PROTAGONISTI Nicolò Rosso
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PROTAGONISTI Nicolò Rosso
PROTAGONISTI Nicolò Rosso Una vita d A 24 anni Niko è già stato il vincitore del Challenge Superdrift Street 2008 e il vicecampione italiano del 2011 categoria racing. Adesso però punta al Giappone, per confrontarsi con il vero drifting dei grandi samurai del volante DI GIULIANO DONATI FOTO DI ANDREA BORDIGNON ercelli classe ‘89 e titolare con il padre dell’officina Rossomotorsport, specializzata nelle rimappature delle centraline e in tutto quanto è racing e drifting, soprattutto per auto giapponesi, Nicolò ha scalato il mondo del motorsport partendo dalla gavetta con i go kart, dai quali è passato alle piccole formula dal 2003 in poi. Nel 2006 la prima derapata e da lì tutto gli è andato… di traverso. E ci ha preso gusto! Nel 2007, appena presa la patente, si è iscritto al Challenge Superdrift, categoria Street, a bordo della stessa Nissan Silvia S14 che vedete in queste foto, anche se ancora molto diversa da adesso. Sarà campione di questa categoria già nel 2008, per poi diventare istruttore e passare alla categoria racing con una Silvia in continua evoluzione. Con risultati costanti ma fortune alterne, nel 2011 arriva a laurearsi vice campione italiano drifting nel D1 Stella, vincendo anche la Yokohama Drift Battle al Motorshow di Bologna in squadra con il giapponese Nobushige Kumakubo. Nel 2012, quando il D1 Stella ha chiuso a sorpresa i battenti e lo ha lasciato a piedi, ha deciso di fare il salto verso il suo sogno più grande. Ed è volato in Giappone a rubare tutti i segreti dei veri samurai del drifting… Che cos’è il drifting per te Niki? Il mio sogno, la mia vita, lo scopo di tutti i miei sacrifici e l’obiettivo di ogni mio sforzo. Il drifting è una specialità del motorsport unica al mondo, dove ci vuole coraggio, abilità, equilibrio, tanta fantasia e voglia di stupire. È il top per chi vuole avere il controllo totale dell’auto. E il Giappone? È da sempre la patria dei drifter veri, ma dal 2012 è diventata anche un po’ la mia. Quando il D1 Stella ha chiuso i battenti, ho deciso di alzare il mio livello, di rimettermi a imparare e di partire per il Jap, anche se avevo appena rifatto completamente l’auto in previsione del campionato. In Giappone ho guidato le loro Silvia con la guida a destra, che nascono già di serie più potenti e vengono preparate in modo diverso, cercando cavalli ai bassi e medi regimi; quindi molto belle da guidare e quasi senza turbolag, ma soprattutto con un assetto millimetrico, perfetto, che ti fa capire come ragionano i giapponesi. Nel Sol Levante Nobushige Kumakubo e Naoto Suenaga sono stati i miei istruttori, oltre a Federico Sceriffo. V [44] ELABORARE 180 A quando risale la tua prima derapata? Ho iniziato a 17 anni nel 2006 con questa stessa Silvia. Con lei ho fatto la mia prima derapata a Castelletto di Branduzzo: e lì mi è partito l’embolo per il drifting. A metà 2007, appena presa la patente, ho cominciato la street legal del Superdrift Challenge, ottenendo il risultato di miglior debuttante. Perché una Silvia? Oltre al motore, il vero segreto di quest'auto è il telaio, che offre una rigidità torsionale imbattibile; perciò quando fai l’assetto è tutto molto più facile. Infatti la Silvia non richiede modifiche strutturali importanti da approntare a ogni fine stagione. Nella tua che cosa è rimasto di serie? Poco! Nell’ultimo step sono stato ancora più invasivo, soprattutto per la meccanica, riprogettando albero, camme, motore e testa, tutto di origine giapponese, Tomei soprattutto. Una curiosità? La turbina, una Garrett GT3076, ora è in posizione top mount, girata all’insù, con il collettore che sale per migliorare la temperatura di turbina e testa. Nelle qualifiche usano il Gps: ma un software può giudicare i drifter? Il successo del drifting sta proprio nella sua spettacolarità e imprevedibilità, al contrario delle gare di velocità, dove tutto dipende solo dal cronometro. Oltre al sistema GPS, infatti, che varia dal tipo di campionato, ci sono sempre i giudici che vedono ciò che il GPS non può vedere: la spettacolarità della manovra, lo stile... Quindi nel Drifting i soli numeri non saranno mai sufficienti. La matematica va bene per le gare tradizionali, dove ci sono tanti “robot” da milioni di euro che di spettacolare riescono a fare solo gli incidenti e quei pochi sorpassi che fanno. Il drifting non sarà mai così: ci vorrà sempre un pilota con il suo stile e la sua bravura. Il drifting sta salendo di livello di traverso Nicolò Rosso Auto da strada BMW serie 5 o furgone Auto da corsa Nissan S14 Silvia Film Tokyo Drift Musica Depeche Mode Studi perito elettronico Fidanzata Rosalba Fraschini, in arte "LaRoss" Meccanici Roberto Rosso, Manuel Andreotti Chinaglia Ringraziament Dotz & Alcar Italia, Alientech Sito www.rossomotorsport.it ELABORARE 180 [45] PROTAGONISTI Nicolò Rosso GUARDA IL VIDEO DI NICOLÒ ROSSO velocemente. Diventerà uno sport milionario come tanti altri? È la normale evoluzione della disciplina e sta al pilota decidere fin dove arrivare. Esistono realtà più soft, ma è normale che agli alti livelli ci siano solo i mezzi più competitivi. Però fidati... sono sempre i piloti a fare la differenza! Quanto conta l’estetica dell’auto nel drifting? È giusto che l'auto abbia un forte impatto visivo. Basta guardare le vetture del D1 GP, sono delle vere e proprie show car da togliere il fiato! Differenze tra il drifting italiano e quello giapponese? Loro sanno come fare drifting. Che non è un modo di dire: significa che sanno come spendere, come imparare e come continuare a migliorare. Loro non spendono soldi inutili per le hospitality, ad esempio. Ho visto la finale del mondiale vinto da Kumakubo con piste, auto e piloti stratosferici ma senza [46] ELABORARE 180 paddock faraonici o esagerati. Le vetture le portavano con il carrello e non dentro i tir come qui in Europa. Eppure alla fine è tutto molto ospitale e aperto. Poi loro fanno il vero drifting, mentre in Europa si tende a privilegiare il cosiddetto Powerslide, che è il drifting fatto di acceleratore sgommando allo spasimo senza velocità in percorrenza. I jap invece vanno forte, hanno velocità e fanno scivolare la macchina. Loro fino a metà svolta si dimenticano il gas, non lo toccano. Ovviamente vuol dire che devi arrivare in curva alla velocità giusta per scivolare e occorre un’auto tarata bene, con un assetto preciso, gomme a pressione normale e tanto grip. È quello che cerco di fare io, che arrivo molto veloce, quasi troppo, poi rallento mettendo la vettura di traverso portandola a chiudere la curva. Come vedresti una categoria Old Timer Drift, per le auto immatricolate fino al 1975: Escort Mk1, Capri, Fiat 124 Coupé, Simca 1000 Rally, Alfa Romeo GT, BMW ecc. In fondo la trazione posteriore e il controsterzo sono di quell’epoca.... Se fossi un organizzatore ti direi: “Bella idea, facciamolo, sei assunto!" Sarebbe stupendo vedere le vecchie glorie impegnate in questo sport. Come dici tu, i traversi li hanno inventati loro. Piacerebbe anche a me mettere alla frusta una di quelle auto. Programmi per il 2013? Nel 2012 ho ottenuto il nullaosta per la D1 Street Legal, che in Giappone è il gradino inferiore alla D1 GP, per le auto originali. Attenzione però: in Giappone vengono omologate le vetture da competizione solo con gli interni originali, quindi la categoria è dura. Mi devo togliere questo sfizio perché devo capire dove sono rispetto a loro. Anche se costa parecchio tra noleggio, volo e tutto. Voglio confrontarmi con i titani, perché il drifting jap è molto superiore a ogni altra cosa del genere. Ce la farò? Ve lo farò sapere! NISSAN SILVIA S14 SPEC ROSSOMOTORSPORT Motore SR20DET 2.000 cc 16V turbo 450 CV a 1.3 bar Over 500 CV a 2.0 bar Coppia 57 kgm Meccanica 3 Albero motore alleggerito e riequilibrato 3 Pistoni CP 3 Bielle Eagle 3 Valvole Brain Crower 3 Molle valvole artigianali 3 Rocker arm stopper Tomei 3 Rocker arm rinforzati 3 Lavorazione completa testa 3 Puleggia albero motore Ati super 3 Differenziale LSD 2 vie Tomei 3 Coppia Conica artigianale 3 Frizione ACT 3 Volano alleggerito X-ACT 3 Intercooler maggiorato 3 Intercooler Spray CRYO2 3 Tubazioni intercooler artigianali 3 Turbocompressore Garrett GT3076 3 Blow off HKS SSQV 3 Wastegate esterna da 60 mm con scarico artigianale frontale 3 Collettori di scarico top mount artigianali 3 Scarico completo artigianale senza restrizioni 3 Iniettori 800 cc 3 Pompa benzina maggiorata Bosch 3 Filtro aria BMC F1 3 Centralina AEM 3 Sonda lambda wideband AEM UEGO 3 Cruscotto digitale APEXI RSM 3 Strumentazione supplementare Road Italia 3 Semplificazione e riprogettazione completa impianto elettrico 3 Roll-bar Girola Racing 3 Sedili OMP Wrc 3 Cinture OMP 4 punti 3 Volante Simoni Racing 3 Short shifter B&M 3 Floccatura antiriflesso plancia 3 Alleggerimento globale 3 Coilover D2 Racing 3 Modifica fusi anteriori per aumentare angolo di sterzata 3 Bracci completi Driftworks 3 Dischi anteriori CTF compositi 330 mm 3 Dischi posteriori CTF compositi 320 mm 3 Pinze posteriori Ap Racing 3 Sostituzione totale tubi freno con treccia aeronautica 3 Freno a mano idraulico + ripartitore Wilwood 3 Wide body kit completo Auto-r in vetroresina 3 Ala posteriore artigianale in carbonio 3 Alleggerimento globale scocca 3 Vetri laterali, posteriori e lunotto in lexan 3 Aerografia specchietti retrovisori by Apache Design 3 Cerchi: Dotz Fast Seven anteriore 18x8” posteriore 18x9,5” (su misura) ELABORARE 180 [47]
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