Le acque calme di Dio
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Le acque calme di Dio
Chiesa Evangelica Italiana „ Fonte di Vita „ P. Molle Le Acque calme di Dio Paura, cosa è la paura? Stato d'animo, costituito da inquietudine e grave turbamento, che si prova al pensiero o alla presenza di un pericolo, timore, preoccupazione. Quanti di noi a volte hanno paura? Cosa ci fá paura? Sono tante le cose o le circostanze che possono farci paura. Ci sono momenti nella nostra vita in cui abbiamo paura, timore, ansia, angoscia, terrore. Tutti sono confrontati con questi sentimenti, molti personaggi dei quali la Bibbia parla, hanno avuto, come noi tutti, momenti di paura. Dalla Bibbia vediamo però come loro affrontavano questi momenti di paura. Nei momenti di profonda angoscia essi si rivolgevano all’Unico che li poteva liberare dalle loro paure. Salmo 56: 3-4 Quando avrò paura, confiderò in te. Con l'aiuto di DIO celebrerò la sua parola; ho posto la mia fiducia in DIO, non temerò. Che cosa mi può fare l'uomo? E' facile dire di "avere fede", ma com’è, quando ci troviamo circondati dalle nostre paure. Possiamo attivare la fede per ricordarci delle promesse di Dio in quei momenti? La vera fede determina tutto il nostro modo d’essere e il nostro modo di vivere. Come reagiamo nelle difficoltà della vita in mezzo alle tempeste che ci possono assalire all’improvviso. Allegoricamente possiamo affermare che Il mondo è un immenso Oceano e noi con quello che di piu caro abbiamo, la nostra famiglia, il lavoro, gli amici i nostri interessi siamo le Barche che navigano in queste acque che possono essere molto agitate. Una barca molto particolare è la Chiesa dei credenti tutti. Si usa spesso quest’affermazione: siamo nella stessa barca. Ma dove naviga questa barca? In acque agitate o acque calme. Nelle acque agitate del mondo o nelle acque calme di Dio? Forse in tutte e due? Come ci comportiamo noi singolarmente in questa barca? Ci sono dei passaggi in un salmo molto particolare che vorrei condividere con voi questa mattina. Sono dei versetti molto incoraggianti, sono rivolti particolarmente a coloro che in un momento della loro vita possono trovarsi in brutte acque e che hanno bisogno di sentirsi al sicuro in acque calme Salmo 107: 23-30 Quelli che scendono in mare sulle navi e che fanno commercio sulle grandi acque, vedono le opere dell'Eterno e le sue meraviglie negli abissi del mare. Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta che solleva le onde del mare. Essi salgono fino al cielo e sprofondano negli abissi; la loro anima viene meno per l'angoscia. Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno più che fare. Ma nella loro avversità gridano all'Eterno, ed egli li trae fuori dalle loro angosce. 1 Chiesa Evangelica Italiana „ Fonte di Vita „ P. Molle Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere. Al loro acquetarsi essi si rallegrano, ed egli li conduce al porto da loro desiderato. Ognuno di noi con la propria barca; o la chiesa come unica barca, possiamo navigare nelle acque calme di Dio, ma all’improvviso una tempesta e dei forti venti ci possono far perdere il controllo della barca. Attenzione non è che il Signore ci voglia punire per qualcosa di sbagliato o per altro, ma è semplicemente il mare “ il mondo “ che con le sue acque e le sue onde incomincia a scuotere le nostre barche. Queste onde possono essere i problemi che giornalmente, da ogni lato proprio come delle onde, sbattono contro la barca. La barca sembra addirittura che posa affondare, subito lo spavento e le paure ci rendono confusi e perplessi, e volte restiamo spesso come paralizzati. 26 Essi salgono fino al cielo e sprofondano negli abissi; la loro anima viene meno per l'angoscia. Ricordo che io stesso, come molti, mi sono trovato in acque molto agitate, le onde del mondo sembravano che stessero affondando la barca su cui navigavo. Improvvisamente mi sono reso conto di essere nei guai grossi, la mia barca stava affondando. Le onde, del mondo, si chiamano: ( queste onde hanno dei nomi ) ribellione, confusione, egoismo, orgoglio, mancanza di perdono, mancanza di fede, idolatria ecc… stavano cercando di farmi affondare, improvvisamente senza essermene reso conto mi trovavo ad affrontare una prova che sembrava senza via d’uscita. Non sapevo più che fare. 27 Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno più che fare. Cosa fare in questi momenti dove nessuno sembra poterti aiutare? A chi rivolgersi quando non hai più il controllo della tua vita, della tua barca? Ai tuoi amici, al tuo pastore, al tuo migliore amico che nonostante ti diano dei consigli non possono tirarti fuori da acque cosi tempestose? Come fare? Vorrei rispondervi con un altro testo che ci farà riflettere: Gesù acqueta la tempesta Matteo 8: 23-27 Ed essendo egli salito nella barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco sollevarsi in mare una tempesta così violenta, che la barca era coperta dalle onde. Or egli dormiva. E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: «Signore salvaci, noi periamo!». Ma egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?». E, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. Allora gli uomini si meravigliarono, e dicevano: «Chi è costui, al quale anche il mare e i venti ubbidiscono?». Dopo parecchi miracoli, dove i discepoli avevano visto la potenza e l’autorità di Gesù, Lui e i suoi discepoli decidono di attraversare il lago. Gesù ha in mente per loro una nuova lezione, Vuole provare la loro fede. Ed ecco sollevarsi in mare una tempesta così violenta, che la barca era coperta dalle onde. Or egli dormiva. E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: «Signore salvaci, noi periamo!». Ma egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?». E, alzatosi, 2 Chiesa Evangelica Italiana „ Fonte di Vita „ P. Molle sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. Allora gli uomini si meravigliarono, e dicevano: «Chi è costui, al quale anche il mare e i venti ubbidiscono?». La barca, che, rappresentava in quel momento ciò che era la chiesa e la loro stessa vita, si trovava nel mezzo di una tempesta. La barca rischiava di affondare e i discepoli cominciarono ad aver paura della vita stessa, quindi di annegare. Le acque che erano calme, improvvisamente, cominciano a diventare agitate dai venti, poi le onde, che rappresentano i problemi, coprono addirittura la barca. Quante volte i problemi della vita diventano così grandi su noi che sembra addirittura che ci coprano fino a farci scomparire, e affondare nel mare di questo mondo? Un dettaglio importante, da non sottovalutare è che la maggior parte dei discepoli erano gente di mare, abituata a tempeste e acque agitate ma questa volta è diverso. Questa volta sono colti di sorpresa, e ad un tratto non sanno più cosa fare. Intanto, Gesù dorme. Dorme profondamente. Strano dirà qualcuno, come puo un uomo in un momento cosi pericoloso per sua vita dormire per la stanchezza. Gesù non sente forse la tempesta? Non è sballottato pure lui dalle onde? Non ha paura per la sua vita? In fondo è anche Lui un uomo, o almeno quello che fino a quel momento credevano i suoi discepoli che egli fosse. Dopo, infatti, diranno: 27 Allora gli uomini si meravigliarono, e dicevano: «Chi è costui, al quale anche il mare e i venti ubbidiscono?». La risposta è molto semplice, la tempesta era una prova per loro non certo per Gesù, era la loro fede che doveva essere provata. Come quando in un altra scena in: Matteo 14:22-32 Subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo all'altra riva, mentre egli licenziava le folle. Dopo averle congedate, salì sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo. La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. Alla quarta vigilia, della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!». E si misero a gridare dalla paura; ma subito Gesù parlò loro, dicendo: «Rassicuratevi; sono io, non temete!». E Pietro, rispondendogli disse: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque». Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò. In questo caso è principalmente Pietro che aveva bisogno di una “ lezione “. 28 E Pietro, rispondendogli disse: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque». Gesù si presenta loro nel momento di maggior bisogno e alla richiesta di Pietro lui acconsente. La fede che Pietro ha in quel momento è la porta che si apre per entrare nel mondo sopranaturale: camminare sulle acque. A Pietro basta una sola parola di Gesù per muoversi con totale fiducia e avere successo in questa prova. La vera fede si abbandona completamente su Gesù, infatti nel momento in cui Pietro fissa lo sguardo sulle acque agitate e ai venti la sua fede viene meno. 3 Chiesa Evangelica Italiana „ Fonte di Vita „ P. Molle 30 Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!». Pietro ha paura e comincia ad affondare perché era più occupato a guardare le acque agitate che non le acque calme. Le acque diventano calme e lo rimarranno sempre, quando i nostri occhi sono fissi su Cristo. Pietro si rende conto che l’unico aiuto in quel momento si chiama Gesù. C`è un Salmo, al tempo stesso una promessa, che lo Spirito Santo stesso sembra avere messo nel cuore dei discepoli e a Pietro, in quei momenti particolari della loro vita. Salmo 121:1-8 [Canto dei pellegrinaggi.] Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto viene dall'Eterno, che ha fatto i cieli e la terra, Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. L'Eterno è colui che ti protegge, l'Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L'Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita. L'Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare ora e sempre. Ritorniamo ora al “Salmo 107”, per terminare: 27 Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno più che fare. 28 Ma nella loro avversità gridano all'Eterno, ed egli li trae fuori dalle loro angosce. 29 Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere. 30 Al loro acquetarsi essi si rallegrano, ed egli li conduce al porto da loro desiderato. Non permettiamo che le nostre barche nell’oceano del mondo siano in balia delle onde delle tempeste e dei venti, non fissiamo lo sguardo alle acque agitate dalle onde dei problemi. Porta tutto a Dio in quei momenti nel nome di Gesù. Vai nella tua stanza e grida, grida con tutto il tuo cuore a Dio, 28 Ma nella loro avversità gridano all'Eterno. Ed egli li trae fuori dalle loro angosce. Io sono sicuro. Non importa con quale tempesta tu sei in questo momento confrontato, quali acque agitate dai venti stanno coprendo la tua barca per farla sprofondare, quali sciagure tu vedi all’orizzonte egli ti libererà. Quanto sonno perderai ancora, quanto ancora navigherai in queste acque di tempeste cercando con le tue forze un porto per portare al sicuro la tua barca? Vai a Dio grida a Gesù, egli non ti abbandonerà e presto navigherai nelle acque calme di Dio. 29 Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere. 30 Al loro acquetarsi essi si rallegrano, ed egli li conduce al porto da loro desiderato. 4