Fratelli d`Italia – Alleanza Nazionale Trentino Sede di Trento
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Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Trentino Sede di Trento BIGNAMINO DEL GENDER 1. IDENTITA’ DI GENERE E SESSO I fautori della teoria gender definiscono l’aspetto di identificazione sessuale nella combinazione di tre livelli: biologico (apparati sessuali), di identificazione (come uno si sente) e di ruolo (che posizione, come viene percepito dalla società). Il genere è la fotografia della combinazione di questi fattori che, di volta in volta e di persona in persona, si andranno a rappresentare. Il rovescio della medaglia è l’essere “eterosessista”, termine utilizzato alla stregua di un’accusa, cioè dare per scontato che un uomo sia uomo ed una donna sia donna, come un padre debba fare il padre e lo stesso valga per la figura materna. 2. OMOFOBIA? PROBLEMA SOCIALE Si è di fronte ad un fenomeno del tutto minoritario che si vorrebbe far passare come problema esiziale. Basti pensare che, in ambito lavorativo, negli ultimi tre anni non sono arrivate a 10 le cause con addotte motivazioni di ordine omofobico. Penale: esiste già l’aggravante di motivi abbietti. Unioni civili? Il diritto privato fornisce già tutti gli strumenti necessari e sufficienti per fissare dei diritti e doveri reciproci. Anzi, in molti studi notarili è stato elaborato una sorta di formulario che contempla questo fascio di obbligazioni. A questo si aggiungono pacchetti assicurativi per la reversibilità etc… Ovviamente non si parla di matrimonio perché quello ha connotati di investitura pubblica, nel momento in cui chiami a testimone la società dell’impegno che stai assumendo dato che da esso nascerà la cellula fondamentale della comunità. Fare questo discrimine non può essere definita omofobia. 38100 Trento - passaggio Vittorio Zippel 6, 38122 Trento - 0461 262334 - [email protected] Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Trentino Sede di Trento 3. OMOFOBIA CAVALLO DI TROIA L’omofobia viene utilizzata come cavallo di Troia, come del resto il ddl FirmaLove ne è dimostrazione, per instillare nel territorio le buone prassi finalizzate a creare le condizioni affinché si addivenga presto al riconoscimento delle coppie GLBT al pari della famiglia tradizionale. I passaggi negli altri Stati dove ad oggi si ha una totale equiparazione sono stati i seguenti: legge sull’omofobia, riconoscimento unioni di fatto, matrimonio, adozioni. Ogni tassello è concatenato al primo: innescato il meccanismo, l’effetto domino procede sino a quando ha abbattuto l’ultimo punto: il diritto alla genitorialità. 4. EDUCARE A SCUOLA È in atto in moltissime scuole un vero e proprio indottrinamento in cui si presentano agli alunni, sin dalle scuole d’infanzia, modelli comportamentali GLBT (attraverso libri, favole, giochi, filmati, giochi di ruolo…). Tali progetti trovano conformità nelle linee guida dell’Ordine mondiale della Sanità e nei fascicoli predisposti in Italia dall’UNAR. In molti casi ciò si è concretizzato nel vestire i bambini da bambine e viceversa, presentare favole con personaggi transessuali, incitare i ragazzi a scegliere da sé il proprio genere d’appartenenza. Il tutto corroborato da un’educazione sessuale legata al mero aspetto meccanico, nelle linee guida dell’UNAR si parla, per esempio, di educare alla masturbazione sin dai 4 anni d’età. Non si tratta di essere credenti o meno, ma di rispettare la crescita naturale del bambino ed il diritto, che trova dignità costituzionale nell’art. 30, della famiglia di essere responsabile dell’educazione del proprio figlio. 38100 Trento - passaggio Vittorio Zippel 6, 38122 Trento - 0461 262334 - [email protected] Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Trentino Sede di Trento 5. QUALITA’ DELLA VITA Siamo bombardati da storie, soprattutto tramite tv e web, di esaltazione del cambiamento di genere od addirittura al cambiamento di sesso tramite operazione: una specie di spot promozionale. In realtà queste pratiche conducono a grossi problemi di ordine emozionale ed esistenziale che sfociano in disturbi molto gravi che, a loro volta, portano ad una percentuale inaccettabile di suicidi. Depressione: 71,4% degli omosessuali (38% eterosessuali) Ansia generalizzata: 28,5% omosessuali (12% eterosessuali) Dipendenza da nicotina: 64% omosessuali (26% eterosessuali) Dato emblematico è il suicidio 28% degli omosessuali ha tentato di togliersi la vita 41% dei transessuali 1,6% degli eterosessuali (fonti: “Transgender Americans face high suicide risk. New survey paints a portrait of trans people’s lives in the U.S.” di Clara Moskowitz; “Transgender Mortality Rate: Suicide, Medical, Violence.” di Laura Amato;,”Is sexual orientation related to mental health problems and suicidality in young people?” di D. FERGUSSON, L. HORWOOD, A. BEAUTRAIS) Cause dei problemi che portano al suicidio? Non l’omofobia bensì l’instabilità media dei rapporti. Lo dimostra il fatto che in uno Stato gay friendly come la Danimarca, anche dopo l’introduzione del matrimonio per gli omosessuali, il tasso di suicidi tra la popolazione gay è 8 volte superiore rispetto a quella etero ed è addirittura superiore quella di uomini sposati con un uomo rispetto all’uomo con semplici tendenze gay (quindi senza relazione che, di suo, dovrebbe invece essere motivo di serenità e stabilità). 38100 Trento - passaggio Vittorio Zippel 6, 38122 Trento - 0461 262334 - [email protected] Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Trentino Sede di Trento (fonte: “Homosexualities: A study of diversity among men and women, Simon & Schuster”di A. P. BELL, M. S. WEINBERG) 6. FAMIGLIA OMOPARENTALE Prima questione: una coppia GLBT certamente non può avere figli quindi o se li procura (inseminazione artificiale eterologa, utero in affitto, adozione) oppure considera come figlio un bambino/ragazzo nato in una coppia eterosessuale poi separata o da genitore single. Secondo punto: qualità della vita dei figli (dato che sono i bambini ad avere diritto di vivere in una famiglia, nessuna famiglia ha invece il diritto di avere dei bambini). Da diversi studi emerge che i “figli cresciuti da coppie omogenitoriali hanno una maggiore probabilità di manifestare problemi comportamentali, livelli di depressione maggiore ed instabilità affettiva, oltre ad una propensione verso relazioni di tipo omosessuale oppure un vero e proprio rifiuto verso qualsiasi relazione affettiva.” (fonte: Ricerca di Mark Regnerus su “Social Science Research” 2012) 7. NECESSITA’ DI UNA LEGGE AD HOC? Principio generale dovrebbe essere legiferare il meno possibile e, soprattutto quando si entra in ambito penale, definire in modo preciso e fattivo la fattispecie di reato. Qui invece si andrebbe a configurare non solo un reato cosiddetto d’opinione, quindi per nulla oggettivo, ma anche lesivo della libertà di pensiero di ciascuno, nell’ambito delle proprie convinzioni. 38100 Trento - passaggio Vittorio Zippel 6, 38122 Trento - 0461 262334 - [email protected]