Tabula Cortonensis
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Tabula Cortonensis
Tabula Cortonensis Agli etruschi il vino piaceva. E lo coltivavano con attenzione. Ovviamente non era come il vino che siamo abituati a bere oggi ma c’era comunque un giro di interessi. Il primo atto notarile della storia del vino è la “tabula Cortonensis” del II secolo a.C.. Il documento, che sarà in mostra a Verona dal 12 aprile al 16 agosto 2015, è uno dei più importanti giunti fino a noi. Nella tavola si evidenzia che il vino era uno “status”, rappresentava ricchezza, e si dettagliano misure dei terreni ceduti e delle viti presenti. Si legge che Petru Scevas cede dei terreni pregiati a vigna ai Cusu, figli di Laris. Il Palazzo della Gran Guardia aprirà la mostra “Arte e vino” con la Tabula Cortonensis, un evento legato Expo che vedrà la magnifica città di Cortona portare a Verona la sua storia legata in modo indissolubile al vino. Il Maec, il Museo dell’Accademia etrusca e della città di Cortona, ha infatti predisposto per questa esposizione altre opere oltre alla Tabula. Tra queste anche una Oinochoe e un calice in bucchero del VI sec. a.C. oltre al Miracolo di San Benedetto, un olio su tela di Baccio Ciarpi 1610 d.C.. Arte e vino, un matrimonio di cui si parla sempre di più e dove Cortona non può essere la migliore ambasciatrice. E il pubblico sembra apprezzare, come dimostra il successo dell’iniziativa lanciata al Vinitaly , il concorso fotografico lanciato dal Consorzio Vini Cortona, con protagonista Selvans, divinità etrusca custodita al Maec. Roberta Capanni Roberta Capanni