Con parole loro,AMOR DOCET MUSICAM

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Con parole loro,AMOR DOCET MUSICAM
Con parole loro
Le diverse resistenze al nazifascismo presenti nel nostro territorio e in quelli vicini,
raccontate attraverso una selezione di documenti d’epoca da due classi di scuola
superiore, una di lingua italiana, l’altra di lingua tedesca. Questa l’idea alla base
del programma «Con parole loro», realizzato da History Lab, il canale digitale della
Fondazione Museo storico del Trentino. Il programma è stato proiettato ieri in anteprima
a Trento presso Le Gallerie di Piedicastello: erano presenti i ragazzi che lo hanno
realizzato e le loro famiglie.
Le classi coinvolte sono state la V CS scientifico del Liceo Antonio Rosmini di
Rovereto, guidata della professoressa Annamaria Cesaro, e la 5 Gymnasium del Liceo di
lingua tedescaWalther von der Vogelweide di Bolzano, seguita dal professor Hannes
Petrmair. Le puntate di «Con parole loro» sono 8, ciascuna di una durata di circa 5
minuti, quattro dedicate alla resistenza di lingua italiana in Trentino e nel Bellunese,
e altre quattro alla resistenza di lingua tedesca, sia in Sudtirolo che nel Bundesland
Tirol.
Tutte le puntate sono introdotte da una breve presentazione in italiano dell’argomento,
i documenti sono invece letti in lingua originale mentre sullo schermo scorrono alcune
parole chiave in entrambe le lingue.
Il programma sarà trasmesso in televisione (canale 602 del digitale terrestre) a partire
da venerdì 22 aprile, alle 20.45 e alle 22.15 (in replica dalle 15.15 e domenica dalle
15.00 e dalle 20.30).
AMOR DOCET MUSICAM | MusicaLiceo
AMOR DOCET MUSICAM
( alcune note su Jan Novák )
Jan Novák nasce l’8 aprile 1921 a Nova Rise, una piccola città nella Moravia sud-
occidentale. Frequenta la scuola dei Gesuiti a Velehrad e, in seguito, il liceo classico
a Brno. Fin dalla prima infanzia Jan Novák mostra grande talento musicale che, una volta
cresciuto, educa frequentando il Conservatorio di Brno dove studia composizione e
pianoforte. Durante la seconda guerra mondiale è costretto a interrompere gli studi
musicali per due anni e mezzo. Come la maggior parte degli studenti cechi della sua
generazione, è deportato dai nazisti in un campo di lavoro in Germania ma riesce a
fuggire ed a trascorrere la fine della guerra nascosto in casa di suo zio.
Dopo la guerra prosegue gli studi di musica presso l’Accademia di Praga, prima di
tornare a Brno. Completa i suoi studi grazie a una borsa di studio per gli Stati Uniti
dove, a New York, incontra il suo famoso connazionale Bohuslav Martinů con cui stringe
amicizia e lavora fino al suo ritorno in Cecoslovacchia. Il contatto epistolare con
Martinů durò fino alla morte di quest’ultimo, sopraggiunta nel 1959, superando anche il
blocco della cortina di ferro.
Novák torna a Brno, dove lavora come compositore indipendente. Umanista di larghe
vedute, con comportamenti pubblici ed artistici incorruttibili, ha scontri ricorrenti
con le autorità. Qui sperimenta jazz e dodecafonia: linguaggi musicali etichettati come
troppo “occidentali” dai dogmi artistici del realismo socialista ufficiale.
A metà degli anni Cinquanta, Novák inizia a dedicarsi alla lingua e letteratura latina.
Il suono morbido e la definizione ritmica dei versi dei grandi autori latini lo
affascinano tanto da crearne versioni musicali. Quando gli fu chiesto il motivo per cui
la lingua latina aveva un ruolo così importante nel suo lavoro, Novák rispose: “Nihil
est, bone, immortalitatis causa hoc fit” (E’ solo, caro mio, perché è immortale).
Il 21 agosto del 1968, mentre Novák è in Italia per dei concerti, la Cecoslovacchia
viene invasa dall’Unione Sovietica. Era la Primavera d Praga. Deciso a non tornare, con
la sua famiglia soggiorna per un breve periodo in Austria e Germania, poi in Danimarca.
L’anno seguente con il suo trio Mimus Magicus ( per voce, clarinetto e pianoforte )
vince un concorso per compositori a Rovereto, che diventerà la sua patria elettiva.
Qui Novák comprende di essere giunto nel luogo che apre alla latinità e decide di
stabilirsi a Riva del Garda – dove, tanti anni prima, eran fioriti i limoni. Nel corso
di questi anni trascorsi in Italia, compone alcune delle sue più importanti e mature
opere. Nel 1977, per motivi economici, suo malgrado si trasferisce a Neo-Ulm e solo nel
1982 viene nominato per la cattedra di teoria musicale alla “Staatliche Hochschule für
Musik und Darstellende Kunst” di Stoccarda.
Due anni dopo, il 17 novembre 1984, Jan Novák muore a Neu-Ulm.
IL CONCERTO PER JAN NOVÁK |
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IL CONCERTO PER JAN NOVÁK
Giovedì 18 febbraio ore 20.45, Sala Filarmonica
Clara Novakova flauto
Dora Novak-Wilmington pianoforte
musiche di: J. Novák, B. Martinů
Il 18 febbraio alla Sala Filarmonica di Rovereto c’erano tante persone venute ad
ascoltare le composizioni dei due più grandi musicisti cechi del ventesimo secolo,
Bohuslav Martinů e Jan Novák, suonate dalle due figlie di Novák stesso.
Clara Novakova (flauto) è la figlia minore di Novák, ha studiato a Stoccarda e a Parigi,
dove tra il 1988 e il 2006 è stata il flauto principale nell’Ensemble Orchestral de
Paris. Ha insegnato in Francia e in Spagna con master in Europa, America centrale e
Asia. Ora insegna alla Soochow University di Suzhou in Cina. La figlia maggiore è Dora
Novák –Wilmington (pianoforte), che ha studiato al conservatorio Monteverdi di Riva del
Garda completando gli studi a Friburgo. Studia poi a New York, dove rimane a insegnare
prima del rientro a Monaco di Baviera dove insegnerà. Si è esibita anche in Europa,
America e Giappone.
Tutti i brani che ci hanno proposto avevano una potenza nelle note difficile da
spiegare, erano la perfetta unione di due strumenti cosi belli e perfetti anche da soli.
L’intensità dei brani è stata resa in modo fantastico dalle due musiciste che hanno
interpretato ottimamente le anime sfaccettate dei compositori. È stata un’esperienza
incredibile, che spero di avere occasione di ripetere in futuro.
Deutsch in Szene
“Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso” ha detto una volta Gigi
Proietti.Noi ragazzi della 3^AL ci abbiamo provato e ci siamo meravigliati di quante
emozioni autentiche questa incredibile forma d’arte ci ha dato e ci sta regalando.
Quasi senza che ce ne accorgessimo, ci ha uniti nell’obiettivo comune di creare qualcosa
con le nostre mani e le nostre idee e di trasmettere un messaggio chiaro, di far sentire
la nostra voce e quello che abbiamo da dire.
Il tempo e l’impegno impiegati ci hanno ripagati regalandoci un’esperienza unica e
preziosa, che ci ha segnati e che porteremo per sempre nel cuore.
Tutti ci siamo messi in gioco, recitando e cantando in tedesco, suonando e ballando.
Aspettiamo con un po’ di sana agitazione ma anche con impazienza il 25 Aprile, giorno in
cui ci recheremo a Torino per rappresentare in un vero teatro il nostro pezzo, “Und
alles beginnt sich zu drehen”!
Link al progetto: http://www.goethe.de/ins/it/it/lp/lhr/kal/20668957.html
Concerto di Evgenij Izotov e
Valerij Sokolov | MusicaLiceo
5 aprile: Concerto di Evgenij Izotov e Valerij Sokolov
-violino e pianoforte-
Martedì 5 aprile alla Sala Filarmonica di Rovereto si è tenuto un interessante concerto
in grado di attirare un pubblico nutrito ed eterogeneo, fra cui erano presenti diversi
giovani.
Il pianista russo Evgenij Izotov e il violinista ucraino Valerij Sokolov hanno proposto
un repertorio di inizio Novecento, spaziante tra stili anche molto diversi tra loro. La
serata è iniziata con la Sonata in sol minore di Debussy (1917), ultima opera del
compositore francese. Sebbene definita dall’autore come un “esempio di ciò che un uomo
malato può scrivere durante una guerra”, la sonata sprigiona movimento e allegria, anche
se con qualche saltuaria punta di tragicità. Il concerto è proseguito poi con la Sonata
in sol maggiore di Ravel(1927), felice contaminazione di stili che strizza l’occhio
anche alla musica jazz.
La seconda parte del concerto si è aperta con la Sonata “dans le caractère populaire
Romain” di Georges Enescu (1926), opera profondamente intrisa del folklore del paese
natìo del compositore, la Romania. La serata si è poi conclusa in leggerezza con la
Fantasia sui temi della Carmen dello spagnolo Pablo de Sarasate, celebre virtuoso del
violino. Nel pezzo si ritrovano tutti i più celebri motivi dell’opera di Bizet, inseriti
in una partitura suggestiva ad alto livello virtuosistico.
Redazione musicaliceo
Niccolò Turella, 3B Classico
Esami Cambridge 2015/2016
Agli studenti interessati e alle famiglie
Ai docenti di inglese
Al sito Internet
Si comunicano di seguito le indicazioni per l’iscrizione agli esami di inglese PET – FCE
– CAE e CPE nella sessione maggio/giugno 2016. Possono iscriversi agli esami sia gli
studenti che stanno terminando la frequenza dei corsi preparatori, sia coloro che hanno
optato per una preparazione individuale. Si prega di prendere visione delle date sotto
elencate in cui si terranno gli esami.
Il modulo di iscrizione (allegato) deve essere consegnato
– tassativamente entrosabato
23 aprile 2016 – alla segreteria giuridica 2 (sig.ra Tiziana) o inviato con mail
[email protected] (entro la stessa data). Per motivi organizzativi la scadenza
va rispettata in quanto successivamente le iscrizioni vanno trasmesse all’ente
certificatore.
Per informazioni circa la procedura degli esami di certificazione è possibile scrivere
[email protected]
La segreteria provvederà in seguito a fornire modalità e tempi di pagamento della tassa
d’esame.
Si ringrazia per la collaborazione.
Modulo_iscrizione_certificazioni_inglese
Calendario udienze generali del 12
aprile 2016
In allegato il calendario delle udienze generali del 12 aprile 2016 per tutti i licei.
calendario_udienze_generali
Concerto MusicaLiceo
sabato 16 aprile dalle ore 10.40 alle 12.20
CONCERTO MUSICALICEO
eseguono: studenti del Liceo Rosmini e delle Scuole musicali “Zandonai” e J.Novàk”
riuniti nell’Ensemble Musicaliceo
direzione e concertazione: prof. Klaus Manfrini
Programma:
Le parole di Goethe nella musica del primo Ottocento.
Durante l’incontro si analizzeranno i legami tra testo e musica in composizioni di alcuni dei più importanti autori del primo ‘800 su liriche di W.Goethe. Si cercherà di guidare gli ascoltatori nel processo che i compositori hanno
compiuto per rivestire di musica i testi e di come, attraverso questo, i testi stessi risultino non soltanto descritti da un punto di vista sonoro ma anche arricchiti di sfumature e suggestioni. Si metteranno a confronto anche
differenti realizzazioni musicali della stessa lirica. Verrà proposta anche una versione strumentale del lied schubertiano “Erlkönig” per provare a seguire il processo a ritroso (recuperare la storia partendo da una realizzazione
musicale privata delle parole). A cornice della lezione verranno eseguite alcuni Lieder ohne Worte di F.
Mendelssohn.