CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN

Transcript

CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE a cura del GNU/Linux User Group di Perugia
Premessa:
L'innovazione digitale costituisce un indubbio fattore di sviluppo; cio' e' vero in modo particolare
per quanto riguarda le comunita' locali ove la crescita delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione puo' agire come un driver strategico di sviluppo economico e sociale.
Viceversa, e' da tener conto come in molte zone d'Italia, ed in modo particolare nelle aree meno
urbanizzate, il digital divide interno (divario digitale) e' ancora estremamente preoccupante ed e'
compito della PA combattere tale fenomeno.
Per la Regione Umbria, consapevole delle opportunita' che lo sviluppo delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione offrono al territorio, diviene conseguente attivare le
necessarie azioni per far si' che tale opportunita' sia colta appieno e che l'intera area della Regione
possa costituire nel prossimo futuro un modello di crescita tecnologica sostenibile.
Occorre sottolineare, pero', che la creazione di una societa' dell'informazione e della conoscenza
aperta ed inclusiva, passa necessariamente attraverso la rimozione degli ostacoli all'accesso sia agli
strumenti che ai contenuti: in questo senso la promozione di sistemi aperti, nel software, nella
documentazione e nei contenuti (open source, open standards, open content) dovrebbe
rappresentare una priorita' dell'azione programmatica regionale, che troverebbe ulteriore sostegno
anche nella realizzazione di un CENTRO DI COMPETENZA dedicato a questi temi, rilevanti ed
allo stesso tempo complessi.
Piu' in generale, infatti, oggi la libera circolazione della conoscenza necessita di validi interventi,
non solo sul piano delle tecnologie, che favoriscano l'adozione di modalita' di valorizzazione della
proprieta' intellettuale compatibili con la natura di bene pubblico essenziale del sapere condiviso (ed
in questo il software libero rappresenta un modello eccellente), ma anche nella prospettiva della
creazione di modelli di partecipazione democratica e di produzione di valore adeguati al contesto di
una societa' che sempre piu' e' informata ai paradigmi della rete.
Sviluppo delle tecnologie Software Libero:
Il ricorso al software libero puo' fungere da leva per la modernizzazione dei sistemi informatici
della Regione e puo' aumentare le possibilita' di scelta delle amministrazioni, consentendo:
– di accedere a un patrimonio considerevole di software spesso di qualita' e conforme agli
standard;
– di governare il rapporto costo totale della soluzione/rispondenza ai bisogni attraverso il
rafforzamento della concorrenza, allo scopo di mantenere questo rapporto al livello piu' basso
possibile;
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE GNU/Linux User Group – Perugia pag. 1 di 6
–
di governare il software e di avere la possibilita' di assicurarne la perennita'. In altre parole,
l'amministrazione e' messa in grado di capire e modificare il software per facilitare la sua
integrazione e/o la sua evoluzione. Per queste e molte altre ragioni, il software libero e' visto sempre piu' come un'ottima alternativa al
software proprietario. La sua peculiarita' risiede principalmente nella sua licenza di utilizzo, che, attraverso la normativa
sul diritto d'autore, conferisce al software 4 principi di liberta':
– la liberta' di eseguire il programma per qualunque scopo, senza vincoli sul suo utilizzo (liberta' 0)
– la liberta' di studiare il funzionamento del programma e di adattarlo alle proprie esigenze (liberta' 1).
– la liberta' di redistribuire copie del programma (liberta' 2)
– la liberta' di migliorare il programma e di distribuirne i miglioramenti (liberta' 3)
I benefici del software libero, quindi, non sono soltanto tecnici o economici, ma anche e soprattutto
di natura "socio­politica": si tratta di una scelta che guarda all'innovazione tecnologica anche come
chiave di sviluppo di una comunita' piu' democratica e competitiva. Inoltre, per una pubblica
amministrazione software libero vuol dire anche maggiore indipendenza dal fornitore, possibilita' di
verifica dei contenuti, sicurezza, riusabilita', con in piu' un'opportunita' di crescita economica per la
PMI del territorio ed una crescita culturale per la cittadinanza. A partire dalla considerazione che le tecnologie informatiche sono in procinto di determinare parte
consistente della vita economica, sociale e individuale di tutte le persone che ne hanno accesso,
l'esistenza e lo sviluppo del software libero, disponibile e accessibile da chiunque senza costi
correlati "all'acquisizione della licenza d'uso" di una copia, permette appunto di prefigurare tali
prodotti informatici come "Beni Comuni" (o meglio "Beni Collettivi Globali", cioe' corrispondenti
sia al criterio di bene pubblico, quello della non esclusione, sia al criterio di un bene globale, cioe'
intrinsecamente idoneo, quanto la conoscenza stessa, a compiere percorsi senza frontiere), di cui
diviene auspicabile compito dell'Ente Regionale favorire la diffusione e l'ulteriore sviluppo.
Occorre essere ben consapevoli, pero', che l'aggettivo “libero” non e' in se' paragonabile al concetto
di “marchio” o di “certificazione” (ovvero “garanzia di qualita'”), perche' non e' sufficiente
corredare un software di una licenza "copyleft" in stile GPL (General Public License) per rendere
sostenibile una soluzione e procedere nella direzione ambita, sperando poi che per una sorta di
magia questa licenza da sola inneschi nel mercato quel famoso e meraviglioso “circolo virtuoso” di
crescita e partecipazione, analogo a quello che molti progetti liberi hanno gia' ampiamente
dimostrato. Software libero e' piuttosto un modello talmente distante dalla logica tradizionale che in
prima analisi sembra sovvertire quell'ordine espresso dalla scienza economica: "ma perché mai un
utente di un software dovrebbe svolgere questo lavoro? Perché dovrebbe segnalare gli errori, o
addirittura correggerli, senza volere nulla in cambio? Ma perché mai un'impresa dovrebbe regalare
il software che produce?" Il motivo e' semplice: perché l'utente e' interessato ad usare il prodotto, per le stesse motivazioni
dell'impresa o dell'entita' che ha sviluppato il software in origine. Quindi, se esiste un errore che
riduce le potenzialita' del software, o una funzionalita' che e' fortemente utile ad un certo
utilizzatore, questi ha tutto l'interesse a comunicare l'errore, correggerlo se possibile o addirittura
implementare la funzionalita' mancante. In un certo senso, dato che ha un bisogno che dipende dalla
struttura della propria catena del valore, sopportera' il costo di partecipare allo sviluppo in cambio
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE GNU/Linux User Group – Perugia pag. 2 di 6
del vantaggio economico che deriva dall'utilizzo del software. Inoltre, l'impresa in questione non sta
regalando software, sta solo abbattendo un costo altrimenti incomprimibile; oppure sta utilizzando
l'unico modo che rende possibile la creazione di quegli strumenti che sono necessari al compimento
della missione aziendale, cercando di ridurre al minimo i costi che deve sopportare (soprattutto
quando la scelta di esternalizzare le attivita' di produzione di tali strumenti non e' percorribile).
Ecco quindi che il software libero in Umbria non puo' prescindere dalla consapevolezza di un
modello cosi' differente, come non puo' prescindere dalla presenza di una Community di
utenti/sviluppatori che, proprio un virtu' delle 4 liberta', condividendo gli obiettivi e collaborando
per finalita' analoghe, rendano possibile quello che gia' milioni di persone facenti parte della
Community mondiale del software libero realizzano ogni giorno su larga scala: far evolvere, spesso
fino all'eccellenza, centinaia di migliaia di soluzioni libere.
Non si cerchi di affrontare il fenomeno software libero con chiavi di lettura tradizionali ed
inadeguate, perche' le attesse sarebbero vane e le delusioni non tarderebbero ad arrivare.
CENTRO DI COMPETENZA Free Open Source:
Data la complessita' dei temi trattati, servono oggi non solo adeguate competenze tecniche
informatiche, quanto piuttosto una profonda conoscenza e consapevolezza del fenomeno software
libero anche dal punto di vista culturale e sociale, per permettere l'individuazione di un modello
sostenibile ed adeguato al territorio e quindi di un "PIANO STRATEGICO di azione sul Free Open
Source" in un'ottica di medio­lungo periodo (contestuale, possibilmente, ad un piu' ampio "Piano
dell'Innovazione Digitale" regionale).
Una maggiore garanzia di successo, infatti, dovrebbe essere cercata nel contributo di validi esperti
di comprovata esperienza, capaci di contribuire efficacemente e forse in maniera determinante
all'avvio di un percorso corretto, orientato alla creazione di un modello sostenibile ed adeguato alla
Regione Umbria.
Con il prezioso contributo delle diverse Associazioni locali sul FLOSS (Free Libre Open Source
Software), del CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella PA) e dell'Universita' degli Studi di
Perugia, si propone, pertanto, la costituzione del primo "CENTRO DI COMPETENZA FREE
OPEN SOURCE” regionale per lo studio, la promozione e la diffusione delle tecnologie FLOSS nel
territorio.
Obiettivi del CdC:
– Coordinare un tavolo di lavoro con le Universita', associazioni (particolarmente quelle no­profit
sul FLOSS) ed imprese interessate alla diffusione delle piattaforme FLOSS;
– Definire le strategie di intervento per la diffusione del software FLOSS nelle amministrazioni
regionali e su tutto il territorio, anche nel medio­lungo periodo ("Piano strategico di azione sul
Free Open Source");
– Creare e aggiornare una mappa delle richieste, delle competenze e delle esperienze disponibili
sul territorio nazionale ("Osservatorio Umbro sul free open source");
– Creare un tavolo di collaborazione interistituzionale, partendo dalla promozione di scambi,
esperienze e riuso di progetti, soluzioni e interventi con altre PA;
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE GNU/Linux User Group – Perugia pag. 3 di 6
–
–
–
–
–
–
–
Promuovere attivita' di formazione/informazione dirette alle amministrazioni locali ed alle PMI
del territorio regionale, attraverso la collaborazione con Universita', Associazioni ed Imprese;
Promuovere iniziative di coordinamento con il CNIPA, UPI, ANCI e UNCEM in merito alle
politiche di sviluppo delle piattaforme FLOSS;
Individuare al proprio interno un Comitato Tecnico Scientifico di esperti delle tematiche
FLOSS, e­government e di sviluppo delle ICT, quale organo consultivo di supporto in grado di
fornire valutazioni di merito rispetto agli orientamenti progettuali e di suggerire cambiamenti per
favorire obiettivi e strategie;
Individuare un Comitato degli Assessori sull'Innovazione, composto dai membri della Giunta
delle amministrazioni sui quali ricadono aspetti trasversali legati allo sviluppo delle tecnologie
digitali sul territorio;
Creare una Community di soggetti (informatici ed utenti impiegati nella PA, utilizzatori privati,
sviluppatori, PMI, studenti) collegata agli obiettivi ed alle strategie del CdC;
Contribuire all'individuazione di un adeguato percorso formativo universitario, per la
preparazione professionale di esperti FLOSS, e diretto alle scuole primarie e secondarie per la
diffusione di una cultura sul FLOSS;
Confrontare e coordinare tecnicamente fra loro le architetture dei differenti progetti di sviluppo
software, affinche' siano comunque sempre conseguiti gli obiettivi generali di interoperabilita'
(uso di standard aperti), scalabilita' nel tempo e semplicita' di riuso da parte delle PP.AA.
Strategie del CdC:
­ Definizione dello Stato dell'arte degli Enti locali della Regione Umbria relativamente a:
1. Adozione di sistemi FLOSS (Software di Base, Software Applicativo, Software di
Produttivita' personale,...)
2. In quali settori sono state adottate soluzioni FLOSS
3. Motivazione delle scelte effettuate (politiche, economiche, tecniche,...) e valutazione
comparata anche del processo decisionale
4. Dichiarazione delle esigenze (conoscenza, formazione, disponibilita' economica, costi,
assistenza, transizione da software proprietario a FLOSS,...)
5. Valutazione dei risultati conseguiti (quale e' stato il processo decisionale, come e' stato
attuato e se e' terminato o no, quali sono state le reazioni e perche' eventualmente ha
avuto esito negativo).
­ Definizione dell'offerta FLOSS del territorio della Regione Umbria, relativamente a:
1. Elenco delle Imprese che offrono soluzioni FLOSS e motivazione
2. Soluzioni FLOSS (Software di Base, Software Applicativo, Software di Produttivita'
personale,...) e motivazione dell'offerta
3. Elenco delle Imprese che offrono competenze ed esperienze sul FLOSS idonee allo
sviuppo nuove soluzioni o all'implementazione di soluzioni esistenti, nelle logiche
indicate nel precedente paragrafo
4. Percezione del mercato di riferimento (FLOSS nelle PPAA)
5. Elenco referenze nella Pubblica Amministrazione
­ Studio comparato dei dati raccolti
­ Pianificazione
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE GNU/Linux User Group – Perugia pag. 4 di 6
In base ai dati raccolti si individueranno soggetti idonei (tecnici e politici di EELL, tecnici di
Imprese, Professori Universitari, rappresentanti di Associazioni, esperti di comunicazione) alla
costituzione di una RETE DI COLLABORAZIONE operativa sul territorio, che contribuira' anche
alla creazione di una Community Umbra di soggetti collegata agli obiettivi ed alle strategie del
CdC.
Formazione:
La Regione dovrebbe rendersi consapevole del fatto che le tecnologie dell'informazione e della
comunicazione libere offrono enormi opportunita' di creazione di una nuova cittadinanza digitale,
basata su una maggiore partecipazione degli individui alla vita delle istituzioni e sulla maggior
facilita' di interazione con l'amministrazione stessa.
A tal fine vanno previste o implementate azioni atte a supportare i cittadini nell'acquisizione delle
conoscenze di base per poter gestire glistrumenti di accesso ai servizi.
Uno dei settori chiave in cui la Regione dovrebbe investire e' quello della formazione professionale
per figure professionali altamente qualificate nel settore informatico, telematico e sul FLOSS. Una
delle iniziative prioritarie dovrebbe essere finalizzata ad incoraggiare e favorire la cooperazione tra
impresa ed enti di ricerca attraverso la mobilita' di personale qualificato dagli ambienti accademici
verso le aziende e contribuendo al finanziamento di dottorati di ricerca e stage presso imprese, nei
centri di ricerca e nei centri di trasferimento tecnologico. Dovrebbero essere attivate, inoltre, azioni di sensibilizzazione e orientamento rivolte a imprenditori
e manager delle PMI, mirate ad evidenziare le opportunita' ed acquisire le capacita' che servono per
individuare e adottare gli interventi strumentali, organizzativi e formativi per l'innovazione dei
processi dell'azienda. Tutte le azioni di formazione che si metteranno in atto hanno lo scopo di elevare il livello di
competenza nell'uso degli strumenti informatici, telematici e FLOSS nonché accrescere la
consapevolezza di tutti gli utenti rispetto alle implicazioni che un uso corretto delle tecnologie
determina rispetto alla qualita' del servizio.
Analogamente si dovrebbe conferire medesimo valore strategico ad una adeguata formazione sul
FLOSS diretta alle scuole primarie e secondarie, quali elementi rilevanti ed insostituibili nella
creazione e nella diffusione di una cultura sul software libero, cosi' come gia' intrapreso dalla
Provincia Autonoma di Bolzano che dal luglio 2005 ha iniziato un processo di introduzione in tutte
le sue scuole all'uso del software libero specifico per le diverse discipline scolastiche, grazie anche
all'assistenza di un team di personale docente e non docente (esperto) cui e' stato delegato
l'importante compito di offrire consulenza e sviluppare ricerca sia tecnica che didattica presso le
diverse unita' scolastiche.
Il GNU/Linux User Group di Perugia, un gruppo sempre piu' numeroso di persone impegnate dal
1997 nella diffusione della cultura del software libero sul territorio, rimane a disposizione per ogni
chiarimento sugli argomenti sollevati con il presente documento e per ogni altro contributo che, ci
auguriamo, si possa concretizzare in Umbria in merito ai temi trattati.
Magione, 01/12/2005 Andrea Castellani
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE GNU/Linux User Group – Perugia pag. 5 di 6
Materiale:
­ Centro di competenza sul FLOSS della Provincia di Roma (dott.ssa Flavia Marzano)
­ Piano di Innovazione Digitale della Provincia di Roma
­ Rete Telematica Regionale Toscana ­ Osservatorio Tecnologico del MIUR
­ Centro di competenza sul SL del Politecnico di Torino
­ Centro di competenza sull'open source della Provincia di Bolzano
­ Intendenza Scolastica Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano
­ "Open source, ancora un modello di business?" di Giancarlo Niccolai
CENTRO REGIONALE UMBRO DI COMPETENZA FREE OPEN SOURCE GNU/Linux User Group – Perugia pag. 6 di 6