SICUREZZA ALIMENTARE, UN APPROCCIO GLOBALE.

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SICUREZZA ALIMENTARE, UN APPROCCIO GLOBALE.
SICUREZZA ALIMENTARE,
UN APPROCCIO GLOBALE.
L’esperienza della Fondazione AVSI nel settore Agro Alimentare
M.Teresa Gatti e Benedetta Fontana, Giugno 2010
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SICUREZZA ALIMENTARE, UN APPROCCIO GLOBALE.
La definizione di sicurezza alimentare enunciata al World Food Summit del 1996 apre la
sfida dell’ “accesso fisico ed economico ad un quantitativo di cibo sano e nutriente,
sufficiente a rispettare i bisogni dietetici e le preferenze alimentari degli individui per una
vita attiva ed in salute1”, secondo tutte le sue dimensioni: quella economica, politica,
ambientale e sociale2.
Le persone che soffrono la fame hanno superato il miliardo e si stima che il problema
affligga oggi il 16% della popolazione mondiale anche se la più grande concentrazione
(98%) si trova nei Paesi in Via di Sviluppo3.
L’approccio integrato è ormai universalmente condiviso in quanto è l’unico in grado di
abbracciare la complessità dei fattori in gioco e tenere in considerazione tanto la
disponibilità di cibo per masse crescenti di popolazione, soprattutto nelle aree in via di
sviluppo, quanto la garanzia di qualità e sicurezza del cibo prodotto e distribuito.
In questo orizzonte la Fondazione AVSI può offrire un contributo grazie ad alcune
esperienze realizzate in vari paesi, in risposta alle principali sfide della sicurezza
alimentare, in quelli che sono stati individuati come gli ambiti d’azione prioritari per
affrontare le suddette sfide4: a) favorire gli investimenti in tecnologia; b) combattere i
cambiamenti climatici; c) Estendere la capacità di coltivazione ai terreni che rimangono
incolti e favorire il trasferimento delle conoscenze scientifiche e delle buone pratiche ai
piccoli agricoltori; d) Promuovere una politica di Educazione Alimentare; e) Cooperazione
tecnica transfrontaliera per il controllo dei corsi d’acqua;
A queste considerazioni va aggiunta un’esperienza diretta di AVSI che introduce una
variabile aggiuntiva a quelle elencate, che integra in un certo senso la dimensione sociale
ed umana, introducendo il tema del rapporto educativo e di condivisione diretta dei bisogni
delle persone. Dall’esperienza in molti paesi, specialmente dell’america latina, infatti, si
evince che spesso, anche quando la situazione economica non é disastrosa e l’accesso al
cibo non é impossibile, le percentuali di denutriti raggiungono i livelli di alcuni paesi africani
in cui le condizioni di partenza sono radicalmente peggiori. La denutrizione infatti, nella
molteplicità delle cause che la generano e la perpetuano, nasconde anche problemi non
solo di educazione intesa come “istruzione” o conoscenza di nozioni basiche per una
corretta alimentazione, quanto di educazione affettiva e relazionale, cioè di
quell’attenzione dell’adulto carica di affettività di cui il bambino necessita per crescere e
per nutrirsi. In Brasile, per esempio, spesso i casi di denutrizione sono il risultato di un
abbandono reale o “velato” delle mamme nei confronti dei figli, mamme che a volte sono
incapaci di passare del tempo con il proprio bambino, incapaci addirittura di toccarli e di
giocare con loro. Nei casi più gravi, ma non meno comuni, la denutrizione é conseguenza
invece di violenze ed abusi sui bambini da parte di alcuni membri della famiglia. In questi
casi, evidentemente, non si tratta di un problema di accesso al cibo e nemmeno di qualità
1
World Food Summit, 1996, definizione di Food Security
Barilla, Center For Food Nutrition: Le sfide della Food Security (novembre 2009)
http://www.barillacfn.com/uploads/file/72/1259610262_PositionPaperBCFN_Food-Security.pdf
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Barilla, Center For Food Nutrition: Le sfide della Food Security (novembre 2009)
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La classificazione delle principali sfide e delle conseguenti raccomandazioni per affrontare la tematica della
sicurezza alimentare è tratta dal documento di Barilla “le sfide della Food Security” pag. 41.
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dello stesso, ma esige una strategia completamente differente, di supporto e condivisione,
di educazione nel senso più profondo ed ampio della parola.
Un tentativo di risposta in questi casi é quello di individuare i molteplici fattori di rischio che
contribuiscono al quadro di denutrizione del bambino e tentare di rispondere proponendo
un fattore di protezione, anche se spesso parziale, alla situazione incontrata.
Fattori di Rischio
Fattori di Protezione
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Famiglie povere in contesti rurali
Allo stesso modo, nei contesti rurali, l’esperienza di AVSI mostra che l’approccio educativo
e la condivisione dei bisogni sono il fattore che fa la differenza nello sviluppo
dell’agricoltura locale, laddove non è sufficiente un corso di formazione, o la diffusione di
“buone pratiche” o tecnologie all’avanguardia, senza l’accompagnamento educativo che
renda l’uomo capace di quel movimento libero e quell’impegno personale che generano il
cambiamento della persona, vero motore dello sviluppo.
Il processo educativo, scommettendo tutto sulla libertà della persona che incontra, stimola
nell’altro un processo di verifica personale unicamente attraverso il quale è possibile
appropriarsi dei contenuti che si sono imparati.
Il contesto rurale in cui AVSI si trova ad attuare è spesso caratterizzato da famiglie che
occupano abitazioni fatiscenti, situazioni di promiscuità con animali, mancanza di cibo in
quantità e qualità sufficienti, tutto questo in un ambiente che potenzialmente è adeguato
ad una produzione sufficiente a generare reddito e accesso al cibo in modo stabile a tutti i
suoi abitanti. Il circolo vizioso della precarietà fa ricadere i suoi effetti sulla famiglia che
tende a cronicizzare uno stato di povertà umana, spirituale, materiale e sociale.
Allo stesso tempo la comunità resta ugualmente precaria in termini di sviluppo integrato,
socio economico e fisico, mancandogli spesso anche le infrastrutture necessarie. Le
risorse naturali non vengono lavorate ma sfruttate, per cui l’ambiente tende a peggiorare,
a degenerare, grazie ad azioni di deforestazione, impoverimento del suolo, dispersione
delle acque ecc.
Il rapporto uomo-natura non genera saperi utili a trasformare lo sfruttamento in lavorazione
feconda.
Il rapporto tra generazioni non genera tradizione. Le madri trasferiscono ai figli
sopravvivenza e non affetto e attaccamento alla vita.
I padri non trasmettono ai figli sicurezza, stabilità, tecnologie e saperi. Le madri non
nutrono i figli, i padri non garantiscono l’accesso al cibo in quantità e qualità sufficienti,
l’alimentazione è spesso altamente inadeguata.
Rompere questo circolo vizioso e innestare un circolo virtuoso significa ripristinare la
relazione generativa uomo-natura che ha la sua base nell’uomo che coltiva, produce,
stabilizza, trasforma, cura l’ambiente. Questo può avvenire garantendo un processo,
tramite una vicinanza che educa, che mette in modo un’umanità diversa.
Per la famiglia significa accesso al cibo e reddito.
Si passa dalla sopravvivenza ad una prospettiva progettuale, alla trasformazione del cibo
in alimento, per poi progredire ulteriormente nella sua conservazione e
commercializzazione.
Si generano saperi, tecniche e tecnologie.
Un processo educativo che interessa l’uomo e il suo contesto. Per la famiglia si genera
stabilità ed “eredità” tra le generazioni, per la comunità si genera tradizione. I legami si
stabilizzano, le madri nutrono i figli di cibo, affetti e saperi, trasferendo il significato del
vivere, i padri costruiscono un presente sicuro, progettano una prospettiva. La comunità si
prende cura della persona e dei minori in particolare.
Il rapporto comunità-natura mediato dal lavoro umano, di un uomo educato per il proprio
sviluppo, diventa fecondo e di preservazione: nascono comunità, infrastrutture, canali,
terre coltivate e curate, strade, mercati, commercio, imprese di trasformazione de cibo ed
un utilizzo razionale ed attento dell’energia, dell’acqua, delle risorse naturali.
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Fattori di rischio
Fattori di Sviluppo, circolo virtuoso
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Citiamo in seguito alcune delle esperienze di AVSI nei diversi settori di intervento. Per
approfondimenti rimandiamo a materiale più specifico e dettagliato5.
a) Favorire gli investimenti in tecnologia
Argentina, Santa Fé, valorizzazione delle filiere. In collaborazione con il partner locale
ACDI (www.acdi.org.ar), AVSI lavora da oltre 10 anni sul rafforzamento dei produttori,
sulle filiere carne, latte e frutta nella zona nord dell’Argentina. Il rafforzamento si
concretizza in formazioni consortili per migliorare la catena del valore e nell’uso
appropriato di tecnologie. Dal punto di vista dei consorzi, dopo il primo pilota, progan,
ACDI ha favorito la formazione di altri 3 consorzi negli ultimi 2 anni, coinvolgendo un
centinaio di produttori di carne e favorendo lo sviluppo del loro business con l’introduzione
di protocolli e marchi di qualità e con l’accesso ai mercati anche internazionali.
Dal punto di vista delle tecnologie per lo sviluppo sostenibile, ACDI
(www.ambiental.acdi.org.ar) ha realizzato un sistema di tracciabilità che permette a
produttori di carne ma anche di frutta e di latte di monitorare l’intero processo dalla
produzione al consumatore, e una serie di tecnologie per il monitoraggio del clima,
dell’evoluzione dei prodotti frutticoli, in modo da ridurre l’uso dei pesticidi e quindi l’impatto
ambientale.
AVSI e ACDI hanno anche realizzato molta formazione in ambito agro-industriale: corsi di
formazione per agricoltori e agrozootecnici, e un master per la gestione dell’impresa
agroalimentare in collaborazione con l’Università Cattolica Argentina.
b) Combattere i cambiamenti climatici
Argentina, Santa Fé, Osservatorio Climatico CIOMTA. In collaborazione con l’Università
Cattolica di Santa Fé, AVSI e ACDI (www.ambiental.acdi.org.ar) hanno avviato un
osservatorio climatico, per il monitoraggio del clima e dell’uso del suolo, nell’ambito del
protocollo di Kyoto.
Progetto di riforestazione e attività socio-educative nella riserva di Kokolopori, Repubblica
Democratica del Congo: AVSI realizza un progetto in un’area completamente degradata,
in terreni agricoli o di pascolo aridi e abbandonati da anni, con l’obiettivo di incrementare la
riserva di carbonio fissato nelle foreste (carbon sink forestali) tramite riforestazione di aree
deforestate da prima del 1990, conservando la biodiversità (con particolare cura per la
specie “Bonobo”) e migliorando le condizioni socio-economiche delle popolazioni locali.
Nello specifico il progetto favorisce la rimozione di gas a effetto serra, attraverso il
processo di fotosintesi (riforestazione) e la riduzione dell’erosione e aumento dell’umidità
del suolo e della sua capacità di stoccaggio dell'acqua, grazie al rimboschimento e alle
attività funzionali della foresta. Inoltre, grazie alla deposizione di sostanza organica sul
terreno rimboschito, viene favorito l’aumento dell’attività microbica e della fertilità del suolo
e la salvaguardia della flora e della fauna in pericolo (es. lo scimpanzè pigmeo o bonobo),
grazie alla ricostruzione degli habitat, ai corridoi naturali tra le foreste ed al conseguente
ripristino del corretto flusso genico.
Il progetto si basa sulla leadership locale e sul coinvolgimento della comunità congolese,
per garantire lo sviluppo sostenibile dell’area. Vengono realizzate attività generatrici di
reddito (prodotti forestali locali come miele, frutta, ecc; programmi di microcredito gestito in
particolare dalle donne della comunità; piccole attività pilota di eco-turismo); programmi
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Si suggerisce la lettura del tascabile AVSI “Nutrire la persona, alimentare la Speranza” che racchiude le
principali esperienze della Fondazione AVSI nel settore Agro Alimentare, scaricabile sul sito:
http://www.avsi.org/documenti/TascAVSI10_NutrireLaPersona.pdf
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educativi nelle scuole e nelle comunità locali; formazione di ranger e guardia-parco;
formazione e supporto per una agricoltura di tipo sostenibile al fine di rispettare e ben
utilizzare le foreste; miglioramento delle infrastrutture e fornitura di attrezzature e attività di
assistenza tecnica alle organizzazioni no profit ed alle istituzioni locali che lavorano per la
conservazione della biodiversità.
Il progetto inoltre si occupa di programmi di sensibilizzazione e controllo nei confronti della
popolazione locale per quanto riguarda la diffusione del virus HIV e supporto alle scuole
dei villaggi presenti nella riserva naturale.
Nel corso dell’intero crediting period (2010-2049) il progetto è stimato essere in grado di
rimuovere mediamente una quantità di carbonio atmosferico pari a 28.000 tonnellate di
CO2-eq annue grazie all’incremento del cosiddetto carbon sink forestale.
Haiti, Les Cayes, interventi di riforestazione
AVSI dal 2005 opera con interventi di “foresterie sociale”, ovvero di riforestazione con
particolare attenzione alle annesse questioni sociali, in particolare lavoro e sicurezza
alimentare. La metodologia adottata affronta la causa principale della deforestazione della
zona interessata (sud Haiti) che è la produzione di carbone vegetale per la sussistenza
famigliare, favorendo produzione di piantine presso piccoli produttori, e l’uso di specie
autoctone anche frutticole.
Con questa metodologia, AVSI ha coinvolto centinaia di agricoltori e loro associazioni.
Con la stessa metodologia è intervenuta in particolare per la protezione del Parc Pic
Macaya, zona di particolare ricchezza di biodiversità che occorre salvaguardare con
urgenza.
c) Estendere la capacità di coltivazione ai terreni che rimangono incolti e favorire
il trasferimento delle conoscenze scientifiche e delle buone pratiche ai piccoli
agricoltori
Scuola agricola “Rainha dos Apostolos”, Manaus: dal 1974, a pochi chilometri da Manaus,
in una zona amazzonica indigena, la scuola accoglie 300 alunni di diverse etnie indios, figli
di piccoli produttori rurali del territorio interno dello stato e i figli degli agricoltori dell’area, di
diverse aree dell’Amazzonia, che, una volta ottenuto il diploma, tornano nelle zone natie
per condurre le attività agricole che tradizionalmente le famiglie svolgono, portando
conoscenze migliorative nel rispetto dell’ambiente. Offre educazione di base ed
educazione professionale, pratica e tecnica, agro-zootecnica, permettendo ai ragazzi di
mettere in pratica gli insegnamenti teorici nell’azienda agricola annessa alla scuola. La
scuola funziona a regime di internato, indispensabile per offrire anche a chi viene da
lontano la possibilità di studiare e mettere in pratica gli insegnamenti: ci sono ragazzi che
affrontano anche 15 giorni di navigazione per raggiungere la scuola
Haiti, Les Cayes: nel sud di Haiti convivono ricchezza di acqua e risorse naturali con la
bassissima produttività e l’insicurezza alimentare. Cos negli ultimi anni AVSI ha realizzato
un programma di intervento articolato. In una prima fase, è stato avviato un centro di
sperimentazione applicata in collaborazione con l’Università Cattolica Notre Dame d’Haiti
e l’Università di Milano, che ha introdotto competenze e metodologie soprattutto per il
miglioramento del riso. Oggi, a distanza di anni, la produzione del riso è diventata molto
più diffusa ed è migliorata sia in qualità che in quantità.
Nella seconda fase, AVSI ha svolto un grosso lavoro di divulgazione per il miglioramento
delle produzioni degli agricoltori (riso, mais, orticole), coinvolgendo centinaia di agricoltori
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e realizzando vivai presso le associazioni. Ha inoltre introdotto miglioramenti nella piccola
agrozootecnia domestica, con particolare focus sulle famiglie con bambini denutriti. Per la
denutrizione infantile, molto diffusa, AVSI ha inoltre attivato azioni di monitoraggio ed
educazione alimentare, e cura della denutrizione lieve e moderata.
Nella terza fase, AVSI ha introdotto anche l’aspetto della gestione dell’acqua sia ad uso
domestico (con pozzi e ripristino acquedotti) che per l’agricoltura, per migliorare le
produzioni e la sicurezza alimentare.
Peru, Regione Apurimac (Sierra Andina): CESAL, partner di AVSI in Peru, realizza progetti
nel settore dell’acqua e risanamento in particolare nella zona di Andahuaylas. Dopo aver
realizzato infrastrutture di gestione dell’acqua sia ad uso domestico che per l’irrigazione
(16 km di canali), CESAL ha iniziato un intenso lavoro sulla sicurezza alimentare e lo
sviluppo agricolo. Costruzione di infrastrutture: Piccoli canali di irrigazione di 1-3- Km di
lunghezza destinati a garantire il rifornimento di acqua a livello di parcelle; Promozione e
diffusione di sistemi di irrigazione razionalizzati per garantire l’uso adeguato delle risorse
idriche; Produzione e commercializzazione di coltivazioni agricole esportabili: carciofo;
Produzione, trasformazione (impianti di latte) e commercializzazione di latte e derivati
lattei; Organizzazione e rafforzamento di associazioni di produttori agricoli: Allevamento
vaccino lattiero e coltivazioni; Introduzione di metodologie vincenti di trasmissione di
conoscenze: Scuole di campo di produttori; Formazione e assistenza tecnica in tutti i temi
descritti; Costruzione ed equipaggiamento di Centri e Posti di Salute per l’attenzione del
binomio e la cura materno-infantile; Programma di prevenzione e lotta contro la
denutrizione nei bambini e nelle bambine minori di 3 anni della popolazione: vigilanza
comunitaria, crescita e sviluppo precoce, ecc.; Programma di prevenzione e lotta contro la
denutrizione in istituzioni educative.
Burundi, Province di Kayanza e Ngozi: Intervento a sostegno della sicurezza alimentare
Dal 2007 al 2009 AVSI, in collaborazione con la Diocesi di Ngozi, è intervenuta in Burundi
allo scopo di assicurare un adeguato livello di sicurezza alimentare alla popolazione,
attraverso il miglioramento della produzione agricola della zona, delle capacità di
conservazione e trasformazione, della ri-popolazione dei capi di piccolo e medio
allevamento con conseguente aumento di produzione di concime organico.
Il progetto ha consentito di migliorare le condizioni di 215 mila abitanti delle Province
di Kayanza e Ngozi, nel Nord del Burundi e le attività previste hanno coinvolto
direttamente 750 famiglie estremamente vulnerabili.
Questo progetto si è posto come “progetto ponte” tra il classico intervento d’urgenza e
quello di sviluppo poiché ha permesso di rispondere in modo immediato alla grave
situazione di insicurezza alimentare, attraverso la distribuzione di sementi e kit di materiale
agricolo durante le stagioni agricole, ma allo stesso tempo ha posto basi importanti per un
maggior e duraturo sviluppo. In particolare si sono rafforzate le conoscenze dei produttori
agricoli attraverso formazioni sulle nuove tecniche agricole e su come migliorare le
pratiche agricole nelle loro aree; sono stati distribuiti animali domestici che hanno costituito
per le famiglie un apporto importante a livello nutrizionale in proteine; sono stati distribuiti
alberi da frutto (avocado, mango, etc.) e se ne è diffusa la coltivazione- l’utilizzo nelle diete
famigliari per migliorare il livello nutrizionale; si sono installati mulini a motore e si sono
costruiti spazi di stoccaggio per i prodotti agricoli da trasformare.
Fondamentale per la riuscita del progetto è stata la collaborazione con i comitati istituiti e
composti dalla popolazione che ha permesso una reale aderenza con le realtà di terreno
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permettendo una visione diretta sull’impatto delle diverse attività nonché un feed-back
immediato per rispondere ai bisogni. Inoltre la collaborazione con la Diocesi di Ngozi ha
invece posto solide basi per la sostenibilità del progetto nel tempo.
Congo: diversi interventi di sicurezza alimentare hanno permesso di favorire il
miglioramento delle produzioni e ampliare terreni coltivati, attraverso formazione,
semenzai, campi sperimentali.
Per evitare la creazione di dipendenza e assistenzialismo, si è favorita la logica della
microimprenditorialità.
Birmania: nella zona di Ayeyarwaddy, a circa 200 km a ovest si Yangon, ex capitale e
centro più importante del Paese, AVSI ha avviato, nel quadro di un accordo con il
Ministero dell’Agricoltura, il miglioramento delle capacità produttive in una zona risicola,
attraverso infrastrutture di gestione acqua e appoggio ad una cooperativa di produttori di
riso.
d) Promuovere una politica di educazione alimentare
Messico, Oaxaca, mensa ed educazione alimentare: Il programma di alimentazione e
attenzione alimentare viene realizzato da Desarrollo Integral de la Juventud Oaxaqueña
A.C. (DIJO), partner locale di AVSI, a partire dal 2003 nel quartiere di Monte Albán, della
Città di Oaxaca, capitale dello Stato omonimo. Si è iniziato dando la colazione
quotidianamente a 50 bambini provenienti da famiglie in condizioni di estrema povertà. La
mensa serve oggi circa 250 bambini, con il coinvolgimento delle famiglie e l’attenzione
all’educazione alimentare. Il metodo adottato ha un focus centrale: l’alimentazione è un
processo di cura della persona e quindi è un momento di educazione e crescita. Per
questo le famiglie sono attivamente coinvolte, e attraverso il gesto della colazione le
mamme imparano a prendersi cura dei propri bambini e i padri a responsabilizzarsi nei
confronti della relazione famigliare.
Brasile, San Paolo, Centro di Recupero ed Educazione Nutrizionale – CREN. Il CREN
opera dal 1994 nell’ambito della lotta e del trattamento della denutrizione infantile nelle
favelas di San Paolo con programmi educativi con le mamme e di cura ambulatoriale ai
bambini. Attualmente il CREN ha a disposizione due unità di assistenza e cura a San
Paolo che offrono: trattamento in day-hospital a 120 bambini (0-6 anni) con denutrizione
moderata e grave; trattamento ambulatoriale a circa 2.500 bambini e adolescenti (0-19
anni) con denutrizione o sovrappeso/obesità; azioni educative insieme ai bambini assistiti
e alle loro famiglie; assistenza domiciliare presso le comunità; formazione per figure
professionali in ambito sanitario ed educativo.
Inoltre, vi è anche una equipe di lavoro che opera nella “Favela do Varjão”, nella città di
Jundiaí, fornendo assistenza ambulatoriale e realizzando attività educative per bambini e
adolescenti denutriti e le rispettive famiglie.
Brasile, Salvador Bahia, Centro di Orientamento Familiare e cura della denutrizione
infantile – COF. Il COF, attua nella favelas degli Alagados, a Salvador, una delle più
povere del Brasile, in cui si é rilevata una percentuale di bambini denutriti quasi del 40%. Il
progetto segue attualmente 340 bambini denutriti lievi, moderati e gravi accompagnando
le loro famiglie. L’idea fondante del COF è quella di una struttura
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poli-funzionale che lavora su alcune problematiche di rischio ricorrenti nella regione
di Novos Alagados e Alagados, le quali possono gravemente impedire, interrompere o
ostacolare lo sviluppo armonioso di bambini e adolescenti.
Tali problematiche sono state identificate nella denutrizione infantile; gravi situazioni di
rischio cui è soggetta l’infanzia, compreso il rischio di morte (violenza, abuso, abbandono);
abbandono e ritardo scolastico dei bambini e adolescenti, con il correlato rischio della
devianza e della disoccupazione permanente.
Caratteristica comune di tutti gli interventi è l’approccio alle problematiche a partire
dal coinvolgimento della famiglia, tanto che la terza vertenza delle azioni è la famiglia in
senso stretto, sia attraverso l’intervento specifico del Consultorio Famigliare, sia nella
modalità in cui sono affrontati i problemi specifici, che sempre interpella la famiglia e la
considera il primo elemento che interferisce ed è responsabile rispetto alla vita del
bambino. Attualmente al COF è attivo il programma di trattamento della denutrizione
infantile ambulatoriale e l’accompagnamento a due asili comunitari.
Rwanda: il centro nutrizionale di Humure (provincia est del Rwanda). Il Centro di Sanità di
Humure è una struttura nata alla fine dell’anno 2000 grazie ad un progetto finanziato dalla
Cooperazione Italiana e realizzato da AVSI. Si decise di costruire un Centro di
Promozione Nutrizionale al fine di combattere una grave emergenza nutrizionale che stava
colpendo soprattutto i bimbi nell’arco dell’età 0/5 anni. Con il consolidarsi dell’attività
diventava sempre più necessario rispondere ad altre necessità, sempre legate alla
malnutrizione, ma più strettamente mediche (malaria, diarree, vermi intestinali, stati
febbrili, ecc...) ed é così sorto anche l’ambulatorio ed in seguito una maternità (costruzione
eseguita da ragazzini formati come muratori), ed un padiglione per la lotta all’AIDS
(composto da
laboratorio, ambulatorio e sala per la formazione), oltre all’installazione di un sistema di
produzione di energia tramite pannelli solari. Il centro di Sanità di Humure, oltre alle cure
mediche e di lotta alla denutrizione, realizza oggi anche attività rivolte all’aumento delle
capacità produttive agricole e di allevamento della popolazione indigente, tramite
l’allestimento di un orto ed un allevamento comunitario gestito dalle famiglie della zona.
e) Cooperazione tecnica transfrontaliera per il controllo dei corsi d’acqua
Libano, progetto di riabilitazione di canali di irrigazione e sorgenti, costruzione cisterne e
condivisione dell’acqua in Libano. Il progetto ha inizialmente ricostruito gli argini distrutti
del fiume Litani (al centro del Libano) e ridato 600 ettari di terre coltivabili agli agricoltori.
Inoltre ha riabilitato 20 Km di canali e la sorgente nella città di Baalbek (Valle della Bekaa,
ad ovest del Libano) e costruito una cisterna per acqua potabile da 3 milioni di litri. Nella
piana di Marjayoun (a sud, ai confini del Libano), é stato fatto un intervento per riabilitare i
canali d’irrigazione ed introdurre culture più redditizie a sostegno delle famiglie dei
contadini locali. La piana divide due mondi che non si comunicano: da un lato i cristiani di
Qlaiaa e dall’altro i Musulmani sciiti di Khiam. La scarsezza dell’acqua ha imposto una
gestione condivisa e razionale dell’acqua che consisteva nella sostituzione dei canali a
cielo aperto con una tubolazione sotterranea, che andava però regolata con procedure di
utilizzo, turni e regole da rispettare, quando non c’erano i presupposti minimi necessari a
garantire un dialogo ed una collaborazione. Il progetto ha creato un comitato di gestione
dell’acqua nel quale cristiani e musulmani lavorano insieme e con il 50% in meno di acqua
si irriga il 40% in più di terreni.
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MATRICE
Quella che segue è una matrice che mette in relazione sinteticamente i paesi in cui AVSI è
presente (o direttamente o tramite un partner locale) con interventi di educazione
alimentare, coltivazione di terre, settore ambientale e cambiamento climatico, interventi
sull’acqua e possibilità di attivare competenze e contatti per filiere su alcuni prodotti tipici
locali.
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Paese
Ambiente/ cambiamenti
climatici
Argentina
Competenze ACDI, centro di ricerca
specializzato nell’analisi territoriale ed
ambientale per la valorizzazione delle
risorse naturali, (telerilevamento da
satellite)
Riduzione dell’impatto dei pesticidi
Monitoraggio climetico
Scouting progetti CDM
Monitoraggio progetti di assorbimento co2
Riforestazione e monitoraggio ambientale
Argentina
potenzialità
Birmania
Brasile
Acqua
Filiere
tutti gli ambiti produttivi
trasformazione
Salvador Bahia: Esperienza in progetti di
educazione all’uso razionale dell’energia
elettrica.Raccolta e smaltimento di rifiuti
solidi
Burundi
rimozione di gas a effetto serra, attraverso
il processo di fotosintesi (riforestazione) e
la riduzione dell’erosione del suolo
Haiti
Progetti di riforestazione
Educazione
Alimentare
Miglioramento produzioni locali
Interventi di lotta alla
denutrizione a Buenos
Aires e Santa Fé
Carne bovina, latte, miele,
frutta,
Riabilitazione e miglioramento
di 1 mini diga per la
coltivazione del riso.
Riabilitazione/pulizia di canali
per irrigazione secondaria – in
Pekhon e in Myaungmya
Costruzione di 7 chiuse
meccaniche in canali di
irrigazione primaria- in
Myaungmya
Repubblica
Democratica del
Congo
Coltivazione terre
Realizzazione e miglioramento
canali
Acquedotti
Pozzi
Appoggio a famiglie di agricoltori,
cooperativa di famiglie e banco del riso.
In Pekhon coltivazione a risaia di almeno
800 acri di terra prima non coltivata.
Zucchero
Scuola agricola e azienda agricola nella
foresta amazzonica
Consulenze per i produttori di carne e latte
in Pernambuco
mais,frumento e manioca e loro
trasformazione in farina
formazione e assistenza tecnica agli
agricoltori, scuole di campo di produttori,
produzione di patate, fagioli, mais,
frumento e manioca.
formazione e assistenza tecnica agli
agricoltori, scuole di campo di produttori,
produzione di fagioli, mais e patate, riso,
arachidi, soya, cavoli, cipolle, porri,
carote, melanzane
Miglioramento produzioni riso, orticole,
mais, fagiolo, attraverso vivai, assistenza
tecnica e formazione
Orti urbani a Port au Prince (prima del
terremoto)
esperienze di lotta alla
denutrizione infantile
Zona rurale sud: Centri
nutrizionali in area rurale
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Paese
Ambiente/ cambiamenti
climatici
Acqua
Filiere
Coltivazione terre
Haiti
Potenzialità
Mango, frutta, ….
Fiori
trasformazione prodotti agricoli
latte
Kazakstan
potenzialità
Líbano
mais
Riabilitazione di canali di
irrigazione e sorgenti,
costruzione cisterne e
condivisione dell’acqua in
Libano. Comitato di gestione per
la condivisione dell’acqua
Albicocche, pesche, mele, frutta
in generale, mandorle, patate
Formazione e assistenza tecnica agli
agricoltori
Studio della diffusione della malattia
causata dal fitoplasma delle drupacee su
tutto il territorio libanese, ricerca
dell’insetto vettore, per la divulgazione agli
agricoltori libanesi delle strategie di lotta
possibili contro la malattia
Messico
Messico
potenzialità
Peru
Ruanda
Educazione
Alimentare
Mensa infantile
comunitaria per
l’educazione alimentare
Sierra Andina (Apurimac) canali
di irrigazione
Provincia Nord del Rwanda:
Costruzione di acquedotti e
allestimento d’un sistema di
gestione delle infrastrutture
dell’acqua basato sul
Partenariato Pubblico – Privato
Frutta e mais
Agricoltura urbana nella città di Oaxaca
Carciofo
Trasformazione latte
Produzione e commercializzazione di
carciofo; scuole di campo di produttori;
Formazione e assistenza tecnica
Provincia est del Rwanda: Azienda
agricola e piccola fattoria gestita da
cooperative di mamme del centro di
Humure
Provincia Est del
Rwanda: Centro
sanitario e di
promozione nutrizionale,
educazione alimentare
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