Il Giornale - grupposodalitas.it
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63° GENNAIO FEBBBRAIO MARZO APRILE 2012 ANNO 12 STAMPATO IN PROPRIO e l a orn i G Il I N N O N i de “SODALITAS” CASA ANZIANI “E. AZZALIN” • INVERUNO “Progetto Vita” • “Progetto Casa Aperta” Per una migliore qualità della vita Alessandro PLATE’ Responsabile Agenzia Formativa L’importanza della FORMAZIONE S e fare formazione significa sviluppare delle competenze che possono poi essere impiegate da tutti gli operatori delle nostre Case Famiglia, nel loro agire quotidiano per accrescere il livello di servizio offerto, noi crediamo che queste non debbano essere somministrate meramente come concetti teorici. La formazione deve incidere in maniera precisa e duratura sul cambiamento degli atteggiamenti mentali e del comportamento della persona. Ecco perché l’approccio metodico che l’Agenzia Formativa della Fondazione Mantovani utilizza, nel fornire soluzioni, è caratterizzato dalla modalità di fare e di vivere l’atto formativo centrandolo sulle specifiche difficoltà che il partecipante riscontra nel suo vivere quotidiano. Grazie a questo approccio paradigmatico, noi non eroghiamo corsi o seminari teorici, ma creiamo soluzioni spendibili nelle problematiche quotidiane. Per raggiungere questi risultati l’Agenzia Formativa si avvale di formatori il cui retroterra, di esperienza e di cultura è basato sull’aggiornamento continuo e il cui profilo è caratterizzato da: • un sapere pedagogico • una specializzazione tematica • una forte attenzione al cambiamento • competenze gestionali e manageriali. Per Fondazione Mantovani esistono dei valori imprescindibili nei confronti dell’assistenza alla persona fragile, valori che caratterizzano la nostra storia e che sono la chiave della grande considerazione che il Gruppo ha nel mondo sociale: il “sapere innovativo” e “l’ecologia dei comportamenti”, intesa come responsabilità, rispetto e cura verso tutti i nostri interlocutori. Fondazione Mantovani racchiude al suo interno molte anime e negli ultimi anni il carattere multiculturale si è molto accentuato, ma la sua forza è rappresentata dalla comune filosofia di lavoro. Siamo un “sistema” dove la qualità del “prodotto assistenza”, la passione e la serietà stanno alla base del successo e siamo un Gruppo dove il “capitale intangibile” non fa riferimento solo alle persone o ai beni, ma soprattutto alle conoscenze e alle competenze individuali. Ecco perché la formazione è uno dei processi che fa parte delle attività quotidiane per lo sviluppo del capitale umano. Solo attraverso un approccio strutturato alla formazione interna si possono perseguire gli ambiziosi obiettivi che Fondazione Mantovani si dà. continua a pag 3 I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. Kahlil Gibran SODALITAS • 1 La Dr. Chiara CRESPI Medico T a n i Pag E T U AL S a l l de C’era una volta… LA PELLAGRA utto è iniziato con la rappresentazione teatrale, che ha visto coinvolti ospiti, parenti ed amici della Casa Famiglia ad inizo anno. Durante le ricerche del periodo storico in cui si collocava la trama, dai ricordi e dalle testimonianze raccolte è emersa la paura per la “pellagra”, sfacelo della popolazione della pianura Padana fino al secondo dopo guerra. Per secoli, la pellagra è stata associata al consumo di polenta e si credeva fosse causata da un’infezione del mais, che lasciato all’umidità proliferava di muffe . Sintomi di questa terribile malattia erano chiamati le “3D”: dermatite diffusa, diarrea e demenza. In realtà, questa malattia era associata alla povertà, alla dieta ripetitiva e povera dei contadini. Infatti, in tempi di carestia, o durante i lunghi e freddi inverni, ci si nutriva prevalentemente di polenta: costava poco e sfamava di più. Famiglie intere si nutrivano, per tutti e tre i pasti principali, di polenta. Fu poi un ricercatore ungherese che scoprì le cause di questa malattia: provò a variare la dieta negli orfanotrofi, introducendo, latte, verdura, carne e frutta, e constatò che i sintomi venivano meno e i bambini stavano meglio. Oggi, questa malattia è presente in alcune aree molto povere del mondo, come l’Africa e l’India, o in particolari situazioni di emergenza. Sicuramente, per noi, è solo un ricordo brutto e lontano. 2 • SODALITAS Un amico per le ossa: IL SOLE Elena CETRANGOLO - Fisioterapista F inalmente il sole è tornato a splendere alto nel cielo. Quest’anno, fortunatamente, con un po’ di anticipo. Il sole è un fattore essenziale per il benessere psicofisico, aiuta l’umore, ma fa bene anche al nostro corpo. Infatti, la giusta e regolare esposizione alla luce solare è fondamentale per la prevenzione di malattie dell’apparato scheletrico, ad ogni età. Così come i pediatri consigliano alle neo-mamme di portare subito all’aperto i piccoli, noi fisioterapisti consigliamo agli adulti la stessa cosa, al fine di contrastare l’osteoporosi, soprattutto nelle donne dopo la menopausa. Il sole, infatti, stimola il metabolismo della vitamina D e, insieme a una dieta varia e ricca anche di latticini e derivati, è fondamentale per una corretta mineralizzazione di ossa e denti. Non dimentichiamo che i bagni di sole, aiutano anche un’abbronzatura esteticamente piacevole e sono benefici se fatti con la giusta protezione solare e nelle ore di sole meno intense. In Casa Famiglia sono diversi gli ospiti che seguono questi consigli: li vediamo passeggiare nel prato antistante la Casa e già da ora,... fortunati loro,...hanno acquisito un bel colorito abbronzato e solare. a n i g a P a L C a l l de Chi toeu miee a bonora coi so fioeu lavora L A R U T UL Dal testo : di F. Fava. “Antichi proverbi brianzoli . I dintorni” a previdenza e la lungimiranza del contadino brianzolo arrivavano a consigliare matrimoni precoci dai quali germogliavano preziose braccia (meglio se mascoline) da usare nei lavori dei campi. Quando i brianzoli commentavano i matrimoni proliferi, qualificavano le mogli come de bona razza, mogli che non perdevano tempo e partorivano un figlio dopo l’altro. I milanesi, invece, meno interessati ai figli da impiegare nel lavoro dei campi, consigliavano (forse anche ora?) uno strategico temporeggiamento: A toeu miee, pensegh fin ai trenta, pensegh anmò un po’ ...e finiss a toeula no. Continua da pag 1 ...Negli ultimi anni si è molto sviluppato il numero di ore di formazione erogate pro-capite, arrivando, nel triennio 2009-2011, ad erogare circa 21 ore per ogni dipendente. Questi dati, ma soprattutto i risultati ottenuti, ci stimolano e ci fanno superare le molte difficoltà che incontriamo, così da dare continuità al percorso intrapreso, finalizzato a raggiungere risultati di eccellenza attraverso la crescita del capitale umano. Siamo infatti intimamente convinti che il benessere dei nostri Ospiti, passi attraverso il benessere delle persone che vi operano. SPECIALE “DialeT” Pruerbi Bianchi R., Cucchetti A., Garagiola G., Calcaterra A - Ospiti G ent che la leva su quand canta la vaca, l’è tarda da rifless e sempar straca. La gente che si alza quando canta la mucca, è tarda di riflessi e sempre stanca. -------------Gira e rigira ul nom l’è sempar chel; de pata o de gabbia l’è sempar usel. Gira e rigira il nome è sempre quello; di patta o di gabbia è sempre uccello. ------------April fa ul fiur e mag al gh’ha l’unur. Aprile fa il fiore e maggio ne ha l’onore. --------------Chi ha danè fa danè. Chi ha i piocc fa lendin. Chi ha soldi fa soldi. Chi ha pidocchi fa uova di pidocchi. Filastrocca Al piov e al fa sol A Calcaterra A. ospite l piov e al fà sol la Madòna la va par fior. La va innans un pichetin par purtai al sò bambin. Piove e torna il sole la Madonna va a raccogliere i fiori. Va avanti un pochino per portarli al suo bambino. SODALITAS • 3 A R U T L U C I PANSANIG a l l e d ovvero a n i g LE FAVOLE POPOLARI a P La L’ulivo venuto DA LONTANO Ferruccio MASCETTI Figlio dell’ospite Sig.ra Severa Da questo numero, riporteremo in questa pagina, il racconto che ha allietato le domeniche mattina degli ospiti della Casa Famiglia. “L’ulivo venuto da lontano”, è un racconto a puntate scritto dal Sig. Ferruccio, figlio dell’ospite Sig. ra Severa e volontario della Casa Famiglia. I l sole era già sorto da qualche ora oltre le colline delle Mesetas Spagnole, tra le Anturias e la regione di Castilla La Veja, preannunciando un’altra calda e limpida giornata di primavera. Alcune cicogne zampettavano tra le stoppe sotto gli uliveti in cerca di insetti, lucertole e lumache. L’inverno era stato particolarmente mite quell’anno e gli ulivi avevano dato un buon raccolto di olive grosse e sane che sarebbero divenute buon olio, importante nell’economia di Gade Fres, come per tutti gli altri paesini sparsi sulle Mesetas nella provincia di Leon. Il nostro ulivo godeva di quel sole mattutino e, mentre osservava l’andirivieni delle cicogne e di altri uccelli, pensava che a giorni sarebbero arrivati gli uomini per la consueta potatura primaverile e la sarchiatura dell’erba nuova che, grazie alle leggere piogge di una settimana prima, era cresciuta rigogliosa. Queste operazioni venivano eseguite annualmente da tempi immemorabili. All’ulivo piaceva la presenza di quegli uomini, gli piaceva ascoltare i loro discorsi mentre lavoravano o si sedevano nella sua ombra a riposare e consumare la loro frugale colazione a base di formaggio, pane, olive e vino ed era consapevole e orgoglioso di poter partecipare al benessere economico di quelle persone. Quel mattino l’ulivo fu sottratto di soprassalto dai suoi pensieri da un forte fragore che fece salire in volo le cicogne, anch’esse spaventate. Non era il solito 4 • SODALITAS rumore del piccolo e vecchio trattore che portava i lavoranti sul posto per la potatura, ma un assordante rumore di cingoli e grossi autocarri. Si fermarono sul ciglio della strada bianca e polverosa che attraversava i coltivi e iniziarono con suo profondo stupore ad estirpare, in modo metodico, uno dopo l’altro gli ulivi mettendoli in grossi mastelli per poi caricarli sugli autocarri. Dopo un primo attimo di smarrimento e di paura, l’ulivo ricordò che alcune cicogne gli avevano raccontato di come un anno prima al di là del poggio, dove l’ulivo non poteva vedere, alcuni ulivi secolari avevano subito la stessa sorte, estirpati e portati via. Sempre alcune cicogne gli dissero che durante la loro migrazione dai paesi ad est dei grandi monti sorvolando alcune zone videro grandi concentramenti di ulivi circondati da capannoni, parcheggi, case non in filari come qui e, che per quel che ne sapevano non venivano coltivati per le loro olive, ma destinati a parchi e giardini di case private come piante ornamentali a dispetto del clima e dell’ambiente di quei luoghi. Inoltre, parlando con alcuni corvi di quelle regioni, vennero a sapere che quel mercato di vecchi ulivi era molto fiorente, perché divenuto di moda e molto remunerativo sia per i commercianti locali, sia per i contadini spagnoli i quali preferivano impiantare nuovi uliveti che sarebbero in futuro stati adatti al lavoro con i nuovi macchinari per la raccolta delle olive e altre operazioni. .........continua nella prossima edizione. Chiara SANTAMBROGIO - Massoterapista a n i g a P La N C a l l de A R U ULT Il giornale dei GATTI di Gianni Rodari 21 Marzo: GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA el 1999, la Conferenza Generale UNESCO istituisce la Giornata Mondiale della Poesia, che viene celebrata per la prima volta l’anno successivo, il 21 marzo. La data, che segna anche l’arrivo della stagione primaverile, riconosce alla poesia un ruolo privilegiato nella comunicazione, nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale. L’UNESCO, negli anni, ha dedicato la giornata all’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi decenni: infatti, ogni società umana guarda all’arte poetica come un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica. La poesia, infatti, tocca l’animo, tocca il cuore e i sensi tutti; aiuta a riflettere, a sviluppare la creatività e l’immaginazione. La lettura ci propone di fare una pausa nelle nostre intense giornate e di godere di pochi minuti in compagnia di noi stessi e di un susseguirsi di parole semplici, comuni, note che per incanto e per magia si trasformano in poesia. Quest’anno, per festeggiare la giornata mondiale della Poesia è stata scelta la poesia “Il giornale dei gatti” di Rodari, che riportiamo di seguito, perché ognuno di noi possa ritagliarsi quel piccolo momento di riflessione e di crescita letteraria: I gatti hanno un giornale con tutte le novità e sull’ultima pagina la “Piccola pubblicità”. “Cercasi casa comoda con poltrone fuori moda: non si accettano bambini perché tirano la coda.” “Cerco vecchia signora a scopo compagnia. Precisare referenze e conto in macelleria.” “Premiato cacciatore cerca impiego in granaio.” “Vegetariano, scapolo, cerca ricco lattaio.” I gatti senza casa la domenica dopopranzo leggono questi avvisi più belli di un romanzo: per un’oretta o due sognano ad occhi aperti, poi vanno a prepararsi ai notturni concerti. SODALITAS • 5 . . . A F n i A e S r e A iv C A I L I laboratori MIG V Francesca CIULLA Cuoca Arrivederci…… N on è facile per me, che ho passato la mia vita sui fornelli, mettermi a scrivere. Però non mi sembrava giusto, non farlo. O meglio, mi sarei sentita ingrata. Si conclude in questi giorni, la mia esperienza di lavoro in Casa Famiglia. Finalmente, anche per me, è arrivata la tanto desiderata pensione!!! Più tempo da dedicare alla mia famiglia, a mio marito, ai miei figli e alle mie adorate nipotine. Più tempo anche per viaggiare, cosa che mi piace tantissimo. Adesso, però, che i giorni mancanti si contano sulle dita di una mano, mi viene un po’ di malinconia. Mi dispiace lasciare le mie colleghe di cucina, con cui ho condiviso problemi ma anche tante risate. Mi mancheranno anche le richieste dei cari ospiti, che spesso mi mettevano in imbarazzo per i piatti tipicamente lombardi che mi richiedevano…e che io, da siciliana, trovavo un po’ difficile interpretare. Eppure, ho imparato anch’io a cucinare la trippa, le patate, verze e salamino e la loro versione estiva, le tanto amate zucchine con il salamino! E ho apprezzato di cuore i complimenti che mi rivolgevano, dopo aver consumato i pasti. Voglio davvero ringraziare ospiti, direzione e colleghe per avermi fatto sentire parte di una grande famiglia, una famiglia che mi è entrata nel cuore e che porterò sempre con me. Il mio non è un addio, ma un arrivederci a tutti! 6 • SODALITAS DI PRIMAVERA Antonella PIANTANIDA Animatrice Con l’arrivo della primavera c’è voglia di novità!! Così abbiamo rinnovato anche i laboratori. Per prima cosa abbiamo dato inizio al Laboratorio di Giardinaggio: si sono rispolverate le ciotole e i vasi dal sottoscala, si è preparata la terra e con gli ospiti, in una uscita al vivaio, si sono scelte le piantine e i fiori da coltivare. In questi giorni, grazie all’aiuto del manutentore Giuseppe e del Sig. Ferruccio si procederà al rinvaso e alla sistemazione sul terrazzo. Si è dato inizio anche ai Laboratori manuali per l’allestimento del mercatino “Arte e Artigianato” in occasione del prossimo Maggio Senior. Quest’anno, il filo conduttore è il tempo, in tutti i suoi significati: dal tempo meteorologico, al tempo che scorre, che passa e scorre. Quindi, i laboratori saranno incentrati nella creazione di agende, calendari con consigli e orologi. Gli ospiti si stanno dando un gran da fare, davvero, soprattutto per la realizzazione e la decorazione degli orologi. L’impegno è davvero alto, e come dice la Sig. Luigia Z. “laurà l’è fadiga, ma anca un piasè“. Le mattine trascorrono intorno ai tavoli del salone centrale, con gli ospiti che, concentrati, lavorano alacremente, a testa china, intenti a dipingere e a rifinire con serietà e impegno gli oggetti da esporre. F Gli effetti della TEATROTERAPIA Ilaria GENONI Animatrice inalmente una terapia senza effetti collaterali, che infonde i suoi benefici anche a lungo termine. No, non abbiamo creato un magico elisir, né abbiamo scoperto una panacea, ma solo un rimedio tutto naturale, frutto di un intenso lavoro di équipe. Ingredienti: un pizzico di ottimismo, una buona dose di fantasia, impegno ed energia in abbondanza. Mescolare tutto per bene ed ecco un’esperienza teatrale da non dimenticare. Ma di questo abbiamo già parlato. La novità sta nel fatto che la teatroterapia ha fatto sentire i suoi effetti benefici anche a distanza di tempo. In primo luogo, ha rinforzato l’empatia di gruppo, rafforzando i legami tra le persone che hanno vissuto la medesima esperienza e si tratta di legami sia di tipo affettivo, grazie alla condivisione di emozioni forti e ricordi piacevoli, sia cognitivi, i quanto ha insegnato a capire gli altri, le loro esigenze e i loro pensieri. Non è mai stato così facile mettersi nei panni di qualcun altro. Una grande sorpresa è stata la replica del 3 Febbraio, dedicata interamente agli ospiti delle Case Famiglia di Villa Cortese e Busto Garolfo, che hanno accolto il nostro invito. Anche per loro è stata un’esperienza importante, perché ha fatto riaffiorare ricordi di un passato profondamente e gelosamente custodito nei loro cuori. Ma non è finita qui. E’ stato entusiasmante anche rivedere le foto e il filmato dello spettacolo, vedere se stessi al centro della scena, sentire di aver fatto qualcosa di buono, nonostante i piccoli errori. Poter conservare il ricordo di un’esperienza da protagonista anche in questa fase della vita, uno fase destinata ancora all’azione e non soltanto alla riflessione. Un’iniezione di autostima che vale più di 100 antidepressivi...e, appunto, non ha effetti collaterali. Un’uscita all’insegna della SPIRITUALITA’ D omenica 1 aprile, accogliendo con piacere l’invito del Parroco Don Erminio e delle volontarie dell’OFTAL, un gruppo numeroso di ospiti della Casa Famiglia, ha preso parte con tutta la comunità di Inveruno, alla S. Messa della domenica delle Palme, che, come da tradizione, rappresenta la Pasqua dell’Ammalato. Si è trattato di un momento importante dal punto di vista spirituale e di grande raccoglimento. La Santa Messa dell’Ammalato è un’occasione molto sentita dalla comunità cristiana, infatti, anche il Santo Padre Benedetto XVI nel suo messaggio per la XX Giornata Mondiale dell’Ammalato, celebrata l’11 febbraio scorso, ricorda che “nell’accoglienza generosa e amorevole di ogni vita umana, soprattutto di quella debole e ammalata, il cristiano esprime un aspetto importante della propria testimonianza evangelica, sull’esempio di Cristo, che si è chinato sulle sofferenze materiali e spirituali dell’uomo per guarirle”. Dopo il raccoglimento della celebrazione, gli ospiti hanno trascorso un pomeriggio all’insegna di simpatia e cordiali chiacchierate nel salone dell’Oratorio, dove, appositamente per loro, le volontarie del gruppo OFTAL hanno imbandito una buona merenda. Ancora una volta, ringraziamo tutte le volontarie dell’OFTAL per la generosità e la dolcezza con cui accolgono gli anziani e diamo loro l’appuntamento al prossimo anno. Chiara GARAVAGLIA - Assistente Sociale m a f sa Ca ...CASA A a i l ig A T R PE SODALITAS • 7 O’ Spaghetti P n u o al gorgonzola t T u t e barba di frate i D TANTI AUGURI A... Gennaio: Bianchi R. Bienati P.C. Ciapparella G. Pozzoli B. Febbraio: Andelini M. Capasso M. Crespi A. Guidetti G. Rabbolini G. Marzo: Barozzi R. Barucchi L. Bianchi M. Corbellini P. Garavaglia P. Gilardelli S. Merlo F. Aprile: Cesana L. Gazziola G. Pobbiati G. Viglione M.I. Un caro ricordo a: Garavaglia Claudina Poretti Luigi Garbin Lina Magaraggia Maria Garegnani Antonia Bassi Vera Ferrario Anna Migani Anita D’Alessio Antonio Robbi Angela Bertani Ersilia Un benvenuto a: Brambilla Rita Vago Felice Garagiola Giuseppina Milanesi Maria Floridia Teresa Merlo Fiorino Colombo Giuseppina Cesana Leontina Ciulla FRANCESCA - cuoca INGREDIENTI x 4 PERSONE: 300 GR DI SPAGHETTI 150 GR DI GORGONZOLA DOLCE 200 GR DI BARBA DI FRATE (O AGRETTI) 1 CUCCHIAIO DI FRUTTA SECCA TRITATA QUALCHE CUCCHIAIO DI PANNA FRESCA, SALE E PEPE P ortate a bollore una pentola di acqua salata e versatevi gli spaghetti con le barbe di frate pulite e lavate. In una casseruola scaldate, a fuoco bassissimo, la panna con il gorgonzola. Una volta cotta la pasta, scolatela velocemente ed unitela al condimento, regolando con il pepe ed aggiungendo la frutta secca tritata. Un piatto adatto a questa stagione di passaggio…permette ancora di gustare i sapori caldi dello zola uniti alla freschezza degli agretti. Buon appetito!! Chittoglio ANGELICA- cuoca A nche ai batteri, microbi e muffe piacciono la carne, il pesce, le uova e la frutta. Spesso, siamo noi ad invitarli a tavola!! Ecco cosa fare..per non averli come ospiti! 1 Lavarsi sempre le mani, prima di toccare il cibo. 2 Pulire bene gli attrezzi che si usano, strizzare bene le spugne con cui si puliscono e sostituirle spesso. Non usare lo stesso coltello e lo stesso tagliere per affettare carni, verdure o salumi 3 Il pesce va subito pulito, sciacquato e riposto coperto nella parte più fredda del frigor. Se si vuole congelarlo, è meglio comprare quello già congelato, sicuramente più affidabile. 4 Pulire la verdura da terra e parti ammaccate prima di metterla in frigor. 5 Il cibo che si conserva in frigor va sempre imballato e coperto, per evitare contatti e odori. 6 Raffreddare in fretta i cibi cotti per mantenerli a lungo in frigor. Chi non ha l’abbattitore, può immergere la pentola nel lavello pieno di acqua fredda. Mai, mai, mettere cibi caldi direttamente in frigor o in frezer: l’aumento di temperatura potrebbe danneggiare gli altri alimenti. Inoltre, mai scongelare gli alimenti sotto l’acqua corrente, se non si vogliono perdere le loro sostanze nutritive. Per la realizzazione de “ Il Giornale dei Nonni ” hanno collaborato: Gli ospiti della Casa Anziani “E. Azzalin”, il Coordinatore dr.ssa D. Chiodini, la Sig.ra M. Restelli, il Dott.Alessandro Platè il medico Dr.ssa C. Crespi; la Fisioterapista E. Cetrangolo; la Massoterapista C. Santambrogio; il Sig. F. Mascetti, l’Assistente Sociale C. Garavaglia, le animatrici I. Genoni e A. Piantanida, le cuoche F. Ciulla e A. Chittoglio, Impaginazione a cura di Mavi Gualdoni. 8 • SODALITAS