Presentazione di PowerPoint - ANDI
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Presentazione di PowerPoint - ANDI
STILI DI VITA, ALIMENTAZIONE & SALUTE ORALE. Stili di vita e di alimentazione come fattori di rischio per la salute orale e salute orale come fattore determinante della qualità di vita . Fattori di Rischio Comuni alle Patologie Orali e alle Patologie Croniche non Trasmissibili prof Alessandro Pala , Chimico , consulente ANDI Oral Health is Integral and Essential to General Health • Oral health means more than good teeth; it is integral to general health and essential for wellbeing. • It implies free of chronic oro-facial pain, oral and pharyngeal (throat) cancer, oral tissue lesions, birth defects such as cleft lip and palate, and other diseases and disorders that affect the oral, dental and craniofacial tissues, collectively known as the craniofacial complex. WHO- The World Oral Health Report 2003 Oral Health- General Health Oral Health - General Health The interrelationship between oral and general health is proven by evidence: • Severe periodontal disease, for example, is associated with diabetes 2. • The strong correlation between several oral diseases and noncommunicable chronic diseases is primarily a result of the common risk factors. • Many general disease conditions also have oral manifestations that increase the risk of oral disease which, in turn, is a risk factor for a number of general health conditions. WHO- The World Health Report 2003 RISK FACTORS A risk factor is any attribute, characteristic or exposure of an individual that increases the likelihood of developing a disease or injury. Some examples of the more important risk factors are underweight, unsafe sex, high blood pressure, tobacco and alcohol consumption, and unsafe water, sanitation and hygiene. Determinanti di patologie orali e croniche I determinanti delle patologie orali sono noti: sono i fattori di rischio comuni a più patologie croniche: • • • • • • Dieta Igiene Fumo Alcool Comportamenti a rischio, traumi Stress Dieta : Fattore di Rischio Comune Obesità Diabete Dieta Cancro Patologie cardiovascolari, Carie dentali Sheiman et al: The Common Risk-Factor Approach : a rational mean of promoting oral health. Community Dent Oral Epidemiol 2000, 28, 399-406 Obesity and Overweight • • • What are overweight and obesity ? Overweight and obesity are defined as abnormal excessive fat accumulation that may impair health. Body mass index (BMI) is a simple index of weight-forheight that is commonly used to classify overweight and obesity in adults. It is defined as a person's weight in kilograms divided by the square of his height in meters (kg/m2). The WHO definition is: BMI greater than or equal to 25 is overweigh BMI greater than or equal to 30 is obesity. Fact Sheet No 311 Updated January 2015 Obesity and Overweight Facts about overweight and obesity Overweight and obesity are linked to more deaths worldwide than underweight. Most of the world's population live in countries where overweight and obesity kill more people than underweight (this includes all high income and most middle income countries). Fact sheet No 311 Updated January 2015 Obesity and Overweight Common health consequences of overweight and obesity? Raised BMI is a major risk factor for noncommunicable diseases such as: • Cardiovascular diseases (mainly heart disease and stroke), which were the leading cause of death in 2012; • Diabetes; • Musculoskeletal disorders (especially osteoarthritis a highly disabling degenerative disease of the joints); • Some cancers (endometrial, breast, and colon). The risk for these noncommunicable diseases increases, with an increase in BMI Fact sheet No 311 Updated January 2015 Obesità come Fattore di Rischio Diabetes 2 Ischemic Stroke Blood Pressure Coronary Hearth Disease OBESITY Cholesterol Triglycerides Insulin Resistance Cancer: Breast, Colon , Prostate, Endometrium, Kidney Global Health Observatory (GHO) data Atri Effetti della Dieta sul Genoma Obesità-Ipogonadismo, Sintesi Periferica di Estrogeni Ipotalamo- Ipofisi-Ovaio e Produzione di Estrogeni Variazioni delle Riserve di Energia • • • La velocità con la quale si formano - o si perdono- le Riserve di Energia ( ∆E) è data dalla differenza tra la velocita con la quale l’Energia è assunta ( Ea ) meno la velocità con la quale l’Energia è dissipata (Ed ): v ∆ E (riserva)= v Ea – v Ed Ea è costituita da : proteine, grassi , carboidrati e alcool Eu è costituita da : - spesa metabolica a riposo, - effetto termico del cibo – spesa energetica per assorbire e metabolizzare il cibo (8%-10% Ea) , se : v Ea = v Ed se : v Ea > v Ed - spesa energetica nell’attività fisica. ∆E = 0 peso corporeo è stabile, ∆E > 𝟎 peso corporeo aumenta Variazione delle Riserve di Energia Molecole che influenzano l’Obesità • Carboidrati : sono biomolecole contenenti C, H ed O, in genere con un rapporto H: O = 2. Pertanto la formula empirica è : Cm (H2O)n, dove m può essere diverso da n. Esistono alcune eccezioni come il Deoxiribosio (DNA) con formula : C5 H10 O4. Molecole che influenzano l’Obesità Proteine : sono catene lineari, o polimeri di amminoacidi. Idrolizzandone una qualsiasi si possono ottenere fino a 20 AA diversi. Le proteine di tutti gli organismi, dai batteri al bisonte, sono sempre costituite dagli stessi AA. Tutti gli organismi usano lo stesso codice genetico per incorporare gli AA nelle proteine. Molecole che influenzano l’Obesità Grassi sono molecole composte da tre acidi grassi legati a una molecola di glicerina . La molecola di acido grasso consiste in una catena di atomi di C legati covalentemente tra loro e agli atomi di H e che ha un gruppo carbossilico all’estremità. Data la natura non-polare dei legami C-C e C-H, la catena è idrofobica. La glicerina è una sostanza a tre atomi di C che si lega all’acido grasso per dare il grasso. E assunta, E dissipata e Riserve di Energia . From: Galgani J. and Ravussin Int J Obes , 2008 Bilancio Energetico da Proteine, Carboidrati e Grassi • Le riserve di Proteine (P) e di Carboidrati (C) sono regolate rigidamente e l’equilibrio tra quantità assunte e dissipate (ossidate) è raggiunto automaticamente. Questo implica che uno sbilanciamento positivo di P o C non può essere ritenuto direttamente causa di Obesità. • Le riserve di Grassi (G) sono molto maggiori di P e C e la loro ossidazione non dipende dalle quantità assunte. L’eccesso di G assunti viene conservato nella riserva di G corporeo. Food Intake and Energy Balance • Excess dietary fat is stored as adipose tissue with extremely high efficiency. Eating a high carbohydrate diet reduces the likelihood of overeating and, if overeating occurs, results in slightly less of excess energy being stored as adipose tissue. FAO: Carbohydrate Food intake and Energy Balance Associazione Obesità- Diabete Tipo 2 Recenti osservazioni riportano che l’iperglicemia e l’iperlipidemia croniche , noti fattori causali importanti del diabete di tipo 2, distruggono l’omeostasi del reticolo endoplasmatico degli adipociti generando un accumulo di proteine neo-sintetizzate e mal strutturate, noto come «stress endoplasmatico». Questo , a sua volta , porta alla soppressione del «signaling» dei recettori dell’insulina legando quindi stress del RE, Obesità, Attività dell’Insulina e Diabete di Tipo 2. E’ possibile che lo stress endoplasmatico dovuto a iperlipidemia e iperglicemia possa portare a disfunzione e morte anche le cellue β Dieta-Dislipidemia-Rischio Cardiovascolare • • Gli interventi terapeutici sullo stile di vita includono: la riduzione dell’assunzione della quantità di grassi saturi e trans , aumento dell’attività fisica e conseguente diminuzione di peso. Grassi saturi ( senza doppi legami) sono di origine animale- carne rossa e pollame aumentano i livelli di colesterolo totale e del LDL-c che aumenta il rischio di CD e di diabete di tipo 2. Healthy lifestyle Nutrition and healthy eating Dieta-Dislipidemia-Rischio Cardiovascolare I trans sono grassi insaturi piuttosto rari e sono preparati industrialmente per parziale idrogenazione dei grassi cis –insaturi vegetali. • Questa idrogenazione converte alcune configurazioni dei doppi legami cis in doppi legami trans , trasforma il loro stato di aggregazione da liquido a solido e conferisce loro migliori proprietà fisiche ed inferiore deteriorabilità . • Vengono usati come margarina, negli snacks , nei prodotti da forno, confezionati ed indicati come « grassi solidi» Studi dimostrano che i grassi -trans aumentano l’ LDL-c e diminuiscono l’HDL-c: c aumentando il rischio di patologia cardiovascolare Healthy lifestyle and Nutrition Healthy eating Relazioni tra Grassi Saturi e Malattie CV WHO, American Dietetic Assoc, Dietitians of Canada, British Dietetic Assoc American Heart Assoc, Indian Heart Assoc, British Heart Foundn, World Heart Foundn, British Natl Health Service , US FDA, European Food Safety Authority , concordano che i «Grassi saturi costituiscano un fattore di rischio pe le malattie cardiovascolari». Schwab et al. (Food Nutr Res ) 2014, 58, 2145 conclude la sua review sistematica : «There was convincing evidence that partial Replaceme of saturated fats with Poly-unsaturated fat decreases the risk of cardiovascular diseases , especially in men» Obesità e Patologie CV Esiste una relazione tra quantità di grassi corporei e secrezione di Leptina. L’aumento di dimensione degli Adipociti, dovuto all’accumulo di trigliceridi, porta ad un aumento della produzione di Leptina con i seguenti effetti: In questo schema la Leptina funziona da Lipostatina Leptin Resistance – Energy stores Leptina –Riserve di Energia -Sistema Immunitario • L’obesità è associata a condizioni di infiammazioni riflesse dall’aumento generale delle citochine circolanti e dai marcatori di infiammazione. • • • La Leptina ha profonde influenze sulla funzione dei Linfociti T, macrofagi, cellule NK e sull’ espressione e rilascio di citochine infiammatorie di marcatori di infiammazione. La Leptina non è quindi un regolatore critico del peso corporeo e dell’appetito, ma costituisce un legame molecolare tra riserve di Energia e sistema immunitario. La Leptina può costituire, per le sue interazioni coi fattori metabolici e infiammatori un «target» diagnostico-terapeutico per le patologie CV legate all’obesità One more Example of Obesity as a Risk Factor Carboidrati, Zuccheri e Salute Orale • Carboidrati sono molecole formate da H O C con la formula empirica, dal fruttosio all’amido, Cm(H2O)n • sono divisi in 4 gruppi : monosaccaridi disaccaridi oligosaccaridi polisaccaridi « Zuccheri» Carboidrati Comuni nella Dieta Zuccheri : Definizioni legate al Consumo • Total Sugars ( Eu Commun. 1990): Mono e Disaccaridi nel cibo, indipendentemente dalla provenienza • Free Sugars ( WHO,2003) Mono e Disaccaridi aggiunti deliberatamente al cibo, o naturalmente presenti nel miele , melasse e succhi di frutta. • Non-milk Extrinsic Sugars ( UK Dept of Health,1989), Zuccheri non situati all’interno della struttura cellulare (Intrinsic) , ma aggiunti deliberatamente al cibo o presenti nei succhi di frutta e nel miele e nelle bevande. E’ escluso il Galattosio Zuccheri: Relazione tra Consumo ed Energia • L’energia associata ad 1 g zucchero = 4 kcal , oppure in equivalente meccanico (joule) ….. = 4,186 kjoule • La raccomandazione WHO è che il consumo di «free sugars» non deve essere superiore al 10% della spesa di E di un adulto sano, che spenda 2000 Kcal/giorno, cioè 200 kcal/giorno = 50 g, (12 cucchiaini di zucchero ). • Un « soft drink» da 0.33 L contiene circa 40 g zucchero ( 160 kcal) Zuccheri: Relazione tra Consumo e Energia • «WHO calls on countries to reduce sugar intake among adults and children» (March 4, 2015 , Geneva). • «Reducing sugar intake to less than 10% of total E is a « strong recommendation». Strong vuol dire che gli effetti desiderabili sono superiori a quelli indesiderabili. • « Further reduction to less than 5 % of total energy intake is a conditional recommendation». Conditional vuol dire che gli effetti desiderabili sono probabilmente superiori a quelli indesiderabili . Quantità di Zuccheri e Carie Caries affected 1.8 g /day 150 g/day Children 13-19 yr -17.5 % 2.0 % -- Adults 7.0 % -- 1.8 g = 7.2 Kcal = 0.36% E ( Totale 2000 Kcal) • Con consumi di piccolissime quantità di zuccheri l’insorgenza della carie è molto meno probabile Consumo di Zucchero e Carie 10553 bambini giapponesi monitorati dai 6 agli 11 anni . Koike H. Studies on caries incidence in the first molar in relation to the amount of sugar consumption on primary school children in Kyoto city. Bull Tokyo Dent Coll 1962, 3: 44-56 Carie vs t di Esposizione e Quantità di Zuccheri t di Esposizione agli Zuccheri: la Suscettibilità alla carie aumenta molto con una più lunga esposizione agli zuccheri (8 a vs 1 a) Quantità di Zuccheri: l’incremento di «uptake da 0 a 5 Kg/anno di zuccheri (solo il .7 % di 2000 Kcal/giorno) porta ad un raddoppio della carie 8 anni dopo l’eruzione Takeuchi M. et al 1971 Decadimento Dentale ed Età DMFT e DMFS in un campione di popolazione US diventano > 70 a 75 a. Sheiham A –James WPT. BMC Public health 2014 Consumo di Zuccheri e Fattori di Rischio • Il criterio che ispira WHO è il cercare di stabilire un livello minimo del Fattore di Rischio capace di ridurre al massimo la prevalenza delle malattia, e stabilire , così: • • • • p sistolica = 115 mm Hg Colesterolo= 3.8 mmo l/L Sale = 5 g/ d Questo stesso criterio ispiratore suggerirebbe idealmente di portare l’assunzione quotidiana di Non-Milk Extrinsic Sugars vicino allo 0 % di E. Il Miglior Criterio per ridurre il Rischio di Carie ... per esibire questo stabile ed invidiabile risultato Stress come Fattore comune di Rischio Patologie Cardiovascolari Diabete Patologie Periodontali Stress psicologico cronico Depressione Patologie autoimmuni Infez vie respir superiori Difficile cicatrizzazione Lo «Stress» prosciuga le Risorse individuali Stress-Asse HPA - Glucocorticosteroidi Regolazione dell’Infiammazione e il Rischio di Patologie La nozione corrente è che lo stress cronico agisca tramite l’effetto diretto di livelli elevati di cortisolo circolante , ma è molto importante il modo con cui il tessuto bersaglio risponde agli elevati livelli di cortisolo. Cortisolo Desametazone I Glucocorticoidi sopprimono l’induzione della risposta pro- e aumentano quella della risposta anti infiammatoria Glucocorticoidi e reazione infiammatoria Glucocorticoidi chiudono la reazione infiammatoria sopprimendo la risposta di citochine proinfiammatorie come IL-1β, TNF, Il-2, IL-12 Glucocorticoidi e reazione infiammatoria Glucocorticoidi chiudono la reazione infiammatoria esaltando la risposta di citochine anti infiammatorie come IL-4 e IL-10 Ridotta Sensibilità delle Cellule Immunocompetenti ai Glucocorticoidi • La ridotta sensibilità delle cellule agli Ormoni Glucocorticosteroidi si chiama « Resistenza dei Recettori dei Glucocorticosteroidi» (GCR). • Senza la regolazione dei Glucocorticosteroidi aumentano durata ed intensità della risposta infiammatoria con conseguente rischio di aggravamento dell’asma e delle patologie autoimmuni o della comparsa e della progressione di patologie infiammatorie croniche come le malattie Cardiovascolari, il Diabete e la Periodontite. Stress • • • • • • • GCR Incapacità di « Up Regulation» della Risposta di Citochine all’Infezione In un recente esperimento è stata stabilita l’associazione positiva tra Stress e GCR infettando 276 pazienti sani stressati e non con Rhinovirus e quarantenandoli per 5 gg per le osservazioni cliniche relative all’infezione. I soggetti stressati dimostravano GCR ed erano a più alto rischio di sviluppare il raffreddore In un secondo esperimento è stata dimostrata l’ associazione positiva tra GCR e la mancata «down regulation» di citochine infiammatorie Infettando con rinovirus pazienti con e senza GCR e quarantenadoli per 5 g per le osservazioni cliniche e le misure di IL-1β, TNF-α e IL-6 I soggetti con GCR mostravano incapacità a « down» regolare localmente le citochine Cohen S et al. Chronic Stress, glucocorticoid receptor resistance , inflammation and disease risk PNAS: 2012 , 109, 5995-5999 Citochine e Extravasazione di Neutrofili Passaggio dei PMN attraverso il Tessuto Periodontale Gradiente di IL-8 che guida i PMN è rappresentato in Blue IL-8 ,pro-infiammatoria è rilasciata dalle cellule del sistema innato, specie Macrofagi Darveau RP., Periodontitis : a polymicrobial disruption of host homeostasis . Nature Reviews Microbiology , 8, 481-490, 2010 PMN: Attività Battericida (1-4) sotto controllo Recettoriale Degranulazione dei Neutrofili libera Collagenasi e Elastasi Collagenasi MMP-8 e Elastasi idrolizzano diverse proteine extracellulari come elastina , fibronectina e collagene L’attività della collagenasi MMP-8 attivata aumenta nella P con perdita di tessuto connettivo Le Reazioni del « Burst» Respiratorio Neutrofilico Killing con Neutrophil Extracellular Traps (NETs) : « Spider Web, Biological Spider Web» Neutrofili estrudono NETs costituite da reti di cromatina rivestite di proteasi quali Mieloperossidasi , Elastasi e Catepsina G e peptidi antimicrobici ( Cathelidin ). La loro citotossicità non è limitata ai patogeni esterni . Possibili Meccanismi che legano Stress Ossidativo e Riassorbimento Osseo Gli stessi enzimi responsabili del « Respiratory burst» all’interno del Fagosoma vengono secreti all’esterno nel «microenvironment» extracellulare dove provocano aumento dello stress ossidativo mediante produzione di ROS. Questi stimolano l’espressione di RANKL nell’osteoblasto ed il conseguente aumento patologico del rapporto RANKL/Osteoprotogerina che induce maturazione dell’ osteoclasto e conseguente riassorbimento dell’osso alveolare il conseguente riassorbimento dell’osso alveolare. Disregolazione Macrofagica nelle Pat Periodontali Espressione e secrezione «up-regolata» di citochine permeabilità e reclutamento di cellule infiammatorie: aumentata Disregolazione Macrofagica nelle Pat. Periodontali I Macrofagi costituiscono un legame tra sistema immunitario innato e riassorbimento osseo perché differenziano in osteoclasti in risposta al TNFα ed in presenza di RANKL Conseguenze Pat-Clin della Disregolazione Macrofagica • I campioni da pazienti con P. contengono più macrofagi/monociti associati ad una maggior rottura del collagene e a livelli più alti di MMPs rispetto ai controlli • I tessuti di pazienti con P. contengono Macrofagi che esprimono mggiori quantità di IL-1 (Attivaz. Endotelio vasc., Attivaz Lymph, distruzione tessuto, Aumenta l’ingresso di cellule Effettici) • Un maggior livello di RANKL ( Attività osteoclastica) è associata ai Macrofagi dei pazienti con P. Stress kept under Control ( left- green) and out of Control (right) ? ACS News Service Weekly PressPac: May 21, 2014 Not just for the heart, red wine shows promise as cavity fighter "Red Wine and Oenological Extracts Display Antimicrobial Effects in an Oral Bacteria Biofilm Model“ Journal of Agricultural and Food Chemistry Nuvole di fumo di sigaretta Un altro Fattore di Rischio Comune: Fumo Fumo e Periodontite • La periodontite (P) è una delle più comuni malattie orali ed è caratterizzata da infiammazione delle gengive e riassorbimento dell’osso alveolare.- • Secondo WHO la P cronica che porta alla perdita di denti ha una frequenza del 5%-15% nella popolazione mondiale • P può quindi essere considerata come un problema importante, a livello globale, in termini di qualità di vita. STRESS FUMO CONDIZIONI DI RISCHIO E’ opinione diffusa che il fumo aiuti a sopportare lo stress , come le sensazioni di frustrazione, di rabbia o di ansia. Tuttavia, nonostante l’iniziale senso di calma e benessere trasmesso dal fumo , il corpo è sottoposto ad un’inversa relazione fumo - stress che determina un incremento di stress causato dall’aumento • della pressione sanguigna, • della frequenza cardiaca , • della tensione muscolare e • della vasocostrizione che diminuisce l’afflusso di O al cervello e ai tessuti Natura del fumo di tabacco Il fumo di una sigaretta che brucia è un aerosol concentrato di particelle liquide sospese in un’atmosfera formata soprattutto da N, C, CO ed CO2 Composizione del fumo di tabacco E’ curioso osservare che i 7500 composti del fumo di sigaretta rappresentano poco meno del 4 per mille di tutti i composti noti ai chimici organici che ammontano a circa 2.000.000: La sigaretta è un bel «database» chimico Meccanismi patogeni del Fumo di Tabacco L’inalazione della miscela chimica complessa dei prodotti di combustione determina effetti avversi alla salute per mezzo di meccanismi che includono danneggiamento del DNA, infiammazione e stress ossidativo Tre Fasi - Aerosols del Fumo di Sigaretta Composizione di Sidestream e di Mainstream Smoke «SS smoke» contiene , per g di tabacco, un «condensato» 2-6 volte > del « MS smoke». A causa dell’incompleta combustione, nel «SS smoke» sono presenti concentrazioni di carcinogeni e sostanze tossiche molto maggiori di quelle presenti nel «Mainstream smoke Forme di Nicotina a vari pH a pH 3.1 il 50% di Nicotina è 3 e il 50 % è 2 a pH 8.0 il 50% di Nicotina è 2 e il 50 % è 1 Analogia di Nicotina e Acetilcolina Acetilcolina Dipendenza vs Danno fisico Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse. D.Nutt et al. Lancet 369, 104753 (2007) Nitrosammine del Tabacco Le Nitrosamine si formano quando l’Ossido Nitroso, un prodotto di combustione, si combina con gli alcaloidi contenuti nelle foglie di tabacco e sono potentissimi carcinogeni Nicotina NNN NNK NNAL 4-(methylnitrosamino)-1-(3 pyridyl)-1-butanone Proprietà della Nitrosoammina NNK • I metaboliti dell’NNK si legano al DNA e inducono una mutazione puntiforme nel gene RAS che codifica per le Proteine coinvolte nella trasduzione del segnale cellulare. • NNK è anche un agonista del sistema β-adrenergico che stimola il rilascio di Acido Arachidonico che porta alla formazione di metaboliti mitogenici che stimolano la produzione del DNA e la proliferazione cellulare • NKK contribuisce pertanto alla carcinogenesi indotta dal Fumo di tabacco con differenti meccanismi. Formazione di Carcinogeni dal Benzopyrene Interazione BPDE-DNA L’Epossido di Benzopirene (al centro) si lega al DNA Perturbandone la struttura a doppia elica Composti Organici Volatili • L’Ossido Nitrico NO non è tossico , è un vasodilatatore , ma viene facilmente ossidato a Biossido di Azoto. • Il biossido di N, NO2, è tossico e in esso si trasforma NO per ossidazione • Il monossido di C CO è tossico perché si lega alle emoproteine e quindi blocca il trasporto di Ossigeno ai tessuti. • Gas solforati si formano per combustione degli AA e Proteine solforati . L’Idrogeno solforato, H2S è il più abbondante di questi gas. E’ fortemente tossico per la capacità di complessare il Fe negli citocromi mitocondriali, bloccando la respirazione cellulare. Composti Organici Volatili Aromatici Vocs Aromatici Toluene più importanti, tutti altamente tossici : Benzene Xilene Stirene Etilbenzene Composti Organici Volatili Composti Carbonilici 2-Butanone Le Ammine Aromatiche nel Fumo L’Azoto nel tabacco influenza i livelli di ammine aromatiche nel fumo. I Nitrati, usati nei fertilizzanti , sono importanti per generate AA nel fumo • • • Queste AA sono tutte tossiche Anilina 2-Amminonaftalene 2-toluidina 4-Amminobifenile Fumo e Metalli Pesanti La pianta di tabacco li assorbe dal terreno : il contenuto delle foglie , e quindi del fumo, dipende dalle condizioni di crescita delle piante . Cd si trova a conc. elevate nelle foglie e passa nel fumo nella fase particolata Pb è 50% nella fase gassosa e 50% nella fase particolata 210Po , radioattivo è stato trovato nelle foglie e passa nel fumo per il 15- 30% Il fumo contiene anche Ni, Hg, Co, As, Cr, Sb, Tl. Le sigarette contraffatte contengono spesso quantità maggiori di metalli pesanti di quelle «legali»; ciò comprova il concetto che le condizioni di coltivazione possono alterare le concentrazioni dei metalli nel tabacco e quindi nel fumo Fumo di Tabacco e Infiammazione • Lo stato di infiammazione sistemico nei fumatori è dimostrato dall’aumento numero di leucociti, in particolare dei Neutrofili PMN. • Gli enzimi Metalloproteasi, hanno bassa attività nel periodonto non infiammato, ma aumenta nell’infiammazione periodontale indotta dall’infezione , unitamente a citochine pro-infiam matorie e specie reattive dell’ossigeno (ROS) Livelli di MMP-9 nel Siero di fumatori e non-Fumatori Metalloproteasi di Matrice e Nicotina I livelli di metalloproteasi nel mezzo di incubazione di Neutrofili attivati con LPS aumentano in presenza di Nicotina , ma non aumentano in presenza di inibitore del recettore della nicotina. Fumo di Tabacco e Infiammazione La componente infiammatoria è importante e gli antibiotici usati, come la doxiciclina , oltre all’attività antibatterica, hanno attività: • • • • antiinfiammatoria (basse dosi) anti- collagenasi ( che distrugge connettivo ed osso) inibitrice le Metalloproteasi Fumo di Tabacco e Infiammazione La Periodontite è associata ad alti livelli di: • proteina C-reattiva ( indicatore di fase acuta, ma anche fattore patogenetico di infiammazione e di aterosclerosi ) • IL-6 (citochina pro-infiammatoria) • Alti Numero e attività di Neutrofili • E’ associata con disfunzione endoteliale IIIII . Un gran numero di scienziati guida la ricerca sulla salute e su altri argomenti che riguardano la qualità della vita, quali i pericoli del fumo, del DDT, delle piogge acide e del «global warming». Accanto a questi una piccola, ma potente frazione della stessa comunità è leader della negazione di questi pericoli Defeating the Merchants of Doubts Naomi Oreskes & Erik M. Conway Nature 465, pp 686-687 2010 …. E L’Ovvia Conclusione HOW BORING !! GRAZIE PER L’ATTENZIONE Alessandro Pala
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1) Conflict of interest: all authors should state whether any conflict of interest occur. Conflict of interest
exists ...