Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa Venerdì 13 marzo 2015 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587 [email protected] Rassegna del 13 marzo 2015 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Corriere Dello Sport 19 Sciabile tocca quota 1000 e lauto diventa sociale 1 Corriere Di Como 6 Briantea per la champions cantorini a caccia del pass Il Biellese 33 Disabili verrengia esalta la phb a loano 4 Il Centro 38 Giovanni di sante secondo nel trofeo baia del re 5 Il Giorno (varese) 8 Cimberio sfida continentale c leurolega Il Mattino Di Padova 45 il calcio paralimpico unopportunit per i cerebrolesi 7 La Nuova Del Sud 30 Collezione pi preziosa 8 La Prealpina 45 A malnate debuttano le sfide di eurolega 3 La Provincia Di Lecco 28 Le vecchie guzzi in passerella anche a roma Massimo Moscardi L. Pardini M. Turri 2 6 10 11 La Settimana Di Saronno46, 4 Vince due volte il tumore e si fa tagliare la gamba che non lo regge pi per poter tornare a correre La Stampa 1, 13 Per la prima volta la disabilit si batte alla pari 12 La Stampa (biella) 55 Fisdir gli atleti biellesi al via della stagione 21 Metropolis 30 Lo sport abbatte ogni diversit 22 Mondo Padano 16 In baslenga gli azzurri di atletica leggera 23 Tuttosport (piemonte) 4 Dal po allolanda un otto disabile fa il gran balzo 17 Enrico Capello 24 SciAbile tocca quota 1000 e l'auto diventa "sociale" E dire che, 12 anni fa, era partita sottotono, per far provare l'ebbrezza dello sci a ragazzi meno fortunati, che mai avrebbero trovato accoglienza in una scuola di sci tradizionale. E le macchine, per una volta, c'entrano solo in parte. Oggi il Progetto SciAbile di Bmw Italia continua a riscuotere successo e dal 2003, anno dell'inizio del sodalizio con la scuola di sci Sauze d'Oulx Project, la prima scuola di sci per disabilì ha permesso a oltre 800 persone di assaporare il piacere di sciare. Quest'anno sulle piste di Salice d'Ulzio tre superospiti hanno festeggiato con maestri e ragazzi della scuola di sci l'importante traguardo di cinque medaglie vinte all'ultima edizione di Special Olympics: il campionissimo AlexZanardi, vera icona del sodalizio e reduce da un incidente con la sua handbike che gli ha impedito di sciare coi ragazzi; Davide Civaschi in arte Cesareo, chitarrista del gruppo Elio e le Storie Tese; Filippo Carossino, campione di basket in carrozzina, alla sua prima volta su una pista da sci. Grazie a un team di venti maestri della scuola, solo nella stagione in corso sono Didascalia xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj xxxj. CREDITO già oltre 135 i partecipanti al progetto. Obiettivo è arrivare a 200 partecipanti entro fine stagione. Quanto mai eterogenea la partecipa/ione: il 39 per cento sono dor me, il range di età va dai 6 ai 70 anni. Progetto SciAbile sottolinea come lo sport possa fungere da strumento ( l'inclusione sociale, sociali/zazione e innalzamento della qualità della vita. L'esperienza è talmente coinvolgente da aver fatto nascere unap.irte agonistica inaugurata sotto la guida di Davide Gros, oggi tecnico della squadra italiana di Sci Alpino per la Fisip (Federa- zione italiana sport invernali paralimpici): alcuni allievi del Progetto SciAbile hanno esordito quest'anno a La Thuile alla manifestazione nazionale di Special Olympics dimostrando grinta e determinazionefindalla prima gara. Passare dal Salone di Ginevra, con la consueta sfilata di belle macchine a questa "applicazione" o funzione sociale delle auto regala una prospettiva e una dimensione più coerente anche ad un motore più performante. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO p.a. ERIPR0DUZI0NE RISERVATA Pag. 1 Briantea per la Champions Cantorini a caccia del pass Q team di basket paralimpico è a Tolosa Alle 13.30 la prima sfida con il Fundosa In Francia A Tolosa oggi e domani l'Unipol-Briantea è impegnata nel girone di qualificazione per la Final 8 di Champions. Su cinque formazioni solo dui passeranno il turno Cantù chiama Europa. Mentre mercoledì scorso la FoxTown ha terminato la sua avventura in Eurocup, ora tocca all'Unipol Sai-Briantea. Un testimone prestigioso, quello che passa alla formazione di basket paralimpico, che vuole conquistare la fase finale della Coppa dei Campioni. I canturini del presidente Alfredo Mason arrivano carichi a Tolosa, la città francese che ospita il girone di qualificazione. In Italia, infatti, la formazione allenata da Malik Abes ha dominato il campionato e ha già ottenuto il pass per la finale-scudetto, che sarà contro Roma. Oggi e domani, dunque, l'obiettivo è ottenere il pass per la finale della Champions, in calendario dall'I al 3 maggio a Giulianova. Lo scorso anno la Briantea chiuse quarta in questa competizione. Un cammino che non sarà semplice: alla Final8 accederanno, oltre agli organizzatori (TAmicacci Giulianova) e al Galatasaray, detentore del titolo, le sei migliori squadre europee, selezionate attraverso tre gironi molto duri. Ogni gruppo vedrà scendere in campo cinque formazioni: le prime due qualificate potranno sognare la Champions Cup, chi si piazza al terzo posto dovrà ridimensionare le aspettative e puntare alla André Vergauwen Cup (24-26 aprile a Getafe, Spagna), mentre le quarte classificate saranno dirottate sulla Willi Brinkmann Cup (24-26 aprile a Saragoza, Spagna). Il programma che attende i canturini non è certo facile: nel girone francese, tra gli altri, ci sono i vicecampioni d'Europa del Fundosa (il match oggi alle 13.30). Le altre interlocutrici sono il Beit-Halochem Haifa (Israele), i padroni di casa del Tolosa e l'altra formazione transalpina Hyeres Handi. «L'anno scorso per noi è stata un'esperienza fantastica, il quarto posto europeo è stato un grandissimo traguardo - af- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO ferma il presidente Alfredo Marson - Certo, ripensare alla semifinale persa negli ultimi 2 secondi fa ancora male. Eravamo a un passo dal sogno». «Oggi dobbiamo fare tesoro di quell'esperienza - aggiunge il massimo dirigente - abbiamo un bel gruppo, composto proprio per superare anche le sfide più difficili. Se tutti praticheranno umiltà e coesione, sono certo che ci potremo togliere belle soddisfazioni. Sarò a fianco della squadra a Tolosa, perché in questi momenti la tensione mi impedirebbe di stare a casa sereno. Del resto, nel bene o nel male, sono un tifoso prima che un presidente». Coach Malik Abes dal canto suo afferma: «Serve la massima concentrazione perché l'obiettivo è molto delicato, vogliamo tornare a giocare la finale di Coppa dei Campioni, a maggior ragione perché sarà in Italia». Ma il girone di qualificazione di Tolosa non è dei più sempli- Pag. 2 ci: «Ci troviamo a dover fronteggiare una delle squadre più forti d'Europa, il Fundosa. Sarà cruciale vincere contro di loro, altrimenti la nostra strada si farà molto in salita - af- ferma il tecnico - In secondo luogo, la difficoltà è data anche dal programma: giocheremo quattro partite in due giorni. Non serve solo molta calma, ma anche tanto fiato. Le energie fisiche, con questi ritmi, sono da centellinare. Quindi in ogni partita dobbiamo sempre fare i conti anche su questo aspetto». Massimo Moscardi Il presidente Abbiamo un bel gruppo, composto proprio per superare anche le sfide più difficili. Serviranno umiltà e coesione COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 3 DISABILI Verrengia esalta la Phb a Loano Si sono tenuti a Loano gli Italiani di nuoto Fisdir invernali. Per la Phb, presente Francesco Verrengia, che è giunto 1° nei 200 rana senior, 2° nei 50 rana e 3° nei 100 rana, un risultato frutto del grande lavoro del tecnico Guido Gardini. Prossimi appuntamenti, i meeting regionali e i campionati regionali ad Asti. Nella foto Verrengia e Gardini. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 4 Giovanni Di Sante secondo nel trofeo Baia del Re Mountain bike, a Roseto nella prima prova della Coppa Abruzzo-Molise Uisp si impone il maceratese Calcagni. La Corradetti prima tra le donne » ROSETO Sono stati oltre cento i bikers (tra Abruzzo e Marche) che, sfidando l'improvvisa coda invernale d'inizio marzo ed il suggestivo sfondo offerto dalle montagne imbiancate del Gran Sasso, si sono dati appuntamento, domenica scorsa a Cologna Spiaggia (Roseto) , per la prima prova della Coppa Abruzzo-Molise Uisp di specialità. Nello specifico si trattava del terzo trofeo "Baia del Re", gara riservata alle mountain bike ed organizzata dal Team Go Fast, lungo u n percorso di sei chilometri caratterizzato da lunghi sterrati, distese di uliveti e divertenti passaggi in single-track, con partenza ed arrivato previsti in contrada San Salvatore. Ad aggiudicarsi l'ambito trofeo è stato Jarno Calcagni (secondo successo stagionale per lui) dell'Asd Bikers Racing Team, primo nella classifica assoluta ed in quella riservata alla categoria A2. L'atleta di Macerata ha letteralmente dominato la prova, restando in testa dall' inizio alla fine e costringendo i suoi inseguitori a lottare so- lo per i restandi due posti del podio. Conquistati, nell'ordine, da Giovanni Di Sante del Team Go Fast (particolarmente abile nella parte sterrata) e da Fabio Vecciolini, tesserato per la stessa società del vincitore. Da segnalare inoltre l'ottimo quinto posto, nella categoria A2, ottenuto dall'azzurro paraolimpico Pierpaolo Addesi, che ha vivacizzato la gara nelle sue battute iniziali, confermando u n o stato di forma personale che lascia ben sperare, in vista dei primi impegni agonistici in Coppa Europa, previsti ad aprile. Tra le donne, invece, la migliore in assoluto è stata la rosetana Irina Corradetti, seguita a ruota dalla compagna di scuderia (Asd Jakymako Team Roseto) Pamela Coccia. «Non è stato facile», il commento a margine di Andrea Di Giuseppe, atleta e presidente del Team Go Fast, «organizzare una gara di cross country dopo le recenti piogge, m a grazie agli sforzi di tutto è andata bene, tant'è che abbiamo ricevuto gli apprezzamenti generali dei partecipanti». COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Questo, diviso per categorie, l'ordine d'arrivo finale. Categoria Al: 1) Giovanni Di Sante (Team Go Fast); 2) Alessandro Valente (Bike Pro Chieti); 3) Luca Codoni (GC Capodarco Comunità). Categoria A2:1) Jarno Calcagni (Asd Bikers Racing Team); 2) Fabio Vecciolini (idem); 3) Fabrizio Iaconi (Bikers in libertà). Categoria A3: 1) Pierluigi Quadrini (Asd Bikers Racing Team); 2) Alessandro Diletti (idem); 3) Gabriele Patacca (Asd Master Cycling). Categoria A4:1) Paolo Pirani (Stella Bike); 2) Luigino D'Ambrosio (Rampiclub Valvibrata); 3) Valentino Del Coco (Bike Pro Chieti). Categoria A5: 1) Graziano Malatesta (Asd Master Cycling); 2) Pio Tullio (Ciclistica L'Aquila); 3) Adamo Re (Bikers in libertà). Categoria dilettanti: 1) Andrea Giampietro (individuale); 2) Angelo Pizzuti (Asd D'Ascenzo Bike); 3) Mario Griguoli (Vastese in bike). Categoria donne: 1) Pina Corradetti (Asd Jakymayo Tea m Roseto); 2) Pamela Coccia (idem). Pag. 5 Basket in carrozzina Preliminari a Malnate: oggi e domani le partite del Girone A Cimberio, sfida continentale: c'è l'Eurolega • Varese GLI ESAMI, nella vita, non finisco mai, e infatti la neopromossa Varese è di nuovo chiamata a mostrare il proprio valore. Dopo aver terminato i playoff scudetto in semifinale, oggi e domani la Cimberio Handicap Sport ospita - tra le mura amiche del palasport di Malnate - il Girone A del preliminare di Eurolega 3. Sarà come affrontare una finalissima, perché alla fase successiva passa solo una squadra (la vincente del girone), e per questo i biancorossi dovranno giocarsi al meglio le loro chance contro i greci dell'Alexander the Great, i belgi dell'Anversa Players, i polacchi dell'Iks Gtm wwm A C A N E S T R O II team varesino Konstancin e i russi del Krylia Barsa. «Siamo onorati e orgogliosi di poter ospitare questa manifestazione - esordisce il tecnico Daniele Riva -. Siamo al debutto in Europa e vogliamo ben figurare». Il pass per le final eight, che si COMITATO ITALIANO PARALIMPICO svolgeranno il 25 aprile in Olanda, è uno solo. «Dobbiamo vincere tutte le gare - sottolinea Riva -. Oggi e domani giocheremo due partite al giorno, e l'input è uno solo: fare il massimo». Secondo il coach, il girone non ha una favorita: «Siamo tutte allo stesso livello. Forse i polacchi del Konstancin hanno qualcosa in più sulla carta, ma noi abbiamo il vantaggio del campo. Giocando a Malnate, infatti, ci aspettiamo il calore e la vicinanza dei nostri supporter». Fondamentale sarà il gioco di squadra: «Tutti i ragazzi dovranno essere coesi e remare nella stessa direzione», conclude il tecnico. Lorenzo Pardini Pag. 6 LA STORIA » E PADOVANO L'ALLENATORE DELLA NAZIONALE ITALIANA FISPES SIMONE PAJARO HA 23 ANNI «Il calcio paralimpico un'opportunità per i cerebrolesi» » CAMPOSAMPIERO Un passato nelle fila del settore giovanile di una squadra professionistica, il presente, tra le altre cose, come allenatore della nazionale italiana di calcio della Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) che a Noale, lo scorso fine settimana, ha portato ventuno tra cerebrolesi e amputati agli arti superiori per il primo raduno promozionale del 2015. In mezzo dei gravi infortuni che ne hanno compromesso la carriera tra i professionisti, ma aperto la strada ad un calcio diversamente abile. Questa in breve la storia di Simone Pajaro, 28 anni, da Rustega di Camposampiero alle giovanili del Montebelluna sino agli allievi nazionali del Parma con Giuseppe Rossi e Daniele Dessena. Poi una lesione del legamento crociato anteriore che è l'inizio di una serie di disavventure fisiche che a 24 anni segnano la fine si un sogno. Nel frattempo, a 23 anni, il conseguimento della laurea in Scienze Motorie e l'avvio di una carriera di preparatore atletico prima a Giorgione, oggi a Montebelluna, in serie D. Ma in quegli anni anche la folgorazione sulla via di Londra. «Era il 2012 quando ho visto in televisione le Paralimpiadi di Londra e sono rimasto colpito dall'abilità di questi ragazzi con varie lesioni cerebrali che ne compromettono le capacità di coordinazione e di movimento, ma che nel calcio a 7 riescono in cose impossibili», ricorda Pajaro. «Così nel gennaio del 2014 abbiamo fondato il Calcio Veneto for Disable, grazie al consiglio e alle indicazioni di amici come Antonella Munaro, Claudio Girardi, giocatore e presidente del Torino For Disable, Giovanni Izzo, Daniele Zotti, Luca e Silvia Luchena e adesso siamo qui, con l'appoggio di Figc e Lnd, per dare maggiore visibilità al calcio paralimpico nel territorio e favorire un crescente interesse COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Simone Pajaro, 23 anni verso questa disciplina tra i disabili, i più difficili da contattare e da convincere a partecipare a questo tipo di iniziative». Una iniziativa simile di svolgerà domani dalle ore 14.30 alle ore 18 negli impianti sportivi Ceron di Selvazzano Dentro con la la finale interregionale di calcio a 5 integrato Special Olympics, il più diffuso programma di allenamenti e competizioni sportive per persone con disabilità intellettiva. In campo si contenderanno la vittoria finale formazioni come la Vis Patavium Special Team (squadra di Padova), Football Team Anffas (che si allena a Treviso), Asd Sport Life Onlus (Montebelluna) e AlpdTrentino (Trento). ORIPR0DUZI0NE RISERVATA Pag. 7 Per la categoria Giovani Donne. Ennesimo alloro per la 18enne lucana Collezione più preziosa Terryam D'Onofrio premiata agli Italian Sportrait Awards Terryana D'Onofrio in gara e a destra alla consegna a Roma dell'ltalian Sportrait Awards ROMA - Premiata e festeggiata dal grande pubblico presente nel teatro dell'Angelo a Roma per la terza edizione degli Italian Sportrait Awards (Ritratto dello Sport Italiano) grazie alla fantastica iniziativa culturale di Confsport Italia, Terryana D'Onofrio ha fatto parte dei big dello sport italiano. Il noto Forum Europeo di questa Associazione con a capo Paolo Borroni, ha dedicato a Roma questa serata ai campioni dello sport, condotta da due volti noti di Sky, come quelli di Cristina Chiuso (ex nuotatrice) e Fabio Tavelli. La giovanissima karateka lucana a soli 18 anni ha conseguito la vittoria su una nomination di cui hanno fatto parte campioni anche olimpionici. Terryana, rientrante nella Categoria Giovani Donne, prima selezionata da una giuria di eccellenza, ha saputo stravincere anche con il voto della giuria popolare totalizzando il pun- teggio più alto in assoluto (51%).Con lei, campionessa di successo e scalatrice di numerosi podi nazionali, internazionali e mondiali, ha ricevuto il premio alla carriera Armin Zoggeler (definito Campione dei Campioni dell'Arma dei Carabinieri con 6 medaglie Olimpiche in sei olimpiadi nello slittino). Tra i premiati spiccano i nomi di Tania Cagnotto, campionessa di tuffi dal trampolino nella categoria Top Donne, Vincenzo Nibali, campione di ciclismo nella categoria Top Uomini. Premiati anche Sara Cardia, campionessa europea e del mondo di kumite nella categoria Rivelazio- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 8 ni Donne; il pugile Vincenzo Arecchia nella categoria rivelazione uomini, con l'oro agli Youth Olympic Games; Vincenzo Abbagnale campione di canoa nella categoria giovani uomini ; Carolina Kostner (eccellenza di ginnastica artistica sul ghiaccio) e Beatrice Vio (rivelatasi Campionessa di scherma paralimpica) per il Campione dei ragazzi. Tra gli ospiti speciali diversi campioni olim- pici tra cui Elisa Santoni, Giuseppe Abbagnale, Roberto Cammarelle e Carlo Molfetta. Terryana inserita nella rosa dei più grandi dello sport ha dato la conferma di avere la stoffa per riuscire ad emergere nonostante le difficoltà che trova sul tatami. Terryana D'Onofrio dopo aver ringraziato collaboratori e votanti ha parlato della sua grande passione per la disciplina che pratica da anni, trasmettendo la for- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO za di riuscire a dominare ogni tipo di deconcentrazione, la voglia di prepararsi sempre meglio per tutte le competizioni, il rispetto per il suo sport estremamente rigoroso, l'umiltà verso ogni avversaria. La campionessa lucana ha espresso il desiderio di non fermarsi mai. Come premio ha ricevuto una scultura raffigurante "La Vittoria Alata" regalata alla vincitrice della categoria Giovani Donne. Pag. 9 IN CARROZZINA A Malnate debuttano le sfide di Eurolega 3 Impegno internazionale oggi in casa Cimberio Non c'è tempo per i rimpianti tricolori. La vorticosa stagione dell'Handicap Sport proietta i biancorossi verso un altro appuntamento clou. Si tratta dell'Eurolega 3, la prima ribalta internazionale per il club diretto da Carlo Mannello Per vivere questa nuova avventura la Cimberio non dovrà nemmeno uscire di casa; a ospitare oggi e domani la prima fase del trofeo, infatti, sarà il palasport di Malnate, consueta "tana" dei ragazzi allenati da Daniele Riva. La società bosina s'è fatta trovare pronta. L'evento avrebbe dovuto svolgersi a Brno, nella Repubblica Ceca, ma il comitato organizzatore locale ha deciso di rinunciare. Mannello e soci hanno dato immediatamente la propria disponibilità. Il presidente federale Fernando Zappile, per conto degli organismi internazionali preposti alla valutazione, ha constatato l'idoneità delle strutture e ha dato il via libera. Come alloggio per squadre, arbitri e dirigenti è stato scelto l'Afa Hotel di Varese. I cestisti di casa nostra se la dovranno vedere con Alexander the Great (Grecia), Antwerp Players (Belgio), Iks Gtm Konstancin (Polonia) e KryliaBarsa (Russia). Emergerà un solo vincitore, che si guadagnerà la qualificazione alle final eight olan- Francesco Roncari desi del 25 e 26 aprile. Due (foto Blitz) analoghi concentramenti sono in programma in Spagna e in Turchia. Impossibile fare pronostici, dato che non ci sono precedenti, ma Nicola Damiano e compagni sono determinati a ben figurare al debutto internazionale. II programma della due giorni è intensissimo: in totale andranno in scena dieci partite. Ogni squadra ne disputerà quattro nell'arco di 48 ore. A inaugurare la kermesse saranno proprio i biancorossi, che stamattina alle ore 11.15 affronteranno l'Alexander The Great. Varese tornerà in campo alle 18 contro il Krylia Barsa. L'ingresso al palasport, come sempre, sarà gratuito. Marco Turri Eufooromotion ir. abito da sera arriva la lelevisiore Varese "studia" l'EA7p sfidediturolMa'l COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 10 Le vecchie Guzzi in passerella anche a Roma Mandello Ancora una volta le motodi Mandello sono state protagoniste nella rassegna espositiva Motodays di Roma che che ha chiuso i battenti l'8 marzo. Gli organizzatori hanno chiamato diretamente Mandello per avere almeno un paio di moto della casa dell'aquila: Così, due grandi appassionati e collezionisti - Pino Todero e Antonio Erigerlo - hanno raccolto l'invito portando due moto introvabili a Motodays: la fantstica Otto cilindri e la 500 bicilindrica a "L" « Lo scorso anno -ci spiega con giustificato orgoglio Pino Todero -.quando abbiamo avviato l'Otto, abbiamo visto correre la gente come se stesse scappando,. Veniva invece verso di noi, con le macchine fotografiche e i telefonini per filmare e registrare il suono dell'Otto cilindri: un bagno di folla per una moto degli anni Cinquanta. Questo fa capire quanto le moto hanno un fascino particolare per vecchi e giovani. Molti giovani non sapevano che la Moto Guzzi avesse realizzato il motore più frazionato al mondo e utilizzato per le gare. A Mandello abbiamo avuto grandi geni e impareggiabili costruttori, quindi trovo giusto che questa storia vada fatta conoscere.» Ospiti, in qualità di padrino e madrina della rassegna espositiva romana, sono stati il conduttore televisivo Fabrizio Frizzi (grande appassionato di moto) e AnnalisaMinetti(can- Pino Todero col figlio Francesco tante e sportiva paraolimpica). «Sono cresciuta sul serbatoio della Moto Guzzi di mio padre - ha raccontato Minetti -, che era un poliziotto stradale. Così ho scoperto l'ebbrezza della moto.» «Lo scorso anno - ha continuato la cantante -, sono stata in pista come passeggera, a quasi trecento all'ora sul rettilineo siaaVallelungache e alMugello. E' stata un'emozione infinita. Per me la velocità è uno sfogo: a piedi mi fa sprigionare grandi energie, e sulla moto invece me le restituisce. Oggi sono felice di rappresentare l'aspetto sociale di questa giornata, per ricordare alle persone che non c'è un limite fisico che possa limitare la volontà umana, perché ci sono persone disabili che possono diventare specialmente abili co m e noi.» • Oscar Malugani COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 11 VENEGONOI. Sei anni fa, durante Testate, un dolore al ginocchio insistente fa scoprire la malattia Vince due volte il tumore e si fa tagliare la gamba che non lo regge più per poter tornare a correre VENEGONO INFERIORE (anh) Ha sconfitto per due volte il cancro: prima un osteosarcoma al ginocchio sinistro e poi una recidiva al polmone destro, ha convissuto per anni con una protesi dolorosa e alla fine ha deciso che per poter fare la vita che voleva lui, piena di passioni, sport, impegno ma anche divertimento era meglio fare a meno di quella gamba che gli procurava solo dolore e se l'è fatta tagliare, perché niente ferma Paolo Crespi, 19 anni, pivot di UnipolSai Briantea 84 Cantù, campione di basket in carrozzina. Ha frequentato la scuola alberghiera De Filippi di Varese e solo per qualche mese, prima del'ultimo intervento, la facoltà di Scienze e tecnologie alimentari di Milano. Perché ha due sogni nel cassetto: «Mi piacerebbe partecipare a una Paralimpiadi. In seguito punterò alla carriera di cuoco. Vorrei lavorare nelle crociere e fare stazioni, in Italia e all'estero, per poi aprire un mio locale». La vita di Paolo è divisa in due parti, prima del 2008 e dopo il 2008. Quell'anno le vacanze estive sono rovinate da un forte dolore alla gamba che lo costringe a rinunciare alle passeggiate in montagna. «Sia i miei genitori, sia gli educatori dell'oratorio pensavano che fossero scuse, perchè non amavo camminare racconta il giovane - ma quando la gamba si è gonfiata la dottoressa Barbatti ci ha mandato d'urgenza al pronto soccorso e da 11 abbiamo raggiunto l'istituto dei tumori di Milano. In poche ore mi è stata diagnosticata la malattia, confermata in seguito dalla biopsia». Il cancro aveva già «mangiato» parte della gamba. «Sono stato sottoposto a un grosso intervento di 12 ore, durante il quale mi hanno innestato le protesi di titanio di ginocchio e tibia. Poi sono iniziati i nuovi cicli di chemio». Accanto a Paolo ci sono i genitori (papà Piercarlo e mamma Rosanna Dossi), la sorella Alice, i parenti, gli amici (guai a dimenticare la gatta Emily), ma anche sconosciuti diventati poi parte della famiglia grazie al fatto che leggevano il blog (http://ilpaolino.blog.tiscali.it) che Crespi aggiornava dal letto d'ospedale. Il desiderio di raccontare la sua esperienza e l'attaccamento alla vita che lo ha reso ancor più forte, si è concretizzato anche in un libro, «Vado a farmi la chemio e torno», che ha fatto conoscere la sua storia a tutta Italia. Ma se Paolo è determinato, anche il tumore lo è. A febbraio 2010 viene scoperta ima recidiva al polmone. E riparte il calvario: operazione e chemioterapia. «In due anni ho subito più di venti chemio, ma non mi sono mai abbattuto. Non rimanevo a rimuginare tutto il giorno nella buia stanza dove mi applicavano le terapie, ma voleva lui, piena di passioni, sport, impegno ma anche divertimento era meglio fare a meno di quella gamba che gli procurava solo dolore e se l'è fatta tagliare, perché niente ferma il pivot di UnipolSai Briantea 84 Cantù, uscivo, chiacchieravo, mi distraevo. E' stata la mia salvezza». Alla fine la vince lui: Paolo 2 tumore 0. Anche se il dolore provocato dalla protesi continua a essere una costante, Paolo vuole tornare a fare sport, a far parte di una squadra. «Ho ricevuto tante proposte, ma tante erano scherzi di cattivo gusto - racconta amareggiato - Un giorno mi contattò Davide Della Torre, un ragazzo di Seveso per propormi di entrare nella squadra di basket in carrozzina. Andai con i miei genitori a fare una prova e ne fui entusiasta: finalmente avrei potuto nuovamente giocare a basket. Avrei fatto parte di quella squadra a ogni costo, nonostante la distanza e le difficoltà si potessero presentare». Entra nella Briantea 84. Prima le giovanili, poi la serie B, la convocazione in serie A, con la quale è ora pronto per partire per la Francia per partecipare alle qualificazioni delle coppe europee, e infine il sogno di ogni sportivo, la convocazione in nazionale under 22. «Sono titolare in serie B e ogni tanto gioco in serie A, sto imparando», precisa. E proprio mentre era seduto in panchina è nata l'idea di tagliare quella parte di corpo che lo stava limitando troppo. «La protesi continuava a farmi male, in sei anni ho assunto tantissimi antidolorifici, ma il dolore non è mai passato. Ho visto e sentito quello che avevano fatto degli altri ragazzi e, valutata la loro esperienza, l'dea dell'amputazione si è fatta sempre più strada». Il 5 dicembre 2014, al Gaetano Pini di Milano, Paolo ha subito l'amputazione dell'arto sinistro. «Ora ho solo qualche dolore dell'arto fantasma, ma sto decisamente meglio. Con la mia nuova gamba potrò correre, saltare, fare snowboard e tante altre attività che con la soluzione precedente mi erano state negate». Ha già abbandonato le stampelle. Ed è pronto a tutte le sfide che la vita gli metterà davanti. Pronto a vincere. Sempre. Nello sport e nel lavoro. Confida: «La passione per la cucina nasce principalmente grazie alle mie nonne che sono sempre state delle bravissime cuoche. E poi anche mia zia Pamela ha dato una buona mano. Quando lavorava per un'agenzia di viaggi mi portava a casa delle riviste riguardanti le navi da crociera, non per niente uno dei miei obiettivi in cucina è proprio arrivare a lavorare su quelle navi». Perché la voglia di fare il cuoco è nata presto: «Avevo 6 anni e non ho mai cambiato idea! Quella era e quella è rimasta». Ammette però che «mamma è molto gelosa della sua cucina e quindi quando c'è lei in casa è area off limits. Quando invece sono a casa con papà o Alice allora lì si che mi diverto a spadellare e inventare». Chiara Andrigo 6 RIPRODUZIONE RISERVATA campione di basket in carrozzina. Ha frequentato la scuola alberghiera De Filippi di Varese perché ha due sogni nel cassetto: «Mi piacerebbe partecipare a una Paralimpiadi. In seguito punterò alla carriera di cuoco. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 12 Vorrei lavorare nelle crociere e fare stazioni, in Italia e all'estero, per poi aprire un mio locale». La vita di Paolo è fatta di dolore, ma soprattutto di lotta, speranza e voglia di vivere. CORAGGIO Paolo Crespi, 19 anni, in vari momenti della sua vita negli ultimi mesi. Mentre salta con le stampelle dopo l'amputazione dell'arto che lo bloccava oltre a dargli fortissimi dolori, con la protesi che gli sta permettendo di tornare a correre, saltare e praticare gli sport che ama; durante un incontro di basket in carrozzina, al Niguarda di Milano, dove ha subito l'intervento di amputazione, con la sua ragazza, Valentina, che gli è sempre vicina, e con la sorella Alice che insieme a mamma e papà, è un punto di riferimento costante; sotto l'attore Carmine Buschini, il Leo di «Braccialetti rossi» in onda su Rai la domenica sera COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 13 Ha sconfìtto per due volte il cancro: prima un osteosarcoma al ginocchio sinistro e poi una recidiva al polmone destro, ha convissuto per anni con una protesi dolorosa e alla fine ha deciso che per poter fare la vita che COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 14 Lafiction«Braccialetti rossi» in onda su Rai 1 sembra ricalcare la storia di Crespi e dei suoi amici «Leo è la mia copia, anch'io uscivo per distrarmi e chiacchierare e fare amicizia» «E' utile per sensibilizzare chi ha la fortuna di non conoscere questa malattia. E ancora più importante può essere da stimolo ai malati che magari non riescono a tirare fuori la grinta per combattere il male che li ha aggrediti e affrontare le cure necessarie» VENEGONO INFERIORE (anh) «Leo è la m i a copia», assicura Paolo Crespi che nel protagonista della fiction «Braccialetti rossi» in onda su Rai Uno la domenica sera, si identifica. Anche a «Leo» infatti è stata amputata una gamba dopo la scoperta di un tumore ed è in lotta contro una recidiva (Paolo l'ha avuta e superata). E anche «Leo» è un ragazzo solare e tenace, che non vuole che la malattia abbia il sopravvento. Giovani, con tutta la vita davanti non vogliono mollare, nonostante i ripetuti colpi bassi della vita combattono contro il tumore che sembra non voler lasciar scampo. E «Leo» come Paolo è protagonista della sua vita, non vuole che siano ne la malattia né i medici a decidere per luì. Il 19enne venegonese ha le idee chiarissime e si presenta davanti ai medici più che fermo nelle sue decisioni, anche le più difficili. «Mi hanno proposto tante cure alternative, ma ormai avevo deciso che la mia gamba doveva essere amputata, mi limitava troppo e mi dovevo riempire di antidolorifici» racconta Crespi. Anche Paolo era sempre in giro per l'ospedale, come «Leo» e i suoi amici, in cerca di conforto, comprensione e amicizie. «Non sono mai stato nella mia stanza, nemmeno quando la debolezza conse- guente alle chemio lo consigliava: uscivo per distrarmi e chiacchierare. Ho conosciuto tante persone, più anziane, ma anche più giovani di me. Con qualcuno sono ancora in contatto, ma molti non ci sono più». Storie affini, certo, ma la consolazione della finzione manca nella vita di Crespi, che ha vissuto sulla propria pelle l'esperienza e meglio di chiunque altro, riconosce che tanti aspetti della fiction sono edulcorati. «Molte cose paiono surreali: ad esempio quando Leo si dimentica della gamba finta e corre. Inoltre, nella fiction i reparti dell'ospedale sono mischiati e tutti si muovono liberamente, invece nella realtà ognuno sta nel suo». Ma i meriti di «Braccialetti rossi» sono più dei demeriti: «Negli ultimi anni vengono realizzati film o sceneggiati con protagoniste persone che lottano per vivere, che ce la mettono tutta per combattere il tumore, ritengo siano utili per sensibilizzare chi ha la fortuna di non conoscere questa malattia. E ancora più importante possono essere da stimolo ai malati che magari non riescono a tirare fuori la grinta per combattere il male che li ha aggrediti e affrontare le cure necessarie». COMITATO ITALIANO PARALIMPICO © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 15 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 16 OTTO RAGAZZI CON PATOLOGIE MENTALI AUNA GARA INTERNAZIONALE DI CANOTTAGGIO AD AMSTERDAM Per la prima volta la disabilità si batte alla pari ALBERTO GIACHINO/REPORTERS Gli atleti della «otto con» della Canottieri Armida di Torino, disabili mentali, domani e dopo in gara ad Amsterdam PIFRANGEI.0 SAPEGNO P er la prima volta nel mondo un gruppo di disabili mentali partecipa a una gara internazionale ad Amsterdam contro altri atleti, che non saprei come chiamare: abi- senza anima, di tutte quelle parole che definili? Campioni? Normali? Loro sono l'«otto con» scono solo una sofferenza nei suoi recinti: la della Società Canottieri Armida di Torino, e sindrome down, o autistica, o Cat-eye, atassia nelle cartelle consegnate alla Federazione c'è cerebellare, disabilità intellettivo-relazionale. un lungo elenco di diagnosi mediche, di referti CONTINUA A PAGINA 13 Pensano diverso, remano forte Ora sfidano gli atleti "normali" Torino, 8 canottieri disabili mentali a una gara internazionale ad Amsterdam Una scommessa che è già un'impresa: è la prima volta al mondo che succede La storia PIERANGELO SAPEGNO TORINO D omani e domenica alla Heineken Roeivier Kamp di Amsterdam, però, quelle sentenze non servono e saranno tutti uguali, attaccati ai remi, senza fiato e COMITATO ITALIANO PARALIMPICO senza voce, abili e non, come uno qualsiasi di noi che ci ha provato una volta nella vita, come tutti quelli che hanno vissuto la felicità di una sfida, che sono riusciti a scalare una montagna. Matteo Bianchi, numero uno dell'equipaggio, dice che non vede l'ora, che ci metteranno l'anima. Le lezioni dello sport Pag. 17 Forse tremeranno un po' le gambe. Come a Mickael Gerard, di professione magazziniere, centravanti della squadra di dilettanti del Calais, finita a giocare contro i professionisti del Nantes la finale di Coppa di Francia del 2000 davanti agli 80mila spettatori del Pare des Princes. Disse: «Quando entrai lì dentro le gambe facevano fru fru. Poi non pensai più niente. Ci penso adesso, perché non dimenticai più». Eric Abidal, terzino sinistro della squadra più forte del mondo, il Barcellona di Guardiola, colpito da un tumore al fegato, miracolosamente guarito, ricadde di nuovo e fu salvato da un trapianto. Oggi, a 35 anni, gioca ancora, nell'Olympiakos, e dice che «lo sport ti Lo spettacolo del pianista Alessandro Rossi non parla con nessuno, sta sempre in silenzio, anche quando gli altri si mettono insieme a scherzare. Un giorno che l'Armida li aveva portati in gita, «a un certo punto sentimmo arrivare una musica meravigliosa», racconta Gianluigi Favero, il presidente. Era lui. «Aveva trovato un pianoforte in qualche angolo di una sala. E s'era messo a suonare. Restammo senza parole. Suonava come un dio». Rossi ha 24 anni, lavora a Cirié e confeziona oggetti per alberghi. Nella cartella medica c'è scritto: sindrome di Asperger. Non c'è scritto che suona come un dio. E' il numero 5 dell'equipaggio. Quello vicino a lui sulla barca è Giovanni Rastrelli, il numero 4. Sembra quello che parla più di tutti. Farebbero una strana coppia insieme. Giovanni va all'Armida da cinque anni e mezzo, come racconta lui con la precisione di uno studente che s'è preparato le risposte per l'esame, e si trova molto bene, dice. Frequenta la scuola alberghiera e l'hanno preso qui per uno stage a fare il cameriere. Ama altri sport, ma «questo è il più bello perché si sta insieme». Numero 6 del lotto è Umberto Giacone, e poi c'è Matteo Bongiovanni, numero 3, che da grande sogna di «fare il montatore per il cinema o la tv». La gara di Amsterdam non è più un sogno. Adesso ci vanno. Nessuno ha una fidanzatina, tranne Andrea Appendino, che «esce con Margherita Merlo», come racconta Manuel Vaccaro, il vecchio del gruppo con i suoi 28 anni, numero 2 dell'equipaggio. Anche questo non c'è scritto sulla cartella, che s'è innamorato. C'è scritto: sindrome down. Sono in due, l'altro è Lorenzo Sforza che adesso non c'è. Matteo Bianchi lo precisa come in un verbale di polizia: «Lavora in un bar. In via San Pio 15». Il loro timoniere sarà uno dei loro allenatori, Filippo Cardellino, un ragazzone che li sta spronando militarmente sulle acque levigate del Po. L'altro allenatore è quella che ha realizzato tutto questo, questa gara della normalità, 200 equipaggi iscritti, e anche loro a vedere fin dove arrivano nel mondo. Si chiama Cristina Ansaldi. E' dall'anno scorso che ci lavora. «È disabile chi si arrende» L'Armida è la prima società sportiva italiana nella cura dei disabili. «Ci sono 70 ragazzi con problemi fisici e mentali che frequentano da noi i corsi di canottaggio», come spiega Gianluigi Favero. Ci vuole sempre tempo e dedizione per conquistare le cose. C'è riuscito Pistorius dopo anni di battaglie. Andrea Zanardi, grande pilota ridotto in carrozzella, lotta senza mai perdere il sorriso, come un tempo. La squadra di Calais, invece, non era fatta di disabili, ma di miseri impiegati come il capitano Reginald Becque che lavorava in un'azienda di scaffalisti, o di falliti, come Cedric Schille e Jerome Dutitre, che da grandi promesse del calcio erano finiti nel nulla, senza stipendio nella squadretta di un piccolo paese sulla Manica schiacciato dalla disoccupazione. A Parigi lottarono fino alla fine e persero per un rigore ingiusto proprio sul filo di lana. In città li accolsero come degli eroi, come se avessero vinto. Forse hanno vinto davvero loro. Un giorno lo capiremo. Il dottor Pierdante Piccioni, uscito da un coma di poche ore che gli aveva cancellato 12 anni della sua vita, ha dovuto lottare con tutte le sue forze per tornare a fare il medico. Quando ce l'ha fatta, ha detto a tutti che ha voluto dimostrare a tutti di non essere un referto: «Sono una persona e questo una risonanza magnetica non può saperlo. Disabile lo sei quando smetti di combattere, lo sei solo se sei convinto di esserlo». Lo sport ti insegna le cose che ti salvano: coraggio, condivisione e forza di volontà Abbiamo 70 ragazzi con problemi fisici e mentali che seguono corsi di canottaggio lo sono una persona Disabile lo sei se smetti di combattere, se credi di esserlo insegna cose che ti salvano: la condivisione, il coraggio, la forza di volontà». Sono lezioni che possono imparare tutti, che vanno oltre le barriere delle parole. I 9 Eric Abidal Gianluigi Favero Calciatore dell'Olympiakos ha battuto 2 volte il cancro Presidente del circolo Armida COMITATO ITALIANO PARALIMPICO k Pierdante Piccioni Medico, un'amnesia grave gli ha "cancellato" 12 anni Pag. 18 Le sfide (im)possibili ^m Molti ricordano la squadra del Calais: dilettanti che nella vita facevano altri mestieri, arrivarono alla finale della Coppa di Francia contro il Nantes. Nessuno di loro è passato al professionismo ^m Oscar Pistorius, "L'uomo senza gambe più veloce del mondo", è l'unico atleta che ha vinto una medaglia correndo contro atleti normodotati: l'argento ai mondiali di Daegu nella staffetta 4x100 Niente comunione al ragazzo autistico ^m Ha frequentato con i suoi coetanei il catechismo, ma a poche settimane dalla ccomunione un ragazzino autistico è stato ritenuto dal parroco non idoneo a ricevere il sacramento. Secondo il sacerdote il bambino non sarebbe in grado di capirne il significato. Il fatto è avvenuto in una parrocchia della provincia di Venezia. La madre del ragazzino si è rivolta ad un'altra parrocchia: il sacerdote ha acconsentito a dare il sacramento al ragazzo. O jTALlA ^m Dopo aver perso entrambe le gambe in un incidente durante una gara automobilistica, AlexZanardi ha vinto tre medaglie olimpiche (due ori, un argento) nelle garediparaciclismo ^m Brian McKeever, specialista dello sci di fondo e del biathlon, canadese, è ipovedente: ovvero cieco al 90%. Ha vinto 12 medaglie paralimpiche, nel fondo corre spesso anche in gare per atleti normodotati COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Team leader Cristina Ansaldi allena la squadra dell'Armida nelle acque del Po a Torino: l'altro allenatore è Filippo Cardellino Pag. 19 •*v» --jrr l, _-i —., AL0EFTTO GWCHINO/riEt'ORTbFJS La squadra che correrà la sfida di Amsterdam. Da destra: Andrea Appendine Giovanni Rastrelli, Matteo Bianchi, Alessandro Rossi, Manuel Vaccaro, Umberto Renato Giacone, Matteo Bongiovanni e Filippo Cardellino (è uno degli allenatori e farà il timoniere) sul Po COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 20 Tennis Fisdir, gli atleti biellesi al via della stagione ^ H Parte la stagione del tennis Fisdir, dove da sempre primeggiano gli atleti della Polisportiva Handicap Biellese, con tante novità. Quest'anno fa esordio un circuito di tornei, valido per il 7° campionato italiano, che parte il 22 marzo da Novara per concludersi con il Master finale sulle terra rossa di Sandigliano il 24 ottobre. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 21 L'INIZIATIVA Lo sport abbatte ogni "diversità" Salerno abbraccia la scherma paralimpica. "In guardia", e finalmente anche in carrozzina, all'ombra del Castello d'Arechi, dove lo sport riesce - al di là d'ogni retorica - ad abbattere il muro della diversità. Sarà presentato ufficialmente martedì, alle ore 11, presso la palestra del Club Scherma Salerno, sita in via Laurogrotto (all'interno del centro polifunzionale "Carmen Rubino"), il nuovo progetto che porterà in pedana, a praticare la disciplina della nobile arte, atleti con disabilità motorie. Alla conferenza stampa che terrà a battesimo l'iniziativa parteciperanno i presidenti Matteo Autuori (Fis Campania), Carmine Mellone (Cip Campania) e Valerio Apolito (Club Scherma Saleno), il delegato provinciale Fis, Enzo Vigilante, l'assessore comunale Nino Savastano e il direttore generale dell'lnail, Daniele Leone. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 22 GIORNATA AL CENTRO FIDAL In Baslenga gli azzurri di atletica leggera Prosegue con una nuova giornata tecnica in compagnia di campioni italiani il cammino del Centro di Sviluppo Tecnico Fidai Fispes - Velocità Nord Italia di Casalmaggiore. Domenica 15 marzo in Baslenga, presso il campo scuola di atletica leggera, a partire dalle 9,30, sono attesi atleti quali il nostro Desalu, ma anche Diego Marani e poi dal Veneto Enrico Demonte, dall'Emilia Bilotti e Valbonesi (possibili componenti della staffetta 4x100 under 23 con Desalu alla staffetta | IVI * europea), dalla Val Camoni\ÌM ca Roberto Rigali. "^V Nella giornata sarà presente anche tutta la rappresenta- Fausto Desalu tiva giovanile della velocità (Allievi e Juniores] dell'Emilia Romagna che darà vivacità tecnica alle prove eseguite dal professor Franco Memi dell'Università di Bologna. Con la sua equipe metterà in campo nuovissime strutture di rilevazione: optojamp con telecamere computerizzate e fotocellule. Con le attività in corso il centro casalese si conferma punto di riferimento per l'intero Nord Italia. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 23 CANOTTAGGIO Dal Po all'Olanda un otto disabile fa il gran balzo barca formata interamente da atleti con sei disabilita intelTORINO lettive (sindrome di down e E' il 1° equipaggio al mondo cat-eye, asperger, ritardo, aucomposto interamente da tismo, atassia cerebellare) a atleti con disabilità partecipare a un evento interintellettive a gareggiare in nazionale di canottaggio per un evento intemazionale normodotati. Gli atleti coinTorino è Capitale Europea volti sono tutti della Canotdello Sport e per questo ospi- tieri Armida: Matteo Bianchi, terà per tutto l'anno grandi Manuel Vaccaro, Alessandro eventi agonistici e promo- Rossi, Matteo Bongiovanni, zionali. Lo sport di tutti e per Giovanni Rastrelli, Umbertutti, dai normodotati ai pa- to Giacone, Lorenzo Sforza raolimpici. La vetrina inter- e Andrea Appendino, seguinazionale regalata dal 2015 ti dai tecnici Filippo Cardelservirà al capoluogo anche per esportare all'estero le ec- lino (Armida) e Federico Vicellenze più innovative del- tale (Cerea) sotto la supervilo sport regionale. E' quello sione del tecnico della nazioche, ad esempio, accadrà nel nale di para-rowing, Cristina weekend in occasione del- Ansaldi. « Facciamo sul serio, la 43a edizione della celebre non siamo solo un simbolo Heineken Regatta, in pro- ma guardiamo il cronometro gramma domani e domeni- e vogliamo migliorarci. Abca nei canali di Amsterdam biamo in allenamento i teme che vedrà al via oltre 400 pi per poter entrare nella finaequipaggi e più di 3800 atie- le di domenica - spiega la Anti di Europa e Stati Uniti. La saldi, che insegna canottaggio Federcanottaggio Piemonte all'Armida dal 2001, quando (FIC) - con la collaborazione cominciò mettendo in barca delle società Armida e Cerea quattro ragazzi ipovedenti -. - sarà, infatti, in gara con l'8+ Dal 2010 abbiamo preso parte Open Mind. Le caratteristiche a gare internazionali promodell'equipaggio sono uniche zionali. Ad Amsterdam invece al mondo. Si tratta della prima gareggeremo contro equipaggi di normodotati, alcuni dei ENRICO CAPELLO COMITATO ITALIANO PARALIMPICO quali hanno partecipato anche alle Olimpiadi. E' tre anni che lavoriamo peri' Heineken Regatta. Esserci è già una vittoria ma vogliamo sfruttare questa vetrina per dare prova delle nostre abilità». Uguali agli altri Nessun pietismo o favoritismo. Ad Amsterdam l'8+ Open Mind sarà un normale equipaggio in gara. "Vedere ragazzi di 15-16 anni che rappresentano il Piemonte a fianco di adeti già affermati è stimolante - afferma il presidente regionale FIC, Stefano Mossino -. Il para-rowing è stufo delle passerelle. Questi otto giovani sono atleti che vogliono competere e vincere: hanno il diritto di crederci e allenarsi per diventare dei campioni" Amsterdam sarà solo la prima tappa di un percorso che nel 2015 vedrà l'8+ Open Mind prendere parte a tante altre gare. C'è infatti, un nuovo sogno da realizzare: vestire la maglia azzurra ai Global Games, le olimpiadi per atleti con disabilità intellettivo-relazionale, previsti in Ecuador a settembre. Pag. 24 '•^^as^ L'equipaggio piemontese dell'otto para-rowing (UJETTO) COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 25