Canados 116`

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Sul palcoscenico del 46° Salone di Genova, dov’era riunito
tutto il panorama della produzione nautica italiana anche in materia
di superyacht, abbiamo potuto ammirare questo Canados 116’,
scafo varato nel 2006 praticamente in contemporanea con il Canados 90’
Open, altro pezzo pregiato della collezione Canados, il cui debutto è stato
al Festival de la Plaisance di Cannes, nemmeno un mese prima.
di Fabio Petrone
S
ia il Canados 90’ Open,
che ha introdotto il brand romano
nel competitivo mercato delle imbar-
cazioni open, sia il Canados 116’, ultima nata
e nuova ammiraglia di una gamma di motoryacht fly di successo, che ha fatto storia in
questo specifico segmento, ciascuno con le sue
motivazioni, dunque, rappresenta un ulteriore
momento di crescita di questa realtà della cantieristica
nazionale, nata nel 1945 con il nome di Cooperativa
Navale di Ostia. A fondarla fu un gruppo di maestri d’ascia che dall’Arno, in Toscana, dove aveva lavorato alla
costruzione di barche e idrovolanti, trapiantò quel prezioso
know how, quel modo di lavorare il legno e quella maestria
nel fare gli scafi, alla foce del Tevere, dove tutt’ora ha sede il cantiere. Dapprima in legno, oggi in composito, comunque le barche
Canados - più di 500 i motoryacht varati - hanno spesso rappresentato l’essenza della barca di classe, grazie a un design mai estremo,
quanto ben proporzionato e semmai caratterizzato da un’eleganza delle forme capace di resistere al tempo. Anche questo Canados 116’, barca
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custom dotata di carena planante, sembra non venire meno alla tradizione. Il suo
design esterno, ad opera dell’ufficio tecnico del cantiere, mette in evidenza una buona
dose di personalità, in linea con gli stilemi già espressi nel 2004 con il Canados 110’.
Generoso è il suo slancio di prua, teso sull’acqua, con la tuga che sale dolcemente verso il fly, integrando il mezzo ponte dedicato alla pilothouse, e questo, a sua volta, ben
raccordato con la poppa, che invece scende arrotondata verso un’ampia spiaggetta. A snellire ulteriormente la vista laterale concorrono le ampie superfici
vetrate scure, alternate a parti verniciate, che con la loro continuità,
giocando col contrasto bianco della tuga,
conferiscono all’insieme anche una
certa dose di sportività. Gli
interni del Canados
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collaborazione dello studio Salvagli Architetti di
Roma, che ha elaborato un progetto
estremamente moderno, dove la spaziosità e
la luminosità degli ambienti rappre-
sentano i punti focali di tutta l’imbarcazione,
capaci di creare atmosfere sempre sug-
gestive e di grande impatto. Il ponte princi-
pale presenta un allestimento omoge-
neo fra gli spazi esterni disponibili nel poz-
zetto, arredato da un grande divano
accostato allo specchio di poppa, tavolo e
poltrone dedicate, e quelli
presenti all’interno, dove la barca offre
dapprima un grande living
centrale, nel salone, e poi
una sala da pranzo per
dieci commensali
posizionata a
pruavia
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sono stati invece ideati con la preziosa
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delle scale interne che portano agli altri ponti. Ancora più a prua si trova la grande cucina di bordo, firmata Boffi, in acciaio, dotata di un’accessoristica professionale e direttamente collegata al quartiere equipaggio, presente sul lower deck e
accessibile grazie a una scala dedicata. I vari ambienti sono collegati e resi omogenei fra loro sia dall’allestimento, che vede un uso continuo di legno wengé per
i pavimenti, sia dalla presenza di pareti divisorie trasparenti, in vetro, che offrono
un colpo d’occhio particolarmente suggestivo e un’indubbia sensazione di grande ampiezza all’insieme. L’uso attento della luce e dell’illuminazione, come detto,
è un’altra caratteristica saliente del progetto, realizzata con un particolare mix di luce
naturale, che filtra dall’esterno, e luce artificiale, mai diretta, comandata da un
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impianto di domotica capace di creare atmosfere molto suggestive. Il lower deck,
caratterizzato dalla presenza di pavimenti in pannelli flottanti di bamboo, ospita la
zona notte dell’imbarcazione, che comprende una grande cabina VIP con letto matrimoniale e due cabine ospiti con letti affiancati. Le camere sono tutte dotate di locale bagno en suite e caratterizzate dalla presenza di testate dei letti retroilluminate
e soffitti in teli di barisol, un materiale estremamente leggero e luminescente
che offre un colpo d’occhio davvero particolare. La cabina armatoriale si trova verso poppa ed è a tutto baglio, quindi molto spaziosa, con matrimoniale decentrato
sulla sinistra per lasciare spazio al grande locale bagno che si estende lungo la murata di dritta. Questo comprende una grande doccia con idromassaggio, sauna e
cromoterapia, mentre i servizi
sono in un locale separato.
Alla wheelhouse, dotata di una
plancia estremamente ricca e
perfettamente fruibile da chi si
trova al comando, è invece dedicato il mezzo ponte intermedio
che si incontra prima di raggiungere il fly, interamente rivestito in teak, anche questo molto spazioso e allestito in maniera capillare. Sotto al roll bar, che
sostiene antenne e alberotto, è
stata inserita la zona pranzo
esterna, la cui protezione dal
sole può essere estesa dall’adozione di un bimini top ad
apertura elettrica, che arriva fino
all’estrema poppa ma che può
essere esteso anche verso prua. Qui, accanto alla scala esterna che lo collega al pozzetto,
il ponte offre una zona dedicata ai bagni di sole, arredata da lettini. Verso prua l’allestimento
prevede invece una grande area living composta da due grandi divani a “L” contrapposti e
da mobili di servizio. Ancora a pruavia, sulla dritta, troviamo la seconda stazione di governo, anch’essa ben accessoriata. Per quel che riguarda i mezzi di servizio, il Canados 116’ è
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SCHEDA TECNICA
Lunghezza f.t.: m 33,90 Larghezza: m 7,50 - Immerdotato di un grande garage poppiero in grado di ospitare un tender Zodiac, motorizza-
sione: m 2,30 - Disloca-
to con idrogetto, di m 4,20, e una moto d’acqua, facilmente movimentabili, così come
mento: kg 130.000 - Capa-
perfettamente fruibile è la seconda pwc di bordo presente invece a prua, stivata in un
cità serbatoio carburante:
apposito vano a scomparsa ricavato nella tuga e dotato di gruetta. In merito alle prestazioni,
19.600 litri - Capacità ser-
il Canados 116’ raggiunge i 30 nodi di velocità massima grazie alla spinta fornita da due
batoio acqua: 2.500 litri -
propulsori da 2.750 HP ciascuno accoppiati a tradizionali linee d’asse. Alla velocità di cro-
Velocità massima dichiara-
ciera di 26 nodi la barca raggiunge un’autonomia di 800 miglia nautiche.
ta: 30 nodi - Velocità di cro-
Per informazioni: Canados; via dell’Idroscalo; 00121 Roma; tel. 06 56339732; fax 06
ciera dichiarata: 26 nodi -
56037581; sito web www.canados.com.
Autonomia: 800 mn.
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