LA FATICA DI SCEGLIERE
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LA FATICA DI SCEGLIERE
LA FATICA DI SCEGLIERE Oggi Francesca e Giorgia fanno un giro al centro commerciale perché devono comperare un paio di scarpe e sono incerte sul modello da scegliere. Guardano, toccano, provano, ma non sanno decidersi. Ad un tratto Giorgia é attirata da una scena familiare: ecco un bel ragazzo che ricorda di aver visto nei corridoi della sua scuola, accompagnato da sua mamma che sta provando un bel paio di scarpe molto alla moda. Giorgia si ferma lì vicino e, apparentemente assorta nel guardare un paio di scarpe, ascolta il colloquio tra madre e figlio. "Mamma, mi vanno benissimo e poi mi piacciono tanto; me le compri? Dai mamma accontentami..." . "No Giulio, non possiamo permetterci di spendere così tanto... pensa 110 Euro per un paio di scarpe che l'anno prossimo non ti andranno più - replica la mamma - prendi quelle che hai provato prima e che costano un terzo". "Dai, mamma, solo per questa volta, poi mi accontenterò, ma ora le voglio, le voglio...". "Giulio, io ho i soldi, ma devo prendere un regalo per tua sorella Manuela che compie gli anni. Pensavo di prenderle una tuta, per cui non posso acquistarti quelle scarpe di marca che ti piacciono tanto". "Allora non voglio niente." conclude Giulio sconsolato e cerca di allontanarsi. Giorgia finge di interessarsi ad un altro paio di scarpe, ma desidera vedere come va a finire la storia fra Giulio e sua madre. Continua............ Secondo te come va a finire questa vicenda? LA FATICA DI SCEGLIERE Ecco come va a finire il racconto: La mamma si avvicina a Giulio e, con aria addolorata gli dice: "Va bene Giulio, prenditi pure le scarpe di marca, io rinuncio a comperare la tuta per tua sorella. Ecco i 110 Euro, prendi le scarpe e paga alla cassa." Giulio prende i soldi e corre a prendere le scarpe, ma una tristezza lo invade e poi pensa a sua sorella, alla sua festa di compleanno senza il dono, ma solo con la torta che la mamma certamente le preparerà e allora decide: va alla cassa con il primo paio di scarpe che aveva visto che costano 40 Euro. Si avvia all'uscita e ... quasi quasi si sente contento. DISCUSSIONE IN GRUPPO • Approvi il comportamento della mamma di Giulio? • Perché Giulio, prima tanto egoista, ha cambiato idea? RIFLESSIONE PERSONALE • A te é mai capitato qualcosa di simile e cioè di dover rinunciare ad avere una cosa che ti piaceva tanto? • Che cosa hai provato in quella situazione? • Nella situazione di vita in cui ti trovi, scegli solo e sempre quello che ti piace, che non costa fatica? • Ti é mai capitato di non scegliere per pigrizia? • Secondo te le azioni belle e buone costano sempre fatica? • E come fare allora a superare la fatica di fare il bene? • Quando ci sentiamo deboli che cosa dobbiamo fare? DAI UN TITOLO A QUESTE DUE VIGNETTE, OPPURE SCRIVI UN TUO COMMENTO. Figura 1 Figura 2 LA FATICA DI SCEGLIERE Per scoprire la strada che dobbiamo percorrere ci vorrà ancora del tempo. Seguire la via del Signore però non significa fare grandi cose ma vivere giorno per giorno portando nel cuore la luce di Gesù. VOGLIO ESSERE ANCH’IO UN BUON SAMARITANO Signore, voglio anch’io essere un buon samaritano, come te come tanti al mondo. Voglio essere attento a quello che succede attorno a me, pronto a commuovermi e pronto a fare qualcosa, quel poco che potrò, per chi soffre e chi è povero. Non sono Madre Teresa: non ho la forza e il cuore per abbandonare tutto per stare con i poveri, con i moribondi di fame e di febbre. Eppure Signore, voglio vivere anch’io di amore stando vicino a chi è solo, a chi è handicappato, anziano. Non sono Martin Luther King: non ho il coraggio per lottare per chiunque è trattato da negro, anche se bianco o giallo. Eppure, mio Dio, voglio essere anch’io dalla parte degli stranieri che popolano le nostre città, ma vivono ai margini della società Non sono il Papa: non ho il cuore per abbracciare il mondo intero, per amare ogni uomo, chiunque egli sia, sotto ogni cielo. Eppure Signore, io ti prometto di avvicinare tutti con cuore sincero, pronto a capire chi non è come me, chi non pensa come la penso. Non sono neppure come il grande Gandhi: sono troppo violento e ho troppa paura di rinunciare a quello che ho per essere libero, a fianco dei poveri, e lottare con loro. Eppure ascoltami, Signore: non voglio riempire la mia vita di cose, oggetti, ricchezze. Voglio vivere libero, con semplicità. Senza pretendere cibi, regali e vestiti troppo costosi. Non sono infine Raoul Follereau: non sono capace di stare vicino ad ogni lebbroso, qualunque sia lo stato della sua malattia. Eppure Signore, vorrei tanto avere il suo entusiasmo. Voglio vivere per amare. Conosci tutte le persone che sono citate nella preghiera? Tutti hanno dedicato la propria vita agli altri. Prova a cercare informazioni su questi personaggi!!!