Lettera di Karl Jaberg Berna, 28 novembre 1920 Caro Signor Dottore!
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Lettera di Karl Jaberg Berna, 28 novembre 1920 Caro Signor Dottore!
Lettera di Karl Jaberg Berna, 28 novembre 1920 Caro Signor Dottore! Ho ricevuto regolarmente la rilevazione di Toscolano, la Sua allegra cartolina del 19 novembre e la Sua altrettanto allegra lettera da Vestone del 22 novembre 1920, e sono molto contento che per una volta Lei abbia potuto lavorare in un ambiente così simpatico e inoltre abbia potuto festeggiare il 19 novembre nella giusta atmosfera festosa. Nella settimana precedente ho continuato a pensare che presto la Sua vita nomade avrebbe compiuto un anno, ma quando è arrivato il giorno, l’ho proprio dimenticato. Mi consolo con il fatto che comunque non mi sarebbe stato possibile mandare un telegramma al festeggiato; a posteriori, però, ho provato sentimenti cordiali unendomi a Lei. È un bel tratto di lavoro, quello che finora ha compiuto, Le siamo di cuore riconoscenti per la Sua attività tenace, piena di abnegazione e coscienziosa; il magnifico successo sarà anche per Lei un’intima soddisfazione. I risultati della “riunione del consiglio di amministrazione” a Olten, che ho iniziato a comunicarLe, sono i seguenti: 1) finire la Lombardia nella misura in cui i punti sono già stati fissati, poi l’est. Abbiamo iniziato una distribuzione provvisoria dei punti (47!), la fissazione definitiva verso capodanno. 2) È annullato il punto Calvisano (Lei non l’ha certamente tra i punti da fare). 3) Spostare il punto Acquanegra un po’ a sud in direzione di Sabbionetta [sic]. 4) È annullato il punto Sabbioneta. 5) Nuovo punto: Dello, a sudovest di Brescia (invece della zona di Ghedi, che avevamo preso in considerazione Lei e io insieme). Lei dunque, tenendo come base di partenza Cremona, farà: il punto Acquanegra spostato un po’ verso sud, il punto Pescarolo, il punto Dello, il punto Castiglione, il punto Rivolta (o questo lo vuole fare partendo da Como?). Il punto Cavriano [sic] vicino a Solferino, se mi ricordo ancora bene, Lei lo farà sulla strada da Bagolino a Cremona. 6) Questionario esteso ad Acquanegra o Pescarolo; Jud preferirebbe Acquanegra. 7) Il questionario ridotto sarebbe auspicabile a Cremona e Crema. Adesso Brescia causerebbe una perdita di tempo eccessiva, altrimenti andrebbe bene anche là. 8) Jud approva i nostri accordi. Da fare ci sarebbe ancora quanto segue, da noi lasciato in sospeso: 34, 5 8 6: venite qui; andate là. 38, 8 Nel Petrocchi ci sono i cartocci, le foglie secche del granoturco con le quali si fanno i materassi. Io credo che ciò accada solamente con quelle che circondano la pannocchia. Assuma dunque la parola con questo senso. 46, 14 e 46, 15 controlli a campione 46, 8 si spacca il legno 46, 9 l’accetta 47, 9 lo trovo in diversi dizionari dialettali. Per distinguere tra faina e donnola è certamente necessaria un’illustrazione. 70, 1 “cantaro” = chevron = Rafen [= falso puntone]. Le terzere sono le traverse orizzontali parallele alla trave di colmo. 72, 12 la legna secca brucia bene 73, 12 cuocere la carne 73, 13 -73, 14 si fa la minestra Inoltre, marginalmente: in quale recipiente si cucina la carne? La minestra? Domanda: Che tipo di pentole ovvero marmitte vengono usate? (forma? Materiale). Jud è d’accordo che, un po’ più spesso di quanto avevamo previsto, Lei usi nella domanda tipi provinciali (ogno = ontano, ecc.), ma, per favore, lo annoti fra parentesi nel questionario. 33, 11 Invece di domandare “a malincuore”, domandi “malvolentieri”. Ho dato un’occhiata alle prime 40 pagine di Toscolano. La rilevazione fa una buona impressione, nonostante quel burlone cambi una frase qui e là. Vedo di tanto in tanto, come talvolta già anche in altre rilevazioni, il segno di incertezza, senza che Lei abbia posto la domanda un’altra volta o l’abbia annotato. Vero che Lei in generale fa ripetere la risposta se non l’ha capita correttamente e si accontenta del segno di incertezza solo se l’informatore è recalcitrante, non vuole ripetere oppure ripetendo modifica? Oppure se Lei resta incerto anche ripetendo la domanda? Sul comportamento da tenere di fronte a evidenti italianismi ho di nuovo parlato con Jud che è d’accordo con me. Ammonire un informatore che si fa svogliato lo troviamo del tutto giustificato. Nel caso singolo, però, pensiamo che ciò malgrado la risposta debba essere registrata nella sua prima forma (la botìglia l è piéena). Ciò non esclude che Lei in seguito riprenda di nuovo il punto in questione. Il modo in cui Lei a Stabello ha annotato a margine mi sembra assolutamente corretto: la bóha con l’annotazione “indicando l’oggetto”. Quindi tenere sempre separata la risposta ricevuta a seguito di domanda ripetuta e insistita. Siamo anche d’accordo che Lei corregga subito malintesi evidenti. Non appena ho l’occasione voglio domandare delle tariffe postali. Se dimentico le figure, batta di nuovo un colpo. E ancora una cosa! Il Bambinello di Natale va in giro e noi Le vorremmo fare un piccolo dono. Le Sue ultime esperienze di viaggio non Le hanno consigliato nulla, magari un apparecchio di riscaldamento elettrico tascabile oppure un infallibile cannone contro le cimici? Non è per niente necessario che si tratti di qualcosa proprio così prosaico. Come va con il gran freddo? Penso rabbrividendo alle ghiacciaie di Colle S. Vigilio. Adesso mi sono liberato dal raffreddore e sono di nuovo una persona del tutto diversa. Se vado indietro con il pensiero, mi vergogno di esserLe stato un compagno di viaggio così miserevolmente lunatico; ma per alcuni giorni il mio stato era davvero miserevole. Mia moglie e io Le mandiamo saluti molto cordiali. Suo Karl Jaberg