La Guerra chimicaC

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La Guerra chimicaC
La guerra chimica
La guerra chimica, cioè l’uso di armi che sfruttano l’effetto tossico di agenti chimici,
fece la sua comparsa nella 1^ guerra mondiale, nel corso della quale diversi
aggressivi chimici che irritavano i polmoni, come i lacrimogeni, il cloro, e il
fosgene, furono usati contro le trincee nemiche. Nella battaglia di Ypres (Francia, 22
Aprile 1914) fu adoperato per la prima volta un vescicante, cioè un prodotto chimico
che provoca ustioni infiammazioni, e che, dal nome del luogo, fu chiamato iprite.
I gas si rivelarono tuttavia poco efficaci
perché tutti gli eserciti vennero presto dotati
di maschere antigas. l primi modelli erano
basati su una semplice maschera di garza,
imbottita di
cotone impregnato di
sali alcalini, al fine di neutralizzare il cloro
presente nei gas. In seguito furono aggiunti
gli occhiali a protezione degli occhi. Infine si
arrivò a una maschera integrale. Anche i
lanciafiamme, in quanto utilizzavano miscele
combustibili, possono essere equiparati a
un’arma chimica. Furono usati, come i gas,
nella Grande guerra e, al pari di questi,
conseguirono risultati psicologici prima
ancora che reali, avendo, in questo caso,
una breve gittata.
Nel 1^ dopoguerra, inoltre, molti eserciti fecero produrre i gas nervini, in grado di
procurare paralisi e morte, anche in quantità minime. Anche l’esercito italiano fece
ricorso ai gas nei confronti dei civili nella guerra di Etiopia (’35-’36). Ciò avvenne
contro le regole definite dalla Società delle Nazioni che, nel 1925, aveva bandito la
guerra chimica e batteriologica.
La 2^ guerra mondiale vide il ricorso a nuove e più potenti sostanze. Tra queste,
il napalm, una mistura di sali di alluminio estremamente infiammabile, in grado di
aderire alle superfici, progettata dall’esercito statunitense, che lo usò in più occasioni.
Terribili gli effetti sulla città di Saint Malò in Bretagna (Francia) nel 1944. Un’aperta
violazione delle norme internazionali sulle armi chimiche (ribadite nel 1971
dall’Assemblea delle Nazioni Unite) avvenne nella guerra del Vietnam, con un
massiccio utilizzo del napalm, al quale vennero affiancati agenti defolianti (orange),
che provocano la caduta del fogliame delle piante, nonché danni all’ambiente
naturale, gravi e duraturi, poiché le riserve idriche ed il terreno ne venivano
contaminati.