Protocollo v1 - 15.06.2011
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Protocollo v1 - 15.06.2011
Protocollo di studio Titolo: STUDIO OSSERVAZIONALE PROSPETTICO SU DONATORI DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE IN AMBITO FAMILIARE Coordinating Center: Principal Investigator: Daniele Laszlo CENTRO DI RACCOLTA CSE DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Co-Investigators: Giovanna Andreola DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Aleksandra Babic CENTRO DI RACCOLTA CSE DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Rocco Pastano UNITA' TRAPIANTO ALLOGENICO DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Giovanni Martinelli DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Statistician: Davide Radice DIVISIONE DI BIOSTATISTICA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Responsible Data Management: Mara Negri DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Responsible Research Nurse: Sarah Liptrott DIVISIONE DI EMATONCOLOGIA ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA Confidentiality Statement The information in this document contains trade secrets and commercial information that are privileged or confidential and may not be disclosed unless such disclosure is required by applicable law or regulations. In any event, persons to whom the information is disclosed must be informed that the information is privileged or confidential and may not be further disclosed by them. These restrictions on disclosure will apply equally to all future information supplied to you that is indicated as privileged or confidential. Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 1 di 9 SOMMARIO 1 BACKGROUND.......................................................................................................................3 2 OBIETTIVI DELLO STUDIO..................................................................................................4 3 DISEGNO DELLO STUDIO...................................................................................................4 Tipo di studio ..........................................................................................................................4 Numero di Pazienti ................................................................................................................5 4 POPOLAZIONE IN STUDIO..................................................................................................5 Criteri di inclusione...............................................................................................................5 5 CONDUZIONE DELLO STUDIO ..........................................................................................5 Tutela del donatore ...............................................................................................................5 6 SICUREZZA .............................................................................................................................5 7 STATISTICA.............................................................................................................................6 8 DATA MANAGEMENT...........................................................................................................6 9 PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI DELLO STUDIO.......................................................7 10 BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................................7 11 APPENDICI ..............................................................................................................................7 Allegato 1 .................................................................................................................................8 Elenco dei centri partecipanti ............................................................................................9 Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 2 di 9 1 BACKGROUND Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche (CSE) prevede la raccolta di cellule staminali da un donatore istocompatibile e la loro infusione in un paziente precedentemente sottoposto ad un regime di condizionamento. Nel corso degli ultimi 35 anni, il ruolo del trapianto di CSE è cambiato e da una procedura puramente sperimentale per malati terminali è diventato un trattamento curativo vero e proprio. Altri importanti cambiamenti sono stati osservati negli ultimi 5 anni: il passaggio dal midollo osseo al sangue periferico come fonte di cellule staminali, il crescente numero di donatori alternativi come donatori non familiari e donatori familiari parzialmente compatibili, lo sviluppo di regimi di condizionamento non mieloablativi che hanno permesso di effettuare trapianti di CSE in pazienti con età avanzata o con importanti comorbilità. Data la delicatezza del settore, in aggiunta alla normativa di legge che regola la selezione del donatore di CSE, sono stati redatti degli standard operativi internazionali da parte della Joint Accreditation Committee EBMT-Euro ISHAGE (JACIE) che vengono periodicamente sottoposti a revisione (vedi allegato n.1). L’uso delle CSE da sangue periferico è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni sia per motivi logistici ed organizzativi (non sono più necessari il ricovero del donatore, l’anestesia e la sala operatoria), che per la possibilità di ottenere un elevato numero di CSE con conseguente sviluppo di nuove tecniche trapianto logiche (trapianto con regime di condizionamento ad intensità ridotta e trapianto aploidentico). La procedura di raccolta di CSE da sangue periferico prevede la somministrazione di un fattore di crescita, generalmente il G-CSF (Granulocyte-colony stimulating factor) per via sottocutanea per 4-5 giorni, seguita da leucoaferesi di cellule staminali mediante un separatore cellulare. La mobilizzazione e la raccolta mediante leucaferesi di cellule staminali allogeniche in ambito familiare è procedura generalmente considerata come sicura e sostanzialmente priva di effetti collaterali severi sia immediati che tardivi. Recenti studi retrospettivi (Haematologica 2009; 94: 94-101) riportano tuttavia la comparsa di eventi avversi severi (richiedenti ospedalizzazione) in 1 su 1500 donatori e l' incidenza di complicanze fatali pari ad 1 su 10000 donatori. L' incidenza di neoplasie ematologiche secondarie alla terapia di mobilizzazione nei donatori familiari è riportata attorno a 1 su 3000. Un limitato numero di donatori familiari viene avviato alla raccolta di cellule emopoietiche tramite espianto di midollo osseo con complicanze legate essenzialmente alla procedura anestesiologica. La stima di complicanze occorrenti nei donatori familiari, risulta più elevata rispetto alle casistiche dei donatori da registro (IBMDR) per i quali esistono criteri più restrittivi per la valutazione dell' idoneità ed una gestione del follow-up a 10 anni dalla donazione codificata tramite registro (Blood 2009; 114:3757-3763) Negli ultimi 10 anni si è assistito ad un progressivo costante innalzamento dell' età media dei donatori di familiari di CSE, anche conseguentemente all' impiego di regimi non mieloablativi per i riceventi, che potrebbe modificare l' incidenza di complicazioni legate alla donazione di CSE allogeniche. Nuovi agenti favorenti la mobilizzazione sono già impiegati nei donatori autologhi di CSE ed il loro impiego è prevedibile anche nei donatori familiari; non vi sono dati disponibili sugli effetti a distanza correlati all' utilizzo di questi farmaci. Il Gruppo Italiano Trapianti di Midollo Osseo (GITMO) in collaborazione con la Società Italiana di Emaferesi e Manipolazione Cellulare (SidEM) hanno proposto uno studio retrospettivo sui donatori di CSE in ambito familiare per valutare i criteri di idoneità alla donazione e l’incidenza degli eventi avversi a breve termine in ambito nazionale (P. Coluccia et al, EBMT 2011). Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 3 di 9 Non è disponibile ad oggi uno studio prospettico che valuti congiuntamente (Centri Trasfusionali e Centri Trapianti) i criteri di selezione adottati per la scelta del donatore di CSE in ambito familiare e l' incidenza di eventi avversi severi precoci e tardivi in questo contesto, riportando un puntuale follow-up dei donatori stessi; ciò è legato in parte alla difficoltà di raccogliere in un data base unico le informazioni cliniche dei donatori di CSE che vengono congiuntamente seguiti dai Centri Trapianto e dai Centri Trasfusionali. Il programma Trapianto dell' Istituto Europeo di Oncologia si svolge interamente presso la Divisione di Ematoncologia rendendo potenzialmente più agevole la raccolta di tutte le informazioni mediche che precedono la donazione di CSE ed il follow-up del donatore. 2 OBIETTIVI DELLO STUDIO Lo studio si propone la raccolta dei dati clinici relativi alla selezione, mobilizzazione e raccolta di CSE mediante aferesi in donatori allogenici familiari seguendone il follow-up. Obiettivo generale dello studio è quello di verificare quali criteri vengano definiti per la valutazione dell' idoneità del donatore nei centri italiani partecipanti (normativa di legge in materia di donazione di sangue vs criteri IBMDR), la presenza o meno di procedure scritte, le eventuali differenze metodologiche tra centri accreditati Jacie e non, le cause ritenute significative di non idoneità alla donazione di CSE, la scelta dei parametri di sicurezza per avviare il donatore alla procedura aferetica, la sicurezza della donazione di CSE periferiche mediante un follow-up sistemico e prolungato. Gli obiettivi specifici dello studio sono i seguenti: 1. Analisi dell’incidenza degli eventi avversi precoci e tardivi correlati alla mobilizzazione e alla raccolta mediante leucaferesi di CSE da sangue periferico in donatori familiari HLA identici o aploidentici 2. Valutazione dell’incidenza e tipologia delle complicanze precoci 3. Valutazione dell' incidenza delle complicanze tardive mediante sistematico e prolungato follow-up dei donatori 4. Survey mirata per i donatori familiari giudicati “non completamente idonei” ma avviati a mobilizzazione e raccolta 5. Survey mirata per donatori familiari oltre il 55° anno di età (limite di età per donatori da registro) 6. Valutazione dei criteri di scelta per avviare il donatore all’espianto di midollo osseo anziché alla mobilizzazione e raccolta di CSE mediante leucaferesi 7. Analisi delle cause di esclusione dalla donazione dei donatori familiari HLA identici o aploidentici 3 DISEGNO DELLO STUDIO Tipo di studio Osservazionale prospettico, multicentrico. Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 4 di 9 Numero di Pazienti Saranno inclusi tutti i donatori familiari HLA identici ed aploidentici proposti dai Centri Trapianto per valutazione di idoneità alla donazione di CSE per un periodo di 24 mesi. 4 POPOLAZIONE IN STUDIO Criteri di inclusione • • • • Donatori adulti 18 anni HLA compatibili od aploidentici candidati alla donazione di CSE da sangue periferico o da midollo osseo Firma del consenso informato Tipizzazione HLA eseguita in Laboratorio EFI accreditato Rintracciabilità scritta (cartella clinica del ricevente, verbali di riunione) della indicazione relativa alla valutazione di idoneità del donatore 5 CONDUZIONE DELLO STUDIO Dal momento dell’apertura dello studio, tutti i potenziali donatori familiari HLA identici od aploidentici segnalati ai Centri di Raccolta dei centri partecipanti saranno valutati per idoneità alla donazione secondo la normativa vigente (L.219/2005 e D.Lgs. 25 gennaio 2010 in tema di donazione, approvvigionamento e controllo di tessuti e cellule umane) ed i donatori ritenuti idonei e quindi avviati alla mobilizzazione e raccolta di CSE allogeniche da sangue periferico o tramite espianto di midollo osseo, saranno seguiti per un follow-up di 10 anni con interim analysis a 3 anni. Il follow-up del donatore prevederà l' esecuzione di un emocromo 7 giorni dopo la donazione di CSE ed una visita medica con esami 1 mese dopo la donazione. Per i 10 anni successivi la donazione, il donatore effettuerà una visita medica con esami una volta l' anno. Tutela del donatore Il Medico Responsabile del Centro di Raccolta assicura che la conduzione delle attività dello studio sarà effettuato in ottemperanza alla dichiarazione di Helsinki e alla legislazione vigente in Italia. Il protocollo è stato formulato e il Registro sarà istituito e condotto in accordo alle linee guida ICH di Good Clinical Practice, redatte dell’Unione Europea. Una copia del consenso informato del donatore e del modulo informativo per il donatore dovrà essere sottomessa per approvazione unitamente al protocollo del Registro al Comitato di Bioetica locale. 6 SICUREZZA La segnalazione dei SAE / AE/ ADR reporting/ SUSAR dovrà essere effettuata secondo i criteri ICH-GCP. In particolare le definizioni di JACIE e della Commissione Europea in merito alla segnalazione di eventi o reazioni avverse nei donatori indicano come: Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 5 di 9 Evento avverso grave: un evento collegato con la mobilizzazione o la raccolta di CSE che possa provocare la trasmissione di patologie, la morte o condizioni di pericolo di vita, invalidità o incapacità del donatore o ne possa produrre o prolungare l’ospedalizzazione. Reazione avversa grave: una risposta non voluta nel donatore o nel ricevente, compresa una malattia trasmissibile, connessa con la mobilizzazione o la raccolta di CSE, che provochi la morte, metta in pericolo di vita, di invalidità o incapacità dell’interessato o ne produca o prolunghi l’ospedalizzazione e lo stato di malattia. 7 STATISTICA Lo studio non prevede un' analisi statistica essendo uno studio descrittivo. Il numero di donatori arruolati nello studio nel periodo di osservazione (24 mesi) è stimato nell' ordine di 150 soggetti. 8 DATA MANAGEMENT Tutti i pazienti eleggibili per lo studio andranno annunciati, prima di procedere alla raccolta delle cellule staminali, all’ufficio di Data Management del centro coordinatore (Istituto Europeo di Oncologia). Dopo l’ottenimento del consenso informato da parte del soggetto, la form di eleggibilità debitamente compilata e firmata andrà inviata via fax al seguente numero: Ufficio Data Management – Divisione di Ematoncologia FAX: +39 02 94379219 I soggetti che soddisferanno tutti criteri di eleggibilità saranno registrati presso il centro coordinatore ed una notifica dell’avvenuta registrazione contenente il numero identificativo assegnato al soggetto all’interno dello studio sarà inviata al centro che ha arruolato il paziente. I dati relativi al centro partecipante ed ai singoli pazienti arruolati dovranno essere raccolti sulle apposite CRF disegnate per lo studio. Lo sperimentatore principale di ogni centro è responsabile della corretta compilazione delle schede raccolta dati e dovrà conservare presso il proprio centro copia di tali schede. Le copie originali andranno spedite al seguente indirizzo: Ufficio Data Management – Divisione di Ematoncologia Istituto Europeo di Oncologia Via Ripamonti 435 – 20141 Milano Tel. 02 57489536 – Fax 02 94379219 E-mail: [email protected] oppure [email protected] Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 6 di 9 Tutti i dati raccolti saranno registrati in un database ed analizzati centralmente presso il centro coordinatore. 9 PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI DELLO STUDIO Il presente protocollo di studio così come ogni informazione da esso derivante è proprietà del promotore ed è da considerarsi strettamente confidenziale. I risultati dello studio saranno presentati a congressi scientifici e saranno oggetto di pubblicazione su riviste mediche. Tra gli autori del manoscritto verranno inclusi lo sperimentatore principale di ogni centro e sperimentatori aggiuntivi dei centri che avranno contribuito con un maggior numero di pazienti. Una bozza del manoscritto verrà fornito per revisione a tutti i co-autori almeno due settimane prima della sottomissione ad un editore per pubblicazione. 10 BIBLIOGRAFIA - Haematologica 2009; 94: 94-101 - Blood 2009; 114:3757-3763 - Standards C7 Jacie 11 APPENDICI Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 7 di 9 Allegato 1 Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 8 di 9 Elenco dei centri partecipanti: - Struttura clinica: Centro Trapianti Midollo Osseo – AO Bianchi-Melocrino-Morelli - Reggio Calabria - PI: Dr Massimo Martino - Struttura clinica: Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti – Ancona PI: Dr.ssa Scortechini Ilaria - Struttura clinica: Policlinico Universitario Agostino Gemelli – Roma PI: Dr.ssa Chiusolo Patrizia - Struttura clinica: Centro trapianti CSE –ASO SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo – Alessandria PI: Dr Dallavalle Franco - Struttura clinica: Centro Raccolta Cellule Staminali Periferiche - AO S. Camillo Forlanini – Roma PI: Dr Michele Vacca - Struttura clinica: AO Ospedale Infantile Regina Margherita (OIRM) - S. Anna - Torino PI: Dr Guerrasio Angelo - Struttura clinica: SIMT – Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia PI: Dr Ferremi Leali Pierino - Struttura clinica: Policlinico Santa Maria Le Scotte – Siena PI: Dr Marotta Giuseppe Protocollo di studio versione 1 – 15.06.2011 Pagina 9 di 9