Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico

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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa
Venerdì 13 marzo 2015
Rassegna Stampa realizzata da SIFA
Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende
20129 Milano – Via Mameli, 11
Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587
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Rassegna del 13 marzo 2015
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Corriere Dello Sport
19
Sciabile tocca quota 1000 e lauto diventa sociale
1
Corriere Di Como
6
Briantea per la champions cantorini a caccia del pass
Il Biellese
33
Disabili verrengia esalta la phb a loano
4
Il Centro
38
Giovanni di sante secondo nel trofeo baia del re
5
Il Giorno (varese)
8
Cimberio sfida continentale c leurolega
Il Mattino Di Padova
45
il calcio paralimpico unopportunit per i cerebrolesi
7
La Nuova Del Sud
30
Collezione pi preziosa
8
La Prealpina
45
A malnate debuttano le sfide di eurolega 3
La Provincia Di Lecco
28
Le vecchie guzzi in passerella anche a roma
Massimo Moscardi
L. Pardini
M. Turri
2
6
10
11
La Settimana Di Saronno46, 4 Vince due volte il tumore e si fa tagliare la gamba che non lo regge pi per poter
tornare a correre
La Stampa
1, 13 Per la prima volta la disabilit si batte alla pari
12
La Stampa (biella)
55
Fisdir gli atleti biellesi al via della stagione
21
Metropolis
30
Lo sport abbatte ogni diversit
22
Mondo Padano
16
In baslenga gli azzurri di atletica leggera
23
Tuttosport (piemonte)
4
Dal po allolanda un otto disabile fa il gran balzo
17
Enrico Capello
24
SciAbile tocca quota 1000
e l'auto diventa "sociale"
E dire che, 12 anni fa, era partita sottotono, per far provare l'ebbrezza dello sci a ragazzi meno fortunati, che
mai avrebbero trovato accoglienza in una scuola di sci
tradizionale. E le macchine,
per una volta, c'entrano solo
in parte.
Oggi il Progetto SciAbile di
Bmw Italia continua a riscuotere successo e dal 2003, anno
dell'inizio del sodalizio con
la scuola di sci Sauze d'Oulx
Project, la prima scuola di sci
per disabilì ha permesso a oltre 800 persone di assaporare
il piacere di sciare. Quest'anno sulle piste di Salice d'Ulzio tre superospiti hanno festeggiato con maestri e ragazzi della scuola di sci l'importante traguardo di cinque
medaglie vinte all'ultima edizione di Special Olympics: il
campionissimo AlexZanardi,
vera icona del sodalizio e reduce da un incidente con la
sua handbike che gli ha impedito di sciare coi ragazzi; Davide Civaschi in arte Cesareo,
chitarrista del gruppo Elio e
le Storie Tese; Filippo Carossino, campione di basket in
carrozzina, alla sua prima volta su una pista da sci.
Grazie a un team di venti maestri della scuola, solo
nella stagione in corso sono
Didascalia xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj. CREDITO
già oltre 135 i partecipanti al
progetto. Obiettivo è arrivare
a 200 partecipanti entro fine
stagione. Quanto mai eterogenea la partecipa/ione: il 39
per cento sono dor me, il range di età va dai 6 ai 70 anni.
Progetto SciAbile sottolinea come lo sport possa fungere da strumento ( l'inclusione sociale, sociali/zazione e
innalzamento della qualità
della vita. L'esperienza è talmente coinvolgente da aver
fatto nascere unap.irte agonistica inaugurata sotto la guida
di Davide Gros, oggi tecnico
della squadra italiana di Sci
Alpino per la Fisip (Federa-
zione italiana sport invernali paralimpici): alcuni allievi del Progetto SciAbile hanno esordito quest'anno a La
Thuile alla manifestazione
nazionale di Special Olympics dimostrando grinta e determinazionefindalla prima
gara.
Passare dal Salone di Ginevra, con la consueta sfilata di belle macchine a questa "applicazione" o funzione
sociale delle auto regala una
prospettiva e una dimensione più coerente anche ad un
motore più performante.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
p.a.
ERIPR0DUZI0NE RISERVATA
Pag. 1
Briantea per la Champions
Cantorini a caccia del pass
Q team di basket paralimpico è a Tolosa
Alle 13.30 la prima sfida con il Fundosa
In Francia
A Tolosa
oggi e domani
l'Unipol-Briantea
è impegnata
nel girone
di qualificazione
per la Final 8
di Champions.
Su cinque
formazioni solo dui
passeranno
il turno
Cantù chiama Europa. Mentre
mercoledì scorso la FoxTown
ha terminato la sua avventura
in Eurocup, ora tocca all'Unipol Sai-Briantea. Un testimone prestigioso, quello che passa alla formazione di basket
paralimpico, che vuole conquistare la fase finale della
Coppa dei Campioni.
I canturini del presidente Alfredo Mason arrivano carichi a
Tolosa, la città francese che
ospita il girone di qualificazione. In Italia, infatti, la formazione allenata da Malik Abes
ha dominato il campionato e
ha già ottenuto il pass per la finale-scudetto, che sarà contro
Roma.
Oggi e domani, dunque, l'obiettivo è ottenere il pass per
la finale della Champions, in
calendario dall'I al 3 maggio a
Giulianova. Lo scorso anno la
Briantea chiuse quarta in questa competizione.
Un cammino che non sarà
semplice: alla Final8 accederanno, oltre agli organizzatori
(TAmicacci Giulianova) e al
Galatasaray, detentore del titolo, le sei migliori squadre europee, selezionate attraverso
tre gironi molto duri. Ogni
gruppo vedrà scendere in campo cinque formazioni: le prime
due qualificate potranno sognare la Champions Cup, chi si
piazza al terzo posto dovrà ridimensionare le aspettative e
puntare alla André Vergauwen
Cup (24-26 aprile a Getafe, Spagna), mentre le quarte classificate saranno dirottate sulla
Willi Brinkmann Cup (24-26
aprile a Saragoza, Spagna).
Il programma che attende i
canturini non è certo facile:
nel girone francese, tra gli altri, ci sono i vicecampioni
d'Europa del Fundosa (il match oggi alle 13.30). Le altre interlocutrici sono il Beit-Halochem Haifa (Israele), i padroni
di casa del Tolosa e l'altra formazione transalpina Hyeres
Handi.
«L'anno scorso per noi è stata un'esperienza fantastica, il
quarto posto europeo è stato
un grandissimo traguardo - af-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
ferma il presidente Alfredo
Marson - Certo, ripensare alla
semifinale persa negli ultimi 2
secondi fa ancora male. Eravamo a un passo dal sogno».
«Oggi dobbiamo fare tesoro
di quell'esperienza - aggiunge
il massimo dirigente - abbiamo un bel gruppo, composto
proprio per superare anche le
sfide più difficili. Se tutti praticheranno umiltà e coesione,
sono certo che ci potremo togliere belle soddisfazioni. Sarò
a fianco della squadra a Tolosa, perché in questi momenti
la tensione mi impedirebbe di
stare a casa sereno. Del resto,
nel bene o nel male, sono un tifoso prima che un presidente».
Coach Malik Abes dal canto
suo afferma: «Serve la massima concentrazione perché l'obiettivo è molto delicato, vogliamo tornare a giocare la finale di Coppa dei Campioni, a
maggior ragione perché sarà in
Italia».
Ma il girone di qualificazione
di Tolosa non è dei più sempli-
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ci: «Ci troviamo a dover fronteggiare una delle squadre più
forti d'Europa, il Fundosa. Sarà cruciale vincere contro di
loro, altrimenti la nostra strada si farà molto in salita - af-
ferma il tecnico - In secondo
luogo, la difficoltà è data anche dal programma: giocheremo quattro partite in due giorni. Non serve solo molta calma, ma anche tanto fiato. Le
energie fisiche, con questi ritmi, sono da centellinare. Quindi in ogni partita dobbiamo
sempre fare i conti anche su
questo aspetto».
Massimo Moscardi
Il presidente
Abbiamo un
bel gruppo,
composto
proprio
per superare
anche le sfide
più difficili.
Serviranno
umiltà
e coesione
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 3
DISABILI
Verrengia esalta la Phb a Loano
Si sono tenuti a Loano
gli Italiani di nuoto Fisdir invernali. Per la
Phb, presente Francesco
Verrengia, che è giunto
1° nei 200 rana senior, 2°
nei 50 rana e 3° nei 100
rana, un risultato frutto
del grande lavoro del
tecnico Guido Gardini.
Prossimi appuntamenti, i meeting regionali e i campionati regionali ad Asti. Nella foto Verrengia e Gardini.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 4
Giovanni Di Sante secondo
nel trofeo Baia del Re
Mountain bike, a Roseto nella prima prova della Coppa Abruzzo-Molise Uisp
si impone il maceratese Calcagni. La Corradetti prima tra le donne
» ROSETO
Sono stati oltre cento i bikers
(tra Abruzzo e Marche) che,
sfidando l'improvvisa coda
invernale d'inizio marzo ed il
suggestivo sfondo offerto dalle montagne imbiancate del
Gran Sasso, si sono dati appuntamento, domenica scorsa a Cologna Spiaggia (Roseto) , per la prima prova della
Coppa Abruzzo-Molise Uisp
di specialità. Nello specifico
si trattava del terzo trofeo
"Baia del Re", gara riservata
alle mountain bike ed organizzata dal Team Go Fast,
lungo u n percorso di sei chilometri caratterizzato da lunghi sterrati, distese di uliveti e
divertenti passaggi in single-track, con partenza ed arrivato previsti in contrada
San Salvatore. Ad aggiudicarsi l'ambito trofeo è stato Jarno Calcagni (secondo successo stagionale per lui) dell'Asd
Bikers Racing Team, primo
nella classifica assoluta ed in
quella riservata alla categoria
A2. L'atleta di Macerata ha
letteralmente dominato la
prova, restando in testa dall'
inizio alla fine e costringendo
i suoi inseguitori a lottare so-
lo per i restandi due posti del
podio. Conquistati, nell'ordine, da Giovanni Di Sante del
Team Go Fast (particolarmente abile nella parte sterrata) e da Fabio Vecciolini,
tesserato per la stessa società
del vincitore. Da segnalare
inoltre l'ottimo quinto posto,
nella categoria A2, ottenuto
dall'azzurro
paraolimpico
Pierpaolo Addesi, che ha vivacizzato la gara nelle sue battute iniziali, confermando
u n o stato di forma personale
che lascia ben sperare, in vista dei primi impegni agonistici in Coppa Europa, previsti ad aprile. Tra le donne, invece, la migliore in assoluto è
stata la rosetana Irina Corradetti, seguita a ruota dalla
compagna di scuderia (Asd
Jakymako Team Roseto) Pamela Coccia. «Non è stato facile», il commento a margine
di Andrea Di Giuseppe, atleta
e presidente del Team Go
Fast, «organizzare una gara
di cross country dopo le recenti piogge, m a grazie agli
sforzi di tutto è andata bene,
tant'è che abbiamo ricevuto
gli apprezzamenti generali
dei partecipanti».
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Questo, diviso per categorie, l'ordine d'arrivo finale.
Categoria Al: 1) Giovanni
Di Sante (Team Go Fast); 2)
Alessandro Valente (Bike Pro
Chieti); 3) Luca Codoni (GC
Capodarco Comunità).
Categoria A2:1) Jarno Calcagni (Asd Bikers Racing Team); 2) Fabio Vecciolini
(idem); 3) Fabrizio Iaconi
(Bikers in libertà).
Categoria A3: 1) Pierluigi
Quadrini (Asd Bikers Racing
Team); 2) Alessandro Diletti
(idem); 3) Gabriele Patacca
(Asd Master Cycling).
Categoria A4:1) Paolo Pirani (Stella Bike); 2) Luigino
D'Ambrosio (Rampiclub Valvibrata); 3) Valentino Del Coco (Bike Pro Chieti).
Categoria A5: 1) Graziano
Malatesta
(Asd
Master
Cycling); 2) Pio Tullio (Ciclistica L'Aquila); 3) Adamo Re
(Bikers in libertà).
Categoria dilettanti: 1) Andrea Giampietro (individuale); 2) Angelo Pizzuti (Asd
D'Ascenzo Bike); 3) Mario
Griguoli (Vastese in bike).
Categoria donne: 1) Pina
Corradetti (Asd Jakymayo Tea m Roseto); 2) Pamela Coccia (idem).
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Basket in carrozzina Preliminari a Malnate: oggi e domani le partite del Girone A
Cimberio, sfida continentale: c'è l'Eurolega
• Varese
GLI ESAMI, nella vita, non finisco mai, e infatti la neopromossa
Varese è di nuovo chiamata a mostrare il proprio valore. Dopo aver
terminato i playoff scudetto in semifinale, oggi e domani la Cimberio Handicap Sport ospita - tra le
mura amiche del palasport di Malnate - il Girone A del preliminare
di Eurolega 3. Sarà come affrontare una finalissima, perché alla fase successiva passa solo una squadra (la vincente del girone), e per
questo i biancorossi dovranno giocarsi al meglio le loro chance contro i greci dell'Alexander the
Great, i belgi dell'Anversa
Players, i polacchi dell'Iks Gtm
wwm
A C A N E S T R O II team varesino
Konstancin e i russi del Krylia
Barsa. «Siamo onorati e orgogliosi di poter ospitare questa manifestazione - esordisce il tecnico Daniele Riva -. Siamo al debutto in
Europa e vogliamo ben figurare».
Il pass per le final eight, che si
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
svolgeranno il 25 aprile in Olanda, è uno solo. «Dobbiamo vincere tutte le gare - sottolinea Riva -.
Oggi e domani giocheremo due
partite al giorno, e l'input è uno
solo: fare il massimo». Secondo il
coach, il girone non ha una favorita: «Siamo tutte allo stesso livello.
Forse i polacchi del Konstancin
hanno qualcosa in più sulla carta,
ma noi abbiamo il vantaggio del
campo. Giocando a Malnate, infatti, ci aspettiamo il calore e la vicinanza dei nostri supporter». Fondamentale sarà il gioco di squadra: «Tutti i ragazzi dovranno essere coesi e remare nella stessa direzione», conclude il tecnico.
Lorenzo Pardini
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LA STORIA » E PADOVANO L'ALLENATORE DELLA NAZIONALE ITALIANA FISPES
SIMONE PAJARO HA 23 ANNI
«Il calcio paralimpico
un'opportunità
per i cerebrolesi»
» CAMPOSAMPIERO
Un passato nelle fila del settore giovanile di una squadra
professionistica, il presente,
tra le altre cose, come allenatore della nazionale italiana
di calcio della Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) che a Noale, lo scorso fine settimana,
ha portato ventuno tra cerebrolesi e amputati agli arti superiori per il primo raduno
promozionale del 2015.
In mezzo dei gravi infortuni
che ne hanno compromesso
la carriera tra i professionisti,
ma aperto la strada ad un calcio diversamente abile.
Questa in breve la storia di
Simone Pajaro, 28 anni, da
Rustega di Camposampiero
alle giovanili del Montebelluna sino agli allievi nazionali
del Parma con Giuseppe Rossi e Daniele Dessena. Poi una
lesione del legamento crociato anteriore che è l'inizio di
una serie di disavventure fisiche che a 24 anni segnano la
fine si un sogno.
Nel frattempo, a 23 anni, il
conseguimento della laurea
in Scienze Motorie e l'avvio di
una carriera di preparatore atletico prima a Giorgione, oggi
a Montebelluna, in serie D.
Ma in quegli anni anche la folgorazione sulla via di Londra.
«Era il 2012 quando ho visto
in televisione le Paralimpiadi
di Londra e sono rimasto colpito dall'abilità di questi ragazzi con varie lesioni cerebrali che ne compromettono
le capacità di coordinazione e
di movimento, ma che nel calcio a 7 riescono in cose impossibili», ricorda Pajaro.
«Così nel gennaio del 2014
abbiamo fondato il Calcio Veneto for Disable, grazie al consiglio e alle indicazioni di amici come Antonella Munaro,
Claudio Girardi, giocatore e
presidente del Torino For Disable, Giovanni Izzo, Daniele
Zotti, Luca e Silvia Luchena e
adesso siamo qui, con l'appoggio di Figc e Lnd, per dare
maggiore visibilità al calcio
paralimpico nel territorio e favorire un crescente interesse
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Simone Pajaro, 23 anni
verso questa disciplina tra i disabili, i più difficili da contattare e da convincere a partecipare a questo tipo di iniziative».
Una iniziativa simile di svolgerà domani dalle ore 14.30 alle ore 18 negli impianti sportivi Ceron di Selvazzano Dentro con la la finale interregionale di calcio a 5 integrato
Special Olympics, il più diffuso programma di allenamenti
e competizioni sportive per
persone con disabilità intellettiva.
In campo si contenderanno la vittoria finale formazioni come la Vis Patavium Special Team (squadra di Padova), Football Team Anffas
(che si allena a Treviso), Asd
Sport Life Onlus (Montebelluna) e AlpdTrentino (Trento).
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Per la categoria Giovani Donne. Ennesimo alloro per la 18enne lucana
Collezione più preziosa
Terryam D'Onofrio premiata agli Italian Sportrait Awards
Terryana
D'Onofrio in
gara e a
destra alla
consegna a
Roma
dell'ltalian
Sportrait
Awards
ROMA - Premiata e festeggiata dal grande pubblico
presente nel teatro dell'Angelo a Roma per la terza
edizione degli Italian Sportrait Awards (Ritratto dello Sport Italiano) grazie alla fantastica iniziativa culturale di Confsport Italia,
Terryana
D'Onofrio
ha fatto parte dei big
dello sport
italiano. Il
noto Forum
Europeo di
questa Associazione
con a capo
Paolo Borroni, ha dedicato a Roma questa
serata
ai
campioni
dello sport,
condotta da
due volti noti di Sky, come quelli di
Cristina
Chiuso (ex
nuotatrice)
e Fabio Tavelli. La giovanissima karateka lucana a soli 18 anni ha conseguito la vittoria su una nomination di
cui hanno fatto parte campioni anche olimpionici.
Terryana, rientrante nella Categoria Giovani Donne, prima selezionata da
una giuria di eccellenza, ha
saputo stravincere anche
con il voto della giuria popolare totalizzando il pun-
teggio più alto in assoluto (51%).Con lei, campionessa di successo e scalatrice di numerosi podi nazionali, internazionali e
mondiali, ha ricevuto il premio alla carriera Armin
Zoggeler (definito Campione dei Campioni dell'Arma
dei Carabinieri con 6 medaglie Olimpiche in sei
olimpiadi nello slittino).
Tra i premiati spiccano i nomi di Tania Cagnotto,
campionessa di tuffi dal
trampolino nella categoria
Top Donne, Vincenzo Nibali, campione di ciclismo
nella categoria Top Uomini. Premiati anche Sara
Cardia, campionessa europea e del mondo di kumite nella categoria Rivelazio-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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ni Donne; il pugile Vincenzo Arecchia nella categoria rivelazione uomini,
con l'oro agli Youth Olympic Games; Vincenzo Abbagnale campione di canoa
nella categoria giovani
uomini ; Carolina Kostner
(eccellenza di ginnastica artistica sul ghiaccio) e Beatrice Vio (rivelatasi Campionessa di scherma paralimpica) per il Campione dei
ragazzi. Tra gli ospiti speciali diversi campioni olim-
pici tra cui Elisa Santoni,
Giuseppe Abbagnale, Roberto Cammarelle e Carlo
Molfetta. Terryana inserita nella rosa dei più grandi dello sport ha dato la
conferma di avere la stoffa per riuscire ad emergere nonostante le difficoltà
che trova sul tatami. Terryana D'Onofrio dopo aver
ringraziato collaboratori e
votanti ha parlato della sua
grande passione per la disciplina che pratica da
anni, trasmettendo la for-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
za di riuscire a dominare
ogni tipo di deconcentrazione, la voglia di prepararsi sempre meglio per tutte le competizioni, il rispetto per il suo sport estremamente rigoroso, l'umiltà
verso ogni avversaria. La
campionessa lucana ha
espresso il desiderio di non
fermarsi mai. Come premio
ha ricevuto una scultura
raffigurante "La Vittoria
Alata" regalata alla vincitrice della categoria Giovani Donne.
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IN CARROZZINA
A Malnate debuttano
le sfide di Eurolega 3
Impegno internazionale oggi in casa Cimberio
Non c'è tempo per i rimpianti tricolori. La vorticosa
stagione dell'Handicap Sport proietta i biancorossi verso un altro appuntamento clou. Si tratta dell'Eurolega 3, la prima ribalta internazionale per il
club diretto da Carlo Mannello Per vivere questa
nuova avventura la Cimberio non dovrà nemmeno
uscire di casa; a ospitare oggi e domani la prima
fase del trofeo, infatti, sarà il palasport di Malnate,
consueta "tana" dei ragazzi allenati da Daniele Riva. La società bosina s'è fatta trovare pronta.
L'evento avrebbe dovuto svolgersi a Brno, nella
Repubblica Ceca, ma il comitato organizzatore locale ha deciso di rinunciare. Mannello e soci hanno dato immediatamente la propria disponibilità. Il
presidente federale Fernando Zappile, per conto
degli organismi internazionali preposti alla valutazione,
ha constatato l'idoneità delle
strutture e ha dato il via libera. Come alloggio per squadre, arbitri e dirigenti è stato
scelto l'Afa Hotel di Varese.
I cestisti di casa nostra se la
dovranno vedere con Alexander the Great (Grecia), Antwerp Players (Belgio), Iks
Gtm Konstancin (Polonia) e
KryliaBarsa (Russia).
Emergerà un solo vincitore,
che si guadagnerà la qualificazione alle final eight olan- Francesco Roncari
desi del 25 e 26 aprile. Due
(foto Blitz)
analoghi concentramenti sono in programma in Spagna e in Turchia. Impossibile fare pronostici, dato che non ci sono precedenti, ma Nicola Damiano e compagni sono determinati a ben figurare al debutto internazionale.
II programma della due giorni è intensissimo: in totale andranno in scena dieci partite. Ogni squadra
ne disputerà quattro nell'arco di 48 ore. A inaugurare la kermesse saranno proprio i biancorossi, che
stamattina alle ore 11.15 affronteranno l'Alexander
The Great. Varese tornerà in campo alle 18 contro
il Krylia Barsa. L'ingresso al palasport, come sempre, sarà gratuito.
Marco Turri
Eufooromotion ir. abito da sera arriva la lelevisiore
Varese "studia" l'EA7p
sfidediturolMa'l
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Le vecchie Guzzi
in passerella
anche a Roma
Mandello
Ancora una volta le motodi Mandello
sono state protagoniste nella rassegna
espositiva Motodays di Roma che che
ha chiuso i battenti l'8 marzo.
Gli organizzatori hanno chiamato diretamente Mandello per
avere almeno un paio di moto
della casa dell'aquila: Così, due
grandi appassionati e collezionisti - Pino Todero e Antonio
Erigerlo - hanno raccolto l'invito portando due moto introvabili a Motodays: la fantstica Otto
cilindri e la 500 bicilindrica a
"L"
« Lo scorso anno -ci spiega
con giustificato orgoglio Pino
Todero -.quando abbiamo avviato l'Otto, abbiamo visto correre la gente come se stesse
scappando,. Veniva invece verso
di noi, con le macchine fotografiche e i telefonini per filmare
e registrare il suono dell'Otto
cilindri: un bagno di folla per
una moto degli anni Cinquanta.
Questo fa capire quanto le moto
hanno un fascino particolare
per vecchi e giovani. Molti giovani non sapevano che la Moto
Guzzi avesse realizzato il motore più frazionato al mondo e
utilizzato per le gare. A Mandello abbiamo avuto grandi geni e
impareggiabili
costruttori,
quindi trovo giusto che questa
storia vada fatta conoscere.»
Ospiti, in qualità di padrino
e madrina della rassegna espositiva romana, sono stati il conduttore televisivo Fabrizio
Frizzi (grande appassionato di
moto) e AnnalisaMinetti(can-
Pino Todero col figlio Francesco
tante e sportiva paraolimpica).
«Sono cresciuta sul serbatoio della Moto Guzzi di mio padre
- ha raccontato Minetti -, che
era un poliziotto stradale. Così
ho scoperto l'ebbrezza della moto.»
«Lo scorso anno - ha continuato la cantante -, sono stata
in pista come passeggera, a quasi trecento all'ora sul rettilineo
siaaVallelungache e alMugello.
E' stata un'emozione infinita.
Per me la velocità è uno sfogo:
a piedi mi fa sprigionare grandi
energie, e sulla moto invece me
le restituisce. Oggi sono felice
di rappresentare l'aspetto sociale di questa giornata, per ricordare alle persone che non c'è un
limite fisico che possa limitare
la volontà umana, perché ci sono persone disabili che possono
diventare specialmente abili co
m e noi.» • Oscar Malugani
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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VENEGONOI. Sei anni fa, durante Testate, un dolore al ginocchio insistente fa scoprire la malattia
Vince due volte il tumore e si fa tagliare la gamba
che non lo regge più per poter tornare a correre
VENEGONO INFERIORE (anh) Ha
sconfitto per due volte il cancro: prima un osteosarcoma al
ginocchio sinistro e poi una
recidiva al polmone destro, ha
convissuto per anni con una
protesi dolorosa e alla fine ha
deciso che per poter fare la
vita che voleva lui, piena di
passioni, sport, impegno ma
anche divertimento era meglio fare a meno di quella
gamba che gli procurava solo
dolore e se l'è fatta tagliare,
perché niente ferma Paolo
Crespi, 19 anni, pivot di UnipolSai Briantea 84 Cantù,
campione di basket in carrozzina.
Ha frequentato la scuola alberghiera De Filippi di Varese
e solo per qualche mese, prima del'ultimo intervento, la
facoltà di Scienze e tecnologie
alimentari di Milano. Perché
ha due sogni nel cassetto: «Mi
piacerebbe partecipare a una
Paralimpiadi. In seguito punterò alla carriera di cuoco.
Vorrei lavorare nelle crociere e
fare stazioni, in Italia e all'estero, per poi aprire un mio
locale».
La vita di Paolo è divisa in
due parti, prima del 2008 e
dopo il 2008. Quell'anno le
vacanze estive sono rovinate
da un forte dolore alla gamba
che lo costringe a rinunciare
alle passeggiate in montagna.
«Sia i miei genitori, sia gli
educatori dell'oratorio pensavano che fossero scuse, perchè non amavo camminare racconta il giovane - ma quando la gamba si è gonfiata la
dottoressa Barbatti ci ha
mandato d'urgenza al pronto
soccorso e da 11 abbiamo raggiunto l'istituto dei tumori di
Milano. In poche ore mi è
stata diagnosticata la malattia,
confermata in seguito dalla
biopsia».
Il cancro aveva già «mangiato» parte della gamba. «Sono stato sottoposto a un grosso intervento di 12 ore, durante il quale mi hanno innestato le protesi di titanio di
ginocchio e tibia. Poi sono
iniziati i nuovi cicli di chemio». Accanto a Paolo ci sono
i genitori (papà Piercarlo e
mamma Rosanna Dossi), la
sorella Alice, i parenti, gli amici (guai a dimenticare la gatta
Emily), ma anche sconosciuti
diventati poi parte della famiglia grazie al fatto che leggevano il blog (http://ilpaolino.blog.tiscali.it) che Crespi
aggiornava dal letto d'ospedale.
Il desiderio di raccontare la
sua esperienza e l'attaccamento alla vita che lo ha reso
ancor più forte, si è concretizzato anche in un libro, «Vado a farmi la chemio e torno»,
che ha fatto conoscere la sua
storia a tutta Italia.
Ma se Paolo è determinato,
anche il tumore lo è. A febbraio 2010 viene scoperta ima
recidiva al polmone. E riparte
il calvario: operazione e chemioterapia.
«In due anni ho subito più
di venti chemio, ma non mi
sono mai abbattuto. Non rimanevo a rimuginare tutto il
giorno nella buia stanza dove
mi applicavano le terapie, ma
voleva lui, piena di passioni, sport,
impegno ma anche divertimento era
meglio fare a meno di quella gamba
che gli procurava solo dolore e se l'è
fatta tagliare, perché niente ferma il
pivot di UnipolSai Briantea 84 Cantù,
uscivo, chiacchieravo, mi distraevo. E' stata la mia salvezza».
Alla fine la vince lui: Paolo 2
tumore 0. Anche se il dolore
provocato dalla protesi continua a essere una costante,
Paolo vuole tornare a fare
sport, a far parte di una squadra. «Ho ricevuto tante proposte, ma tante erano scherzi
di cattivo gusto - racconta
amareggiato - Un giorno mi
contattò Davide Della Torre,
un ragazzo di Seveso per propormi di entrare nella squadra
di basket in carrozzina. Andai
con i miei genitori a fare una
prova e ne fui entusiasta: finalmente avrei potuto nuovamente giocare a basket.
Avrei fatto parte di quella
squadra a ogni costo, nonostante la distanza e le difficoltà
si potessero presentare».
Entra nella Briantea 84. Prima le giovanili, poi la serie B,
la convocazione in serie A,
con la quale è ora pronto per
partire per la Francia per partecipare alle qualificazioni
delle coppe europee, e infine
il sogno di ogni sportivo, la
convocazione in nazionale
under 22. «Sono titolare in
serie B e ogni tanto gioco in
serie A, sto imparando», precisa. E proprio mentre era
seduto in panchina è nata
l'idea di tagliare quella parte
di corpo che lo stava limitando troppo. «La protesi continuava a farmi male, in sei
anni ho assunto tantissimi antidolorifici, ma il dolore non è
mai passato. Ho visto e sentito
quello che avevano fatto degli
altri ragazzi e, valutata la loro
esperienza, l'dea dell'amputazione si è fatta sempre più
strada».
Il 5 dicembre 2014, al Gaetano Pini di Milano, Paolo ha
subito l'amputazione dell'arto
sinistro. «Ora ho solo qualche
dolore dell'arto fantasma, ma
sto decisamente meglio. Con
la mia nuova gamba potrò
correre, saltare, fare snowboard e tante altre attività
che con la soluzione precedente mi erano state negate».
Ha già abbandonato le
stampelle. Ed è pronto a tutte
le sfide che la vita gli metterà
davanti. Pronto a vincere.
Sempre. Nello sport e nel lavoro. Confida: «La passione
per la cucina nasce principalmente grazie alle mie nonne che sono sempre state delle
bravissime cuoche. E poi anche mia zia Pamela ha dato
una buona mano. Quando lavorava per un'agenzia di viaggi mi portava a casa delle
riviste riguardanti le navi da
crociera, non per niente uno
dei miei obiettivi in cucina è
proprio arrivare a lavorare su
quelle navi». Perché la voglia
di fare il cuoco è nata presto:
«Avevo 6 anni e non ho mai
cambiato idea! Quella era e
quella è rimasta». Ammette
però che «mamma è molto
gelosa della sua cucina e quindi quando c'è lei in casa è area
off limits. Quando invece sono
a casa con papà o Alice allora
lì si che mi diverto a spadellare e inventare».
Chiara Andrigo
6 RIPRODUZIONE RISERVATA
campione di basket in carrozzina.
Ha frequentato la scuola alberghiera
De Filippi di Varese perché ha due
sogni nel cassetto: «Mi piacerebbe
partecipare a una Paralimpiadi. In
seguito punterò alla carriera di cuoco.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Vorrei lavorare nelle crociere e fare
stazioni, in Italia e all'estero, per poi
aprire un mio locale». La vita di Paolo
è fatta di dolore, ma soprattutto di
lotta, speranza e voglia di vivere.
CORAGGIO
Paolo Crespi, 19 anni,
in vari momenti della
sua vita negli ultimi
mesi. Mentre salta
con le stampelle dopo
l'amputazione dell'arto che lo bloccava oltre a dargli fortissimi
dolori, con la protesi
che gli sta permettendo di tornare a correre, saltare e praticare
gli sport che ama; durante un incontro di
basket in carrozzina,
al Niguarda di Milano,
dove ha subito l'intervento di amputazione, con la sua ragazza, Valentina, che gli è
sempre vicina, e con
la sorella Alice che insieme a mamma e
papà, è un punto di
riferimento costante;
sotto l'attore Carmine
Buschini, il Leo di
«Braccialetti rossi» in
onda su Rai la domenica sera
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 13
Ha sconfìtto per due volte il cancro:
prima un osteosarcoma al ginocchio
sinistro e poi una recidiva al polmone
destro, ha convissuto per anni con
una protesi dolorosa e alla fine ha
deciso che per poter fare la vita che
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Lafiction«Braccialetti rossi» in onda su Rai 1 sembra ricalcare la storia di Crespi e dei suoi amici
«Leo è la mia copia, anch'io
uscivo per distrarmi e
chiacchierare e fare amicizia»
«E' utile per sensibilizzare chi ha la fortuna di non conoscere
questa malattia. E ancora più importante può essere da stimolo
ai malati che magari non riescono a tirare fuori la grinta per combattere
il male che li ha aggrediti e affrontare le cure necessarie»
VENEGONO INFERIORE (anh) «Leo è la m i a
copia», assicura Paolo Crespi che nel protagonista della fiction «Braccialetti rossi» in
onda su Rai Uno la domenica sera, si
identifica. Anche a «Leo» infatti è stata
amputata una gamba dopo la scoperta di
un tumore ed è in lotta contro una recidiva
(Paolo l'ha avuta e superata). E anche «Leo»
è un ragazzo solare e tenace, che non vuole
che la malattia abbia il sopravvento.
Giovani, con tutta la vita davanti non
vogliono mollare, nonostante i ripetuti colpi bassi della vita combattono contro il
tumore che sembra non voler lasciar scampo. E «Leo» come Paolo è protagonista della
sua vita, non vuole che siano ne la malattia
né i medici a decidere per luì. Il 19enne
venegonese ha le idee chiarissime e si
presenta davanti ai medici più che fermo
nelle sue decisioni, anche le più difficili.
«Mi hanno proposto tante cure alternative,
ma ormai avevo deciso che la mia gamba
doveva essere amputata, mi limitava troppo
e mi dovevo riempire di antidolorifici»
racconta Crespi.
Anche Paolo era sempre in giro per
l'ospedale, come «Leo» e i suoi amici, in
cerca di conforto, comprensione e amicizie.
«Non sono mai stato nella mia stanza,
nemmeno quando la debolezza conse-
guente alle chemio lo consigliava: uscivo
per distrarmi e chiacchierare. Ho conosciuto tante persone, più anziane, ma anche più giovani di me. Con qualcuno sono
ancora in contatto, ma molti non ci sono
più».
Storie affini, certo, ma la consolazione
della finzione manca nella vita di Crespi,
che ha vissuto sulla propria pelle l'esperienza e meglio di chiunque altro, riconosce che tanti aspetti della fiction sono
edulcorati. «Molte cose paiono surreali: ad
esempio quando Leo si dimentica della
gamba finta e corre. Inoltre, nella fiction i
reparti dell'ospedale sono mischiati e tutti
si muovono liberamente, invece nella realtà
ognuno sta nel suo».
Ma i meriti di «Braccialetti rossi» sono
più dei demeriti: «Negli ultimi anni vengono realizzati film o sceneggiati con protagoniste persone che lottano per vivere,
che ce la mettono tutta per combattere il
tumore, ritengo siano utili per sensibilizzare chi ha la fortuna di non conoscere
questa malattia. E ancora più importante
possono essere da stimolo ai malati che
magari non riescono a tirare fuori la grinta
per combattere il male che li ha aggrediti e
affrontare le cure necessarie».
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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OTTO RAGAZZI CON PATOLOGIE MENTALI AUNA GARA INTERNAZIONALE DI CANOTTAGGIO AD AMSTERDAM
Per la prima volta la disabilità si batte alla pari
ALBERTO GIACHINO/REPORTERS
Gli atleti della «otto con» della Canottieri Armida di Torino, disabili mentali, domani e dopo in gara ad Amsterdam
PIFRANGEI.0 SAPEGNO
P
er la prima volta nel mondo un gruppo
di disabili mentali partecipa a una gara
internazionale ad Amsterdam contro
altri atleti, che non saprei come chiamare: abi- senza anima, di tutte quelle parole che definili? Campioni? Normali? Loro sono l'«otto con» scono solo una sofferenza nei suoi recinti: la
della Società Canottieri Armida di Torino, e sindrome down, o autistica, o Cat-eye, atassia
nelle cartelle consegnate alla Federazione c'è cerebellare, disabilità intellettivo-relazionale.
un lungo elenco di diagnosi mediche, di referti
CONTINUA A PAGINA 13
Pensano diverso, remano forte
Ora sfidano gli atleti "normali"
Torino, 8 canottieri disabili mentali a una gara internazionale ad Amsterdam
Una scommessa che è già un'impresa: è la prima volta al mondo che succede
La storia
PIERANGELO SAPEGNO
TORINO
D
omani e domenica alla
Heineken
Roeivier
Kamp di Amsterdam,
però, quelle sentenze non servono e saranno tutti uguali, attaccati ai remi, senza fiato e
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senza voce, abili e non, come
uno qualsiasi di noi che ci ha
provato una volta nella vita, come tutti quelli che hanno vissuto la felicità di una sfida, che
sono riusciti a scalare una
montagna. Matteo Bianchi,
numero uno dell'equipaggio,
dice che non vede l'ora, che ci
metteranno l'anima.
Le lezioni dello sport
Pag. 17
Forse tremeranno un po' le
gambe. Come a Mickael Gerard, di professione magazziniere, centravanti della squadra di dilettanti del Calais, finita a giocare contro i professionisti del Nantes la finale di
Coppa di Francia del 2000 davanti agli 80mila spettatori del
Pare des Princes. Disse:
«Quando entrai lì dentro le
gambe facevano fru fru. Poi
non pensai più niente. Ci penso
adesso, perché non dimenticai
più». Eric Abidal, terzino sinistro della squadra più forte del
mondo, il Barcellona di Guardiola, colpito da un tumore al
fegato, miracolosamente guarito, ricadde di nuovo e fu salvato da un trapianto. Oggi, a 35
anni, gioca ancora, nell'Olympiakos, e dice che «lo sport ti
Lo spettacolo del pianista
Alessandro Rossi non parla
con nessuno, sta sempre in silenzio, anche quando gli altri si
mettono insieme a scherzare.
Un giorno che l'Armida li aveva
portati in gita, «a un certo punto sentimmo arrivare una musica meravigliosa», racconta
Gianluigi Favero, il presidente.
Era lui. «Aveva trovato un pianoforte in qualche angolo di
una sala. E s'era messo a suonare. Restammo senza parole.
Suonava come un dio». Rossi
ha 24 anni, lavora a Cirié e confeziona oggetti per alberghi.
Nella cartella medica c'è scritto: sindrome di Asperger. Non
c'è scritto che suona come un
dio. E' il numero 5 dell'equipaggio. Quello vicino a lui sulla
barca è Giovanni Rastrelli, il
numero 4. Sembra quello che
parla più di tutti. Farebbero
una strana coppia insieme.
Giovanni va all'Armida da
cinque anni e mezzo, come racconta lui con la precisione di
uno studente che s'è preparato
le risposte per l'esame, e si trova molto bene, dice. Frequenta
la scuola alberghiera e l'hanno
preso qui per uno stage a fare il
cameriere. Ama altri sport, ma
«questo è il più bello perché si
sta insieme». Numero 6 del lotto è Umberto Giacone, e poi c'è
Matteo Bongiovanni, numero
3, che da grande sogna di «fare
il montatore per il cinema o la
tv». La gara di Amsterdam non
è più un sogno. Adesso ci vanno. Nessuno ha una fidanzatina, tranne Andrea Appendino,
che «esce con Margherita
Merlo», come racconta Manuel Vaccaro, il vecchio del
gruppo con i suoi 28 anni, numero 2 dell'equipaggio. Anche
questo non c'è scritto sulla cartella, che s'è innamorato. C'è
scritto: sindrome down. Sono
in due, l'altro è Lorenzo Sforza
che adesso non c'è. Matteo
Bianchi lo precisa come in un
verbale di polizia: «Lavora in
un bar. In via San Pio 15». Il loro timoniere sarà uno dei loro
allenatori, Filippo Cardellino,
un ragazzone che li sta spronando militarmente sulle acque levigate del Po. L'altro allenatore è quella che ha realizzato tutto questo, questa gara
della normalità, 200 equipaggi
iscritti, e anche loro a vedere
fin dove arrivano nel mondo. Si
chiama Cristina Ansaldi. E'
dall'anno scorso che ci lavora.
«È disabile chi si arrende»
L'Armida è la prima società
sportiva italiana nella cura dei
disabili. «Ci sono 70 ragazzi
con problemi fisici e mentali
che frequentano da noi i corsi
di canottaggio», come spiega
Gianluigi Favero. Ci vuole
sempre tempo e dedizione per
conquistare le cose. C'è riuscito Pistorius dopo anni di battaglie. Andrea Zanardi, grande pilota ridotto in carrozzella, lotta senza mai perdere il
sorriso, come un tempo. La
squadra di Calais, invece, non
era fatta di disabili, ma di miseri impiegati come il capitano Reginald Becque che lavorava in un'azienda di scaffalisti, o di falliti, come Cedric
Schille e Jerome Dutitre, che
da grandi promesse del calcio
erano finiti nel nulla, senza
stipendio nella squadretta di
un piccolo paese sulla Manica
schiacciato dalla disoccupazione. A Parigi lottarono fino
alla fine e persero per un rigore ingiusto proprio sul filo di
lana. In città li accolsero come
degli eroi, come se avessero
vinto. Forse hanno vinto davvero loro. Un giorno lo capiremo. Il dottor Pierdante Piccioni, uscito da un coma di poche
ore che gli aveva cancellato 12
anni della sua vita, ha dovuto
lottare con tutte le sue forze
per tornare a fare il medico.
Quando ce l'ha fatta, ha detto
a tutti che ha voluto dimostrare a tutti di non essere un referto: «Sono una persona e
questo una risonanza magnetica non può saperlo. Disabile
lo sei quando smetti di combattere, lo sei solo se sei convinto di esserlo».
Lo sport ti insegna
le cose che ti salvano:
coraggio, condivisione
e forza di volontà
Abbiamo 70 ragazzi
con problemi fisici
e mentali che seguono
corsi di canottaggio
lo sono una persona
Disabile lo sei se smetti
di combattere,
se credi di esserlo
insegna cose che ti salvano: la
condivisione, il coraggio, la forza di volontà». Sono lezioni che
possono imparare tutti, che
vanno oltre le barriere delle
parole.
I
9
Eric Abidal
Gianluigi Favero
Calciatore dell'Olympiakos
ha battuto 2 volte il cancro
Presidente
del circolo Armida
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
k
Pierdante Piccioni
Medico, un'amnesia grave
gli ha "cancellato" 12 anni
Pag. 18
Le sfide
(im)possibili
^m Molti ricordano la squadra
del Calais: dilettanti che nella
vita facevano
altri mestieri,
arrivarono alla
finale della
Coppa di Francia
contro il Nantes.
Nessuno di loro è
passato al professionismo
^m Oscar Pistorius, "L'uomo
senza gambe
più veloce del
mondo", è
l'unico atleta
che ha vinto una
medaglia correndo contro
atleti normodotati: l'argento ai
mondiali di
Daegu nella
staffetta 4x100
Niente comunione
al ragazzo autistico
^m Ha frequentato
con i suoi coetanei il catechismo, ma a poche
settimane dalla ccomunione un ragazzino autistico è stato ritenuto
dal parroco non idoneo
a ricevere il sacramento. Secondo il sacerdote il bambino non sarebbe in grado di capirne il significato. Il fatto
è avvenuto in una parrocchia della provincia
di Venezia. La madre
del ragazzino si è rivolta ad un'altra parrocchia: il sacerdote ha acconsentito a dare il sacramento al ragazzo.
O
jTALlA
^m Dopo aver
perso entrambe
le gambe in un
incidente durante una gara
automobilistica,
AlexZanardi ha
vinto tre medaglie olimpiche
(due ori, un
argento) nelle
garediparaciclismo
^m Brian McKeever, specialista
dello sci di fondo e del biathlon, canadese,
è ipovedente:
ovvero cieco al
90%. Ha vinto
12 medaglie
paralimpiche,
nel fondo corre
spesso anche in
gare per atleti
normodotati
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Team leader
Cristina Ansaldi
allena la squadra
dell'Armida
nelle acque
del Po a Torino:
l'altro
allenatore
è Filippo
Cardellino
Pag. 19
•*v» --jrr
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AL0EFTTO GWCHINO/riEt'ORTbFJS
La squadra che correrà la sfida di Amsterdam. Da destra: Andrea Appendine Giovanni Rastrelli, Matteo Bianchi, Alessandro Rossi, Manuel Vaccaro, Umberto Renato
Giacone, Matteo Bongiovanni e Filippo Cardellino (è uno degli allenatori e farà il timoniere) sul Po
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Tennis
Fisdir, gli atleti biellesi
al via della stagione
^ H Parte la stagione del tennis Fisdir, dove da sempre primeggiano gli atleti della Polisportiva Handicap Biellese,
con tante novità. Quest'anno
fa esordio un circuito di tornei, valido per il 7° campionato italiano, che parte il 22
marzo da Novara per concludersi con il Master finale sulle
terra rossa di Sandigliano il
24 ottobre.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 21
L'INIZIATIVA
Lo sport abbatte
ogni "diversità"
Salerno abbraccia la scherma
paralimpica. "In guardia", e finalmente anche in carrozzina,
all'ombra del Castello d'Arechi,
dove lo sport riesce - al di là
d'ogni retorica - ad abbattere il
muro della diversità. Sarà presentato ufficialmente martedì,
alle ore 11, presso la palestra del
Club Scherma Salerno, sita in
via Laurogrotto (all'interno del
centro polifunzionale "Carmen
Rubino"), il nuovo progetto che
porterà in pedana, a praticare
la disciplina della nobile arte,
atleti con disabilità motorie. Alla
conferenza stampa che terrà
a battesimo l'iniziativa parteciperanno i presidenti Matteo
Autuori (Fis Campania), Carmine
Mellone (Cip Campania) e Valerio
Apolito (Club Scherma Saleno),
il delegato provinciale Fis, Enzo
Vigilante, l'assessore comunale
Nino Savastano e il direttore generale dell'lnail, Daniele Leone.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 22
GIORNATA AL CENTRO FIDAL
In Baslenga gli azzurri
di atletica leggera
Prosegue con una nuova giornata tecnica in compagnia di campioni italiani il cammino del Centro di Sviluppo Tecnico Fidai Fispes - Velocità
Nord Italia di Casalmaggiore. Domenica 15 marzo in Baslenga, presso il campo scuola di atletica
leggera, a partire dalle 9,30, sono attesi atleti
quali il nostro Desalu, ma
anche Diego Marani e poi
dal Veneto Enrico Demonte,
dall'Emilia Bilotti e Valbonesi (possibili componenti
della staffetta 4x100 under
23 con Desalu alla staffetta |
IVI *
europea), dalla Val Camoni\ÌM
ca Roberto Rigali.
"^V
Nella giornata sarà presente
anche tutta la rappresenta- Fausto Desalu
tiva giovanile della velocità
(Allievi e Juniores] dell'Emilia Romagna che darà
vivacità tecnica alle prove eseguite dal professor
Franco Memi dell'Università di Bologna. Con la
sua equipe metterà in campo nuovissime strutture di rilevazione: optojamp con telecamere
computerizzate e fotocellule. Con le attività in
corso il centro casalese si conferma punto di riferimento per l'intero Nord Italia.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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CANOTTAGGIO
Dal Po all'Olanda
un otto disabile
fa il gran balzo
barca formata interamente da
atleti con sei disabilita intelTORINO
lettive (sindrome di down e
E' il 1° equipaggio al mondo cat-eye, asperger, ritardo, aucomposto interamente da
tismo, atassia cerebellare) a
atleti con disabilità
partecipare a un evento interintellettive a gareggiare in
nazionale di canottaggio per
un evento intemazionale
normodotati. Gli atleti coinTorino è Capitale Europea volti sono tutti della Canotdello Sport e per questo ospi- tieri Armida: Matteo Bianchi,
terà per tutto l'anno grandi Manuel Vaccaro, Alessandro
eventi agonistici e promo- Rossi, Matteo Bongiovanni,
zionali. Lo sport di tutti e per Giovanni Rastrelli, Umbertutti, dai normodotati ai pa- to Giacone, Lorenzo Sforza
raolimpici. La vetrina inter- e Andrea Appendino, seguinazionale regalata dal 2015
ti dai tecnici Filippo Cardelservirà al capoluogo anche
per esportare all'estero le ec- lino (Armida) e Federico Vicellenze più innovative del- tale (Cerea) sotto la supervilo sport regionale. E' quello sione del tecnico della nazioche, ad esempio, accadrà nel nale di para-rowing, Cristina
weekend in occasione del- Ansaldi. « Facciamo sul serio,
la 43a edizione della celebre non siamo solo un simbolo
Heineken Regatta, in pro- ma guardiamo il cronometro
gramma domani e domeni- e vogliamo migliorarci. Abca nei canali di Amsterdam biamo in allenamento i teme che vedrà al via oltre 400 pi per poter entrare nella finaequipaggi e più di 3800 atie- le di domenica - spiega la Anti di Europa e Stati Uniti. La saldi, che insegna canottaggio
Federcanottaggio Piemonte all'Armida dal 2001, quando
(FIC) - con la collaborazione cominciò mettendo in barca
delle società Armida e Cerea quattro ragazzi ipovedenti -.
- sarà, infatti, in gara con l'8+ Dal 2010 abbiamo preso parte
Open Mind. Le caratteristiche a gare internazionali promodell'equipaggio sono uniche zionali. Ad Amsterdam invece
al mondo. Si tratta della prima gareggeremo contro equipaggi di normodotati, alcuni dei
ENRICO CAPELLO
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
quali hanno partecipato anche alle Olimpiadi. E' tre anni
che lavoriamo peri' Heineken
Regatta. Esserci è già una vittoria ma vogliamo sfruttare
questa vetrina per dare prova delle nostre abilità».
Uguali agli altri
Nessun pietismo o favoritismo. Ad Amsterdam l'8+
Open Mind sarà un normale equipaggio in gara. "Vedere ragazzi di 15-16 anni che
rappresentano il Piemonte
a fianco di adeti già affermati
è stimolante - afferma il presidente regionale FIC, Stefano Mossino -. Il para-rowing
è stufo delle passerelle. Questi otto giovani sono atleti che
vogliono competere e vincere: hanno il diritto di crederci e allenarsi per diventare dei
campioni" Amsterdam sarà
solo la prima tappa di un percorso che nel 2015 vedrà l'8+
Open Mind prendere parte
a tante altre gare. C'è infatti, un nuovo sogno da realizzare: vestire la maglia azzurra ai Global Games, le olimpiadi per atleti con disabilità
intellettivo-relazionale, previsti in Ecuador a settembre.
Pag. 24
'•^^as^
L'equipaggio piemontese dell'otto para-rowing (UJETTO)
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 25