Testo atto - Comune di Macerata

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Testo atto - Comune di Macerata
DELIBERAZIONE N.
72 del 10 NOVEMBRE 2015
ID. N. 729326
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OGGETTO: MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA MENGHI DEL COMITATO ANNA MENGHI
IN MERITO ALLA PROGETTAZIONE DELL’EDIFICIO EX GIL. TRASFORMAZIONE IN ORDINE DEL
GIORNO AVENTE MEDESIMO OGGETTO.
DISCUSSIONE
Pantanetti – Presidente
Passiamo al punto successivo all’ordine del giorno, il punto numero 6: «Mozione presentata dalla
Consigliera Menghi del Comitato Anna Menghi in merito alla progettazione dell’edificio ex GIL.».
Prego, Consigliera.
Menghi – Comitato Anna Menghi – per la illustrazione
Grazie, Presidente.
Cominciammo a parlare dell’ex GIL già nel lontano 2002, quando il Comitato Anna Menghi propose
una mozione per destare l’attenzione dell’Amministrazione e di tutto il Consiglio sull’ex GIL, sulla
rilevanza architettonica di questo palazzo, molto importante come esempio di architettura razionalista,
unico esempio nelle Marche, progettato dall’architetto Ridolfi. Il Consiglio comunale dell’epoca votò
all’unanimità, grazie alla competenza dell’allora Consigliere, Professor Munafò, il quale,
particolarmente forte nel settore, sottolineò e ci fece capire l’importanza di questo monumento, tutelato
architettonicamente, che costituisce uno dei gioielli architettonici di questa città.
Diciamo che la cosa era simpatica, perché ogni anno l’Amministrazione Meschini, dal momento che
c’era una mozione votata in Consiglio, quindi un preciso impegno per l’Amministrazione, metteva nel
bilancio pluriennale sempre a più uno la ristrutturazione dell’ex GIL, prevedendo dei fondi appositi.
Gli anni sono passati, e tanti, e questo edificio è soggetto anche all’incuria, alle intemperie, insomma a
tutto quello a cui un bene di questo tipo va incontro, perché più passa il tempo e più rischiamo di
perdere l’importanza e le particolarità di questo bene; una cosa che mi è rimasta impressa sono gli
infissi; gli infissi veramente particolari e voi capite che un conto è se possono essere ristrutturati,
diverso invece è se devono essere rifatti, non avremmo più l’originalità del bene.
Che cosa propone questa mozione? Nel 2008, l’Università di Ancona, sempre su proposta del
Professor Munafò, condusse uno studio sull’ex GIL, cioè andarono a cercare le carte e tutta la
documentazione, destando e segnalando la necessità di mettere mano al recupero di questo edificio,
perché se c’è un bene tutelato architettonicamente non possiamo rischiare di perderlo, per cui fu
lanciato un grido di allarme. La pubblicazione di questa ricerca fu condotta a suo tempo dall’Università
di Ancona, su proposta del Professor Munafò e dell’ingegnere Camilla Tassi ed ebbe ad oggetto
“L’edificio ex GIL di Macerata, aspetti formali, tipologici, costruttivi e stato di conservazione”; la
pubblicazione di questo studio fu sostenuta dall’Amministrazione comunale e debbo dire che il
Sindaco Meschini appoggiò questa iniziativa, perché comprese la necessità di uno studio che
l’Università regalava all’Amministrazione e quindi sostenne la pubblicazione dello stesso.
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Gli anni sono passati e siamo ancora con questo edificio che rischiamo di perdere. Siccome da più parti
ultimamente se ne parla, anche con il Sindaco Carancini se ne è parlato, con questa mozione noi
vogliamo riportare all’attenzione del Consiglio e dell’Amministrazione questo fatto.
Innanzitutto vogliamo dire che se noi non ci adoperiamo per un progetto di recupero, difficilmente
riusciremo a trovare i fondi per la sua ristrutturazione; lo dico perché io stessa, nella mia breve
esperienza di amministrazione, ho avuto un esempio, che fu quello di Palazzo Buonaccorsi; noi
sbloccammo la questione dell’incarico al Professor Marconi, dato dall’Amministrazione dell’avvocato
Ballesi, poi il compianto Sindaco Maulo aveva cambiato rotta e in seguito Palazzo Buonaccorsi fu
dichiarato inagibile; noi capimmo che se non c’era un progetto non saremmo riusciti a drenare risorse
per il suo recupero. Voi sapete che per fare un progetto il progettista prende i soldi in base al costo di
recupero, ma in quel caso adottammo una procedura particolare, ovvero nel 1998 chiedemmo alla
Fondazione Carima i soldi per poter incaricare il Professor Marconi e quindi arrivare a una bozza di
progetto che ci consentisse, per esempio, di partecipare a bandi, fare, a progetti, che consentissero di
trovare le risorse, perché altrimenti è il solito gatto che si morde la coda e grazie a questo riuscimmo a
recuperare gran parte del finanziamento per Palazzo Buonaccorsi da un bando regionale.
Che cosa diciamo ulteriormente con questa mozione? Diciamo che c’è uno studio, che c’è stato il
lavoro di un’università messo a disposizione dell’Amministrazione comunale in cambio dei costi della
pubblicazione dello studio; abbiamo le risorse a livello di uffici, abbiamo tecnici capaci di progettare;
ricordo che nel passato il recupero dell’ex caserma uffici comunali è stato fatto dai lavori pubblici,
dagli uffici interni; ricordo, anche se non interessa più a nessuno, che abbiamo un progetto di
parcheggio a Rampa Zara, che è passato al vaglio di un confronto pubblico e fu pubblicamente
riconosciuto come la migliore ipotesi di parcheggio a Rampa Zara, elaborato dagli uffici tecnici del
Comune; pertanto, siamo in un momento di spending review, avete approvato l’emendamento anche
per cassare la manifestazione a Roma, quindi dal canto nostro sosteniamo che sui costi veri, sui costi di
progettazione vera, si faccia fare il progetto agli uffici tecnici, perché di voci se ne sentono tante, io
non sono abituata a dare retta alle voci, quindi impegniamoci e impegniamo soprattutto
l’Amministrazione, in particolare gli uffici comunali, a elaborare questo progetto.
Quando, qualche giorno fa, l’Assessore mi chiedeva che cosa intendessi con questa mozione, ho
risposto che io intendo quello c’è scritto, ovvero: «L’amministrazione provveda ad affidare tutte le fasi
di progetto all’ufficio tecnico, perché sulla base di queste risultanze», voi capite che c’è stato un lavoro
di analisi, perché quando parliamo di un progetto di restauro, parliamo di un progetto che
fondamentalmente si basa sullo Stato e sui disegni del passato, sul recupero, non c’è da inventarsi
nulla, non c’è da redigere il miglior progetto che richieda una particolare capacità, c’è già un lavoro di
consulenza che ci è stato regalato, quindi noi riteniamo che l’ufficio tecnico comunale possa avere le
competenze per proseguire; posso immaginare se per caso i tecnici del Comune dovessero ravvisare la
necessità di una consulenza su un aspetto specifico, questo credo che esuli dall’approvazione di questa
mozione, perché qui si parla di progettazione. Se io, nella mia responsabilità di progettista, interno al
Comune, ripeto che abbiamo le competenze, però gli errori del passato, non ricordo se l’Assessore era
già in Consiglio, guardo al Consigliere Tacconi, che adesso è in maggioranza, gli errori del passato
devono servire a evitare errori in futuro; mi riferisco alla progettazione della famosa passeggiata delle
mura; in questo ricordo perfettamente i progettisti interni, ma per me la responsabilità è sempre
politica, non parlo della responsabilità del progettista che sbaglia e che purtroppo non è più tra noi, ma
dico che all’epoca parlavo con i tecnici dipendenti del Comune, i quali sostenevano che non c’era
bisogno di affidare all’esterno la progettazione della passeggiata delle mura. Credo che quello rimanga
a memoria, rimanga come un monito per quest’amministrazione, considerato che è sempre sotto lo
stesso segno, per cui evitiamo, cerchiamo di risparmiare seriamente, veramente e quindi lasciamo che
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gli uffici possano occuparsi di questo progetto, perché finalmente quell’edificio possa ritrovare la
dignità che merita. Non tocco, nell’ambito della discussione, la questione della vocazione di
quell’edificio, che è importante quanto il suo recupero.
Pantanetti - Presidente
Grazie, Consigliera Menghi.
La parola all’Assessore Ricotta.
Prego.
Ricotta – Assessore
Grazie, Presidente.
Io parto dalla fine dell’intervento della Consigliera Menghi, ovvero che gli uffici si occupino di questo
recupero. Parto da qui per dire come stanno le cose da un punto di vista formale e da un punto di vista
sostanziale.
Da un punto di vista formale, la mozione non è accoglibile, perché è un impegno all’Amministrazione
a far sì che la progettazione sia fatta con tecnici interni. L’articolo 90 del decreto legislativo numero
163 del 2006 sostiene che soltanto che i responsabili del procedimento sono coloro che individuano le
risorse tecniche, interne o meno, in base alla conoscenza e alla capacità dei tecnici in servizio e del
carico di lavoro. Quindi, questo per dire che nemmeno la Giunta decide se il tecnico è interno o meno,
ma è il responsabile del procedimento l’unico che può fare questo. Questo dal punto di vista formale.
Io non mi trincero dietro il punto di vista formale, ma c’è un aspetto tecnico che vi voglio sottoporre,
perché altrimenti ci impegniamo su una cosa che va contro la legge; non sono nemmeno io, pur
essendo Assessore, in grado di dirvi se va fatto internamente o meno, perché è il responsabile del
procedimento che deve valutare se c’è una competenza tecnica e se questa ha un carico di lavoro che
può sopportare o meno questo incarico.
Detto questo, di fatto il problema non esiste, però ci tengo a parlare dell’aspetto formale, perché
inviterei alla trasformazione in ordine del giorno, perché in questo caso il parere dell’Amministrazione
sarebbe favorevole. In primo luogo, l’Amministrazione ha intenzione di ristrutturare quell’immobile e
si sta già attivando su questo. Questo è il primo punto, su cui credo tutti possiamo essere d’accordo,
condividendone l’importanza storica, artistica, tra l’altro la città è legata a quel monumento per le
vicende che tutti noi conosciamo. Questo impegno, chiaramente, terrà conto anche del prezioso lavoro
condotto dall’Università, dall’ex collega Munafò e via dicendo, perché è stato un lavoro di ricerca, che
quindi è a disposizione e favorirà, poi, la ricostruzione il più vicina all’origine di questo monumento;
basti dire che sotto c’erano tutti gli archi, oggi risulta modificato, all’epoca non era così come lo
vediamo oggi e noi vogliamo riportarlo alla sua originalità. Quindi, questo studio è prezioso e sarà
utilizzato. Gli uffici mi dicono che sono in grado di farlo internamente, perché abbiamo professionalità
qualificate che possono fare questo tipo di intervento, che stanno già ragionando su questo tipo di
intervento, quindi nonostante ci siamo insediati da poco, perlomeno io in questo servizio, ci stiamo già
muovendo su questo per capire anche con la Sovrintendenza la tipologia di intervento, di
ristrutturazione, vi ho parlato di questo particolare che si vorrebbe recuperare, la Consigliera Menghi
prima parlava degli infissi, non è una sciocchezza, si tratta di infissi antichi, di pregio, per cui si discute
come si può fare, se è possibile o meno, per cui si sta lavorando su questo; questo lo faremo
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internamente con i nostri tecnici, mi dicono che per alcune questioni più specifiche ci sarà bisogno di
alcune consulenze, ma sono, come diceva prima la Consigliera, marginali, cioè la parte architettonicostorica è gestita dagli uffici. È chiaro che in base a questa progettazione, sapremo una cosa molto
importante, ovvero quanto costa il recupero, trattandosi di un elemento affatto secondario, per far sì
che questo non diventi solo un progetto, ma si concretizzi nel recupero. Oggi non abbiamo una stima
dei costi, ma possiamo presumere che non parliamo di centinaia di migliaia di euro, ma di milioni di
euro, ad ogni modo il progetto esecutivo è indispensabile per cominciare a pensare alle risorse
necessarie e in che modo recuperarle. Ma questo avverrà in un’altra fase.
In conclusione, l’invito alla Consigliera, per quanto concerne l’aspetto formale, è la trasformazione in
ordine del giorno; nel merito, però, non vi è alcun problema, perché noi abbiamo già iniziato a lavorare
in tal senso.
Pantanetti – Presidente
Grazie, Consigliera Ricotta.
Prego, Consigliera Menghi, voleva intervenire?
Menghi – Comitato Anna Menghi
Io prendo atto positivamente delle parole dell’Assessore e se la differenza è un “invita” al posto di un
“impegna” non c’è alcun problema, basta che la sostanza rimanga. Non ho compreso, Assessore, se
l’invito a trasformare la mozione in ordine del giorno e l’invito sull’aspetto formale sono collegati,
cioè perché ordine del giorno e non mozione?
Ricotta – Assessore (fuori microfono)
Perché l’impegno è un obbligo e io non posso obbligare; l’invito è un auspicio.
Menghi – Comitato Anna Menghi
Allora per me non c’è problema.
Pantanetti – Presidente
Lo chiedo per un motivo molto semplice. L’ordine del giorno ha un suo particolare iter, ovvero può
intervenire un Consigliere per gruppo con una tempistica di cinque minuti; nel caso di mozione,
possono intervenire tutti i Consiglieri comunali con una tempistica diversa di dieci minuti. Questa è
una comunicazione, per cui se dobbiamo considerarlo un ordine del giorno e sostituire l’impegno con
l’invito, l’iter è diverso.
Dal momento, quindi, che va considerato come ordine del giorno, apro la discussione. Considerate la
richiesta ordine del giorno. Abbiamo già avuto un precedente, all’epoca in cui era Segretario
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Montaccini; non fu fatto un emendamento, ma se c’è la volontà di tutti i firmatari di trasformarlo, se ne
prende atto; questo, anche per rendere più celeri i lavori del Consiglio.
Prego, dichiaro aperta la discussione.
Cedo la parola al Consigliere Del Gobbo, del Partito Democratico.
Del Gobbo – PD
Grazie, Presidente.
Colleghi Consiglieri, in un certo senso mi volevo allineare anche all’invito espresso dall’Assessore
Ricotta riguardo la trasformazione di questo importante documento, redatto dalla Consigliera Menghi.
Questo per un duplice motivo. Il fatto formale lo ha spiegato l’Assessore Ricotta, sostenendo il motivo
per cui sarebbe bene trasformazione la mozione in ordine del giorno, ma questo ha un valore aggiunto;
il fatto è che questo documento, questo atto presentato dalla Consigliera Menghi acquista un suo
valore, perché devo dire innanzitutto che ho sfogliato con grande attenzione il libro di Munafò, che
contiene degli elementi molto validi sia a livello di contenuti che di immagini, e questa credo che sia
una cosa importante. Questo di per sé costituisce già un elemento che ci permette di valorizzare questo
futuro ordine del giorno. Inoltre, parliamo di un edificio che a Macerata è importante; abbiamo visto
che è stato progettato negli anni Trenta; vorrei anche ricordare il Palazzo degli Studi, il Palazzo del
Mutilato, che sono in linea con un’architettura che a Macerata è abbastanza rappresentata e che va
valorizzata. Quindi, io penso che questa sia una buona cosa; l’invito è sottinteso, se non altro per dare
valore all’atto presentato dalla Consigliera Menghi.
Grazie.
Pantanetti – Presidente
Grazie a Lei, Consigliere Del Gobbo.
Prego, Consigliere Sacchi, di Forza Italia.
Sacchi – F.I.
Io voterò a favore di questo atto consiliare, che mi sembra, Consigliera Anna, sia passato da essere
mozione a ordine del giorno.
Devo, però, chiarire due cose.
L’importanza dell’argomento, che ha fatto sì, Consigliera Menghi, che nel 2013 votammo
convintamente quella proposta di delibera; la votammo convintamente per i motivi che non ripeto e
che sono già scritti su questa mozione, cioè l’importanza di quel monumento, il degrado in cui è
precipitato negli ultimi quarant’anni, la necessità di recuperare alla città quello spazio e soprattutto
l’importanza in sé della struttura; fa parte dell’architettura razionalista, di fine Anni Venti e Trenta e di
uno stimatissimo architetto, come Ridolfi. Anche io ho avuto modo, non essendo un addetto ai lavori,
di leggere con molto interesse la pubblicazione dell’ingegnere Munafò e dell’ingegnere Tassi; debbo,
però, dire, Consigliera Menghi, ed è la seconda cosa per la quale sono intervenuto, che l’importanza
dell’argomento, che fece sì che dodici o tredici anni fa anch’io votassi convintamente quella proposta,
mi fa dire che c’è una grave inadempienza di quest’amministrazione; che sia a guida centrosinistra,
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centrodestra o centro, non è questo l’argomento, c’è una grave inadempienza, perché a fronte di quella
proposta, molto poco o nulla è stato fatto. E allora, Consigliera Menghi, forse proprio a fronte di
questo inadempimento, l’impegno sarebbe stato significativo, ovvero sollecitare l’Amministrazione
affinché venisse redatto questo progetto per fare in modo, da un lato, di sbloccare eventuali
finanziamenti e dall’altro di ottenere il nullaosta da parte della Sovrintendenza, perché senza progetto
non si riesce a fare questo. Orbene, il fatto di sentire da parte dell’Amministrazione, oggi per bocca
dell’Assessore Ricotta, che se è riportato “impegna” la mozione non può essere votata, perché
vincolante, mi fa pensare che con l’invito posso continuare, come faccio da tredici anni a questa parte,
a non vincolare l’Amministrazione e quindi a non fare ancora nulla. Io non voglio pensare male, voglio
pensare in positivo, ma queste cose dovevo e devo dirle, anche se, Consigliera Menghi, non condivido
in pieno il fatto di aver cambiato l’impegno in invito, la mozione in ordine del giorno; ad ogni modo,
vista l’importanza dell’argomento che fece sì che votammo a favore anche tredici anni fa, la voteremo
anche oggi a favore.
Pantanetti – Presidente
Grazie, Consigliere Sacchi.
La parola alla Consigliera Messi, del Movimento 5 Stelle.
Prego.
Messi – Movimento 5 Stelle
Grazie, Presidente.
Anche noi voteremo a favore di quest’ordine del giorno, vista l’importanza di questo monumento
storico per Macerata. Penso che sia importantissimo recuperarlo; quando sentiamo la parola “recupero”
per noi è sempre un fatto positivissimo, perché noi siamo contro le cementificazioni, lo sanno tutti, per
cui va bene per il recupero; è anche importante il fatto che venga ribadito il principio per cui
l’Amministrazione, con molta puntualità ha sempre detto, anche nel programma, che non vuole dare,
quando possibile, consulenze esterne; noi giudichiamo questo fatto positivamente e speriamo che in
futuro questo possa continuare.
Grazie.
Pantanetti – Presidente
Grazie a Lei.
Consigliere Miliozzi, di Pensare Macerata.
Prego.
Miliozzi – Pensare Macerata
Buonasera Consiglieri, Consigliere, Presidente.
Innanzitutto va sottolineato un fattore anche abbastanza importante; ovviamente siamo tutti favorevoli,
conosciamo l’importanza di quest’architettura, considerato un esempio unico di architettura
razionalista nelle Marche, quindi un bene che potrebbe diventare turistico; apprezzo ancora di più
l’impegno dell’Amministrazione, perché, bisogna dire, siamo in un periodo di profonda crisi e pochi
giorni fa, all’università di Macerata, si è proprio tenuto un convegno di due giorni, a cui hanno
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partecipato professori emeriti di storia dell’arte, archeologi di fama internazionale ed è stato proprio
rilevato questo problema, ovvero che per problemi economici diffusi, spesso vi è una difficoltà a
intervenire; noi sappiamo che il 70 per cento del patrimonio culturale del mondo è in Italia, per cui non
è difficile comprendere che economicamente andare a ristrutturare tutti gli esempi culturalmente
elevati del nostro territorio diventa gravoso dal punto di vista economico, perché sappiamo che ogni
ristrutturazione ha un costo.
Quindi, il mio intervento è anche per sottolineare la giusta direzione assunta dall’Amministrazione in
questo percorso di valorizzazione dell’esistente.
Grazie.
Pantanetti – Presidente
Grazie.
Prego, Consigliere Renna, Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale.
Renna – Fratelli d’Italia AN
Buonasera a tutti.
Noi voteremo favorevolmente a quest’ordine del giorno, visto che mi sembra di aver capito che già
tredici anni fa era stata fatta una cosa simile; il nostro auspicio è che l’Amministrazione finalmente
concluda questo lavoro, anche perché ci saranno i nostri figli a poter ammirare questa bellezza, dal
momento che la mia generazione non ne ha mai potuto usufruire.
Grazie.
Pantanetti – Presidente
Grazie, Consigliere Renna.
Prego, Consigliere Foglia, dell’UdC.
Foglia – UdC
Buonasera Presidente. Colleghi Consiglieri, buonasera.
Intervengo brevemente per dire che anche l’UdC vota a favore di questa mozione trasformata in ordine
del giorno.
Sottolineo il fatto che sia necessario, da parte dell’Amministrazione, e quindi anche con l’aiuto dell’ex
Assessore Munafò, una progettualità per far sì che ci possiamo trovare pronti quando eventualmente ci
fossero finanziamenti o possibilità di accedere a progetti particolari per portare avanti questo lavoro,
perché è chiaro che come diceva qualcuno prima di me, non siamo nelle condizioni di poter spendere
cifre esorbitanti in questo momento, ma farsi trovare con progetti pronti per essere realizzati e ricevere
dei finanziamenti, certamente è una cosa che dobbiamo fare. Quindi, ringrazio la Consigliera Menghi
per aver presentato quest’ordine del giorno.
Grazie.
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Pantanetti – Presidente
Grazie, Consigliere Foglia.
Prego, Consigliere Menchi, de La città di tutti.
Menchi – La Città di Tutti
Buonasera a tutti, buonasera Presidente, buonasera colleghi.
Anche noi de La città di tutti siamo favorevoli a quest’ordine del giorno. Volevo dare anche un’idea
all’Amministrazione, alla quale forse qui nessuno ha pensato: oggi si potrebbero cercare anche dei
capitali privati, dato che chi ha guardato il telegiornale avrà sentito che c’è il 65% di ritorno per chi
investe nel patrimonio culturale; dato che qui parliamo, come diceva l’Assessore Ricotta, di qualche
milione di euro, se il nostro amico Della Valle invece di dare tutti i soldi al Colosseo, potesse dare
qualcosa anche a noi, forse ci darebbe una mano e potrebbe anche pagare meno tasse. Penso che sia
una cosa importante.
Grazie.
Pantanetti – Presidente
Grazie, Consigliere Menchi.
Consigliera Menghi, del Comitato Anna Menghi.
Prego.
Menghi – Comitato Anna Menghi
Grazie, Presidente.
Intervengo brevissimamente per dire che non è stato nulla detto in merito alla destinazione
dell’edificio, che mi auguro possa rimanere a vocazione culturale, perché quella è sicuramente la
destinazione dell’ex GIL. Una testata giornalistica ha subodorato che c’è addirittura chi pensa a
utilizzare l’ex GIL come sede dell’APM, ma mi auguro che questo non avvenga.
L’altra cosa che voglio dire è sulla questione della trasformazione da mozione a ordine del giorno.
Per mia abitudine, presumo sempre la buona fede. Quindi, non ho motivo di non credere alle parole
dell’Assessore e non ho motivo di non credere che se io scrivo “invito” e quindi trasformo la mozione
in invito, poi l’Amministrazione fa come ritiene più opportuno, nel senso che chiaramente noi
vigileremo affinché quanto ha detto l’Assessore sia oggettivamente rispettato e non motivo di ritenere
che non avvenga; quindi, lo dico anche a garanzia di chi parla del passato, del depauperamento
dell’immobile, guardiamo al futuro, certamente le parole dell’Assessore mi rassicurano e, ripeto, mi
auguro che da questo punto di vista le eventuali consulenze siano realmente residuali.
Grazie.
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Pantanetti – Presidente
Grazie a Lei, Consigliera Anna Menghi.
Procediamo con la votazione. Il Consigliere Alfei scrutatore si è dovuto assentare, per cui chiedo al
Consigliere Renna se cortesemente può sostituire il suo collega.
Grazie, Consigliere Renna.
Le votazioni sono riportate in delibera.