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ROBERT REDFORD EVENTI FRANCESCA PICCININI MODA 69ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA NON SARÀ FACILE MA VOGLIO VINCERE ANCORA OLIVIERO TOSCANI SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE QUESTIONE DI PARTICOLARI APPROFONDIMENTI UCCIDIAMO LE MAMME! IL MAGO DELLE UOVA IMPERIALI CARL FABERGÉ CHRIS PISSARIDES NUOVE MAPPAMONDO TECNOLOGIE E MONDO DEL LAVORO INDIA DEL SUD: LA DANZA DI SHIVA Pubblicazione quadrimestrale Numero XXI - ottobre 2012 PLUS MAGAZINE RUBRICHE GUSTI E PIACERI, MEDICINA E SALUTE, IDEE E SERVIZI, COMUNICAZIONE E IMMAGINE, SALUTE E BENESSERE, RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI, GLI ESPERTI RISPONDONO, LA PAROLA AI LETTORI. PROPOSTE VISITE GUIDATE, CONFERENZE, CONVENZIONI, GITE, BIGLIETTERIA. 21 Robert Redford Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero IN QUESTO NUMERO PLUS MAGAZINE 2 6 Periodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 21 - ottobre 2012 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/plusonline/ [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Milena Lagnese Copertina Robert Redford incanta il Lido Protagonisti Francesca Piccinini: non sarà facile ma voglio vincere ancora 10 Eventi Salone del Gusto e Terra Madre: il giro del mondo in cinque giorni 22 Tecnofuturo 34 Protagonisti 38 Moda 46 Approfondimenti 68 Mappamondo 74 Attualità 76 Itinerari Intervista a Chris Pissarides, Premio Nobel 2010 Oliviero Toscani: uccidiamo le mamme! Questione di particolari Il mago delle uova imperiali Carl Fabergé India del Sud: la danza di Shiva Le sentinelle del mare Piemonte secondo noi: Bardonecchia Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco Hanno collaborato a questo numero: Dario Migliardi, Barbara Odetto, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi Fotografie Andrea Alborno, Fabio Artesi, Michele Battistuzzi Michael Bundscherer, Mattia Boero, Roberto Colonnello, Ennio Maffei, Carla Milone, Mario Perotto, Roberto Tibaldi, Archivio Mostra del Cinema, Archivio Salone del Gusto, Archivio Stilisti, Archivio Consorzio La Venaria Reale, Archivio Teatro Regio, Archivio Il Tucano, Archivio Guardia Costiera, Archivio Ufficio Stampa Bardonecchia Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 LUS IP FAB SU Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers Torino Stampa Garabello Artegrafica San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina Robert Redford LE RUBRICHE 14 Gusti e piaceri 26 Medicina e salute 50 Idee e Servizi 52 Comunicazione e immagine 56 Salute e benessere 62 Recensioni: film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 88 Gli esperti rispondono 92 La parola ai lettori LE PROPOSTE 78 Visite guidate 81Conferenze 81Convenzioni 86Gite 87Biglietteria Andar per mostre e... Paola Gomiero direttore Fabi Plus Torino autunno in Piazza Cavour L’ amore per l’arte resiste anche alla crisi. Sembra proprio che gli italiani abbiano riscoperto il gusto di ‘andar per mostre e musei’ condividendo il piacere con amici e famigliari. Il 2011, con i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ha fatto da volano al moltiplicarsi di proposte culturali, con un’affluenza di pubblico spesso oltre le aspettative degli stessi organizzatori. In effetti visitare una mostra è diventato un piacere alla portata di tutti. Non occorre affrontare costi eccessivi o essere esperti d’arte per provare l’emozione che trasmette un’opera realizzata da un artista. Anche la nostra Torino, prima capitale d’Italia, ricca di storia, arte e tradizione, dotata di risorse materiali ereditate dall’illustre passato, si è risvegliata dal torpore trasformandosi in una città dinamica e sensibile nel valorizzare i suoi musei, la sua storia e il suo futuro. FABI Plus, con le sue iniziative, accompagnerà i soci nell’autunno offrendo nuove occasioni per ampliare le nostre conoscenze con le visite guidate e la carta musei scontata. Vi segnaliamo: Artissima, l’Internazionale d’arte Contemporanea, (pag.65), la mostra Fabergé alla Venaria – il gioielliere degli ultimi Zar (pag.46), la mostra di Edgar Degas alla promotrice delle Belle Arti e la mostra di Carlo Carrà e Tiziano inserite negli appuntamenti del percorso ‘Scoprire Torino e non solo’ (pag.78). Da non perdere, perché sempre di cultura si tratta, il tanto atteso appuntamento con ‘Il Salone del Gusto e Terra Madre’ (pag.10), mostra mercato dedicata all’enogastronomia di qualità, quest’anno in un’unica edizione. Ma l’autunno è la stagione in cui, complice il clima, si torna con piacere al cinema per vedere le produzioni italiane e internazionali lasciandoci coinvolgere dal mondo fascinoso dei film sul grande schermo. Come per la passata edizione, il nostro Magazine ha presenziato alla Mostra di Venezia, giunta alla 69ª edizione (pag. 2), dove le numerose pellicole, come le tele nelle mostre, hanno il compito di raffigurare situazioni che inquadrano un’epoca, un luogo, persone e idee. Esperienze che entusiasmano e che condividiamo con i nostri lettori. [email protected] ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | EDITORIALE 01 COPERTINA Il divo, per la prima volta nella sua grande carriera, è arrivato a Venezia per presentare, alla 69ª edizione della Mostra del Cinema, il suo nuovo film Fuori Concorso “The company You Keep”, che lo vede nel ruolo di regista e attore e sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane dal 15 novembre. Redford e la moglie Sibylle Szaggars ROBERT REDFORD INCANTA IL LIDO k a cura di PAOLA GOMIERO foto Archivio Festival 2 Robert Redford ha compiuto 76 anni nel mese di agosto e il giorno del suo compleanno ha dichiarato: “credo di essere forse il più bel nonno in circolazione”. In effetti resta l’attore e regista più affascinante di tutti i tempi, inconfondibile per il suo stile impeccabile, sempre perfettamente a suo agio sia vestito in giacca e cravatta sia vestito casual o da cowboy. È arrivato a Venezia accompagnato dal suo “erede” Shia LaBeouf, suo antagonista in questo thriller a sfondo politico. In conferenza stampa si è distinto per la disponibilità che ha mostrato con i giornalisti, con i quali ha dibattuto a lungo sui vari temi del film. Più freddo invece sul red carpet, con i fan giunti da tutta Italia per vederlo. The Company You Keep è tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gordon. Nel Cast oltre a Shia LaBeouf altri grandissimi attori: Susan Sarandon, Richard Jenkins, Julie Christie, Brendan Gleeson, Stanley Tucci, Nick Nolte, Terrence Howard. COPERTINA The Company You Keep Signor Redford che cosa l’ha affascinata maggiormente del libro di Neil Gordon e della vicenda dei Weather Underground? Io come ben sapete, visto che conoscete il mio lavoro, sono sempre stato affascinato dalla storia americana e quando ho letto il libro di Gordon ho pensato che, ora, fosse il momento adatto per prendere come spunto le esistenze di alcuni membri dei Weather Underground e raccontare questa storia. Per realizzare questo film doveva passare del tempo, io ovviamente c’ero negli anni ’70, ma anche qualche anno dopo mi sembrava sempre troppo presto per fare un film su quel periodo e, in particolare, su gente che aveva fatto quella scelta. Adesso a trent’anni e più di distanza, tutto è diventato storia e quindi è giusto raccontarlo. Invece a livello esclusivamente personale devo dire che ho voluto fare questo film perché il mio ruolo mi riportava a I Miserabili e al personaggio di Jean Valjean, che aveva scontato diciannove anni per una pagnotta. Ma lei cosa ne pensa di quello che è stato il movimento dei Weather Underground? Jim Grant (Redford) è un avvocato che si occupa di diritti civili e un padre single che vive con la figlia in un tranquillo quartiere alla periferia di Albany, New York. Il suo mondo viene sconvolto quando uno spregiudicato giornalista, Ben Shepard (LaBeouf) rivela che Grant è un estremista pacifista evaso e ricercato per omicidio. Dopo essere vissuto per più di trent’anni fingendosi avvocato, ora Grant deve darsi alla fuga: diventato l’obiettivo di una sfrenata caccia all’uomo per tutti gli Stati Uniti scatenata dall’Fbi, si mette in viaggio alla ricerca della persona che può dimostrare la sua innocenza. Shepard conosce bene l’importanza della storia che ha rivelato, e sa che per un giornalista come lui opportunità simili capitano una volta nella vita. Determinato quindi a farsi strada, non si ferma davanti a nulla e scava nel passato più nascosto di Grant; nonostante gli avvertimenti del suo capo e le minacce dell’Fbi, lo insegue senza tregua per tutto il paese. Mentre Grant riapre vecchie ferite e si riunisce ai membri del suo gruppo, il Weather Underground, Shepard si rende conto che nella storia di Grant qualcosa non torna, e proprio nel momento in cui l’Fbi sta per arrivare, scopre gli straordinari segreti che Grant ha tenuto nascosti per trent’anni. Quando Grant e Shepard si affrontano faccia a faccia nella desolata Upper Peninsula in Michigan, entrambi devono fare i conti con quello che sono davvero. Penso che avevano delle ragioni molto valide per ribellarsi, la guerra del Vietnam è stata una guerra ingiusta, una cosa orrenda, una vergogna. Il problema è che poi il movimento, come spesso accade, ha deragliato e si sono autodistrutti. E, questo è avvenuto, per via del loro ego, erano troppo compiaciuti e hanno perso di vista gli obiettivi sacrosanti che aveva il movimento concentrandosi su se stessi e su che posto avrebbero avuto nella storia. E’ per questo che hanno fallito. Io in quegli anni, gli anni ’70, avevo una famiglia e la mia carriera cominciava a decollare, non sono mai stato troppo coinvolto politicamente. Non in maniera attiva, ovviamente, mi informavo e seguivo tutto, ma ero un marito, un padre e un attore prima di tutto. Quello che lei racconta in The Company You Keep è la vita di queste persone oggi, a distanza di trent’anni da quegli avvenimenti, delle conseguenze che si portano dietro per le scelte fatte a vent’anni… Infatti questo è un film che parte da che cosa è disposto a fare un padre per salvare la vita di sua figlia. Io parlo dei sentimenti di queste persone, di come sono diventate, della loro umanità, del loro vivere in piena clandestinità dove i segreti tengono in scacco le loro esistenze. Robert Redford e Shia LaBeouf ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COPERTINA 3 COPERTINA Interessante come fa vedere che l’andare alla ricerca della verità può portare a scoperte scomode su se stessi. Assolutamente sì. Io trovo che occorre sempre andare alla ricerca della verità, mettere a nudo i fatti, come abbiamo fatto con il Watergate o altri avvenimenti della storia del mio Paese. Ma il personaggio di Shia è uno che cerca la verità solo perché vuole l’ammirazione, e quando è così sorgono i problemi. La verità va cercata perché bisogna vivere nella limpidezza, nella luce, senza ambiguità. Ma se uno cerca la verità per ottenere la fama, tutto viene travisato e, invece che una via retta, pulita, cercherà i compromessi, gli inganni, pur di arrivare prima degli altri e ottenere magari uno scoop. Uso questa parola perché Shia nel film è un giornalista che dà la caccia a Jim, il mio personaggio. Signor Redford lei come vede il momento attuale, i giovani d’oggi, che visione ha della società nella quale viviamo? Non sono in grado di rispondere a questa domanda in senso assoluto. Posso dire che credo che ogni generazione reagisca in modo diverso ma che prima o poi arriverà il momento della ribellione. Questo è un aspetto della natura umana, quando c’è un’ingiustizia che si prolunga per troppo tempo, state certi che arriverà un momento in cui le cose cambieranno. Questo è uno dei tanti motivi per cui sostengo e voto Barack Obama, perché è l’uomo dei cambiamenti. 4 COPERTINA È il Presidente che vuole cambiare le cose che non vanno, le ingiustizie che ci sono negli Stati Uniti d’America. Al contrario, il suo antagonista, Mitt Romney è uno terrorizzato dai cambiamenti, dato che potrebbero infastidire qualche suo elettore e di conseguenza lui perderebbe potere. Questa è una cosa che mi rattrista molto, perché nel 2012 tutti dovremmo batterci per la giustizia, invece, vedo che la storia si ripete, si La nuova mostra di Barbera La 69ª edizione della Mostra del cinema di Venezia, è tornata sotto la direzione di Alberto Barbera, dopo la gestione di Marco Müller durata ben otto anni. Il programma di quest’anno è stato una giostra di grandi, inattesi, meno conosciuti e affermati autori e registi. Innanzitutto una rassegna più snella: 18 film in concorso anziché i 21 dell’edizione precedente e poi un festival un po’ meno nazionalista e po’ più internazionale. Questo non significa che sono state penalizzate le produzioni italiane, ridotte quest’anno a Francesca Comencini, Marco Bellocchio e Daniele Ciprì, ma si è cercato di segnalare i registi del domani rivolgendo lo sguardo anche ai Paesi lontani. “Si è lavorato a tutto campo” conferma il Direttore Barbera “per cogliere quello che di nuovo sta emergendo nel cinema mondiale”. Dopo dieci giorni di proiezioni dalla mattina alla sera il Leone d’Oro è stato assegnato al film Pietà del regista sudcoreano Kim Ki-Duk. Il leone d’argento per la miglior regia è stato assegnato a “The Master” del regista statunitense Paul Thomas Anderson, mentre il premio speciale della giuria è stato vinto da “Paradies: glaube” dell’austriaco Ulrich Seidl. Delusione per il cinema italiano che ha potuto consolarsi solo con il Premio Mastroianni per il giovane attore emergente assegnato a Fabrizio Falco per le interpretazioni nei film “La bella addormentata” di Bellocchio e “È stato il figlio” di Daniele Ciprì. Allo stesso Ciprì è andato invece il premio per la fotografia del film “È stato il figlio”. ripetono gli stessi errori, sempre, di continuo… Allo stesso tempo sono un ottimista e penso che i giovani che abbiamo possono essere eccezionali, molto meglio di quello che siamo stati noi, mi auguro che potremo lasciar loro qualcosa di buono in eredità. Sia in questo film che in Leoni per agnelli è evidente questa mia voglia di passare il testimone, di trovare un mio ‘erede’. Prima volta a Venezia, cosa prova? Invidio voi europei. Sono orgoglioso di essere americano ma siamo un popolo giovane anche se potente e glorioso. Quando vengo in Europa, in Italia, con i vostri duemila anni di storia, di cultura, rimango sempre esterrefatto. Venire a Venezia, vedere che la città c’è ancora in tutta la sua meraviglia, mi sembra qualcosa di miracoloso. n (Intervento di Robert Redford in conferenza stampa) ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COPERTINA 5 PROTAGONISTI Da bimba prodigio del volley italiano a giocatrice simbolo della pallavolo italiana nel mondo e ragazza copertina, Francesca Piccinini è stata la prima, forse l’unica, ad aver debuttato in Serie A1 a soli 14 anni e lo stesso anno anche con la Nazionale. La prima ad aver varcato, appena ventenne, i confini nazionali per approdare in Brasile. La prima atleta del volley ad aver scritto, a soli 25 anni, la sua biografia, intitolata “La melagrana”. L a schiacciatrice toscana, nata a Massa nel 1979, è una delle giocatrici più vincenti del volley italiano. Solo per citare i titoli più prestigiosi, Francesca ha vinto 5 Champions League, 4 scudetti, una Supercoppa Europea e una Coppa delle Coppe. In azzurro ha conquistato un Mondiale a Berlino, nel 2002, e l’Europeo in Polonia nel 2009, una Coppa del mondo e una Grand Champion’s Cup. Il tutto partecipando a ben quattro Olimpiadi. Nel frattempo, ha sfilato come modella, posato per dei calendari e in casa ha appeso i suoi dipinti. Dopo tredici anni si è congedata dalla Foppapedretti Bergamo e ha detto sì alla Torino Chieri Duck Farm che ha costruito una squadra con tante giocatrici azzurre. Un fisico da capogiro e un sorriso travolgente. Incontriamo Francesca alla fine della prima settimana di allenamento, al rientro dalle vacanze e dopo l’esperienza, infelice, delle Olimpiadi di Londra. di MARIANGELA SALVALAGGIO foto Fabio Artesi La regina del volley italiano sente che può far bene a Torino e conta di riscattare la delusione olimpica ai Mondiali italiani FRANCESCA PICCININI Dove sei stata? A casa, a Massa. Dopo aver avuto sempre la valigia in mano, ho preferito passare questi venti giorni di vacanza in famiglia. Quest’estate non ho avuto tempo per staccare e mi serviva un po’ di riposo. Quasi vent’anni anni di agonismo e una carriera costellata di successi. Ci racconti il momento più alto e quello invece peggiore? Ci sono stati tanti momenti difficili, soprattutto all’inizio della carriera, ugualmente belli, però, perché mi sono serviti a diventare quella che sono oggi. Mi preferisco oggi che ho la tranquillità che prima non avevo. Quello che oggi mi piace è la consapevolezza delle mie responsabilità e l’aver preso coscienza di quella che sono. Questo mi permette di riuscire a fare le cose con naturalezza e disinvoltura. 6 PROTAGONISTI “NON SARÀ FACILE MA VOGLIO VINCERE ANCORA” Si dice che l’ultima sconfitta sia sempre la peggiore… Sì, sulle Olimpiadi speravo di aver messo un masso ma non è così. Mi hanno lasciato tanto rammarico perché ci credevamo e avevamo l’opportunità di portare a casa una bella medaglia. Cosa non ha funzionato? I motivi sarebbero tanti ma non spetta a me ana- lizzarli, posso solo dire che mi dispiace tanto. L’avevo detto prima di partire per Londra che questo era il mio obiettivo, la medaglia che mancava nella mia bacheca. E questa era la mia quarta Olimpiade. Ce ne sarà un’altra? Non so cosa succederà da qui a Rio 2016 ma la voglia c’è. Questa stagione vorrei dire ‘no’ alla Nazionale ma ci terrei alla convocazione per il Mondiale del 2014 che si giocherà in Italia e se per esserci dovrò fare anche l’Europeo lo farò. Naturalmente, questo discorso vale se sarò presa in considerazione e se rientrerò nei piani della Nazionale. Altrimenti è anche giusto dare spazio alle atlete più giovani. ottobre 2012 | Plus Magazine 24 | PROTAGONISTI 7 PROTAGONISTI simpatizzavo per l’Atalanta e avevo molti amici nel Milan. Quest’anno simpatizzerò Juve sicuramente. Non potrei tenere per il Toro, per la mia famiglia. Hai visitato l’Italia da cima a fondo e sei stata spesso all’estero. C’è un posto in cui ti piacerebbe vivere? L’Italia è tutta bella e quando sono fuori non vedo l’ora di tornarci. Sono abbastanza patriottica. Per vivere scelgo casa mia, a Massa. Ma anche a Torino starò bene. Di questa città mi piace il centro, la sua storia e che c’è un sacco di verde. La moda la segui ancora? Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta della Duck Farm? Mi hanno convinto le basi forti di questo progetto e mi è piaciuto il fatto che mi hanno desiderato dal primo all’ultimo giorno. Ho ricevuto anche offerte dall’estero ma in cuor mio, da subito, avevo deciso di venire a Torino e di questa nuova sfida sono molto contenta. Mi è sempre piaciuto il calore che si respirava nel palazzetto di Torino. È molto grande, capiente e si sente l’entusiasmo dei tifosi. Penso che questa squadra possa dare molto, c’è uno spirito positivo, ma oltre a noi abbiamo bisogno di persone che credano in noi e che ci stiano vicino. Tutti insieme possiamo fare grandi cose. Forse è presto, però, per parlare di scudetto? Bisogna salire i gradini un po’ alla volta per arrivare in alto. Per vincere uno scudetto servono tante cose. Noi potremmo arrivare lì e poi chissà. Certo, vorrei vincere ancora qualcosa! Qual è la tua prima impressione sul nuovo ambiente di lavoro? A livello organizzativo e societario è tutto perfetto. L’ambiente è pulito, solare. L’allenatore Salvagni è giovane e sa il fatto suo, l’ho visto lavorare. La cosa fondamentale è, e lo ripeto, che c’è lo spirito giusto, la voglia di lavorare non manca e questo è importante per portare a casa dei risultati. Tredici anni a Bergamo fanno di te una bandiera. La tua storia per certi versi somiglia a quella di Del Piero. Un grande che lascia Torino e una grande che arriva. Sicuramente anche tu hai scelto una realtà diversa, non abituata alla testa della classifica. E il motivo sembra lo stesso: portare il valore in più della classe e dell’esperienza per suscitare maggiore appeal intorno allo sport praticato. Ti ringrazio per il paragone che mi lusinga. Ho tanto rispetto per Alex Del Piero che ha fatto tanto e ha dato tanto alla Juve e al suo pubblico. Una figura come lui, così umile, mancherà molto a questa città. Nel mio piccolo spero solo di far bene, solo così potrò dare una mano alla squadra e guadagnarmi l’affetto dei tifosi. Anche se sono andata via, a Bergamo sono sicura che in tanti continueranno a tifare Francesca, perché abbiamo vinto tanto insieme, ma lo sport è bello anche per questo: si può sempre vincere ancora e far nascere nuovi affetti. Toro o Juve, hai già deciso? Da piccola ero juventina perché a casa sono tutti juventini. A Bergamo 8 Sì, mi diverte e mi piace sapere quali capi e colori vanno o non vanno anche se poi, nel vestirmi, cerco sempre di metterci qualcosa di mio. Non seguo alla lettera le tendenze, mi piace sbizzarrirmi e scegliere qualcosa di particolare che non hanno in tante. Ho letto che ti piace scrivere. Hai l’abitudine di scrivere anche nella quotidianità? In passato scrivevo tanto, ogni giorno, per non dimenticare niente. Poi ci sono stati solo alcuni momenti. Recentemente non scrivo molto, forse perché con l’età riesco a tenere di più le cose a mente. Hai scritto anche un libro per raccontarti. Una biografia bisognerebbe scriverla ogni venti anni visto che non si può raccontare tutto in un solo libro. Il mio l’ho scritto per le ragazzine che ci vedono spesso come persone di ferro e per dimostrare che non lo siamo affatto. Come tutti abbiamo le nostre debolezze. La pressione dello sportivo non aiuta a vivere sereni. È vero che fai le faccende domestiche per non pensare troppo prima di un fischio d’inizio importante? Sì, funziona. A proposito di pressioni da sportivo, la biografia di Buffon l’hai letta? No. Però hai letto il bestseller di questa estate “Cinquanta sfumature di grigio”… Sì, è carino, ho letto solo il primo volume e per passare il tempo in spensieratezza va bene. Pensi mai a cosa farai a fine carriera? Sicuramente vorrei aiutare a crescere il movimento della pallavolo, se ci sarà bisogno di me. Mi piacerebbe costruire qualcosa a livello giovanile ed aiutare le ragazze a capire che serve tanta determinazione. Per ora, però, la voglia di giocare c’è ed è ancora tanta. n EVENTI SPECIALE SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE IL GIRO DEL MONDO IN CINQUE GIORNI DALLE COMUNITÀ AFRICANE AI GRANDI CHEF, IL PANORAMA INTERNAZIONALE DEL BUON CIBO, LOCALE, TRADIZIONALE E SANO, È A TORINO, DAL 25 al 29 ottobre, su 70 mila metri quadrati tra il lingotto e l’oval. 10 6 di MARIANGELA SALVALAGGIO EVENTI I l cibo è tutto e tutto dipende dal cibo. Dalla necessità del sostentamento alla cura e alla salute della persona, dalla serenità d’animo alle credenze religiose, l’alimentazione interessa tutti e gli ‘artigiani dei fornelli’ sono sempre più icone del nostro tempo. Lo dimostrano i numerosi programmi televisivi con chef stellati o cuochi improvvisati e i tanti successi editoriali. Sapere se il cibo visto in tv è colore o sostanza e quali sono i messaggi che traspaiono dalle trasmissioni che hanno colonizzato i palinsesti. E ancora: riflettere su quanto “non-cibo” mangiamo, vale a dire su ciò che arriva nel nostro piatto, spesso ricco in tecnologia ma povero di gusto e nutrienti. Questi sono solo alcuni spunti possibili che dimostrano quanto ampio sia l’argomento “cibo”, che tanto appassiona e la cui esperienza empirica aggrada. Certo, anche in fatto di tavola occorre saper scegliere e, purtroppo, non tutti possono farlo. Tuttavia, la strada da seguire è quella della conoscenza e del confronto. Ecco perché l’intento di unire tutte le comunità del cibo del mondo sotto lo stesso cielo, per cinque giorni, risulta essere vincente. Il Salone del Gusto e Terra Madre, quest’anno, per la prima volta, sono un unico grande evento, che si svolge dal 25 al 29 ottobre al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino. Tema dell’edizione 2012: i cibi che cambiano il mondo. Come immagine simbolo è stata scelta la mela di Newton: un invito a usare la testa nelle scelte alimentari. L’appuntamento biennale, diventato imperdibile per i golosi, riunisce anche tutti coloro che hanno a cuore il destino delle generazioni future e che ritengono che il modo in cui il cibo viene prodotto, trasformato, distribuito, incida sulle sorti del pianeta. La kermesse ha accresciuto il suo successo passando dai 138 mila visitatori del 2002 ai 200 mila nell’ultima edizione, mentre gli espositori sono saliti da 500 a 912. A Torino si terrà anche il sesto Congresso internazionale di Slow Food. 650 tra i più importanti dirigenti locali di Slow Food dai cinque continenti saranno a Torino nei giorni del Salone per celebrare il momento più importante della vita associativa. Il congresso elegge infatti le cariche e decide cosa si farà nei prossimi quattro anni. Durante questo incontro l’associazione esprime i temi politici e culturali alla base dell’agire quotidiano di 1500 convivium e oltre 2500 comunità del cibo in 150 Paesi. Per la prima volta, la composizione del Congresso è espressione di una vera rete mondiale, testimoniata non solo dalla moltitudine di delegazioni presenti ma anche dalla diversità di culture, fedi, storie individuali e collettive. Al centro del dibattito ci sarà il diritto al cibo. Nell’esperienza di Slow Food, questo diritto passa attraverso il rispetto delle agricolture tradizionali e sostenibili. Altra novità di questa edizione è la mostra dedicata ai Cibi che cambiano il mondo che approda a Torino, dopo esser stata in Francia, in Spagna e in Lettonia. La mission è invitare i cittadini a riflettere sulle proprie scelte e sulle ripercussioni che queste hanno sugli altri popoli. I visitatori sono accompagnati attraverso una rassegna fotografica sulla biodiversità alimentare del mondo, un gioco per riconoscere il cibo attraverso tutti i sensi, un orto per i più piccoli, un percorso alla scoperta della filiera di due prodotti simbolo come la banana e il caffè, un supermercato di cartone per imparare a fare la spesa in modo consapevole e una sala video per vedere documentari sui Presìdi Slow Food in Kenya, Etiopia e Senegal. INTERVISTA A ROBERTO BURDESE, PRESIDENTE SLOW FOOD ITALIA Tante sono le novità dell’edizione 2012, ce ne anticipa qualcuna? Quest’anno nasce un evento nuovo. Con l’unione tra Salone e Terra Madre non si vedranno solo le facce della rete mondiale del cibo ma si potranno assaggiare anche i loro prodotti in un percorso che racconterà come si mangia in tutto il pianeta. I produttori di Terra Madre avranno degli spazi fisici come gli espositori del Salone e si potranno degustare le loro specialità, assaporando come si mangia nella tradizione delle comunità locali in tutto il mondo e scoprendo come questi cibi possano essere modello di cambiamento, in un periodo di grave crisi. Un altro modello riuscito sono i Presìdi, da sempre uno degli elementi di maggiore ricchezza del Salone del Gusto. Abbiamo portato nel corso degli anni questi progetti ad essere simbolici nel modo di considerare il cibo. Alcune novità sono, ad esempio, la pecora Karakachan dalla Bulgaria che è una razza dal pelo straordinariamente folto e dalle ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | EVENTI 11 EVENTI carni di eccezionale qualità. Ben 180 metri dell’Oval sono riservati ai Balcani. Non tutti sanno che – ad esempio – i Balcani sono patria di eccellenti marmellate e di straordinari formaggi d’alpeggio. Questo è possibile perché la biodiversità fornisce foreste e pascoli incontaminati, e perché esistono molte zone adatte alla coltivazione di alberi da frutto. O ancora: per la prima volta arriva al Salone la noce di cola dalla Sierra Leone che troveremo in forma di bibita, grazie al birrificio piemontese Cantina Baladin che l’ha già utilizzata e trasformata. Quali sono le principali difficoltà nel comunicare l’idea del mangiare locale al tempo della crisi? L’idea del mangiare locale al tempo della crisi diventa quasi una necessità ed è dunque più facile da comunicare. Tuttavia, il tema oggi per noi è un altro: mangiare locale non è la soluzione a tutti i problemi. Mangiare locale è un pezzo di una visione molto più complessa: se si mangia locale ma con additivi chimici o con lavoratori sottopagati non va bene. Vorremmo far capire, da un lato, che la visione è più ampia e, dall’altro, che dopo la crisi la visione di partenza deve dimostrarsi strategica e non va archiviata, anzi occorre andare verso modelli più virtuosi. Qual è il ritorno economico atteso per l’indotto dal prossimo Salone? Noi abbiamo stimato che per l’edizione 2010 il ritorno indiretto tra negozi, taxi, fornitori e altro fosse di 30 milioni a cui se ne aggiungono altri 30 circa che derivano dalle ricadute di rassegna stampa. Quest’anno faremo una nuova ricerca che andrà più nel dettaglio di questi numeri e cercheremo di capire se le stime fatte due anni fa trovano rispondenza in un’indagine più attuale. L’intenzione è verificare se siamo riusciti addirittura a incrementare questo giro d’affari. L’obiettivo è quello di dare sempre maggiori benefit al territorio che ospita il Salone del Gusto, che è anche quello che più investe nelle attività promosse da Slow Food. Petrini ha dichiarato che dal governo si aspetta un’attenzione diversa all’agricoltura. Ci sono segnali in questo senso? Devo dire che l’attuale ministro dell’Agricoltura [Mario Catania, ndr] è molto attento e sensibile; è un dirigente di lungo corso del ministero e conosce la materia. Più in generale, invece, anche questo governo come i precedenti conferma la scarsissima attenzione e l’incapacità di comprendere il valore dell’agricoltura che ormai è considerato un settore marginale. Si continua a dare un enorme rilievo alla produzione delle automobili come se quella fosse un termometro reale della nostra economia, mentre non lo è. Il parametro di come sta l’agricoltura è molto più significativo e noi continueremo a chiedere attenzione. Soprattutto alla luce di un dato: solo il 7 per cento di contadini in Europa ha meno di 35 anni, mentre l’agricoltura dovrebbe diventare una scelta valida per investire nel futuro, un percorso che offra soddisfazione e gratificazione, non solo sacrifici, in particolare alla luce degli attuali alti tassi di disoccupazione giovanile. L’obiettivo dell’edizione 2010 era quello di ridurre del 65% i rifiuti che non possono essere riutilizzati. Quest’anno qual è l’obiettivo? Non l’abbiamo dichiarato finora ma intendiamo superare quota 70 per cento. Il riferimento è l’edizione del 2006, l’ultima che abbiamo fatto senza riduzioni dell’impatto ambientale; dal 2008 abbiamo avviato il processo di riduzione dell’impatto ambientale e abbiamo eliminato, ad esempio, la moquette e abbiamo potenziato molto la raccolta differenziata. Siamo arrivati al 65 per cento nel 2010. Sarà interessante scoprire anche come compensare il restante 30 per cento, perché nessun evento è a impatto zero. Qual è la scommessa futura di Slow Food? La scommessa futura è che sempre più persone diano maggiore importanza alla qualità del cibo. Mangiamo tutti tre volte al giorno e non occorre essere dei super esperti per capire che la gastronomia ci riguarda tutti. Occorre mangiare con gusto e con piacere ma in modo consapevole: pensare che non è importante cosa mangiamo è molto dannoso e ciò che mangiamo ha un’influenza sul nostro mondo più di ogni altra azione. n 12 In collaborazione con Un evento di Torino Lingotto Fiere 21- 25 ottobre 2010 Torino Lingotto Fiere 21- 25 ottobre 2010 Torino Lingotto Fiere 21- 25 ottobre 2010 Programma 25-29 ottobre 2012 | Torino | Lingotto Fiere Cibi Che Cambiano il mondo www.slowfood.it Main Sponsors Sostiene Fondazione Terra Madre e Slow Food Con il contributo di Primi passi all’interno del Salone del Gusto e di Terra Madre Partendo dai cibi che cambiano il mondo, la nostra passeggiata inizia dal Mercato che ospita le comunità in bancarelle verdi. Tre padiglioni di Lingotto Fiere sono dedicati al mercato italiano, con oltre 200 prodotti dei Presìdi Slow Food e centinaia di espositori storici. Bancarelle e stand sono organizzati per regioni. Ogni territorio racconta un tema. Ad esempio, l’Emilia Romagna ripercorre la storia della cooperazione e dell’economia sociale; la Puglia diventa il luogo d’incontro tra i produttori di grano e olio; il Lazio si concentra sulla sensibilizzazione al riuso e alla cucina senza sprechi; nello spazio della Lombardia il focus è sull’educazione al gusto per i più piccoli; in Sicilia il tema è la trasparenza delle etichette dei vini e la vitivinicoltura. Il padiglione 2 accoglie anche gli spazi destinati agli sponsor e lo stand di Slow Food, dove è possibile assistere a presentazioni e conferenze nell’Agorà e trovare le ultime novità di Slow Food Editore. L’Oval ospita invece il mercato internazionale, per degustare prodotti sconosciuti, incontrare i protagonisti della rete di comunità del cibo e passeggiare tra le bancarelle dei Presìdi Slow Food e dei sei Mercati della Terra: Tcherni Vit (Bulgaria), Mumbai (India), Tel Aviv (Israele), Beirut (Libano), Bucarest (Romania) e Foça (Turchia). Ritornando al mercato internazionale, ogni grande macroarea dell’Oval corrisponde a un continente. In Europa si passa dal Mediterraneo con la predominanza di oli, pani e formaggi alle produzioni dell’Europa centrale (birre, vini, dolci), dalla diversità agricola del Caucaso ai tesori nascosti dei Balcani. Tema centrale di quest’area, la proposta di Slow Food per una nuova Politica agricola comune (Pac) attenta ai giovani e all’agricoltura di piccola scala. Per l’Africa, il viaggio si dipana in oltre 20 Paesi, dal cuscus salato di miglio del Senegal al caffè selvatico di Harenna in Etiopia. Il continente in cui è nata la maggior parte della biodiversità agricola del mondo è l’Asia. Quest’area presenta la sua straordinaria varietà di risi, tè, spezie e tanti cuochi coreani, giapponesi e malesi appartenenti alla rete di Terra Madre, che offrono ai visitatori interessanti proposte di cibo di strada. A fianco dell’Asia, troverete l’Oceania, con i produttori del Presidio del taro e igname dell’isola di Lifou dalla Nuova Caledonia e la rete associativa australiana con progetti a tutela del cibo di qualità. Nello spazio dell’America Latina sono protagoniste le tre aree – andina, amazzonica e mesoamericana – e le filiere tipiche di questo continente: cacao, caffè, miele di api native e bevande alcoliche come il mezcal, il rum e la cachaça. Per l’America del Nord, Canada e Stati Uniti presentano prodotti e progetti come quello riguardante l’educazione nelle scuole e le campagne per insegnare a mangiare meglio spendendo meno. Anche in quest’area si parla della politica agricola del futuro e quindi del Farm Bill, l’equivalente americano della Pac. Per grandi e piccini all’Oval c’è anche la Ludoteca e la Cucina didattica, dove si svolgono gli originali Master of Food, dedicati alla Cucina senza sprechi e all’Orticultura. Al suo esordio, nel collegamento tra il padiglione 3 e l’Oval, la Piazza della pizza. Uno spazio, da un lato destinato al consumo e dall’altro alle degustazioni guidate dai pizzaioli, abbinate a birra e vino. Ritornano invece le Cucine di strada, veloci spuntini per gustare originali specialità continuando a passeggiare tra le bancarelle. Per farsi guidare tra i cibi e le bevande che hanno fatto la storia della gastronomia e le nuove tendenze, il Salone offre oltre 170 occasioni di approfondimento con produttori, chef ed esperti provenienti da tutto il mondo. Chi non ha le idee chiare sul percorso da intraprendere e desidera effettuare una visita guidata, può ingaggiare dei personal shopper, ovvero studenti dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Costa 5 euro a persona se si tratta di un personal shopper “di filiera” per scoprire ad esempio come nasce una tavoletta di cioccolato oppure da dove arriva il caffè; costa 10 euro a persona se il personal shopper è “regionale” o “su misura”, vale a dire in grado di personalizzare al massimo il tour per chi, ad esempio, vuole conoscere solo i segreti della dieta mediterranea oppure intende farsi svelare le tecniche del pranzo veloce da impiegato. ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | EVENTI 13 GUSTI E PIACERI di Emanuela Truzzi tradizione, ben distanti da quelli proposti dalla produzione industriale. Per la selezione di dobloni utilizzo il cioccolato di Valrhona e se tra i lettori ci sono estimatori, sanno che questa qualità di cioccolato è riconosciuta tra le migliori utilizzate dai maestri pasticcieri. Li propongo in infinite varietà come frutta candita, sale dell’Himalaya, fiori eduli, cioè commestibili, ecc. Silvia, la Personal Chef dalle suggestive emozioni culinarie A bbiamo degustato e apprezzato le proposte di Silvia Personal Chef in occasione delle conferenze organizzate presso la sede della Fabi Plus, a conferma della qualità e genuinità della sua cucina. Oggi la incontriamo ancora per conoscere nuove e suggestive emozioni culinarie. teranno apprezzati sia da chi li sceglie e ancor più da chi li riceve: una selezione di confetture, marmellate e gelatine insieme a biscotti e cioccolatini, tutti rigorosamente artigianali e senza con- E invece per chi vuole festeggiare il Natale in famiglia godendosi l’intimità della propria casa, cosa ci proponi? Come sempre il menù è personalizzato secondo i desideri del committente, rispettando anche le sue intolleranze alimentari e le prescrizioni dietetiche. Per far comprendere il vantaggio di una cena su misura con Silvia Personal Chef, per 8 persone partiamo da e 25,00 a coperto. Il servizio che propongo è valido tutto l’anno e bastano pochi giorni di preavviso per organizzare una cena tra amici, una colazione di lavoro, un coffee break, un cocktail o un aperitivo sfizioso per pochi intimi o per gruppi numerosi che sia davvero indimenticabile! Silvia, la tua esperienza per i rinfreschi annovera molti nomi prestigiosi... Sì, ultimamente ho preparato rinfreschi al Centro Congressi Torino Incontra, light lunch per la multinazionale austriaca Lyoness, coffée break per il Centro Lavoro Torino, buffet per la Federmanager e cocktail per UBI Banca, senza contare i tanti privati che mi hanno commissionato cene, idee sfiziose per aperitivi in terrazza, feste di compleanno o battesimi. Il tuo lavoro è incrementato grazie al passaparola dei tuoi stessi Clienti. Effettivamente posso dire con orgoglio e soddisfazione che i miei Clienti si fidelizzano e spesso sono i primi a promuovere i miei servizi. Naturalmente, per questo vengono sempre premiati... d’altronde, quale migliore pubblicità se non da chi ha apprezzato i miei manicaretti? Quali sono le novità per il Natale 2012? Ho in serbo dei cestini regalo veramente “golosi” che sicuramente risul- 14 Ci puoi fornire un esempio di un cestino per un regalo... economico ma buono? I cestini variano come prezzo a seconda delle richieste e il trend attuale è molto orientato a regali utili e... buoni! Bene, possiamo mettere 2 barattoli a scelta tra marmellate, gelatine o confetture da 250 grammi l’uno con un sacchetto di dobloni al cioccolato, sempre da 250 grammi. Il tutto confezionato in un grazioso cestino e voilà! Con soli € 15,00 abbiamo scelto un piacevole regalo. servanti. Le confetture realizzate con tutti i tipi di frutta e le marmellate di agrumi sono garantite senza l’aggiunta di pectina o addensanti artificiali e con oltre il 70% di frutta. Le gelatine, adatte ai formaggi per la loro compattezza, le propongo all’uva bianca, all’aceto balsamico di Modena e al nebbiolo. I miei prodotti, squisitamente naturali, ricordano i sapori antichi e genuini della SILVIA TACCONI Personal Chef, cucina a domicilio, banqueting e organizzazione eventi Cell. 347 7367727 [email protected] www.cucinanonnapapera.it Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% Ti avevano detto che non era possibile... Oltre 500 componenti Oltre 300 versioni 42 laminati colorati 33 decorativi effetto legno 30 laccati lucidi e opachi 22 vetri colorati 8 legni 1 progetto personalizzato con LiberaMente ora puoi! Noi pensiamo al progetto ... tu devi solo liberare la fantasia! ARREDAMENTI SFRUTTA ORA LA TUA CONVENZIONE FABI La Passione per la Casa. VIA TORINO 137, TROFARELLO 011 6498982 www.euromarredamenti.it [email protected] GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Ristorante Jaipur per “gustare” il fascino dell’India nel cuore di Torino J aipur è la capitale dello stato indiano del Rajasthan fondata nel 1728 dal Maharaja Sawai Jai Singh II e nota anche come Città rosa. Affascinante ed elegante, è conosciuta per i numerosi bazar e mercati oltre che per i magnifici monumenti: dalla residenza del Maharaja all’osservatorio astronomico dotato di enormi strumenti in pietra, dalla fortezza di Amber al Palazzo dei Venti per citarne alcuni. Qui come in tutto il Paese traggono origine le antiche ricette che fanno della cucina indiana una delle più apprezzate nei cinque continenti. Il ristorante Jaipur nasce quindi con l’intento di rendere omaggio alla città omonima e ai sapori di questa terra misteriosa e incantevole. Il locale gestito dal Signor Islam Shahidul unisce ad un’ambientazione accogliente e raffinata le migliori ricette della millenaria cucina dell’Hindustan, preparate con cura dagli chef indiani e cotte sul momento. Il menù propone, tra gli altri, Mix Tandoori, Murg Tikka Masala, Chana Samosa, Pakora Mix, Sabji Byriani, Gamberoni al Curry, Fish Tamatar, Sheek Kebab e Jhinga Pakora – accompagnati da riso in bianco o pilaf – e alcuni squisiti pani tra i quali Naan, Chapati, Pudina Paratha. Per un affascinante viaggio nella cultura più an- 16 tica del mondo attraverso i sapori e i colori del Jaipur e attraverso le spezie dolci, pungenti, aromatiche e seduttrici che sono alla base della cucina indiana. Naturalmente non mancano il tè aromatizzato con diverse spezie o al latte, il Lassi ovvero una bevanda a base di yogurt salato, dolce o aromatizzato alla frutta, il Shikanji – bevanda a base di jalgira e lime, aam ras o polpa di mango – oltre alla tradizionale birra locale e ai Cabernet indiani che, insieme ai più noti vini italiani e internazionali, si sposano perfettamente con i diversi piatti. Le affascinanti ambientazioni fiabesche che evocano i sogni delle Mille e una Notte, le salette raccolte ed accoglienti caratterizzate dalle sfumature ocra-rosate sono la cornice ideale non solo per una cena romantica, ma anche per feste, banchetti, buffet ed even- ti indimenticabili come la cena indiana con spettacolo di danza orientale, senza che venga mai trascurata la qualità del servizio. Oltre ai menù degustazione il ristorante Jaipur offre un take away altrettanto delizioso, per gustare il Tandoori Chicken o il Roganjosh direttamente e comodamente a casa. Chi invece preferisce assaporare la magica cucina dei Maharaja in questo affascinante ristorante, può approfittare dell’ampio parcheggio. Per una serata indimenticabile e perfetta sotto ogni punto di vista. RISTORANTE INDIANO JAIPUR Corso Orbassano, 230 – Torino Tel. 011 3298932 [email protected] www.jaipur.to.it Orari: Tutte le sere dalle 19.00 alle 23.30. Domenica aperto anche a pranzo dalle 12.00 alle 14.30. Gradita la prenotazione. Ampio parcheggio privato gratuito. 10 Menù Degustazione a base di verdure, pesce, gamberi, carne di pollo, agnello da € 18,00 a € 28,00. Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Trattoria El Crinet Sentirsi a casa, gustando il meglio B asta varcare la soglia del ristorante trattoria El Crinet per immergersi in un’atmosfera intima e accogliente caratterizzata dall’arredamento in legno scuro, dalle candele sui tavoli, dalle lavagnette scritte a mano e dai maialini di ogni forma e colore. La coccola, però, non finisce qui. Sui tavoli, allestiti con un elegante tovagliato usa e getta caratterizzato da una texture impalpabile e innovativa che lo fa sembrare cotone, fa capolino un vaso di vetro contenente pane e grissini freschissimi alle olive, al sesamo e ad altre varietà. “Per noi il cliente è importantissimo” spiegano i titolari, la Signora Elvira che si occupa della sala con il fratello Francesco e il marito Pasquale, che firma le sfiziose ricette tratte dalla tradizione piemontese e rivisitate in chiave moderna. “La scelta di utilizzare tovagliati usa e getta è quanto di più igienico esista. Siamo così attenti a questo aspetto che la cucina è sempre aperta in modo che il cliente possa verificare in quale ambiente sono preparati i piatti”. A proposito del menù, le materie prime non solo sono di alta qualità, ma appartengono alla filiera corta in modo da garantirne la freschezza e contenerne i costi, così come le carni sono tutte certificate e piemontesi. Lo chef cambia spesso le sue proposte così che la clientela abituale possa provare ogni ricetta. di gusto; da assaporare lentamente il bonèt, cucinato secondo la ricetta tradizionale. Chi ama pasteggiare con le bollicine può scegliere tra le tante etichette della carta dei vini che varia tra quelli del territorio e quelli italiani. Inoltre, chi vorrà approfittare della pausa pranzo per provare la cucina di El Crinet, potrà pranzare con diverse tipologie di menù a partire da e 10.00 a persona. La professionalità dei titolari e l’alto livello del food, uniti all’atmosfera famigliare, rendono questo locale ideale anche per pranzi o cene di lavoro informali e, su prenotazione, cerimonie a numero ristretto. Tra le più gustose gli Agnolotti alla piemontese mantecati con burro e salvia e i Tajarin con crema al gorgonzola e riduzione di pere al Barbera: tutta la pasta è fresca e fatta a mano dallo chef. Nei mesi più freddi, assolutamente da provare il Carré di agnello con arance caramellate e senape, la Bagna càuda, il Bollito e la Finanziera, ma anche la tartare di carne cruda battuta rigorosamente a coltello: tutte ricette preparate con carni piemontesi d.o.c. . La particolarità del menù è l’abbinamento inusuale del dolce con il salato per valorizzare al massimo la materia e per enfatizzare sapori inediti e accattivanti. Anche i dolci, preparati in base all’estro del giorno, sono un tripudio TRATTORIA EL CRINET Via Gropello 17/E Torino Tel. 011 4347415 [email protected] – www.elcrinet.net Orari: dal martedì al venerdì aperti a pranzo dalle 12.30 alle 14.30 Domenica e festivi aperti a pranzo dalle 12.30 alle 14.30 Dal martedì alla domenica aperti a cena dalle 19.30 alle 22.30 Sabato chiuso a pranzo Lunedì chiuso Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% sul menù alla carta, escluso nelle festività ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | GUSTI E PIACERI 17 GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Volver Ristorante In tavola i sapori dell’Argentina A Torino c’è un angolo di Buenos Aires, anzi ce ne sono due. Sì perché alla storica sede del ristorante Volver di Via Botero 7 angolo Via Barbaroux si è aggiunta quella di Via Santa Croce 0/E nei pressi di piazza Carlina. Dopo dieci anni di successi, infatti, lo scorso luglio i titolari hanno inaugurato questo accogliente locale articolato in due sale colorate e creative più il dehors estivo; una delle due, addirittura, vede riprodotte le allegre e caratteristiche facciate delle abitazioni del celebre quartiere La Boca di Baires. Non solo il design richiama il clima porteño ma anche la musica di sottofondo, che si divide tra tango tradizionale e tango nuevo con passaggi radiofonici di emittenti argentine. A proposito degli ospiti, il Volver è sicuramente il ristorante di riferimento per gli Argentini e per quanti amano la cultura e la musica porteña, ma anche per chi desidera trascorrere una serata diversa dal solito in un clima divertente e rilassato. Naturalmente il tutto all’insegna di una cucina di altissimo livello. I tangueros, invece, non possono perdere le serate con musica dal vivo – magari con un bandonéon in sottofondo – oppure le esibizioni di maestri e appassionati del ballo più famoso di Buenos Aires. Gli chef e il personale di sala provengono tutti rigorosamente da questo splendido paese del Sud America, così come gli squisiti piatti proposti nel menù sono tipici dell’Argentina. Da provare l’Empanadas, un piccolo calzone ripieno di carne tritata e verdura, la carne “alla parrilla” che può essere il Filetto di Angus, il Controfiletto, il Sottofiletto o la “Pechuga de pollo”, ovvero un piatto di carne cotta sulle braci dall’asador, il professionista della griglia. Per i vegetariani non mancano invece formaggi e verdure, sempre grigliati, mentre i più golosi possono assaporare i fantastici “postres” preparati dal maestro pasticcere: il “Flan con dulce de leche” e il “Panqueque de manzana” al rum oppure con dulce de leche. La carta dei vini offre esclusivamente etichette argentine; la scelta è vasta e di alto livello tra Malbec, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot, Torrontes. Oltre che alla sera, i due locali sono aperti anche a pranzo e propongono alla clientela dei menù studiati per un pasto veloce a costi contenuti. 18 Dieci anni di ristorazione di qualità, di serietà e di amore per il proprio lavoro hanno determinato la fama del Volver, che è nato molto prima che si sviluppasse la moda dei locali etnici, e hanno fatto sì che in tanti abbiano proposto ai titolari di aprire dei franchising in Italia. La titolare, Monica Galante, sta valutando le proposte per cui attenzione, non è detto che tra qualche tempo non potremo gustare la “parillada” del ristorante Volver anche a Firenze, Roma o chissà… RISTORANTE VOLVER Via Botero 7 angolo Via Barbaroux Torino – Tel. 011 5660524 Via Santa Croce 0/E (piazza Carlina) Torino – Tel. 011 883958 [email protected] www.ristorantivolver.it Orari: tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 00.00 Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% a cena GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Ristorante Giovanni Quando la tradizione incontra l’innovazione N Il locale, arredato in stile, rievoca atmosfere sospese, quasi d’altri tempi, e offre ai suoi ospiti privacy e discrezione grazie alla suddivisione dello spazio in Sala del pianoforte, Saletta Valentino, Sala privè, Sala decò e Sala dell’acquario. Tra i mobili in stile, i numerosi dipinti, gli oggetti di antiquariato e il tavolo di fine Ottocento sul quale sono esposti i pregiati formaggi e i gustosi salumi, spicca in un angolo una selezione di distillati pregiati, una vera chicca per gli amanti del genere. Durante l’anno, da ottobre a marzo, il Ristorante propone appuntamenti fissi con serate tematiche per degustare gli infiniti sapori di un ingrediente importante, come il bollito misto, la bagna caoda, il fritto misto, la selvaggina, o i piatti “come una volta” della tradizione e tanti altri. Entusiasti del proprio lavoro e attenti da sempre alla soddisfazione della clientela, i titolari organizzano anche degustazioni guidate, feste ed eventi, cene aziendali oltre ad un servizio di enoteca e gastronomia d’asporto solo su prenotazione. Per proseguire anche a casa il piacere di una cena raffinata che unisce le ricette del passato con quelle più attuali e che sa mixare con sapienza aromi e sapori difficili da dimenticare. el cuore della città, poco distante dalla centralissima Via Roma, si trova il Ristorante Giovanni che dal 1976 allieta i suoi ospiti con ricette della tradizione culinaria italiana alle quali accosta nuovi sapori, per una proposta unica e creativa che si differenzia a seconda della stagione. Oltre alla produzione artigianale di pane, pasta, dolci e gelati il “facitore”, cioè il cuoco, si diletta nella preparazione di antipasti di terra e di mare, primi come il Tortello di melanzana, pomodoro, basilico e burrata, le Tagliatelle all’uovo con carciofi o asparagi con fonduta di toma e i Ravioli pizzicati con barbadifrate e gamberi rossi su crema di Roccaverano, secondi come il Lingotto di tonno in crosta di pistacchio di Bronte RISTORANTE GIOVANNI e la Nostra bistecca impanata con pane condito e cotta sulla piastra oltre alle ricette a base di funghi freschi, un must per la stagione autunnale. Tra i dessert spiccano il torrone ghiacciato con cioccolato extrafondente, il semifreddo al pistacchio di Bronte con biscuit di riso, adatto anche agli intolleranti e celiaci e il flan al gianduja dal cuore morbido con lo zabajone al moscato fatto sul momento. Un menù vario e ricercato che sa accontentare anche i palati più esi- 20 genti. Oltre all’accurata selezione delle materie, il Signor Giovanni e il figlio Carmelo propongono una carta dei vini di altissimo livello e a proposito del nettare degli Dei, il sottosuolo del ristorante nasconde un segreto: una ricca cantina che accoglie migliaia di bottiglie catalogate direttamente dal titolare e custodite con grande cura, tra le quali spiccano etichette di grandi produttori internazionali e di nuove stelle nascenti. Via Gioberti, 24 – Torino Tel. 011 539842 [email protected] www.ristorantegiovanni.it Orari: da lunedì a venerdì dalle 12.15 alle 14.30, dalle 19.30 alle 22.30 Sabato e festivi dalle 12.30 alle 14.30, dalle 19.45 alle h 23.00 Chiuso la domenica. Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% sul menù alla carta AGLI ASSOCIATI FABI PLUS SCONTO DEL 10% SOLUZIONI AUDIO & VIDEO www.pro-quattro.it Via Di Nanni, 6 - Torino - Tel. 011 4332712 TECNOFUTURO NUOVE TECNOLOGIE E MONDO DEL LAVORO Pietro Gentile 22 , Intervista al Premio Nobel 2010 Chris Pissarides TECNOFUTURO La tecnologia sta influenzando sempre più la nostra vita, in molti casi semplificandola. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che la nostra Nazione non ha investito massicciamente negli ultimi venti anni nello sviluppo tecnologico. Ci troviamo ad essere grandi utilizzatori di SmartPhones, Tablet, Notebook, ma non produciamo tali strumenti e molto spesso nemmeno i software che li gestiscono. L’Italia è quindi sempre più un utilizzatore passivo delle nuove tecnologie prodotte e controllate dai paesi asiatici in particolar modo Corea e Cina. Una delle conseguenze di tale “non scelta” strategica, che a mio avviso è pressochè irreversibile, ricade anche sul mondo del lavoro. Nell’arco di venti anni sono nati milioni di nuovi posti di lavoro in tale settore nei paesi dell’Estremo Oriente, mentre l’Italia ha segnato il passo. Le conseguenze dell’aumento della disoccupazione che oggi abbiamo tutti sotto i nostri occhi non sono quindi semplicemente attribuibili alla “crisi” ma anche al fenomeno di delocalizzazione delle attività lavorative verso altri lidi. In questi Paesi, d’altro canto, i diritti dei lavoratori e gli stipendi sono di gran lunga inferiori rispetto agli standard a cui siamo fortunatamente abituati da alcune generazioni in Europa, mentre i ritmi lavorativi e la produttività continuano ad aumentare in modo impressionante. P rofessor Pissarides, qual è a suo avviso la relazione tra nuove tecnologie ed il mondo del lavoro? Il professor Don Tapscott nel suo libro Wikinomics descrive un nuovo mondo in cui la tecnologia sarà la dominatrice del mercato e in cui potranno lavorare, quasi vincendo una “lotteria” solo i più fortunati portatori di idee geniali. Facebook potrebbe essere il tipico esempio di tale modello, un’azienda che quotata in borsa qualche mese fa vale 50 miliardi di euro, ha quasi un miliardo di utilizzatori ma poco meno di 4000 dipendenti a tempo pieno! Guardi, ha proprio messo il dito nella piaga. Queste realtà sono favolose dal punto di vista dell’avanzamento tecnologico e per l’apporto La crisi economica che ci attanaglia da 4 anni ha semplicemente messo in evidenza questo fenomeno di “rottura” tra i due sistemi, ormai evidente anche alle persone meno interessate all’argomento. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare, nel corso dell’edizione 2012 del Festival dell’Economia di Trento, il Professor Christopher Pissarides, Premio Nobel per l’economia 2010 con Peter Diamond e Dale Mortensen, per gli studi sulla disoccupazione e la flessibilità del mercato del lavoro a livello mondiale. Il Nobel Pissarides è direttore del Programma di ricerca sulla macroeconomia al Centro per le Performance Economiche, presso la London School of Economics. Nell’intervista il Nobel disegna uno scenario meno fosco di quanto indicato nella mia introduzione ma fornisce un monito all’Italia ed all’intera Europa nell’affrontare la competizione con i nuovi dominatori mondiali del settore tecnologico. Aumentare il Dialogo Sociale in Europa sarà fondamentale per uscire dalla Crisi e raggiungere l’obiettivo comune dell’occupazione unita all’aumento della produttività. di nuove idee, ma dal punto di vista della creazione di occupazione sono minoritarie. Tutti questi nuovi posti di lavoro creati dalla tecnologia e di cui stiamo parlando sono infatti una minoranza rispetto al complessivo apporto mondiale al mercato del lavoro. Bisogna comunque ricordare che nonostante i pochi impiegati occupati da Facebook ed altre società del settore, esse creano ricchezza per la nazione in cui versano le tasse e per tutto ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | TECNOFUTURO 23 TECNOFUTURO il mondo dell’indotto relativo alla creazione di nuovi software e servizi. Non bisogna infine dimenticare il beneficio economico generato a favore delle Compagnie che utilizzano tali nuovi strumenti appartenenti al mondo dei Social Networks: questi software permettono di vendere nuovi prodotti ed ottenere grandi informazioni relative ai propri consumatori, senza dimenticare come anche l’utilizzatore finale, in qualche modo, sia in ambito lavorativo che in ambito ricreativo possa ottenere un beneficio. Ma nel prossimo futuro il grande numero di posti di lavoro che verranno creati saranno in settori ad “alta intensità di lavoro” che usano sì le tecnologie, ma in modo meno invasivo. Parlo dell’Assistenza Sociale, quella che nel mondo anglosassone viene definita la “Civil Society”, i servizi domestici, i servizi alla Persona, il piccolo commercio, sono settori che comunque cresceranno a prescindere dell’apporto tecnologico. Ma anche rimanendo ad un livello qualita- 24 tivo elevato, pensiamo alla crescita di figure quale quella del Personal Trainer o del Personal Shopper che sono lavori che non vengono effettuati dalle macchine: non basta schiacciare un bottone per scegliere una giacca che ci vada perfettamente bene o un paio di scarpe che calzino a pennello. Vi sono poi servizi che ci aiuteranno a vivere meglio nella nostra vecchiaia aumentando la qualità della vita e il nostro livello di salute che nelle generazioni passate erano inimmaginabili. Penso ad esempio ai massaggiatori che ci aiutano a ridurre il mal di schiena! Questi sono i tipi di lavori che aumenteranno numericamente rispetto alla creazione nel settore High Tech. È un fenomeno che si sta verificando con grande enfasi negli Stati Uniti ma che comincia ad essere presente anche in Europa da qualche anno. Cosa può succedere se la ricchezza creata dal settore tecnologico continuerà a crescere a ritmi così elevati distribuendo tale benessere ai pochi occupati nel settore? Questa ricchezza sicuramente aumenterà il PIL delle nazioni ma non ne aumenterà l’occupazione, le posso assicurare: quindi bisognerà trovare una soluzione a questo problema. Un altro problema che crea il mercato delle tecnologie è la rapidissima evoluzione delle professionalità ed il grande ritmo di cambiamento unito ad una vertiginosa crescita della produttività. Alcune Nazioni che hanno puntato tutto sulle nuove tecnologie quali ad esempio gli Emirati Arabi Uniti, hanno un mercato del lavoro estremamente flessibile, direi “liquido”, in cui il lavoratore può essere licenziato in qualsiasi momento e senza preavviso ed ha due settimane per trovare un altro lavoro potendo essere espulso dalla nazione nel caso in cui tale ricerca non vada a buon fine nell’arco di questo limitato periodo. Vede un futuro simile per l’Europa? No assolutamente, queste nazioni fanno grande affidamento su lavoratori stranieri a volte estremamente qualificati ma non hanno disegnato per essi alcuna rete di protezione sociale nazionale. Questo modello non può essere applicato all’Europa così come non può essere applicato ad alcuna nazione che abbia una dimensione superiore a quella di un piccolo stato come gli Emirati. Sicuramente è necessario uno standard di base per la tutela dei lavoratori così come è assolutamente necessario un sistema di protezione sociale ma devo dirle che tali standard, a mio avvi- TECNOFUTURO so, devono essere inferiori a quelli presenti nel Sud dell’Europa. Veniamo quindi all’Europa, lei è di Cipro, un paese con grandi influenze e relazioni con il mondo ellenico oggi in grande crisi. Vi è una differenza tra Cipro e Grecia? Innanzi tutto Cipro ha un debito inferiore, circa l’80% del PIL ed in secondo luogo il mercato del lavoro cipriota è più flessibile rispetto alla Grecia. A conferma di questo, molte compagnie straniere si sono stabilite investendo in Cipro a differenza della Grecia che ha assistito ad una fuga di capitali ed anche di investimenti di compagnie straniere. Anche la struttura fiscale ha influito nel disegnare la differenza tra queste due nazioni, e nel caso di ripresa economica Cipro sarà favorito rispetto alla Grecia. Purtroppo a mio avviso il mercato italiano è più vicino a quello greco che a quello cipriota, nonostante Cipro abbia un sistema sindacale molto forte. der nazionale nel settore bancario. In particolare abbiamo sviluppato un progetto Europeo denominato Tandem che ha avuto lo scopo di evidenziare la necessità di sviluppare il Dialogo Sociale in Europa. Pensa che sia il modo giusto di affrontare il problema della disoccupazione e delle relazioni sindacali in Europa? Innanzi tutto conosco il Sindacato ETYK in Cipro in quanto in passato ho lavorato quale Chief Economist dalle Banca Centrale di Cipro. È un sindacato molto forte che è però molto più cooperativo rispetto ad esempio ai sindacati greci spesso più bellicosi ma meno efficaci. Per quanto riguarda il Dialogo Sociale, credo che ogni sforzo fatto nella direzione della cooperazione tra Lavoratori e Imprese sia sicuramente effettuato nella giusta direzione. Quello di cui abbiamo bisogno oggi in Europa è trovare una soluzione per incrementare la produttività e la competitività rispetto alle altre aree del mondo. Tale necessità deve portare lavoratori e aziende a lavorare assieme per raggiungere un obiettivo comune. L’idea che il sindacato abbia quale unico compito quello di proteggere i lavoratori da un “padrone pazzo” il cui obiettivo sia quello di portare gli stipendi a livelli di sussistenza massimizzando il profitto aziendale è ormai tramontata. Più Dialogo Sociale è presente, più discussione vi è tra azienda e lavoratori sul come cooperare per raggiungere l’obiettivo comune, specialmente in questi momenti di crisi e nelle nazioni più colpite, più successo vi sarà nel futuro. Come FABI abbiamo lavorato a livello internazionale con il sindacato cipriota ETYK, lea- ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | TECNOFUTURO 25 MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) INDAGINI RICERCHE MEDICHE Parola d’ordine Check-up! L e malattie si possono prevenire. Come? Con uno stile di vita sano, una dieta equilibrata ed un esercizio fisico quotidiano definito in rapporto all’età e alla forza di ognuno. Anche la ricerca medica è un supporto fondamentale nella prevenzione delle malattie in quanto permette di intervenire, prima dell’insorgere delle stesse, grazie a programmi periodici di controllo definiti sulla base della storia personale, dell’età e del sesso di ciascun individuo. Negli ultimi cinquant’anni la diagnostica medica ha subito una profonda evoluzione e talvolta le tecniche di indagine preventi- 26 va si sono dimostrate più avanzate dei percorsi terapeutici e delle cure stesse. I principali organi da monitorare sono cuore, colon, polmoni, apparato genitale e occhi perché, come evidenziava Sir Francis Bacon, “Un corpo sano è per l’anima una camera degli ospiti; un corpo malato, la sua prigione”. Una visita periodica dal cardiologo, almeno ogni due anni, è importante soprattutto per coloro che hanno famigliari cardiopatici con patologie a carico già prima dei 50 anni; in questo caso oltre alla pressione arteriosa è bene controllare i valori del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, ef- fettuare un elettrocardiogramma ed eventualmente un ecocolordoppler cardiaco. Chi invece soffre di bruciore allo stomaco, gonfiore o cattiva digestione dovrebbe effettuare esami di controllo per evitare che il problema degeneri; fondamentali sono gli esami ematochimici, il test del respiro (Urea Breath Test) e la ricerca del sangue occulto nelle feci, mentre la colonscopia – se non richiesta specificatamente – diventa un esame importante da effettuare intorno ai 50 anni. Asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e altri disturbi dell’apparato respiratorio, causati dal fumo o dall’inalazione di polveri e sostanze nocive, si possono prevenire con esami semplici e non invasivi quali la spirometria, che misura i volumi ventilatori nelle diverse fasi del respiro; un controllo dall’andrologo, dall’urologo o dal ginecologo sarebbe invece opportuno per allontanare lo spettro delle malattie all’apparato genitale. Ultima, ma non meno importante, è la visita oculistica completa che, se non eseguita prima, diventa quasi d’obbligo intorno ai 40 anni. Che cos’è esattamente un check-up? Un insieme di accertamenti clinici di prevenzione primaria, volti all’individuazione dei fattori di rischio e alla loro correzione attraverso consigli comportamentali, e di prevenzione secondaria, ovvero uno screening in soggetti asintomatici per individuare patologie neoplastiche presenti anche se non clinicamente manifeste. MEDICINA E SALUTE In Piemonte sono numerosi i centri altamente specializzati presso i quali effettuare un check-up; tra questi uno dei più noti è sicuramente il poliambulatorio IRM Indagini Ricerche Mediche di Pianezza, alle porte di Torino, che offre percorsi di prevenzione e diagnosi personalizzati in base al sesso e all’età dei pazienti. Forte di un’esperienza trentennale nell’ambito medico, di uno staff altamente qualificato e di apparati tecnologicamente all’avanguardia, il centro offre un servizio professionale che mette in primo piano l’aspetto umano del Paziente perché, come sottolinea la Dottoressa Corradino, Direttore Sanitario del centro, i Pazienti sono prima di tutto persone. È la dottoressa ad accogliere personalmente i Pazienti e a condurre il colloquio introduttivo, completo di anamnesi, per approfondire la storia personale di ognuno e rilevare la presenza di eventuali patologie ereditarie; al colloquio segue una visita generale e la definizione, per ciascun Paziente, di un percorso di indagine specifico. La dottoressa incontra nuovamente i Pazienti al termine del percorso di analisi per analizzare i referti degli esami strumentali e di laboratorio e pianificare eventuali accertamenti in caso di valori rilevati al di fuori dal range di normalità. Come è solita raccomandare la Dottoressa Corradino ai suoi Pazienti, tutti dovrebbero sottoporsi ad un controllo periodico preventivo per evitare l’insorgenza, in futuro, di problemi più o meno seri. Il pannello di controlli preventivi proposto dal centro IRM prevede sia percorsi di indagine completi sia mini check-up; tra i check-up completi vi sono quelli mirati per sesso, per età e per patologie specifiche. Il check-up completo prevede una visita medica introduttiva, che si compone dell’anamnesi e dell’esame clinico generale, seguita da esami ematochimici, accertamenti diagnostici distinti tra i due sessi, visite mediche specialistiche. Il percorso termina con la visita conclusiva e la relazione clinica, accompagnata dalla consegna dei referti e da eventuali suggerimenti per ulteriori accertamenti. I mini check-up, invece, si dividono in cardiologico, ginecologico ed urologico under o over 40 anni. Il controllo cardiologico include esami ematochimici specifici, l’elettrocardiogramma e la visita cardiologica. Il check-up ginecologico prevede, oltre gli esami ematochimici, il PAP test, la visita ginecologica ed il controllo senologico mentre quello urologico rivolto agli uomini sotto i 40 anni fa seguire all’esame delle urine la visita urologica. Per gli over 40 le analisi includono anche Hb feci e PSA. Una gamma completa e approfondita di esami, quindi, per la sicurezza e la tranquillità della persona. Perché per il poliambulatorio IRM il Paziente è al centro del percorso di indagine e la sua salute ha un valore inestimabile. CENTRO IRM Indagini Ricerche Mediche Via Torino, 19 – Pianezza (To) Tel. 011 9662585 [email protected] www.ricerchemediche.it ES-ESSERSANI Corso Regina Margherita, 304 – Torino Tel. 011 7499617 [email protected] www.essersani.it Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% su check-up completi sconto del 5% su mini check-up ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MEDICINA E SALUTE 27 MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) FISIO G. M. La nuova generazione della fisioterapia e della riabilitazione S ono giovani, dinamici e solari ma attenzione, sono anche altamente preparati e focalizzati sui propri pazienti, che considerano innanzitutto persone. Stiamo parlando di Guido Benedetto, Barbara Benech e Giuseppe Castiglione, titolari del centro fisioterapico G.M. specializzato in trattamenti manuali e strumentali all’avanguardia nel campo della medicina riabilitativa. Per loro l’individuo è il vero protagonista e in quanto tale tutte le prestazioni sono studiate specificatamente in base alle proprie patologie e non codificate a priori in maniera indistinta, come ci spiegano mentre ci mostrano la sede di via Asti 19 C/D: una struttura mo- derna, accogliente e luminosa, dotata di macchinari altamente innovativi e di qualità elevata. Quali patologie trattate in modo particolare? Quelle neurologiche, ortopediche ed estetiche. I servizi di fisioterapia puntano soprattutto sulla riabilitazione con l’obiettivo di portare la persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale, intellettivo e relazionale. Tra le diverse prestazioni erogate dal nostro studio privato ci sono la rieducazione dei disturbi sensitivo motori a minore e maggiore disabilità, la rieducazione funzionale, posturale e respiratoria, la massoterapia distrettuale riflessoge- na, l’analisi e la mobilizzazione della colonna, la manipolazione vertebrale e ancora tecar terapia, osteopatia, flowave2, bendaggi funzionali, kinesio taping, pancafit, spirotiger, elettroterapie, ultrasuonoterapia, fisio pilates, linfodrenaggio, lifewave, tecniche reset, deep beauty lipo act. Quali sono gli step che effettua il paziente presso il vostro centro? Dopo una visita medica accurata viene definita l’attività fisioterapica più adatta alla patologia e la persona lavora per tornare a svolgere un’attività quotidiana nella norma. Ognuno ha un percorso specifico che è definito in base alle necessità e che, ovviamente, non è standard e predefinito. Questo perché per noi ogni individuo ha un proprio valore ed è considerato in quanto tale. Come definireste la vostra clientela? Eterogenea. Lavoriamo infatti con i bambini, gli anziani, gli sportivi e con quanti devono effettuare un percorso riabilitativo. Trattiamo pazienti con disabilità transitorie che richiedono un programma terapeutico particolare e ci occupiamo anche di prevenzione delle malattie a rischio disabilitante e di problemi osteopatici e della colonna. Collaboriamo inoltre con numerose società sportive. Quali sono i vostri plus? Lo studio è dotato di macchinari specifici per il trattamento di patologie vascolari legate alla fase post operatoria e 28 MEDICINA E SALUTE per risolvere le disfunzioni del sistema linfatico. Effettuiamo inoltre trattamenti somato-emotivi che sbloccano le tensioni che dipendono da problematiche di carattere ortopedico che hanno però origine dalla somatizzazione di un disagio psicologico o emozionale. Fisio G.M. ha anche collaboratori esterni? Proprio perché puntiamo su prestazioni sanitarie della massima serietà, collaboriamo anche con figure professionali quali medici, fisiatri e ortopedici che effettuano visite su appuntamento e con preparatori atletici che lavorano con sportivi professionisti non solo per incrementare le loro prestazioni, ma anche per favorire il rapido riassorbimento dell’acido lattico attraverso l’uso di macchinari specifici. Ci avvaliamo infine del supporto di palestre qualificate in modo da garantire alla clientela una qualità a tutti gli stadi della riabilitazione. Per quanto riguarda l’estetica, ha menzionato il deep beauty lipo act. Di che cosa si tratta? È l’unione di due strumenti che contrastano efficacemente sia la cellulite sia le cause che la determinano. La sua funzione è riattivare il sistema linfatico, drenare, migliorare l’ossigenazione e la disintossicazione del tessuto e tonificare il muscolo. Il Lipo Act è lo strumento che applica la lipoclasia modulata focale, un’onda sonora pulsata che colpisce l’adipocita – cioè la cellula di grasso – facendole espellere gli acidi grassi in eccesso senza rompere la membrana cellulare. Il trattamento si divide in due fasi: nella prima si utilizza il Lipo Act per svuotare l’adipocita, nella seconda viene usato il Deep Beauty per favorire lo smaltimento delle sostanze liberate precedentemente. I risultati sono ottimi: si ha infatti una sensibile riduzione delle adiposità localizzate, una diminuzione del gonfiore con conseguente sensazione di leggerezza delle gambe, un miglioramento del tono muscolare e una maggiore elasticità dei tessuti. Guido Benedetto, Barbara Benerch e Giuseppe Castiglione Per voi l’attenzione alla persona è fondamentale: come viene recepita dalla clientela? Chi si rivolge a noi è fidelizzato e se nel tempo ha nuovamente la necessità di effettuare delle terapie, ritorna perché sa di trovare un’équipe competente che lo accoglie con cordialità e simpatia. I pazienti per noi non sono numeri ma individui con una storia ed una psicologia che li rende unici. Ecco perché, ad esempio, chi soffre di patologie che impediscono il movimento può avvalersi dei trattamenti domiciliari. Come vi definireste? Professionisti appassionati del proprio lavoro che fanno della formazione un punto di forza. Ecco perché spesso effettuiamo corsi di aggiornamento per apprendere nuove tecniche. Il nostro obiettivo è incrementare ulteriormente le terapie da proporre ai pazienti così da offrire un servizio capillare e di alto livello capace di rispondere alle esigenze di ognuno. FISIO G.M. Fisioterapia & Riabilitazione Via Asti 19 C/D – Torino Tel. 011 3724071 www.fisiogm.it Dott. Guido Benedetto cell. 333 1380504 [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MEDICINA E SALUTE 29 MEDICINA E SALUTE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) L’implantologia è una tecnica meravigliosa solo se a monte c’è uno screening serio dei pazienti.. Con la protesi tradizionale si possono risolvere brillantemente molti casi con risultati estetici e di ottima durata. Dott. Roberto Marrone, quando i dettagli fanno la differenza Intervistiamo il dott. Roberto Marrone, odontoiatra con studio in zona Torino Centro, che ci spiega come abbia praticato a lungo la professione di odontotecnico prima del periodo degli studi universitari e, successivamente, abbia implementato nelle tecniche applicate al paziente quella spiccata sensibilità estetica acquisita nel corso della pratica di laboratorio. Dott. Marrone, quanto ha influito la sua esperienza come odontotecnico sulla qualità dei lavori che offre ai suoi pazienti? È stata una scuola fondamentale, seguo ancora personalmente i miei lavori in laboratorio. Come odontoiatra mi occu- 30 po di chirurgia di base, implantologia, terapia conservativa, endodonzia e protesi mentre mi avvalgo di un chirurgo maxillo facciale per la chirurgia estrema e di un collega ortodontista che si occupa dei bambini. Grazie anche a questa visione da odontotecnico riesco a risolvere tanti problemi protesici in modo tradizionale, senza fare ricorso a complicate tecniche chirurgiche e implantologiche, con risultati estetici strepitosi e di sicura affidabilità. Gli impianti rappresentano una grande risorsa tecnica che anch’io utilizzo, ma non si possono inserire a tutti. Ci parli delle nuove ceramiche che avete a disposizione, dott. Marrone. La tecnologia della ceramica ha compiuto progressi enormi, sia sugli impianti sia sui monconi tradizionali. Oggi possiamo creare protesi senza l’ausilio del metallo, esistono ceramiche in zirconia che sono strutture di supporto bianche e consentono di realizzare denti esteticamente ineccepibili anche dove non c’è tanto spazio. L’obiettivo di ottenere denti indistinguibili da quelli veri è ormai una realtà. Bisogna sempre ricercare un’armonia con i denti del paziente e a volte sono le piccole imperfezioni create ad arte che rendono perfetta una protesi. Questi nuovi materiali garantiscono ottimi risultati anche ai pazienti per i quali l’implantologia è sconsigliabile? Naturalmente ci deve essere un’ottima collaborazione tra paziente ed odontoiatra durante il trattamento. È un lavoro certosino che necessita del giusto tempo. Poi conta la qualità del lavoro effettuato in laboratorio e l’interazione tra medico e odontotecnico: ogni dettaglio deve essere discusso e concordato. Solo dalla sinergia tra queste due figure nascono i lavori più belli. Per questa ragione mi affido solo a grandi professionisti e seguo personalmente ogni lavoro. Curando tutti questi particolari, anche sotto l’aspetto della durata ottengo risultati che non temono confronti. Dottor ROBERTO MARRONE Odontoiatra Corso Bolzano. 2 – Torino Tel. 011 545120 – cell. 338 8654825 [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 20% MEDICINA E SALUTE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) CENTRI DOOC: IL PROTAGONISTA SEI TU I Centri DOOC sono presenti a Torino, Milano e Roma per un totale di 12 cliniche odontoiatriche e a breve sono previste nuove aperture per arrivare a 20 entro la fine del 2012. Il dott. Gregorio Redaelli, direttore scientifico di DOOC ci spiega quali sono le caratteristiche distintive di questi nuovi centri medici multispecialistici. Come è nato il nome DOOC? Il progetto è stato creato per offrire ai pazienti una serie di centri integrati e l’acronimo significa Denti, Orecchie, Occhi e Capelli. La prospettiva è quella di uno sviluppo dei nostri servizi in senso multidisciplinare, proprio come il nome stesso suggerisce. Dott. Redaelli, come viene impostata la prima visita quando riceve un nuovo paziente? Ogni paziente in DOOC deve essere un protagonista attivo e consapevole. Questo è un aspetto che nell’odontoiatria moderna deve essere sempre più importante. Noi cerchiamo in ogni modo di annullare le distanze con lo specialista, infatti anche la struttura dei nostri uffici, con questi grandi tavoli a forma di boomerang dotati di monitor e iPad per discutere insieme il 32 caso clinico e le terapie possibili, è pensata per raggiungere questo obiettivo: renderlo informato e cosciente. Da noi il paziente se necessario può fare una radiografia panoramica o una TAC in 3D e il risultato gli viene mostrato immediatamente. Poi viene effettuata la visita con il medico. Chi si occupa di effettuare la prima visita al Centro DOOC? La qualità di una cura inizia dalla qualità del progetto a monte. Anche il miglior odontoiatra non potrà fare un buon lavoro se il piano di cura iniziale non è adeguato. Allo stesso modo ci sono ottimi operatori che non necessariamente hanno le giuste doti comunicative per illustrare ai pazienti il progetto di cure. Per questo, selezioniamo e formiamo in modo specifico alcuni nostri specialisti allo scopo di individuare le problematiche, sviluppare il piano di cura più appropriato e spiegarlo nel modo più chiaro possibile. Per questo i nostri medici uniscono alla qualità dei trattamenti ottime capacità relazionali per soddisfare l’obiettivo primario di favorire l’informazione e la consapevolezza. Abbiamo creato nei nostri centri una zona di comfort con l’ausilio di filmati 3D per le spiegazioni tecniche consentendo al paziente di scaricare la tensione e affrontare la cura con maggior tranquillità. Tra i Centri DOOC a Torino quello di via S. Teresa si può definire come la clinica chirurgica, è esatto dott. Redaelli? In questo centro confluiscono i pazienti che necessitano di una chirurgia importante, qui possono trovare una struttura logistica adeguata e attrezzature tecnologiche di alto livello. Ma più importante è la qualità degli interventi che offriamo, come le riabilitazioni complete con carico immediato su pazienti ai quali magari in altre strutture non vengono proposte protesi fisse. Al contrario, le tecniche che utilizziamo ci consentono di intervenire con successo anche nei casi di atrofia grave, e quindi riabilitare quei pazienti nei quali “a prima vista” c’è poco osso, secondo un’impostazione più tradizionale. Tutto il nostro staff riceve aggiornamenti continui e, soprattutto in campo chirurgico, abbiamo know-how, capacità e materiali all’avanguardia, per risolvere situazioni particolari in modo realmente innovativo. Questo è il vero valore della nostra professionalità e il nostro fiore all’occhiello. Via S. Teresa, 14 - Torino Tel. 011 19694090 [email protected] Corso Giulio Cesare, 54/H - Torino Tel. 011 19694220 [email protected] Via Madama Cristina, 2 - torino Tel. 011 19694080 [email protected] Numero verde gratuito 800 196959 www.dooc.it Convenzione associati FABI Plus: sconto dal 10% al 20% a seconda delle varie tipologie di cura Buon primo COMpleanno, ! TIP TO TOE COMPIE UN ANNO E VUOLE FESTEGGIARE CON TE: PER OGNI TRATTAMENTO ACQUISTATO, NE AVRAI UNO IN REGALO, PER TE O PER UN’AMICA. PIÙ SIAMO, MEGLIO FESTEGGIAMO! STUDIO DI ESTETIC A Via Bogino 13/O – 10123 Torino 011 19908491 www.tiptotoe.it Like us on facebook PROTAGONISTI OLIVIERO TOSCANI UCCIDIAMO LE MAMME! Il mestiere del fotografo regala emozioni n La fotografia parla, comunica, fa inorridire, ma soprattutto smuove le coscienze n Per Roland Barthes la fotografia aveva il potere di far rivivere ciò che è stato. Essa non inventa “essa è l’autenticazione stessa” n Incontriamo Oliviero Toscani alla manifestazione organizzata da Torino Young City e il Comune di Torino, Oltre i limiti, prima del suo meeting con il pubblico n È stato sposato per ben tre volte con donne rigorosamente straniere n La potenza della sua fotografia è quella di aver sempre osato e di essere senza compromessi n Le sue parole sono taglienti come le sue fotografie n Si è presentato a un evento “sui limiti”, che lui molte volte ha superato n Oggi propone un tema che ha fatto scalpore: uccidiamo le mamme. 34 PROTAGONISTI C he cosa le hanno fatto di male le mamme per volerle uccidere? Non è che si uccide qualcuno perché ha fatto qualcosa di male. Va eliminata l’istituzione della mamma. La mamma che condiziona il figlio, che lo protegge, che lo difende sempre e che pensa che sia il più bello, il più buono e il più bravo. Beati e fortunati gli orfani. Che differenza c’è tra mamma e madre? La mamma ha un altro significato, è quella che allatta il figlio fino a cinquant’anni, quella che gli dà ragione anche quando ha torto. La figura della mamma è un personaggio pericolosissimo. Va eliminato al settimo mese di gravidanza. Possiamo dire che lei è uno che non ricerca il consenso? La ricerca del consenso porta diritto alla mediocrità. Il consenso della mamma porta alla mediocrità dei figli. Tutti i figli che hanno una mamma protettiva sono dei mediocri e inaffidabili. Siamo famosi nel mondo per essere un paese inaffidabile, di bambinoni che non crescono. Siamo un po’ gli stupidi del villaggio globale. Attenzione, sto un po’ generalizzando, perché ci sono degli italiani che sono eccezionali e tanti di loro sono orfani, mi ricordo Del Vecchio, Rizzoli, tantissimi orfani sono diventati grandi uomini. Lei è conosciuto per le sue campagne pubblicitarie che hanno segnato un’epoca e hanno dato un taglio con il passato, sono andate oltre. Come si fa oggi ad andare oltre? Bisogna uccidere la pubblicità, come le mamme. La pubblicità serve solo a farci consumare. Ci dice che noi possiamo continuare a consumare, ma sono tutte palle, abbiamo capito che è una grande bugia, non serve a niente. In realtà dobbiamo incominciare a capire, che forse avere una gallina e un po’ di insalata è sufficiente. di DARIO MIGLIARDI foto Bundscherer - M. Battistuzzi Qual è il suo rapporto con i Social Media, Facebook, Twitter? Non ho alcun rapporto con i Social Network, e non so niente. So solo dove si trovano i più grandi cretini, sono davanti al computer e su Facebook. Sono come i portinai, Andy Warhol diceva che ognuno dovrebbe avere 15 minuti di fama, ma è ormai il passato. Questi al massimo possono avere due secondi di celebrità. E per quanto riguarda Twitter non capisco come la qualità della letteratura si possa fermare a 140 battute. Ma tutto questo finirà, come Secondlife sono tutte quelle tendenze che appartengono all’evoluzione della società e delle tecnologie. Chi ha oggi ancora un telefax, un telex, ma anche lo stesso fax? In Francia non producono più il minitel. Non me lo ricordavo nemmeno più. Ma è logico, ci sono momenti in cui tutti sono affascinati dalla tecnologia perché pensano di essere creativi, perché hanno una pagina su Facebook, ma non credo che la creatività sia lì. Dobbiamo ritornare indietro? No, assolutamente, non si torna indietro, abbiamo capito quello che non era giusto e adesso andiamo avanti. ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | PROTAGONISTI 35 PROTAGONISTI cono di essere direttore creativo, significa uno che dirige la creatività ... è il massimo! La creatività è una conseguenza di un lavoro fatto in modo alternativo, in modo nuovo, in maniera sorprendente ed emozionante. Chiunque potrebbe essere creativo. Dipende che qualità ha il suo lavoro, che azione fa. È un’azione, non si può star seduti e prendere il sole ed essere creativi, nessuno ti dirà se sei abbronzato in modo creativo. La creatività comporta un’azione e la conseguenza dell’azione può essere creativa. Nessuno può dirsi creativo a meno che non sia un imbecille. Nel suo lavoro è più importante l’istinto o la razionalità? Personalmente viaggio con l’istinto, che significa ascoltarsi. E se uno si ascolta, sicuramente ascolta una voce unica, perché ognuno è unico. Non bisogna essere presuntuosi, l’artista deve essere molto umile per sentire quella voce che gli parla sempre. E se uno alza troppo la voce, la voce non ti parla più. Allora entra la razionalità, la quale si basa molto sull’esperienza ed è molto cinica. Ad avere troppa esperienza si rischia di fare le cose che si sono già fatte. A me l’esperienza non affascina perché mi rende vecchio, ripetitivo e quindi seguo il mio istinto. Ricordo che quando fondò Colors non voleva assolutamente lavorare con chi aveva esperienza. Ancora adesso, se qualcuno vuole lavorare con me, non deve avere esperienza lavorativa e deve avere meno di ventiquattro anni. Lei ha lavorato con molti committenti che le hanno dato la possibilità di esprimersi. Con quali committenti vorrebbe lavorare? Direi che sono praticamente senza lavoro, perché non ci sono più i committenti, adesso ci sono i direttori marketing che non sanno niente. Non è un vero mestiere. Quando il marketing dice una cosa, so che bisogna fare esattamente il contrario. Ormai non esistono più i grandi committenti, non esiste più il Maurizio Vitale di una volta (N.d.R. Fondatore della Jesus e Robe di Kappa scomparso nel 1987 a soli 42 anni) che era un grandissimo creativo. Non c’è più il coraggio. Ora si fanno le ricerche di mercato e quando la cosa è sufficientemente stupida per appagare il gusto della mediocrità la lanciano sul mercato. È vero che se si presenta qualcuno dicendo di essere un creativo, lei storce il naso? Già, uno che dice di essere creativo trovo che sia un po’ “stupidotto”, neanche il padreterno diceva di essere un creativo. Per di più quando di- 36 Quali sono le cose che la intrigano e che la fanno lavorare con passione? Prima di tutto devo sentirmi libero, che non vuol dire sentirmi libero di fare quello che voglio, ma mi devo liberare dai miei sensi di colpa, dal mio dubbio di avere o non avere talento e di essere più o meno intelligente e di essere capace di fare le cose. Di liberarmi di tutti i dubbi che abbiamo come essere umani. A quel punto sono libero e per far questo mi devo incatenare a un progetto, perché il progetto mi dà la possibilità di liberarmi di tutti i miei complessi. Ha mai fatto una campagna pubblicitaria che poi ha rinnegato? Tutti i progetti che scelgo li prendo seriamente ma può succedere che durante l’evoluzione di un lavoro possa scivolare in una direzione che non era quella voluta da me. Questo può succedere per volontà esterne o di una committenza non particolarmente illuminata. Allora spiego: guarda che un bicchiere di pipì e un bicchiere di champagne hanno lo stesso colore e spiego qual è la differenza. Da una parte c’è lo champagne d’annata, dall’altro pipì. Ma se il committente insiste, beh allora il problema è suo, ma io so qual è la differenza e quindi so dove è la qualità. L’Italia è in crisi, siamo seppelliti da una crisi economica. Ha un consiglio su come superarla? Bisogna avere il coraggio, prima di tutto, di pensare che l’economia non è la cosa più importante della vita. Quando uno si trova di fronte a una malattia sa che cosa è importante e cosa no. Non si può avere altro che una crisi quando siamo governati da gente che non ha immaginazione. n MODA Ques tiOne di partIColari di BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti) Il 2012 sta per volgere al termine e neppure i Maya possono fermare la moda. Dalle passerelle internazionali allo street wear, per i mesi più freddi il diktat è puntare sui particolari e soprattutto sugli accessori. Perché il dettaglio fa la differenza e lo stile non si improvvisa, ma si costruisce con un’attenta ricerca. Abbasso l’omologazione, dunque, e viva la differenza! 38 VUITTON MODA FOULARD & CO. Le temperature si abbassano e la voglia di moda si alza? Per ovviare a tutto questo Louis Vuitton ha disegnato dei meravigliosi foulard in seta dalle tonalità accese e dalle stampe simili a dipinti o a mappe geografiche. Perché basta un accessorio per determinare l’intera personalità di chi lo indossa. Nella collezione fall-winter 20122013 non mancano naturalmente le sciarpe con il celebre Monogram, sia nelle nuances più tradizionali sia in versione lilla o porpora, e neppure i colli di pelliccia allacciati ora con un fiocco ora con un bottone nascosto. Per una mademoiselle che fa del bon-ton il proprio punto di forza. www.louisvuitton.it ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA 39 ALVIERO MARTINI MODA 40 LE HIT-BAG DELL’INVERNO Le borse, si sa, sono il feticcio di ogni donna. Tra le più gettonate ci sono quelle griffate Alviero Martini 1A Classe che giocano sul mix tra lo stile retrò e quello contemporaneo e che alternano linee bon ton ad elementi sporty, pellami e materiali ora morbidi ora strutturati. Dalle tracolle alle clutch, dalle shopping alle hand bags, soddisfano i gusti e i desideri di tutte. Molto ambita è la Nappa Mappa in morbida pelle di vitello con impressa a caldo la mappa geografica e impreziosita da un lingotto in metallo dorato con il logo smaltato. I colori? Rosa antico, dark red, blu polvere, verde smeraldo, caffè, tortora e nero. La Geo Tableau – in versione bauletto, pochette, mini bag, hand bag, sottospalla e secchiello rivisitato alla bandoliera – ha invece quadranti effetto cornice realizzati in pelle di vitello lucida, delineati da piccole borchie sfaccettate. Che dire poi della Geo Boite, caratterizzata dal fondo rigido in vitello spessorato effetto cuoio, delineato da borchie a bottone. Tre le tonalità più cool: nero, terra di Siena e verde militare. www.alvieromartini.it La moda maschile firmata Salvatore Ferragamo propone velluti stampati, cashmere, panni di lana accoppiati, trame di alpaca che alludono al cavallino ed effetti bouclé che declinano in pelliccia. La palette cromatica intreccia grigi e neri abbinati a lampi di colore: viola, blu Klein e verde in primis mentre le forme, scultoree, puntano su spalle importanti, silhouette asciutta, tasche in piedi a doppio filetto e ampi revers. La maglieria predilige invece colli geometrici accostati a contrasto su camicie sartoriali. Immancabili le borse piatte dalle linee essenziali pensate per il business o per il viaggio: la briefcase, la clutch e il porta iPad in vitello. Le scarpe infine, lavorate artigianalmente, sono hand painted ed hanno linee squadrate e il profilo metallico del tacco. Per un uomo che ama distinguersi con eleganza e che non ha timore di farsi notare. www.ferragamo.com FERRAGAMO LUI, UN ESTETA CONTEMPORANEO ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA 41 MODA LA COPPOLA STORTA LA COPPOLA? STORTA! Il tradizionale copricapo siciliano è un must have per l’autunno-inverno targato 2012-2013. La coppola storta, brand conosciuto a livello internazionale e simbolo del made in Italy nel mondo, propone versioni coloratissime realizzate in lana, velluto, lino, broccati, seta, taffetà, organza, eco-pelle e ancora pied-de-poule, tweed, tappezzerie, sangallo e pelliccia. Per non porre limiti alla moda e alla fantasia. E ancora coppole per lui, per lei e per i bimbi; coppole da cerimonia con veletta, ricami preziosi, perle e cristalli, per una linea retrò ed un look sofisticato che si adatta ad ogni occasione. Confezionate artigianalmente nel laboratorio sartoriale siciliano, vengono distribuite negli store monomarca di Vienna, Kobe, Berlino, Palermo e Torino e regalano a chi le indossa un twist evergreen e sbarazzino. Indossare per credere. Chi desidera avere una versione unica e personalizzata può invece portare i propri capi di abbigliamento inutilizzati in boutique e vederli trasformare in un copricapo esclusivo. www.lacoppolastorta.it TACCO-PUNTA GEOX La proposta Geox per la stagione più fredda è estremamente varia: le sue chaussures da donna spaziano con disinvoltura dal plateau al tacco, dal tronchetto al décolleté per accompagnare le signore lungo tutto l’arco della giornata. Non a caso sono pensate per una lei dinamica che si destreggia con disinvoltura tra lavoro, famiglia e tempo libero e che desidera sentirsi sempre a proprio agio, ma con un tocco glamour. Come sempre dotate del sistema di traspirazione Geox, queste calzature sono il perfetto equilibrio tra comfort ed eleganza. Declinate nei colori di stagione e negli intramontabili nero, grigio e cioccolato, sono in morbido vitello, ma anche in camoscio e con effetti bicromatici davvero trendy. 42 www.geox.com MODA LA MODA RITROVATA Nell’ultima parte dell’anno non mancano certo le occasioni per partecipare a feste ed eventi eleganti. Perché allora non puntare su un abbigliamento griffato, ma a costi interessanti? Lo show room Lilli La moda ritrovata, in Via Cassini 7 a Torino, propone una vasta scelta di abiti da sera delle griffe più esclusive: da Giorgio Armani a Valentino, da Alberta Ferretti a Chanel per citarne solo alcuni. Ideali per un party o per una prima a teatro, sono perfetti per chi ama essere sempre impeccabile e cambiare spesso look. Ultimo aspetto, ma non meno importante, non sembrano affatto capi second hand. Indossare per credere! www.lillilamodaritrovata.com ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA 43 MODA la moda ritrovata Abiti e accessori rigorosamente second hand di Barbara Odetto (foto A.Lercara) A l numero 7 di via Cassini, all’interno di un elegante condominio, si trova un raffinato atelier di moda che vende abiti e accessori vintage, ma non solo. La titolare, Lilli Pennino, accoglie la clientela come una vera padrona di casa e sa consigliare l’articolo più adatto ad ogni esigenza o ad ogni desiderio. I vestiti, così come le calzature, sono per la maggioranza griffati e possono essere mai utilizzati oppure second hand, ma rigorosamente igienizzati. Perché da Lilli la moda ritrovata tutto viene accuratamente selezionato per proporre uno stile unico, originale e mai omologato. Uno stile che spazia con disinvoltura dagli outfit agli abiti da sera o da cerimonia di couturier internazionali del calibro di Yves Saint Laurent, Emilio Pucci, Giorgio Armani, Louis Vuitton, Valentino e Gucci, solo per citarne alcuni. Nella stagione più fredda è possibile trovare anche mantelle, cappotti, giacconi imbottiti e cappe da sera, mentre tra gli accessori dominano la bigiotteria griffata e di alta qualità – sia attuale sia vintage – le borse dei brand più gettonati e ancora scarpe, stivali e tronchetti mai usati o provenienti direttamente dalle sfilate. Per una proposta capace di soddisfare i gusti di ogni donna e di mixare sapientemente la voglia di moda con l’aspetto economico. Particolare, questo, non del tutto trascurabile. Inaugurato tre anni fa dopo che la titolare ha fatto un viaggio negli Stati Uniti dove l’abbigliamento usato ha la stessa dignità di quello acquistato 44 in boutique e dopo che ha assistito ad alcune sfilate di moda second hand in hotel prestigiosi, questo salotto intimo e accogliente è il luogo ideale per chi desidera avere un look personale e assolutamente non omologato. Oltre al vintage che strizza l’occhio agli anni Sessanta e Settanta, ma non solo, è possibile “scovare” abiti e accessori più recenti, tutti rigorosamente originali e soprattutto diversi da quelli che si trovano ad esempio nelle grandi catene o nei franchising. Perché da Lilli la moda ritrovata ogni capo ha una storia da raccontare, una storia che passa attraverso epoche diverse, contesti sociali differenti e naturalmente variazioni di gusto. Ideale per chi ama giocare con il proprio look e per chi ricerca capi raffinati e fuori dal comune, ma anche per coloro che desiderano avere un tailleur o un vestito in più o ancora vogliono regalare ad un’amica un accessorio fuori dal comune, Lilli la moda ritrovata è un piccolo scrigno dei desideri. Desideri raggiungibili, però, e per questo ancora più belli. LILLI LA MODA RITROVATA Via Cassini, 7 scala B – Torino Tel. 333 8914529 www.lillilamodaritrovata.com Orari: martedì e giovedì dalle 11.30 alle 18.30 oppure su appuntamento Convenzione associati FABI Plus: sconto del 5% MODA Per lo sposo l’Atelier Il Sogno propone invece un’accurata selezione di tessuti italiani ed inglesi con marchi della levatura di T.G. di Fabio, Dormeuil, Zegna, MTD, Caccioppoli e Bristol. Firma il giorno più bello Tagli sartoriali rigorosamente su misura per vestire “lui” con stile ed eleganza, ma soprattutto in maniera non omologata. CON STILE Per una proposta completa e in linea con l’unicità degli abiti, la boutique propone anche raffinati porta bonbon di Barbara Odetto (foto M. Perotto) P artecipare ad un momento così unico e intimo come il matrimonio ci mette in contatto con l’anima di ogni sposa e quando questo avviene ed il feeling è reciproco, la scintilla scatta. È questo che mi piace pensare quando una donna ci sceglie. È una grande responsabilità e un grande onore poterla accompagnare in uno dei momenti più emozionanti della sua vita e per questo alla futura sposa riserviamo tutta la nostra competenza, la nostra passione, la nostra creatività, la nostra pazienza e la nostra commozione... Sì, perché capita anche questo! Da più di vent’anni è il mio sogno e spero di poterne regalare un pezzettino ad ogni donna che lo desidera. Inizia così la nostra chiacchierata con la Signora Maura Brandino, titolare dell’Atelier Il Sogno, esclusiva boutique incastonata nel Quadrilatero romano e più precisamente nel palazzo d’epoca Monteu Beccaria. Secondo lei l’abito dei sogni, quello che ogni fanciulla ha sempre desiderato, esiste davvero e ammirando le splendide creazioni del suo show room non è difficile crederlo. Accanto alle esclusive produzioni sartoriali firmate Il Sogno, disegnate per rendere la sposa protagonista assoluta del proprio matrimonio, sono presenti capi dei più sofisticati brand dell’alta sartoria internazionale come Peter Langner, Leila Hafzi, Giuseppe Papini, Antonio Riva, Tosca e Roberta Lojacono. Morbide sirene, scivolate redingote, romantici palloncini o minimali svasature: gli abiti proposti da Il Sogno valorizzano al meglio la silhouette fem- in seta e scenografiche confettate per stupire e distinguersi, regalando agli ospiti un ricordo indelebile. La collezione 2013 sarà disponibile a partire dal mese di novembre, per partecipare alla presentazione consultare il sito internet www.ilsognoatelier.it alla sezione eventi. IL SOGNO minile grazie a texture pregiate che regalano stile ed eleganza alla futura sposa e che sono completati da accessori quali stole, veli o coprispalle, calzature eleganti e borsette preziose. Soluzioni uniche che rendono l’abito pregiato ed esclusivo. Via Sant’Agostino, 23 H – Torino Tel. 011 4365669 [email protected] www.ilsognoatelier.it Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% su abiti da sposa e da sposo ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MODA 45 APPROFONDIMENTI Il mago delle uova imperiali Carl Fabergé, gioielliere degli ultimi Zar di DARIO MIGLIARDI foto Archivio Consorzio La Venaria Reale 44 46 Per il calendario russo la Pasqua è la festa più importante. È la festività della fratellanza, dell’amore cristiano verso tutti e coincide con l’inizio della primavera, l’arrivo del clima caldo e la rinascita del ciclo della natura. Ogni anno, nel giorno di Pasqua, lo Zar di Russia regalava alla Zarina e all’Imperatrice madre un Uovo prezioso in cui vi era raffigurato un avvenimento legato alla storia della famiglia e della patria. Incaricato a realizzare l’originale, quanto raro e pregiato tesoro, era il gioielliere di San Pietroburgo Karl Gustanovič Faberže conosciuto in occidente come Carl Fabergé soprannominato “il Cellini del Nord”. Con la propria arte ha contribuito a rappresentare, per circa trent’anni, lo sfarzo dei Romanov e della Russia imperiale. L’Uovo più prezioso e straordinario venne realizzato nel 1896 in occasione dell’incoronazione dello “Zar di tutte le Russie”, Nicola II. Era un bellissimo e strepitoso Uovo di smalto giallo, decorato con aquile bicefale, appoggiato su una carrozza d’oro e platino, incastonato di diamanti, rubini e cristallo di rocca. La mostra Fabergé il gioielliere degli ultimi zar, alla Reggia di Venaria aperta fino al 9 novembre 2012, è il frutto della collezione di The Link of Times Cultural and Historical Foundation di Mosca che possiede oltre 3.500 dei capolavori di Fabergé. Tali proporzioni la portano a essere la più grande raccolta al mondo delle Uova del gioielliere. Lo scopo della Fondazione è il recupero di APPROFONDIMENTI oggetti d’arte che costituiscono l’identità russa, per riportarli in patria e renderli così disponibili al grande pubblico in ogni parte del mondo. La responsabile delle Grandi Mostre Elisabetta Ballaira, ci presenta il percorso della mostra che si svolge all’interno delle dieci Sale delle Arti della Reggia di Venaria: “Si può trovare da una parte la meravigliosa produzione Fabergé per la famiglia imperiale, in particolare nove capolavori delle Uova Imperiali che il gioielliere realizzava sempre diverse e uniche, e dall’altra un repertorio di oltre 350 oggetti della fabbrica Fabergé che sono oggetti di rappresentanza e gioielli per la devozione. Il vanto dell’artista era di produrre opere, con una perizia artistica e tecnica che rendeva il gioiello un pezzo unico”. Nella prima sezione della mostra si possono ammirare gli splendori della corte dei Romanov e in particolare l’incoronazione di Nicola II alla quale partecipò anche il giovane Vittorio Emanuele III di Savoia, erede al trono d’Italia che ci ha lasciato dell’evento un’ammaliante e curiosa testimonianza: “Tutte le feste erano immense, grandiose ogni oltre dire. La cosa più interessante per me è stato il banchetto solenne dopo l’incoronazione, al quale gli imperatori sedevano sui troni e tenevano la corona in testa: le vivande giungevano scortate da Ufficiali colle spade sguainate ed i Sovrani erano serviti dai Grandi dell’Impero: ogni volta che lo Zar beveva gli araldi alzavano le mazze e le trombe suonavano dei mezzi squilli, mentre le artiglierie tuonavano a spessissimi colpi, insomma un vero regno delle fate”. Nella seconda sezione vi è la Fabbrica Fabergé con alcune delle tipologie classiche realizzate dal 1842. La fabbrica oltre alla sede di San Pietroburgo aveva altre sedi a Mosca, Odessa, Kiev e una a Londra per un totale di oltre 500 dipendenti che rispondevano alle esigenze della aristocrazia europea. Ma prima di arrivare a questi risultati, il giovane Carl Fabergé dovette sudare parecchio. Il padre, fondatore dell’azienda, vide proprio nel figlio il fautore di un successo che per lui era solo sperato. Il giovane Carl iniziò a viaggiare per l’Europa e a carpire quei segreti dei maestri gioiellieri che, soprattutto a Firenze e a Parigi, governavano il mondo degli orafi. Ritornato in patria lavorò gratuitamente per ben quindici anni per il Dipartimento delle antichità e dei tesori dell’ Ermitage. Ma la strada per la gloria era ancora lunga. La sua vita cambiò radicalmente con il conferimento della medaglia d’oro nel 1882, quando partecipò alla Mostra industriale di arte russa a Mosca. L’imperatrice Maria Fjodorovna, comprò alcuni gemelli forgiati in stile antico da Fabergé che ricordavano per eleganza e classe quelli dei grandi gioiellieri Castellani che a Roma, nel corso dei secoli XIX e XX, costituirono una dinastia di orafi, antiquari, ceramisti e collezionisti fino a quel momento di fama ineguagliabile. Questo gli valse il permesso di entrare come fornitore ufficiale, alcuni anni dopo, alla corte dei Romanov e gli fu conferito il titolo di “esperto dei ministri di sua maestà imperiale” che gli dava l’accesso ad entrare liberamente nel palazzo del potere. Successivamente la Maison Fabergé divenne anche il fornitore ufficiale del re di Svezia e Norvegia. Vista la preziosità del lavoro e la difficoltà nel trovare esperti nell’arte orafa, la volontà di Carl Fabergé era quella di tramandare tutto ai discendenti della propria famiglia, in questo caso il nepotismo non è da considerare un insulto, ma quasi una necessità. La fabbrica fondata da Gustav Fabergé, si apprestava a essere tramandata da Carl ai figli Alexandr e Nikolay nel pieno rispetto della tradizione. A pagina precedente: Uovo dell’Incoronazione con la sorpresa de “La carrozza imperiale” Regalo dell’Imperatore Nikolay II alla moglie, l’Imperatrice Aleksandra Fjodorovna in occasione della Pasqua del 1897 In alto: Uovo Mughetto – Regalo dell’Imperatore Nikolay II alla moglie l’Imperatrice Aleksandra Fjodorovna in occasione della Pasqua del 1898 Qui sopra: Uovo Galletto –Regalo dell’Imperatore Nikolay II all’Imperatrice Madre Maria Fjodorovna in occasione della Pasqua del 1900 ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | APPROFONDIMENTI 47 APPROFONDIMENTI Le magnifiche Uova imperiali sono nella terza sezione della mostra e lo spettatore si trova di fronte a ben tredici capolavori pasquali. Nove sono quelle commissionate dagli Zar e cinque quelle volute dai privati, come la duchessa Marlborought, l’americana Consuelo Valderbilt e gli industriali russi Kelch. La finezza dell’intarsio, l’accortezza della colata degli elementi più nobili, lo smalto dei colori e l’utilizzo dei minerali più preziosi, affascinano chi le guarda. Non si può che restare incantati davanti a dei lavori così piccoli, così artistici e così pregiati. Infine vi è una parte dedicata alle Sacre Icone realizzate tra l’Otto e il Novecento e che sono il simbolo dell’anima religiosa russa. Le cornici in argento sono decorate con smalti e pietre preziose e sono state realizzate dai più grandi maestri russi come Pavel Ovchinnikov, Ivan Khlebnikov, Pavel Sazikov, Nikkola Tarabrov, Orest Kurlyyukov, naturalmente non può mancare Carl Fabergé. La scelta della Reggia di Venaria non è casuale, si è voluto in questo modo rievocare i rapporti tra la corte dei Savoia e la corte dei Romanov che la frequentarono in occasione del famoso Gran Tour dello Zar Nicola II (1910) che fu poi ricevuto al castello di Racconigi dalla corte e dal governo italiano. Le Uova imperiali sono così belle e affascinanti che la sola descrizione non basta. Le Uova imperiali meritano una visita da parte vostra. La prima guerra mondiale dette un primo stop alle lavorazioni della Maison, molti artisti che lavoravano alle commesse più importanti furono richiamati nell’esercito o ad operare in fabbriche di armi. Con la Rivoluzione di Ottobre e lo sterminio della famiglia reale, il cliente principale, Carl Fabergé conobbe il vero e proprio declino. Il gioielliere dovette scappare dalla Russia travestendosi da corriere dell’ambasciata britannica e fuggì in Svizzera dove morì nel 1920. Le ceneri riposano nel cimitero di Cannes. Le Uova imperiali andarono perdute o svendute al miglior offerente, che in questo caso si chiamò Malcom Stevenson Forbes, il famoso magnate dell’editoria americano. Diventò così il più importante collezionista di Uova imperiali al mondo dopo il Museo del Cremlino di Mosca. Nel 2004 una vendita all’asta della collezione Forbes presso Sotheby’s fu acquistata dal filantropo russo Viktor Vekselberg, il quale poté coronare il sogno di riportare in patria il grande tesoro delle Uova di Fabergé attraverso la propria fondazione The Link of Time. 48 In alto: L’uovo per la Duchessa di Marlborough San Pietroburgo, 1902 Bottega C. Fabergé, artigiano M. Perkhin Qui sopra: Alcuni oggetti di alta oreficeria prodotti dalla Fabbrica Fabergé di San Pietroburgo a partire dal 1842. IDEE E SERVIZI di Emanuela Truzzi AIRARGENTI: nuova immagine e gioielli N elle cinque sale dello showroom situato a Torino dinnanzi ai Giardini Reali, Airargenti propone centinaia di articoli in argento per idee regalo di grande raffinatezza. Vi troviamo esposti così tanti oggetti e gioielli in argento che c’è solo l’imbarazzo della scelta per un dono indimenticabile in una ricorrenza speciale, un piccolo pensiero per il Natale o un regalo prestigioso. Gli oggetti esposti nelle vetrinette ben illuminate ci invitano ad una osservazione più ravvicinata per cogliere i dettagli e le rifiniture che, come sempre, confermano la qualità dei prodotti Made in Italy. La gentilezza e la disponibilità del personale di Airargenti pongono in una condizione confortevole anche il Cliente più riservato. Sig. Frascella, con la nuova direzione di suo figlio nell’attività Airargenti ci sono novità? La nostra filosofia è sempre la stessa e concordiamo pienamente su un principio basilare: abbattere i costi accessori e sfruttare la sinergia tra la vendita business to business e quella al dettaglio per ridurre al minimo i passaggi dal produttore al Cliente finale. Crediamo che il concetto del “no frills”, cioè niente fronzoli, sia applicabile anche al settore dei preziosi e dell’argenteria per la casa. Nessuna spesa folle per l’immagine, nessuna distribuzione di brand sovraesposti, acquistiamo solo importanti quantità di merce direttamente dai produttori. Naturalmente poniamo grande attenzione al panorama delle realizzazioni artigianali di pregio, che sono una peculiarità del nostro paese. Per questo motivo abbiamo scelto di non trattare le cosiddette “marche” per puntare su un rapporto qualità-prezzo molto elevato e offrire un approccio serio e senza intermediari al nostro Cliente. Quindi siete sempre attenti ai vantaggi economici per la vostra clientela. Oggi come oggi la gente è più attenta e informata e proprio per questo apprez- 50 pre la grande cura dei particolari che, insieme alla competitività dei prezzi proposti e alla puntualità con cui vengono eseguite le realizzazioni su misura, ha consentito alla nostra azienda di diventare un partner valido e affidabile anche nel campo della promozione, dell’oggettistica e dei gadget aziendali. Giuseppe Frascella za il nostro vasto assortimento e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Per quel che riguarda il nostro core business, implementiamo il servizio di ripristino e riparazione dell’argenteria con tempi di lavorazione ancora ridotti. Un’altra opportunità che riserviamo alla nostra clientela è il ritiro e la liquidazione oppure il cambio in merce dei vecchi oggetti. Che cosa contraddistingue Airargenti rispetto agli altri competitor? La nostra azienda rappresenta un must per tutti i Clienti che desiderano solo il meglio dell’argenteria. Un esempio sono le nostre realizzazioni personalizzate, una specializzazione che ci pone in una categoria a se stante. La cifra distintiva di Airargenti è da sem- Qual è la grande novità di Airargenti del 2012? Per la fine dell’anno abbiamo deciso di intraprendere una strada che siamo certi i nostri Clienti apprezzeranno moltissimo: offriremo, in collaborazione con un laboratorio orafo, una linea di gioielleria in oro bianco e diamanti di alta qualità, a prezzi inferiori persino a quelli che si trovano sul web. E il vantaggio non è solo economico, considerando che un gioiello visto dal vivo è tutta un’altra storia: poterlo visionare, toccare, indossare o addirittura scegliere la linea e il design non ha paragoni! AIRARGENTI Corso San Maurizio, 15 – Torino Tel. 011 8172987 [email protected] www.airargenti.it Convenzione associati FABI Plus: sconto del 20% IDEE E SERVIZI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Arch. GIOVANNA FURBATTO Quando l’architettura è attenta all’ambiente D a sempre l’architettura, per lei, è una vera passione: già da ragazza, infatti, progettava come suddividere gli spazi interni degli alloggi. La laurea conseguita presso il Politecnico di Torino e l’esperienza maturata a New York nello studio dell’architetto Aldo Rossi non hanno che potenziato la sua capacità innata. Donna pratica e dinamica, l’architetto Giovanna Furbatto è specializzata nella ristrutturazione di residenze private, uffici e negozi, ma anche nella progettazione e nella realizzazione di nuove costruzioni. Lavora da sola o in collaborazione con altri professionisti in funzione delle esigenze del progetto ed è particolarmente attenta alle nuove tecnologie green impiegate in campo edilizio. A dimostrazione della sua professionalità, diversi progetti sono stati pubblicati sulle principali riviste di settore. Architetto Furbatto, qual è il suo cliente tipo? La mia clientela è eterogenea perché svolgo un lavoro a tutto tondo: mi occupo infatti del progetto preliminare esecutivo, delle pratiche edilizie, della stesura dei capitolati d’appalto e dei computi metrici, dell’analisi comparativa dei preventivi, della selezione delle imprese edili più qualificate, della direzione lavori e del collaudo. Redigo inoltre i certificati energetici per la classificazione degli alloggi e gestisco direttamente i rapporti con la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Proprio perché seguo in prima persona l’intero processo, i clienti sanno di poter avere con me un confronto diretto e costante. C’è un progetto al quale è particolarmente legata? Insieme con un altro architetto mi sono occupata della ristrutturazione di una comunità alloggio socio-assistenziale. Si tratta di tre unità abitative suddivise in base alla gravità della patologia degli ospiti e concepite proprio in funzione di questo aspetto. Sono molto affezionata al progetto per la sua utilità sociale. Gli spazi sono stati studiati perché fossero simili ad una casa vera in modo che le persone si sentissero protette e coccolate e a quanto pare l’obiettivo è stato raggiunto. La clientela la sceglie perché? Per la capacità di ridisegnare gli ambienti a livello di ristrutturazione interna e per l’attenzione che ripongo nella bioarchitettura. A proposito di green building, quanto è importante nella costruzione o nella ristrutturazione di un alloggio o di un edificio? È fondamentale e l’Italia lo ha capito, come dimostra il D.L. del 3 marzo 2011/28 che stabilisce che per gli edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la cui richiesta è presentata a partire dal 31 maggio 2012, il 20% della somma dei consumi previsti per l’acqua calda, il riscaldamento e il raffrescamento deve essere coperta da energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili. La percentuale passerà poi al 35%, se la richiesta sarà presentata tra l’1 gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016, fino ad arrivare al 50% se la domanda del pertinente titolo edilizio verrà rilasciata dall’1 gennaio 2017. Ha un modello di architettura bioecologica al quale si ispira? A Stoccolma c’è un quartiere, Hammarby Sjöstad, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie allo sfruttamento di fonti pulite e rinnovabili in cui biomasse, biogas, pannelli solari, idrogeno e una centrale idroelettrica garantiscono agli oltre ottomila appartamenti una copertura quasi totale del fabbisogno energetico. Come architetto sono affascinata da questo tipo di intervento, così rispettoso nei confronti dell’ambiente e delle persone. STUDIO DI ARCHITETTURA GIOVANNA FURBATTO Riceve su appuntamento Via Guarini, 4 – Torino Tel. 011 544566 [email protected] Convenzione associati FABI Plus: la prima consulenza è gratuita ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | IDEE E SERVIZI 51 COMUNICAZIONE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) FONDAZIONE UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO Perchè la cultura è un bene di tutti I l filosofo tedesco Georg Hegel sosteneva che: “L’istruzione è l’arte di rendere l’uomo etico”. Da sempre la conoscenza è, o dovrebbe essere, un bene dell’umanità, senza distinzione alcuna. Lo sanno bene il Presidente della Fondazione Università Popolare di Torino Onlus, Dottor Eugenio Boccardo, il Segretario Generale Dottor Attilio Panattoni che ci ha raccontato la storia e l’evoluzione sino ad oggi e tutto lo staff che da anni collabora con loro. Proprio grazie alla dedizione e all’impegno dei singoli, infatti, oggi questo “tempio della cultura no profit” vanta centocinque corsi tenuti da ottantanove docenti e conta ben quattromilaquattrocento iscritti. Sorta nel 1900 per volontà di un gruppo di persone che amavano il sapere nel senso più generale del termine, prese il nome di “Società di Cultura” e aveva sede nella vecchia Galleria Nazionale. I suoi fondatori avevano come obiettivo garantire l’istruzione a quanti non avevano potuto completare o approfondire gli studi. Attilio Panattoni Purtroppo però la Società chiuse per mancanza di fondi. Successivamente alcuni suoi membri decisero di fondare “l’Università Popolare” per trasformare la cultura in un bene fruibile da chiunque fosse desideroso di sapere e di apprendere, a prescindere dal ceto sociale. L’allora Rettore Magnifico dell’Università di Torino, il Professor Angelo Mosso, fu entusiasta dell’iniziativa e mise a disposizione alcuni locali nell’edificio di Via Po 17 per lo svolgimento delle lezioni e dei convegni. Nel 1900 nacque così a Torino la prima Università Popolare; i suoi artefici furono il Senatore a vita Professor Pio Foà, il Professor Herlitzka e il Ragioniere Donato Bachi. Nel 1930 il governo di Mussolini la trasformò in Istituto di cultura fascista, ma i suoi fondatori decisero di sospendere le attività per- 52 ché ritenevano che l’istruzione dovesse essere apolitica e apartitica. Nel 1946, dopo il secondo conflitto mondiale, alcuni amici dell’Istituzione si rivolsero all’ex tesoriere segretario, il Ragioniere Donato Bachi, che era anche l’unico superstite dei tre fondatori e che accettò l’incarico di riaprire l’Università Popolare di Torino, appoggiato dal Rettore Magnifico dell’Università Statale, Professor Mario Allara, nominato Presidente onorario dell’Università Popolare. Il Rettore Magnifico concesse dei locali al numero 8 di via Carlo Alberto, nella sede della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, dove ancora oggi si tengono i corsi. Alla scomparsa del Ragionier Bachi la nomina fu affidata al figlio, l’Avvocato Emilio Bachi, che conservò la carica fino al 1989 e successivamente toccò al Dottor Eugenio Boccardo, attuale Presidente. Dal 14 Aprile 2006 l’Associazione Università Popolare di Torino si è trasformata in Fondazione Università Popolare di Torino Onlus. I corsi, che si tengono in orario pre-serale e serale, spaziano dalle lingue straniere europee e orientali alle discipline tradizionali umanistiche e scientifiche ed ogni studente può frequentare dieci lezioni diverse alla settimana. L’Anno Accademico 2012-2013 va dal 16 ottobre al 31 maggio ed è ricco di appuntamenti interessanti come il corso di ebraico e di piemontese, ma anche di feng shui, di giardinaggio, di scacchi, di scrittura creativa e di investigazione per citarne alcuni. Perché la cultura ha mille sfaccettature e, soprattutto, deve essere un bene di tutti e per tutti. FONDAZIONE UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO Via Principe Amedeo, 12 – Torino Tel. 011 8127879 [email protected] www.unipoptorino.it COMUNICAZIONE E IMMAGINE lontà di utilizzare il proprio potenziale inespresso. Senza un deciso orientamento al miglioramento personale non si utilizzano bene le competenze, le attitudini o il talento. Per migliorare l’autostima sono utili alcune tecniche di respirazione che permettono di allontanare gli stati d’ansia. Un altro aspetto importante è saper accettare gli errori ed essere più tolleranti verso se stessi. L’autocritica serve solo se effettuata in positivo come analisi razionale scevra da risentimenti. Riflettendo sul pensiero del filosofo Kierkegaard: “Non è il cammino che è difficile, è il difficile che è cammino” possiamo affermare che la capacità e soprattutto la volontà di credere in noi stessi sono la risultante del processo di autostima. E quanto ci piacciamo fisicamente? Emanuela Truzzi Quanto mi stimo? L e persone sono preoccupate di piacere agli altri per essere accettate dagli amici, dai parenti, nel gruppo di lavoro e magari dai nuovi vicini di casa, ma quanto piacciono a se stesse? L’insicurezza è fonte di sofferenza e disagio comportamentale e gli individui di carattere più debole arrivano a compiacere gli altri comportandosi in modi che non sono propri, pur di dare un’immagine di sé che possa essere apprezzata. Quanti giovani scelgono gli studi universitari per rispondere alle aspettative della famiglia e modellano la loro vita per rispecchiare ciò che i genitori vorrebbero avere fatto, per non parlare di quando i destini sono già segnati e i figli non devono che seguire le orme dei padri! Se tutto questo è sentito e voluto allora non è più un dovere ma diventa una sfida, una sana competizione come nel mondo sportivo. Poi ci sono quelli che dimostrano di avere carattere 54 fin da piccoli, non scendono a compromessi e portano con orgoglio il proprio vessillo raggiungendo con soddisfazione la meta. Infine ci sono i figli ribelli, che ribaltano i programmi dei genitori e arrivano a compiere scelte nemmeno proprie ma solo dettate dalla rabbia e dalla volontà scellerata di dimostrare che “loro non stanno alle regole”. Ma quanti hanno un buon livello di autostima? Sì, perché tutto ha origine da lì e determina la vita degli individui e i percorsi scelti o subiti, indipendentemente dal livello culturale. Una domanda che nei percorsi coaching pongo sempre quando seguo delle persone che desiderano migliorare il rapporto con se stesse è: “vivi o abiti nel tuo corpo?” Dopo una breve pausa di riflessione la risposta cade spesso nella seconda opzione e allora iniziamo insieme a ragionare sul perché. Ognuno può migliorare se manifesta la vo- I modelli divulgati dai media con i quali tutti noi ci confrontiamo sono decisamente perfetti ma se rimaniamo ben saldi alla realtà comprendiamo che, così come non tutti i medici sono Umberto Veronesi, non tutti gli architetti Renzo Piano, non tutti i violinisti Uto Ughi… non tutte le donne e gli uomini possono essere dei modelli! Eppure molte persone non sanno apprezzarsi per quello che sono, anzi, hanno un’immagine di sé distorta e manifestano problemi di enterocezione. Avere autostima significa riconoscere le proprie qualità, valorizzarsi, piacersi. L’immagine corporea di una persona è migliore quando si ha consapevolezza di sé e si vive in armonia con se stessi, apprezzandosi, stimandosi e, di conseguenza, essendo apprezzati anche dagli altri. Dr.ssa Emanuela Truzzi docente in comunicazione e coach motivazionale MODERNACOMUNICAZIONE Torino – Via Magenta 49 [email protected] www.modernacomunicazione.it Convenzione associati FABI Plus sconto 10% COMUNICAZIONE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) SINERGOLOGIA Il potere del non detto O gni gesto del nostro corpo ha un significato che spesso neanche noi conosciamo. Gli studi dimostrano infatti che l’80% della comunicazione è non verbale: un dato significativo per capire l’importanza del non detto nelle relazioni interpersonali e che può essere utile per scoprire qualcosa di più su noi stessi. La disciplina che decodifica le funzioni della mente umana attraverso il linguaggio non verbale si chiama Sinergologia, il cui termine significa essere insieme (sun) attivi (ergo) nel discorso (logos). Fondata dallo studioso franco-canadese Philippe Turchet oltre vent’anni fa, si è diffusa in Francia, in Belgio, nei Cantoni svizzeri francesi, in Olanda, in Spagna e nel Canada francese. In Italia l’unico istituto riconosciuto e abilitato all’insegnamento è quello del Dottor Rudy Lanza che propone un programma didattico strutturato su più livelli. Dottor Lanza, qual è la funzione del sinergologo? Osservare la dissonanza tra le parole e il linguaggio del corpo. Esaminando la gestualità di una persona, infatti, si riesce a cogliere ciò che pensa ma non riesce o non può dire, le sue emozioni profonde ed anche la menzogna. Lo scopo è comprendere il funzionamento mentale dell’altro attraverso la lettura del linguaggio del corpo. La Sinergologia si basa sulla spontaneità perché chi si controlla si concentra solo su se stesso, mentre questa disciplina attribuisce importanza all’interlocutore. I gesti sono analizzati singolarmente o nella loro totalità? Nel loro insieme perché è importante la visione unitaria che si ha osservando la coerenza o l’incoerenza dei movimenti. In questo modo si hanno informazioni sulle emozioni autentiche e non, nel momento in cui si manifesta- no. La Sinergologia, infatti, non si basa su schemi preconfezionati, ma considera il contesto in cui la persona vive o agisce e l’insieme dei suoi movimenti. Sono stati catalogati oltre 2.200 gesti e ad ognuno è stato attribuito un significato, questo perché il gesto traduce ciò che il cervello elabora ma non esprime. C’è differenza tra i gesti fatti dalla parte sinistra o destra del viso? Sì. Le neuroscienze studiano i due emisferi del cervello e indicano che il lato destro è legato all’emisfero sinistro In quali settori si utilizza la Sinergologia? In campo giudiziario per decifrare i segni della menzogna e per individuare i momenti di debolezza dell’interlocutore durante l’interrogatorio, nella comunicazione politica per lavorare sulla spontaneità del candidato e per cogliere i punti forti e deboli dell’avversario e ancora nel cinema e nel teatro: gli attori imparano infatti ad analizzare la gestualità da portare in scena. Viene poi usata nelle aziende per la selezione e la gestione del personale, nelle banche per capire l’interesse del cliente e anche dai singoli che vogliono conoscere meglio se stessi e migliorare il rapporto con gli altri, in primis con i figli. So che terrà una conferenza per gli associati FABI Plus, quando? Il 20 novembre alle ore 18.00 presso la loro sede. Mostrerò dei video per far capire quanto sia importante il linguaggio non verbale nel nostro quotidiano e quanto sia affascinante studiare i gesti che ognuno di noi fa spontaneamente. Rudy Lanza ovvero alla logica, al controllo e a quanto è estraneo, mentre il lato sinistro è correlato all’emisfero destro e quindi alle emozioni, all’affettività, a ciò che ci appartiene. Se un bambino ha un microprurito al lato destro della testa significa che non riesce a risolvere un problema da solo, se invece si gratta la parte sinistra vuol dire che ce la farà con le proprie forze. SINERGOS Istituto Italiano di Sinergologia Via Fuhrmann, 74 Luserna San Giovanni (To) Tel. 0121 954452 Cell. 335 6855070 [email protected] www.comunicazionenonverbale.com Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COMUNICAZIONE 55 SALUTE E BENESSERE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) THETA HEALING Per un cambiamento fisico, psichico e sprirituale della persona O “ gni futuro esiste in uno stato di riposo finché non viene risvegliato dalle scelte fatte nel presente” spiega Carla Forno, insegnate certificata di Theta Healing che nel 2006 si è avvicinata a questa tecnica olistica quasi per caso e che ha sperimentato su se stessa la grande potenzialità di questo processo meditativo che facilita il mutamento dell’individuo. “Ero in un momento complicato della mia esistenza” racconta “e un vecchio amico che per caso è tornato nella mia vita mi ha regalato un seminario di Theta Healing. Io non ero intenzionata a seguirlo, ma alla fine mi sono convinta e dopo tre mesi ho assistito ad un cambiamento radicale su me stessa ed ho deciso di diventare insegnante”. Il medesimo approccio lo ha avuto la fondatrice, Vianna Stibal, naturopata statunitense che nel 1995 ha riscoperto e sperimentato la tecnica Theta Healing 56 dapprima su se stessa – guarendo da un tumore – e successivamente divulgandola nel mondo. Il suo successo è tale che il Presidente del Giappone si è attivato in prima persona per far lavorare gli operatori negli ospedali. Signora Forno, cos’è il Theta Healing? Una tecnica che si fonda sull’Amore Incondizionato di Dio e che impiega le onde cerebrali Theta. La loro frequenza varia tra i 4 ed i 8 Hz e sono proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Tendono ad essere prodotte durante la meditazione profonda e nella fase REM quando si sogna. Nelle attività di veglia queste onde sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo. Il nome del metodo deriva dalla facoltà di portare in pochi secondi le onde cerebrali nella frequenza Theta pur mantenendo lo stato di coscienza. Tutti infatti possono raggiungere consapevolmente questa frequenza ed usarla a scopi terapeutici su se stessi e sugli altri. A dimostrazione che non si tratta di una teoria esclusivamente concettuale, alcuni studi scientifici dimostrano che la produzione delle onde Theta induce alla creazione di una maggiore quantità di endorfine che apportano un immediato stato di benessere fisico, mentale, emozionale nelle persone. SALUTE E BENESSERE Secondo lei, dunque, è una tecnica adatta a tutti? Assolutamente sì, basta aver voglia di ricordare chi siamo realmente e attingere alle conoscenze che già ci appartengono, in modo da risvegliare la coscienza per apportare sostanziali trasformazioni nella nostra vita. Il Theta Healing lavora sul subconscio e interrompe certi atteggiamenti o schemi mentali che sono stagnanti e che tendiamo a ripetere per abitudine, anche se creano condizionamenti, pensieri, azioni limitanti che influenzano negativamente il nostro quotidiano e la nostra totalità dell’essere. Operando non sulla mente ma sulle onde Theta, quindi nel profondo, si abbattono certe convinzioni interiori. Consideri che la mente è il 12% e il subconscio l’88% per cui l’efficacia della tecnica è elevata proprio perché agisce su credenze ataviche importanti, sradicandole. Tengo a sottolineare infine che questa non è una medicina per cui non necessariamente occorre avere dei disturbi fisici per godere dell’armonia prodotta dal Theta Healing. Parliamo dei seminari e delle sessioni individuali. I primi sono collettivi e durano due giorni e mezzo, le seconde un’ora e mezza e in questo caso si opera nel profondo con maggiore intensità proprio perché il tempo a disposizione è inferiore. Mentre nei seminari, in genere di otto o più partecipanti, ognuno lavora in prima persona, nelle sessioni individuali l’individuo si affida totalmente all’operatore. Sia i corsi sia gli incontri individuali puntano sulla continuità del rapporto tra me e i partecipanti che al termine delle sessioni non vengono abbandonati, ma possono frequentare il Centro Olistico La Sorgente per fare pratica. Signora Forno, quali discipline approfondisce? Io insegno DNA Base ovvero un primo approccio con questa straordinaria tecnica energetica. Per il 75% è esperienziale perché si basa sulla pratica e sulla sperimentazione personale. I temi trattati vanno dal potere del pensiero ai sensi psichici, dall’auto guarigione ai sette piani di esistenza, dall’attivazione del cromosoma della giovinezza e della vitalità all’attivazione del DNA, per citarne alcuni. Nel seminario di DNA avanzato, invece, il lavoro sulle convinzioni e sui nuovi sentimenti è più approfondito e si impara a lasciar andare la rabbia, il risentimento e il rancore per un benessere olistico dell’individuo. I partecipanti ricevono inoltre un manuale e possono fare dei corsi di ripasso mensili per proseguire a godere dei benefici dei seminari. Mi occupo anche di Soul mate ovvero l’anima gemella, e di Ritmo, un corso di un giorno che lavora sul peso corporeo. Lei insegna alle persone a stare bene: quanto il Theta Healing ha un effetto benefico su di lei? Per me si tratta di un arricchimento continuo e livello umano e personale perché chi frequenta i seminari o richiede una sessione individuale è come un maestro che ogni volta mi insegna qualcosa di importante. Carla Forno CARLA FORNO Insegnante certificata DNA base e avanzato Theta Healing riceve su appuntamento c/o il Centro Olistico La Sorgente Via Montemagno, 71 – Torino Tel. 345 4126678 [email protected] www.thetahealing-torino.com Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% sulle sessioni individuali e sui seminari ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SALUTE E BENESSERE 57 SALUTE E BENESSERE di Emanuela Truzzi RONCHI VERDI, stile anglosassone all’ombra della Mole N ato come centro dedicato allo sport il Club Ronchiverdi in questi ultimi vent’anni si è evoluto costantemente, affiancando alle modernissime strutture dedicate al tennis, al beach volley, al nuoto e al training, le bellissime palestre e le spettacolari piscine all’aperto e coperte, nuove iniziative in grado di risolvere tutte le esigenze di tempo libero dei suoi associati. Oggi Ronchiverdi è diventata la location di riferimento per la clientela più esigente e raffinata della città e la sua mission è quella di offrire servizi esclusivi che integrino i tradizionali settori del fitness, del benessere e della salute per soddisfare un più ampio desiderio di 58 svago e di relax. Per raggiungere l’obiettivo il ristorante e la Club House con bar e caffetteria sono stati modernamente arredati in base alle tendenze più cool, è stato ampliato il Kidsvillage per l’intrattenimento e il divertimento dei più piccini e sono state perfezionate le strutture dedicate allo sviluppo del business per clientela senior, che può contare su attrezzatissime sale congressi per lo svolgimento di eventi formativi, convention, presentazioni di sponsor e sulla galleria commerciale per l’esposizione dei prodotti e la promozione del brand. Naturalmente tutta la logistica è multifunzionale, fruibile sia per incontri culturali quali mostre d’arte e concerti come per l’allestimento di party ed eventi. Ma non è finita qui perché recentemente le attività del club si sono estese al settore della bellezza con un nuovo centro estetico e a quello dei viaggi con l’apertura di un’agenzia interna dedicata. Intervistiamo Laura Quattrocchi responsabile relazioni esterne, Davide Cutri responsabile servizi business/ corporate e Alberto Ceretto responsabile marketing/commerciale. Cominciamo dall’ultima iniziativa, l’agenzia di viaggi. Dott.ssa Quattrocchi, sta avendo successo? All’inizio è stato un esperimento ma presto ci siamo resi conto che il vantaggio di offrire questi servizi nell’orario di apertura del Club, e quindi anche alla sera e alla domenica, era molto apprezzato. Oggi abbiamo una struttura in grado di offrire servizi personalizzati di leisure come di business, gestita da un direttore tecnico indipendente, perfettamente integrata con tutte le altre iniziative. Soprattutto la possibilità di acquistare e ritirare i biglietti a qualunque ora è stata premiante. Ai Ronchiverdi c’è una particolare attenzione al mondo dei bambini, con una loro area riservata per le attività ludiche e le feste, il Kidsvillage. Da sempre abbiamo un’attenzione particolare per la famiglia, uno dei nostri target di riferimento, e per i bambini in particolare. È alla famiglia che dedichiamo il maggior numero di servizi. Non solo con i corsi di nuoto, tennis, calcio, triathlon, danza e molti altri, ma specialmente con il servizio post scuola pomeridiano che impegna i bambini in attesa dell’inizio delle lezioni sportive. È una grande comodità per i genitori poter affidare i loro figli ad una struttura dove vengano seguiti da personale specializzato ed è bello anche per i piccoli, per i quali organizziamo laboratori di espressione artistica e occasioni di intrattenimento molto apprezzate e costruttive per la loro crescita. Il tutto si integra molto bene con il nostro approccio all’attività motoria e con la nostra filosofia di avviamento allo sport. SALUTE E BENESSERE E qual è la vostra filosofia, dott.ssa Quattrocchi? Noi non abbiamo una vocazione agonistica e non spingiamo i ragazzi in quella direzione. Li portiamo alla soglia dell’agonismo, poi eventualmente li affidiamo ad altre strutture specializzate. Effettuiamo una sorta di avviamento allo sport con dei contenuti ludici ed educativi che ci consentono di valutare possibili talenti senza far diventare lo sport un’attività stressante e competitiva. E per quanto riguarda i Soci adulti, oltre allo svolgimento dello sport quali altre attività di intrattenimento offrono i Ronchiverdi, dott. Cutri? Ronchiverdi offre ai propri soci occasioni brillanti per instaurare nuove amicizie e relazioni personali. Organizziamo di continuo feste, eventi, concerti, meeting e momenti di aggregazione, sia direttamente sia con l’ausilio di partner esterni: per intrattenere e rendere stimolante la vita sociale dei giovani, e non solo. Abbiamo la possibilità di creare eventi a bordo piscina nella stagione estiva oppure di usufruire della nostra Club House per creare community. Le nostre feste possono essere a tema e aperte a tutti i soci oppure private. Quindi per i giovani c’è la possibilità di fare conoscenza con la variegata realtà associativa della città ed eventualmente di entrare a farne parte… Esattamente, ai Ronchiverdi suggeriamo occasioni per fare community per tutte le fasce di età, sia in ambito professionale sia ricreativo, favorendo l’incontro tra i soci e la creazione di reti relazionali. Mentre per quanto riguarda le sale dedicate alle conferenze, insieme al ristorante e alla Club House, c’è la possibilità di usufruirne per gli eventi formativi dedicati alle aziende? Sono moltissimi i protagonisti della realtà imprenditoriale e associativa torinese che si appoggiano ai Ronchiverdi per lo svolgimento delle loro attività formative e aggregative. Possiamo citare gli ultimi incontri organizzati per Torino In, DirClub, Minerva e Giovani Dirigenti Federmanager, Associazione Italiana Formatori e poi tantissime aziende private che ci scelgono per la formazione, i meeting, le convention oppure per presentare nuovi prodotti. La scelta di una sala congressi in un club sportivo di stile anglosassone offre sicuramente più atout di un semplice hotel, a cominciare dall’ampio parcheggio gratuito, alla disposizione riservata della sala con il suo arredo ricco di colori, dal mood che si respira all’interno del nostro complesso alla coreografia della natura in cui è immerso. Non ultima la qualità del ristorante, autentico punto d’eccellenza sotto la sapiente direzione di Alessandro Thoux. È un insieme di aspetti che rende l’esperienza un evento assolutamente unico e inimitabile. Una nota di merito va all’ottima ristorazione, curata nei minimi dettagli e foriera di spunti sempre innovativi, vero dott. Ceretto? C’è un’ottima sinergia tra il settore business/corporate e il ristorante, per questo abbiamo scelto di mantenerlo come ramo strategico della nostra azienda. È stata una decisione dettata sia da motivi squisitamente qualitativi sia per sfruttare appieno le sinergie che nascono dalle nostre attività legate al mondo del business. È un complemento funzionale anche per tutte le attività sportive. Abbiamo la possibilità di dislocare il servizio nei vari spazi, dalla sala ristorante alla Club House, dagli spazi esterni a bordo piscina piuttosto che nel cortiletto antistante la sala congressi. Nel tempo il ristorante è diventato un vero e proprio fiore all’occhiello che ci consente di fare vetrina, nel senso che il contatto con molti Clienti avviene proprio grazie alle sue lusinghe. E per i nostri soci... Ai soci Fabi Plus, Alberto Ceretto propone una giornata di prova seguiti da un personal trainer, prima di formulare abbonamenti su misura, certi di interpretare le singole esigenze e incontrare il favore di chi vorrà sperimentare Ronchiverdi! Corso Moncalieri, 466/16 – Torino tel. 011 6612146 [email protected] www.ronchiverdi.it Convenzione associati FABI Plus: una giornata di prova gratuita con personal trainer e abbonamenti su misura ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SALUTE E BENESSERE 59 SALUTE E BENESSERE di Emanuela Truzzi BIO VISO LIFTING: alta efficacia con tecniche non invasive I l Regno delle Donne è un centro di bellezza conosciuto ed apprezzato da molte lettrici di Plus Magazine per la cura e l’attenzione altamente professionale che ricevono. Prima di effettuare qualsiasi trattamento, la titolare e beauty manager Antonella effettua sempre un’accurata analisi dell’epidermide valutandone le peculiarità fisiologiche per utilizzare i prodotti più adatti a quelle caratteristiche e si confronta con la Cliente per comprendere i suoi desideri e le sue aspettative. Quali novità propone Il Regno delle Donne per l’autunno? Il Bio Viso Lifting: è un trattamento di grande efficacia per gli straordinari risultati che si ottengono unendo l’uti- lizzo di un’apparecchiatura innovativa alla maestria manuale dell’estetista e a prodotti cosmetici appropriati. Prima di iniziare i trattamenti suggeriamo di effettuare un Detox Viso Metodo Reflexothermal. Questo metodo, Antonella, è un passo avanti rispetto all’obsoleta pulizia del viso effettuata con la spremitura dei puntini. Sì, con il Detox Viso andiamo a detergere in profondità l’epidermide. Prima prepariamo la Cliente facendola rilassare con un massaggio decontratturante alla schiena e ponendo un triturato speciale sulla colonna vertebrale che genera un effetto di microbolle in movimento molto distensivo. Poi effettuiamo una moderna pulizia del viso applicando un detergente e un tonico specifico adatto al tipo di pelle e una maschera che arriva in profondità grazie alla presenza di principi attivi come la fucus, un principio attivo detossinante e l’Oligomer, un composto che contiene ben 104 oligoelementi tra cui zinco, potassio, calcio e magnesio, in grado di generare uno scambio osmotico e arricchire l’epidermide di vitamine e minerali. Infine con la phormidiane, un’alga spazzina, eliminiamo le tossine mentre con la fumaria cancelliamo il velo grigiastro per donare alla pelle un effetto luminoso che, tra l’altro, ravviva l’abbronzatura. Mentre la maschera è in posa viene praticato un piacevole massaggio ai piedi per un completo relax. Si termina con l’applicazione di un siero specifico e un massaggio al viso. Quindi Antonella, a chi consiglia un Detox Viso? Sicuramente a tutte coloro che al ritorno dalle vacanze vogliano dedicare delle attenzioni al proprio viso, per ridare alla pelle stressata da sole, salsedine e vento il giusto supporto di oligominerali e vitamine attraverso una pulizia profonda dell’epidermide; ma anche prima della partenza si rivela un valido alleato. Per chi decida di effettuare il percorso Bio Viso Lifting è un trattamento strategico. 60 SALUTE E BENESSERE Invece quanti trattamenti Bio Viso Lifting sono necessari per ottenere un buon risultato? Il percorso varia a seconda delle condizioni del viso. Diciamo che con quattro trattamenti si ottengono già ottimi risultati, in seguito consiglio una seduta mensile per la cura e la bellezza del proprio viso. È un trattamento che affronta con successo diversi inestetismi e viene eseguito con un’apparecchiatura che utilizza delle microcorrenti molto blande e poco percettibili, tanto che alcune Clienti si addormentano durante l’applicazione. Queste microcorrenti stimolano un particolare tipo di cellule, i fibroblasti, a produrre più fibre collagene, con un effetto riempitivo e più elastina, con un effetto rimpolpante per il rilassamento cutaneo. Il risultato è che le rughe profonde si attenuano e quelle più piccole scompaiono. Naturalmente il trattamento continua con la parte manuale, dove le mani esperte dell’estetista si muovono con particolari tecniche di massaggio unite a prodotti specifici. La prima volta lavoriamo inizialmente su metà del viso per dimostrare in modo tangibile l’eccezionale risultato ottenuto e quindi il trattamento dura un’ora e mezza, mentre le volte successive durerà un’ora. Il Bio Viso Lifting è da considerarsi un anti-age? Non solo, infatti si ottengono grandi risultati come cura per attenuare i segni lasciati dall’acne e ottenere la chiusura dei pori dilatati, rimpolpando l’epidermide. Invito le lettrici a seguire la conferenza che terrò il 6 novembre presso la sede della Fabi Plus: verrà effettuata una dimostrazione dal vivo del Bio Viso Lifting su una modella, evidenziando come questo sia un trattamento non invasivo e di alta efficacia. Antonella, ci riserva una promozione per venire a provare il Bio Viso Lifting? Certo, fino al 30 novembre per le associate Fabi Plus offro questo rivoluzionario trattamento al prezzo speciale di e 39.00. Ci tengo a sottolineare che il suggerimento di effettuare prima il Antonella Di Prima Detox Viso non è vincolante, tanto più per coloro che venendo a trovarci per la prima volta magari hanno già effettuato una pulizia del viso e quindi non ne hanno necessità. Ci sono anche delle novità nei massaggi proposti da Il Regno delle Donne, con delle nuove tecniche e con l’introduzione del massaggio hawaiano. Sì, è una grande novità che abbiamo introdotto di recente e siamo lieti di proporre alle nostre Clienti. In passato il Lomi Lomi, che nella lingua hawaiana significa “massaggio”, era considerato un rituale quasi sacro, a parte essere una tecnica di guarigione. Seguendo la convinzione che nessuno può vivere felicemente in un corpo teso, i terapeuti hawaiani si dedicavano a sciogliere le tensioni muscolari trasmettendo nello stesso tempo serenità all’anima. Nel Lomi Lomi si utilizzano le mani ma soprattutto gli avambracci. Attraverso movimenti ritmici e profondi questa tecnica distende la muscolatura e decontrae le articolazioni. Si tratta di un massaggio rinvigorente e allo stesso tempo ottimo per la circolazione. Oltre agli innumerevoli benefici fisici, il Lomi Lomi agisce sul sistema nervoso ed è indicato per le persone che soffrono di stress e depressione. Ecco perché i maestri del Kahuna, quando utilizzavano questo tipo di tec- nica aspiravano a ripristinare l’equilibrio tra il corpo e lo spirito. Abbiamo preparato un contesto coreografico veramente suggestivo per questo straordinario massaggio: durante tutta la sua durata sarete avvolte da un delicato profumo di olio di cocco che renderà quest’esperienza ancora più esotica. E anche per questo trattamento riserviamo uno sconto speciale proponendolo solo per voi a € 49,00. Bene, allora ci aspetta un piacevole autunno dedicato alla bellezza e al benessere presso Il Regno delle Donne! IL REGNO DELLE DONNE Corso Francia 17 – Torino Tel. 011 4341010 [email protected] www.centroesteticoilregnodelledonne.com Convenzione associati FABI Plus: • diagnosi morfologica viso e corpo e gratuita • Bio Viso Lifting € 39,00 • Massaggio Hawaiano € 49,00 • sconto del 10% ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SALUTE E BENESSERE 61 CINEMA autunno FILM ■ Total Recall - Atto di Forza Data di uscita: 11 ottobre 2012 Cast: Kate Beckinsale, Colin Farrell, Bryan Cranston, Jessica Biel, Bill Nighy, Ethan Hawke, John Cho, Steve Byers, Bokeem Woodbine, Will Yun Lee. Thriller d’azione incentrato sui temi della realtà e della memoria. Per Douglas Quaid, operaio edile, sposato e innamorato della bellissima moglie, il viaggio virtuale è la vacanza perfetta per staccare da una vita frustrante: i ricordi di una vita da agente segreto potrebbero essere proprio quello che fa per lui. Durante la procedura però, qualcosa va storto e Quaid diventa un ricercato. In fuga dalla polizia, finita nelle mani del leader del mondo libero Chancellor Cohaagen, Quaid conosce una ribelle e si unisce a lei con lo scopo di trovare il capo della resistenza sotterranea e fermare Cohaagen. La linea tra fantasia e realtà si assottiglia e il destino del mondo oscilla nel momento in cui Quaid scopre la sua vera identità, il suo vero amore, e il suo destino. ■ Taken: la vendetta Data di uscita: 11 ottobre 2012 Cast: Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, Rade Serbedzija, Leland Orser, Luke Grimes, Aclan Bates. È il seguito del grande successo del 2008 Io vi troverò che ha in- 62 cassato oltre 226 milioni di dollari in tutto il mondo. Più di un anno è passato da quando Bryan Mills, agente governativo in pensione, ha salvato la figlia Kim dal rapimento che lo ha costretto a scontrarsi con il mondo sotterraneo e criminale di Parigi. Non ancora del tutto ripresosi dallo shock vissuto, Bryan accetta di fare un viaggio insieme alla famiglia e di recarsi a Instanbul. Qui, però, li attende una nuova prova. Chi aveva rapito Maggie è ancora in azione e ha tutta l’intenzione di portare a termine il suo piano di vendetta. In suo soccorso questa volta arriverà la figlia, in una intricata e adrenalinica storia di vendette incrociate. ■ Le belve Data di uscita: 25 ottobre 2012 Cast: Benicio Del Toro, Salma Hayek, John Travolta, Blake Lively, Aaron Johnson, Taylor Kitsch, Trevor Donovan, Emile Hirsch, Joel David Moore, Demián Bichir. Due imprenditori di Laguna Beach, Ben, pacifico e caritatevole buddista, e il suo migliore amico Chon, ex Navy Seal ed ex mercenario, conducono una lucrativa attività fatta in casa, producendo la migliore marijuana mai coltivata prima d’ora. Condividono inoltre un amore unico nel suo genere per la bellissima Ophelia. La vita è idilliaca nella loro cittadina nel sud della California, almeno fino a quando il cartello dei trafficanti della Mexican Baja decide di irrompere nei loro piani imponendosi come socio. Quando Elena, lo spietato capo del car- tello, e Lado, il suo scagnozzo, sottovalutano l’infrangibile legame che tiene uniti i tre amici, Ben e Chon, attraverso l’ambiguo aiuto di un viscido agente della DEA, scatenano una battaglia, a prima vista già persa, contro il cartello. Così hanno inizio una serie di piani e manovre ad alto rischio. ■ 007 Skyfall Data di uscita: 31 ottobre 2012 Cast: Daniel Craig, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Bérénice Marlohe, Naomie Harris, Ben Whishaw, Helen McCrory, Rory Kinear, Albert Finney, Judi Dench. Daniel Craig torna a vestire i panni di James Bond 007 in Skyfall, la 23ª avventura del più lungo frachise cinematografico di tutti i tempi. Dopo il totale fallimento di un’operazione a Istanbul, James Bond risulta disperso. Nel frattempo, le identità di tutti gli agenti operativi dell’MI6 vengono pubblicate su internet a seguito di una fuga di notizie ed il governo britannico chiama M a rispondere sulle sue responsabilità. Quando è lo stesso servizio segreto ad essere attaccato, la ricomparsa di Bond dà a M il pretesto di cui aveva bisogno per rintracciare Raoul Silva, un pericoloso criminale con delle questioni personali aperte sia con Bond che con M. Seguendo una traccia che lo aveva portato da Londra al Mar Cinese Meridionale, Bond vede la sua lealtà messa a dura prova da dei segreti sul passato di M. ■ The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte Seconda Data di uscita: 14 novembre 2012 Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Dakota Fanning, Ashley Greene, Anna Kendrick, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Rami Malek, Peter Facinelli, Kellan Lutz, Michael Sheen. Seconda parte dell’ultimo capitolo della saga di vampiri più famosa degli ultimi anni tratta dai romanzi di Stephenie Meyer. Dopo la nascita della figlia di Edward e Bella, Renesmée, i Cullen radunano gli altri vampiri pronti a difendere la loro famiglia e in particolare la bambina dai Volturi. Essi infatti credono che si tratti di una bambina immortale e quindi molto pericolosa perché, non crescendo, svelerebbe al mondo l’esistenza dei vampiri. LETTURE recensioni LIBRI Avere fiducia di Michela Marzano Il manoscritto ritrovato ad Accra di Paulo Coelho L’inverno del mondo di Ken Follett È il secondo volume della trilogia “The Century” iniziata con La caduta dei giganti. Una vicenda appassionante che riserva momenti di thriller e d’amore, mescolando l’epica della Storia con i drammi privati dei protagonisti. Cinque famiglie legate l’una all’altra il cui destino si compie durante la metà del ventesimo secolo, in un mondo funestato dalle dittature e dalla guerra che si scatenerà con violenza da Londra a Berlino, dalla Spagna a Mosca, da Pearl Harbor a Hiroshima. Il romanzo prende le mosse da dove si era chiuso il primo libro, ritrovandone i personaggi, ma soprattutto i loro figli. Come sempre Ken Follett eccelle da grande e indiscusso maestro dell’intrattenimento nell’ambientazione storica impeccabile, nella narrazione fluida e accattivante, nel ritmo veloce e nella descrizione di personaggi davvero indimenticabili, dando vita a un’opera avvincente, che tra conflitto mondiale e drammi personali ci trasporta in un mondo che pensavamo di conoscere, ma che ora non ci sembrerà mai più lo stesso. Il nuovo libro di Paulo Coelho è un inno alla vita, al cogliere l’attimo presente contro la morte dell’anima. È il 14 luglio del 1099. Mentre Gerusalemme si prepara ad affrontare l’invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come Il Copto, raduna tutti gli abitanti della città, compresi donne e bambini, nella stessa piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine. Di fronte ad una folla formata da cristiani, ebrei e mussulmani, il Copto pronuncia un discorso memorabile: tutti si aspettavano un discorso per prepararsi alla battaglia imminente, mentre il vecchio saggio, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare. Secondo il Copto, la vera saggezza viene dall’amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l’ineluttabilità della morte. Il manoscritto ritrovato ad Accra è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno alla vita, al cogliere l’attimo presente contro la morte dell’anima. Venere in metrò di Giuseppe Culicchia La protagonista, 38 anni, porta la taglia 38, vive nel centro di Milano e in equilibrio perfetto sul suo tacco dodici si muove disinvolta tra sfilate e locali alla moda: del resto ha un marito in carriera, un amante il cui profilo su Facebook dice sempre innamorato, una figlia che va alla scuola steineriana, due amiche di nome Ilaria e Solaria, un iPhone, un iPod, un iPad e una psicanalista che a ogni seduta pronuncia queste parole: “Sono trecento euro”. Tutto impeccabile, sembrerebbe. Ma improvvisamente qualcosa si incrina: il passato bussa, implacabile, nel sonno. Un incubo ricorrente, che sembra voler riportare a galla qualcosa... Con irresistibile vena satirica, unita qui però a uno sguardo profondamente partecipe, Giuseppe Culicchia dà vita a un personaggio femminile tragico e grottesco, risucchiato in una spirale di menzogne e forzature che mostrano il volto più fasullo della borghesia d’inizio millennio, celebrandone i riti e insieme il declino; e al tempo stesso scrive un libro civile, che ci rivela come, toccato il fondo della crisi, si può ricominciare a vivere, spogli di tutto ma ricchi come mai prima. Dalla bancarotta di Law nel 1700 fino alla crisi finanziaria del 2008, dall’egoismo del liberismo al proliferare delle teorie del complotto, senza la fiducia tra gli individui, le impalcature della nostra società si incrinano pericolosamente. La paura, il fallimento, la paranoia, il desiderio di controllo, la non accettazione della fragilità umana minacciano così il nostro patto sociale. In questo saggio, uscito in Francia nel 2010, Michela Marzano affronta il tema della fiducia, svelando in ma- niera sorprendente le sfaccettature e il funzionamento di uno dei pilastri della nostra civilizzazione. Un libro di filosofia costruito però con una prospettiva storico-sociale. Ripercorrendo momenti chiave della storia, anche recente, ed esempi emblematici di personaggi della politica, dell’economia, della filosofia (anche legati alla realtà italiana), Michela Marzano riesce a spiegare anche a un pubblico di non addetti, una delle determinanti fondamentali del nostro vivere civile. ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | RECENSIONI 63 FUMETTI & CARTOONS recensioni F&C di Salvatore Taormina (il Tao) [email protected] Happy Birthday! Buon compleanno cari amici dell’immaginario, buon compleanno a voi con i quali, in tanti, siamo cresciuti insieme. Noi lettori invecchiamo, voi invece, fortunatamente, al contrario… Gli anni di vita editoriale, quelli invece restano e il 2012 festeggia numerose e importanti ricorrenze: prima fra tutti i 50 anni di Diabolik, festeggiato con una serie di importanti mostre a tema itineranti per tutta l’Italia e non solo, i 30 anni di Martin Mystère, anch’esso protagonista di mostre itineranti. Entrambi saranno festeggiati ufficialmente a Lucca Comics a novembre insieme ad un altro importante personaggio del fumetto internazionale: Dago. C’è infine un altro personaggio da non dimenticare: Pippo, che compie 80 anni. Celebriamo quest’anno gli ottant’anni di Pippo, anche se sulla carta stampata appare per la prima volta soltanto nella tavola domenicale dell’8 gennaio del 1933, perché la sua prima apparizione sul grande schermo è datata 25 maggio 1932 con una piccola parte nel lungometraggio: “Mickey’s Revue”. Forse in pochi sanno che il nome originario di Pippo è Diggy Dog (che si potrebbe tradurre in “Cane Svampito”) solo in seguito il nome verrà tramutato in “Goofy”. L’associazione “Gli amici del Fumetto” si unirà ai festeggiamenti per Diabolik e Martin Mystère inaugurando a Lucca Comics la nuova Collana: “Le grandi Parodie di Cronaca di Topolinia” con due albi umoristici di notevole interesse: Demonik e Myster Martin. Appuntamenti LUCCA COMICS AND GAMES 1°/4 novembre 2012 Piazza Napoleone/Del Giglio Centro di Lucca La principale fiera del fumetto italiana, vi si riuniscono tutti i principali editori nazionali e esteri, e momento di presentazione al pubblico di tutte le principali novità del settore. Ampio spazio dedicato anche ai “ Games ” e alla gara per cosplayer. Presenti anche molti rivenditori di alto antiquariato. Per tutta la famiglia. PADOVA COMICS 17/18 novembre 2012 Fiera di Padova Via N. Tommaseo n° 59 Una fiera dedicata ad un pub- 64 blico variegato, presenti sia il settore del collezionismo che l’editoria dedicata alle nuove generazioni. REGGIO EMILIA 1 e 2 dicembre 2012 Centro fieristico Mancasale All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” dove oltre ai fumetti potrete trovare giocattoli, profumi, etc... La mostra principe per il collezionismo. MODENA COMICS 19/20 gennaio 2013 Fiera di Modena Viale Virgilio 78/90 Una mostra dedicata interamente al collezionismo. Martin E LA PIETRA DODECAEDRICA Collana le grandi Parodie n 1 Di Zaccagnino/Mirulla/Priori Cartonato, 48 pagine a colori cm 21 x 29,7 – € 17,90 Il signor Martin, esperto tuttologo di fama mondiale, rimane spiazzato davanti ad un regalo e ad un invito piuttosto insoliti: una pietra dalla figura geometrica a dodici facce mai vista e un biglietto aereo per un’isola sconosciuta. Quando i nostri eroi arriveranno sull’isola avranno non ben poche sorprese… DEMONIK E I DIAMANTI PER EVE Collana le grandi Parodie n 2 Di Zaccagnino/Mirulla Cartonato, 48 pagine a colori cm 21 x 29,7 – € 17,90 L’unico ladro patentato della città di Clerville viene bellamente fregato sotto il naso da una coppia mal assortita di ladri provenienti da un’altra città. Demonik cercherà di recuperare i diamanti per il compleanno della terribile e gelosissima Eve con l’aiuto di un’insospettabile complice: Antea, in un’insolita veste di donna dolce e sensuale. Cominciano così guai di Demonik conteso tra… Capolavoro annunciato. ARTE, SCIENZA E COSTUME autunno ARTISSIMA 19 INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA 9 - 11 NOVEMBRE 2012, OVAL LINGOTTO FIERE ARTISSIMA: grande manifestazione internazionale dedicata all’arte contemporanea che accoglie presso i padiglioni della fiera di Torino le più importanti gallerie e gli artisti più quotati della scena internazionale. Nel 2011 ha attirato più di 50.000 visitatori e 1300 giornalisti. L’edizione 2012 si terrà sotto la guida di Sarah Cosulich Canarutto, nominata nuovo direttore della fiera al posto di Francesco Manacorda. È suddivisa in quattro importanti sezioni: Main Section, New Entries, Present Future, e Back to the Future. Ogni sezione è studiata per presentare ed approfondire aspetti diversi legati al mondo dell’arte contemporanea: Main Section ospita le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale; MOSTRE New Entries è dedicata alle gallerie d’arte d’avanguardia di nascita recente che non abbiano mai preso parte alla manifestazione; Present Future da spazio alle produzioni di nuovi talenti accuratamente scelti da un comitato di esperti e Back to the future è uno spazio riservato a dieci gallerie per mostre monografiche di artisti attivi fra gli anni ‘60 e ‘70. Artissima Torino rappresenta un grande contenitore di idee, creatività ed innovazione, che affianca all’esposizione di bellissime opere d’arte, un programma culturale intenso, fatto di incontri di approfondimento e di visite guidate che portano i visitatori a scoprire le opere di maggior interesse attraverso percorsi personalizzati. È promossa dalla Fondazione Torino Musei, su iniziativa di Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino. Per il terzo anno la fiera si svolgerà nella sede spettacolare dell’Oval, un padiglione dall’originale taglio architettonico realizzato in occasione dei Giochi Olimpici di Torino 2006 che si è rivelato il contenitore ideale per ospitare un appuntamento di riferimento per l’arte contemporanea internazionale. Il programma culturale organizzato per il 2012 coinvolgerà le principali istituzioni per il contemporaneo del territorio torinese, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con l’obiettivo di rafforzare il network dell’arte contemporanea di Torino e allargare l’offerta culturale in città. Le quattro istituzioni nelle proprie sedi e Artissima a Palazzo Madama presenteranno ciascuna una diversa mostra o intervento artistico nell’ambito di un progetto coordinato che intende proporre una riflessione sulla società odierna e sulle sue problematiche socio-politiche. Un percorso unico che, sotto il titolo It’s not the end of the world, vuole fare ironicamente riferimento alla profezia Maya sulla fine del mondo nel dicembre 2012 ma anche offrire una risposta positiva alla difficile situazione del finanziamento alla cultura in Italia. ARTISSIMA 19 Oval – Lingotto Fiere Ingresso e parcheggi Via Nizza 230 Ingresso pedonale Via Nizza 294 Torino Dal 9 all’11 novembre 2012 Apertura al pubblico tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00 Convenzione associati FABI Plus Ingresso ridotto € 10,00 anziché € 15,00 ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | RECENSIONI 65 MUSICA MUSICA Frost’ come suo soprannome nelle vesti di produttore. La canzone che dà il titolo a “Tempest” dura circa quattordici minuti e parla dell’affondamento del Titanic, come il film di Cameron che l’ha ispirato. Green Day ¡UNO! Primo album della trilogia “¡Uno!- ¡Dos! ¡Tre!”, che si annuncia ricca di sorprese, è stato anticipato dal singolo “Oh Love” che ricorda l’inconfondibile sound della band. Inizia così la graduale pubblicazione di tutto il materiale inedito che ha realizzato negli ultimi tre anni: il trio di Oakland infatti rilascerà il secondo e terzo volume il 13 novembre 2012 e il 15 gennaio dell’anno prossimo. I tre album seguono il grande successo di ‘21st Century Breakdown’, vincitore nel 2010 del Grammy Award come miglior album rock. Bob Dylan TEMPEST È il trentacinquesimo album in studio del leggendario artista e segue Together Through Life, Best Seller mondiale del 2009. Tempest segna il 50° anniversario di Bob Dylan, l’omonimo album di debutto che era stato pubblicato da Columbia nel 1962. Contiene in totale 10 tracce ed è stato prodotto dallo stesso Dylan, anche se, come con i suoi ultimi lavori, ha scelto ‘Jack 66 Muse THE 2ND LAW Il nuovo attesissimo album dei Muse esce a tre anni di distanza dall’ultimo progetto discografico della rock band britannica, The Resistance che li ha lanciati nell’olimpo delle migliori band dell’ultimo millennio. Il disco è stato anticipato dai singoli “Survival” e “Unsustainable”, e potremo ascoltarlo dal vivo con le due date italiane del tour: il gruppo rock britannico dallo stile eclettico infatti si esibirà in Italia il 16 novembre a Bologna e il 17 novembre a Pesaro. Malika Ayane RICREAZIONE Un album di canzoni inedite prodotto da Malika Ayane – qui in veste di autrice, in- autunno terprete e produttrice – che vede la presenza di autori giovani leve della musica italiana, come The Niro, Amour Fou e Boosta dei Subsonica, accanto a mostri sacri quale Paolo Conte e ad autori stimati quali Pacifico e Danijel Vuletic. Il disco, che contiene sette tracce in italiano e cinque in inglese, regala al pubblico un piccolo gioiello: l’interpretazione di una poesia di Emily Dickinson su musica inedita di Sergio Endrigo. Aerosmith MUSIC FROM ANOTHER DIMENSION Il 6 novembre 2012 tornano i gli intramontabili Aerosmith, con ‘Music From Another Dimension’, il loro quindicesimo album in studio ed il primo, dopo in 11 anni, con brani totalmente inediti. L’album contiene 15 nuovi brani, tra cui le due nuove canzoni, ‘Legendary Child’ e ‘Oh Yeah’, che il pubblico del Nord America ha potuto ascoltare in anteprima, durante la prima tappa del trionfale tour della band ‘Global Warming Tour’, che ha avuto il tutto esaurito. TEATRO recensioni Teatro Regio, da venerdì 12 ottobre 2012 a domenica 21 ottobre 2012 TEATRO Der Fliegende Holländer (L’Olandese volante) Il 12 ottobre 2012 il Teatro Regio inaugura la stagione d’Opera 2012-2013 con l’Olandese Volante di Richard Wagner. Wagner prese lo spunto iniziale per l’Olandese Volante da un viaggio navale verso Londra che fece tra il luglio e l’agosto del 1839 su un mare in tempesta. Naturalmente accanto a questa suggestione di carattere autobiografico c’è anche una vera fonte letteraria, individuabile nella versione che Heinrich Heine fece di una antica leggenda marinara nordica. Wagner scrisse inizialmente l’opera come atto unico, in contrasto con la tradizione. Oggi viene però eseguita generalmente in tre atti. Il tema centrale è l’amore incondizionato come strumento per il raggiungimento della redenzione. Per sottolineare l’aspetto leggendario della vicenda, Wagner ambientò il suo dramma in un’epoca indeterminata. L’opera inizia con forti tinte marinaresche; lungo le coste del Mare del Nord, una tempesta ha trascinato a riva due personaggi molto diversi: il primo è uno schietto e ingenuo marinaio norvegese, Daland, l’altro è un olandese pallido, al comando di un vascello carico di tesori ma dall’aspetto funesto. L’Olandese, avendo maledetto Dio, è costretto da lunghissimi anni a vagare per i mari: solo l’amore fedele di una donna riuscirà a cambiare il suo destino. Quando i due uomini si incrociano, l’Olandese scopre che Daland ha una figlia e gli offre i suoi tesori in cambio della mano di lei; il marinaio accetta e lo conduce dalla giovane Senta. La figlia di Daland è però promessa in sposa a Erik, tuttavia intuisce di essere destinata a un altro uomo, il protagonista di una cupa leggenda che la ossessiona. Appena Senta e l’Olandese s’incontrano, capiscono di essere destinati l’una all’altro, ma Erik vuole impedire il legame e raggiunge la ragazza per ricordarle il suo precedente impegno. Vedendoli insieme, l’Olandese dubita della fedeltà di Senta e decide di rompere il fidanzamento, svelando la propria identità, fino ad allora sconosciuta. La fanciulla capisce che il suo presentimento si è avverato: l’uomo è il protagonista della leggenda e lei è la donna scelta per salvarlo perciò, mentre egli si accinge a salpare, Senta si getta in mare dichiarandogli la sua innocenza. Il sacrificio non è vano, perché la nave dell’Olandese s’inabissa, liberando l’uomo dalla dannazione eterna. Sul podio a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio e il Coro Maghini di Torino il maestro Gianandrea Noseda, Direttore musicale del Regio. In questo allestimento firmato Willy Decker, la cui regia è curata per l’occasione da Stefan Heinrichs, l’Olandese avrà la voce autorevole del basso-baritono afroamericano Mark S. Doss, che torna al Teatro Regio dopo la sua esibizione come Klingsor nel Parsifal della scorsa stagione. Nel ruolo di Senta, il soprano canadese Adrianne Pieczonka, impegnata nella stessa parte quest’estate al Festival di Bayreuth. Stephen Gould, applaudito tenore drammatico wagneriano, interpreterà Erik. Il basso Steven Humes sarà Daland, il mezzosoprano Claudia Nicole Bandera ricoprirà il ruolo di Mary e il tenore Vicente Ombuena quello del timoniere di Daland. Nel corso delle otto recite, dal 12 al 21 ottobre, nei ruoli dei protagonisti si alterneranno: Thomas Hall (l’Olandese), Ann Petersen (Senta), Kor-Jan Dusseljee (Erik) e Kurt Rydl (Daland). ◆◆◆◆◆ Compositore e Librettista: Richard Wagner Prima rappresentazione: 1843 Dresda, Königlich Sächsisches Hoftheater Allestimenti precedenti: 1999 TEATRO REGIO Biglietteria Piazza Castello 215 – Torino Tel. 011 88.15.241/242 [email protected] www.teatroregio.torino.it Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% sui singoli biglietti ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | RECENSIONI 67 MAPPAMONDO Qui vi giungono echi di culture “mi hai fatto senza fine questa è la tua volontà. Questo fragile vaso continuamente tu vuoti continuamente lo riempi di vita sempre nuova. Questo piccolo flauto di canna hai portato per valli e colline attraverso esso hai soffiato melodie eternamente nuove. India del Sud la danza di Shiva Quando mi sfiorano le tue mani immortali questo piccolo cuore si perde in una gioia senza confini e canta melodie ineffabili. Su queste piccole mani scendono i tuoi doni infiniti. Passano le età, e tu continui a versare, e ancora c’è spazio da riempire” 68 MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI L’India contemporanea è un paese pieno di contraddizioni, povertà e ricchezza, passato e futuro, la più grande democrazia del mondo con quasi un miliardo di abitanti: tra la catena montuosa più alta del mondo, il deserto e le giungle si estende un Paese tutto da scoprire, praticamente un continente. Per questo è consigliabile affrontarne un pezzo alla volta. ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MAPPAMONDO 69 MAPPAMONDO Andiamo nell’India del sud, una zona davvero magica e pia- cevole: una regione che può essere affrontata senza particolari difficoltà e che propone un repertorio fantastico restituendo al visitatore l’immagine dell’India colorata, viva, con gente sorridente, templi magnifici, palme, elefanti e quanto dell’India gli viene in mente. Il nostro viaggio nel Sud dell’India inizia a Kancheepuram, 70 chilometri circa da Chennai, una delle sette città sacre dell’India antica, un tempo capitale dei Pallava. Qui e nella vicina Mahabalipuram nacque l’architettura dravidica. Visiteremo gli splendidi templi, esempi della prima arte di questa architettura, alcuni dei quali ancora in funzione. Gli alti “gopuram” dei suoi templi sono visibili a grande distanza come cime di un’enorme foresta sacra. Il Kailashnath, dedicato a Shiva, è uno dei più antichi santuari Pallava, risalente all’VIII secolo. Proseguiremo per Mahabalipuram e poi per Pondicherry, villaggio di pescatori sull’Oceano Indiano dalle architetture coloniali, sede del l’“ashram” di Aurobindo, uno dei grandi filosofi indiani, le cui strade, curiosamente, portano nomi francesi. La cittadina di Chidambaram, importante luogo di culto con il tempio dedicato a Nataraja, o Shiva danzante, edificato nel XIII secolo dai re della dinastia Chola, è solo una delle meraviglie di questa zona; vi si trovano due sacrari dal tetto laminato d’oro e un grande “lingam” di cristallo. Dedicheremo del tempo ad un’escursione a Srirangam, considerato il più grande centro di pellegrinaggio di tutta l’India del Sud, dove visiteremo lo splendido tempio di Sri Ranganathaswamy dedicato a Vishnu, che conta 70 oltre venti “gopuram” circondati da sette mura concentriche. Proseguiremo per Tanjore, antica capitale dei Chola con il tempio di Brihadeshwara ed il palazzo-museo dei Rajah con una splendida collezione di statue in bronzo risalenti ai secoli IX-XII. Tanjore è una città piene di colori, odori, incensi, bancarelle ricoperte di fiori dai colori sgargianti, un profumo intenso e un mare di persone che si muove in un turbinio di colori. MAPPAMONDO Pagina precedente: Robert Colonnello – Donna indiana Roberto Tibaldi – Tempio a Srirangam Qui a fianco: Archivio Il Tucano donne al lavoro in una piantagione di tè in basso: Carla Milone – (entrambe le immagini) Parata di elefanti con portatori di parasoli e dei ventagli di piume durante il Thrissur Festival nello stato del Kerala a fine aprile/maggio Tiruchirapally, nota anche come “Trichy”, è situata sulle rive del fiume Kaveri ed è un luogo d’incanto. Raggiungeremo Maturai, importante luogo di pellegrinaggio per gli Indù, e, in particolare, del grandioso complesso templare della dea Meenakshi, centro di preghiera e della vita sociale degli abitanti della città. Nel labirinto di corridoi e sale, alla luce delle lampade votive, tra corone di fiori che ornano gli altari, si avvicendano i pellegrini al ritmo di gesti e preghiere millenari mentre il rullo dei tamburi sacri si perde tra il profumo dell’incenso e della canfora offerti alla divinità. Per le strade si trovano magnifici negozi di antiquariato, gioiellerie, oggetti artigianali, mercati. Proseguiremo per il Santuario Naturale di Periyar, uno dei più importanti di tutta l’India, prima tappa nello stato del Kerala. La fauna locale comprende, oltre a scimmie, uccelli e cervi, anche numerosi elefanti e, sebbene più difficili da avvistare, le tigri. Avvicinandosi al parco si coglie il mutare dell’ambiente naturale, dove alle colline succedono rigogliose foreste e profumati giardini di spezie. Il Kerala è un’altra realtà; cambiano i colori e i sari indossati dalle donne, la natura è rigogliosa e prorompente. È una delle zone più progredite ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MAPPAMONDO 71 MAPPAMONDO Robert Colonnello – Piantagioni di tè A centro pagina: Archivio Il Tucano – Ritmi lenti, lagune interne, palme e mangrovie: i canali del Kerala Enrico Maffei – Danze Katakhali dell’India, l’analfabetismo è quasi inesistente. Una regione che è un tessuto d’acqua, una rete di fiumi e canali dove il mare si insinua nell’entroterra creando insenature e lagune e lingue di sabbia popolate di palme e mangrovie. Tutto intorno un profumo intenso, inebriante come solo in natura è possibile: fiori, frutti, spezie, linfe aromatiche sconosciute. Inizia qui la discesa dalle montagne ricoperte di piantagioni di tè e spezie verso l’idilliaca regione di canali e lagune che circonda Cochin. Il tragitto via terra sarà interrotto da un’escursione in motobarca lungo i “backwaters”, canali dalle acque color smeraldo sulle quali si specchia- no alte palme da cocco. Sbarco ad Alleppey e proseguimento via strada per Cochin. Assisteremo, presso una importante accademia di danza, ad un suggestivo spettacolo di danze Katakhali, una delle massime espressioni artistiche del Sud dell’India, in cui si fondono elementi teatrali e musicali con narrazioni tratte dai testi sacri del Mahabarata e del Ramayana. Visiteremo Cochin, città affacciata su un porto naturale dove si può osservare l’affascinante sistema di pesca praticato con le reti cinesi; nel centro si potranno osservare palazzi la cui architettura è stata influenzata da Portoghesi, Olandesi e Britannici; la sinagoga, la più antica del Commonwealth; il quartiere ebraico di Fort Cochin con le botteghe degli antiquari. Proseguiremo per Udhagamandalam, anche conosciuta come Ooty, celebre stazione climatica amata dagli Inglesi, situata a 2.285 metri di altitudine sulle colline Nilgiri e circondata da fitte foreste di eucalipto. Il viaggio prosegue in direzione di Mysore, nello stato del Karnataka: un percorso che attraversa una natura verdissima in cui le piantagioni di canna da zucchero si alternano alle foreste, e nel corso del quale si avrà modo di osservare la vita rurale del Sud. Andrea Alborno – Cochin, pesca al tramonto con il sistema delle reti cinesi 72 A Srirangapatnam visiteremo il Palazzo del Tipu, arricchito al suo interno da magnifiche decorazioni e scopriremo Mysore, città ricca di parchi e giardini: passeremo del tempo al Palazzo del maharaja, costruito in stile indo-saraceno e, sulla strada per la collina Chamundi, potremo osservare il grande monolito in granito raffigurante Nandi, il toro di Shiva. MAPPAMONDO Archivio Il Tucano: Statua del toro Nandi Roberto Tibaldi – Statua di Gomateshwara alta 17 metri a Sravanabelagola Lungo la strada per Bangalore ci fermeremo a Sravanabelagola, antico centro jain, dove una lunghissima scalinata conduce alla spettacolare statua monolitica di Gomateshwara, alta 17 metri. Questo è un viaggio per chiunque voglia regalarsi un breve periodo di autentica serenità, tra approfondimenti culturali e relax, nella cornice piacevole di paesaggi che invitano all’armonia, cornice di templi spettacolari. Il viaggiatore collezionerà un grande numero di emozioni variegate e indimenticabili; rimarrà incantato dalle città sacre, gli splendidi templi, cuore dell’arte dravidica. Ricorderà per sempre Tanjore, antica capitale dei Chola, Srirangam e il suo tempio, le gopuram, le sette mura concentriche, il centro spirituale del Sud. Un viaggio dai profumi intensi, inebrianti: fiori,frutti, spezie, linfe aromatiche sconosciute. E ancora Mahabalipuram e l’arte dravidica, Mysore e l’eclettismo dei suoi palazzi, i gioielli Hoysala di Belur e Halebid, i templi, i santuari e i tesori d’arte del Tamil Nadu. Da oltre trent’anni Il Tucano Viaggi Ricerca percorre le strade dell’India e ne conosce i segreti. Una selezione delle migliori proposte di viaggi culturali e di ricerca è disponibile sul catalogo “India”, monografia dedicata a questo affascinante continente, e sul sito www.tucanoviaggi.com. L’INDIA DEL TUCANO Una selezione di viaggi messi a punto per soddisfare le esigenze di chi vuole visitare luoghi e Paesi ponendo sullo stesso piano il piacere della conoscenza e il comfort. Prevedono i migliori servizi nel contesto di ogni specifica realtà locale e sono realizzabili in forma individuale o in gruppi di ridotte dimensioni per evitare i disagi che nascono dal far parte di un gruppo molto numeroso, salvaguardare la qualità e le atmosfere dei luoghi. Per chi nel viaggio è alla ricerca del percorso insolito che consente di avvicinare le realtà più appartate, pur con la consapevolezza che allontanarsi dai tracciati del turismo tradizionale significa adeguarsi a condizioni di minore comfort. Gli itinerari geo-etnografici raggiungono luoghi che custodiscono ecosistemi tuttora intatti, remoti villaggi rurali ed etnie dalle secolari tradizioni, per approfondire aspetti di regioni trascurate dai grandi flussi turistici. E poi Hassan, veneratissimo luogo di pellegrinaggio, nei cui dintorni si trovano numerosi templi caratterizzati da pregevoli decorazioni e intagli. Lungo il percorso sosteremo a Belur, con lo stupendo tempio di Channekeshava, uno dei capolavori dell’architettura indiana, e ad Halebid, con i templi di Hoysaleshwara e Kedareshwara, risalenti al XIII secolo, notevoli per la raffinatezza delle sculture. Per informazioni e prenotazioni IL TUCANO VIAGGI RICERCA Piazza Solferino 14 G – 10121 Torino Tel. 011 5617061 [email protected] www.tucanoviaggi.com ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | MAPPAMONDO 73 ATTUALITÀ LE SENTINELLE N DEL MARE... 147 anni portati bene! on è il record di longevità di qualche sperduto abitante del nostro pianeta, ma l’anniversario del corpo della Marina Militare Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, fondato il 20 luglio 1865 con regio decreto. Questa “nascita” è stata ricordata con cerimonia commemorativa il 19 Luglio 2012 a Fiumicino con reparti schierati di fronte alle più alte cariche militari e istituzionali, fra cui l’Ammiraglio Pierluigi Cacioppo comandante generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, il Ministro Corrado Passera, e l’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della Marina Militare. di Vincenzo Scaringella 74 Le Capitanerie di Porto - Guardia Costiera sono un corpo della Marina Militare che svolge i compiti e le funzioni collegate in prevalenza con l’uso del mare per fini civili e con dipendenza funzionale da vari Ministeri che si avvalgono della loro opera, primo fra tutti il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha ereditato dal suo omonimo della Marina Mercantile la maggior parte delle funzioni collegate all’uso del mare, per le attività connesse alla navigazione. ATTUALITÀ Ora grazie al DPR 211/2008 che attribuisce compiti di ricerca, soccorso e di coordinamento da parte del Corpo Capitanerie di Porto-Guardia Costiera nei più grandi laghi italiani, e alla lungimiranza delle Regioni Piemonte e Lombardia ed al Consorzio Gestione dei laghi, nonché alla disponibilità della Guardia Costiera, specificatamente della Capitaneria di Porto di Genova, sotto il comando dell’Ammiraglio Ispettore (CP) Felicio Angrisano, la Guardia Costiera è approdata anche sulle rive del lago Maggiore, con presidio a Verbania sulla sponda piemontese. Disponendo di due mezzi in acqua e personale di turno è in grado di garantire a Verbania una visione strategica a 360° su ambedue le sponde Piemontese e Lombarda. Al comando “dell’unità” il Primo Maresciallo nocchiere di porto Raffaele Falco con un “equipaggio” di diciassette marinai provenienti da tutta Italia; siamo in presenza di personale altamente qualificato e addestrato per gli incarichi a cui sono preposti. Ad oggi la permanenza e operatività del nucleo è limitata al periodo giugno-settembre, ma considerato il notevole successo del progetto iniziato nel 2008, con conseguente soddisfazione delle istituzioni locali in particolare modo dei sindaci di Laveno e Verbania, nonché della simpatia e approvazione per il servizio svolto delle popolazioni rivierasche delle due sponde, si sono poste le basi per la permanenza continua della Guardia sul lago Maggiore per tutto l’arco dell’anno. Tutto ciò per garantire un livello di sicurezza pari a quello delle località marittime. E doveroso ringraziare il Primo Maresciallo Falco che, anche se impegnato nel suo ruolo, ci ha ricevuto con cortesia e professionalità, fornendoci spiegazioni sull’operatività della sua “unità”, nonché delle caratteristiche dei mezzi in dotazione che sono in grado di affrontare con ogni tempo operazioni di salvataggio e assistenza anche con mare “forza nove”. Il cordiale Maresciallo ci conferma che il suo mezzo identificato con la sigla CP 804SAR è praticamente inaffondabile, infatti in caso di capovolgimento è in grado di autoraddrizzarsi. Un altro mezzo, sigla GCA72, con scafo rigido, è invece veloce e pronto per ogni evenienza operativa in un arco temporale di pochi minuti: si tratta quindi di mezzi innovativi e tecnologicamente avanzati, Il Maresciallo ci dice che tutto ciò serve perché quando il lago diventa “cattivo” è paragonabile al mare più agitato. Afferma poi che questo corpo tecnico della Marina Militare è attento ai giovani promuovendo la cultura marina e del territorio, con attenzione alle tradizioni marinare presso scuole e istituzioni e anche con l’approntamento di un “campo giovani” in cui si promuovono le attività marinare, insegnando ad usare gli strumenti per navigare in tutta sicurezza. Durante questo periodo si acquisisce così lo spirito di squadra che è alla base di ogni organizzazione sia essa civile o militare. Il Maresciallo ci parla anche della guardia costiera ausiliaria, associazione di volontariato con diverse specializzazioni in supporto alle attività del nucleo operativo, paragonabile alla protezione civile. Si sofferma poi sulle sinergie con gli altri corpi addetti alla sicurezza lacuale, quali i mezzi dei carabinieri della città di Luino, la squadra nautica della Polizia Provinciale di Laveno, la Guardia di Finanza, e i mezzi dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato. Nel corso dell’operati- vità sono state numerose le chiamate al numero blu 1530, con conseguenti azioni di soccorso e salvataggio, alle imbarcazioni in difficoltà, o ai bagnanti in pericolo, tutto questo grazie alla presenza nel presidio del personale 24 ore su 24.Questa è la Guardia Costiera sul Lago Maggiore, e per tutto ciò che fa merita il ringraziamento di tutti poiché ci assiste con professionalità e abnegazione, nel nostro peregrinare nei laghi e mari italiani. Come non ricordare infine le parole dell’Ammiraglio Ispettore (CP) Felicio Angrisano, comandante della Capitaneria del Porto di Genova, di fronte ai diciassette uomini schierati del presidio di Verbania: “Nel momento del bisogno chi vi chiede aiuto è sicuro che arriverete. Non c’è moglie o fidanzata, non c’è ostacolo che possa impedire il nostro intervento”. Tutto denota lo spirito con cui opera la Guardia Costiera sui nostri laghi e mari. Grazie ancora ragazzi per tutto quello che fate per la nostra sicurezza! ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | ATTUALITÀ 75 ITINERARI Piemonte, testi Barbara Odetto foto Ufficio Stampa Bardonecchia secondo noi... Una giornalista e un fotografo alla scoperta del territorio Terra ricca di cultura, arte e tradizioni enogastronOmiche, il Piemonte è meta di un turismo internazionale. Poco distante da Torino ci sono paesi e borghi interessanti, tutti da scoprire. UNO DI QUESTI È BARDONECCHIA. U ltimo comune italiano prima della Francia, Bardonecchia è situata in una conca nella quale convogliano cinque valli caratterizzate da un ambiente naturale differente e ideale per le escursioni sia in estate sia in inverno, in questo caso con le ciaspole: Valle di Susa, la principale via di accesso dei Torinesi, Valle Stretta, zona transfrontaliera di gestione italo-francese che per la configurazione delle montagne ha visto nascere l’arrampicata su roccia, Valle della Rho e Valle del Frejus che, per i caratteristici Canyon, sono le più selvagge, Valle di Rochemolles, famosa per il ghiacciaio Sommeiller di 3009 metri e ricca di un’importante fauna (gipeto, aquila reale in primis) e flora (come ad esempio la betulla nana della tundra). Bardonecchia è ricca di storia, come testimonia il suo nome che significa città longobarda, ma la zona fu abitata anche dai Celti prima del periodo di occupazione romana della Gallia. Per la sua posizione di confine fu spesso contesa dalla Francia e solo dopo la caduta di Napoleone nel 1814 venne definitivamente annessa all’Italia. Negli anni successivi i rapporti tra i due paesi furono di intenso scambio commerciale e le alte vette spesso rappresentavano un problema logistico; nel 1832 un commissario di dogana di Bardonecchia, Giuseppe Médail, ebbe l’idea di realizzare un traforo ferroviario per unire Torino alla Francia che fu inaugurato nel 1871. Solo nel 1980, invece, venne aperto il Traforo stradale del Frejus per un collegamento più agevole con i cugini d’oltralpe e con il Nord Europa. Famosa per lo sci, nel febbraio del 2006 Bardonecchia è stata una delle sedi dei XX Giochi olimpici invernali ed ha ospitato le gare di snowboard. La sua vocazione in tal senso risale ai primi del Novecento: nel 1908 venne fondato lo Sci Club Bardonecchia, nel 1911 i fratelli Smith diedero spettacolo coi salti dal trampolino in quella zona che oggi è conosciuta come Campo Smith e negli anni ‘50 venne aperta la Scuola Sci Bardonecchia che oggi è specializzata non solo in sci di discesa, ma anche in snowboard, sci di fondo e sci per le persone diversamente abili. Famoso è anche lo snowpark di Melezet, lungo più di un kilometro e dotato di impianto audio per accompagnare i trick dei riders. Chi allo sport vuole unire la buona cucina può scegliere una cena in rifugio o in chalet, magari salendo in quota con il gatto delle nevi e scendendo con gli sci al chiaro di luna. Per un’esperienza unica e indimenticabile. Uno dei più conosciuti è I Biricchini, situato in località Clos-Les Arnadus e di proprietà della “iena” televisiva Marco Berry che nei week end allieta gli ospiti con il suo spettacolo. 76 ITINERARI Gli amanti della tradizione gastronomica del territorio possono invece optare per la Bardosteria nella centralissima via Medail: in un’atmosfera semplice e accogliente fatta di tavoli in legno e tovaglie a quadretti dominano ricette a base di cacciagione e il tegamino di Bardonecchia preparato con toma, patate e salsiccia. Per i più golosi segnaliamo infine la pasticceria Ugetti, al numero 80 di via Medail, che alle sedici in punto inebria il paese con il profumo dei suoi squisiti bomboloni alla marmellata, alla crema e al cioccolato. Meta di vacanza o di week end per i Torinesi, la località offre anche una vasta scelta di proposte ricettive per i turisti provenienti da tutto il mondo. Chi cerca un hotel in stile tipicamente montano, ma dotato di tutti i più moderni comfort inclusa una raffinata area wellness, può scegliere il Cà Fiore situato di fronte agli impianti di risalita di Campo Smith e poco distante dal centro del paese. Appuntamenti Per informazioni: Dicembre Ufficio del Turismo Piazza De Gasperi 1/A Bardonecchia (To) Tel. 0122 99032 [email protected] www.bardonecchia.it L’ultimo mese dell’anno è ricco di eventi per i grandi e i piccini: dal Mercatino di Natale al Bosco incantato di Borgo vecchio, dagli itinerari dei Presepi al Parallelo di Natale sino alle numerose fiaccolate con gli sci. ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | ITINERARI 77 VISITE GUIDATE Scoprire Torino e non solo di Giuliana Rebaudo D opo i numerosi eventi che hanno visto Torino protagonista dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, anche il 2012 è stato ricco di iniziative culturali che hanno catturato l’attenzione dei torinesi e invogliato sempre più turisti a visitare la città. Questa tendenza positiva appare rafforzata dagli accordi recentemente sottoscritti dall’amministrazione comunale con enti internazionali per importanti eventi espositivi previsti nella stagione 2012-2013: in autunno una mostra dedicata al pittore impressionista Degas, che attinge al ricchissimo fondo di opere grafiche del museo d’Orsay, e in primavera una mostra dedicata a una delle più significative collezioni dell’Hermitage, la collezione di Alexander Basilewsky. Queste esposizioni rientrano ovviamente nel programma 2012-2013 di Scoprire Torino e non solo, iniziativa promossa dalla FABI Plus giunta ormai alla ottava edizione. Oltre alle mostre di cui sopra, nel calendario della prossima stagione è prevista una serie di visite dedicate come di consueto alla storia, all’arte e alla cultura del territorio torinese e non solo. Qualche proposta risponde a vostre esplicite richieste: alcune sono inedite, altre ripropongono itinerari già effettuati a cui qualcuno non è riuscito a partecipare nelle stagioni passate, anche se nelle ultime edizioni diversi incontri sono stati iterati per rispondere il più possibile alle vostre adesioni. 78 Nel loro insieme, i percorsi rispondono allo scopo principale dell’iniziativa, che è di “scoprire” anche i luoghi meno noti del territorio, anche quelli che di norma non sono accessibili al pubblico, come è avvenuto l’anno scorso per il castello del Valentino e l’Accademia delle Scienze, luoghi poco conosciuti eppure carichi di storia e di arte: quest’anno è in programma la visita alle Sezioni Riunite dell’Archivio storico di via Piave a Torino e al Palazzo dell’Università di via Verdi. L’invito è di prestare attenzione ai giorni e agli orari delle diverse iniziative. La maggior parte si svolge come di consueto alla domenica, ma alcune sono programmate in altri giorni: al sabato, se riguardano luoghi pubblici dalla funzione non museale, o al giovedì sera, come previsto in occasione della passeggiata in centro città per ammirare le istallazioni luminose ormai note in tutto il mondo come Luci d’artista, che terminerà con un aperitivo in un locale storico, dove potremo brindare al Natale. Al momento trovate in dettaglio il programma e il calendario da ottobre a dicembre, mentre quello per i mesi da gennaio a giugno, qui solo annunciato nelle sue linee generali, sarà pubblicato nel numero di fine anno. FABI Plus non mancherà di inviarvi gli aggiornamenti tramite mail. Il calendario inizia a ottobre con la visita fuori porta alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Tra novembre e dicembre è prevista la visita alla mostra “Degas e il nudo”, presso la Promotrice di Belle Arti del Valentino, in primavera alle mostre “ I Tesori dell’Ermitage”, nelle sale di Palazzo Madama, e “ La barca del Sublime” alle Scuderie della Venaria Reale. Sono inoltre in programma visite al Museo Accorsi, al Villaggio Leumann, alla Sinagoga di Torino, al Castello di Racconigi e all’appartamento di Vittorio Emanuele II a Borgo Castello (La Mandria). Non mancheranno, come sempre, delle passeggiate nel centro di Torino: oltre a quella per le Luci d’Artista, ne è prevista una dedicata alle botteghe storiche. Sono infine previsti alcuni itinerari di viaggio con destinazioni di interesse turistico e culturale: in novembre un viaggio in giornata ad Alba, dove la Fondazione Ferrero organizza un’importante mostra antologica dedicata al pittore piemontese Carlo Carrà e dove è possibile ammirare il capolavoro di Tiziano, “Martirio di San Lorenzo”, il cui restauro è stato finanziato dalla Banca d’Alba. Altri itinerari sono in preparazione: sarete informati tempestivamente. Per concludere, un ringraziamento a tutti coloro che con simpatia e interesse ci hanno seguito in tutti questi anni! VISITE GUIDATE Programma Autunno 2012 Per la prenotazione alle visite contattare FABI Plus tel. 011 5611153 oppure [email protected] Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso Visita guidata alla chiesa di Sant’Antonio di Ranverso, fondata nel XII sec. e affidata da Umberto III di Savoia agli Antoniani Ospedalieri di Vienne. Esempio pregevolissimo di architettura religiosa medievale, posta lungo il percorso dell’antica via Francigena, luogo di preghiera e di assistenza ospedaliera, rivolta ai viandanti e ai malati, ricca di opere d’arte, tra le quali spiccano gli affreschi di Giacomo Jaquerio, esponente di primo piano del Gotico Internazionale in Piemonte al tempo di Amedeo VIII di Savoia e il polittico di Defendente Ferrari, donato alla precettoria dalla città di Moncalieri nel 1531. 7 ottobre 2012 Costo: € 5,00 a persona; € 4,00 per i minori di 14 anni; € 3,00 per i maggiori di anni 65; € 2,5 per i possessori della Tessera Musei. VILLAGGIO LEUMANN Visita guidata al Villaggio operaio Leumann, un complesso di straordinario interesse storico, culturale e architettonico, voluto dall’industriale svizzero Napoleone Leumann, titolare di un cotonificio fondato nel 1875, ispirato alle teorie del socialismo umanitario, componente fondamentale della cultura Liberty in Europa. Il villaggio comprende 59 tra villini e case, con attorno tutti i servizi necessari alla comunità operaia: l’asilo, la scuola elementare, il teatro, i bagni, l’ambulatorio medico, la palestra, un convitto femminile e la chiesa. Il complesso è attualmente sotto la tutela del Ministero dei Beni storici e Architettonici. La visita sarà effettuata con la partecipazione di un rappresentante della Associazione “Amici della Scuola di Leumann”. 21 ottobre 2012 Costo: € 5,00 a persona; € 2,50 per i possessori della Tessera Musei. MOSTRA TEMPORANEA DEGAS E IL NUDO Promotrice delle Belle Arti Torino Visita guidata alla mostra, la prima grande esposizione monografica che Parigi, dopo l’ultima retrospettiva del 1988 al Grand Palais, organizza in onore di Edgar Degas (1834-1917), di concerto con il museo d’Orsay. L’esposizione si prefigge di dare il giusto rilievo ai progressi messi a segno nella conoscenza dei grandi maestri della seconda metà del XIX secolo, dopo gli omaggi tributati rispettivamente a Claude Monet (1840-1926) e Edouard Manet (1832-1883). Questa meravigliosa retrospettiva, realizzata da Sandra Paugam in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, può contare su un ricchissimo fondo di opere grafiche del museo d’Orsay, raramente esposto al pubblico per motivi di conservazione, alle quali si aggiungono prestiti straordinari delle più grandi collezioni, come quelle del Philadelphia Museum of Art, dell’Art Institute di Chicago o del Metropolitan Museum of Art di New York. 10 novembre 2012 Costi: da definire ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | PROPOSTE FABI PLUS 79 VISITE GUIDATE Scoprire Torino e non solo CARLO CARRÀ E TIZIANO IN MOSTRA AD ALBA Visita alla mostra antologica dedicata a uno degli artisti piemontesi più famosi, Carlo Carrà (Quargnento [Alessandria], 1881 – Milano, 1966) dalla Fondazione Ferrero di Alba, in collaborazione con la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze e con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici. A quasi vent’anni di distanza dall’ultima grande mostra monografica dedicata a Carlo Carrà, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1994), il progetto espositivo, volto a una lettura completa dell’opera dell’artista, prevede una selezione di 60-70 opere di altissima qualità, conservate nelle più importanti istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, oltre che presso collezionisti privati di grande rilievo. La mostra intende così rileggere l’intero percorso artistico di Carlo Carrà e restituirne la grandezza, testimoniandone ogni sua fase: dalle prime prove ‘divisioniste’, ai capolavori del Futurismo, 80 LUCI D’ARTISTA ‘l’antigrazioso’, la Metafisica, il ‘Realismo mitico’ e i paesaggi a partire dagli anni Venti, le composizioni monumentali di figura degli anni Trenta e una selezione di nature morte, così da arrivare fino agli ultimi anni della sua attività. Nel corso della giornata è prevista una passeggiata nel centro storico di Alba, caratterizzato dalla presenza di importanti testimonianze di architettura e urbanistica medievali, che sarà anche occasione per ammirare, nella sede della banca d’Alba, il dipinto del Tiziano “Martirio di San Lorenzo”, prima del suo ritorno nella Chiesa dei Gesuiti di Venezia che lo ha custodito dalla metà del ‘500, uno dei capolavori dell’artista veneziano, restaurato grazie al contributo dell’Istituto di credito albese. 18 novembre 2012 Costo: da definire Passeggiata lungo le vie del centro città che nel periodo natalizio accolgono istallazioni di arte contemporanea in una esposizione nota ormai a livello internazionale come “Luci d’artista”. Lungo l’itinerario saranno visibili anche altre opere di artisti contemporanei che, in questi anni di intenso rinnovamento edilizio e urbanistico, hanno trovato collocazione permanente nella città. Sarà possibile concludere il percorso con un aperitivo in un locale storico. 20 dicembre 2012 Costo: da definire CONVENZIONI CONVENZIONI AIRARGENTI Ampio assortimento di articoli in argento, cristallo argento, sheffield per ogni occasione, creati e personalizzati. Gioielleria in oro bianco e diamanti di alta qualità. Per gli associati FABI Plus sconto del 20% Corso San Maurizio 15 – Torino Tel. 011 8172987 [email protected] www.airargenti.it ARCH. GIOVANNA FURBATTO Progettazione architettonica e ristrutturazione di residenze private, uffici, negozi, realizzazione di nuove costruzioni, direzione lavori, pareri alla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie, stesura di capitolati d’appalto, selezione di imprese edili qualificate. 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Relatore: Dr. Giuseppe Corrente - Sicor Torino Il centro per cura del sorriso 13 Novembre 2012 16 Ottobre 2012 20 Novembre 2012 “Come prevenire l’invecchiamento del cervello” Relatore: Dr. Alfonso Mastropietro Specialista in Neurologia e Psichiatria Forense - Responsabile Neurologia Ospedale Cottolengo di Torino - Membro A.M.I.A. Associazione Italiana Medici Anti-Aging 23 Ottobre 2012 “Riniti, sinusiti e i disturbi della voce nell’ambito professionale” Relatore: Prof. Giancarlo Pecorari Medico Chirurgo - Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Maxillofacciale “I Segreti dell’eredità (successioni e donazioni)” Relatore: Notaio Remo Bassetti Studio Bassetti Torino “I segni della menzogna: come il corpo svela l’inganno” Relatore: Dr. Rudy Lanza - SinergosIstituto Italiano Sinergologia Gli appuntamenti si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino nelle date sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 19,30. La partecipazione è gratuita per gli associati e loro familiari. Al termine di ogni conferenza viene offerto un aperitivo ai partecipanti. Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 – [email protected] ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | CONVENZIONI 81 CONVENZIONI CENTRI DOOC Cliniche odontoiatriche caratterizzate dalla qualità delle prestazioni e professionalità degli specialisti, con prezzi competitivi e accessibili. Per gli associati FABI Plus sconti dal 10% al 20% a seconda delle diverse tipologie di cure Via S. Teresa, 14 - Torino Tel. 011 19694090 [email protected] Corso Giulio Cesare, 54/H - Torino Tel. 011 19694220 [email protected] Via Madama Cristina, 2 - Torino Tel. 011 19694080 [email protected] Numero verde gratuito 800 196959 www.dooc.it CLINICA BAVIERA Istituto Oftalmico Europeo Per gli associati FABI Plus sconto del 20% Valutazione trattamento laser € 35,00 Visita oculistica completa € 60,00 Piazza Solferino 7/I – Torino Numero Verde 800 228833 www.clinicabaviera.it DR. 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Per i partecipanti, rinfresco e castagnata intorno al fuoco, in area attrezzata di tavoli e barbecue predisposti al coperto. Presentazione delle attività di canoa e tiro con l’arco, con tempo libero a disposizione per la pratica. 28 OTTOBRE 2012 Gita nelle Terre del Barolo In Piemonte, nella provincia di Cuneo, si trova l’area delle Langhe, una delle zone vinicole più famose d’Italia e del mondo: qui, infatti, viene vinificato il Barolo, uno dei vini più celebri della nostra nazione. Il vitigno Nebbiolo trova in questa zona le condizioni ideali per esprimersi ai massimi livelli e regalarci così questo vino pregiato che è uno dei primi in Italia ad ver ricevuto il riconoscimento della DOCG. Un’occasione unica di visitare i caratteristici paesi delle Langhe: dal comune di La Morra al borgo medievale di Grinzane Cavour fino a Castiglione Falletto. 8 DICEMBRE 2012 Mercatini di Natale - Montreux I Mercatini di Natale sono senza alcun dubbio la meta giusta per chi subisce il fascino dell’inverno e dei paesaggi innevati. Chi ne ha visitato almeno uno nella vita, ne ricorderà certamente le luci, i colori, le bancarelle con gli oggetti tipici del Natale, il profumo della cannella e l’odore fumoso delle salsicce arrosto. Questa tradizione, che viene dal lontano mondo dei commerci medievali, resiste tutt’oggi nell’immaginario comune richiamando migliaia di visitatori ogni anno e reinventandosi secondo i tempi e i gusti di un mondo più globalizzato. 86 SPETTACOLI Tramite il circuito ticket.it vendita di biglietti per gli spettacoli: WILCO BIAGIO ANTONACCI Torino Palaolimpico ex Isozaki 27 novembre 2012 ore 21.00 Venaria Reale (TO) Teatro della Concordia 12 ottobre 2012 ore 20.30 2° anello numerato frontale € 43,70 Parterre in piedi € 41,40 Posto unico € 28,75 CESARE CREMONINI Torino Palaolimpico ex Isozaki 26 ottobre 2012 ore 21.00 Torino – Palaompico Foyer Grande 29 novembre 2012 ore 21.00 1° anello numerato € 40,25 Parterre € 34,50 Posto unico € 28,75 GIGI D’ALESSIO Torino – Palaolimpico ex Isozaki 6 novembre 2012 – ore 21.00 BLACK KEYS Torino Palaolimpico ex Isozaki 1 dicembre 2012 ore 21.00 1° anello numerato € 32,20 Parterre € 25,30 Tribuna non numerata posto unico € 36,80 SKUNK ANANSIE Milano – Mediolanum Forum Assago 19 novembre 2012 ore 21.00 EMMA CLUB DOGO Milano – Alcatraz 6 dicembre 2012 Posto unico € 17,25 Tribuna non numerata € 39,10 Parterre non numerato € 39,10 Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 – [email protected] ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | SPETTACOLI 87 IL NOTAIO RISPONDE Il notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese, collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni, donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento. Per le vostre domande scrivete a [email protected]. Ho ereditato una casa in comproprietà con i miei fratelli e mia madre, posso comprare una prima casa, nello stesso comune? Alessandra – Unicredit Certamente. La quota di comproprietà su un immobile ereditato non è mai di ostacolo all’acquisto con le agevolazioni. ◆◆◆ Sono la prima di tre fratelli maggiorenni. I nostri genitori hanno fatto enormi differenze sia affettive che economiche nei nostri confronti. Al più piccolo di 28 anni, spesato e accudito dai miei, gli è stata regalata la casa del mare dei nostri nonni materni. Io quali diritti ho? Marilena – IntesaSanpaolo Alle differenze affettive, purtroppo, non si può rimediare, a quelle economiche sì ma entro certi limiti. I figli sono “legittimari” e questo vuol dire che hanno diritto a una quota di eredità. Per calcolare l’asse ereditario si conteggiano anche i beni che sono stati donati, quindi anche la casa familiare di cui lei parla. Il suo 88 diritto lo potrà reclamare solo alla morte dei genitori, ma attenzione: essere legittimari non significa avere diritto a una certa quota su ogni singolo bene, ma solo a una certa quota sull’intero (nel suo caso, al momento in cui non ci fossero più i genitori sarebbe di due noni). Questo significa che se nell’eredità ci sono beni sufficienti a coprire quella quota (altri immobili ma pure liquidi) la donazione rimane inattaccabile. ◆◆◆ Vorrei costituire una società con alcuni collaboratori per la gestione della nostra attività. Cosa mi conviene, una società di persone o di capitali? Antonio E chi può dirlo? Sono tali e tante le variabili che influiscono su questa scelta che vanno affrontate a tavolino, caso per caso, a seconda dell’attività, dei rapporti tra i futuri soci, del prevedibile fatturato e così via. Come sommarissime informazioni di partenza è utile sapere che: la società di capitali ha maggiori costi, anche per le tenuta contabile; la socie- tà di persone espone almeno qualcuno dei soci alla responsabilità per i debiti anche con il suo patrimonio. Ma certamente per maturare la decisione opportuna è necessaria una seduta ad hoc, e magari con un commercialista oltre che con un notaio. ◆◆◆ Sono proprietario di un immobile di cui ho ceduto l’usufrutto a mio padre precisando nell’atto di compravendita che tale diritto è riservato individualmente a lui. Se lui si unisse in nuovo matrimonio con una donna non comunitaria, la nuova compagna potrebbe vantare il diritto ad abitare alla morte del genitore? E magari anche l’eventuale prole? Roberto – Unicredit La nuova compagna non avrebbe alcun diritto, che sia comunitaria, non comunitaria e persino concittadina…Tutti i diritti che si possiedono prima del matrimonio non entrano in comunione con il coniuge. Potrebbe, se il contratto non lo esclude, trasferirli chi li detiene, quindi suo padre a un terzo. Ma l’usufrutto è un diritto che si estingue con la morte del titolare, e quindi chi lo acquista potrebbe goderne non sino alla morte sua ma sino alla morte di colui che glielo ha ceduto. I più apprensivi potrebbero, al più temere, una sequenza di questo genere: il padre usufruttuario si sposa, vive con la moglie nella casa di cui è usufruttuario, ha dei figli con lei, poi si separa e il giudice ordina l’assegnazione della casa familiare al coniuge. La mia opinione è che nemmeno in questo caso, alla morte dell’usufruttuario, il coniuge potrebbe conservare l’abitazione. Ma poi perché pensare sempre al peggio? E se suo padre invece sposasse una miliardaria? L’ESPERTO FISCALE RISPONDE Paolo Quaglia, responsabile della sezione fiscale della Nova Labor Servizi /Caaf Fabi srl, collabora con la nostra rivista per rispondere ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi, detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione del Modello 730. Potete inviare le vostre domande a [email protected]. Ai fini dell’Imu per considerare l’immobile come abitazione principale è sufficiente che il possessore vi dimori abitualmente? Gianluca – Unicredit In realtà no: perché si possa considerare un immobile come abitazione principale, deve essere quello in cui il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. L’articolo 13, comma 2, del Dl n. 201/2011 definisce come “abitazione principale” l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore ed il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. La norma richiede, pertanto, che il contribuente abbia nell’immobile non solo la dimora abituale, ma anche la residenza anagrafica. ◆◆◆ Mia moglie, fiscalmente a mio carico, ha stipulato un contratto di assicurazione. Posso detrarre i premi da lei pagati? Mario - Intesasanpaolo Certamente si: nel caso in cui sua moglie risulti sia come contraente del contratto di assicurazione che come assicurato, i premi pagati per l’assicurazione per il rischio di morte o di invalidità permanente non inferiore al 5%, a condizione che l’impresa di assicurazione non abbia la facoltà di recesso dal contratto, sono tra gli oneri per i quali spetta la detrazione del 19%, fino a un importo massimo di premio pari a 1.291,14 euro. ◆◆◆ Mi potrebbe fornire una sintesi sulle nuove detrazioni fiscali per le ristrut- turazioni edilizie, introdotte dal nuovo decreto sviluppo (decreto legge n. 83/2012). Giacomo Per il 2012 la detrazione del 36%, con un limite massimo di 48mila euro, spetta per le spese di ristrutturazione effettuate dal 1° gennaio 2012 fino al 25 giugno 2012. Invece, la detrazione del 50% si applica per le spese pagate “dal 26 giugno 2012 al termine del periodo di imposta per un ammontare massimo di 96mila euro, al netto delle spese già sostenute alla predetta data, comunque nei limiti di 48mila euro, per le quali resta ferma la detrazione del 36 per cento”. In caso di interventi diversi per lo stesso immobile, il limite non potrà superare i 96mila euro per l’immobile in questione, nemmeno se il pagamento dei 48mila euro per il primo intervento è avvenuto entro il 25 giugno 2012 e un pagamento di 96mila euro per il secondo intervento viene effettuato successivamente entro l’anno. Per l’anno in corso (2012), per le spese effettuate fino al 25 giugno, la detrazione che spetta è del 36%, con un limite massimo di 48mila euro, e il 50% per quanto pagato dal 26 giugno 2012 al termine del periodo d’imposta per un ammontare massimo di 96mila euro, al netto delle spese già sostenute alla predetta data, comunque nei limiti di 48mila euro, per i quali resta ferma la detrazione del 36 per cento. L’Agenzia delle Entrate non specifica se si tratta o meno di prosecuzione di intervento e si ritiene che la regola vale indipendentemente se vi sia o meno una prosecuzione dell’intervento. In particolare se alla data del 20 giugno sono stati pagati, con bonifico “parlante” 50mila euro per un intervento e al 30 giugno ne sono stati pagati 100mila per un altro, per il primo pagamento si potrà detrarre il 36% di 48mila euro, mentre per il secondo pagamento si potrà recuperare il 50% di 48mila euro, non recuperando i 52mila euro che eccedono i 48 mila euro agevolati nel primo periodo (96mila euro del secondo periodo, meno i 48 mila euro già agevolati). A partire dal 1° luglio 2013, si tornerà a giocare con le vecchie regole: il bonus scenderà nuovamente al 36% e il tetto massimo di spesa tornerà quello di sempre, cioè 48mila euro. In tutto questo, ovviamente, un ruolo fondamentale lo giocano i bonifici, e in particolare le date di versamento indicate. Il Decreto, abbiamo detto, è entrato in vigore martedì 26 giugno (data di pubblicazione in Gazzetta), di conseguenza ogni versamento effettuato fino al 25 giugno non potrà godere del bonus maggiorato. Al contrario, tutti i bonifici emessi a partire dal 26 giugno rientrano nelle nuove regole e hanno diritto, pertanto, al 50% di sconto. ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | GLI ESPERTI RISPONDONO 89 L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected]. Il signor Attilio di Giaveno mi chiede un consiglio: Ho ereditato un appartamento a Milano e ho deciso di venderlo. Sono indeciso se affidare un incarico “in esclusiva” ad una sola agenzia o se affidarmi “non in esclusiva” a più agenzie. Cosa mi consiglia? Signor Attilio, le consiglio senza dubbio di affidarsi ad una sola agenzia. Nel selezionare l’agenzia le suggerisco di confrontare i costi provvigionali e soprattutto di verificare quali saranno i canali promozionali utilizzati e con quale cadenza verranno fatte le pubblicità. In altre parole non si accontenti di un’agenzia che le garantisce “pubblicità su internet”: approfondisca su quali portali! Non si accontenti di un’agenzia che le promette la pubblicità sul “Corriere della Sera”: cerchi di sapere con quale periodicità. Consulti il loro sito e i portali da loro utilizzati per verificare come realmente propongono gli immobili che già stanno commercializzando. Chieda di sapere se utilizzano riviste di inserzioni immobiliari (ad esempio a Torino ci sono: “Attico” – “Più Case” – “Case Magazine”). Infine verifichi ancora: a) l’attenzione che prestano alle fotografie che normalmente vengono fatte da inserire sul sito e sui portali; b) se realizzano delle brochure da consegnare ai potenziali clienti; c) se sono disponibili, al caso, a collaborare con altri operatori immobiliari; d) se eseguono delle segnalazioni a “mailing list” mirate etc… etc… In definitiva, sono convinto che affidarsi ad un’unica agenzia che proponga un marketing di vendita a 360 gradi sia molto più efficace e più mirato che affidarsi a tante agenzie che ci lavorano poco e spesso male. ◆◆◆ Ho letto che ci sono delle novità sulle detrazioni fiscali in caso di ristrutturazioni. Può dirmi qualcosa di più? Molte grazie. Giovanni L’art. 11 del D.L. del 22/06/2012 n. 83, c.d. “decreto crescita e sviluppo”, entrato in vigore il 26/06/2012, prevede alcune novità tra cui le più importanti sono: 1) aumento della percentuale di detrazione dal 36% al 50% per le spese documentate relative a determinati interventi di recupero edilizio. La “nuova” detrazione del 50% compete le spese pagate dal 26/06/2012 al 30/06/2013. 2) riduzione della percentuale di detrazione dal 55% al 50% per gli interventi di riqualificazione energetica (es. sostituzione di serramenti esterni) ◆◆◆ Sono proprietario di un alloggio occupato che vorrei vendere. Rispetto al suo valore di mercato “a libero” quale potrebbe essere lo scarto riduttivo? Piera – Montepaschi Non esiste una percentuale fissa ma dipende da diversi fattori tra i quali: tipo di contratto, scadenza, canone, situazione oggettiva e soggettiva dell’inquilino (età, redditi, professione). In situazioni “normali” la riduzione è del 15 - 20% ma può raggiungere anche il 30% nei casi più difficili. In molte situazioni si consiglia di fare una “trattativa di buona-uscita” con l’inquilino per cercare di liberare l’immobile e metterlo sul mercato libero da vincoli locativi. 90 L’AVVOCATO RISPONDE Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi, di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected]. Ricevo dal Sig. Antonio il seguente quesito: “Sono proprietario esclusivo di un posto auto, all’interno di un condominio. Il regolamento di condominio non dice nulla in merito alla delimitazione e recinzione dei posti auto. Volevo sapere se, al fine di evitare che altri utilizzino il posto di mia proprietà, posso recintarlo con una catena o con una transenna. In caso affermativo, qualora in fase di manovra un condomino andasse ad urtare contro la recinzione, potrebbe chiedermi i danni?” Normalmente l’uso dei parcheggi condominiali è disciplinato dal regolamento di condominio. In assenza di norme regolamentari specifiche, si deve fare riferimento al codice civile ed ai principi fondamentali del diritto privato, a cominciare dal più importante: quello che non è espressamente vietato dalla legge, è lecito. L’art. 841 del Codice Civile riconosce al proprietario del fondo (e per tale si intende qualsiasi superficie di proprietà privata, ivi compreso il posto auto) il diritto di chiudere la sua proprietà. Chiudere significa ovviamente recintare, delimitare e, più in generale, porre in essere tutte le tutele necessarie per preservare la proprietà. L’unico accorgimento che si deve avere nella delimitazione della proprietà è quello di pregiudicare quella altrui, come espressamente prevede l’art. 833 del Codice Civile, il quale sanziona i c.d. “atti emulativi”, ovvero tutti quei comportamenti che non “abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”. È dunque chiaro che le caratteristiche della recinzione devono essere tali da renderla utile e conveniente per le prerogative del proprietario, senza aggravare irragionevolmente le ragioni degli altri condomini. Quanto alla seconda domanda, mi permetta di rilevare che, se un conducente distratto non si avvede di una barriera fissa e vi sbatte contro, non potrà certo chiedere un risarcimento danni, essendo lui stesso la causa del sinistro. Paradossalmente il risarcimento del danno spetterebbe al proprietario della barriera eventualmente danneggiata dall’automobilista sbadato. ◆◆◆ Di particolare attualità è il quesito posto dal Sig. Gianfranco: “Di recente ho acquistato un modellino di automobile su ebay, ma, al suo ricevimento, ho riscontrato l’imballo danneggiato ed alcune scalfitture sulla carrozzeria. Volevo sapere a chi rivolgere la mia domanda di risarcimento dei danni subiti”. Caro Gianfranco, per rispondere alla sua domanda bisogna partire da un presupposto. Nel caso del commercio elettronico, gli affari si intendono conclusi nel tempo e nel luogo dell’inizio dell’esecuzione, ossia con il passaggio del prodotto dal venditore al corriere che si occuperà della spedizione, così come stabilito dal primo comma dell’art. 1327 del Codice Civile. A ciò consegue che il venditore non può rispondere per il danneggiamento o per la perdita del prodotto non assicurato, in quanto ha completato i propri obblighi con la consegna della merce al trasportatore e nulla può per la fase successiva. L’unica azione consentita al danneggiato è dunque quella nei confronti del corriere, ai sensi dell’articolo 1693, primo comma, del Codice Civile, che stabilisce la responsabilità del c.d. vettore, per tutte le perdite ed avarie delle cose consegnategli per il trasporto, da quando le riceve a quando le consegna al destinatario, salvo che non provi che il danno è avvenuto per caso fortuito, oppure in conseguenza dei vizi delle cose stesse, o infine per colpa del mittente o del destinatario. Attenzione però in quanto i diritti derivanti dal contratto di trasporto, ivi compreso quello al risarcimento, si prescrivono entro un anno (in questo caso dalla scoperta del danno). ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | GLI ESPERTI RISPONDONO 91 La parola ai lettori 9 Spettabile FABI Plus vorrei complimentarmi con voi per l’iniziativa del sorteggio dei biglietti per i parchi divertimento. Anche se non sono stata tra i vincitori l’ho molto apprezzata, e spero di essere più fortunato la prossima volta! Elisabetta - Unicredit Gent.ma Elisabetta Ci fa piacere che abbia apprezzato l’iniziativa, in un momento di crisi, i regali fanno sempre piacere, ne proporremo un’altra sicuramente prima di Natale. 9 Buongiorno FABI Vorrei sapere perché dalla FABI arrivano mail su nuove convenzioni commerciali invece che notizie sindacali. Non è una bella pubblicità per la nostra sigla. Chiara - Intesasanpaolo Gent.ma Chiara Grazie per la segnalazione, ma non abbiamo intenzione di sostituirci al sindacato! Noi siamo l’associazione ricreativa e per il tempo libero della FABI che cura esclusivamente questo campo. Certamente la FABI ha i suoi strumenti di informazione e anche molto innovativi. Hai visitato il sito www.fabi.it? Oppure guardi la nuovissima webtv dedicata esclusivamente ai bancari su www.fabitv.it. 9 Spett.le Redazione Devo ringraziare tutta la redazione, e in particolare il Direttore Paola Gomiero, per avere “ospitato” nella rivista il corpo tecnico della nostra Marina Militare, specificatamente le Capitanerie di Porto-Guardie Costiera, nel 147° anniversario della loro fondazione, dodicimila uomini che vegliano sulle nostre coste e porti, dando sicurezza a tutti noi con la componente navale, aerea, e subacquea. Questi uomini con 92 il comando Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Genova, ed il nucleo di Verbania al comando del 1° Maresciallo Raffaele Falco, ringraziano il Direttore e la redazione per avere ”aperto“ le porte di casa Fabi Plus alla Guardia Costiera. Vincenzo - FABI Varese Grazie Vincenzo da parte di tutta la redazione. 9 Negli ultimi numeri della rivista ho letto con interesse la rubrica “Piemonte secondo noi” in cui la giornalista e il fotografo ci portano alla scoperta di luoghi che, pur non essendo distanti da Torino, non tutti hanno il piacere di conoscere. Vorrei proporre per i prossimi servizi Alba, dove risiedo da diversi anni: oltre alle torri medievali e al Duomo, è possibile vistare la casa natale di Beppe Fenoglio, e soprattutto in autunno, con la vendemmia e la raccolta delle nocciole, ci sono varie occasioni di degustare prodotti tipici, per esempio durante la Fiera del Tartufo. Spero che vogliate accogliere la mia proposta in futuro per fare conoscere questa splendida cittadina. Franco - pensionato Gent.mo Franco È un’ottima idea pubblicare le meraviglie di Alba, la sua storia e le sue tradizioni, manderemo sicuramente i nostri inviati a farle visita. IN QUESTO NUMERO PLUS MAGAZINE 2 6 Periodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 21 - ottobre 2012 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/plusonline/ [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Milena Lagnese Copertina Robert Redford incanta il Lido Protagonisti Francesca Piccinini: non sarà facile ma voglio vincere ancora 10 Eventi Salone del Gusto e Terra Madre: il giro del mondo in cinque giorni 22 Tecnofuturo 34 Protagonisti 38 Moda 46 Approfondimenti 68 Mappamondo 74 Attualità 76 Itinerari Intervista a Chris Pissarides, Premio Nobel 2010 Oliviero Toscani: uccidiamo le mamme! Questione di particolari Il mago delle uova imperiali Carl Fabergé India del Sud: la danza di Shiva Le sentinelle del mare Piemonte secondo noi: Bardonecchia Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco Hanno collaborato a questo numero: Dario Migliardi, Barbara Odetto, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi Fotografie Andrea Alborno, Fabio Artesi, Michele Battistuzzi Michael Bundscherer, Mattia Boero, Roberto Colonnello, Ennio Maffei, Carla Milone, Mario Perotto, Roberto Tibaldi, Archivio Mostra del Cinema, Archivio Salone del Gusto, Archivio Stilisti, Archivio Consorzio La Venaria Reale, Archivio Teatro Regio, Archivio Il Tucano, Archivio Guardia Costiera, Archivio Ufficio Stampa Bardonecchia Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 LUS IP FAB SU Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers Torino Stampa Garabello Artegrafica San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina Robert Redford LE RUBRICHE 14 Gusti e piaceri 26 Medicina e salute 50 Idee e Servizi 52 Comunicazione e immagine 56 Salute e benessere 62 Recensioni: film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 88 Gli esperti rispondono 92 La parola ai lettori LE PROPOSTE 78 Visite guidate 81Conferenze 81Convenzioni 86Gite 87Biglietteria ROBERT REDFORD EVENTI FRANCESCA PICCININI MODA 69ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA NON SARÀ FACILE MA VOGLIO VINCERE ANCORA OLIVIERO TOSCANI SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE QUESTIONE DI PARTICOLARI APPROFONDIMENTI UCCIDIAMO LE MAMME! IL MAGO DELLE UOVA IMPERIALI CARL FABERGÉ CHRIS PISSARIDES NUOVE MAPPAMONDO TECNOLOGIE E MONDO DEL LAVORO INDIA DEL SUD: LA DANZA DI SHIVA Pubblicazione quadrimestrale Numero XXI - ottobre 2012 PLUS MAGAZINE RUBRICHE GUSTI E PIACERI, MEDICINA E SALUTE, IDEE E SERVIZI, COMUNICAZIONE E IMMAGINE, SALUTE E BENESSERE, RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI, GLI ESPERTI RISPONDONO, LA PAROLA AI LETTORI. PROPOSTE VISITE GUIDATE, CONFERENZE, CONVENZIONI, GITE, BIGLIETTERIA. 21 Robert Redford Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero