Reti d`Impresa: opportunità di sviluppo per il territorio

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Reti d`Impresa: opportunità di sviluppo per il territorio
Reti di Impresa: opportunità di
sviluppo per il territorio
Dott. Francesco Ferri
Responsabile Entrepreneurship Bocconi Alumni Association
Catania, 21 novembre 2014
Copyright Innext © 2003 -2009
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Tessuto imprenditoriale italiano e opportunità perseguibili tramite il contratto di rete
Contesto economico italiano
Tessuto imprenditoriale italiano
Moltitudine di aziende di piccole e medie dimensioni, spesso dotate di scarsi livelli
patrimoniali, che pur rappresentando esempi di successo, mostrano crescenti difficoltà a
competere sui mercati internazionali
Poche grandi imprese che hanno sempre più necessità di attivare collaborazioni
strategiche con aziende anche di dimensioni inferiori con le quali condividere obiettivi e
processi
Possibili soluzioni per superare le difficoltà del contesto economico:
1. Operazioni di finanza straordinaria
2. Forme di aggregazioni “tradizionali” di imprese
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Limiti delle soluzioni tradizionali
1. Operazioni di finanza straordinaria
Limiti
Acquisizioni
Perdita di identità
Fusioni
Cambiamenti operativi e di governance
Applicazione limitata: scontro con la
mentalità imprenditoriale italiana
2. Forme di aggregazioni “tradizionali”
di imprese, come:
Distretti
Consorzi
Associazioni Temporanee di Impresa
Joint Venture
Limiti
Logiche sottostanti superate (territorialità,
settorialità)
Stringenti requisiti richiesti per la costituzione
(es. grado complementarietà, interrelazione)
Mancanza di modelli di governo di rete o
struttura di governo complessa
Mancanza di normative specifiche
Limitata diffusione
LE MUTATE CONDIZONI ECONOMICHE HANNO RESO NECESSARIA LA NASCITA DI MODELLI
DI INTEGRAZIONE INNOVATIVI, IN PARTICOLARE LE RETI D’IMPRESA
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Un “nuovo” strumento: le reti d’impresa
La rete d’impresa può essere definita come un’aggregazione di imprese finalizzata
all’assunzione congiunta di decisioni e all’integrazione dei propri sforzi per progettare,
realizzare e produrre beni e servizi, sviluppare nuovi processi e prodotti, accrescere
i tempi di innovazione o di ingresso in nuovi mercati locali o esteri.*
Obiettivo:
permettere
alle
aziende
di
raggiungere
la
“massa
critica”
funzionale
all’aumento della loro forza sul mercato, senza integrazione proprietaria.
Vantaggi delle reti:
Alternativa ad operazioni di acquisizione e fusione, a cui la maggior parte degli
imprenditori è ancora ostile
Superamento del concetto di “territorialità” e “settorialità”, tipici delle altre forme
di aggregazione di impresa, e minore dipendenza della rete dall’andamento di mercati e
settori
Possibilità di superare i limiti insiti nella dimensione della singola impresa
*“L’internazionalizzazione delle imprese laziali della filiera nautica” a cura di Matteo Giuliano Caroli - Osservatorio sull’internazionalizzazione
del Lazio – Unioncamere Lazio, Luiss, 2010.
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Soggetti che possono costituire una rete
Due o più:
Imprenditori indipendenti
Imprenditori individuali
Società di persone o capitali
Imprese sociali o quelle operanti con la forma giuridica di enti senza scopo di lucro
(es. associazioni imprenditoriali)
Non possono costituire una rete:
Liberi professionisti
Enti pubblici non aventi ad oggetto lo svolgimento di un’attività di impresa (Università,
Centri di Ricerca, ecc.)
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Lavorare in rete: i vantaggi conseguibili
Maggiore efficienza
Maggiore flessibilità
Maggiore creatività
Maggiore capacità di accumulare conoscenza (facile accesso a conoscenza altrui)
Possibilità di effettuare investimenti che le singole aziende non avrebbero affrontato, ripartendo costi e
rischi (es. processi di internazionalizzazione, investimenti in R&S, ecc.)
Aumento potere negoziale
Economie di scala derivanti
dalla reciproca
specializzazione
Condivisione servizi trasversali e
riduzione dei costi
Sfruttamento della capacità
produttiva in eccesso
Aumento flessibilità del
sistema produttivo
Maggiore rapidità di risposta agli
stimoli del mercato e
riduzione del time to
market
Allargamento dell’offerta di prodotti e servizi, senza modificare il
proprio core business
Possibilità di incrementare i margini, i mercati serviti e i volumi di vendita
Ampliamento del network aziendale
Minore costo della
conoscenza impiegata e
prodotta
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Accesso ad un pool
differenziato di idee, risorse,
capacità produttive
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I principali scopi dei contratti di rete
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I principali scopi dei contratti di rete
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Perché fare rete
Raggiungere la “massa critica” che consente alle PMI italiane di aumentare la
competitività e la capacità di innovazione
Attraverso la stipula di un contratto “tipico”, uno strumento snello e flessibile
disciplinato a livello normativo…
… che permette di strutturare diverse forme di integrazione (dal semplice scambio di
informazioni, all’esercizio in comune di attività) …
… lasciando ampia autonomia alle parti (es. nella governance) …
… che consente di accedere a vantaggi amministrativi, finanziari e fiscali …
… e di partecipare a procedure di programmazione negoziata con la PA, a quelle inerenti a
interventi di garanzia per l’accesso al credito, ecc.
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Lo sviluppo del fenomeno delle reti
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Distribuzione regionale dei contratti di rete
Regioni
Lombardia
Emilia Romagna
Toscana
Abruzzo
Veneto
Lazio
Marche
Puglia
Piemonte
Campania
Sardegna
Umbria
Friuli Venezia Giulia
Basilicata
Liguria
Calabria
Sicilia
Trentino Alto Adige
Molise
Valle d'Aosta
n° imprese*
1501
890
637
499
451
394
285
261
243
182
173
159
105
103
94
75
67
60
26
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Elaborazioni RetImpresa su dati Infoncamere al 1 febbraio 2014
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Settori delle imprese in rete
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Numero di imprese in ciascuna rete
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Governance della rete: le relazioni tra i soci e le attività congiunte
Due macro-tipologie di modelli di rete
Partecipanti ‘‘alla pari’’
Le aziende che si aggregano in rete, oltre ad essere complementari e/o
affini per prodotti e target di clientela, sono simili nelle dimensioni
I benefici che può apportare la rete sono equamente usufruibili da tutti i
partecipanti
Non esiste un membro della rete che ha una particolare egemonia sugli
altri nella governance dell’attività comune
Presenza di soggetto leader
Una delle aziende, tipicamente quella che propone il progetto, si mette a
capo della rete e ne controlla le attività
I vantaggi sono: visibilità mediatica maggiore, autorevolezza e massa
critica negoziale, dimensione degli investimenti
Criticità principale: eccessiva egemonia dell’azienda leader, che può
portare ad un disallineamento di interessi (solo quelli del leader)
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Governance della rete: le relazioni tra i soci e le attività congiunte
Ipotesi di funzionamento della rete
Piano industriale
Realizzato dai fondatori /
promotori della rete
a 3 anni
Piano industriale
a 3 anni
sottoscritto dai soci
Coordinatore della
rete
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Organo al vertice: comitato dei
soci
Valida e aggiorna ogni anno il
piano industriale
Si riunisce 2 volte l’anno per
aggiornarsi sulle performance
Cura la definizione del budget
e dell’action plan annuale,
approvati dal comitato dei soci
Ricopre il ruolo di interlocutore
della rete verso:
• Il comitato dei soci
• I vari uffici delle singole
imprese facenti parte della
rete
• Il network di fornitori /
partner coinvolti
Regolamento e codice etico
Documento che norma la gestione della
rete e i diritti/doveri delle aziende socie.
Esempi di argomenti da regolamentare:
Indicatori di costo di riferimento
definiti per preventivi (in caso di
commesse)
Casi e limiti per evitare concorrenza
interna
Leadership (sulla commessa) in caso di
rapporto consolidato/storico con il
committente
No intermediazione nella componente
finanziaria verso i soci (la rete non
fattura al cliente finale), salvo
necessità specifiche (es. richiesta unico
interlocutore)
Fondo patrimoniale iniziale per coprire
gli investimenti del primo anno
Voci di ricavo per la rete:
• Quota fissa annuale
• Provvigioni sul venduto
• Rifatturazione ai soci di servizi ad
hoc (es. gestione dogane)
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Governance della rete: le relazioni tra i soci e le attività congiunte
Tempistiche e fasi per la creazione della rete
Studio di fattibilità
1 mese
Dettagliata analisi di mercato e identificazione di clientela target
Strategie da implementare per il raggiungimento della clientela target
Struttura desiderata della rete e aziende che la compongono
Verifica di sostenibilità economico-finanziaria e forecast
Raccolta adesioni
2-3 mesi
Presentazione del progetto alle aziende potenziali partner identificate
Discussione dei ruoli e dell’allineamento degli obiettivi
Costituzione rete
1 mese
Stipulazione del contratto di rete tra le aziende aderenti
Set-up
3 mesi
Attività operativa
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Realizzazione della struttura di governance della rete
Individuazione e selezione dei soggetti da coinvolgere per implementare la strategia
Avvio delle attività proprie della rete neo-costituita:
Gestione attività commerciali
Realizzazione di attività finalizzate all’accrescimento della brand awareness
Gestione delle vendite realizzate
Ulteriore prospezione e nuove strategie
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Strumenti e attività a supporto delle reti d’impresa
L’importanza e la potenzialità delle reti di impresa è stata recepita a diversi livelli.
1. RetImpresa (www.retimpresa.it)
Molte iniziative volte alla promozione e alla valorizzazione delle reti di’impresa
sono state portate avanti da Confindustria attraverso RetImpresa: l'Agenzia
confederale di Confindustria nata per facilitare le aggregazioni tra le imprese.
Soci:
Collaborazioni:
Confindustrie Regionali
Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero
dell’Economia e delle Finanze
Federazioni di settore
Regioni
Confindustrie Territoriali
Istituti Bancari
Luiss Business School
Tra le attività principali:
Corsi di alta formazione e seminari per promuovere la conoscenza dello strumento e la cultura delle reti
Progetto Rating con Barklays - rating per i contratti di rete: il modello di rating è ultimato e si basa sul
rating qualitativo delle aziende partecipanti e sulla valutazione delle caratteristiche del contratto di rete
Impegni:
Attività con il Governo (Ministeri competenti) e con le Regioni volte alla promozione e diffusione delle reti
Prima convention sulle Reti d’Impresa
Progetti con istituti bancari
Collaborazione con fondi professionali
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Strumenti e attività a supporto delle reti d’impresa
2. Attivazione di sportelli: lavori in corso promossi da Confindustria per l’apertura di
sportelli di informazione sulle reti (es. Vicenza e Venezia).
3. Collaborazione Confindustria – Unicredit:
tavoli tecnici congiunti, per condividere e definire
un'offerta di credito e servizi dedicati alle reti di
impresa e per rispondere alle esigenze
finanziarie
che
emergono
da
queste
aggregazioni.
4. Politiche industriali: incentivi e finanziamenti soprattutto a livello regionale volti a
favorire la nascita di reti di impresa. Alcuni esempi:
Programma Driade Regione Lombardia per la nascita e il consolidamento di sistemi produttivi locali
Informatica per le Reti di Impresa – Regione Puglia
Bando sperimentale per le Reti- Regione Basilicata
Bando volto alla promozione e allo sviluppo delle reti di impresa – Provincia di Milano
5. Siti web di informazione, con aggiornamenti sulla normativa vigente, opinioni ed
esempi
(www.eublog.biz/planet/,
www.retidimpresa.it,
www.retidiimprese.it,
www.retimpresa.it, ecc.)
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“RaCeBo” (Emilia Romagna): rete di 11 PMI emiliane subfornitrici delle case
dell’automotive operanti nei diversi comparti della meccanica; i partecipanti alla rete,
che operano sotto il marchio comune “RaCeBo”, condividono informazioni
commerciali, programmano piani di promozione e vendita comuni sui clienti esistenti
e comuni alla rete, individuano nuove opportunità di mercato sul comparto
automotive o altri comparti e mettono a disposizione strutture e competenze volte al
raggiungimento di una maggiore efficienza
(alcuni esempi)
CONTRATTI DI RETE
Le reti d’impresa in Italia: situazione attuale
“Polo Alta Moda area Vestina” (Abruzzo): filiera di PMI localizzate in Abruzzo che
certifica l’alta qualità ed il Made in Italy dell’intero prodotto e processo di lavorazione
(qualità delle risorse umane, della materia prima, del packaging, dei fornitori). La
rete intende presidiare le aree non strutturate delle PMI quali Formazione,
Comunicazione, Marketing, ecc.
“PLASTIC.NET” (Emilia Romagna): 7 PMI reggiane del settore della plastica e della
gomma operanti sul mercato come unico fornitore integrato che permette ai clienti di
ridurre il parco fornitori e i costi di gestione delle commesse
“DicoNet” (Emilia Romagna): rete di 15 aziende già da tempo organizzatesi
autonomamente nella forma della rete e operanti in ogni settore che richieda
lavorazioni meccatroniche avanzate, hanno strutturato uno statuto innovativo nel
regolare le azioni comuni. Progettano e realizzano macchine automatiche complesse
contando sull’alta specializzazione dei singoli nodi componenti
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Le reti d’impresa in Italia: situazione attuale
PROGETTI ATTIVATI
“Centro Alesatura” (Emilia Romagna): filiera di 6 contoterzisti del settore meccanico che
focalizza il proprio business sulla costruzione dei motori diesel. Un network internazionale (2
aziende ceche, una inglese e 3 italiane) che si regge su un "gentlemen's agreement“ che
vorrebbe arrivare a un vero e proprio contratto di rete
“Rete Log” (Basilicata): 33 aziende lucane impegnate nell’attività di estrazione del petrolio
hanno deciso di realizzare un contratto di rete per progetti comuni nella ricerca, innovazione
tecnologica, marketing, e per un accesso al credito più facile
“Rete delle imprese per la tutela dei funghi di bosco” (Veneto): 18 imprese del settore
ubicate in Veneto, Lombardia e Trentino che hanno come scopo del progetto quello di creare
un gruppo scientifico che studi i funghi di bosco per garantire un prodotto di qualità,
realizzando un regolamento che colmi l’attuale vuoto normativo
“Energy4life” (Veneto): 4 aziende venete del settore energetico e della climatizzazione che
hanno lo scopo di unire ed integrare nuove tecnologie di risparmio energetico ed energie
alternative per proporre pacchetti di risparmio per i Comuni
“CHP-LAB” (Veneto): 2 aziende, una veneta ed una trentina con lo scopo di
laboratorio di cogenerazione
creare un
Exclusive Brands Torino – Rete d’impresa per lo sviluppo dei mercati esteri
14 aziende piemontesi, tra cui Pininfarina, le penne Aurora, gli yacht di Azimut Benetti, i
tessuti d'arredo di Quagliotti hanno stipulato un contratto di rete per sostenere la
promozione dei loro prodotti di alta fascia sui mercati esteri in modo congiunto
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Le reti d’impresa in Italia: situazione attuale
PROGETTI ATTIVATI
“Calzaturieri della Riviera del Brenta” (Veneto): imprese locali del settore calzaturiero
che si stanno attivando per formare una rete che unisca le attività commerciali di più
distributori con l’obiettivo di creare un outlet di calzature che consenta di commercializzare
l’invenduto di più calzaturifici
“Hotel chiavi in mano” (Veneto): network di aziende e studi professionali padovani che
svolgono attività complementari che diventerà una Newco per la realizzazione di hotel di
lusso “chiavi in mano” in tempi rapidi nei mercati dove cresce la domanda di lusso (Russia,
Dubai, Nord Africa, Arabia Saudita)
“Filterkit” (Veneto): network di 25 aziende della meccanica avanzata e di precisione
finalizzato a condividere i processi di ricerca e innovazione e marketing integrato
“Polo occhialeria” (Veneto): progetto premiato dal Ministero dello Sviluppo Economico
come uno dei migliori progetti di filiera presentati a livello nazionale che coinvolge 20
aziende del settore dell’occhialeria, di software, centri di ricerca e di gestione logistica,
finalizzato ad accrescere la qualità del prodotto e avere maggior controllo sulle consegne
Gucci e la sua supply chain toscana – Rete d’impresa per il coordinamento della filiera
produttiva. L’azienda di moda di lusso ha sponsorizzato, ricoprendo il ruolo di facilitatore, la
creazione di 3 reti d’impresa che coinvolgono 24 PMI (fornitori di Gucci) specializzate nella
filiera della piccola pelletteria, borsetteria e valigeria. Gli obiettivi sono: coordinare in modo
efficiente le attività produttive della filiera, attivare investimenti comuni in innovazione
tecnologica, sviluppare attività di formazione strutturate volte a beneficiare in modo
sinergico di un know-how condiviso.
Le 3 reti prendono il nome dalle aziende che ne sono rispettivamente a capo: Rete
Pelletterie Giancarlo, Rete ALMAX, Rete FAIR
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