La redazione vi aspetta a Settembre con il diario di bordo.
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La redazione vi aspetta a Settembre con il diario di bordo.
DIARIODIBORDO2016 3AGOSTO LACLINTON,L’ULIVOEISAUDITI UnarticolodeIlGiornalepubblicaalcunenotiziesullaClintonFoundationmoltoattivainattivitàdi sviluppoescolarizzazioneversoipaesiafricaniedell’AmericaLatina.Ifinanziamentiprovengono damoltipaesidelG8edallepiùimportantisocietàcheinItaliasonoFca,enek,Pirelliebanche Montepaschi,oltrecheAssicurazioniGenerali. IfinanziamentiitalianisembranorisalirealtempodellapresidenzadelconsigliodiRomanoProdi nel2006che,poi,erailtempodell’Ulivomondiale,queltentativodicreareunainternazionale postdemocraticocristianaedisinistraacuilavoraronoProdielostessoD’Alema.Progettopoi naufragato ma che rappresentò il coinvolgimento dell’Italia nella svolta della globalizzazione finanziaria a cui il Presidente americano diede il massimo contributo con l’eliminazione della separazionebancaria. LacosapiùinteressanteèchelanominaaconsiglieredellaFondazionediHillaryavvienedopola suainfaustaesperienzadisegretariodiStatosottolapresidenzadiObama.Alledimissioni.come ricordiamo, fu costretta dopo il gravissimo episodio in Libia nel quale venne trucidato in modo brutalel’ambasciatoreamericano.L‘azionefuunodegliepisodidell’instabilitàchesiprodussenel Paese dopo l’eliminazione del regime di Gheddafi, prodotta dai bombardamenti per ’iniziativa franceseappoggiata,appunto,dall’amministrazioneamericanadellaqualefacevaparteHillary.Lo smaccofutalecheilsegretaridistatofu,dunque,costrettoalladimissioni. Male“sorprese”nonfinisconoqui.IlmaggiorecontribuentedellaFondazionecon24milionidi dollarièl’ArabiaSauditache,comeènotofinanziale“guerresaudite”easuotempoera,tragli altri,dietroalle“primaverearabe”checontribuironoinmododeterminanteacrearecondizionidi instabilitànelMedioOrienteenelnordAfrica. L’appoggio di Obama alla candidatura della Clinton, la linea antirussa e la strategia del caos portata avanti in Medio Oriente che ha caratterizzato le presidenze Clinton e Obama; la globalizzazione finanziaria e l’appoggio di Wall Street nella campagna elettorale di Hillary sono pezzidistinti,madiununicopuzzle.Ecimeravigliamodelmassiccioappoggiodeimediamondiali versolacandidatademocratica?Quellochecipreoccupaèilbilanciodituttoquesto:aumentano lediseguaglianze,diminuisconoletuteledellostatosociale,crescel’impoverimentodeicetimedi, dilagailterrorismoesidelineaall’orizzonteilrischiodiunconflittoinEuropa.Ei“giornaloni”si dilunganoadarenotiziadelleinfinitegaffedelrepubblicanoTrump.Eccocomevienemanipolata l’opinionepubblica. 4AGOSTO TORNANOABOMBARDARE Unastampaasservitaaipoterinoncompieilsuodoverediinformareecriticareladdovesonostati compiutierroritragicideiqualiciportiamoeciporteremodietroalungoleconseguenze. GliStatiUnitihannodeciso-suinvitodiungovernochenonriesceneppureatrovareunasedee con il dissenso delle altre entità pseudo statali che il caos in Libia ha creato – di effettuare raid aerei,perunaimprobabileduratadiunmese,alfinedismantellareleposizioniISISchesisono installatenellazonadiSirte. Sitrattadiquellaareachevidel’uccisionediGheddafi,volutaeorganizzatadaiservizifrancesi. Durante l’aggravarsi della crisi il rais libico avvertì l’Europa che si stavano infiltrando nel Paese formazioni terroriste e tuttavia anche questo argomento - rivelatosi vero – non riuscì a convincere la Francia, sostenuta di GB e USA, ad evitare quella che si è rivelata come la più catastroficaazionebellicainNordAfrica,adannodellerelazionipositivechel’Italiaerariuscitaa creare.Azionetantointeressataquantostupida. Oggi si ritorna a bombardare la Libia e se ne sta facendo carico Washington e tuttavia è facile prevedere che le conseguenze si riverbereranno in Europa. Obama autorizzò e fece pressioni sull’Italia–conlatotaleadesionediGiorgioNapolitano–eObamaritornasulluogodelmisfatto politicoperriparareconaltribombardamentiall’errorevolutoallora.E0’facileprevederechela catenadeglierrori-veriorroripolitici–nonsifermerà. 5AGOSTO L’AMAEROMA Infuria la polemica contro la giunta Raggi che ha scelto come assessore ai rifiuti una consulente dell’AMA l’azienda per la raccolta, che ha lavorato ininterrottamente dai tempi del sindaco Veltroni, quindi anche in periodi di governo del PD. Quello che , infatti, colpisce è l’attacco del partitosconfittoalleelezionicheèalcentrodeidisastridiMafiaCapitaleecheora,asolounmese dall’insediamentodelnuovosindaco,gridaalloscandaloedenuncial’inadeguatezzadeiservizi. Ma c’è un altro aspetto che emerge nella campagna giornalistica di denuncia della scelta fatta dalla Raggi . Il quotidiano che guida l’attacco è quel Messaggero il cui editore è Caltagirone un imprenditore che è direttamente interessato – tra l’altro è importante azionista della municipalizzata ACEA – alle attività connesse con l’affare “rifiuti” . L’attacco spietato è condotto controunaltroimprenditorecheperdecennihaavutograndepartenell’attivitàdellosmaltimento romano - l’avvocato Cerroni – e che, oltre alla proprietà della discarica di Malagrotta, ha una importantepresenzaneisistemiditrattamentoinItaliaeall’estero. Comegiàavvenutoinaltrecircostanze,sidimostrachel’anomaliaitaliana–oggifinitaalCorriere dellaSeraconCairo,machesopravviveinaltresedi–cioèlaproprietàdiquotidianidapartedi aziendeinteressateagliaffari,èilventochespingeaenunciaregli“scandali”.Unpo’ditempofa’ lostessoMessaggeroattaccòduramentel’imprenditoreedilizioromanoParnasiperlavenditaalla provinciadiRomadiungrattacieloall’Eur,ancheperchél’operazioneavevavistoBNLassumersila gestionedegliimmobilidiproprietàdellaProvincia,conlacreazionediunfondoimmobiliare,al fine di finanziare l’operazione. E chi non ricorda il violentissimo attacco alle ultime decisioni urbanistichedellagiuntaVeltronidapartedellostessoquotidiano.Percarità,sitrattavadiscelte politiche e amministrative sbagliate ( la Provincia era un ente in estinzione – l’approvazione di importanti decisioni urbanistiche cinque minuti prima di sciogliere il consiglio comunale era certamente sospetta ) che meritavano una decisa critica politica da parte di una opposizione peraltroinesistente.L’attaccogiornalisticoavevaaltriintenti. C’è la sensazione,infatti, in tutto questo sciorinare di “scandali” e di “denunce” da parte del quotidiano di Roma, come dire, l’odore acre di un certo interesse imprenditoriale. E’ ormai evidente come settori imprenditoriali intervengano direttamente con forza sulle vicende che girano intorno alla politica. Prima c’era il “filtro” dei partiti. Sono finiti i tempi nei quali un imprenditore, con un serto ossequio, si rivolgeva a un politico che così la raccontava e gli chiedeva:“AFra’cheteserve?“.Oggi“Fra’”-chenonèpiùilpoliticodiallora,maèlostesso imprenditore,destinodelleomonimie-cipensadasolo,conisuoigiornali.E’questoilnuovo cheavanza? 7AGOSTO FUGGIREDAALFANO LasciareAlfanoeilNCD,indubbiamente,ènecessariocomedoverabbandonareunabarcarottae che fa acqua dappertutto. Renato Schifani , già seconda carica della Repubblica ed importante riferimento politico siciliano, lasci il partito del ministro dell’interno per ritornare, pare, in Forza Italia che si caratterizza come un Gran Hotel dal quale si può uscire ed entrare a proprio piacimento. E’incomprensibilecomeAlfanocontinuilapoliticadiannientamentodella“sua”forzapolitica,se non nella ipotesi che, alla fine, sarà accolto nel PD di Renzi che, ormai, ha abbandonato ogni velleitarioprogettodipartitodellanazione.AncheunpersonaggiocomeGaetanoQuagliariello- più professore che politico – comprese, a suo tempo, il vicolo cieco nel quale si era cacciato il NuovoCentroDestra.Nellibro-dialogoconValerioOnida“PerchéèsaggiodirediNo“,scrittoper contribuire alla campagna per il rifiuto delle riforme renziane, ricorda quando l’Italicum fu “blindato” alla Camera vietando accordi di coalizione e che queste “ nuove regole elettorali [diventarono]leggeconilvotodiunasolaparte,utilizzandounostrumentoimpropriocomela fiducia e, addirittura senza che fosse presente l’intero gruppo di maggioranza relativa”. “Così concepito quel meccanismo – continua il senatore – non induce affatto un’alternanza bipolare come va dicendo Renzi. Esso favorisce solo il suo partito e addirittura taglia fuori i sui attuali partner,costretti(sifaperdire!)adesserealleatifinoall’ultimogiornodellalegislaturaepoi postidifronteall’alternativatral’annessionenelpartitodelpresidentedelConsiglioeildover spiegareaiproprielettoricomesipossagovernareinsiemefinoalgiornoprimaepoipresentarsi comealternativialleelezioni”. 10AGOSTO LAGRANDESTRATEGIADIVLADIMIRPUTIN RecepTayypErdoganchesoloqualchesettimaneprimaavevaabbattutounaereorussocheper pochisecondiavevasconfinatointerritorioturco,dopoformaliscuse,sièrecatonelsontuoso palazzoKonstantinovskijdiSanPietroburgoperincontrarePutin.Dafondamentalealleatodegli Stati Uniti nel Medio Oriente, il leader turco si è trasformato in un possibile cointeressato alla strategiadiMoscainunpuntochiavenonsoloperl’areamediorientale,maperlastessapolitica europea.,Nell’incontro,siè,infatti,parlatoanchedi“affari”,comelaeliminazionedellesanzioni allaRussiaelaripresadelprogettoperl’oleodottoTurkStreamchepotràrifornirel’Europadasud, sostituendo–loevidenziamoconamarezza-ilprogettodell’Enicancellatoperl’ossequiodiRenzi allapoliticastatunitense,finoallalesionedegliinteressinazionali. Ma,comeavvienenellegrandistrategiepolitiche,l’economianonèlaquestionecentrale,essa seguelapolitica.Infatti,comequalcunohagiàrilevato,(SapellisuIlMessagerodel22luglio)la politica di Erdogan ha come “suo vero obiettivo … ridimensionare il ruolo degli Stati Uniti e dell’Europa in Turchia” e, ovviamente, questo intento coincide con la necessità per Putin di svincolarsidaltentativodegliUSA–edinparticolarediObama–dimantenereMoscainunruolo regionale. QuestasvoltaconsenteancheallaCinadiinserirsinelgiocoperinvestiresullanuovaviadellaseta e,nonacaso,sullaSiria–snodostrategico-leposizionirussaecinesecoincidono. Quello che colpisce maggiormente della iniziativa del leader russo è la sua capacità di uscire dall’angolo nel quale sistematicamente Washington tenta di chiuderlo. Così è stato sulla Siria, analogamentesull’UcrainaedoraneiriguardidellaTurchia. Nonsoloèunalezioneperl’Europa,masarebbeancheunaoccasioneperchéilContinenteinizia pensare una strategia di interesse geopolitico a scala europea, senza farsi condurre per mano dallapoliticaesteraamericana. 12AGOSTO “UNARIFORMACRICCAIOLA“ Sulnumerodiluglio/agostodellerivistaStudiCattolicimensiledistudiediattualitàcheperla partediteologiaseguegliinsegnamentidiJosemariaEscivàappareunarticolodiLodovicoFesta sul referendum confermativo delle riforme costituzionali dal titolo già di per sé indicativo: In ottobre,attenzioneanonsbagliare”. Aldilàdeglispecificicontenutidellariformaloscrittorecritical’indirizzocomplessivodeldisegno politicodelpremier:“Siamoinpresenzadiunaconsorteriachevuolegovernareunanazioneallo sbando,perdelegadipoteriglobaliediStatieuropei,dallalorofortiquandoriesconoaincludere il più ampio arco di realtà politiche e sociali nazionali”. “La soluzione che Renzi ha in testa - prosegue – frutto non dell’ambizione di un nuovo dittatore ma dei disegni piuttosto di un ciccaiolodastrapaese(copyrightRinoFormica)èunsistemachesireggesullospingereunlargo arco di forze ai margini delle istituzioni ( a destra la Lega a sinistra i grillini ) creando così uno spaziopergovernareassecondandopoterineutriesovranazionaliconsideratisostanzialmente incontestabili”.“Ilprogetto-secondol’analisidiFesta-nonèprivodirealismo:visonopotenti forze innanzitutto internazionali che lo sostengono e vi è anche una elaborazione teorica centratasullosvuotamentodellademocraziapoliticachelogiustifica”. Lariformacostituzionaleèconsideratoun“provvedimentorozzoesbagliato”.“laCostituzione– precisa–puòesserecambiatainmegliodachiabbiaunagrandevisioneeimpongaunariforma sistemicadafarpoiassorbireallanazione”ecital’esempiodiCharlesDeGaulle,ma,chiarisce, “nonècertoquestoilcasodell’attualeriformacriccaiola”. 14AGOSTO “SONOSOLOUNOCHEHAAVUTODEIGRANDIMAESTRI” Cosìsiesprimeva–raccontaSilviaGuidisul’OsservatoreRomano–EttoreBernabei,quando,nelle interviste,glisichiedevadi“definirsiconunafrase”. E’mortoungrandevecchiocheèstato,giornalista,managerpubblicopiùcheprivato,direttore della RAI e, in ultimo, fondatore della “squadra Lux” che, con la collaborazione di figli e nipoti, producefiction“perriportareilrapportoconDioalcentrodellacomunicazione”. Nelle parole di rievocazione non ci convincono quelle di suo genero , il giornalista - peraltro capace–MinolichenetentasuIlGiornaleunritrattogradevoleasinistra(“nominòEnzoBiagi direttoredelTG1”,“aprìletribunepolitichealleopposizioni”,“valorizzògrandinomi:traglialtri Zavoli, Camilleri, Fabiano Fabiani, Furio colombo” ). Il “vecchio” era quanto di più ostico per la nuova sinistra vezzeggiata da finanza e massoneria. Denunciò nel libro intervista con Giorgio Dell’Arti, “L’uomo di fiducia”, la vicenda del Britannia non escludendo l’influenza della Massonerianellevicendepoliticheitaliane.Eratoscanoequindiavevaavutomododiosservare questo fenomeno a partire dalla regione dove venne fondata la prima loggia d’Italia. Era stato presidente dell’Italstat quell’importante strumento dell’economia pubblica che, insieme ad altre realtà imprenditoriali aveva contribuito allo sviluppo ed alla modernizzazione del Paese. La sua concezione della cristianità si identificava con quella dell ‘Opus Dei, la sua lettura delle cose d’Italia coincideva con quella di Amintore Fanfani con il quale collaborò addirittura anche in qualchemissionediplomatica.Chefuperlui,senz’altrounodeigrandimaestri,oltreaisacerdoti cheavevafrequentatodagiovane. L’Italia del tempo di Bernabei era ancora un Paese che esprimeva personaggi che sapevano interpretare la realtà e lavorare per migliorarla, che univano cultura, esperienza, saggezza, coraggio.L’Italiadellapoliticafortenonpiegataallavolontàdeipoteriedegliinteressi,internied internazionali. Una Italia ancora cattolica che non si vergognava di esserlo e che , anzi, in ciò vi ritenevaessercileragionidel”primato”. 18AGOSTO ILDOPPIOEURODIJOSEPHSTIGLITZ Il Nobel Stiglitz, come si sa, oltre a essere stato uno dei consiglieri economici di Clinton è intervenuto spesso criticando l’Euro e considerandolo una delle cause della stagnazione economicadell’Europa. Rilancia la sua critica alla moneta unica in questi giorni anche perché sta uscendo un suo libro dedicatoall’argomento:“L’euroelasuaminacciaalfuturodell’Europa”.“E’importantecheci siaunatransizionefuoridall’euro,conundivorzioamichevole,possibilmenteraggiungibilecon unpassaggioadunsistemadieuroflessibile,conun’areapiùfortealNordeunapiùdeboleal Sud”. Le reazione , come prevedibile, sono state assai polemiche anche se attenuate nei toni per l’autorevolezza del personaggio. Senza addentarci nel merito delle argomentazioni che rinviamo alla lettura del libro ci soffermiamo sul punto che l’economista ritiene non perpetuabile nell’attualestatodellecoseecioèildebitopubblicodeglistatimeridionalidell’Europa:unvero macigno da rimuovere attraverso una loro “ridenominazione”, cioè una svalutazione attraverso meccanismipiùflessibili. Ora a parte ogni considerazione di tecnica economica è evidente che la montagna di debiti che l’Italiaeglialtripaesihannoaccumulatononsaràinnessuncasorimossaanchesesiattuassero feroci politiche di riduzione della spesa pubblica anche perché politicamente impossibili da proporreeneppuresedovessetornareacrescereilPil,maisufficientementeingradodiridurredi qualchedecinadipuntiundebitoormaigigantesco.Allorachecosarappresentaquestodebitose nonilcondizionamentoperenneallapoliticadeglistati.Inparticolarel’Italiadamoltiannidetiene unodeimiglioriavanziprimari,cioèladifferenzatraentrateeuscitedellostatosenzailcaricodel rimborsodellerateedegliinteressisuldebito.Ildebitoèunacordaalcollo,un“vincoloesterno” allalibertàeconomicaesocialedelloStatononneiriguardidibanchecentralipubbliche,nédei propricittadinicheprestanosoldialloStatoacquisendotitoli,poichéquestaèsolounamodesta parte del debito complessivo. Il debito è collocato per la maggior parte presso banche private internazionali , così come è avvenuto nell’ultimo ventennio con la globalizzazione finanziaria. GianoAccamesosteneva,asuotempo,ederaall’iniziodiquelfenomenodifinanziarizzazionee di globalizzazione che poi divenne enorme , che “la finanza ha espropriato la democrazia” , restringendolalibertàdeglistatiedeiparlamenti,riducendoilbenesseresocialeegliistitutidi difesadeipiùdeboli,impoverendointerecategoriechepotevanodefinirsidicetomedio. OraletesidiStiglitzpotrebberoaprireunconfrontoseriosuquestitemi,tuttaviasaràdifficileche emerganopolitichechetentinodisottrarrelademocraziarispettoaquestovincolo.Lafinanzaeil suo potere non si celano solo nei conti della grandi banche, ma, attraverso organizzazioni non governative,media,multinazionalieuniversità,hannoinvasoecondizionanoilmododiesseree dipensaredegliuomini,privandolidellalibertàedellacapacitàcritica. 21AGOSTO L’UOMOCHESUGGERIVAAIPOTENTIORAACOLLOQUIOCON“ILGIOVANECAUDILLO“ EugenioScalfariperdecinediannièstatoilgranconsiglieredelpotereitaliano.Haconosciuto, intervistatoe“consigliato”tutti. Agiugnoinoccasionedella“Repubblicadelleidee”avevaintervistatoRenziedisseallorochese noncambiavalaleggeelettoraleavrebbevotatoNoalreferendumsullariformacostituzionale. Allavigiliadell’incontrodiVentoteneritornaacolloquioconilpremierequestavoltaconunpo’ piùdipiaggerianeelogial’azionepolitica,asserendoche“ilsuoruoloeuropeostacrescendo”. Pertanto, ne deduce, che il premier italiano potrebbe dare nell’incontro a tre la linea e, soprattutto, lanciare la proposta di istituire la figura di un Ministro delle finanze europeo, tesi sostenutaanchedaDraghi.Peccatochediquestaideanonsenevedràtraccianeipropositifinali dell’incontro.DelrestolepropostediScalfarinonhannomaiavutograndesuccesso. Nonabbiamomaiavutograndesimpatiaperl’exfondatoreedirettorediRepubblica,anchesegli riconosciamounagrandeprofessionalità,appresadaArrigoBenedetticheasuavoltafutributario della straordinaria vena culturale e giornalistica di Leo Longanesi. Dell’ appartenenza a questa grande scuola giornalistica , Eugenio Scalfari, non ha acquisito quel tono aristocratico e anticonformista che appartennero a Benedetti e Longanesi, ma spesso ha espresso invece toni accondiscendentiversoilpotereistituzionale,sempreparzialmentemescolatoadunaimpronta professionale. Proprioperaverrincontratotuttinonpuònonaverprovatodisagionelconferireconl’exsindaco di Firenze che Paolo Ostellino – tempra assai più coriacea – ha saputo, sferzatamente, definire come“ungiovanecaudillo,maleducatoditalento”. Unaregolasportivasconsigliadiproseguirelacarrieraquandononsièpiùingradodicompetere adeguatamente.SulvialedeltramontoScalfarisiaccontentadifarelosparringpartnerdel giovanecaudillo. 22AGOSTO CARRONCANCELLAGIUSSANI Nonfapiùnotizial’allontanamenodiCLdiCarronrispettoaquelladidonGiussani. Rimini da tempo ha smesso di costruire la diversità di CL e si configura sempre più come una passerellaistituzionaletral’”antiegemonismo”diCarroneleesigenzeoperativedellaCompagnia delleOpere. Tuttavia,comeavvienespessoneicambiamenti,nonsipalesaladiversitàrispettoalprecedente conunacriticaevidente.Silasciascorrereilnuovoequestobasta. Nell’intervistaalCorrieredellaSera,tuttavia,questavoltaCarronrendeesplicitalasuadiversità rispetto a Giussani con una critica che pur nel felpato eloquio del religioso , appare drastica e pococaritatevole. Alla domanda dell’intelligente Paolo De Vico sulla milizia di CL contro la secolarizzazione ed il Sessantotto, la guida spirituale risponde con decisione: “ Don Giussani spiegò ex post che ci eravamomossidauna‘insicurezzaesistenziale’,avevamoaccettatolostessocampodigiocodi coloro che criticavamo” e precisa “ alla fine siamo stati una presenza reattiva quando avremmo dovutoessereunapresenzaoriginale.CLperviverenonhabisognodiunnemico.Evaleanche perl’Islam”. Paroledurissime.Vieneconsideratounerrorelacriticaalsecolarismo,all’edonismosessantottino, alnichilismodelmoderno,alrelativismodiunacertaculturaeteologia–definito“dittatura”da BenedettoXVI–alpensierounico,veicolatodal“potere”,chesieradiffusoinqueltempodalle università alla società, nei media e nelle case editrici. CL con la forte ispirazione di Del Noce compresetuttoquestoeproprioperlasua“originalità”potetteintervenireformandotantigiovani .Oratuttoquesto,secondoCarron,fuunerrore:lasualineaègiuntaalpuntodinonritorno.CL siè“liberata”didonGiussani. 23AGOSTO VENTOTENE,MESSINA…MAL’EUROPARICHIEDEALTRO Con enfasi, sui media si è dato grande risalto all’incontro di Ventotene tra Melkel, Hollande e Renzi,sullelontaneormedelManifestodeglianni’40.Allacrisil’Europaormainonrispondeconla politica,maconlamediaticità. Nessunasostanzaemoltademagogiaconl’usodiincrociatoriefanfare,tantoèverocheunodei pochiosservatoriseridellecoseinternazionalicomeSergioRomano,nelfondodelCorrieredella Sera ha scritto: “ E’ stato giusto, in questi giorni, ricordare l’importanza del Manifesto di Ventotene nella storia dell’integrazione. Ma esiste un altro ricordo, forse più calzante, a cui dovremmo ispirarci”. “Nel 1954” continua l’ex ambasciatore “dopo il voto contro la Comunità europea di difesa nel Parlamento francese, i leader e i partiti europeisti furono investiti da una ondatadiscetticismoedipessimismo.ReagironoconunaconferenzachesitenneaMessinanel giugnodel1955egettòlebasiperlaistituzionedelMercatoComuneaRoma,inCampidoglio, nel 1957”. E nelal comunità economica europe. indicati nell’importante settore strategico dell’energiaatomicaMessina,undiciannidopofudiscenalapolitica.Oggi,infatti,piùchediun riferimento ideale c’è bisogno di un costrutto politico . Nel 1955 l’Italia invitò i 6 ministri degli esteri dei Paesi, cioè tutta l’Europa politica, esclusa la GB che seguiva un disegno diverso e alternativo, perché fallita la CED per colpa della Francia, si dovevano individuare le linee e i progettiperlaripresadiunapoliticadiintegrazioneechefuronoindicatinelsettorestrategico dell’energiaatomicaenellacomunitàeconomicaeuropea.Il1955aMessinaful’eventocruciale perilrilanciodeldisegnoeuropeistaCertoil“funzionalismo”cheguidavalescelte,allalunga,si risolse nella tecnocrazia di Bruxelles ( a Messina fu istituito un “comitato di esperti” ) e nella preponderanza del ruolo delle banche ( il solo disegno economico, fallito quello della politica esteraedidifesa,sfociòinquellofinanziario). L’Europadiogginonpuòcontinuareadesseregovernatadallasovranitàfinanziariaedhabisogno, penailfallimento,diunapoliticaforte.AVentoteneitreprimiministridiunaEuropadei27non nerappresentanolaguida,infondoanchelostessoassefrancotedescocontaormaipoco.Gli stati sono condizionati perfino dalle sfide elettorali interne: è difficile guidare un continente se nonsiècertineppuredelpropriopotereinterno.Ilritornoagli“idealifederalistidiSpinelli”hail saporediunafugadaunaimpotenzapoliticaperunaEuropachenonriesceagestireneppurele quoteperl’immigrazione. 25AGOSTO “ITALICUM”DISCONOSCIUTO EugenioScalfariversusMatteoRenzi.Purrivalutandoloeaffermandoche“ilsuoruoloeuropeo stacrescendo”,ildecanodeigiornalistiqualchegiornofa’lohaavvertito:seperdeilreferendum ”dovràcambiaremestiere”e,perevitarlo,haunastrada“laleggeelettoralevaprofondamente modificata”. Anche tempo addietro era stato esplicito: “se non modifica l’italicum voterò No al referendumcostituzionale”.IlfondatorediRepubblicafapartediquelmilieuche,asuotempo,lo prese per mano , lo ha condotto alla vittoria delle primarie e alla segreteria del pd, fino alla Presidenza del consiglio. Renzi è avvertito. Per adesso ha pensato bene di rivedere la personalizzazione del referendum che con altezzosità e leggerezza aveva scelto. Sulla legge elettorale – come non è nel suo costume – al momento se ne è tirato fuori, ma fa trapelare disponibilità. Nelsuostessopartito,apartelaminoranzasempreprontaalpenultimatum,sifannosemprepiù numerose le prese di posizione per un cambiamento della legge elettorale. Inizialmente per ammetterelecoalizioni,poimanmano–esoprattuttodopoirisultatidelleamministrativeconla drastica sconfitta di Fassino a Torino – a guardare con sospetto al ballottaggio è stato anche qualche esponente “renziano” ( Galli , Fiano, Rughetti ) ; infine su queste preoccupazioni era calata l’intervista di Giorgio Napolitano al Foglio del 20 luglio : “ una revisione del sistema elettoralecredosiadaconsiderare,nelsensodinonpuntareatuttiicostisulballottaggio,che rischia , nel contesto attuale , di lasciare la direzione del paese ad una forza politica di troppo ristrettalegittimazionenelvotodelprimoturno”.Criticaimportanteperilpd,sensibileairischi cheilpartitocorrerebbe.Tuttaviaanchequestaautorevole“considerazione”indurrebbeRenzia muoversi secondo quella logica che Gaetano Quagliariello definisce basata sull’ennesimo “ interventosulleregoleistituzionalidettatodainteressidiparteecontingentienondaunavisione lungimirante”. Così come la decisione di impedire le coalizioni “anche al secondo turno”, fece emergerelastrategia–erailtempoillusoriodelpartitodellanazione-diuna“annessionealPd”, difficiledaspiegareaglielettoriperglialleaticentristi. Ritocchiinsufficienti,modificheinteressateeprivedirespiro,allarmismieconfusione.L’Italicum sta subendo un inesorabile processo di disconoscimento. Il sospetto, però, è che anche questo rientrinellastrategiaelettoralediRenzi,peralleggerirelecritichesulleriformecostituzionaliefar vincereilSi.Poisivedrà. E’evidenteallorachesulleregoleelettoralioccorrerebbefareunpo’dichiarezza,riflettendosu alcunipuntinodali. L’argomento che con quelle attuali si potrebbe verificare la vittoria di un partito antisistema è importante,maanchetroppoviziatodauninteresse,allimite,pocodemocratico.Laquestione fondamentalenonèquelladiconoscerelaseradellevotazionichihavintoleelezioniegovernerà –comesièsbandieratocontinuamentelungotuttol’iterdell’attualeriforma,-maqualiforze politicherappresentinolamaggioranzaelettoraleequindisianolegittimateagovernare.Nonpuò essere–paradossalmente–laCortediCassazionehavalidareilvincenteagovernare,maglieletti in Parlamento, perché se il modello politico è, senza infingimenti, quello parlamentare e non presidenziale,questaèlasolastradapoliticacostituzionalmentestabilita.Ilmodellopoliticoche laleggeelettorale,inmodosurrettizio,propone,èquelladell’elezionedirettadelpremiereche consentirebbealsuopartitodieleggersidasolotuttigliorganidigaranzia,senzaqueicontrappesi chesonopresentiintuttiisistemipresidenziali. Unmeccanismodivoto,poi,nonpuòtrasformareunaminoranzaelettoraleinunamaggioranza parlamentare; non a caso proprio su questo punto la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle regole precedenti, con le quali è stato eletto l’attuale Parlamento, perché troppoaltoilpremiodimaggioranza. Inquantoal“recentetripolarismo”,ragione–secondoNapolitano–perevitareildoppioturno, occorrerebbeaffermare,invece,unaltroconcettoecioècheilpluralismodelleculturepolitiche italianerenderischiosorestringerleinun“lettodiProcuste”cheassegniunicamenteapochissime forze ( due-tre ) la rappresentanza parlamentare . Il rispetto per questa specificità potrebbe renderepossibileadottareunproporzionalismocorrettochelimitileforzediminorconsenso (esempio3–5percento)adundirittoditribunaedallealtre(oltretalesoglia)assegnerebbe unarappresentanzacherisulterebbepotenziata,masempreproporzionataalconsensoeffettivo. La formazione di governi di coalizione – essendo difficile che una forza politica ottenga la maggioranza assoluta – verrebbe resa più stabile con la norma della sfiducia costruttiva che costituisce una sorta di vincolo di programma e che in Germania, ha consentito stabilità di governo , non solo con il sostanziale bipartitismo, ma anche nell’attuale proliferazione partitica. Peraltro, anche la possibile necessità di isolare posizioni politiche che, pur ottenendo un ampio consenso, risulterebbero influenzate da tendenze antisistema, avverrebbe attraverso accordi maggioritariche,innomediunatuteladelleragionifondamentalidellaCostituzione,potrebbero governare su di un programma di compromesso . Questo presupporrebbe che , una volta per tutte,siabbandoniquellimiteculturaleepoliticocheperdecenni-daldopoguerrae,purtroppo, ancorpiùdaglianninovanta-havistolareciprocadelegittimazionetraleforzepolitichee,quindi, l’impossibilitàdistabilireunaconvintacomunebasediadesioneall’ideacheè,soprattutto,ilvoto popolarealegittimareunaforzapolitica,oltrechel’adesionecompletaaiprincipidemocraticie costituzionali. Insomma,ladifficilecondizionepoliticaeistituzionaledell’Italia,imporrebbechesiabbandoni quell’eternogiocotatticoedegliinteressidiparteeneltemporimasto,primadellosvolgimento delreferendum,sitorniaconfrontarsisullaleggeelettorale.Ildilemmahaunasuasemplicità:osi cambianoprimaleregoledelvoto,riaprendo,inqualchemodo,alproporzionalismoosivotaNo sudiunariformacostituzionale,definitadaautorevolicostituzionalisti“pasticciata”e“nébella, nécondivisa”. 27AGOSTO TERREMOTOADAMATRICE.DOPOLACOMMOZIONECOMERICOSTRUIRE? Maicomeinquestegranditragedieciaccorgiamodicomelecomunitàsianounmondopienodi valoriediumanità.Cirendiamoche,soprattuttoneipiccolicentri,lavitaèunaimmensarealtà fatta di affetti , di beni , di cose semplici, ma ricche . A volte siamo indotti a pensare che la quotidianitàinquesticomunioneiloroborghiminorisiatropposempliceepocoutileedinvece scopriamo,purtroppoinquestecircostanze,che,èinessechesimanifestaconpiùcompiutezza l’uomo,lafamiglia,illavoro,lerelazionisociali.Tutto. Edèsconvolgentepensarechequestavitapoggiatasullarealtà,vengaannullatadaunevento chespazzaviatuttoquesto.IlbollettinodellaProtezionecivilecheaggiornailnumerodeimortie dei salvati dalle macerie non può dar conto di ciò che ogni singola vittima ha rappresentato. Ci pensanoiquotidianioletrasmissionitelevisiveaoffrireadunpubblicopiùcuriosochecommosso ilricordodiciòcheognunoharappresentato.Maquestoèunricordoeffimerochedurailtempo diunascoltoodiunalettura,mentresarannoiparentiivicini,gliamici,acercaredicolmare,con unricordoindelebile,ilvuotoche,improvvisamente,sièaperto. Pur nella comprensione per le esigenze dell’informazione non ci entusiasma la pietà mediatica, mentresentiamoinveceilbisognodipregareperlevitespezzateconsemplicitàepartecipazione enonconilclicdeltelecomando.Anchel’assediodelleintervisteaisoccorritori,distraendolidal lorodurissimolavoro,noncipiace.Persaperelasituazionecibastanoibollettinieleconferenza stampa della protezione civile. Ci entusiasma la gioia del vigile del fuoco per una bimba salvata chesiesprimeinmezzoallerovineedaquellichefannosquadra.Unagioiasenzatelecamereè ancorapiùgrande. Mentre ci affliggono questi pensieri sentiamo le prime dichiarazioni sulla ricostruzione velate dall’intento politico . Ricostruire Amatrice lì dove era è giusto perché è una storia di secoli che neancheilterremotodevecancellare.Tuttaviasappiamo-emoltifannofintadiignorare-che unaricostruzionedeicentristoricirichiede,perunaseriediragioni,tempilunghichevannodai cinque ai dieci anni. E nel frattempo ? Una cosa deve essere evitata : quello che successe tante volteechesièverificatoanchenelterremotodiquattroannifa’inEmiliaecioèl’usodicontainer ocaseprefabbricatechesonoinvivibili.Conintentisquisitamenteesolopoliticisicriticanolecase realizzate a l’Aquila dal governo Berlusconi che consentirono dopo tre mesi agli sfollati di poter abitareinabitazionepiùchedecenti.RenziconungestomediaticoèandatoaparlareconRenzo Piano . Ma cosa c’entra un Archistar con una soluzione che richiede conoscenza di procedure, capacità di mettere su cantieri e soluzioni territoriali locali difficili, ma da realizzare in tempi di emergenza? Sarà come sarà . Non è il tempo delle polemiche, per decenni pane quotidiano della sinistra, ancheinmomentineiqualioccorrevacoesionenazionale.Sidecidanelgirodipochissimigiorni cosa fare e dove fare per l’emergenza, mentre si pensi a come ricostruire il Paese dove era e comeera.Dopotanteparoleequalchecommozionemediaticaditroppononcifateassisterea scene del passato anche recente che ben conosciamo. Date soluzioni immediate più che dignitose e non fate vivere a questa gente ,che ha perso tutto, anche l’onta di passare anni in ghettidiprefabbricati.InEmilia,dopo4anni,ancoraunterzodeiterremotativiveinabitazionidi fortuna, fu una scelta del presidente regionale Errani. Queste cose in Italia non debbono più accadere.L’autorevole“nonvidimenticheremo”devecominciaredaqui. 31AGOSTO L’UCCISIONEDIALADNANIDIMOSTRACHEADALEPPOSICOMBATTELABATTAGLIADECISIVA Con tutte le prudenze per eventuali false comunicazioni, l’agenzia dell’ISIS ha annunciato che il portavoce del movimento – personaggio di estremo rilievo nell’organizzazione - è stato ucciso mentre si trovava ad Aleppo . Non è chiaro per mano di chi, perché nella città siriana operano russi,ribelli,curdiegliStatiUniti.Certoèchequestapresenzaelasuauccisionedimostranoche ad Aleppo si combatte una battaglia decisiva per la presenza del terrorismo jihadista e per la permanenza del regime di Assad . Le esitazioni di Washington e la pressione dei media per una tregue umanitaria - senza contare che i russi stessi avevano sperimentato l’impossibilità di realizzarla-avevanosollecitatounapausadegliscontriedeibombardamentinellaCittà.Tuttavia anche un osservatore serio come Sergio Romano aveva scritto su Il Corriere della Sera del 13 agosto “l’impossibilità di un ponte per Aleppo” perché “Gli interventi umanitari sono possibili quandotutteleparticombattenti,ancheseperragionidiverse,hannointeresseapigliarefiatoperqualche giorno”.”Ma–avevaconcluso-quando,atortooaragione,gliattaccantiritengonodiessereinvistadella vittoria, come in questo caso, sperare che interrompano le operazioni è probabilmente illusorio. Assad e Putin sono autoritari e spregiudicati, ma anche molti generali democratici, durante la Seconda guerra mondiale,nonsisonocomportatidiversamente”. Questauccisionedimostraquindichenelloscontrodecisivosiarriveràfinoinfondo,mentregliargomenti “umanitari”,purrispettabiliinunconflittonelqualetuttihannomessoqualcosaperrenderloquantopiù cruento possibile , velano spesso interessi strategici differenti e, forse, qualche cedimento o sottovalutazioneneiriguardidelterrorismo.