Ecco le prime “Mamme di giorno”
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Ecco le prime “Mamme di giorno”
Provincia LIBERTÀ Sabato 9 giugno 2012 Trespidi:«Il servizio a favore delle famiglie ha preso forma.Una battaglia che abbiamo vinto» Ecco le prime “Mamme di giorno” Attività educativa a domicilio: consegnati 33 diplomi in Provincia ■ Da ieri Piacenza può contare su 33 tagesmutter. Le prime “Mamme di giorno” che hanno concluso il percorso formativo promosso dall’Amministrazione provinciale in collaborazione con la fondazione Monsignor Lorenzo Dal Ponte hanno ricevuto l’attestato che permetterà loro di attivare il servizio sul territorio. Il progetto dedicato alla cura e all’attività educativa a domicilio riservato ai bambini nella fascia 0-14 anni ha preso dunque ufficialmente forma, mentre una nuova “classe” di tagesmutter si sta formando in vista dell’avvio del secondo percorso formativo (in programma da settembre a dicembre 2012). A consegnare il diploma è stato il presidente della Provincia Massimo Trespidi che, in una gremita sala consiliare, ha rimarcato “l’entusiasmo dell’Amministrazione provinciale, vero motore del progetto Tagesmutter”. «Se il servizio ha preso forma - ha sottolineato il presidente Trespidi - è stato per una precisa scelta politica dell’Amministrazione provinciale: il presidente si è esposto in prima persona, fin dall’inizio del percorso per nulla scontato, e l’intera Giunta da subito ha avvallato con convinta condivisione ideale il progetto. Spesso ho sentito parlare dell’importanza della famiglia nell’ambito della politica e altrettanto spesso non si è andati oltre alle parole: il progetto Tagesmut- Il presidente Trespidi con le prime 33 Tagesmutter nella sala consiliare della Provincia ter rappresenta invece un intervento concreto, che in questo preciso momento economico si pone come un’azione concreta a Età media 40: ecco tutte le Tagesmutter ■ L’età media delle prime Mamme di giorno, che potranno seguire contemporaneamente fino ad un massimo di 5 bambini, è di 40 anni. Ecco l’elenco completo: Salvatrice Ardiri (Rottofreno), Fabiana Baudo (Rivergaro), Laura Besana (Piacenza), Ilaria Bisi (Quarto), Caterina Boldini (Castelsangiovanni), Caterina Francesca Camastra (Piacenza), Chiara Castellana (Castellarquato), Samantha Civardi (Villanova), Fanny Davoli (Niviano), Lidia Del Molino (Rottofreno), Carmela E- favore della conciliazione dei tempi della famiglia e del lavoro oltre che come un’occasione occupazionale». sposito (Piacenza), Efthalia Gazos (Rottofreno), Antonietta Gravino (Piacenza), Julia Kwiatkowska (Rivergaro), Clara Maffezzoni (Rottofreno), Michela Maini (Piacenza), Maria Giulia Malerba (Piacenza), Morena Malvezzi (Quarto), Anna Mazzari (Travo), Silvia Menini (San Giorgio), Sonia Miserotti (Lugagnano), Paola Novi (Borgonovo), Maria Cristina Pezza (Piacenza), Clara Russotti (Castellarquato), Alessandra Scotti (Bobbio), Floriana Soreca (San Pietro in Cerro), Chiara Susani (Piacenza), Stefania Terzoni (Castelsangiovanni), Marta Tiribinto (Borgonovo), Adriana Florenta Todirascu (Pecorara), Bonita Zeni (Lugagnano), Majlinda Qirjo (Caorso) e Ilaria Schiavi (Piacenza). «Diversi - ha continuato il presidente Trespidi - i motivi per cui oggi la Provincia ha tagliato questo importante traguardo: da un lato ci sono le 9 organizzazioni che hanno creduto nell’idea e scommesso sulle sue potenzialità; dall’altro ci sono le persone che hanno fatto in modo con passione ed entusiasmo che il progetto potesse decollare: mi riferisco al direttore generale, Cinzia Bricchi, al suo staff e a Paolo Stefanini, presidente della Fondazione Dalponte, che mi ha fatto conoscere a pieno il significato di un servizio in linea con l’azione sussidiaria intrapresa dall’Amministrazione provinciale che presiedo». «E’ una battaglia - ha concluso - che abbiamo vinto non tanto nei confronti di coloro che dicevano che questo progetto non si doveva fare ma piuttosto nei confronti di chi diceva che questo progetto non si sarebbe potuto attuare». Quindi un augurio speciale per le 33 tagesmutter. “vere protagoniste e volto concreto di quest’opera comune”. Oltre al presidente Stefanini erano presenti le rappresentanti dei nove enti gestori: Ali di farfalle (Piacenza), Agave (Castelsangiovanni), Barbafamiglie (Monticelli), Lumen (San Pietro in Cerro), Baby Club (Piacenza), Casa Morgana Onlus (Piacenza), Centro educativo Oasi (Piacenza), Cooltour (Bobbio) e cooperativa sociale l’Arco (Piacenza). Cave:pochissime sono “a regola d’arte” Il monitoraggio della Provincia sulle azioni di rinaturalizzazione e compensazione ■ (crib) Di tutte le cave che risultano ultimate e chiuse, solo l’8% risulta “a regola d’arte”: è questo il dato più significativo che è emerso dal monitoraggio della Provincia sulle azioni di rinaturalizzazione e compensazione ambientale a seguito di estrazione già avvenute e concluse. Sorpresa, anzi no: da molto tempo, le associazioni ambientaliste hanno avuto più di un sospetto che ciò che era stato promesso non sia poi stato mai realizzato, cioè che al posto delle promesse piante o zone verdi ci fosse ben altro. La relazione, richiesta dal consiglio provinciale nell’ambito dell’approvazione del Piae 2011, è stata presentata ieri in commissione dall’assessore Patrizia Barbieri e dai tecnici Giorgio Neri e Davide Marenghi anche se in forma parziale, per consentire ai consiglieri di presentare comunque le osservazioni al Piano entro i termini, nonostante manchino gli ultimi dati. In tutto, sono state 30 le cave già ultimate prese in considerazione nell’indagine, accompagnata da sopralluoghi fotografici e schede tecniche. E varia è la casistica che si è presentata di fronte ai tecnici, a partire dalle cave dove – invece di esserci un prato – si sta scavando ancora (l’8%). «Niente di illegale – precisa Neri – Si tratta di cave che dovrebbero essere ultimate ma dove, in realtà, il Comune ha concesso delle proroghe senza però comunicarlo alla Provincia». Poi c’è il caso in cui la rinaturazione è stata ultimata ma non è rispondente al progetto presentato (27%) o solo parzialmente (4%), dove rimane da stabilire se le cave siano già state collaudate oppure no. Il 15% delle cave presenta invece piccoli scostamenti nel tipo di rinatura- Un momento dei lavori della commissione riunita ieri pomeriggio nel palazzo della Provincia (foto Brusamonti) zioni previste, pur rispettando l’idea originale e solo per l’8% c’è corrispondenza tra progetto e sistemazione effettiva. Colpisce invece il dato più elevato, quello relativo a cave che sono state ritombate ma senza nessun intervento di posa di verde o alberature (31%): in pratica, quelle che sono ritornate ad uso agricolo, una misura prevista dal vecchio Piae (nel nuovo, almeno il 6% dell’area si deve GAZZOLA - Il Parco del Trebbia tra arte, storia e natura offrirà il motivo conduttore alla manifestazione “Borgo in festa”, in programma oggi e domani a Rivalta e resa possibile dalla collaborazione tra i conti Zanardi Landi, il Parco regionale e fluviale della Valtrebbia, il Fai (che presenterà in anteprima regionale il laboratorio “Terra”), il Gruppo sportivo della Polizia municipale, la Lipu, Legambiente e il Museo di storia naturale di Piacenza. Dalle ore 15 dei due pomeriggi si susseguiranno laboratori, rivolti in particolare ai bambini, per imparare a conoscere la flora e la fauna lungo il fiume, ma anche l’importanza di comportamenti eco-sosteni- tradurre in compensazioni in loco). Inoltre, su 25 impianti estrattivi, finora solo due hanno ottenuto l’approvazione del piano di riqualificazione. Se il quadro ambientale non è dei migliori, il nuovo Piae tenta di metterci una pezza con diverse normative più stringenti. Innanzitutto si obbliga il proprietario del terreno a impegnarsi nella sistemazione delle aree verdi per i 5 anni successi- vi al collaudo dell’ex cava fin dalla stipula della convenzione iniziale; inoltre la Provincia chiederà ai Comuni di inviare in via Garibaldi un rapporto annuale sui progressi delle rinaturazioni in corso (per evitare “dimenticanze”, in caso contrario si bloccherà la possibilità di concedere autorizzazioni a scavare e di ottenere i conseguenti oneri). Infine, è stata concessa la possibilità di delocalizzare parte delle compensazioni su un’area diversa. «Che ci stanno a fare i Comuni se poi non vigilano su quello che succede? » si chiedono i rappresentanti di Legambiente Giuseppe Castelnuovo e Angelo Modenesi, ammessi alla commissione. «Già il vecchio Piae aveva norme stringenti, ma non sono state rispettate. Di tutte le compensazioni non effettuate in questi anni, chiediamo che la Provincia scelga almeno di rifarsi concentrando l’attenzione sul nuovo previsto Sic dell’ex Polveriera di Momeliano». A RIVALTA DI GAZZOLA Arte,storia e natura protagoniste oggi e domani a “Borgo in festa” bili per una migliore salvaguardia dell’ambiente. Si potrà partecipare a escursioni gratuite la sera, quando il borgo si animerà ulteriormente con l’allestimento di un mercatino artigianale, con possibilità inoltre di degustare i prodotti tipici del territorio, mentre la bancarella della libreria Fahrenheit suggerirà qualche spunto di lettura nel tempo ritrovato delle vacanze estive. A mezzanotte di sabato lo spettacolo dei fuochi d’artificio. Nella due giorni in mostra poi le sculture zoomorfe dette “plasticoni” che Mariano Pieroni realizza con materiali di recupero e gli acquerelli di Andrea Ambrogio, per il quale l’illustrazione naturalistica, pubblicata su libri e riviste quali “Airone”, è un mezzo per avvicinarsi maggiormente alla comprensione della vita selvatica in tutti i suoi aspetti. Luigi Ziotti usa invece la macchina fotografica e la videocamera, come nel documentario che sarà in visione a Rivalta. Anna Anselmi 25 «Finalmente giustizia sulle quote latte» Soddisfatto Maloberti (Lega), condannato a Milano, per le 10 assoluzioni del gup di Mantova ■ (pm) «Lascia perplessi vedere come due tribunali lombardi, rispetto alla questione delle quote latte, si siano comportati in modo opposto. Ma fa piacere che per la prima volta sia passata l’idea che produrre latte fuori quota, e pagarlo agli allevatori, non costituisca reato». Una sentenza, quella arrivata un paio di giorni fa a Mantova, che fa ben sperare Giampaolo Maloberti, storico Cobas degli allevatori, segretario della sezione della Lega Nord a Rivergaro, condannato a un anno per truffa dal tribunale di Milano. Se i giudici meneghini nel settembre del 2011 hanno pronunciato 15 condanne, il gup di Mantova Dario De Luca ha assolto 10 imputati dall’accusa di truffa aggravata «perché il fatto non sussiste»: alla sbarra erano finiti i presidenti di cooperative che avevano pagato latte fuori quota. Il giudice mantovano sembra aver accolto la tesi secondo la quale l’accusa si basava su un errore di calcolo nel numero di bovini produttori di latte: un errore non degli inquirenti, ma dell’Agea (Agenzia per le erogazioni all’agricoltura). In sostanza, le vacche da latte sarebbero state in nume- LE SARMASE A Nicelli un punto di Campagna Amica: oggi l’inaugurazione FARINI - Stamattina alle 11, sarà i- naugurato a Nicelli di Farini il Punto Campagna Amica più “alto” della provincia di Piacenza. ro inferiore rispetto a quello calcolato: e il numero reale di capi non avrebbe permesso lo sforamento delle quote che ha fatto scattare l’indagine. «Sulla sentenza di Mantova commenta Maloberti - avrà avuto un effetto positivo il lavoro condotto dal colonnello dei carabinieri in pensione Marco Paolo Mantile: ha ricalcolato il numero di vacche da latte che, secondo l’Agea, nel 2008-2009 era di un milione e 600mila, scoprendo che erano 300mila in meno. Erano infatti state incluse aziende dismesse, vacche morte da anni e addirittura yak, animali tipici dell’Himalaya». Maloberti, che ha presentato appello contro la sentenza di Milano, si toglie qualche sassolino: «Solo ora Di Pietro ha scoperto il problema delle ingiustizie sulle quote latte, mentre la Lega ha sempre sostenuto gli allevatori. Bisognerebbe spiegarlo al consigliere provinciale Samuele Raggi. A Marco Bergonzi, capogruppo del Pd in Provincia, che tante volte mi ha attaccato, vorrei invece consigliare di usare la sua intelligenza per aiutare il sindaco Dosi a comporre la giunta di Piacenza». Sorgerà nell’agriturismo Le Sermase, in uno degli scorci più caratteristici del nostro territorio. «Un Punto Campagna Amica nell’Alta Valnure - dichiara Andrea Negri della cooperativa agricola Le Sermase - vuole essere un luogo di incontro tra gli abitanti del posto, offrendo nel contempo un servizio al territorio».