La Via del Guerriero - Tui
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La Via del Guerriero - Tui
La Via del Guerriero Articolo di Erle Montaigue preso dal Catalogo dei Video di Erle – Traduzione e adattamento di Yuri Debbi Un guerriero non è solo una persona che ha imparato qualche mossa, che è in grado sferrare un calcio a 90 miglia all'ora o che ha vinto i campionati del mondo di kick-boxing. Un guerriero deve guadagnarsi il suo titolo. L'artista marziale è una persona che conosce cose che vanno molto più in profondità della semplice autodifesa; è qualcuno che entra in una stanza piena di gente e, immediatamente, la calma avvolge la stanza. Lui è una persona che può toccare la testa, o un braccio, o la mano di un'altra persona e far si che la quiete interiore e la pace scendano su quella persona. Tu riconosci un guerriero non dal suo aspetto, da come appare, dai suoi grandi bicipiti, o dalle maniche rimboccate che rivelano una fila di tatuaggi, o dalla testa rasata o dal fatto che indossa il suo completo GI (uniforme da karate) ai parties! Noi riconosciamo il guerriero dalla sua “presenza” e dalla guarigione che infonde automaticamente a tutti quelli che incontra. La sua energia, il suo “Qi”, ti tocca, tu non senti nulla fisico, ma piuttosto avverti l'effetto interno e la pace è con te. Il guerriero guarda il mondo in un modo diverso da quelli che non sono guerrieri: tutto, dal più piccolo insetto, al più grande mammifero, la roccia più insignificante o l’albero sono importanti e hanno vita, perfino l'erba su cui cammina ed egli ringrazia per la morbidezza del sentiero su cui cammina, come ringrazia gli alberi per avergli dato ombra e ossigeno. Tutto ha importanza perché è stato messo lì dalla madre terra per qualche motivo. Certo, egli deve comunque vivere in tempi moderni, deve guidare una macchina ed andare al supermercato e taglierà il suo prato, ma non perderà mai di vista ciò che realmente è, e, più importante, dove si trova. Egli sa che quello che è, non è solo ciò che da solo ha appreso o ha fatto per se stesso, ma anche ciò che in lui si è accumulato e gli è stato tramandato, dai suoi antenati, all'interno delle cellule di cui è fatto. Tutto quello che loro erano, ora è in lui, ogni bit di informazione che i suoi padri e le madri hanno accumulato e sperimentato, oggi è riunito dentro di lui; questo è il modo in cui noi viviamo all’interno dei nostri bambini. Noi, letteralmente, e dico proprio alla lettera, trasmettiamo il nostro sapere, insieme con eoni di conoscenze accumulate fin dall’inizio dei tempi, ai nostri figli. Tutto ciò che siamo, durante il concepimento dei nostri figli, è trasferito su di loro. Noi pensiamo di possedere determinati talenti, ma il guerriero sa che tutto quello che egli è, è venuto dall'inizio del tempo, sa che è costituito della stessa roba di cui è fatta una roccia, o un albero o un filo d'erba, la differenza è solo fisica. Egli sa che non possiede niente, e che tutti gli animali sono liberi, i suoi animali hanno scelto di stare con lui; egli non va al negozio di animali per scegliere un nuovo cane, sa che il cane ha già scelto che fosse lui a venire al negozio di animali a prenderlo. Il guerriero comunica con la terra; parla ai i cani, ai gatti e ai gufi, ai serpenti, non tanto a parole, ma semplicemente con la sua presenza, col suo “Essere”, con la sua vita. Questa è l'unica cosa che tutto ciò che è sulla terra ha in comune, l’Essere. Egli sa che ci sono delle forze al lavoro su questa terra, le stesse forze con le quali egli deve imparare armonizzarsi ed a vivere, altrimenti sicuramente perirà. L'energia dentro il guerriero ha il potere di unirsi con queste forze, e poi lui avrà il potere di cambiare. Ma questo cambiamento non viene senza il pagamento, perché egli sa che non possiamo ricevere niente senza aver prima pagato per quello che si riceve. L'intero universo è basato su questo dare e prendere, è chiamato Yin e Yang. Per ogni alto deve esserci un basso, per ogni felicità, deve esserci una tristezza, per ogni pancia piena, ce ne deve essere una vuota. Il guerriero sa che deve perdere qualcosa per guadagnare, e così compie sacrifici. Sacrifica il suo cibo, sacrifica i suoi desideri sessuali, il suo comfort di ogni giorno, per avere il potere di cambiare e aiutare gli altri a cambiare. Non per riuscire forzatamente ed aiutare gli altri, ma per avere il potere interno sempre pronto, in modo che automaticamente, da se, sia in grado di aiutare gli altri a essere pacifici, ed in tal modo, anche loro saranno in grado di vedere dove sono, e cosa realmente sono. Noi non siamo solo il figlio o la figlia di qualcuno, siamo i figli e le figlie di una quantità infinita di persone, tutti quelli che ci hanno trasmesso le loro cellule all'interno delle quali è nascosta la sostanza stessa della creazione e di tutto ciò che è successo. Non e “da quando ebbe inizio il tempo”, perché non c'è né inizio né fine. Essere un artista marziale è solo un centesimo di quello che un guerriero è, è solo una parte del tutto; è ciò che ci dà la fiducia necessaria per diventare un “guaritore”, l'energia interna per far avvenire i cambiamenti. Un guerriero sa che non abbiamo Maestri, ma guide: le persone che incontriamo e che sono in grado di darci qualcosa di interno, quel qualcosa in più, in grado di far diventare noi stessi i nostri più grandi insegnanti. Una guida, semplicemente essendo ciò che è, ci aiuta a capire chi siamo noi; poi saremo noi ad insegnare a noi stessi, perché il guerriero sa che chiuso all'interno di ogni cosa, c’è la cellula primordiale che contiene tutte le informazioni. Egli impara a leggere queste informazioni, che in un primo momento si presentano sotto forma di “flash”, e sono troppo da comprendere a pieno per il suo debole cervello umano, che si spegne non appena il flash arriva. Ma ben presto, il guerriero impara a leggere questi flash, ed essi diventano più lunghi e non durano un solo un momento. Questo succede quando il guerriero capisce che è tempo di lettura. Egli impara a comunicare con gli altri non solo a parole, sa che i suoi bisogni fisici verranno accuditi e non si preoccuperà di quando dovrà pagare per questo. Il guerriero trova il suo posto sulla terra e resta fermo lì, dove risiede il potere. Non è una ricerca fisica, ma piuttosto egli viene in qualche modo “preso” e messo nel luogo dove deve essere, e lì egli rimane, e il mondo intero passerà di lì; lui non ha bisogno di viaggiare, perché l'universo è lì con e dentro di lui, e quelli che, a sua volta bisogno di cercarlo, lo troveranno da se, quando il loro tempo sarà quello giusto, proprio nel modo stesso che ha fatto lui quando ha dovuto girare per il mondo alla ricerca delle priorie guide. La gente imparerà poi ad insegnare a se stessa e poi anche ad andarsene per trovare il proprio posto e lui magari non li rivedrà più, ma questo non preoccupa il guerriero, perché egli è comunque in contatto. Il guerriero non è il Maestro, lui non è né il Sifu né il Sensei; queste sono solo parole che noi stessi ci mettiamo addosso per darci importanza o per ritenerci migliori di coloro che guidiamo. Il guerriero è un amico per i suoi studenti, e quindi non può essere il loro Maestro. Egli non desidera riunire moltitudini di studenti che lo idealizzano portandolo fuori da se stesso, e coloro che hanno bisogno di avere un Maestro o un Sensei non si fermano da lui, continueranno a cercarlo fino a quando si renderanno conto che quello che cercavano era dentro di loro, e quello che cercano, non può che essere solo una guida. Il guerriero è sempre presente per i suoi studenti. Lui risponde sempre ai loro messaggi e-mail e telefonate, non importa quanto sciocche o stupide possono essere. Lui si riserva sempre il tempo per cercare di aiutare chi è in cerca di consigli. Non si mette mai così in alto da non rispondere alle mail o alle telefonate. Questo comportamento è per le celebrità di questo mondo che in realtà non fanno niente, ma pensano di essere qualcosa. Il guerriero è spesso visto far niente e questo distingue il vero guerriero dal pseudo guerriero. Il vero guerriero è visto non fare nulla, ma in realtà, sta facendo qualcosa! “Mi scuso per eventuali errori di traduzione o per non aver reso perfettamente il pensiero di Erle, così chiaro nel testo in inglese, ma volevo che fosse comprensibile per i praticanti italiani che magari hanno difficoltà a comprendere l’inglese.” Yuri Debbi
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