Paul is dead? - Storia In Rete
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Paul is dead? - Storia In Rete
copertina ROCK, STORIA&MISTERI è in libreria «Il Codice McCartney», il libro che affronta uno dei più grandi enigmi storico-musicali-esoterici del Novecento. Una delle maggiori leggende metropolitane di tutti i tempi – la presunta morte di Paul McCartney, sostituito da un sosia dopo un incidente stradale nel 1966 – trova in questo nuovo studio straordinarie e inedite conferme. Tra figli segreti, canzoni al contrario, satanismo ed analisi scientifiche in puro stile CSI E di Fabio Andriola ed Alessandra Gigante sistono tre tipi di rompicapo. Quelli che non hanno soluzione, quelli che ne hanno una sola e quelli che ne hanno più d’una. Il mistero della «morte di Paul McCartney» rientra a pieno titolo nella terza specie. Di che si tratta? Di un sorprendente e spesso sottovalutato mix di marketing, esoterismo (nel senso di messaggio nascosto ma non solo), cultura hippy-pop, musica, tecnologia e medicina legale. In pratica per circa tre anni i Beatles si sono impegnati a seminare nei propri dischi (copertine comprese) una serie di indizi destinati ad essere scoperti solo molto tempo dopo, al momento del loro scioglimento effettivo. STORIA IN RETE | 16 A cosa portavano questi indizi? A “comunicare”, in modo più o meno simbolico, che uno dei leader del complesso – McCartney – era morto in un incidente stradale, probabilmente nell’autunno 1966. Così, per non mandare all’aria quello che era il più grande affare del mondo dello spettacolo di ogni tempo oppure per non scatenare un’ondata di isteria suicida collettiva (un’ipotesi più che concreta per chiunque avesse visto che cosa era la “beatlesmania”) si sarebbe trovato il modo di mandare avanti i Beatles grazie ad un sosia, incredibilmente abile a suonare da mancino e a comporre brani musicali considerati dei capolavori. In poco tempo, insomma, si sarebbe trovato un uomo disposto a lasciare la propria identità precedente e in grado di sostituire – anzi di superare – un genio che aveva già composto «Yesterday» ed «Eleanor Rigby». Ma il presunto sostituto si sarebbe rivelato un compositore ancora più dotato, in grado di scrivere pezzi come «Let It Be» o «Hey Jude». Senza contare le tante “hit” sfornate nei successivi 38 anni di carriera solista… Una storia decisamente sopra le righe, fatta apposta per spalancare le porte allo scetticismo e all’ironia: ma come si può credere ad una cosa simile? Eppure, effettivamente, quella storia così strampalata su qualche riscontro sembra poggiare: quasi di colpo i Beatles, tra la fine del 1966 e i primi mesi del 1967, annunciarono di non voler fare più concerti, non si fecero fotografare per un bel po’, cambiarono modo di vestire, si fecero crescere capelli e baffi e diedero soprattutto una sterzata alla propria Giugno 2011 DAED SI LUAP Giugno 2011 | 17 STORIA IN RETE Libri, riviste, perfino magliette sulla leggenda metropolitana di «Paul Is Dead», con la scritta - ovviamente - alla rovescia, come i criptici indizi lasciati in molte canzoni dei Beatles e anche nei dischi pubblicati dopo il loro scioglimento produzione musicale. Produzione che fece un autentico salto di qualità e – contestualmente – iniziò a celare segreti, messaggi nascosti, frasi a doppio senso, allusioni, foto allegoriche, rumori inequivocabili (lamenti, stridore gine, sono numerosissime. Troppe, anche lasciando da parte le considerazioni più inverosimili e deboli come pure abbiamo fatto, per essere accantonate con sufficienza. Ma si è trattato davvero solo di uno “scherzo” per quanto i Beatles potrebbero aver architettato una gigantesca burla per prendersi gioco della morbosità dei fan. Ma che burla è quella che non viene mai ammessa e, anzi, dura decenni? di freni, scontri d’auto…). Tutto, è importante ribadirlo, non per alimentare una “caccia al tesoro” in corso ma una ricerca destinata a partire solo anni dopo e “condannata” a ripercorrere a ritroso una strada pianificata a tavolino con grande anticipo e lucidità. Anche a voler considerare tutto come un incredibile scherzo ci sarebbe comunque da rimaner sbalorditi per la capacità dimostrata dai quattro musicisti e da un ristretto gruppo di collaboratori nell’elaborare e pianificare un simile progetto. Le prove che lasciano interdetti e sorpresi, a volte solo perplessi, come si vedrà nelle prossime pa- STORIA IN RETE | 18 sofisticato? Ovviamente per molto tempo la risposta prevalente è stata: “Sì”. Abituati a vedere ogni loro gesto o frase sezionata da fan e giornalisti, i Beatles potrebbero aver architettato una gigantesca burla per prendersi gioco di chi li ha seguiti con una curiosità morbosa per anni e anni. Ma che burla è quella che non viene mai ammessa e, anzi, viene portata avanti per decenni? Infatti, sia pure con un ritmo inferiore al periodo d’oro, anche dopo il loro scioglimento Lennon, Harrison, Starr e McCartney hanno perseverato nello strano gioco iniziato nel 1967 col il famoso LP «Sgt. Pepper’s lonely hearts club band». E, come se non bastasse, negli anni Ottanta è intervenuto un nuovo fattore a ingarbugliare una storia che è già nata complicata e si è mantenuta, costantemente e coerentemente, anodina. «Cherchez la femme…»: il nuovo fattore, come in un feuilleton o un giallo d’altri tempi, è rappresentato da una donna, una figlia segreta in questo caso. Bettina sarebbe nata da un lungo flirt tra un McCartney Cosa si nasconde dietro la leggenda metropolitana di «Paul is Dead»? Lo rivelano Fabio Andriola ed Alessandra Gigante in «Il codice McCartney» (Rizzoli, pp. 252, € 17,90 - rizzoli.rcslibri. corriere.it) Giugno 2011 non ancora famoso, poco più che ventenne in trasferta ad Amburgo con i primi Beatles e una ragazza tedesca, Erika. La solita storia della figlia segreta e del papà presunto che non la vuole riconoscere. Ma che, però invia soldi alla madre e, controvoglia e dietro ingiunzione dei giudici, molti anni dopo si sottopone anche al test di paternità. Che dà risultato negativo. Ma allora perché contribuire al mantenimento di una figlia lontana quando non si è (e si è convinti di non essere) il vero padre? Bettina una risposta ce l’ha: l’analisi, quel giorno, non è stata fatta al suo vero padre ma a un sosia che, oltretutto, avrebbe firmato malamente una fotografia rivelando di non essere mancino ma banalmente “destro”. Bettina non è un’adepta della setta dei seguaci del credo «PID» (cioè “Paul Is Dead”), un credo che vanta un numero spropositato di siti sul web, ma volente o nolente ha portato nuovi elementi (testimonianze, perizie grafologiche, raffronti fotografici) a favore di quella “leggenda metropolitana” che un sondaggio della rivista americana «Wired» nell’autunno 2007 ha classificato tra le dieci più note e credibili. Del resto, come non ricordarlo, la Storia è piena di esempi di sosia, di persone sostituite, di figli illegittimi ma anche di opere d’arte famosissime ricche di contenuti esoterici. Quindi, per certi versi, lo stupore che accompagna al primo impatto – comunque Una delle perizie antropometriche effettuate in Italia dagli esperti Gabriella Carlesi e Francesco Gavazzeni. E’ indicata la distanza interpupillare e la curva della mascella, un tratto del volto quasi immutabile nel tempo. Nella foto più recente i periti hanno riscontrato tuttavia una discrepanza di oltre il 6% «Paul Is Dead» non è la solita leggenda metropolitana ma una storia così anomala da essere unica. Anche se probabilmente nasconde una verità in superficie non esplosiva... la vi voglia vedere – la “leggenda” «Paul Is Dead» è fuori luogo perché il passato ci ha abituato a moltissime stranezze, molte più di quelle che ci piace o sappiamo ricordare… Ma non basta. Come può verificare qualunque spettatore di telefilm o appassionato lettore di cronaca nera, se il crimine si è evoluto la criminologia e le tecniche di indagine di polizia non sono restate ferme. Anzi. Ed è così che sempre più Una delle perizie antropometriche fatte svolgere in Germania dalla presunta figlia di McCartney Bettina. Secondo il perito, si tratta di due persone diverse Giugno 2011 spesso il metodo induttivo caro a Sherlock Holmes e a Poirot cede il passo allo stile CSI incentrato sul connubio tra tecnologia digitale e medicina legale. Una foto anche di non eccelsa qualità, un’inquadratura infelice possono comunque dare, da qualche anno a questa parte, informa- L’accordo con cui nel 1966 McCartney si impegna a mandare soldi a Bettina Hübers, una figlia che non ha mai voluto riconoscere | 19 STORIA IN RETE
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