogramma ed
eventualmente un ecocolordoppler
cardiaco. Chi invece soffre di bruciore allo stomaco, gonfiore o cattiva digestione dovrebbe effettuare esami di
controllo per evitare che il problema
degeneri; fondamentali sono gli esami
ematochimici, il test del respiro (Urea
Breath Test) e la ricerca del sangue
occulto nelle feci, mentre la colonscopia – se non richiesta specificatamente – diventa un esame importante da
effettuare intorno ai 50 anni. Asma,
broncopneumopatia cronica ostruttiva
e altri disturbi dell’apparato respiratorio, causati dal fumo o dall’inalazione
di polveri e sostanze nocive, si possono
prevenire con esami semplici e non invasivi quali la spirometria, che misura
i volumi ventilatori nelle diverse fasi
del respiro; un controllo dall’andrologo, dall’urologo o dal ginecologo sarebbe invece opportuno per allontanare lo
spettro delle malattie all’apparato genitale. Ultima, ma non meno importante, è la visita oculistica completa che,
se non eseguita prima, diventa quasi
d’obbligo intorno ai 40 anni.
Che cos’è esattamente un check-up?
Un insieme di accertamenti clinici
di prevenzione primaria, volti all’individuazione dei fattori di rischio e
alla loro correzione attraverso consigli
comportamentali, e di prevenzione
secondaria, ovvero uno screening in
soggetti asintomatici per individuare
patologie neoplastiche presenti anche
se non clinicamente manifeste.
MEDICINA E SALUTE
In Piemonte sono numerosi i centri
altamente specializzati presso i quali
effettuare un check-up; tra questi uno
dei più noti è sicuramente il poliambulatorio IRM Indagini Ricerche Mediche di Pianezza, alle porte di Torino,
che offre percorsi di prevenzione e
diagnosi personalizzati in base al sesso e all’età dei pazienti.
Forte di un’esperienza trentennale
nell’ambito medico, di uno staff altamente qualificato e di apparati tecnologicamente all’avanguardia, il centro
offre un servizio professionale che
mette in primo piano l’aspetto umano
del Paziente perché, come sottolinea
la Dottoressa Corradino, Direttore Sanitario del centro, i Pazienti sono prima di tutto persone. È la dottoressa ad
accogliere personalmente i Pazienti e
a condurre il colloquio introduttivo,
completo di anamnesi, per approfondire la storia personale di ognuno e
rilevare la presenza di eventuali patologie ereditarie; al colloquio segue
una visita generale e la definizione,
per ciascun Paziente, di un percorso
di indagine specifico. La dottoressa
incontra nuovamente i Pazienti al
termine del percorso di analisi per
analizzare i referti degli esami strumentali e di laboratorio e pianificare eventuali accertamenti in caso di
valori rilevati al di fuori dal range di
normalità. Come è solita raccomandare la Dottoressa Corradino ai suoi
Pazienti, tutti dovrebbero sottoporsi
ad un controllo periodico preventivo
per evitare l’insorgenza, in futuro, di
problemi più o meno seri.
Il pannello di controlli preventivi proposto dal centro IRM prevede sia percorsi di indagine completi sia mini
check-up; tra i check-up completi vi
sono quelli mirati per sesso, per età
e per patologie specifiche. Il check-up
completo prevede una visita medica
introduttiva, che si compone dell’anamnesi e dell’esame clinico generale, seguita da esami ematochimici,
accertamenti diagnostici distinti tra i
due sessi, visite mediche specialistiche. Il percorso termina con la visita
conclusiva e la relazione clinica, accompagnata dalla consegna dei referti
e da eventuali suggerimenti per ulteriori accertamenti.
I mini check-up, invece, si dividono in
cardiologico, ginecologico ed urologico under o over 40 anni. Il controllo
cardiologico include esami ematochimici specifici, l’elettrocardiogramma
e la visita cardiologica. Il check-up
ginecologico prevede, oltre gli esami
ematochimici, il PAP test, la visita
ginecologica ed il controllo senologico mentre quello urologico rivolto
agli uomini sotto i 40 anni fa seguire
all’esame delle urine la visita urologica. Per gli over 40 le analisi includono
anche Hb feci e PSA.
Una gamma completa e approfondita
di esami, quindi, per la sicurezza e la
tranquillità della persona. Perché per
il poliambulatorio IRM il Paziente è
al centro del percorso di indagine e la
sua salute ha un valore inestimabile.
CENTRO IRM
Indagini Ricerche Mediche
Via Torino, 19 – Pianezza (To)
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MEDICINA E SALUTE
27
MEDICINA E SALUTE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
FISIO G. M.
La nuova generazione
della fisioterapia
e della riabilitazione
S
ono giovani, dinamici e solari
ma attenzione, sono anche altamente preparati e focalizzati
sui propri pazienti, che considerano
innanzitutto persone. Stiamo parlando
di Guido Benedetto, Barbara Benech e
Giuseppe Castiglione, titolari del centro fisioterapico G.M. specializzato
in trattamenti manuali e strumentali
all’avanguardia nel campo della medicina riabilitativa.
Per loro l’individuo è il vero protagonista e in quanto tale tutte le prestazioni
sono studiate specificatamente in base
alle proprie patologie e non codificate
a priori in maniera indistinta, come ci
spiegano mentre ci mostrano la sede
di via Asti 19 C/D: una struttura mo-
derna, accogliente e luminosa, dotata
di macchinari altamente innovativi e
di qualità elevata.
Quali patologie trattate in modo particolare?
Quelle neurologiche, ortopediche ed
estetiche. I servizi di fisioterapia puntano soprattutto sulla riabilitazione
con l’obiettivo di portare la persona
a raggiungere il miglior livello di vita
possibile sul piano fisico, funzionale,
sociale, intellettivo e relazionale. Tra le
diverse prestazioni erogate dal nostro
studio privato ci sono la rieducazione
dei disturbi sensitivo motori a minore
e maggiore disabilità, la rieducazione
funzionale, posturale e respiratoria, la
massoterapia distrettuale riflessoge-
na, l’analisi e la mobilizzazione della
colonna, la manipolazione vertebrale
e ancora tecar terapia, osteopatia, flowave2, bendaggi funzionali, kinesio
taping, pancafit, spirotiger, elettroterapie, ultrasuonoterapia, fisio pilates,
linfodrenaggio, lifewave, tecniche reset, deep beauty lipo act.
Quali sono gli step che effettua il paziente presso il vostro centro?
Dopo una visita medica accurata viene
definita l’attività fisioterapica più adatta alla patologia e la persona lavora per
tornare a svolgere un’attività quotidiana nella norma. Ognuno ha un percorso specifico che è definito in base
alle necessità e che, ovviamente, non è
standard e predefinito. Questo perché
per noi ogni individuo ha un proprio
valore ed è considerato in quanto tale.
Come definireste la vostra clientela?
Eterogenea. Lavoriamo infatti con i
bambini, gli anziani, gli sportivi e con
quanti devono effettuare un percorso
riabilitativo. Trattiamo pazienti con
disabilità transitorie che richiedono
un programma terapeutico particolare
e ci occupiamo anche di prevenzione
delle malattie a rischio disabilitante e
di problemi osteopatici e della colonna.
Collaboriamo inoltre con numerose
società sportive.
Quali sono i vostri plus?
Lo studio è dotato di macchinari specifici per il trattamento di patologie vascolari legate alla fase post operatoria e
28
MEDICINA E SALUTE
per risolvere le disfunzioni del sistema
linfatico.
Effettuiamo inoltre trattamenti somato-emotivi che sbloccano le tensioni
che dipendono da problematiche di
carattere ortopedico che hanno però
origine dalla somatizzazione di un disagio psicologico o emozionale.
Fisio G.M. ha anche collaboratori
esterni?
Proprio perché puntiamo su prestazioni sanitarie della massima serietà, collaboriamo anche con figure professionali quali medici, fisiatri e ortopedici
che effettuano visite su appuntamento
e con preparatori atletici che lavorano
con sportivi professionisti non solo per
incrementare le loro prestazioni, ma
anche per favorire il rapido riassorbimento dell’acido lattico attraverso l’uso
di macchinari specifici. Ci avvaliamo
infine del supporto di palestre qualificate in modo da garantire alla clientela
una qualità a tutti gli stadi della riabilitazione.
Per quanto riguarda l’estetica, ha
menzionato il deep beauty lipo act. Di
che cosa si tratta?
È l’unione di due strumenti che contrastano efficacemente sia la cellulite
sia le cause che la determinano. La sua
funzione è riattivare il sistema linfatico, drenare, migliorare l’ossigenazione
e la disintossicazione del tessuto e tonificare il muscolo.
Il Lipo Act è lo strumento che applica
la lipoclasia modulata focale, un’onda
sonora pulsata che colpisce l’adipocita
– cioè la cellula di grasso – facendole
espellere gli acidi grassi in eccesso senza rompere la membrana cellulare.
Il trattamento si divide in due fasi:
nella prima si utilizza il Lipo Act per
svuotare l’adipocita, nella seconda viene usato il Deep Beauty per favorire
lo smaltimento delle sostanze liberate
precedentemente.
I risultati sono ottimi: si ha infatti una
sensibile riduzione delle adiposità localizzate, una diminuzione del gonfiore con conseguente sensazione di
leggerezza delle gambe, un miglioramento del tono muscolare e una maggiore elasticità dei tessuti.
Guido Benedetto, Barbara Benerch e Giuseppe Castiglione
Per voi l’attenzione alla persona è
fondamentale: come viene recepita
dalla clientela?
Chi si rivolge a noi è fidelizzato e se nel
tempo ha nuovamente la necessità di
effettuare delle terapie, ritorna perché
sa di trovare un’équipe competente
che lo accoglie con cordialità e simpatia. I pazienti per noi non sono numeri
ma individui con una storia ed una psicologia che li rende unici. Ecco perché,
ad esempio, chi soffre di patologie che
impediscono il movimento può avvalersi dei trattamenti domiciliari.
Come vi definireste?
Professionisti appassionati del proprio
lavoro che fanno della formazione un
punto di forza. Ecco perché spesso effettuiamo corsi di aggiornamento per
apprendere nuove tecniche.
Il nostro obiettivo è incrementare ulteriormente le terapie da proporre ai
pazienti così da offrire un servizio capillare e di alto livello capace di rispondere alle esigenze di ognuno.
FISIO G.M.
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MEDICINA E SALUTE
29
MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
L’implantologia è una tecnica meravigliosa solo se a monte c’è uno screening serio dei pazienti.. Con la protesi tradizionale si possono risolvere
brillantemente molti casi con risultati
estetici e di ottima durata.
Dott. Roberto Marrone,
quando
i dettagli fanno
la differenza
Intervistiamo
il dott. Roberto Marrone,
odontoiatra con studio in zona
Torino Centro, che ci spiega
come abbia praticato a lungo la
professione di odontotecnico
prima del periodo degli studi
universitari e, successivamente,
abbia implementato nelle
tecniche applicate al paziente
quella spiccata sensibilità
estetica acquisita nel corso
della pratica di laboratorio.
Dott. Marrone, quanto ha influito la
sua esperienza come odontotecnico
sulla qualità dei lavori che offre ai suoi
pazienti?
È stata una scuola fondamentale, seguo
ancora personalmente i miei lavori in
laboratorio. Come odontoiatra mi occu-
30
po di chirurgia di base, implantologia,
terapia conservativa, endodonzia e protesi mentre mi avvalgo di un chirurgo
maxillo facciale per la chirurgia estrema e di un collega ortodontista che si
occupa dei bambini. Grazie anche a
questa visione da odontotecnico riesco
a risolvere tanti problemi protesici in
modo tradizionale, senza fare ricorso
a complicate tecniche chirurgiche e
implantologiche, con risultati estetici
strepitosi e di sicura affidabilità.
Gli impianti rappresentano una grande
risorsa tecnica che anch’io utilizzo, ma
non si possono inserire a tutti.
Ci parli delle nuove ceramiche che
avete a disposizione, dott. Marrone.
La tecnologia della ceramica ha compiuto progressi enormi, sia sugli impianti sia sui monconi tradizionali.
Oggi possiamo creare protesi senza
l’ausilio del metallo, esistono ceramiche in zirconia che sono strutture di
supporto bianche e consentono di realizzare denti esteticamente ineccepibili
anche dove non c’è tanto spazio.
L’obiettivo di ottenere denti indistinguibili da quelli veri è ormai una realtà.
Bisogna sempre ricercare un’armonia
con i denti del paziente e a volte sono
le piccole imperfezioni create ad arte
che rendono perfetta una protesi.
Questi nuovi materiali garantiscono
ottimi risultati anche ai pazienti per i
quali l’implantologia è sconsigliabile?
Naturalmente ci deve essere un’ottima
collaborazione tra paziente ed odontoiatra durante il trattamento. È un lavoro certosino che necessita del giusto
tempo. Poi conta la qualità del lavoro
effettuato in laboratorio e l’interazione
tra medico e odontotecnico: ogni dettaglio deve essere discusso e concordato.
Solo dalla sinergia tra queste due figure
nascono i lavori più belli.
Per questa ragione mi affido solo a
grandi professionisti e seguo personalmente ogni lavoro. Curando tutti
questi particolari, anche sotto l’aspetto
della durata ottengo risultati che non
temono confronti.
Dottor ROBERTO MARRONE
Odontoiatra
Corso Bolzano. 2 – Torino
Tel. 011 545120 – cell. 338 8654825
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MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
CENTRI DOOC:
IL PROTAGONISTA
SEI TU
I Centri DOOC sono presenti
a Torino, Milano e Roma
per un totale di 12 cliniche
odontoiatriche e a breve
sono previste nuove aperture
per arrivare a 20
entro la fine del 2012.
Il dott. Gregorio Redaelli,
direttore scientifico
di DOOC ci spiega quali sono
le caratteristiche distintive
di questi nuovi centri medici
multispecialistici.
Come è nato il nome DOOC?
Il progetto è stato creato per offrire ai
pazienti una serie di centri integrati e
l’acronimo significa Denti, Orecchie,
Occhi e Capelli. La prospettiva è quella di uno sviluppo dei nostri servizi in
senso multidisciplinare, proprio come
il nome stesso suggerisce.
Dott. Redaelli, come viene impostata
la prima visita quando riceve un nuovo
paziente?
Ogni paziente in DOOC deve essere
un protagonista attivo e consapevole.
Questo è un aspetto che nell’odontoiatria moderna deve essere sempre più
importante. Noi cerchiamo in ogni
modo di annullare le distanze con lo
specialista, infatti anche la struttura
dei nostri uffici, con questi grandi tavoli a forma di boomerang dotati di
monitor e iPad per discutere insieme il
32
caso clinico e le terapie possibili, è pensata per raggiungere questo obiettivo:
renderlo informato e cosciente. Da noi
il paziente se necessario può fare una
radiografia panoramica o una TAC in
3D e il risultato gli viene mostrato immediatamente. Poi viene effettuata la
visita con il medico.
Chi si occupa di effettuare la prima
visita al Centro DOOC?
La qualità di una cura inizia dalla qualità del progetto a monte. Anche il
miglior odontoiatra non potrà fare un
buon lavoro se il piano di cura iniziale non è adeguato. Allo stesso modo
ci sono ottimi operatori che non necessariamente hanno le giuste doti
comunicative per illustrare ai pazienti
il progetto di cure. Per questo, selezioniamo e formiamo in modo specifico
alcuni nostri specialisti allo scopo di
individuare le problematiche, sviluppare il piano di cura più appropriato e
spiegarlo nel modo più chiaro possibile. Per questo i nostri medici uniscono
alla qualità dei trattamenti ottime capacità relazionali per soddisfare l’obiettivo primario di favorire l’informazione
e la consapevolezza.
Abbiamo creato nei nostri centri una
zona di comfort con l’ausilio di filmati
3D per le spiegazioni tecniche consentendo al paziente di scaricare la tensione e affrontare la cura con maggior
tranquillità.
Tra i Centri DOOC a Torino quello di
via S. Teresa si può definire come la clinica chirurgica, è esatto dott. Redaelli?
In questo centro confluiscono i pazienti che necessitano di una chirurgia
importante, qui possono trovare una
struttura logistica adeguata e attrezzature tecnologiche di alto livello. Ma più
importante è la qualità degli interventi che offriamo, come le riabilitazioni
complete con carico immediato su pazienti ai quali magari in altre strutture
non vengono proposte protesi fisse. Al
contrario, le tecniche che utilizziamo
ci consentono di intervenire con successo anche nei casi di atrofia grave, e
quindi riabilitare quei pazienti nei quali “a prima vista” c’è poco osso, secondo un’impostazione più tradizionale.
Tutto il nostro staff riceve aggiornamenti continui e, soprattutto in campo
chirurgico, abbiamo know-how, capacità e materiali all’avanguardia, per risolvere situazioni particolari in modo
realmente innovativo. Questo è il vero
valore della nostra professionalità e il
nostro fiore all’occhiello.
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PROTAGONISTI
OLIVIERO TOSCANI
UCCIDIAMO
LE MAMME!
Il mestiere del fotografo regala emozioni n La fotografia parla, comunica, fa
inorridire, ma soprattutto smuove le coscienze n Per Roland Barthes la fotografia aveva il potere di far rivivere ciò che è stato. Essa non inventa “essa è
l’autenticazione stessa” n Incontriamo Oliviero Toscani alla manifestazione
organizzata da Torino Young City e il Comune di Torino, Oltre i limiti, prima del
suo meeting con il pubblico n È stato sposato per ben tre volte con donne rigorosamente straniere n La potenza della sua fotografia è quella di aver sempre osato e di essere senza compromessi n Le sue parole sono taglienti come le
sue fotografie n Si è presentato a un evento “sui limiti”, che lui molte volte ha
superato n Oggi propone un tema che ha fatto scalpore: uccidiamo le mamme.
34
PROTAGONISTI
C
he cosa le hanno fatto di male le mamme per volerle uccidere?
Non è che si uccide qualcuno perché ha fatto qualcosa di
male. Va eliminata l’istituzione della mamma. La mamma
che condiziona il figlio, che lo protegge, che lo difende sempre e che pensa che sia il più bello, il più buono e il più bravo.
Beati e fortunati gli orfani.
Che differenza c’è tra mamma e madre?
La mamma ha un altro significato, è quella che allatta il figlio fino a
cinquant’anni, quella che gli dà ragione anche quando ha torto. La figura della mamma è un personaggio pericolosissimo. Va eliminato al
settimo mese di gravidanza.
Possiamo dire che lei è uno che non ricerca il consenso?
La ricerca del consenso porta diritto alla mediocrità. Il consenso della
mamma porta alla mediocrità dei figli. Tutti i figli che hanno una mamma protettiva sono dei mediocri e inaffidabili. Siamo famosi nel mondo
per essere un paese inaffidabile, di bambinoni che non crescono. Siamo
un po’ gli stupidi del villaggio globale. Attenzione, sto un po’ generalizzando, perché ci sono degli italiani che sono eccezionali e tanti di
loro sono orfani, mi ricordo Del Vecchio, Rizzoli, tantissimi orfani sono
diventati grandi uomini.
Lei è conosciuto per le sue campagne pubblicitarie che hanno segnato
un’epoca e hanno dato un taglio con il passato, sono andate oltre. Come
si fa oggi ad andare oltre?
Bisogna uccidere la pubblicità, come le mamme. La pubblicità serve
solo a farci consumare. Ci dice che noi possiamo continuare a consumare, ma sono tutte palle, abbiamo capito che è una grande bugia, non
serve a niente. In realtà dobbiamo incominciare a capire, che forse avere
una gallina e un po’ di insalata è sufficiente.
di DARIO MIGLIARDI
foto Bundscherer - M. Battistuzzi
Qual è il suo rapporto con i Social Media, Facebook, Twitter?
Non ho alcun rapporto con i Social Network, e non so niente. So solo
dove si trovano i più grandi cretini, sono davanti al computer e su Facebook. Sono come i portinai, Andy Warhol diceva che ognuno dovrebbe
avere 15 minuti di fama, ma è ormai il passato. Questi al massimo possono avere due secondi di celebrità.
E per quanto riguarda Twitter non capisco come la qualità della letteratura si possa fermare a 140 battute. Ma tutto questo finirà, come
Secondlife sono tutte quelle tendenze che appartengono all’evoluzione
della società e delle tecnologie. Chi ha oggi ancora un telefax, un telex,
ma anche lo stesso fax?
In Francia non producono più il minitel.
Non me lo ricordavo nemmeno più. Ma è logico, ci sono momenti in cui
tutti sono affascinati dalla tecnologia perché pensano di essere creativi,
perché hanno una pagina su Facebook, ma non credo che la creatività
sia lì.
Dobbiamo ritornare indietro?
No, assolutamente, non si torna indietro, abbiamo capito quello che non
era giusto e adesso andiamo avanti.
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | PROTAGONISTI
35
PROTAGONISTI
cono di essere direttore creativo, significa uno
che dirige la creatività ... è il massimo! La creatività è una conseguenza di un lavoro fatto in
modo alternativo, in modo nuovo, in maniera
sorprendente ed emozionante.
Chiunque potrebbe essere creativo. Dipende
che qualità ha il suo lavoro, che azione fa. È
un’azione, non si può star seduti e prendere
il sole ed essere creativi, nessuno ti dirà se sei
abbronzato in modo creativo.
La creatività comporta un’azione e la conseguenza dell’azione può essere creativa. Nessuno può dirsi creativo a meno che non sia un
imbecille.
Nel suo lavoro è più importante l’istinto o la razionalità?
Personalmente viaggio con l’istinto, che significa ascoltarsi. E se uno
si ascolta, sicuramente ascolta una voce unica, perché ognuno è unico.
Non bisogna essere presuntuosi, l’artista deve essere molto umile per
sentire quella voce che gli parla sempre. E se uno alza troppo la voce, la
voce non ti parla più. Allora entra la razionalità, la quale si basa molto
sull’esperienza ed è molto cinica. Ad avere troppa esperienza si rischia
di fare le cose che si sono già fatte. A me l’esperienza non affascina perché mi rende vecchio, ripetitivo e quindi seguo il mio istinto.
Ricordo che quando fondò Colors non voleva assolutamente lavorare con
chi aveva esperienza.
Ancora adesso, se qualcuno vuole lavorare con me, non deve avere esperienza lavorativa e deve avere meno di ventiquattro anni.
Lei ha lavorato con molti committenti che le hanno dato la possibilità di
esprimersi. Con quali committenti vorrebbe lavorare?
Direi che sono praticamente senza lavoro, perché non ci sono più i committenti, adesso ci sono i direttori marketing che non sanno niente. Non
è un vero mestiere. Quando il marketing dice una cosa, so che bisogna
fare esattamente il contrario. Ormai non esistono più i grandi committenti, non esiste più il Maurizio Vitale di una volta (N.d.R. Fondatore
della Jesus e Robe di Kappa scomparso nel 1987 a soli 42 anni) che era un
grandissimo creativo. Non c’è più il coraggio. Ora si fanno le ricerche
di mercato e quando la cosa è sufficientemente stupida per appagare il
gusto della mediocrità la lanciano sul mercato.
È vero che se si presenta qualcuno dicendo di essere un creativo, lei storce il naso?
Già, uno che dice di essere creativo trovo che sia un po’ “stupidotto”,
neanche il padreterno diceva di essere un creativo. Per di più quando di-
36
Quali sono le cose che la intrigano e che la fanno lavorare con passione?
Prima di tutto devo sentirmi libero, che non
vuol dire sentirmi libero di fare quello che
voglio, ma mi devo liberare dai miei sensi di
colpa, dal mio dubbio di avere o non avere talento e di essere più o meno intelligente e di
essere capace di fare le cose. Di liberarmi di
tutti i dubbi che abbiamo come essere umani.
A quel punto sono libero e per far questo mi
devo incatenare a un progetto, perché il progetto mi dà la possibilità di liberarmi di tutti i
miei complessi.
Ha mai fatto una campagna pubblicitaria che
poi ha rinnegato?
Tutti i progetti che scelgo li prendo seriamente ma può succedere che durante l’evoluzione
di un lavoro possa scivolare in una direzione
che non era quella voluta da me.
Questo può succedere per volontà esterne o
di una committenza non particolarmente illuminata. Allora spiego: guarda che un bicchiere di pipì e un bicchiere di champagne hanno
lo stesso colore e spiego qual è la differenza.
Da una parte c’è lo champagne d’annata,
dall’altro pipì.
Ma se il committente insiste, beh allora il problema è suo, ma io so qual è la differenza e
quindi so dove è la qualità.
L’Italia è in crisi, siamo seppelliti da una crisi economica. Ha un consiglio su come superarla?
Bisogna avere il coraggio, prima di tutto, di
pensare che l’economia non è la cosa più importante della vita.
Quando uno si trova di fronte a una malattia
sa che cosa è importante e cosa no. Non si può
avere altro che una crisi quando siamo governati da gente che non ha immaginazione. n
MODA
Ques
tiOne
di partIColari
di BARBARA ODETTO
(foto Archivio Stilisti)
Il 2012 sta per volgere al termine e neppure i Maya possono fermare la moda. Dalle passerelle
internazionali allo street wear, per i mesi più freddi il diktat è puntare sui particolari e soprattutto sugli accessori. Perché il dettaglio fa la differenza e lo stile non si improvvisa,
ma si costruisce con un’attenta ricerca. Abbasso l’omologazione, dunque, e viva la differenza!
38
VUITTON
MODA
FOULARD & CO.
Le temperature si abbassano e la voglia di moda si alza? Per ovviare a
tutto questo Louis Vuitton ha disegnato dei meravigliosi foulard in
seta dalle tonalità accese e dalle stampe simili a dipinti o a mappe
geografiche. Perché basta un accessorio per determinare l’intera
personalità di chi lo indossa. Nella collezione fall-winter 20122013 non mancano naturalmente le sciarpe con il celebre Monogram, sia nelle nuances più tradizionali sia in versione lilla
o porpora, e neppure i colli di pelliccia allacciati ora con un
fiocco ora con un bottone nascosto. Per una mademoiselle
che fa del bon-ton il proprio punto di forza.
www.louisvuitton.it
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA
39
ALVIERO MARTINI
MODA
40
LE HIT-BAG DELL’INVERNO
Le borse, si sa, sono il feticcio di ogni donna. Tra le più gettonate ci sono quelle griffate Alviero Martini 1A
Classe che giocano sul mix tra lo stile retrò e quello contemporaneo e che alternano linee bon ton ad elementi
sporty, pellami e materiali ora morbidi ora strutturati. Dalle tracolle alle clutch, dalle shopping alle hand bags,
soddisfano i gusti e i desideri di tutte.
Molto ambita è la Nappa Mappa in morbida pelle di vitello con
impressa a caldo la mappa geografica e impreziosita da un
lingotto in metallo dorato con il logo smaltato. I colori? Rosa antico, dark red, blu polvere, verde smeraldo,
caffè, tortora e nero. La Geo Tableau – in versione
bauletto, pochette, mini bag, hand bag, sottospalla e secchiello rivisitato alla bandoliera – ha
invece quadranti effetto cornice realizzati
in pelle di vitello lucida, delineati da
piccole borchie sfaccettate. Che dire
poi della Geo Boite, caratterizzata
dal fondo rigido in vitello spessorato effetto cuoio, delineato da
borchie a bottone. Tre le tonalità più cool: nero, terra
di Siena e verde militare.
www.alvieromartini.it
La moda maschile firmata Salvatore Ferragamo propone
velluti stampati, cashmere, panni di lana accoppiati, trame di
alpaca che alludono al cavallino ed effetti bouclé che declinano
in pelliccia. La palette cromatica intreccia grigi e neri abbinati a lampi di colore: viola, blu Klein e verde in primis mentre
le forme, scultoree, puntano su spalle importanti, silhouette
asciutta, tasche in piedi a doppio filetto e ampi revers. La maglieria predilige invece colli geometrici accostati a contrasto
su camicie sartoriali. Immancabili le borse piatte dalle linee
essenziali pensate per il business o per il viaggio: la briefcase,
la clutch e il porta iPad in vitello. Le scarpe infine, lavorate artigianalmente, sono hand painted ed hanno linee squadrate e il
profilo metallico del tacco. Per un uomo che ama distinguersi
con eleganza e che non ha timore di farsi notare.
www.ferragamo.com
FERRAGAMO
LUI, UN ESTETA
CONTEMPORANEO
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA
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MODA
LA COPPOLA
STORTA
LA COPPOLA? STORTA!
Il tradizionale copricapo siciliano è un must have per
l’autunno-inverno targato 2012-2013. La coppola storta, brand conosciuto a livello internazionale e simbolo
del made in Italy nel mondo, propone versioni coloratissime realizzate in lana, velluto, lino, broccati, seta,
taffetà, organza, eco-pelle e ancora pied-de-poule,
tweed, tappezzerie, sangallo e pelliccia. Per non porre
limiti alla moda e alla fantasia. E ancora coppole per
lui, per lei e per i bimbi; coppole da cerimonia con veletta, ricami preziosi, perle e cristalli, per una linea retrò
ed un look sofisticato che si adatta ad ogni
occasione. Confezionate artigianalmente
nel laboratorio sartoriale siciliano, vengono distribuite negli store monomarca di
Vienna, Kobe, Berlino, Palermo e Torino
e regalano a chi le indossa un twist evergreen e sbarazzino. Indossare per credere. Chi desidera avere una versione unica e personalizzata può invece portare i
propri capi di abbigliamento inutilizzati
in boutique e vederli trasformare in un
copricapo esclusivo.
www.lacoppolastorta.it
TACCO-PUNTA
GEOX
La proposta Geox per la stagione più fredda è estremamente varia: le sue chaussures da donna spaziano con disinvoltura dal plateau al tacco, dal tronchetto
al décolleté per accompagnare le signore lungo tutto l’arco della giornata. Non
a caso sono pensate per una lei dinamica che si destreggia con disinvoltura tra
lavoro, famiglia e tempo libero e che desidera sentirsi sempre a proprio agio, ma
con un tocco glamour. Come sempre dotate del sistema di traspirazione Geox,
queste calzature sono il perfetto equilibrio tra comfort ed eleganza. Declinate
nei colori di stagione e negli intramontabili nero, grigio e cioccolato, sono in
morbido vitello, ma anche in camoscio e con effetti bicromatici davvero trendy.
42
www.geox.com
MODA
LA MODA
RITROVATA
Nell’ultima parte dell’anno non mancano certo le occasioni per partecipare
a feste ed eventi eleganti. Perché allora
non puntare su un abbigliamento griffato, ma a costi interessanti? Lo show
room Lilli La moda ritrovata, in Via
Cassini 7 a Torino, propone una vasta
scelta di abiti da sera delle griffe più
esclusive: da Giorgio Armani a Valentino, da Alberta Ferretti a Chanel per
citarne solo alcuni. Ideali per un party
o per una prima a teatro, sono perfetti
per chi ama essere sempre impeccabile
e cambiare spesso look. Ultimo aspetto, ma non meno importante, non
sembrano affatto capi second hand.
Indossare per credere!
www.lillilamodaritrovata.com
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA
43
MODA
la moda ritrovata
Abiti e accessori rigorosamente
second hand
di Barbara Odetto (foto A.Lercara)
A
l numero 7 di via Cassini,
all’interno di un elegante condominio, si trova un raffinato
atelier di moda che vende abiti e accessori vintage, ma non solo.
La titolare, Lilli Pennino, accoglie
la clientela come una vera padrona
di casa e sa consigliare l’articolo più
adatto ad ogni esigenza o ad ogni desiderio. I vestiti, così come le calzature, sono per la maggioranza griffati e
possono essere mai utilizzati oppure
second hand, ma rigorosamente igienizzati. Perché da Lilli la moda ritrovata
tutto viene accuratamente selezionato
per proporre uno stile unico, originale
e mai omologato. Uno stile che spazia
con disinvoltura dagli outfit agli abiti da sera o da cerimonia di couturier
internazionali del calibro di Yves Saint
Laurent, Emilio Pucci, Giorgio Armani,
Louis Vuitton, Valentino e Gucci, solo
per citarne alcuni. Nella stagione più
fredda è possibile trovare anche mantelle, cappotti, giacconi imbottiti e
cappe da sera, mentre tra gli accessori dominano la bigiotteria griffata e di
alta qualità – sia attuale sia vintage – le
borse dei brand più gettonati e ancora
scarpe, stivali e tronchetti mai usati o
provenienti direttamente dalle sfilate.
Per una proposta capace di soddisfare i
gusti di ogni donna e di mixare sapientemente la voglia di moda con l’aspetto
economico. Particolare, questo, non
del tutto trascurabile.
Inaugurato tre anni fa dopo che la titolare ha fatto un viaggio negli Stati
Uniti dove l’abbigliamento usato ha
la stessa dignità di quello acquistato
44
in boutique e dopo
che ha assistito ad
alcune sfilate di
moda second hand
in hotel prestigiosi, questo salotto
intimo e accogliente
è il luogo ideale per
chi desidera avere
un look personale e
assolutamente non
omologato.
Oltre al vintage che
strizza
l’occhio
agli anni Sessanta e Settanta, ma
non solo, è possibile “scovare” abiti e accessori più
recenti, tutti rigorosamente originali e soprattutto diversi da quelli
che si trovano ad esempio
nelle grandi catene o nei
franchising. Perché da Lilli
la moda ritrovata ogni capo ha una
storia da raccontare, una storia che
passa attraverso epoche diverse, contesti sociali differenti e naturalmente
variazioni di gusto.
Ideale per chi ama giocare con il proprio look e per chi ricerca capi raffinati
e fuori dal comune, ma anche per coloro che desiderano avere un tailleur o
un vestito in più o ancora vogliono regalare ad un’amica un accessorio fuori
dal comune, Lilli la moda ritrovata è un
piccolo scrigno dei desideri. Desideri
raggiungibili, però, e per questo ancora più belli.
LILLI LA MODA RITROVATA
Via Cassini, 7 scala B – Torino
Tel. 333 8914529
www.lillilamodaritrovata.com
Orari: martedì e giovedì
dalle 11.30 alle 18.30
oppure su appuntamento
Convenzione associati FABI Plus:
sconto del 5%
MODA
Per lo sposo l’Atelier Il Sogno propone
invece un’accurata selezione di tessuti
italiani ed inglesi con marchi della levatura di T.G. di Fabio, Dormeuil, Zegna, MTD, Caccioppoli e Bristol.
Firma il giorno più bello
Tagli sartoriali rigorosamente su misura per vestire “lui” con stile ed eleganza, ma soprattutto in maniera non
omologata.
CON STILE
Per una proposta completa e in linea
con l’unicità degli abiti, la boutique
propone anche raffinati porta bonbon
di Barbara Odetto (foto M. Perotto)
P
artecipare ad un momento così
unico e intimo come il matrimonio ci mette in contatto con l’anima di ogni sposa e quando questo avviene
ed il feeling è reciproco, la scintilla scatta.
È questo che mi piace pensare quando
una donna ci sceglie.
È una grande responsabilità e un grande
onore poterla accompagnare in uno dei
momenti più emozionanti della sua vita
e per questo alla futura sposa riserviamo
tutta la nostra competenza, la nostra
passione, la nostra creatività, la nostra
pazienza e la nostra commozione... Sì,
perché capita anche questo! Da più di
vent’anni è il mio sogno e spero di poterne
regalare un pezzettino ad ogni donna che
lo desidera.
Inizia così la nostra chiacchierata con
la Signora Maura Brandino, titolare
dell’Atelier Il Sogno, esclusiva boutique
incastonata nel Quadrilatero romano e
più precisamente nel palazzo d’epoca
Monteu Beccaria. Secondo lei l’abito
dei sogni, quello che ogni fanciulla ha
sempre desiderato, esiste davvero e
ammirando le splendide creazioni del
suo show room non è difficile crederlo.
Accanto alle esclusive produzioni sartoriali firmate Il Sogno, disegnate per
rendere la sposa protagonista assoluta
del proprio matrimonio, sono presenti
capi dei più sofisticati brand dell’alta sartoria internazionale come Peter
Langner, Leila Hafzi, Giuseppe Papini,
Antonio Riva, Tosca e Roberta Lojacono.
Morbide sirene, scivolate redingote,
romantici palloncini o minimali svasature: gli abiti proposti da Il Sogno valorizzano al meglio la silhouette fem-
in seta e scenografiche confettate per
stupire e distinguersi, regalando agli
ospiti un ricordo indelebile.
La collezione 2013 sarà disponibile a
partire dal mese di novembre, per partecipare alla presentazione consultare
il sito internet www.ilsognoatelier.it alla
sezione eventi.
IL SOGNO
minile grazie a texture pregiate che
regalano stile ed eleganza alla futura
sposa e che sono completati da accessori quali stole, veli o coprispalle,
calzature eleganti e borsette preziose.
Soluzioni uniche che rendono l’abito
pregiato ed esclusivo.
Via Sant’Agostino, 23 H – Torino
Tel. 011 4365669
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e da sposo
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA
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APPROFONDIMENTI
Il mago delle uova imperiali
Carl Fabergé,
gioielliere degli ultimi Zar
di DARIO MIGLIARDI
foto Archivio
Consorzio
La Venaria Reale
44
46
Per il calendario russo la Pasqua è la festa
più importante. È la festività della fratellanza,
dell’amore cristiano verso tutti e coincide con
l’inizio della primavera, l’arrivo del clima caldo
e la rinascita del ciclo della natura.
Ogni anno, nel giorno di Pasqua, lo Zar di
Russia regalava alla Zarina e all’Imperatrice madre un Uovo prezioso in cui vi era raffigurato
un avvenimento legato alla storia della famiglia
e della patria.
Incaricato a realizzare l’originale, quanto raro
e pregiato tesoro, era il gioielliere di San Pietroburgo Karl Gustanovič Faberže conosciuto in
occidente come Carl Fabergé soprannominato
“il Cellini del Nord”. Con la propria arte ha contribuito a rappresentare, per circa trent’anni, lo
sfarzo dei Romanov e della Russia imperiale.
L’Uovo più prezioso e straordinario venne realizzato nel 1896 in occasione dell’incoronazione dello “Zar di tutte le Russie”,
Nicola II. Era un bellissimo e strepitoso
Uovo di smalto giallo, decorato con aquile
bicefale, appoggiato su una carrozza d’oro
e platino, incastonato di diamanti, rubini e
cristallo di rocca.
La mostra Fabergé il gioielliere degli ultimi zar, alla Reggia di Venaria aperta fino al
9 novembre 2012, è il frutto della collezione di The Link of Times Cultural and Historical Foundation di Mosca che possiede oltre
3.500 dei capolavori di Fabergé. Tali proporzioni la portano a essere la più grande
raccolta al mondo delle Uova del gioielliere.
Lo scopo della Fondazione è il recupero di
APPROFONDIMENTI
oggetti d’arte che costituiscono l’identità russa,
per riportarli in patria e renderli così disponibili al grande pubblico in ogni parte del mondo.
La responsabile delle Grandi Mostre Elisabetta Ballaira, ci presenta il percorso della mostra
che si svolge all’interno delle dieci Sale delle
Arti della Reggia di Venaria: “Si può trovare da
una parte la meravigliosa produzione Fabergé per
la famiglia imperiale, in particolare nove capolavori delle Uova Imperiali che il gioielliere realizzava
sempre diverse e uniche, e dall’altra un repertorio
di oltre 350 oggetti della fabbrica Fabergé che sono
oggetti di rappresentanza e gioielli per la devozione. Il vanto dell’artista era di produrre opere, con
una perizia artistica e tecnica che rendeva il gioiello un pezzo unico”.
Nella prima sezione della mostra si possono
ammirare gli splendori della corte dei Romanov
e in particolare l’incoronazione di Nicola II alla
quale partecipò anche il giovane Vittorio Emanuele III di Savoia, erede al trono d’Italia che ci
ha lasciato dell’evento un’ammaliante e curiosa testimonianza: “Tutte le feste erano immense,
grandiose ogni oltre dire. La cosa più interessante
per me è stato il banchetto solenne dopo l’incoronazione, al quale gli imperatori sedevano sui troni e
tenevano la corona in testa: le vivande giungevano scortate da Ufficiali colle spade sguainate ed i
Sovrani erano serviti dai Grandi dell’Impero: ogni
volta che lo Zar beveva gli araldi alzavano le mazze e le trombe suonavano dei mezzi squilli, mentre
le artiglierie tuonavano a spessissimi colpi, insomma un vero regno delle fate”.
Nella seconda sezione vi è la Fabbrica Fabergé
con alcune delle tipologie classiche realizzate
dal 1842. La fabbrica oltre alla sede di San Pietroburgo aveva altre sedi a Mosca, Odessa, Kiev
e una a Londra per un totale di oltre 500 dipendenti che rispondevano alle esigenze della
aristocrazia europea.
Ma prima di arrivare a questi risultati, il giovane Carl Fabergé dovette
sudare parecchio. Il padre, fondatore dell’azienda, vide proprio nel figlio
il fautore di un successo che per lui era solo sperato.
Il giovane Carl iniziò a viaggiare per l’Europa e a carpire quei segreti
dei maestri gioiellieri che, soprattutto a Firenze e a Parigi, governavano il
mondo degli orafi. Ritornato in patria lavorò gratuitamente per ben quindici anni per il Dipartimento delle antichità e dei tesori dell’ Ermitage.
Ma la strada per la gloria era ancora lunga.
La sua vita cambiò radicalmente con il conferimento della medaglia
d’oro nel 1882, quando partecipò alla Mostra industriale di arte russa a
Mosca. L’imperatrice Maria Fjodorovna, comprò alcuni gemelli forgiati
in stile antico da Fabergé che ricordavano per eleganza e classe quelli dei
grandi gioiellieri Castellani che a Roma, nel corso dei secoli XIX e XX,
costituirono una dinastia di orafi, antiquari, ceramisti e collezionisti fino
a quel momento di fama ineguagliabile.
Questo gli valse il permesso di entrare come fornitore ufficiale, alcuni
anni dopo, alla corte dei Romanov e gli fu conferito il titolo di “esperto
dei ministri di sua maestà imperiale” che gli dava l’accesso ad entrare liberamente nel palazzo del potere. Successivamente la Maison Fabergé
divenne anche il fornitore ufficiale del re di Svezia e Norvegia.
Vista la preziosità del lavoro e la difficoltà nel trovare esperti nell’arte orafa, la volontà di Carl Fabergé era quella di tramandare tutto ai discendenti della propria famiglia, in questo caso il nepotismo non è da
considerare un insulto, ma quasi una necessità. La fabbrica fondata da
Gustav Fabergé, si apprestava a essere tramandata da Carl ai figli Alexandr
e Nikolay nel pieno rispetto della tradizione.
A pagina precedente: Uovo dell’Incoronazione con la sorpresa de “La carrozza imperiale”
Regalo dell’Imperatore Nikolay II alla moglie, l’Imperatrice Aleksandra Fjodorovna in occasione della Pasqua del 1897
In alto: Uovo Mughetto – Regalo dell’Imperatore Nikolay II alla moglie l’Imperatrice
Aleksandra Fjodorovna in occasione della Pasqua del 1898
Qui sopra: Uovo Galletto –Regalo dell’Imperatore Nikolay II all’Imperatrice Madre Maria
Fjodorovna in occasione della Pasqua del 1900
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | APPROFONDIMENTI
47
APPROFONDIMENTI
Le magnifiche Uova imperiali sono nella terza sezione della mostra e lo
spettatore si trova di fronte a ben tredici capolavori pasquali. Nove sono
quelle commissionate dagli Zar e cinque quelle volute dai privati, come
la duchessa Marlborought, l’americana Consuelo Valderbilt e gli industriali russi Kelch.
La finezza dell’intarsio, l’accortezza della colata degli elementi più nobili, lo smalto dei colori e l’utilizzo dei minerali più preziosi, affascinano
chi le guarda. Non si può che restare incantati davanti a dei lavori così
piccoli, così artistici e così pregiati.
Infine vi è una parte dedicata alle Sacre Icone realizzate tra l’Otto e il
Novecento e che sono il simbolo dell’anima religiosa russa. Le cornici in
argento sono decorate con smalti e pietre preziose e sono state realizzate
dai più grandi maestri russi come Pavel Ovchinnikov, Ivan Khlebnikov,
Pavel Sazikov, Nikkola Tarabrov, Orest Kurlyyukov, naturalmente non può
mancare Carl Fabergé.
La scelta della Reggia di Venaria non è casuale, si è voluto in questo
modo rievocare i rapporti tra la corte dei Savoia e la corte dei Romanov
che la frequentarono in occasione del famoso Gran Tour dello Zar Nicola
II (1910) che fu poi ricevuto al castello di Racconigi dalla corte e dal governo italiano.
Le Uova imperiali sono così belle e affascinanti che la sola descrizione
non basta.
Le Uova imperiali meritano una visita da parte vostra.
La prima guerra mondiale dette un primo
stop alle lavorazioni della Maison, molti artisti
che lavoravano alle commesse più importanti
furono richiamati nell’esercito o ad operare in
fabbriche di armi.
Con la Rivoluzione di Ottobre e lo sterminio
della famiglia reale, il cliente principale, Carl
Fabergé conobbe il vero e proprio declino. Il
gioielliere dovette scappare dalla Russia travestendosi da corriere dell’ambasciata britannica
e fuggì in Svizzera dove morì nel 1920. Le ceneri riposano nel cimitero di Cannes.
Le Uova imperiali andarono perdute o svendute al miglior offerente, che in questo caso si
chiamò Malcom Stevenson Forbes, il famoso
magnate dell’editoria americano. Diventò così
il più importante collezionista di Uova imperiali al mondo dopo il Museo del Cremlino di
Mosca.
Nel 2004 una vendita all’asta della collezione Forbes presso Sotheby’s fu acquistata dal
filantropo russo Viktor Vekselberg, il quale poté
coronare il sogno di riportare in patria il grande
tesoro delle Uova di Fabergé attraverso la propria fondazione The Link of Time.
48
In alto: L’uovo per la Duchessa di Marlborough San Pietroburgo, 1902
Bottega C. Fabergé, artigiano M. Perkhin
Qui sopra: Alcuni oggetti di alta oreficeria prodotti dalla Fabbrica Fabergé di San Pietroburgo a partire dal 1842.
IDEE E SERVIZI
di Emanuela Truzzi
AIRARGENTI: nuova immagine
e gioielli
N
elle cinque sale dello showroom
situato a Torino dinnanzi ai Giardini Reali, Airargenti propone centinaia
di articoli in argento per idee regalo di
grande raffinatezza. Vi troviamo esposti così tanti oggetti e gioielli in argento
che c’è solo l’imbarazzo della scelta per
un dono indimenticabile in una ricorrenza speciale, un piccolo pensiero per
il Natale o un regalo prestigioso. Gli
oggetti esposti nelle vetrinette ben illuminate ci invitano ad una osservazione
più ravvicinata per cogliere i dettagli e
le rifiniture che, come sempre, confermano la qualità dei prodotti Made in
Italy. La gentilezza e la disponibilità del
personale di Airargenti pongono in una
condizione confortevole anche il Cliente più riservato.
Sig. Frascella, con la nuova direzione di suo figlio nell’attività Airargenti ci
sono novità?
La nostra filosofia è sempre la stessa e
concordiamo pienamente su un principio basilare: abbattere i costi accessori
e sfruttare la sinergia tra la vendita business to business e quella al dettaglio
per ridurre al minimo i passaggi dal
produttore al Cliente finale. Crediamo
che il concetto del “no frills”, cioè niente
fronzoli, sia applicabile anche al settore dei preziosi e dell’argenteria per la
casa. Nessuna spesa folle per l’immagine, nessuna distribuzione di brand
sovraesposti, acquistiamo solo importanti quantità di merce direttamente
dai produttori. Naturalmente poniamo
grande attenzione al panorama delle
realizzazioni artigianali di pregio, che
sono una peculiarità del nostro paese.
Per questo motivo abbiamo scelto di
non trattare le cosiddette “marche” per
puntare su un rapporto qualità-prezzo
molto elevato e offrire un approccio
serio e senza intermediari al nostro
Cliente.
Quindi siete sempre attenti ai vantaggi economici per la vostra clientela.
Oggi come oggi la gente è più attenta e
informata e proprio per questo apprez-
50
pre la grande cura dei particolari che,
insieme alla competitività dei prezzi
proposti e alla puntualità con cui vengono eseguite le realizzazioni su misura, ha consentito alla nostra azienda di
diventare un partner valido e affidabile
anche nel campo della promozione,
dell’oggettistica e dei gadget aziendali.
Giuseppe Frascella
za il nostro vasto assortimento e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Per quel
che riguarda il nostro core business,
implementiamo il servizio di ripristino
e riparazione dell’argenteria con tempi
di lavorazione ancora ridotti. Un’altra
opportunità che riserviamo alla nostra
clientela è il ritiro e la liquidazione
oppure il cambio in merce dei vecchi
oggetti.
Che cosa contraddistingue Airargenti rispetto agli altri competitor?
La nostra azienda rappresenta un must
per tutti i Clienti che desiderano solo
il meglio dell’argenteria. Un esempio
sono le nostre realizzazioni personalizzate, una specializzazione che ci
pone in una categoria a se stante. La
cifra distintiva di Airargenti è da sem-
Qual è la grande novità di Airargenti
del 2012?
Per la fine dell’anno abbiamo deciso
di intraprendere una strada che siamo
certi i nostri Clienti apprezzeranno
moltissimo: offriremo, in collaborazione con un laboratorio orafo, una linea
di gioielleria in oro bianco e diamanti
di alta qualità, a prezzi inferiori persino a quelli che si trovano sul web. E il
vantaggio non è solo economico, considerando che un gioiello visto dal vivo
è tutta un’altra storia: poterlo visionare,
toccare, indossare o addirittura scegliere la linea e il design non ha paragoni!
AIRARGENTI
Corso San Maurizio, 15 – Torino
Tel. 011 8172987
[email protected]
www.airargenti.it
Convenzione associati FABI Plus:
sconto del 20%
IDEE E SERVIZI
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Arch. GIOVANNA FURBATTO
Quando l’architettura
è attenta all’ambiente
D
a sempre l’architettura, per lei, è
una vera passione: già da ragazza,
infatti, progettava come suddividere
gli spazi interni degli alloggi. La laurea conseguita presso il Politecnico di
Torino e l’esperienza maturata a New
York nello studio dell’architetto Aldo
Rossi non hanno che potenziato la sua
capacità innata.
Donna pratica e dinamica, l’architetto
Giovanna Furbatto è specializzata nella
ristrutturazione di residenze private,
uffici e negozi, ma anche nella progettazione e nella realizzazione di nuove
costruzioni. Lavora da sola o in collaborazione con altri professionisti in
funzione delle esigenze del progetto
ed è particolarmente attenta alle nuove tecnologie green impiegate in campo edilizio. A dimostrazione della sua
professionalità, diversi progetti sono
stati pubblicati sulle principali riviste
di settore.
Architetto Furbatto, qual è il suo cliente tipo?
La mia clientela è eterogenea perché
svolgo un lavoro a tutto tondo: mi occupo infatti del progetto preliminare
esecutivo, delle pratiche edilizie, della
stesura dei capitolati d’appalto e dei
computi metrici, dell’analisi comparativa dei preventivi, della selezione delle
imprese edili più qualificate, della direzione lavori e del collaudo. Redigo
inoltre i certificati energetici per la
classificazione degli alloggi e gestisco
direttamente i rapporti con la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici. Proprio perché seguo
in prima persona l’intero processo, i
clienti sanno di poter avere con me un
confronto diretto e costante.
C’è un progetto al quale è particolarmente legata?
Insieme con un altro architetto mi sono
occupata della ristrutturazione di una
comunità alloggio socio-assistenziale.
Si tratta di tre unità abitative suddivise
in base alla gravità della patologia degli
ospiti e concepite proprio in funzione
di questo aspetto. Sono molto affezionata al progetto per
la sua utilità sociale.
Gli spazi sono stati
studiati perché fossero simili ad una casa
vera in modo che le
persone si sentissero
protette e coccolate e
a quanto pare l’obiettivo è stato raggiunto.
La clientela la sceglie perché?
Per la capacità di ridisegnare gli ambienti
a livello di ristrutturazione interna e
per l’attenzione che
ripongo nella bioarchitettura.
A proposito di green building, quanto è importante nella costruzione o nella ristrutturazione di un alloggio o di un
edificio?
È fondamentale e l’Italia lo ha capito, come dimostra il D.L. del 3 marzo
2011/28 che stabilisce che per gli edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la cui
richiesta è presentata a partire dal 31
maggio 2012, il 20% della somma dei
consumi previsti per l’acqua calda, il
riscaldamento e il raffrescamento deve
essere coperta da energia prodotta da
impianti alimentati da fonti rinnovabili. La percentuale passerà poi al 35%, se
la richiesta sarà presentata tra l’1 gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016, fino
ad arrivare al 50% se la domanda del
pertinente titolo edilizio verrà rilasciata dall’1 gennaio 2017.
Ha un modello di architettura bioecologica al quale si ispira?
A Stoccolma c’è un quartiere, Hammarby Sjöstad, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico
grazie allo sfruttamento di fonti pulite
e rinnovabili in cui biomasse, biogas,
pannelli solari, idrogeno e una centrale idroelettrica garantiscono agli oltre
ottomila appartamenti una copertura
quasi totale del fabbisogno energetico.
Come architetto sono affascinata da
questo tipo di intervento, così rispettoso nei confronti dell’ambiente e delle
persone.
STUDIO DI ARCHITETTURA
GIOVANNA FURBATTO
Riceve su appuntamento
Via Guarini, 4 – Torino
Tel. 011 544566
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | IDEE E SERVIZI
51
COMUNICAZIONE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
FONDAZIONE UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO
Perchè la cultura
è un bene di tutti
I
l filosofo tedesco Georg Hegel sosteneva che: “L’istruzione è l’arte di rendere l’uomo etico”. Da sempre la conoscenza è, o dovrebbe essere, un bene
dell’umanità, senza distinzione alcuna. Lo sanno bene il Presidente della
Fondazione Università Popolare di Torino Onlus, Dottor Eugenio Boccardo, il
Segretario Generale Dottor Attilio Panattoni che ci ha raccontato la storia e
l’evoluzione sino ad oggi e tutto lo staff
che da anni collabora con loro.
Proprio grazie alla dedizione e all’impegno dei singoli, infatti, oggi questo
“tempio della cultura no profit” vanta
centocinque corsi tenuti da ottantanove docenti e conta ben quattromilaquattrocento iscritti. Sorta nel 1900
per volontà di un gruppo di persone
che amavano il sapere nel senso più
generale del termine, prese il nome di
“Società di Cultura” e aveva sede nella
vecchia Galleria Nazionale. I suoi fondatori avevano come obiettivo garantire
l’istruzione a quanti non avevano potuto completare o approfondire gli studi.
Attilio Panattoni
Purtroppo però la Società chiuse per
mancanza di fondi. Successivamente
alcuni suoi membri decisero di fondare “l’Università Popolare” per trasformare la cultura in un bene fruibile da
chiunque fosse desideroso di sapere e
di apprendere, a prescindere dal ceto
sociale.
L’allora Rettore Magnifico dell’Università di Torino, il Professor Angelo
Mosso, fu entusiasta dell’iniziativa e
mise a disposizione alcuni locali nell’edificio di Via Po 17 per lo svolgimento
delle lezioni e dei convegni.
Nel 1900 nacque così a Torino la prima Università Popolare; i suoi artefici
furono il Senatore a vita Professor Pio
Foà, il Professor Herlitzka e il Ragioniere Donato Bachi. Nel 1930 il governo di Mussolini la trasformò in Istituto
di cultura fascista, ma i suoi fondatori
decisero di sospendere le attività per-
52
ché ritenevano che l’istruzione dovesse essere apolitica e apartitica.
Nel 1946, dopo il secondo conflitto
mondiale, alcuni amici dell’Istituzione
si rivolsero all’ex tesoriere segretario, il
Ragioniere Donato Bachi, che era anche l’unico superstite dei tre fondatori
e che accettò l’incarico di riaprire l’Università Popolare di Torino, appoggiato
dal Rettore Magnifico dell’Università
Statale, Professor Mario Allara, nominato Presidente onorario dell’Università Popolare. Il Rettore Magnifico
concesse dei locali al numero 8 di via
Carlo Alberto, nella sede della Facoltà
di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, dove ancora oggi si tengono i corsi. Alla scomparsa del Ragionier Bachi
la nomina fu affidata al figlio, l’Avvocato Emilio Bachi, che conservò la carica
fino al 1989 e successivamente toccò
al Dottor Eugenio Boccardo, attuale
Presidente.
Dal 14 Aprile 2006 l’Associazione Università Popolare di Torino si è trasformata in Fondazione Università Popolare di
Torino Onlus. I corsi, che si tengono
in orario pre-serale e serale, spaziano
dalle lingue straniere europee e orientali alle discipline tradizionali umanistiche e scientifiche ed ogni studente
può frequentare dieci lezioni diverse
alla settimana.
L’Anno Accademico 2012-2013 va dal
16 ottobre al 31 maggio ed è ricco di appuntamenti interessanti come il corso
di ebraico e di piemontese, ma anche
di feng shui, di giardinaggio, di scacchi, di scrittura creativa e di investigazione per citarne alcuni.
Perché la cultura ha mille sfaccettature
e, soprattutto, deve essere un bene di
tutti e per tutti.
FONDAZIONE UNIVERSITÀ
POPOLARE DI TORINO
Via Principe Amedeo, 12 – Torino
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COMUNICAZIONE E IMMAGINE
lontà di utilizzare il proprio potenziale
inespresso. Senza un deciso orientamento al miglioramento personale
non si utilizzano bene le competenze,
le attitudini o il talento. Per migliorare
l’autostima sono utili alcune tecniche
di respirazione che permettono di allontanare gli stati d’ansia.
Un altro aspetto importante è saper accettare gli errori ed essere più tolleranti
verso se stessi. L’autocritica serve solo se
effettuata in positivo come analisi razionale scevra da risentimenti. Riflettendo sul pensiero del filosofo Kierkegaard:
“Non è il cammino che è difficile, è il difficile che è cammino” possiamo affermare che la capacità e soprattutto la volontà
di credere in noi stessi sono la risultante
del processo di autostima.
E quanto ci piacciamo fisicamente?
Emanuela Truzzi
Quanto mi stimo?
L
e persone sono preoccupate di piacere agli altri per essere accettate
dagli amici, dai parenti, nel gruppo di
lavoro e magari dai nuovi vicini di casa,
ma quanto piacciono a se stesse? L’insicurezza è fonte di sofferenza e disagio
comportamentale e gli individui di carattere più debole arrivano a compiacere
gli altri comportandosi in modi che non
sono propri, pur di dare un’immagine di
sé che possa essere apprezzata.
Quanti giovani scelgono gli studi universitari per rispondere alle aspettative
della famiglia e modellano la loro vita
per rispecchiare ciò che i genitori vorrebbero avere fatto, per non parlare di
quando i destini sono già segnati e i figli non devono che seguire le orme dei
padri! Se tutto questo è sentito e voluto
allora non è più un dovere ma diventa una sfida, una sana competizione
come nel mondo sportivo. Poi ci sono
quelli che dimostrano di avere carattere
54
fin da piccoli, non scendono a compromessi e portano con orgoglio il proprio
vessillo raggiungendo con soddisfazione la meta. Infine ci sono i figli ribelli,
che ribaltano i programmi dei genitori
e arrivano a compiere scelte nemmeno
proprie ma solo dettate dalla rabbia e
dalla volontà scellerata di dimostrare
che “loro non stanno alle regole”. Ma
quanti hanno un buon livello di autostima? Sì, perché tutto ha origine da lì e
determina la vita degli individui e i percorsi scelti o subiti, indipendentemente
dal livello culturale.
Una domanda che nei percorsi coaching pongo sempre quando seguo
delle persone che desiderano migliorare il rapporto con se stesse è: “vivi o abiti nel tuo corpo?” Dopo una breve pausa di riflessione la risposta cade spesso
nella seconda opzione e allora iniziamo
insieme a ragionare sul perché. Ognuno può migliorare se manifesta la vo-
I modelli divulgati dai media con i quali tutti noi ci confrontiamo sono decisamente perfetti ma se rimaniamo ben
saldi alla realtà comprendiamo che,
così come non tutti i medici sono Umberto Veronesi, non tutti gli architetti
Renzo Piano, non tutti i violinisti Uto
Ughi… non tutte le donne e gli uomini
possono essere dei modelli!
Eppure molte persone non sanno apprezzarsi per quello che sono, anzi,
hanno un’immagine di sé distorta e
manifestano problemi di enterocezione. Avere autostima significa riconoscere le proprie qualità, valorizzarsi,
piacersi. L’immagine corporea di una
persona è migliore quando si ha consapevolezza di sé e si vive in armonia con
se stessi, apprezzandosi, stimandosi e, di
conseguenza, essendo apprezzati anche
dagli altri.
Dr.ssa Emanuela Truzzi
docente in comunicazione
e coach motivazionale
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COMUNICAZIONE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
SINERGOLOGIA
Il potere del non detto
O
gni gesto del nostro corpo ha un
significato che spesso neanche
noi conosciamo. Gli studi dimostrano
infatti che l’80% della comunicazione
è non verbale: un dato significativo per
capire l’importanza del non detto nelle
relazioni interpersonali e che può essere utile per scoprire qualcosa di più su
noi stessi. La disciplina che decodifica
le funzioni della mente umana attraverso il linguaggio non verbale si chiama Sinergologia, il cui termine significa
essere insieme (sun) attivi (ergo) nel
discorso (logos). Fondata dallo studioso
franco-canadese Philippe Turchet oltre
vent’anni fa, si è diffusa in Francia, in
Belgio, nei Cantoni svizzeri francesi, in
Olanda, in Spagna e nel Canada francese. In Italia l’unico istituto riconosciuto
e abilitato all’insegnamento è quello
del Dottor Rudy Lanza che propone un
programma didattico strutturato su più
livelli.
Dottor Lanza, qual è la funzione del
sinergologo?
Osservare la dissonanza tra le parole
e il linguaggio del corpo. Esaminando
la gestualità di una persona, infatti, si
riesce a cogliere ciò che pensa ma non
riesce o non può dire, le sue emozioni profonde ed anche la menzogna. Lo
scopo è comprendere il funzionamento mentale dell’altro attraverso la lettura del linguaggio del corpo. La Sinergologia si basa sulla spontaneità perché
chi si controlla si concentra solo su se
stesso, mentre questa disciplina attribuisce importanza all’interlocutore.
I gesti sono analizzati singolarmente
o nella loro totalità?
Nel loro insieme perché è importante
la visione unitaria che si ha osservando la coerenza o l’incoerenza dei movimenti. In questo modo si hanno informazioni sulle emozioni autentiche e
non, nel momento in cui si manifesta-
no. La Sinergologia, infatti, non si basa
su schemi preconfezionati, ma considera il contesto in cui la persona vive o
agisce e l’insieme dei suoi movimenti.
Sono stati catalogati oltre 2.200 gesti e
ad ognuno è stato attribuito un significato, questo perché il gesto traduce ciò
che il cervello elabora ma non esprime.
C’è differenza tra i gesti fatti dalla
parte sinistra o destra del viso?
Sì. Le neuroscienze studiano i due
emisferi del cervello e indicano che il
lato destro è legato all’emisfero sinistro
In quali settori si utilizza la Sinergologia?
In campo giudiziario per decifrare i segni della menzogna e per individuare
i momenti di debolezza dell’interlocutore durante l’interrogatorio, nella comunicazione politica per lavorare sulla
spontaneità del candidato e per cogliere i punti forti e deboli dell’avversario
e ancora nel cinema e nel teatro: gli
attori imparano infatti ad analizzare la
gestualità da portare in scena.
Viene poi usata nelle aziende per la
selezione e la gestione del personale,
nelle banche per capire l’interesse del
cliente e anche dai singoli che vogliono
conoscere meglio se stessi e migliorare
il rapporto con gli altri, in primis con
i figli.
So che terrà una conferenza per gli
associati FABI Plus, quando?
Il 20 novembre alle ore 18.00 presso
la loro sede. Mostrerò dei video per far
capire quanto sia importante il linguaggio non verbale nel nostro quotidiano e
quanto sia affascinante studiare i gesti
che ognuno di noi fa spontaneamente.
Rudy Lanza
ovvero alla logica, al controllo e a quanto è estraneo, mentre il lato sinistro è
correlato all’emisfero destro e quindi
alle emozioni, all’affettività, a ciò che
ci appartiene. Se un bambino ha un
microprurito al lato destro della testa
significa che non riesce a risolvere un
problema da solo, se invece si gratta la
parte sinistra vuol dire che ce la farà
con le proprie forze.
SINERGOS
Istituto Italiano di Sinergologia
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COMUNICAZIONE
55
SALUTE E BENESSERE
di Barbara Odetto
(foto A. Lercara)
THETA HEALING
Per un cambiamento
fisico, psichico e sprirituale
della persona
O
“ gni futuro esiste in uno
stato di riposo finché non viene risvegliato dalle scelte fatte
nel presente” spiega Carla
Forno, insegnate certificata di Theta Healing che nel
2006 si è avvicinata a questa tecnica olistica quasi per
caso e che ha sperimentato su se stessa la grande potenzialità di questo processo
meditativo che facilita il mutamento dell’individuo.
“Ero in un momento complicato della mia esistenza” racconta “e un vecchio amico
che per caso è tornato nella mia vita mi ha regalato un seminario di Theta Healing.
Io non ero intenzionata a seguirlo, ma alla fine mi sono convinta e dopo tre mesi ho
assistito ad un cambiamento radicale su me stessa ed ho deciso di diventare insegnante”. Il medesimo approccio lo ha avuto la fondatrice, Vianna Stibal, naturopata
statunitense che nel 1995 ha riscoperto e sperimentato la tecnica Theta Healing
56
dapprima su se stessa – guarendo da
un tumore – e successivamente divulgandola nel mondo. Il suo successo è
tale che il Presidente del Giappone si è
attivato in prima persona per far lavorare gli operatori negli ospedali.
Signora Forno, cos’è il Theta Healing?
Una tecnica che si fonda sull’Amore
Incondizionato di Dio e che impiega
le onde cerebrali Theta. La loro frequenza varia tra i 4 ed i 8 Hz e sono
proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa.
Tendono ad essere prodotte durante
la meditazione profonda e nella fase
REM quando si sogna. Nelle attività
di veglia queste onde sono il segno di
una conoscenza intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo.
Il nome del metodo deriva dalla facoltà di portare in pochi secondi le
onde cerebrali nella frequenza Theta
pur mantenendo lo stato di coscienza. Tutti infatti possono raggiungere
consapevolmente questa frequenza ed
usarla a scopi terapeutici su se stessi
e sugli altri. A dimostrazione che non
si tratta di una teoria esclusivamente
concettuale, alcuni studi scientifici
dimostrano che la produzione delle
onde Theta induce alla creazione di
una maggiore quantità di endorfine
che apportano un immediato stato di
benessere fisico, mentale, emozionale
nelle persone.
SALUTE E BENESSERE
Secondo lei, dunque, è una tecnica adatta a
tutti?
Assolutamente sì, basta aver voglia di ricordare
chi siamo realmente e attingere alle conoscenze che già ci appartengono, in modo da risvegliare la coscienza per apportare sostanziali trasformazioni nella nostra vita. Il Theta Healing
lavora sul subconscio e interrompe certi atteggiamenti o schemi mentali che sono stagnanti
e che tendiamo a ripetere per abitudine, anche
se creano condizionamenti, pensieri, azioni
limitanti che influenzano negativamente il
nostro quotidiano e la nostra totalità dell’essere. Operando non sulla mente ma sulle onde
Theta, quindi nel profondo, si abbattono certe
convinzioni interiori. Consideri che la mente
è il 12% e il subconscio l’88% per cui l’efficacia della tecnica è elevata proprio perché agisce
su credenze ataviche importanti, sradicandole.
Tengo a sottolineare infine che questa non è
una medicina per cui non necessariamente occorre avere dei disturbi fisici per godere dell’armonia prodotta dal Theta Healing.
Parliamo dei seminari e delle sessioni individuali.
I primi sono collettivi e durano due giorni e
mezzo, le seconde un’ora e mezza e in questo
caso si opera nel profondo con maggiore intensità proprio perché il tempo a disposizione
è inferiore. Mentre nei seminari, in genere di
otto o più partecipanti, ognuno lavora in prima
persona, nelle sessioni individuali l’individuo
si affida totalmente all’operatore.
Sia i corsi sia gli incontri individuali puntano
sulla continuità del rapporto tra me e i partecipanti che al termine delle sessioni non vengono abbandonati, ma possono frequentare il Centro Olistico La Sorgente per fare pratica.
Signora Forno, quali discipline approfondisce?
Io insegno DNA Base ovvero un primo approccio con questa straordinaria tecnica
energetica. Per il 75% è esperienziale perché si basa sulla pratica e sulla sperimentazione personale. I temi trattati vanno dal potere del pensiero ai sensi psichici,
dall’auto guarigione ai sette piani di esistenza, dall’attivazione del cromosoma
della giovinezza e della vitalità all’attivazione del DNA, per citarne alcuni. Nel
seminario di DNA avanzato, invece, il lavoro sulle convinzioni e sui nuovi sentimenti è più approfondito e si impara a lasciar andare la rabbia, il risentimento e
il rancore per un benessere olistico dell’individuo. I partecipanti ricevono inoltre
un manuale e possono fare dei corsi di ripasso mensili per proseguire a godere
dei benefici dei seminari. Mi occupo anche di Soul mate ovvero l’anima gemella,
e di Ritmo, un corso di un giorno che lavora sul peso corporeo.
Lei insegna alle persone a stare bene: quanto il Theta Healing ha un effetto
benefico su di lei?
Per me si tratta di un arricchimento continuo e livello umano e personale perché
chi frequenta i seminari o richiede una sessione individuale è come un maestro
che ogni volta mi insegna qualcosa di importante.
Carla Forno
CARLA FORNO
Insegnante certificata
DNA base e avanzato
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e sui seminari
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SALUTE E BENESSERE
57
SALUTE E BENESSERE
di Emanuela Truzzi
RONCHI VERDI,
stile anglosassone
all’ombra della Mole
N
ato come centro dedicato allo
sport il Club Ronchiverdi in questi
ultimi vent’anni si è evoluto costantemente, affiancando alle modernissime
strutture dedicate al tennis, al beach
volley, al nuoto e al training, le bellissime palestre e le spettacolari piscine
all’aperto e coperte, nuove iniziative in
grado di risolvere tutte le esigenze di
tempo libero dei suoi associati. Oggi
Ronchiverdi è diventata la location di
riferimento per la clientela più esigente
e raffinata della città e la sua mission
è quella di offrire servizi esclusivi che
integrino i tradizionali settori del fitness, del benessere e della salute per
soddisfare un più ampio desiderio di
58
svago e di relax. Per raggiungere l’obiettivo il ristorante e la Club House
con bar e caffetteria sono stati modernamente arredati in base alle tendenze
più cool, è stato ampliato il Kidsvillage
per l’intrattenimento e il divertimento
dei più piccini e sono state perfezionate le strutture dedicate allo sviluppo
del business per clientela senior, che
può contare su attrezzatissime sale
congressi per lo svolgimento di eventi
formativi, convention, presentazioni di
sponsor e sulla galleria commerciale
per l’esposizione dei prodotti e la promozione del brand.
Naturalmente tutta la logistica è multifunzionale, fruibile sia per incontri
culturali quali mostre d’arte e concerti come per l’allestimento di party ed
eventi. Ma non è finita qui perché recentemente le attività del club si sono
estese al settore della bellezza con un
nuovo centro estetico e a quello dei
viaggi con l’apertura di un’agenzia interna dedicata.
Intervistiamo Laura Quattrocchi responsabile relazioni esterne, Davide
Cutri responsabile servizi business/
corporate e Alberto Ceretto responsabile marketing/commerciale.
Cominciamo dall’ultima iniziativa,
l’agenzia di viaggi. Dott.ssa Quattrocchi, sta avendo successo?
All’inizio è stato un esperimento ma
presto ci siamo resi conto che il vantaggio di offrire questi servizi nell’orario
di apertura del Club, e quindi anche
alla sera e alla domenica, era molto apprezzato. Oggi abbiamo una struttura
in grado di offrire servizi personalizzati di leisure come di business, gestita
da un direttore tecnico indipendente,
perfettamente integrata con tutte le altre iniziative. Soprattutto la possibilità
di acquistare e ritirare i biglietti a qualunque ora è stata premiante.
Ai Ronchiverdi c’è una particolare
attenzione al mondo dei bambini, con
una loro area riservata per le attività ludiche e le feste, il Kidsvillage.
Da sempre abbiamo un’attenzione particolare per la famiglia, uno dei nostri
target di riferimento, e per i bambini
in particolare. È alla famiglia che dedichiamo il maggior numero di servizi.
Non solo con i corsi di nuoto, tennis,
calcio, triathlon, danza e molti altri, ma
specialmente con il servizio post scuola
pomeridiano che impegna i bambini in
attesa dell’inizio delle lezioni sportive.
È una grande comodità per i genitori
poter affidare i loro figli ad una struttura dove vengano seguiti da personale
specializzato ed è bello anche per i piccoli, per i quali organizziamo laboratori di espressione artistica e occasioni
di intrattenimento molto apprezzate e
costruttive per la loro crescita. Il tutto
si integra molto bene con il nostro approccio all’attività motoria e con la nostra filosofia di avviamento allo sport.
SALUTE E BENESSERE
E qual è la vostra filosofia, dott.ssa
Quattrocchi?
Noi non abbiamo una vocazione agonistica e non spingiamo i ragazzi in
quella direzione. Li portiamo alla soglia dell’agonismo, poi eventualmente
li affidiamo ad altre strutture specializzate. Effettuiamo una sorta di avviamento allo sport con dei contenuti
ludici ed educativi che ci consentono
di valutare possibili talenti senza far
diventare lo sport un’attività stressante
e competitiva.
E per quanto riguarda i Soci adulti,
oltre allo svolgimento dello sport quali
altre attività di intrattenimento offrono
i Ronchiverdi, dott. Cutri?
Ronchiverdi offre ai propri soci occasioni brillanti per instaurare nuove
amicizie e relazioni personali. Organizziamo di continuo feste, eventi,
concerti, meeting e momenti di aggregazione, sia direttamente sia con l’ausilio di partner esterni: per intrattenere
e rendere stimolante la vita sociale dei
giovani, e non solo. Abbiamo la possibilità di creare eventi a bordo piscina
nella stagione estiva oppure di usufruire della nostra Club House per creare
community. Le nostre feste possono
essere a tema e aperte a tutti i soci oppure private.
Quindi per i giovani c’è la possibilità
di fare conoscenza con la variegata realtà associativa della città ed eventualmente di entrare a farne parte…
Esattamente, ai Ronchiverdi suggeriamo occasioni per fare community
per tutte le fasce di età, sia in ambito
professionale sia ricreativo, favorendo
l’incontro tra i soci e la creazione di reti
relazionali.
Mentre per quanto riguarda le sale
dedicate alle conferenze, insieme al ristorante e alla Club House, c’è la possibilità di usufruirne per gli eventi formativi dedicati alle aziende?
Sono moltissimi i protagonisti della
realtà imprenditoriale e associativa torinese che si appoggiano ai Ronchiverdi per lo svolgimento delle loro attività
formative e aggregative. Possiamo citare gli ultimi incontri organizzati per
Torino In, DirClub, Minerva e Giovani
Dirigenti Federmanager, Associazione
Italiana Formatori e poi tantissime
aziende private che ci scelgono per la
formazione, i meeting, le convention
oppure per presentare nuovi prodotti.
La scelta di una sala congressi in un
club sportivo di stile anglosassone offre sicuramente più atout di un semplice hotel, a cominciare dall’ampio
parcheggio gratuito, alla disposizione
riservata della sala con il suo arredo
ricco di colori, dal mood che si respira all’interno del nostro complesso
alla coreografia della natura in cui è
immerso. Non ultima la qualità del ristorante, autentico punto d’eccellenza
sotto la sapiente direzione di Alessandro Thoux. È un insieme di aspetti che
rende l’esperienza un evento assolutamente unico e inimitabile.
Una nota di merito va all’ottima ristorazione, curata nei minimi dettagli e foriera di spunti sempre innovativi, vero
dott. Ceretto?
C’è un’ottima sinergia tra il settore
business/corporate e il ristorante, per
questo abbiamo scelto di mantenerlo come ramo strategico della nostra
azienda. È stata una decisione dettata
sia da motivi squisitamente qualitativi sia per sfruttare appieno le sinergie
che nascono dalle nostre attività legate
al mondo del business. È un complemento funzionale anche per tutte le
attività sportive. Abbiamo la possibilità
di dislocare il servizio nei vari spazi,
dalla sala ristorante alla Club House,
dagli spazi esterni a bordo piscina piuttosto che nel cortiletto antistante la sala
congressi. Nel tempo il ristorante è diventato un vero e proprio fiore all’occhiello che ci consente di fare vetrina,
nel senso che il contatto con molti
Clienti avviene proprio grazie alle sue
lusinghe.
E per i nostri soci...
Ai soci Fabi Plus, Alberto Ceretto propone una giornata di prova seguiti da
un personal trainer, prima di formulare abbonamenti su misura, certi di interpretare le singole esigenze e incontrare il favore di chi vorrà sperimentare
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SALUTE E BENESSERE
59
SALUTE E BENESSERE
di Emanuela Truzzi
BIO VISO
LIFTING:
alta efficacia
con tecniche non invasive
I
l Regno delle Donne è un centro di
bellezza conosciuto ed apprezzato
da molte lettrici di Plus Magazine per
la cura e l’attenzione altamente professionale che ricevono. Prima di effettuare qualsiasi trattamento, la titolare
e beauty manager Antonella effettua
sempre un’accurata analisi dell’epidermide valutandone le peculiarità fisiologiche per utilizzare i prodotti più adatti
a quelle caratteristiche e si confronta
con la Cliente per comprendere i suoi
desideri e le sue aspettative.
Quali novità propone Il Regno delle
Donne per l’autunno?
Il Bio Viso Lifting: è un trattamento
di grande efficacia per gli straordinari
risultati che si ottengono unendo l’uti-
lizzo di un’apparecchiatura innovativa
alla maestria manuale dell’estetista e a
prodotti cosmetici appropriati. Prima
di iniziare i trattamenti suggeriamo di
effettuare un Detox Viso Metodo Reflexothermal.
Questo metodo, Antonella, è un
passo avanti rispetto all’obsoleta pulizia del viso effettuata con la spremitura dei puntini.
Sì, con il Detox Viso andiamo a detergere in profondità l’epidermide. Prima prepariamo la Cliente facendola
rilassare con un massaggio decontratturante alla schiena e ponendo un triturato speciale sulla colonna vertebrale
che genera un effetto di microbolle in
movimento molto distensivo.
Poi effettuiamo una moderna pulizia
del viso applicando un detergente e un
tonico specifico adatto al tipo di pelle e
una maschera che arriva in profondità
grazie alla presenza di principi attivi
come la fucus, un principio attivo detossinante e l’Oligomer, un composto che
contiene ben 104 oligoelementi tra cui
zinco, potassio, calcio e magnesio, in
grado di generare uno scambio osmotico e arricchire l’epidermide di vitamine
e minerali. Infine con la phormidiane,
un’alga spazzina, eliminiamo le tossine mentre con la fumaria cancelliamo
il velo grigiastro per donare alla pelle
un effetto luminoso che, tra l’altro, ravviva l’abbronzatura. Mentre la maschera è in posa viene praticato un piacevole
massaggio ai piedi per un completo relax. Si termina con l’applicazione di un
siero specifico e un massaggio al viso.
Quindi Antonella, a chi consiglia un
Detox Viso?
Sicuramente a tutte coloro che al ritorno dalle vacanze vogliano dedicare delle attenzioni al proprio viso, per ridare
alla pelle stressata da sole, salsedine e
vento il giusto supporto di oligominerali e vitamine attraverso una pulizia
profonda dell’epidermide; ma anche
prima della partenza si rivela un valido alleato. Per chi decida di effettuare
il percorso Bio Viso Lifting è un trattamento strategico.
60
SALUTE E BENESSERE
Invece quanti trattamenti Bio Viso
Lifting sono necessari per ottenere un
buon risultato?
Il percorso varia a seconda delle condizioni del viso. Diciamo che con quattro
trattamenti si ottengono già ottimi risultati, in seguito consiglio una seduta
mensile per la cura e la bellezza del
proprio viso. È un trattamento che affronta con successo diversi inestetismi
e viene eseguito con un’apparecchiatura che utilizza delle microcorrenti
molto blande e poco percettibili, tanto
che alcune Clienti si addormentano
durante l’applicazione. Queste microcorrenti stimolano un particolare tipo
di cellule, i fibroblasti, a produrre più
fibre collagene, con un effetto riempitivo e più elastina, con un effetto rimpolpante per il rilassamento cutaneo.
Il risultato è che le rughe profonde si
attenuano e quelle più piccole scompaiono. Naturalmente il trattamento
continua con la parte manuale, dove le
mani esperte dell’estetista si muovono
con particolari tecniche di massaggio
unite a prodotti specifici. La prima
volta lavoriamo inizialmente su metà
del viso per dimostrare in modo tangibile l’eccezionale risultato ottenuto
e quindi il trattamento dura un’ora e
mezza, mentre le volte successive durerà un’ora.
Il Bio Viso Lifting è da considerarsi
un anti-age?
Non solo, infatti si ottengono grandi risultati come cura per attenuare i segni
lasciati dall’acne e ottenere la chiusura
dei pori dilatati, rimpolpando l’epidermide. Invito le lettrici a seguire la conferenza che terrò il 6 novembre presso
la sede della Fabi Plus: verrà effettuata
una dimostrazione dal vivo del Bio Viso
Lifting su una modella, evidenziando
come questo sia un trattamento non
invasivo e di alta efficacia.
Antonella, ci riserva una promozione per venire a provare il Bio Viso
Lifting?
Certo, fino al 30 novembre per le associate Fabi Plus offro questo rivoluzionario trattamento al prezzo speciale
di e 39.00. Ci tengo a sottolineare che
il suggerimento di effettuare prima il
Antonella Di Prima
Detox Viso non è vincolante, tanto più
per coloro che venendo a trovarci per
la prima volta magari hanno già effettuato una pulizia del viso e quindi non
ne hanno necessità.
Ci sono anche delle novità nei massaggi proposti da Il Regno delle Donne, con delle nuove tecniche e con l’introduzione del massaggio hawaiano.
Sì, è una grande novità che abbiamo
introdotto di recente e siamo lieti di
proporre alle nostre Clienti. In passato
il Lomi Lomi, che nella lingua hawaiana significa “massaggio”, era considerato un rituale quasi sacro, a parte
essere una tecnica di guarigione.
Seguendo la convinzione che nessuno può vivere felicemente in un corpo
teso, i terapeuti hawaiani si dedicavano a sciogliere le tensioni muscolari trasmettendo nello stesso tempo
serenità all’anima. Nel Lomi Lomi si
utilizzano le mani ma soprattutto gli
avambracci.
Attraverso movimenti ritmici e profondi questa tecnica distende la muscolatura e decontrae le articolazioni. Si
tratta di un massaggio rinvigorente e
allo stesso tempo ottimo per la circolazione. Oltre agli innumerevoli benefici
fisici, il Lomi Lomi agisce sul sistema
nervoso ed è indicato per le persone
che soffrono di stress e depressione.
Ecco perché i maestri del Kahuna,
quando utilizzavano questo tipo di tec-
nica aspiravano a ripristinare l’equilibrio tra il corpo e lo spirito.
Abbiamo preparato un contesto coreografico veramente suggestivo per questo straordinario massaggio: durante
tutta la sua durata sarete avvolte da un
delicato profumo di olio di cocco che
renderà quest’esperienza ancora più
esotica. E anche per questo trattamento riserviamo uno sconto speciale proponendolo solo per voi a € 49,00.
Bene, allora ci aspetta un piacevole
autunno dedicato alla bellezza e al benessere presso Il Regno delle Donne!
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SALUTE E BENESSERE
61
CINEMA
autunno
FILM
■ Total Recall - Atto di Forza
Data di uscita: 11 ottobre 2012
Cast: Kate Beckinsale, Colin Farrell,
Bryan Cranston, Jessica Biel, Bill
Nighy, Ethan Hawke, John Cho,
Steve Byers, Bokeem Woodbine,
Will Yun Lee.
Thriller d’azione incentrato sui
temi della realtà e della memoria. Per Douglas Quaid, operaio
edile, sposato e innamorato della bellissima moglie, il viaggio
virtuale è la vacanza perfetta per
staccare da una vita frustrante: i
ricordi di una vita da agente segreto potrebbero essere proprio
quello che fa per lui. Durante la
procedura però, qualcosa va storto e Quaid diventa un ricercato.
In fuga dalla polizia, finita nelle
mani del leader del mondo libero Chancellor Cohaagen, Quaid
conosce una ribelle e si unisce
a lei con lo scopo di trovare il
capo della resistenza sotterranea
e fermare Cohaagen. La linea tra
fantasia e realtà si assottiglia e
il destino del mondo oscilla nel
momento in cui Quaid scopre la
sua vera identità, il suo vero amore, e il suo destino.
■ Taken: la vendetta
Data di uscita: 11 ottobre 2012
Cast: Liam Neeson, Maggie Grace,
Famke Janssen, Rade Serbedzija,
Leland Orser, Luke Grimes, Aclan
Bates.
È il seguito del grande successo
del 2008 Io vi troverò che ha in-
62
cassato oltre 226 milioni di dollari in tutto il mondo.
Più di un anno è passato da
quando Bryan Mills, agente governativo in pensione, ha salvato
la figlia Kim dal rapimento che lo
ha costretto a scontrarsi con il
mondo sotterraneo e criminale
di Parigi. Non ancora del tutto
ripresosi dallo shock vissuto,
Bryan accetta di fare un viaggio
insieme alla famiglia e di recarsi
a Instanbul. Qui, però, li attende
una nuova prova. Chi aveva rapito Maggie è ancora in azione
e ha tutta l’intenzione di portare
a termine il suo piano di vendetta. In suo soccorso questa volta
arriverà la figlia, in una intricata
e adrenalinica storia di vendette
incrociate.
■ Le belve
Data di uscita: 25 ottobre 2012
Cast: Benicio Del Toro, Salma Hayek, John Travolta, Blake Lively, Aaron Johnson, Taylor Kitsch, Trevor
Donovan, Emile Hirsch, Joel David
Moore, Demián Bichir.
Due imprenditori di Laguna
Beach, Ben, pacifico e caritatevole buddista, e il suo migliore amico Chon, ex Navy Seal ed ex mercenario, conducono una lucrativa
attività fatta in casa, producendo
la migliore marijuana mai coltivata prima d’ora. Condividono
inoltre un amore unico nel suo
genere per la bellissima Ophelia. La vita è idilliaca nella loro
cittadina nel sud della California,
almeno fino a quando il cartello
dei trafficanti della Mexican Baja
decide di irrompere nei loro piani
imponendosi come socio. Quando Elena, lo spietato capo del car-
tello, e Lado, il suo scagnozzo,
sottovalutano l’infrangibile legame che tiene uniti i tre amici, Ben
e Chon, attraverso l’ambiguo aiuto di un viscido agente della DEA,
scatenano una battaglia, a prima
vista già persa, contro il cartello.
Così hanno inizio una serie di
piani e manovre ad alto rischio.
■ 007 Skyfall
Data di uscita: 31 ottobre 2012
Cast: Daniel Craig, Javier Bardem,
Ralph Fiennes, Bérénice Marlohe,
Naomie Harris, Ben Whishaw,
Helen McCrory, Rory Kinear, Albert
Finney, Judi Dench.
Daniel Craig torna a vestire i panni di James Bond 007 in Skyfall,
la 23ª avventura del più lungo
frachise cinematografico di tutti
i tempi.
Dopo il totale fallimento di un’operazione a Istanbul, James Bond
risulta disperso. Nel frattempo, le
identità di tutti gli agenti operativi dell’MI6 vengono pubblicate
su internet a seguito di una fuga
di notizie ed il governo britannico
chiama M a rispondere sulle sue
responsabilità. Quando è lo stesso servizio segreto ad essere attaccato, la ricomparsa di Bond dà
a M il pretesto di cui aveva bisogno per rintracciare Raoul Silva,
un pericoloso criminale con delle questioni personali aperte sia
con Bond che con M. Seguendo
una traccia che lo aveva portato
da Londra al Mar Cinese Meridionale, Bond vede la sua lealtà
messa a dura prova da dei segreti
sul passato di M.
■ The Twilight Saga: Breaking
Dawn - Parte Seconda
Data di uscita: 14 novembre 2012
Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Dakota
Fanning, Ashley Greene, Anna Kendrick, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Rami Malek, Peter Facinelli,
Kellan Lutz, Michael Sheen.
Seconda parte dell’ultimo capitolo della saga di vampiri più famosa degli ultimi anni tratta dai
romanzi di Stephenie Meyer.
Dopo la nascita della figlia di
Edward e Bella, Renesmée, i
Cullen radunano gli altri vampiri
pronti a difendere la loro famiglia
e in particolare la bambina dai
Volturi. Essi infatti credono che
si tratti di una bambina immortale e quindi molto pericolosa perché, non crescendo, svelerebbe
al mondo l’esistenza dei vampiri.
LETTURE
recensioni
LIBRI
Avere fiducia
di Michela Marzano
Il manoscritto
ritrovato ad Accra
di Paulo Coelho
L’inverno del mondo
di Ken Follett
È il secondo volume della trilogia “The Century” iniziata
con La caduta dei giganti.
Una vicenda appassionante
che riserva momenti di thriller e d’amore, mescolando l’epica della Storia con i drammi
privati dei protagonisti.
Cinque famiglie legate l’una
all’altra il cui destino si compie durante la metà del ventesimo secolo, in un mondo funestato dalle dittature e dalla
guerra che si scatenerà con
violenza da Londra a Berlino,
dalla Spagna a Mosca, da Pearl Harbor a Hiroshima.
Il romanzo prende le mosse
da dove si era chiuso il primo
libro, ritrovandone i personaggi, ma soprattutto i loro
figli.
Come sempre Ken Follett eccelle da grande e indiscusso
maestro dell’intrattenimento nell’ambientazione storica
impeccabile, nella narrazione fluida e accattivante, nel
ritmo veloce e nella descrizione di personaggi davvero
indimenticabili, dando vita a
un’opera avvincente, che tra
conflitto mondiale e drammi
personali ci trasporta in un
mondo che pensavamo di
conoscere, ma che ora non ci
sembrerà mai più lo stesso.
Il nuovo libro di Paulo Coelho
è un inno alla vita, al cogliere
l’attimo presente contro la
morte dell’anima.
È il 14 luglio del 1099. Mentre Gerusalemme si prepara
ad affrontare l’invasione dei
crociati, un uomo greco, conosciuto come Il Copto, raduna tutti gli abitanti della città,
compresi donne e bambini,
nella stessa piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla
sua fine.
Di fronte ad una folla formata
da cristiani, ebrei e mussulmani, il Copto pronuncia un
discorso memorabile: tutti
si aspettavano un discorso
per prepararsi alla battaglia
imminente, mentre il vecchio
saggio, li invita a rivolgere la
loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla
vita di tutti i giorni, dalle sfide
e dalle difficoltà che si devono
affrontare.
Secondo il Copto, la vera
saggezza viene dall’amore,
dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli
di gloria, e dalla coesistenza
quotidiana con l’ineluttabilità
della morte. Il manoscritto
ritrovato ad Accra è un invito
a riflettere sui nostri princìpi
e sulla nostra umanità; è un
inno alla vita, al cogliere l’attimo presente contro la morte
dell’anima.
Venere in metrò
di Giuseppe Culicchia
La protagonista, 38 anni, porta la taglia 38, vive nel centro
di Milano e in equilibrio perfetto sul suo tacco dodici si
muove disinvolta tra sfilate
e locali alla moda: del resto
ha un marito in carriera, un
amante il cui profilo su Facebook dice sempre innamorato, una figlia che va alla scuola
steineriana, due amiche di
nome Ilaria e Solaria, un iPhone, un iPod, un iPad e una
psicanalista che a ogni seduta pronuncia queste parole:
“Sono trecento euro”.
Tutto impeccabile, sembrerebbe. Ma improvvisamente
qualcosa si incrina: il passato
bussa, implacabile, nel sonno. Un incubo ricorrente, che
sembra voler riportare a galla
qualcosa... Con irresistibile
vena satirica, unita qui però a
uno sguardo profondamente
partecipe, Giuseppe Culicchia dà vita a un personaggio
femminile tragico e grottesco,
risucchiato in una spirale di
menzogne e forzature che
mostrano il volto più fasullo
della borghesia d’inizio millennio, celebrandone i riti e
insieme il declino; e al tempo
stesso scrive un libro civile,
che ci rivela come, toccato
il fondo della crisi, si può ricominciare a vivere, spogli
di tutto ma ricchi come mai
prima.
Dalla bancarotta di Law nel
1700 fino alla crisi finanziaria
del 2008, dall’egoismo del
liberismo al proliferare delle
teorie del complotto, senza la
fiducia tra gli individui, le impalcature della nostra società
si incrinano pericolosamente.
La paura, il fallimento, la paranoia, il desiderio di controllo,
la non accettazione della fragilità umana minacciano così
il nostro patto sociale.
In questo saggio, uscito in
Francia nel 2010, Michela
Marzano affronta il tema
della fiducia, svelando in ma-
niera sorprendente le sfaccettature e il funzionamento di
uno dei pilastri della nostra
civilizzazione. Un libro di filosofia costruito però con una
prospettiva storico-sociale.
Ripercorrendo momenti chiave della storia, anche recente, ed esempi emblematici
di personaggi della politica,
dell’economia, della filosofia
(anche legati alla realtà italiana), Michela Marzano riesce a
spiegare anche a un pubblico
di non addetti, una delle determinanti fondamentali del
nostro vivere civile.
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | RECENSIONI
63
FUMETTI & CARTOONS
recensioni
F&C
di Salvatore Taormina (il Tao)
[email protected]
Happy
Birthday!
Buon compleanno cari amici dell’immaginario, buon
compleanno a voi con i quali, in tanti, siamo cresciuti
insieme. Noi lettori invecchiamo, voi invece, fortunatamente, al contrario…
Gli anni di vita editoriale, quelli invece restano e il 2012
festeggia numerose e importanti ricorrenze: prima fra
tutti i 50 anni di Diabolik, festeggiato con una serie di
importanti mostre a tema itineranti per tutta l’Italia e
non solo, i 30 anni di Martin Mystère, anch’esso protagonista di mostre itineranti. Entrambi saranno festeggiati ufficialmente a Lucca Comics a novembre insieme ad un altro importante personaggio del fumetto internazionale: Dago. C’è infine
un altro personaggio da non dimenticare: Pippo, che compie 80 anni. Celebriamo quest’anno gli ottant’anni di Pippo, anche se sulla
carta stampata appare per la prima volta soltanto nella tavola domenicale dell’8 gennaio del 1933,
perché la sua prima apparizione sul grande schermo è datata 25 maggio 1932 con una piccola parte
nel lungometraggio: “Mickey’s Revue”. Forse in pochi sanno che il nome originario di Pippo è Diggy
Dog (che si potrebbe tradurre in “Cane Svampito”) solo in seguito
il nome verrà tramutato in “Goofy”.
L’associazione “Gli amici del Fumetto” si unirà ai festeggiamenti per Diabolik e Martin Mystère inaugurando a Lucca Comics la
nuova Collana: “Le grandi Parodie di Cronaca di Topolinia” con due
albi umoristici di notevole interesse: Demonik e Myster Martin.
Appuntamenti
LUCCA COMICS AND GAMES
1°/4 novembre 2012
Piazza Napoleone/Del Giglio
Centro di Lucca
La principale fiera del fumetto
italiana, vi si riuniscono tutti
i principali editori nazionali e
esteri, e momento di presentazione al pubblico di tutte le
principali novità del settore.
Ampio spazio dedicato anche
ai “ Games ” e alla gara per cosplayer. Presenti anche molti
rivenditori di alto antiquariato. Per tutta la famiglia.
PADOVA COMICS
17/18 novembre 2012
Fiera di Padova
Via N. Tommaseo n° 59
Una fiera dedicata ad un pub-
64
blico variegato, presenti sia il
settore del collezionismo che
l’editoria dedicata alle nuove
generazioni.
REGGIO EMILIA
1 e 2 dicembre 2012
Centro fieristico Mancasale
All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” dove
oltre ai fumetti potrete trovare
giocattoli, profumi, etc...
La mostra principe per il collezionismo.
MODENA COMICS
19/20 gennaio 2013
Fiera di Modena
Viale Virgilio 78/90
Una mostra dedicata interamente al collezionismo.
Martin E LA PIETRA
DODECAEDRICA
Collana le grandi Parodie n 1
Di Zaccagnino/Mirulla/Priori
Cartonato, 48 pagine a colori
cm 21 x 29,7 – € 17,90
Il signor Martin, esperto tuttologo di fama mondiale, rimane spiazzato davanti ad un
regalo e ad un invito piuttosto
insoliti: una pietra dalla figura
geometrica a dodici facce mai
vista e un biglietto aereo per
un’isola sconosciuta. Quando
i nostri eroi arriveranno sull’isola avranno non ben poche
sorprese…
DEMONIK
E I DIAMANTI PER EVE
Collana le grandi Parodie n 2
Di Zaccagnino/Mirulla
Cartonato, 48 pagine a colori
cm 21 x 29,7 – € 17,90
L’unico ladro patentato della
città di Clerville viene bellamente fregato sotto il naso da
una coppia mal assortita di ladri provenienti da un’altra città.
Demonik cercherà di recuperare i diamanti per il compleanno
della terribile e gelosissima Eve
con l’aiuto di un’insospettabile
complice: Antea, in un’insolita
veste di donna dolce e sensuale. Cominciano così guai di Demonik conteso tra…
Capolavoro annunciato.
ARTE, SCIENZA E COSTUME
autunno
ARTISSIMA 19
INTERNAZIONALE D’ARTE
CONTEMPORANEA
9 - 11 NOVEMBRE 2012,
OVAL LINGOTTO FIERE
ARTISSIMA: grande manifestazione internazionale dedicata all’arte contemporanea che accoglie presso i padiglioni
della fiera di Torino le più importanti gallerie e gli artisti più quotati della scena
internazionale. Nel 2011 ha attirato più di
50.000 visitatori e 1300 giornalisti.
L’edizione 2012 si terrà sotto la guida di
Sarah Cosulich Canarutto, nominata nuovo direttore della fiera al posto di Francesco Manacorda.
È suddivisa in quattro importanti sezioni:
Main Section, New Entries, Present Future, e Back to the Future.
Ogni sezione è studiata per presentare
ed approfondire aspetti diversi legati al
mondo dell’arte contemporanea: Main
Section ospita le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale;
MOSTRE
New Entries è dedicata alle gallerie d’arte d’avanguardia di nascita recente che
non abbiano mai preso parte alla manifestazione; Present Future da spazio alle
produzioni di nuovi talenti accuratamente
scelti da un comitato di esperti e Back to
the future è uno spazio riservato a dieci
gallerie per mostre monografiche di artisti
attivi fra gli anni ‘60 e ‘70.
Artissima Torino rappresenta un grande
contenitore di idee, creatività ed innovazione, che affianca all’esposizione di
bellissime opere d’arte, un programma
culturale intenso, fatto di incontri di approfondimento e di visite guidate che
portano i visitatori a scoprire le opere di
maggior interesse attraverso percorsi personalizzati.
È promossa dalla Fondazione Torino Musei, su iniziativa di Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino.
Per il terzo anno la fiera si svolgerà nella
sede spettacolare dell’Oval, un padiglione
dall’originale taglio architettonico realizzato in occasione dei Giochi Olimpici di
Torino 2006 che si è rivelato il contenitore
ideale per ospitare un appuntamento di
riferimento per l’arte contemporanea internazionale.
Il programma culturale organizzato per
il 2012 coinvolgerà le principali istituzioni
per il contemporaneo del territorio torinese, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte
Moderna e Contemporanea, Fondazione
Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con l’obiettivo di rafforzare il network dell’arte contemporanea di Torino e
allargare l’offerta culturale in città.
Le quattro istituzioni nelle proprie sedi
e Artissima a Palazzo Madama presenteranno ciascuna una diversa mostra
o intervento artistico nell’ambito di un
progetto coordinato che intende proporre una riflessione sulla società odierna e
sulle sue problematiche socio-politiche.
Un percorso unico che, sotto il titolo It’s
not the end of the world, vuole fare ironicamente riferimento alla profezia Maya
sulla fine del mondo nel dicembre 2012
ma anche offrire una risposta positiva alla
difficile situazione del finanziamento alla
cultura in Italia.
ARTISSIMA 19
Oval – Lingotto Fiere
Ingresso e parcheggi Via Nizza 230
Ingresso pedonale Via Nizza 294
Torino
Dal 9 all’11 novembre 2012
Apertura al pubblico
tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00
Convenzione associati FABI Plus
Ingresso ridotto
€ 10,00 anziché € 15,00
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | RECENSIONI
65
MUSICA
MUSICA
Frost’ come suo soprannome nelle vesti di
produttore.
La canzone che dà il titolo a “Tempest”
dura circa quattordici minuti e parla
dell’affondamento del Titanic, come il
film di Cameron che l’ha ispirato.
Green Day
¡UNO!
Primo album della trilogia “¡Uno!- ¡Dos! ¡Tre!”, che si annuncia ricca di sorprese, è
stato anticipato dal singolo “Oh Love” che
ricorda l’inconfondibile sound della band.
Inizia così la graduale pubblicazione di
tutto il materiale inedito che ha realizzato
negli ultimi tre anni: il trio di Oakland infatti rilascerà il secondo e terzo volume il
13 novembre 2012 e il 15 gennaio dell’anno
prossimo. I tre album seguono il grande
successo di ‘21st Century Breakdown’, vincitore nel 2010 del Grammy Award come
miglior album rock.
Bob Dylan
TEMPEST
È il trentacinquesimo album in studio
del leggendario artista e segue Together
Through Life, Best Seller mondiale del
2009. Tempest segna il 50° anniversario di
Bob Dylan, l’omonimo album di debutto
che era stato pubblicato da Columbia nel
1962.
Contiene in totale 10 tracce ed è stato prodotto dallo stesso Dylan, anche se, come
con i suoi ultimi lavori, ha scelto ‘Jack
66
Muse
THE 2ND LAW
Il nuovo attesissimo album dei Muse esce
a tre anni di distanza dall’ultimo progetto
discografico della rock band britannica,
The Resistance che li ha lanciati nell’olimpo delle migliori band dell’ultimo millennio. Il disco è stato anticipato dai singoli
“Survival” e “Unsustainable”, e potremo
ascoltarlo dal vivo con le due date italiane
del tour: il gruppo rock britannico dallo
stile eclettico infatti si esibirà in Italia il 16
novembre a Bologna e il 17 novembre a
Pesaro.
Malika Ayane
RICREAZIONE
Un album di canzoni inedite prodotto da
Malika Ayane – qui in veste di autrice, in-
autunno
terprete e produttrice – che vede la presenza di autori giovani leve della musica
italiana, come The Niro, Amour Fou e
Boosta dei Subsonica, accanto a mostri
sacri quale Paolo Conte e ad autori stimati quali Pacifico e Danijel Vuletic.
Il disco, che contiene sette tracce in italiano e cinque in inglese, regala al pubblico
un piccolo gioiello: l’interpretazione di
una poesia di Emily Dickinson su musica
inedita di Sergio Endrigo.
Aerosmith
MUSIC FROM ANOTHER DIMENSION
Il 6 novembre 2012 tornano i gli intramontabili Aerosmith, con ‘Music From
Another Dimension’, il loro quindicesimo
album in studio ed il primo, dopo in 11
anni, con brani totalmente inediti.
L’album contiene 15 nuovi brani, tra cui
le due nuove canzoni, ‘Legendary Child’ e
‘Oh Yeah’, che il pubblico del Nord America ha potuto ascoltare in anteprima,
durante la prima tappa del trionfale tour
della band ‘Global Warming Tour’, che ha
avuto il tutto esaurito.
TEATRO
recensioni
Teatro Regio,
da venerdì
12 ottobre 2012
a domenica
21 ottobre 2012
TEATRO
Der Fliegende Holländer
(L’Olandese volante)
Il 12 ottobre 2012 il Teatro Regio
inaugura la stagione d’Opera
2012-2013 con l’Olandese Volante
di Richard Wagner.
Wagner prese lo spunto iniziale per l’Olandese Volante
da un viaggio navale verso
Londra che fece tra il luglio e
l’agosto del 1839 su un mare
in tempesta. Naturalmente
accanto a questa suggestione di carattere autobiografico c’è anche una vera fonte
letteraria, individuabile nella versione che Heinrich Heine fece
di una antica leggenda marinara nordica.
Wagner scrisse inizialmente l’opera come atto unico, in contrasto con la tradizione. Oggi viene però eseguita generalmente in tre atti. Il tema centrale è l’amore incondizionato
come strumento per il raggiungimento della redenzione.
Per sottolineare l’aspetto leggendario della vicenda, Wagner
ambientò il suo dramma in un’epoca indeterminata. L’opera
inizia con forti tinte marinaresche; lungo le coste del Mare
del Nord, una tempesta ha trascinato a riva due personaggi molto diversi: il primo è uno schietto e ingenuo marinaio
norvegese, Daland, l’altro è un olandese pallido, al comando
di un vascello carico di tesori ma dall’aspetto funesto. L’Olandese, avendo maledetto Dio, è costretto da lunghissimi anni a
vagare per i mari: solo l’amore fedele di una donna riuscirà a
cambiare il suo destino.
Quando i due uomini si incrociano, l’Olandese scopre che Daland ha una figlia e gli offre i suoi tesori in cambio della mano
di lei; il marinaio accetta e lo conduce dalla giovane Senta. La
figlia di Daland è però promessa in sposa a Erik, tuttavia intuisce di essere destinata a un altro uomo, il protagonista di una
cupa leggenda che la ossessiona. Appena Senta e l’Olandese
s’incontrano, capiscono di essere destinati l’una all’altro, ma
Erik vuole impedire il legame e raggiunge la ragazza per ricordarle il suo precedente impegno.
Vedendoli insieme, l’Olandese dubita della fedeltà di Senta e
decide di rompere il fidanzamento, svelando la propria identità, fino ad allora sconosciuta. La fanciulla capisce che il suo
presentimento si è avverato: l’uomo è il protagonista della
leggenda e lei è la donna scelta per salvarlo perciò, mentre
egli si accinge a salpare, Senta si getta in mare dichiarandogli
la sua innocenza.
Il sacrificio non è vano, perché la nave dell’Olandese s’inabissa, liberando l’uomo dalla dannazione eterna.
Sul podio a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio e il
Coro Maghini di Torino il maestro Gianandrea Noseda, Direttore musicale del Regio.
In questo allestimento firmato Willy Decker, la cui regia è curata per l’occasione da Stefan Heinrichs, l’Olandese avrà la voce
autorevole del basso-baritono afroamericano Mark S. Doss,
che torna al Teatro Regio dopo la sua esibizione come Klingsor
nel Parsifal della scorsa stagione. Nel ruolo di Senta, il soprano canadese Adrianne Pieczonka, impegnata nella stessa parte
quest’estate al Festival di Bayreuth. Stephen Gould, applaudito tenore drammatico wagneriano, interpreterà Erik. Il basso
Steven Humes sarà Daland, il mezzosoprano Claudia Nicole
Bandera ricoprirà il ruolo di Mary e il tenore Vicente Ombuena
quello del timoniere di Daland.
Nel corso delle otto recite, dal 12 al 21 ottobre, nei ruoli dei
protagonisti si alterneranno: Thomas Hall (l’Olandese), Ann
Petersen (Senta), Kor-Jan Dusseljee (Erik) e Kurt Rydl (Daland).
◆◆◆◆◆
Compositore e Librettista: Richard Wagner
Prima rappresentazione: 1843 Dresda, Königlich Sächsisches
Hoftheater
Allestimenti precedenti: 1999
TEATRO REGIO
Biglietteria
Piazza Castello 215 – Torino
Tel. 011 88.15.241/242
[email protected]
www.teatroregio.torino.it
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sconto del 10% sui singoli biglietti
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | RECENSIONI
67
MAPPAMONDO
Qui vi giungono echi di culture
“mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
India del Sud
la danza di Shiva
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c’è spazio da riempire”
68
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI
L’India contemporanea è un paese pieno di contraddizioni, povertà e ricchezza, passato e futuro, la più
grande democrazia del mondo con quasi un miliardo di
abitanti: tra la catena montuosa più alta del mondo,
il deserto e le giungle si estende un Paese tutto da scoprire, praticamente un continente. Per questo è consigliabile affrontarne un pezzo alla volta.
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MAPPAMONDO
69
MAPPAMONDO
Andiamo nell’India del sud, una zona davvero magica e pia-
cevole: una regione che può essere affrontata senza particolari difficoltà e
che propone un repertorio fantastico restituendo al visitatore l’immagine
dell’India colorata, viva, con gente sorridente, templi magnifici, palme,
elefanti e quanto dell’India gli viene in mente.
Il nostro viaggio nel Sud dell’India inizia a Kancheepuram, 70 chilometri
circa da Chennai, una delle sette città sacre dell’India antica, un tempo
capitale dei Pallava. Qui e nella vicina Mahabalipuram nacque l’architettura dravidica. Visiteremo gli splendidi templi, esempi della prima arte
di questa architettura, alcuni dei quali ancora in funzione.
Gli alti “gopuram” dei suoi templi sono visibili a grande distanza come
cime di un’enorme foresta sacra. Il Kailashnath, dedicato a Shiva, è uno
dei più antichi santuari Pallava, risalente all’VIII secolo.
Proseguiremo per Mahabalipuram e poi per Pondicherry, villaggio di
pescatori sull’Oceano Indiano dalle architetture coloniali, sede del
l’“ashram” di Aurobindo, uno dei grandi filosofi indiani, le cui strade,
curiosamente, portano nomi francesi.
La cittadina di Chidambaram, importante luogo di culto con il tempio
dedicato a Nataraja, o Shiva danzante, edificato nel XIII secolo dai re della
dinastia Chola, è solo una delle meraviglie di questa zona; vi si trovano
due sacrari dal tetto laminato d’oro e un grande “lingam” di cristallo.
Dedicheremo del tempo ad un’escursione a Srirangam, considerato il più
grande centro di pellegrinaggio di tutta l’India del Sud, dove visiteremo
lo splendido tempio di Sri Ranganathaswamy dedicato a Vishnu, che conta
70
oltre venti “gopuram” circondati da sette mura
concentriche.
Proseguiremo per Tanjore, antica capitale
dei Chola con il tempio di Brihadeshwara ed il
palazzo-museo dei Rajah con una splendida
collezione di statue in bronzo risalenti ai secoli IX-XII.
Tanjore è una città piene di colori, odori, incensi, bancarelle ricoperte di fiori dai colori
sgargianti, un profumo intenso e un mare di
persone che si muove in un turbinio di colori.
MAPPAMONDO
Pagina precedente:
Robert Colonnello – Donna indiana
Roberto Tibaldi – Tempio a Srirangam
Qui a fianco: Archivio Il Tucano
donne al lavoro in una piantagione di tè
in basso: Carla Milone – (entrambe le immagini)
Parata di elefanti con portatori di parasoli e dei
ventagli di piume durante il Thrissur Festival
nello stato del Kerala a fine aprile/maggio
Tiruchirapally, nota anche come “Trichy”, è situata sulle rive del fiume
Kaveri ed è un luogo d’incanto.
Raggiungeremo Maturai, importante luogo di pellegrinaggio per gli
Indù, e, in particolare, del grandioso complesso templare della dea Meenakshi, centro di preghiera e della vita sociale degli abitanti della città.
Nel labirinto di corridoi e sale, alla luce delle lampade votive, tra corone
di fiori che ornano gli altari, si avvicendano i pellegrini al ritmo di gesti e preghiere millenari mentre il rullo dei tamburi sacri si perde tra il
profumo dell’incenso e della canfora offerti alla divinità. Per le strade si
trovano magnifici negozi di antiquariato, gioiellerie, oggetti artigianali,
mercati.
Proseguiremo per il Santuario Naturale di Periyar, uno dei più importanti di
tutta l’India, prima tappa nello stato del Kerala. La fauna locale comprende, oltre a scimmie, uccelli e cervi, anche numerosi elefanti e, sebbene
più difficili da avvistare, le tigri. Avvicinandosi al parco si coglie il mutare
dell’ambiente naturale, dove alle colline succedono rigogliose foreste e
profumati giardini di spezie.
Il Kerala è un’altra realtà; cambiano i colori e i sari indossati dalle donne,
la natura è rigogliosa e prorompente. È una delle zone più progredite
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
Robert Colonnello – Piantagioni di tè
A centro pagina: Archivio Il Tucano – Ritmi lenti, lagune interne,
palme e mangrovie: i canali del Kerala
Enrico Maffei – Danze Katakhali
dell’India, l’analfabetismo è quasi inesistente. Una regione che è un tessuto d’acqua, una rete di fiumi e canali dove il mare si insinua nell’entroterra creando insenature e lagune e lingue di sabbia popolate di palme e
mangrovie. Tutto intorno un profumo intenso, inebriante come solo in
natura è possibile: fiori, frutti, spezie, linfe aromatiche sconosciute.
Inizia qui la discesa dalle montagne ricoperte di piantagioni di tè e
spezie verso l’idilliaca regione di canali e lagune che circonda Cochin.
Il tragitto via terra sarà interrotto da un’escursione in motobarca lungo
i “backwaters”, canali dalle acque color smeraldo sulle quali si specchia-
no alte palme da cocco. Sbarco ad Alleppey e proseguimento via strada
per Cochin. Assisteremo, presso una importante accademia di danza, ad
un suggestivo spettacolo di danze Katakhali, una delle massime espressioni artistiche del Sud dell’India, in cui si fondono elementi teatrali e musicali con narrazioni tratte dai testi sacri del Mahabarata e del Ramayana.
Visiteremo Cochin, città affacciata su un porto naturale dove si può osservare l’affascinante sistema di pesca praticato con le reti cinesi; nel
centro si potranno osservare palazzi la cui architettura è stata influenzata da Portoghesi, Olandesi e Britannici; la sinagoga, la più antica del
Commonwealth; il quartiere ebraico di Fort Cochin con le botteghe degli
antiquari.
Proseguiremo per Udhagamandalam, anche conosciuta come Ooty,
celebre stazione climatica amata dagli Inglesi, situata a 2.285 metri di
altitudine sulle colline Nilgiri e circondata da fitte foreste di eucalipto.
Il viaggio prosegue in direzione di Mysore, nello stato del Karnataka:
un percorso che attraversa una natura verdissima in cui le piantagioni
di canna da zucchero si alternano alle foreste, e nel corso del quale si
avrà modo di osservare la vita rurale del Sud.
Andrea Alborno – Cochin, pesca al tramonto
con il sistema delle reti cinesi
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A Srirangapatnam visiteremo il Palazzo del Tipu, arricchito al suo interno
da magnifiche decorazioni e scopriremo Mysore, città ricca di parchi e
giardini: passeremo del tempo al Palazzo del maharaja, costruito in stile
indo-saraceno e, sulla strada per la collina Chamundi, potremo osservare
il grande monolito in granito raffigurante Nandi, il toro di Shiva.
MAPPAMONDO
Archivio Il Tucano: Statua del toro Nandi
Roberto Tibaldi – Statua di Gomateshwara alta 17 metri
a Sravanabelagola
Lungo la strada per Bangalore ci fermeremo a
Sravanabelagola, antico centro jain, dove una
lunghissima scalinata conduce alla spettacolare statua monolitica di Gomateshwara, alta 17
metri.
Questo è un viaggio per chiunque voglia regalarsi un breve periodo di autentica serenità,
tra approfondimenti culturali e relax, nella
cornice piacevole di paesaggi che invitano
all’armonia, cornice di templi spettacolari.
Il viaggiatore collezionerà un grande numero
di emozioni variegate e indimenticabili; rimarrà incantato dalle città sacre, gli splendidi templi, cuore dell’arte dravidica. Ricorderà per sempre
Tanjore, antica capitale dei Chola, Srirangam e il suo tempio, le gopuram,
le sette mura concentriche, il centro spirituale del Sud.
Un viaggio dai profumi intensi, inebrianti: fiori,frutti, spezie, linfe aromatiche sconosciute. E ancora Mahabalipuram e l’arte dravidica, Mysore
e l’eclettismo dei suoi palazzi, i gioielli Hoysala di Belur e Halebid, i templi, i santuari e i tesori d’arte del Tamil Nadu.
Da oltre trent’anni Il Tucano Viaggi Ricerca percorre le strade dell’India e
ne conosce i segreti. Una selezione delle migliori proposte di viaggi culturali e di ricerca è disponibile sul catalogo “India”, monografia dedicata
a questo affascinante continente, e sul sito www.tucanoviaggi.com.
L’INDIA DEL TUCANO
Una selezione di viaggi messi a punto per soddisfare le esigenze di chi
vuole visitare luoghi e Paesi ponendo sullo stesso piano il piacere della conoscenza e il comfort. Prevedono i migliori servizi nel contesto di
ogni specifica realtà locale e sono realizzabili in forma individuale o
in gruppi di ridotte dimensioni per evitare i disagi che nascono dal far
parte di un gruppo molto numeroso, salvaguardare la qualità e le atmosfere dei luoghi.
Per chi nel viaggio è alla ricerca del percorso insolito che consente di
avvicinare le realtà più appartate, pur con la consapevolezza che allontanarsi dai tracciati del turismo tradizionale significa adeguarsi a
condizioni di minore comfort. Gli itinerari geo-etnografici raggiungono luoghi che custodiscono ecosistemi tuttora intatti, remoti villaggi
rurali ed etnie dalle secolari tradizioni, per approfondire aspetti di regioni trascurate dai grandi flussi turistici.
E poi Hassan, veneratissimo luogo di pellegrinaggio, nei cui dintorni si trovano numerosi
templi caratterizzati da pregevoli decorazioni
e intagli. Lungo il percorso sosteremo a Belur,
con lo stupendo tempio di Channekeshava, uno
dei capolavori dell’architettura indiana, e ad
Halebid, con i templi di Hoysaleshwara e Kedareshwara, risalenti al XIII secolo, notevoli per la
raffinatezza delle sculture.
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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MAPPAMONDO
73
ATTUALITÀ
LE
SENTINELLE N
DEL MARE...
147 anni
portati bene!
on è il record di longevità di qualche sperduto abitante del nostro pianeta, ma l’anniversario del corpo
della Marina Militare Capitanerie di Porto - Guardia
Costiera, fondato il 20 luglio 1865 con regio decreto. Questa
“nascita” è stata ricordata con cerimonia commemorativa il
19 Luglio 2012 a Fiumicino con reparti schierati di fronte alle
più alte cariche militari e istituzionali, fra cui l’Ammiraglio
Pierluigi Cacioppo comandante generale delle Capitanerie di
Porto-Guardia Costiera, il Ministro Corrado Passera, e l’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della
Marina Militare.
di Vincenzo Scaringella
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Le Capitanerie di Porto - Guardia Costiera sono un corpo
della Marina Militare che svolge i compiti e le funzioni collegate in prevalenza con l’uso del mare per fini civili e con dipendenza funzionale da vari Ministeri che si avvalgono della
loro opera, primo fra tutti il Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti, che ha ereditato dal suo omonimo della Marina
Mercantile la maggior parte delle funzioni collegate all’uso
del mare, per le attività connesse alla navigazione.
ATTUALITÀ
Ora grazie al DPR 211/2008 che attribuisce compiti di ricerca, soccorso e
di coordinamento da parte del Corpo
Capitanerie di Porto-Guardia Costiera nei più grandi laghi italiani, e alla
lungimiranza delle Regioni Piemonte
e Lombardia ed al Consorzio Gestione dei laghi, nonché alla disponibilità
della Guardia Costiera, specificatamente della Capitaneria di Porto di
Genova, sotto il comando dell’Ammiraglio Ispettore (CP) Felicio Angrisano, la Guardia Costiera è approdata
anche sulle rive del lago Maggiore,
con presidio a Verbania sulla sponda
piemontese.
Disponendo di due mezzi in acqua e
personale di turno è in grado di garantire a Verbania una visione strategica a
360° su ambedue le sponde Piemontese e Lombarda.
Al comando “dell’unità” il Primo Maresciallo nocchiere di porto Raffaele
Falco con un “equipaggio” di diciassette marinai provenienti da tutta Italia;
siamo in presenza di personale altamente qualificato e addestrato per gli
incarichi a cui sono preposti. Ad oggi
la permanenza e operatività del nucleo
è limitata al periodo giugno-settembre, ma considerato il notevole successo del progetto iniziato nel 2008,
con conseguente soddisfazione delle
istituzioni locali in particolare modo
dei sindaci di Laveno e Verbania, nonché della simpatia e approvazione per
il servizio svolto delle popolazioni rivierasche delle due sponde, si sono
poste le basi per la permanenza continua della Guardia sul lago Maggiore
per tutto l’arco dell’anno. Tutto ciò per
garantire un livello di sicurezza pari a
quello delle località marittime.
E doveroso ringraziare il Primo Maresciallo Falco che, anche se impegnato
nel suo ruolo, ci ha ricevuto con cortesia e professionalità, fornendoci spiegazioni sull’operatività della sua “unità”, nonché delle caratteristiche dei
mezzi in dotazione che sono in grado
di affrontare con ogni tempo operazioni di salvataggio e assistenza anche
con mare “forza nove”. Il cordiale Maresciallo ci conferma che il suo mezzo
identificato con la sigla CP 804SAR è
praticamente inaffondabile, infatti in
caso di capovolgimento è in grado di
autoraddrizzarsi.
Un altro mezzo, sigla GCA72, con scafo rigido, è invece veloce e pronto per
ogni evenienza operativa in un arco
temporale di pochi minuti: si tratta
quindi di mezzi innovativi e tecnologicamente avanzati, Il Maresciallo ci
dice che tutto ciò serve perché quando
il lago diventa “cattivo” è paragonabile
al mare più agitato.
Afferma poi che questo corpo tecnico
della Marina Militare è attento ai giovani promuovendo la cultura marina e
del territorio, con attenzione alle tradizioni marinare presso scuole e istituzioni e anche con l’approntamento di
un “campo giovani” in cui si promuovono le attività marinare, insegnando
ad usare gli strumenti per navigare in
tutta sicurezza.
Durante questo periodo si acquisisce
così lo spirito di squadra che è alla base
di ogni organizzazione sia essa civile o
militare. Il Maresciallo ci parla anche
della guardia costiera ausiliaria, associazione di volontariato con diverse
specializzazioni in supporto alle attività del nucleo operativo, paragonabile
alla protezione civile. Si sofferma poi
sulle sinergie con gli altri corpi addetti alla sicurezza lacuale, quali i mezzi
dei carabinieri della città di Luino, la
squadra nautica della Polizia Provinciale di Laveno, la Guardia di Finanza,
e i mezzi dei Vigili del Fuoco e della
Polizia di Stato. Nel corso dell’operati-
vità sono state numerose le chiamate
al numero blu 1530, con conseguenti
azioni di soccorso e salvataggio, alle
imbarcazioni in difficoltà, o ai bagnanti in pericolo, tutto questo grazie alla
presenza nel presidio del personale 24
ore su 24.Questa è la Guardia Costiera sul Lago Maggiore, e per tutto ciò
che fa merita il ringraziamento di tutti
poiché ci assiste con professionalità e
abnegazione, nel nostro peregrinare
nei laghi e mari italiani.
Come non ricordare infine le parole
dell’Ammiraglio Ispettore (CP) Felicio
Angrisano, comandante della Capitaneria del Porto di Genova, di fronte
ai diciassette uomini schierati del presidio di Verbania: “Nel momento del
bisogno chi vi chiede aiuto è sicuro che
arriverete. Non c’è moglie o fidanzata,
non c’è ostacolo che possa impedire il nostro intervento”. Tutto denota lo spirito
con cui opera la Guardia Costiera sui
nostri laghi e mari.
Grazie ancora ragazzi per tutto quello
che fate per la nostra sicurezza!
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | ATTUALITÀ
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ITINERARI
Piemonte,
testi Barbara Odetto
foto Ufficio Stampa Bardonecchia
secondo
noi...
Una giornalista
e un fotografo alla scoperta del territorio
Terra ricca di cultura, arte e tradizioni enogastronOmiche, il Piemonte è meta di un turismo
internazionale. Poco distante da Torino ci sono
paesi e borghi interessanti, tutti da scoprire.
UNO DI QUESTI È BARDONECCHIA.
U
ltimo comune italiano prima della Francia, Bardonecchia è situata in una conca nella quale convogliano
cinque valli caratterizzate da un ambiente naturale
differente e ideale per le escursioni sia in estate sia in inverno, in questo caso con le ciaspole: Valle di Susa, la principale
via di accesso dei Torinesi, Valle Stretta, zona transfrontaliera di gestione italo-francese che per la configurazione delle
montagne ha visto nascere l’arrampicata su roccia, Valle della Rho e Valle del Frejus che, per i caratteristici Canyon, sono
le più selvagge, Valle di Rochemolles, famosa per il ghiacciaio
Sommeiller di 3009 metri e ricca di un’importante fauna (gipeto, aquila reale in primis) e flora (come ad esempio la betulla nana della tundra). Bardonecchia è ricca di storia, come
testimonia il suo nome che significa città longobarda, ma la
zona fu abitata anche dai Celti prima del periodo di occupazione romana della Gallia. Per la sua posizione di confine fu
spesso contesa dalla Francia e solo dopo la caduta di Napoleone nel 1814 venne definitivamente annessa all’Italia.
Negli anni successivi i rapporti tra i due paesi furono di
intenso scambio commerciale e le alte vette spesso rappresentavano un problema logistico; nel 1832 un commissario
di dogana di Bardonecchia, Giuseppe Médail, ebbe l’idea di
realizzare un traforo ferroviario per unire Torino alla Francia che fu inaugurato nel 1871. Solo nel 1980, invece, venne
aperto il Traforo stradale del Frejus per un collegamento più
agevole con i cugini d’oltralpe e con il Nord Europa.
Famosa per lo sci, nel febbraio del 2006 Bardonecchia è stata
una delle sedi dei XX Giochi olimpici invernali ed ha ospitato le gare di snowboard. La sua vocazione in tal senso risale
ai primi del Novecento: nel 1908 venne fondato lo Sci Club
Bardonecchia, nel 1911 i fratelli Smith diedero spettacolo
coi salti dal trampolino in quella zona che oggi è conosciuta
come Campo Smith e negli anni ‘50 venne aperta la Scuola
Sci Bardonecchia che oggi è specializzata non solo in sci di
discesa, ma anche in snowboard, sci di fondo e sci per le persone diversamente abili. Famoso è anche lo snowpark di Melezet, lungo più di un kilometro e dotato di impianto audio
per accompagnare i trick dei riders.
Chi allo sport vuole unire la buona cucina può scegliere una
cena in rifugio o in chalet, magari salendo in quota con il
gatto delle nevi e scendendo con gli sci al chiaro di luna. Per
un’esperienza unica e indimenticabile. Uno dei più conosciuti è I Biricchini, situato in località Clos-Les Arnadus e di proprietà della “iena” televisiva Marco Berry che nei week end
allieta gli ospiti con il suo spettacolo.
76
ITINERARI
Gli amanti della tradizione gastronomica del territorio possono invece
optare per la Bardosteria nella centralissima via Medail: in un’atmosfera
semplice e accogliente fatta di tavoli in
legno e tovaglie a quadretti dominano
ricette a base di cacciagione e il tegamino di Bardonecchia preparato con
toma, patate e salsiccia.
Per i più golosi segnaliamo infine la
pasticceria Ugetti, al numero 80 di
via Medail, che alle sedici in punto
inebria il paese con il profumo dei
suoi squisiti bomboloni alla marmellata, alla crema e al cioccolato.
Meta di vacanza o di week end per i
Torinesi, la località offre anche una
vasta scelta di proposte ricettive per i
turisti provenienti da tutto il mondo.
Chi cerca un hotel in stile tipicamente
montano, ma dotato di tutti i più moderni comfort inclusa una raffinata
area wellness, può scegliere il Cà Fiore
situato di fronte agli impianti di risalita di Campo Smith e poco distante dal
centro del paese.
Appuntamenti
Per informazioni:
Dicembre
Ufficio del Turismo
Piazza De Gasperi 1/A
Bardonecchia (To)
Tel. 0122 99032
[email protected]
www.bardonecchia.it
L’ultimo mese dell’anno è ricco di eventi per i grandi e i piccini: dal Mercatino di Natale al Bosco incantato di Borgo vecchio, dagli itinerari dei
Presepi al Parallelo di Natale sino alle numerose fiaccolate con gli sci.
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | ITINERARI
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VISITE GUIDATE
Scoprire Torino
e non solo
di Giuliana Rebaudo
D
opo i numerosi eventi che hanno
visto Torino protagonista dei festeggiamenti
per i 150 anni dell’Unità d’Italia, anche il 2012
è stato ricco di iniziative culturali che hanno
catturato l’attenzione dei torinesi e invogliato
sempre più turisti a visitare la città. Questa
tendenza positiva appare rafforzata dagli
accordi recentemente sottoscritti dall’amministrazione comunale con enti internazionali
per importanti eventi espositivi previsti nella
stagione 2012-2013: in autunno una mostra
dedicata al pittore impressionista Degas, che
attinge al ricchissimo fondo di opere grafiche del museo d’Orsay, e in primavera una
mostra dedicata a una delle più significative
collezioni dell’Hermitage, la collezione di Alexander Basilewsky.
Queste esposizioni rientrano ovviamente nel programma 2012-2013 di Scoprire Torino e non solo, iniziativa promossa dalla FABI
Plus giunta ormai alla ottava edizione.
Oltre alle mostre di cui sopra, nel calendario della prossima stagione è prevista una
serie di visite dedicate come di consueto alla
storia, all’arte e alla cultura del territorio torinese e non solo. Qualche proposta risponde
a vostre esplicite richieste: alcune sono inedite, altre ripropongono itinerari già effettuati
a cui qualcuno non è riuscito a partecipare
nelle stagioni passate, anche se nelle ultime
edizioni diversi incontri sono stati iterati per
rispondere il più possibile alle vostre adesioni.
78
Nel loro insieme, i percorsi rispondono allo scopo principale dell’iniziativa, che è di “scoprire” anche i luoghi meno noti del territorio, anche quelli che di norma non sono accessibili
al pubblico, come è avvenuto l’anno scorso per il castello del Valentino e l’Accademia delle
Scienze, luoghi poco conosciuti eppure carichi di storia e di arte: quest’anno è in programma
la visita alle Sezioni Riunite dell’Archivio storico di via Piave a Torino e al Palazzo dell’Università di via Verdi.
L’invito è di prestare attenzione ai giorni e agli orari delle diverse iniziative. La maggior
parte si svolge come di consueto alla domenica, ma alcune sono programmate in altri giorni:
al sabato, se riguardano luoghi pubblici dalla funzione non museale, o al giovedì sera, come
previsto in occasione della passeggiata in centro città per ammirare le istallazioni luminose
ormai note in tutto il mondo come Luci d’artista, che terminerà con un aperitivo in un locale
storico, dove potremo brindare al Natale.
Al momento trovate in dettaglio il programma e il calendario da ottobre a dicembre,
mentre quello per i mesi da gennaio a giugno, qui solo annunciato nelle sue linee generali, sarà
pubblicato nel numero di fine anno. FABI Plus non mancherà di inviarvi gli aggiornamenti
tramite mail.
Il calendario inizia a ottobre con la visita fuori porta alla Precettoria di Sant’Antonio di
Ranverso. Tra novembre e dicembre è prevista la visita alla mostra “Degas e il nudo”, presso
la Promotrice di Belle Arti del Valentino, in primavera alle mostre “ I Tesori dell’Ermitage”,
nelle sale di Palazzo Madama, e “ La barca del Sublime” alle Scuderie della Venaria Reale.
Sono inoltre in programma visite al Museo Accorsi, al Villaggio Leumann, alla Sinagoga di
Torino, al Castello di Racconigi e all’appartamento di Vittorio Emanuele II a Borgo Castello (La Mandria). Non mancheranno, come sempre, delle passeggiate nel centro di Torino:
oltre a quella per le Luci d’Artista, ne è prevista una dedicata alle botteghe storiche.
Sono infine previsti alcuni itinerari di viaggio con destinazioni di interesse turistico e culturale: in novembre un viaggio in giornata ad Alba, dove la Fondazione Ferrero organizza
un’importante mostra antologica dedicata al pittore piemontese Carlo Carrà e dove è possibile ammirare il capolavoro di Tiziano, “Martirio di San Lorenzo”, il cui restauro è stato
finanziato dalla Banca d’Alba. Altri itinerari sono in preparazione: sarete informati tempestivamente.
Per concludere, un ringraziamento a tutti coloro che con simpatia e interesse ci hanno
seguito in tutti questi anni!
VISITE GUIDATE
Programma Autunno 2012
Per la prenotazione alle visite contattare FABI Plus tel. 011 5611153 oppure [email protected]
Precettoria
di Sant’Antonio di Ranverso
Visita guidata alla chiesa di Sant’Antonio
di Ranverso, fondata nel XII sec. e affidata da Umberto III di Savoia agli Antoniani
Ospedalieri di Vienne.
Esempio pregevolissimo di architettura
religiosa medievale, posta lungo il percorso dell’antica via Francigena, luogo
di preghiera e di assistenza ospedaliera,
rivolta ai viandanti e ai malati, ricca di
opere d’arte, tra le quali spiccano gli affreschi di Giacomo Jaquerio, esponente
di primo piano del Gotico Internazionale
in Piemonte al tempo di Amedeo VIII di
Savoia e il polittico di Defendente Ferrari, donato alla precettoria dalla città di
Moncalieri nel 1531.
7 ottobre 2012
Costo: € 5,00 a persona;
€ 4,00 per i minori di 14 anni;
€ 3,00 per i maggiori di anni 65;
€ 2,5 per i possessori
della Tessera Musei.
VILLAGGIO LEUMANN
Visita guidata al Villaggio operaio Leumann, un complesso di straordinario
interesse storico, culturale e architettonico, voluto dall’industriale svizzero Napoleone Leumann, titolare di un cotonificio
fondato nel 1875, ispirato alle teorie del
socialismo umanitario, componente fondamentale della cultura Liberty in Europa. Il villaggio comprende 59 tra villini e
case, con attorno tutti i servizi necessari
alla comunità operaia: l’asilo, la scuola
elementare, il teatro, i bagni, l’ambulatorio medico, la palestra, un convitto femminile e la chiesa.
Il complesso è attualmente sotto la tutela del Ministero dei Beni storici e Architettonici. La visita sarà effettuata con
la partecipazione di un rappresentante
della Associazione “Amici della Scuola di
Leumann”.
21 ottobre 2012
Costo: € 5,00 a persona;
€ 2,50 per i possessori
della Tessera Musei.
MOSTRA TEMPORANEA
DEGAS E IL NUDO
Promotrice delle Belle Arti Torino
Visita guidata alla mostra, la prima grande
esposizione monografica che Parigi, dopo
l’ultima retrospettiva del 1988 al Grand
Palais, organizza in onore di Edgar Degas (1834-1917), di concerto con il museo
d’Orsay. L’esposizione si prefigge di dare
il giusto rilievo ai progressi messi a segno
nella conoscenza dei grandi maestri della seconda metà del XIX secolo, dopo gli
omaggi tributati rispettivamente a Claude Monet (1840-1926) e Edouard Manet
(1832-1883). Questa meravigliosa retrospettiva, realizzata da Sandra Paugam
in collaborazione con il Museum of Fine
Arts di Boston, può contare su un ricchissimo fondo di opere grafiche del museo
d’Orsay, raramente esposto al pubblico
per motivi di conservazione, alle quali si
aggiungono prestiti straordinari delle più
grandi collezioni, come quelle del Philadelphia Museum of Art, dell’Art Institute
di Chicago o del Metropolitan Museum of
Art di New York.
10 novembre 2012
Costi: da definire
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | PROPOSTE FABI PLUS
79
VISITE GUIDATE
Scoprire Torino e non solo
CARLO CARRÀ E TIZIANO
IN MOSTRA AD ALBA
Visita alla mostra antologica dedicata a
uno degli artisti piemontesi più famosi,
Carlo Carrà (Quargnento [Alessandria],
1881 – Milano, 1966) dalla Fondazione
Ferrero di Alba, in collaborazione con
la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte
Roberto Longhi di Firenze e con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici.
A quasi vent’anni di distanza dall’ultima
grande mostra monografica dedicata
a Carlo Carrà, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1994), il
progetto espositivo, volto a una lettura
completa dell’opera dell’artista, prevede
una selezione di 60-70 opere di altissima
qualità, conservate nelle più importanti
istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, oltre che presso collezionisti privati di grande rilievo.
La mostra intende così rileggere l’intero percorso artistico di Carlo Carrà e
restituirne la grandezza, testimoniandone ogni sua fase: dalle prime prove
‘divisioniste’, ai capolavori del Futurismo,
80
LUCI D’ARTISTA
‘l’antigrazioso’, la Metafisica, il ‘Realismo
mitico’ e i paesaggi a partire dagli anni
Venti, le composizioni monumentali di
figura degli anni Trenta e una selezione
di nature morte, così da arrivare fino agli
ultimi anni della sua attività.
Nel corso della giornata è prevista una
passeggiata nel centro storico di Alba, caratterizzato dalla presenza di importanti
testimonianze di architettura e urbanistica medievali, che sarà anche occasione
per ammirare, nella sede della banca
d’Alba, il dipinto del Tiziano “Martirio di
San Lorenzo”, prima del suo ritorno nella
Chiesa dei Gesuiti di Venezia che lo ha
custodito dalla metà del ‘500, uno dei
capolavori dell’artista veneziano, restaurato grazie al contributo dell’Istituto di
credito albese.
18 novembre 2012
Costo: da definire
Passeggiata lungo le vie del centro città che nel periodo natalizio accolgono
istallazioni di arte contemporanea in una
esposizione nota ormai a livello internazionale come “Luci d’artista”.
Lungo l’itinerario saranno visibili anche
altre opere di artisti contemporanei che,
in questi anni di intenso rinnovamento
edilizio e urbanistico, hanno trovato collocazione permanente nella città.
Sarà possibile concludere il percorso con
un aperitivo in un locale storico.
20 dicembre 2012
Costo: da definire
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negozi, realizzazione di nuove costruzioni, direzione lavori, pareri alla Sovrintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie,
stesura di capitolati d’appalto, selezione di imprese edili qualificate.
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dipendenti bancari di aderire a prezzi
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sia manuali che strumentali all’avanguardia nella medicina riabilitativa.
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CONFERENZE
2 Ottobre 2012
“Il Ginseng: la radice della vita per riequilibrare il fisico, la mente e il corpo”
Relatore: Dr. Gino San - Erboristeria Ginseng House
9 Ottobre 2012
6 Novembre 2012
“Bio Viso Lifting: un trattamento
non invasivo e di alta efficacia”
Relatore: Sig.ra Anonella Di Prima
Il Regno delle Donne - Town Beauty
Farm
“Una nuova visione del rapporto
dentista paziente. La centralità di
quest’ultimo nella scelta terapeutica”.
Relatore: Dr. Giuseppe Corrente - Sicor
Torino Il centro per cura del sorriso
13 Novembre 2012
16 Ottobre 2012
20 Novembre 2012
“Come prevenire l’invecchiamento del
cervello”
Relatore: Dr. Alfonso Mastropietro Specialista in Neurologia e Psichiatria Forense - Responsabile Neurologia Ospedale
Cottolengo di Torino - Membro A.M.I.A.
Associazione Italiana Medici Anti-Aging
23 Ottobre 2012
“Riniti, sinusiti e i disturbi della voce
nell’ambito professionale”
Relatore: Prof. Giancarlo Pecorari Medico Chirurgo - Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Maxillofacciale
“I Segreti dell’eredità (successioni
e donazioni)”
Relatore: Notaio Remo Bassetti
Studio Bassetti Torino
“I segni della menzogna: come il
corpo svela l’inganno”
Relatore: Dr. Rudy Lanza - SinergosIstituto Italiano Sinergologia
Gli appuntamenti si svolgono presso la
sede di Via Guarini 4 a Torino nelle date
sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 19,30.
La partecipazione è gratuita per gli associati e loro familiari. Al termine di ogni
conferenza viene offerto un aperitivo ai
partecipanti.
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tel. 011 5611153 – [email protected]
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | CONVENZIONI
81
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Tel. 011 19694220
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DR. ROBERTO MARRONE
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mente umana attraverso il linguaggio
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10% sul prezzo dei singoli biglietti d’ingresso agli spettacoli d’Opera e di Concerto.
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Tel. 011 8815241
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individuali, su misura, sui quali non
verrà applicato alcun diritto di iscrizione
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per la casa, complementi d’arredo, interior design, antiquariato etnico, raffinati accessori, libri di viaggio e volumi
etnografici.
Partecipazione gratuita a mostre e
rassegne fotografiche organizzate negli spazi espositivi del Tucano Concept
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I LUOGHI DEL GUSTO
I LUOGHI DEL GUSTO
RISTORANTE INDIANO
JAIPUR
Un affascinante viaggio nella
cultura più antica del mondo
attraverso i sapori e i colori,
un mondo dove le spezie
con la loro festa di profumi
sono la vera chiave d’accesso alla magia dei gusti.
Impegno costante e rispetto
della vera tradizione contraddistinguono questo ristorante, che in un ambiente raffinato ed elegante propone i
migliori piatti della cucina
indiana.
RISTORANTE GIOVANNI
Dal 1976, Giovanni mescola
sapientemente le antiche tradizioni per donare fragranze
ed aromi difficili da scordare:
dal pane alla pasta fatti rigorosamente a mano come
una volta, così i dolci proposti ogni giorno, i sorbetti e
gelati fatti di soli ingredienti
naturali e freschi, per offrire
la miglior qualità che il mercato propone.
Dalle origini siciliane dei
titolari al territorio piemontese che impregna le ricette
Ideale non solo per una cena
romantica, ma anche per
feste, banchetti, buffet. Servizio take away. Ampio parcheggio.
Ristorante indiano Jaipur
C.so Orbassano 230 Torino
Tel. 011 3298932
[email protected]
www.jaipur.to.it
Convenzione associati
FABI Plus: sconto del 15%
in carta, difficile non trovare
la traccia di qualche regione
nelle numerose proposte
contraddistinte dalla selezione e la freschezza delle materie prime.
Ristorante Giovanni
Via Gioberti 24 – Torino
Tel. 011 539 842
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www.ristorantegiovanni.it
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FABI Plus: sconto del 10%
FABI Plus consiglia:
EL CRINET TRATTORIA DOC
A conduzione familiare, in
un ambiente caldo ed accogliente, un team giovane,
cordiale e professionale sarà
lieto di accogliervi in un viaggio unico ed irripetibile alla
scoperta della buona cucina
e del buon bere. Da sempre
attenti alle tradizioni ed alla
qualità delle materie prime
impiegate, tutte rigorosamente piemontesi, El Crinet
offre una cucina tipica completamente rivisitata in chiave moderna e creativa. Pasta
RISTORANTE ARGENTINO
VOLVER
Il segreto del Ristorante Volver è quello di far cuocere la
carne da cuochi specializzati,
secondo le antiche tradizioni: il punto di forza è infatti la
carne argentina, considerata
tra le migliori al mondo, che
arriva fresca, sottovuoto.
Inoltre si possono scegliere
i migliori tagli della carne
italiana selezionati da una
macelleria artigiana.
Al menù si aggiunge un’ampia varietà di antipasti e
fresca tutti i giorni, fatta in
casa direttamente dallo chef,
pane e grissini artigianali,
dolci di produzione propria e
ricca carta dei vini.
El Crinet Trattoria Doc
Via G. Gropello 17/E angolo
Via Grassi – Torino
Tel. 011 4347415
[email protected]
www.elcrinet.net
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FABI Plus: sconto del 10%
sul menù à la carte escluse
festività
piatti tipici argentini, quali
le “empanadas”, da accompagnare a prelibati vini locali.
Ristoranti Volver
Via Botero 7 angolo
Via Barbaroux - Torino
Via Santa Croce 0/3
(piazza Carlina) - Torino
Tel. 0115660524 - 0115628441
3289586494
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www.ristorantivolver.com
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FABI Plus: sconto del 15%
a cena
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | I LUOGHI DEL GUSTO
85
GITE
gite
Per prenotazioni
rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153
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21 OTTOBRE 2012
Castagnata d’autunno - Carignano
Piacevole giornata dedicata al relax presso il suggestivo
Lago Arenile di Carignano, un’oasi di verde e di pace nel
Parco Fluviale del Po, cosiddetto “Po morto” a un passo dalla città. Per i partecipanti, rinfresco e castagnata
intorno al fuoco, in area attrezzata di tavoli e barbecue
predisposti al coperto. Presentazione delle attività di
canoa e tiro con l’arco, con tempo libero a disposizione per
la pratica.
28 OTTOBRE 2012
Gita nelle Terre del Barolo
In Piemonte, nella provincia di Cuneo, si trova l’area delle
Langhe, una delle zone vinicole più famose d’Italia e del
mondo: qui, infatti, viene vinificato il Barolo, uno dei vini
più celebri della nostra nazione. Il vitigno Nebbiolo trova in
questa zona le condizioni ideali per esprimersi ai massimi
livelli e regalarci così questo vino pregiato che è uno dei
primi in Italia ad ver ricevuto il riconoscimento della DOCG.
Un’occasione unica di visitare i caratteristici paesi delle
Langhe: dal comune di La Morra al borgo medievale di
Grinzane Cavour fino a Castiglione Falletto.
8 DICEMBRE 2012
Mercatini di Natale - Montreux
I Mercatini di Natale sono senza alcun dubbio la meta
giusta per chi subisce il fascino dell’inverno e dei paesaggi innevati. Chi ne ha visitato almeno uno nella vita, ne
ricorderà certamente le luci, i colori, le bancarelle con gli
oggetti tipici del Natale, il profumo della cannella e l’odore
fumoso delle salsicce arrosto.
Questa tradizione, che viene dal lontano mondo dei
commerci medievali, resiste tutt’oggi nell’immaginario
comune richiamando migliaia di visitatori ogni anno e
reinventandosi secondo i tempi e i gusti di un mondo più
globalizzato.
86
SPETTACOLI
Tramite il circuito ticket.it vendita di biglietti per gli
spettacoli:
WILCO
BIAGIO ANTONACCI
Torino
Palaolimpico ex Isozaki
27 novembre 2012
ore 21.00
Venaria Reale (TO)
Teatro della Concordia
12 ottobre 2012
ore 20.30
2° anello numerato
frontale € 43,70
Parterre in piedi € 41,40
Posto unico € 28,75
CESARE CREMONINI
Torino
Palaolimpico ex Isozaki
26 ottobre 2012
ore 21.00
Torino – Palaompico
Foyer Grande
29 novembre 2012
ore 21.00
1° anello numerato € 40,25
Parterre € 34,50
Posto unico € 28,75
GIGI D’ALESSIO
Torino – Palaolimpico
ex Isozaki
6 novembre 2012 – ore
21.00
BLACK KEYS
Torino
Palaolimpico ex Isozaki
1 dicembre 2012
ore 21.00
1° anello numerato € 32,20
Parterre € 25,30
Tribuna non numerata
posto unico € 36,80
SKUNK ANANSIE
Milano – Mediolanum
Forum Assago
19 novembre 2012
ore 21.00
EMMA
CLUB DOGO
Milano – Alcatraz
6 dicembre 2012
Posto unico € 17,25
Tribuna non numerata € 39,10
Parterre non numerato € 39,10
Per prenotazioni e ritiro biglietti
rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 – [email protected]
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SPETTACOLI
87
IL NOTAIO RISPONDE
Il notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese, collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni, donazioni,
compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di fondi patrimoniali,
mutui e altri tipi di finanziamento. Per le vostre domande scrivete a
[email protected].
Ho ereditato una casa in comproprietà
con i miei fratelli e mia madre, posso
comprare una prima casa, nello stesso
comune?
Alessandra – Unicredit
Certamente. La quota di comproprietà
su un immobile ereditato non è mai di
ostacolo all’acquisto con le agevolazioni.
◆◆◆
Sono la prima di tre fratelli maggiorenni. I nostri genitori hanno fatto enormi
differenze sia affettive che economiche
nei nostri confronti. Al più piccolo di 28
anni, spesato e accudito dai miei, gli è
stata regalata la casa del mare dei nostri nonni materni. Io quali diritti ho?
Marilena – IntesaSanpaolo
Alle differenze affettive, purtroppo, non
si può rimediare, a quelle economiche
sì ma entro certi limiti. I figli sono “legittimari” e questo vuol dire che hanno diritto a una quota di eredità. Per calcolare
l’asse ereditario si conteggiano anche i
beni che sono stati donati, quindi anche
la casa familiare di cui lei parla. Il suo
88
diritto lo potrà reclamare solo alla morte
dei genitori, ma attenzione: essere legittimari non significa avere diritto a una
certa quota su ogni singolo bene, ma
solo a una certa quota sull’intero (nel
suo caso, al momento in cui non ci fossero più i genitori sarebbe di due noni).
Questo significa che se nell’eredità ci
sono beni sufficienti a coprire quella
quota (altri immobili ma pure liquidi) la
donazione rimane inattaccabile.
◆◆◆
Vorrei costituire una società con alcuni collaboratori per la gestione della
nostra attività. Cosa mi conviene, una
società di persone o di capitali?
Antonio
E chi può dirlo? Sono tali e tante le variabili che influiscono su questa scelta
che vanno affrontate a tavolino, caso per
caso, a seconda dell’attività, dei rapporti
tra i futuri soci, del prevedibile fatturato
e così via. Come sommarissime informazioni di partenza è utile sapere che:
la società di capitali ha maggiori costi,
anche per le tenuta contabile; la socie-
tà di persone espone almeno qualcuno
dei soci alla responsabilità per i debiti
anche con il suo patrimonio. Ma certamente per maturare la decisione opportuna è necessaria una seduta ad hoc, e
magari con un commercialista oltre che
con un notaio.
◆◆◆
Sono proprietario di un immobile di cui
ho ceduto l’usufrutto a mio padre precisando nell’atto di compravendita che
tale diritto è riservato individualmente
a lui. Se lui si unisse in nuovo matrimonio con una donna non comunitaria, la
nuova compagna potrebbe vantare il
diritto ad abitare alla morte del genitore? E magari anche l’eventuale prole?
Roberto – Unicredit
La nuova compagna non avrebbe alcun
diritto, che sia comunitaria, non comunitaria e persino concittadina…Tutti i
diritti che si possiedono prima del matrimonio non entrano in comunione
con il coniuge. Potrebbe, se il contratto
non lo esclude, trasferirli chi li detiene,
quindi suo padre a un terzo. Ma l’usufrutto è un diritto che si estingue con
la morte del titolare, e quindi chi lo acquista potrebbe goderne non sino alla
morte sua ma sino alla morte di colui
che glielo ha ceduto. I più apprensivi
potrebbero, al più temere, una sequenza di questo genere: il padre usufruttuario si sposa, vive con la moglie nella
casa di cui è usufruttuario, ha dei figli
con lei, poi si separa e il giudice ordina
l’assegnazione della casa familiare al coniuge. La mia opinione è che nemmeno
in questo caso, alla morte dell’usufruttuario, il coniuge potrebbe conservare
l’abitazione. Ma poi perché pensare
sempre al peggio? E se suo padre invece
sposasse una miliardaria?
L’ESPERTO FISCALE RISPONDE
Paolo Quaglia, responsabile della sezione fiscale della Nova Labor
Servizi /Caaf Fabi srl, collabora con la nostra rivista per rispondere
ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi, detrazioni e deduzioni
inerenti alla compilazione del Modello 730. Potete inviare le vostre
domande a [email protected].
Ai fini dell’Imu per considerare l’immobile come abitazione principale è
sufficiente che il possessore vi dimori
abitualmente?
Gianluca – Unicredit
In realtà no: perché si possa considerare un immobile come abitazione
principale, deve essere quello in cui il
possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. L’articolo 13, comma
2, del Dl n. 201/2011 definisce come
“abitazione principale” l’immobile,
iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio
urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore ed il suo
nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.
La norma richiede, pertanto, che il
contribuente abbia nell’immobile non
solo la dimora abituale, ma anche la
residenza anagrafica.
◆◆◆
Mia moglie, fiscalmente a mio carico,
ha stipulato un contratto di assicurazione. Posso detrarre i premi da lei
pagati?
Mario - Intesasanpaolo
Certamente si: nel caso in cui sua
moglie risulti sia come contraente del
contratto di assicurazione che come
assicurato, i premi pagati per l’assicurazione per il rischio di morte o di
invalidità permanente non inferiore al
5%, a condizione che l’impresa di assicurazione non abbia la facoltà di recesso dal contratto, sono tra gli oneri per
i quali spetta la detrazione del 19%,
fino a un importo massimo di premio
pari a 1.291,14 euro.
◆◆◆
Mi potrebbe fornire una sintesi sulle
nuove detrazioni fiscali per le ristrut-
turazioni edilizie, introdotte dal nuovo decreto sviluppo (decreto legge n.
83/2012).
Giacomo
Per il 2012 la detrazione del 36%, con
un limite massimo di 48mila euro,
spetta per le spese di ristrutturazione
effettuate dal 1° gennaio 2012 fino al
25 giugno 2012. Invece, la detrazione
del 50% si applica per le spese pagate “dal 26 giugno 2012 al termine del
periodo di imposta per un ammontare massimo di 96mila euro, al netto
delle spese già sostenute alla predetta
data, comunque nei limiti di 48mila
euro, per le quali resta ferma la detrazione del 36 per cento”.
In caso di interventi diversi per lo stesso immobile, il limite non potrà superare i 96mila euro per l’immobile in
questione, nemmeno se il pagamento
dei 48mila euro per il primo intervento è avvenuto entro il 25 giugno 2012
e un pagamento di 96mila euro per
il secondo intervento viene effettuato
successivamente entro l’anno.
Per l’anno in corso (2012), per le spese
effettuate fino al 25 giugno, la detrazione che spetta è del 36%, con un limite
massimo di 48mila euro, e il 50% per
quanto pagato dal 26 giugno 2012 al
termine del periodo d’imposta per un
ammontare massimo di 96mila euro,
al netto delle spese già sostenute alla
predetta data, comunque nei limiti di
48mila euro, per i quali resta ferma la
detrazione del 36 per cento. L’Agenzia
delle Entrate non specifica se si tratta
o meno di prosecuzione di intervento
e si ritiene che la regola vale indipendentemente se vi sia o meno una prosecuzione dell’intervento. In particolare se alla data del 20 giugno sono stati
pagati, con bonifico “parlante” 50mila
euro per un intervento e al 30 giugno
ne sono stati pagati 100mila per un
altro, per il primo pagamento si potrà
detrarre il 36% di 48mila euro, mentre per il secondo pagamento si potrà
recuperare il 50% di 48mila euro, non
recuperando i 52mila euro che eccedono i 48 mila euro agevolati nel primo
periodo (96mila euro del secondo periodo, meno i 48 mila euro già agevolati).
A partire dal 1° luglio 2013, si tornerà a
giocare con le vecchie regole: il bonus
scenderà nuovamente al 36% e il tetto massimo di spesa tornerà quello di
sempre, cioè 48mila euro.
In tutto questo, ovviamente, un ruolo
fondamentale lo giocano i bonifici, e
in particolare le date di versamento indicate. Il Decreto, abbiamo detto, è entrato in vigore martedì 26 giugno (data
di pubblicazione in Gazzetta), di conseguenza ogni versamento effettuato
fino al 25 giugno non potrà godere del
bonus maggiorato. Al contrario, tutti i
bonifici emessi a partire dal 26 giugno
rientrano nelle nuove regole e hanno
diritto, pertanto, al 50% di sconto.
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | GLI ESPERTI RISPONDONO
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L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE
Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare
torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa.
Potete inviare le vostre richieste a [email protected].
Il signor Attilio di Giaveno mi chiede
un consiglio: Ho ereditato un appartamento a Milano e ho deciso di venderlo. Sono indeciso se affidare un incarico “in esclusiva” ad una sola agenzia
o se affidarmi “non in esclusiva” a più
agenzie. Cosa mi consiglia?
Signor Attilio, le consiglio senza dubbio
di affidarsi ad una sola agenzia.
Nel selezionare l’agenzia le suggerisco
di confrontare i costi provvigionali e soprattutto di verificare quali saranno i canali promozionali utilizzati e con quale
cadenza verranno fatte le pubblicità.
In altre parole non si accontenti di un’agenzia che le garantisce “pubblicità su
internet”: approfondisca su quali portali!
Non si accontenti di un’agenzia che le
promette la pubblicità sul “Corriere della
Sera”: cerchi di sapere con quale periodicità. Consulti il loro sito e i portali da loro
utilizzati per verificare come realmente
propongono gli immobili che già stanno
commercializzando. Chieda di sapere se
utilizzano riviste di inserzioni immobiliari (ad esempio a Torino ci sono: “Attico” – “Più Case” – “Case Magazine”).
Infine verifichi ancora:
a) l’attenzione che prestano alle fotografie che normalmente vengono fatte
da inserire sul sito e sui portali;
b) se realizzano delle brochure da consegnare ai potenziali clienti;
c) se sono disponibili, al caso, a collaborare con altri operatori immobiliari;
d) se eseguono delle segnalazioni a
“mailing list” mirate etc… etc…
In definitiva, sono convinto che affidarsi ad un’unica agenzia che proponga
un marketing di vendita a 360 gradi
sia molto più efficace e più mirato che
affidarsi a tante agenzie che ci lavorano
poco e spesso male.
◆◆◆
Ho letto che ci sono delle novità sulle
detrazioni fiscali in caso di ristrutturazioni. Può dirmi qualcosa di più? Molte grazie. Giovanni
L’art. 11 del D.L. del 22/06/2012 n. 83,
c.d. “decreto crescita e sviluppo”, entrato
in vigore il 26/06/2012, prevede alcune
novità tra cui le più importanti sono:
1) aumento della percentuale di detrazione dal 36% al 50% per le spese
documentate relative a determinati
interventi di recupero edilizio.
La “nuova” detrazione del 50% compete le spese pagate dal 26/06/2012
al 30/06/2013.
2) riduzione della percentuale di detrazione dal 55% al 50% per gli interventi di riqualificazione energetica (es.
sostituzione di serramenti esterni)
◆◆◆
Sono proprietario di un alloggio occupato che vorrei vendere. Rispetto al
suo valore di mercato “a libero” quale potrebbe essere lo scarto riduttivo?
Piera – Montepaschi
Non esiste una percentuale fissa ma dipende da diversi fattori tra i quali: tipo di
contratto, scadenza, canone, situazione
oggettiva e soggettiva dell’inquilino (età,
redditi, professione). In situazioni “normali” la riduzione è del 15 - 20% ma può
raggiungere anche il 30% nei casi più
difficili. In molte situazioni si consiglia
di fare una “trattativa di buona-uscita”
con l’inquilino per cercare di liberare
l’immobile e metterlo sul mercato libero
da vincoli locativi.
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L’AVVOCATO RISPONDE
Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato
Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi,
di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in
redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse
generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected].
Ricevo dal Sig. Antonio il seguente
quesito: “Sono proprietario esclusivo
di un posto auto, all’interno di un condominio. Il regolamento di condominio non dice nulla in merito alla delimitazione e recinzione dei posti auto.
Volevo sapere se, al fine di evitare che
altri utilizzino il posto di mia proprietà, posso recintarlo con una catena o
con una transenna. In caso affermativo, qualora in fase di manovra un
condomino andasse ad urtare contro
la recinzione, potrebbe chiedermi i
danni?”
Normalmente l’uso dei parcheggi condominiali è disciplinato dal regolamento
di condominio.
In assenza di norme regolamentari specifiche, si deve fare riferimento al codice
civile ed ai principi fondamentali del diritto privato, a cominciare dal più importante: quello che non è espressamente
vietato dalla legge, è lecito.
L’art. 841 del Codice Civile riconosce al
proprietario del fondo (e per tale si intende qualsiasi superficie di proprietà
privata, ivi compreso il posto auto) il diritto di chiudere la sua proprietà. Chiudere significa ovviamente recintare, delimitare e, più in generale, porre in essere
tutte le tutele necessarie per preservare
la proprietà.
L’unico accorgimento che si deve avere nella delimitazione della proprietà
è quello di pregiudicare quella altrui,
come espressamente prevede l’art. 833
del Codice Civile, il quale sanziona i
c.d. “atti emulativi”, ovvero tutti quei
comportamenti che non “abbiano altro
scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”.
È dunque chiaro che le caratteristiche
della recinzione devono essere tali da
renderla utile e conveniente per le prerogative del proprietario, senza aggravare
irragionevolmente le ragioni degli altri
condomini.
Quanto alla seconda domanda, mi permetta di rilevare che, se un conducente
distratto non si avvede di una barriera
fissa e vi sbatte contro, non potrà certo
chiedere un risarcimento danni, essendo lui stesso la causa del sinistro.
Paradossalmente il risarcimento del
danno spetterebbe al proprietario della barriera eventualmente danneggiata
dall’automobilista sbadato.
◆◆◆
Di particolare attualità è il quesito posto dal Sig. Gianfranco: “Di recente ho
acquistato un modellino di automobile su ebay, ma, al suo ricevimento, ho
riscontrato l’imballo danneggiato ed
alcune scalfitture sulla carrozzeria.
Volevo sapere a chi rivolgere la mia
domanda di risarcimento dei danni
subiti”.
Caro Gianfranco, per rispondere alla
sua domanda bisogna partire da un presupposto.
Nel caso del commercio elettronico, gli
affari si intendono conclusi nel tempo
e nel luogo dell’inizio dell’esecuzione,
ossia con il passaggio del prodotto dal
venditore al corriere che si occuperà
della spedizione, così come stabilito dal
primo comma dell’art. 1327 del Codice
Civile.
A ciò consegue che il venditore non può
rispondere per il danneggiamento o per
la perdita del prodotto non assicurato, in
quanto ha completato i propri obblighi
con la consegna della merce al trasportatore e nulla può per la fase successiva.
L’unica azione consentita al danneggiato è dunque quella nei confronti del corriere, ai sensi dell’articolo 1693, primo
comma, del Codice Civile, che stabilisce
la responsabilità del c.d. vettore, per tutte le perdite ed avarie delle cose consegnategli per il trasporto, da quando le
riceve a quando le consegna al destinatario, salvo che non provi che il danno
è avvenuto per caso fortuito, oppure in
conseguenza dei vizi delle cose stesse, o
infine per colpa del mittente o del destinatario.
Attenzione però in quanto i diritti derivanti dal contratto di trasporto, ivi compreso quello al risarcimento, si prescrivono entro un anno (in questo caso dalla
scoperta del danno).
ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | GLI ESPERTI RISPONDONO
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La parola ai lettori
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Spettabile FABI Plus
vorrei complimentarmi con voi per l’iniziativa del sorteggio
dei biglietti per i parchi divertimento.
Anche se non sono stata tra i vincitori l’ho molto apprezzata,
e spero di essere più fortunato la prossima volta!
Elisabetta - Unicredit
Gent.ma Elisabetta
Ci fa piacere che abbia apprezzato l’iniziativa, in un momento di crisi, i regali fanno sempre piacere, ne proporremo
un’altra sicuramente prima di Natale.
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Buongiorno FABI
Vorrei sapere perché dalla FABI arrivano mail su nuove convenzioni commerciali invece che notizie sindacali. Non è una bella pubblicità per la nostra sigla.
Chiara - Intesasanpaolo
Gent.ma Chiara
Grazie per la segnalazione, ma non abbiamo intenzione
di sostituirci al sindacato!
Noi siamo l’associazione ricreativa e per il tempo libero
della FABI che cura esclusivamente questo campo. Certamente la FABI ha i suoi strumenti di informazione e anche
molto innovativi. Hai visitato il sito www.fabi.it? Oppure
guardi la nuovissima webtv dedicata esclusivamente ai bancari su www.fabitv.it.
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Spett.le Redazione
Devo ringraziare tutta la redazione, e in
particolare il Direttore Paola Gomiero, per
avere “ospitato” nella rivista il corpo tecnico
della nostra Marina Militare, specificatamente le Capitanerie di Porto-Guardie
Costiera, nel 147° anniversario della
loro fondazione, dodicimila uomini
che vegliano sulle nostre coste e porti, dando sicurezza a tutti noi con
la componente navale, aerea, e
subacquea. Questi uomini con
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il comando Capitaneria di porto-Guardia Costiera di
Genova, ed il nucleo di Verbania al comando del 1°
Maresciallo Raffaele Falco, ringraziano il Direttore e
la redazione per avere ”aperto“ le porte di casa Fabi
Plus alla Guardia Costiera.
Vincenzo - FABI Varese
Grazie Vincenzo da parte di tutta la redazione.
9
Negli ultimi numeri della rivista ho letto
con interesse la rubrica “Piemonte secondo noi” in cui
la giornalista e il fotografo ci portano alla scoperta di
luoghi che, pur non essendo distanti da Torino, non
tutti hanno il piacere di conoscere. Vorrei proporre per
i prossimi servizi Alba, dove risiedo da diversi anni: oltre alle torri medievali e al Duomo, è possibile vistare
la casa natale di Beppe Fenoglio, e soprattutto in autunno, con la vendemmia e la raccolta delle nocciole, ci sono varie occasioni di degustare prodotti tipici,
per esempio durante la Fiera del Tartufo. Spero che
vogliate accogliere la mia proposta in futuro per fare
conoscere questa splendida cittadina.
Franco - pensionato
Gent.mo Franco
È un’ottima idea pubblicare le meraviglie di
Alba, la sua storia e le sue tradizioni, manderemo
sicuramente i nostri inviati a farle visita.
IN QUESTO NUMERO
PLUS MAGAZINE
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Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 21 - ottobre 2012
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
[email protected]
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
Copertina
Robert Redford incanta il Lido
Protagonisti
Francesca Piccinini: non sarà facile
ma voglio vincere ancora
10 Eventi
Salone del Gusto e Terra Madre: il giro del mondo in cinque giorni
22 Tecnofuturo
34 Protagonisti
38 Moda
46 Approfondimenti
68 Mappamondo
74 Attualità
76 Itinerari
Intervista a Chris Pissarides, Premio Nobel 2010
Oliviero Toscani: uccidiamo le mamme!
Questione di particolari
Il mago delle uova imperiali Carl Fabergé
India del Sud: la danza di Shiva
Le sentinelle del mare
Piemonte secondo noi: Bardonecchia
Photo editor
Alessandro Lercara, Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Dario Migliardi, Barbara Odetto,
Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella,
Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi
Fotografie
Andrea Alborno, Fabio Artesi, Michele Battistuzzi
Michael Bundscherer, Mattia Boero, Roberto Colonnello,
Ennio Maffei, Carla Milone, Mario Perotto, Roberto
Tibaldi, Archivio Mostra del Cinema, Archivio Salone del
Gusto, Archivio Stilisti, Archivio Consorzio La Venaria
Reale, Archivio Teatro Regio, Archivio Il Tucano, Archivio
Guardia Costiera, Archivio Ufficio Stampa Bardonecchia
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
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San Mauro Torinese
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In copertina
Robert Redford
LE RUBRICHE
14 Gusti e piaceri
26 Medicina e salute
50 Idee e Servizi
52 Comunicazione e immagine 56 Salute e benessere
62 Recensioni: film, libri,
fumetti, mostre, musica, teatri
88 Gli esperti rispondono
92 La parola ai lettori
LE PROPOSTE
78 Visite guidate
81Conferenze
81Convenzioni
86Gite
87Biglietteria
ROBERT REDFORD
EVENTI
FRANCESCA PICCININI
MODA
69ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
NON SARÀ FACILE MA VOGLIO VINCERE
ANCORA
OLIVIERO TOSCANI
SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE
QUESTIONE DI PARTICOLARI
APPROFONDIMENTI
UCCIDIAMO LE MAMME!
IL MAGO DELLE UOVA
IMPERIALI CARL FABERGÉ
CHRIS PISSARIDES NUOVE
MAPPAMONDO
TECNOLOGIE E MONDO DEL LAVORO
INDIA DEL SUD: LA DANZA DI SHIVA
Pubblicazione quadrimestrale Numero XXI - ottobre 2012
PLUS MAGAZINE
RUBRICHE
GUSTI E PIACERI,
MEDICINA E SALUTE,
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E IMMAGINE,
SALUTE E BENESSERE,
RECENSIONI FILM,
LIBRI, FUMETTI,
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GLI ESPERTI RISPONDONO,
LA PAROLA AI LETTORI.
PROPOSTE
VISITE GUIDATE,
CONFERENZE,
CONVENZIONI,
GITE, BIGLIETTERIA.
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Robert Redford
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero