LE ASG - Spartani
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LE ASG - Spartani
LE ASG Le Air Soft Gun (letteralmente dall'inglese 'Arma ad Aria Morbida') sono repliche (più o meno fedeli) di arma da fuoco che proiettano pallini sferici mediante la spinta impressa dalla compressione di un gas (Aria, Propano, CO2). I pallini, della dimensione di 6mm di diametro, possono essere composti: • da materiali plastici (generalmente sono pallini colorati analoghi a quelli che si vedono regolarmente in bancarelle o fiere); • da materiali inerti o biocompatibili; • da materiali biodegradabili. Il peso delle tre tipologie di pallini varia tra gli 0,12g (in particolare quelli della prima tipologia) e 0,20 0,28g; più rari i pallini a grammatura superiore. La compressione del gas necessario per proiettare il pallino può derivare dalla compressione, manuale o motorizzata, di un cilindro a molla oppure da serbatoi di gas precompressi. Nel caso di A.S.G. motorizzate si può incorrere anche nella denominazione Air Electric Gun (A.E.G.). Normativamente, come si desume dalla Sintesi del diritto delle Armi, le A.S.G. che imprimono una energia al pallino non superiore ad 1 Joule sono da considerarsi oggetti qualsiasi, esclusi dal novero delle armi o degli strumenti (e dai relativi ordinamenti). Durante il trasporto delle ASG è comunque utile osservare alcune regole atte a prevenire la possibilità che le stesse siano erroneamente identificate come le controparti reali: • trasportare l'A.S.G. con l'apposito tappo rosso; • trasportare l'A.S.G. nella confezione originale o in apposito contenitore. Le parti esterne di un ASG Spesso i neofiti di questo sport hanno problemi ad esprimersi nel descrivere una qualche parte dell'ASG... Della serie "quel pezzo di plastica nero a fianco al caricatore"... vediamo quindi di seguito le principali parti che costituiscono le nostre ASG: 1. Frontale. Parte anteriore dell'arma. A seconda dei modelli può essere costituito da svariati elementi; 2. Spegnifiamma. E' la parte terminale della canna. Può essere sostituito da un silenziatore; 3. Canna esterna. Parte della canna in vista al softgunner. Su di essa può esserci applicato il delta di mira o la tacca di mira anteriore; 4. Delta di mira. Struttura che prende il nome dalla lettera greca delta di cui riprende la forma, atta a sorreggere la tacca di mira anteriore; 5. Tacca di mira anteriore. Viene allineata alla tacca di mira posteriore ed al bersaglio per mirare. In alcuni modelli si trova sulla sommità del delta di mira; 6. Attacco cinghia anteriore. Ad esso viene assicurata una delle due estremità della cinghia per il trasporto; 7. Guancette. Ricoprono la canna interna e vengono afferrate dalla mano sinistra durante l'operazione di mira e di fuoco. Nei modelli con calcio ribaltabile o retrattile spesso contengono la batteria dell'ASG; 8. Tacca di mira posteriore. Viene allineata alla tacca di mira anteriore ed al bersaglio per mirare. Può essere regolata per perfezionare la mira; 9. Maniglione. Serve per trasportare l'ASG e può essere sede della tacca di mira posteriore. Viene assicurato al corpo dell'arma tramite la slitta; 10. Slitta. Ad essa vengono assicurati svariati accessori, e può essere applicata sul frontale o sul corpo dell'ASG; 11. Corpo. La parte centrale dell'ASG. Contiene il gearbox, ovvero la parte meccanica dell'arma che permette al pallino d'essere espulso; 12. Selettore. Permette di scegliere l'opzione di tiro o di mettere in sicura l'arma. Può essere a 2, 3 o 4 stadi. • Selettore a 2 stadi. A seconda della sua posizione permette all'arma di sparare o la mette in sicura; • Selettore a 3 stadi. A seconda della sua posizione permette all'arma di sparare a raffica, di sparare a colpo singolo o la mette in sicura; • Selettore a 4 stadi. A seconda della sua posizione permette all'arma di sparare a raffica, a raffica limitata ad un numero specifico di pallini, a colpo singolo o la mette in sicura; 13. Caricatore. Contiene i pallini (BB) dell'arma. Può essere standard, maggiorato o elettrico; • Caricatore standard. Contiene un numero piuttosto limitato di pallini, compreso tra i 30 e i 70 BB's circa. • Caricatore maggiorato. Contiene un numero di pallini abbastanza alto, compreso tra i 300 e i 450 BB's circa. Il sistema di pescaggio dei pallini è a molla. • Caricatore elettrico. Il più capiente tra i caricatori, contiene un numero di pallini che varia tra i 2500 e i 5000 circa. Il sistema di pescaggio dei pallini è elettrico 14. Impugnatura. Serve per impugnare l'arma. Spesso contiene il motore dell'ASG; 15. Calcio. Viene appoggiato sulla spalla per mirare con maggiore precisione (e nelle armi vere per assorbirne il rinculo). Può essere fisso, ribaltabile o detraibile; • Calcio fisso. Nei modelli in cui è montato spesso contiene la batteria dell'ASG, e può esser sede dell'attacco cinghia posteriore. • Calcio ribaltabile. Può ripiegarsi sul body per rendere l'arma meno ingombrante durante il gioco od il trasporto. • Calcio retraibile. Può essere allungato od accorciato per adattarsi alla corporatura del softgunner e per rendere l'arma meno ingombrante durante il gioco od il trasporto; 16. Attacco cinghia posteriore. Ad esso viene assicurata una delle due estremità della cinghia per il trasporto; Schema 1: Avtomat Kalashnikova mod. 1947 Schema 2: Colt Carabine M4A1 Schema 3: Heckler & Koch G36 Le parti interne di un ASG ed il suo funzionamento Le principali parti interne che compongono un ASG elettrico sono: - Gearbox; Hop Up; Caricatore Motore elettrico; Batteria; Canna. Il Gearbox Il cuore dell’ASG è il gearbox,. E’ una scatola in materiale metallico, particolarmente sagomata, deputata a trasformate l'energia immagazzinata nella batteria in un getto di aria compressa che faccia partire il pallino. Il gearbox contiene tre ingranaggi accoppiati tra di loro, un cilindro, un pistone con una parte dentata, una molla, un grilletto che funge da interruttore elettrico e altre parti che descriveremo in particolare più avanti. Esternamente o internamente al gearbox è presente un motorino elettrico alimentato da una batteria, il cui pignone ingaccia la terna di ingranaggi Un gearbox è caratterizzato meccanicamente da una cascata di quattro ingranaggi, chiamati comunemente: pignone motore conico, centrale e settoriale. A parte il pignone, gli alri tre ingranaggi sono in realtà una coppia di ingranaggi coassiali. Il pignone motore è montato direttamente sull'albero del medesimo, e trasmette la propria rotazione al conico, che è così conformato: nella parte superiore, una corona circolare ingaggia il pignone motore, nella parte inferiore, un ingranaggio a denti dritti ingaggia il centrale. Essendo la corona del conico di diametro maggiore del pignone motore, si ha una riduzione di giri cui fà da contraltare un aumento di coppia. Anche se il regime di rotazione del motore e' davvero molto elevato, esso non è in grado di erogare una coppia tale da poter comprimere la molla. Perciò si è dovuto ricorrere ad un sistema di ingranaggi che trasformassero la grande velocità di rotazione del motore in una 'forza' (coppia) tale da poter comprimere la molla con una certa velocità e più volte al minuto. centrale settoriale conico MOTORE Pignone La parte inferiore del conico, come detto, ingaggia il centrale, e anche in questo caso si ha una forte riduzione di giri con ulteriore aumento di coppia, essendo il centrale piuttosto grande. Il centrale, nella parte superiore, presenta il solito ingranaggio coassiale di piccolo diametro caratterizzato da denti dritti che ingaggiano il settoriale, con la solita diminuzione di giri e aumento di coppia. Il settoriale è l'ingranaggio più "curioso": è formato da una ghiera inferiore dentata per tutta la propria circonferenza e da un'altra, superiore, dentata solo per un piccolo arco della propria circonferenza (circa 45°) . Mentre la parte inferiore riceve il movimento rotatorio dal centrale, ingranaggi, aggancia una cremagliera posta sul pistone, facendolo arretrare e comprimendo la molla. In pratica trasforma un moto circolare in un moto lineare. La compressione della molla andrà avanti fino a quando la dentatura posta sulla circonferenza superiore del settoriale non finirà, ed il pistone, non avendo più nessun vincolo che lo tiene agganciato all’ingranaggio, verrà catapultato avanti spinto dalla molla, spingendo fuori l’aria che si trova all’interno del cilindro. Ecco sparato il primo colpo! Pistone e Cilindro Il pistone è il componente deputato ad arretrare, spinto dai denti della parte superiore del settoriale, ed avanzare rapidamente spinto dalla molla retrostrante, nel momento in cui il settoriale cessa di ingaggiarne i denti. Il pistone, in genere in materiali plastici, presenta una cremagliera laterale su PISTONE cui ingaggia il settoriale, con l'ultimo dente, il più avanzato, in metallo. Il metallo viene scelto perchè il dente in questione è l'ultimo che viene spinto dal settoriale prima che quest'ultimo esca dalla presa, quindi deve sopportare uno stress maggiore. Sulla parte anteriore del pistone vi è avvitata la testa pistone, mentre posteriormente, accoglie la molla, che poggia dal lato opposto sul guidamolla. La testa pistone serve per garantire la tenuta stagna e nel caso delle teste antivuoto a far si che il pistone, arretrando, non venga frenato dalla depressione che crea fra se e la testa del cilindro: l’aria infatti fluisce liberamente dal retro del pistone verso la testa del cilindro attraverso i fori presenti sulla testa del pistone (i fori si aprono sono TESTA PISTONE ANTIVUOTO durante l’arretramento). MOLLA PISTONE GUIDAMOLLA Il pistone ha il compito di comprimere, all’interno del cilindro, l’aria che verrà utilizzata per lanciare il pallino. Il guidamolla, vincolato rigidamente al guscio del gearbox, ha il compito di tenere in posizione la molla stessa e di stabilizzarla durante la compressione e la successiva espansione. Durante l'espansione della molla, che avviene solo nella direzione del pistone, quest'ultimo viene fatto avanzare bruscamente all'interno del cilindro. Il cilindro non è altro che un cilindro, appunto, di metallo, in genere ottone o alluminio. Ad un'estremità è chiuso dalla testa pistone, un elemento che rende a tenuta stagna l'estremità del cilindro, incanalando l'aria compressa dal pistone in avanzamento attraverso un ugello di dimensioni ridotte. Esiste uno stretto rapporto fra l’aria contenuta nella canna e l’aria contenuta nel cilindro. Quest’ultimo, visto che, come accennato sopra, nelle AEG ha le stesse dimensioni sia per una canna da 20 cm sia per una da 50 cm, può presentare dei 'fori' di compensazione proprio per garantire questo rapporto. Variando la posizione del foro sul cilindro o la sua forma, varia proporzionalmente la quantità d’aria che verrà spinta fuori. Aria che verrà indirizzata all’interno della canna grazie proprio a quel beccuccio di metallo presente sulla testa del cilindro. La quantità d’aria deve essere tale da far uscire il pallino dalla canna quando ha raggiunto la sua massima velocità, mai prima. In questo modo, al disingaggio del settoriale dal pistone, che avviene idealmente nel momento di massima compressione della molla, il pistone stesso avanza molto rapidamente comprimendo l'aria nel pistone, che sfiata attraverso il piccolo ugello della testa pistone. CILINDRO TESTA CILINDRO Le boccole Le boccole sono realizzate in materiali diversi, dal teflon all' ottone, dal bronzo all'acciaio e sono alloggiate nei due semigusci del gear-box. Servono a reggere gli ingranaggi e a permettere loro di girare sul proprio asse. Possono essere di diversi diametri, in funzione del gearbox sul quale devono essere montate. Una versione particolare delle stesse sono le boccole "cuscinettate": garantiscono una rotazione più fluida degli ingranaggi, in quanto sono a tutti gli effetti un cuscinetto a sfere, aumentando di conseguenza la velocità della raffica. Sebbene apportino questo utile incremento di velocità, hanno di contro una eccessiva fragilità se sollecitate troppo. Infatti, con le altissime velocità di raffica, tendono a surriscaldarsi e a rompersi, mandando conseguentemente fuori asse e rovinando gli ingranaggi. Generalmente, fra la boccola e l'ingranaggio vanno posizionate delle rondelle (gli spessori) che servono a limitare l'eccessivo gioco degli ingranaggi stessi sui loro assi. L’anti reversal Un ulteriore meccanismo, chiamato anti reversal, impedisce tanto che la molla si scarichi a vuoto se il motore non completa il ciclo (se la molla è parzialmete compressa spingerebbe il pistone in avanti quando il settoriale è ancora in presa, facendo in pratica girare tutti gli ingranaggi alla rovescia), quanto che al termine del ciclo di sparo gli ingranaggi non si muovano. Il meccanismo anti reversal impedisce anche, che, come conseguenza di un ciclo di sparo incompleto, che si camerino due pallini (es. sparo e il fucile carica, smetto di sparare l'attimo dopo e la molla si scarica, conseguentemente l'asta spingi pallino arretra nuovamente e un'altro pallino sale in pre-camera, così quando tiro nuovamente il grilletto la camma aziona nuovamente l'asta che inserisce il secondo pallino in camera). L'antireversal, come conseguenza, evita anche che si camerino due pallini: all'atto dello sparo, il fucile carica un pallino pronto per essere espulso: quando la raffica cessa e la molla si scarica, l'asta spingi pallino arretra nuovamente e un'altro pallino sale in precamera, spinto dalla molla del caricatore. Così, quando tiro nuovamente il grilletto, la camma aziona nuovamente l'asta che inserirebbe il secondo pallino in camera. La summenzionata asta spingi pallino è azionata, in tutti i gb, da un eccentrico (o perno sfasato rispetto al centro del corpo) posto sul settoriale, il quale la fa arretrare pochi istanti prima dell'aggancio del pistone da parte del settoriale. Riportata in battuta, cioè nella posizione precedente all'arretramento, da una molla contenuta solitamente sopra il gruppo del grilletto, l'asta spingi pallino blocca alla sua estremità anteriore lo spingi pallino vero e proprio, che altro non è che un cilindretto sagomato, di solito in plastica nera, che assolve a due principali funzioni: ANTI REVERSAL ASTA SPINGIPALLINO 1. fare da tramite tra la testa pistone e la camera dell'hop up, dove, SPINGI PALLNO facendo presa con il gommino stesso, crea un sistema stagno in cui l'aria compressa dal pistone sospinto dalla molla, fluisce attraverso la testa pistone e lo spingi pallino stesso, trascinando nel suo moto il pallino che occlude la canna. Insomma il pallino parte per l'aria che lo spinge; 2. spingere effettivamente il pallino nella zona lui dedicata pochi decimi di mm prima dell'escrescenza dell'hop up, dalla precamera in cui viene a trovarsi il pallino stesso, sospinto dalla molla presente nel caricatore. Piastra del selettore cut-off Situato all’esterno del gear-box, sul lato sinistro, è comandato dalla PIASTRA CUT-OFF levetta del selettore di tiro che si trova all’esterno del fucile. Ha il compito di far muovere il meccanismo posto sotto il grilletto per far sparare il fucile a colpo singolo oppure a raffica o porre il fucile in "sicura". Erroneamente viene definito da molti come “selettore di tiro” ma, in realtà, il selettore vero e proprio (il cut-off) si trova sotto il blocco elettrico del grilletto. Puo essere di diversi colori, di diverse forme e lunghezze, ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso. La piastra del selettore (nei gb di tutte le gen. tranne la 4) è una leva che viene azionata da una camma posta sul settoriale, la quale, agendo sul blocco elettrico del grilletto, interrompe il flusso di energia, che a sua volta stoppa il motore. Quindi, al contrario di quanto potrebbe apparire a prima vista, il sistema a colpo singolo è comandato meccanicamente e non elettronicamente. Il cut-off è il vero selettore di tiro. A parte un piccolo "dente" sporgente sul lato sinistro del gearbox e la piccola mollettina che lo comanda, questo pezzo non è visibile se non si smonta completamente il gearbox stesso. Si trova infatti sotto l'ingranaggio settoriale e, a seconda di come viene posizionato dal selettore esterno, stabilisce se far sparare la replica in colpo singolo oppure in automatico. Il cut-off entra in gioco quando la rotazione del settoriale prosegue dopo aver rilasciato il pistone, e l'eccentrico sraccherà meccanicamente la connessione elettrica del grilletto, agendo su un pezzo, il cut-off appunto. Posizionando il CUT-OFF selettore di tiro in 'Full Auto' (raffica) l’eccentrico non sarà più in grado di staccare il contatto elettrico agendo sul cut-off, e il fucile continuerà a sparare fino a quando noi terremo il dito sul grilletto. Nota sugli ingranaggi La bonta' di un ingranaggio non e' data tanto dal peso dello stesso, quanto dal fatto che il materiale di cui è composto sia uniforme. Un buon criterio per sapere se la lega metallica di cui sono fatti è sapere se sono ferromagnetici ovvero se contengono una percentuale di ferro consistente (è sufficiente avvicinare una calamita agli ingranaggi per scoprirlo: il ferro e' attratto dal magnete, l'alluminio e altri metalli non lo sono). Pressore Hop Up L'hop-up è un componente dell'ASG molto importante, è stato progettato dalla Tokio Marui e ben presto anche le altre ditte costruttrici lo hanno adottato. L'hop-up è posizionato all'inizio della canna, accoglie il pallino dal caricatore (questo blocco di plastica o metallo viene chiamato comunemente "T" per via della sua forma), lo blocca tramite un gommino a forma di tubicino, il quale ha anche il compito di fare tenuta. Il gommino ha una particolare sporgenza nella parte superiore che fa presa sul pallino, quando il pistone viene rilasciato l'aria spinge il pallino che essendo bloccato nella parte superiore comincia a roteare dal basso verso l'alto mentre avanza. Questa particolare rotazione aiuta a contrastare la forza di gravità e la traiettoria del pallino risulta allungata e soprattutto più tesa. La pressione iniziale sul pallino può essere variata tramite un pressore e degli ingranaggi sui quali si può agire manualmente finchè non si ha la traiettoria desiderata. Ovviamente questo è un organo molto sensibile all'usura, in quanto la gomma si consuma o si può spaccare col freddo. Vi sono varie marche di gommini, la differenza fondamentale sta nella mescola della gomma, dalla più morbida alla più dura (di solito è espressa in percentuale), ovviamente più è morbida la gomma e migliore sarà la presa sul pallino ma si GOMMINO consumerà prima e sarà più sensibile alla regolazione. Gearbox Hop Up Canna lo schema mostra la canna (C) con l’Hop-Up (A), il BB muovendosi in direzione B, trova la sporgenza del gommino e comincia a ruotare. Visto frontalmente si nota che il gommino (A) è orizzontale. Il gommino che si vede nelle figure, può essere regolato in altezza, possiamo quindi decidere quanto attrito (e di conseguenza, quanto moto rotatorio) imprimere al BB. Questo ci tornerà utilissimo quando vorremmo cambiare la grammatura dei pallini (che di solito sono o 0,20 g oppure 0,25 g), in quanto un pallino più pesante deve avere più effetto rotatorio. Il fatto che il gommino dell’Hop-Up sia perfettamente orizzontale può creare dei problemi. Provate a sparare una raffica con l’arma di fianco, vedrete che i pallini avranno una traiettoria molto incurvata. Questo perché l’Hop-Up lavora storto e il moto rotatorio avviene nel senso sbagliato. Guardate queste immagini: con l’arma al contrario, il moto rotatorio creato dall’attrito del Hop-Up, ha un effetto “anti-portante” e il BB cadrà a qualche metro dalla canna. Teniamo presente questo fattore, potrà tornare utile in combattimento! Sparando con l’arma inclinata potremmo colpire avversari anche riparati dietro ostacoli. L’Hop-Up è alloggiato nella “T dell’Hop-Up”: Questo componente dell’arma consente di far passare i BB dal caricatore alla canna, e permette di regolare l’Hop-Up. Ecco come: Il pallino arriva dal condotto verticale direttamente dal caricatore e viene spinto nella canna (C) dallo spingipallino (D). a questo punto scatta il pistone nel Power Box che convoglierà l’aria attraverso lo spingipallino (è forato longitudinalmente), il BB, a questo punto, verrà sparato oltre la protuberanza dell’Hop-Up (A) acquisendo il moto rotatorio. Lo spingipallino, ora, ritornerà indietro permettendo ad un altro BB di salire per essere incamerato a sua volta nella canna. Tutto questo avviene circa 800-900 volte al minuto se si para a raffica. La regolazione dell’Hop-Up è comandata dal sistema di regolazione (B) che non fa altro che aumentare o diminuire la sporgenza del gommino nella canna. Il Caricatore Il caricatore, o serbatoio, è la parte dell’arma a cui si deve fare maggiore manutenzione. Un inceppamento improvviso può mettervi in situazioni di CBT molto sfavorevoli. Quando acquistate una ASG nuova troverete nella confezione un caricatore a molla. Successivamente potrete comprare altri caricatori, anche di capacità maggiore a quello in dotazione e comprarne anche con il sistema di caricamento elettrico. Il caricatore è dotato di una molla a spirale che muove alcuni ingranaggi che pescano i BB da un “serbatoio” e li spingono in un “condotto” fino alla T dell’Hop-Up. Attraverso lo sportello di caricamento (B), i pallini entrano nel serbatoio (A) dove per caduta vengono a contatto della ruota dentata (C) che mossa dalla molla a spirale, li spinge nel condotto (D). La molla a spirale viene caricata dalla rotellina (E) che si trova sotto il caricatore. Nei caricatori elettrici l’ingranaggio (C) viene azionato da un motorino elettrico agendo su di un interruttore collegato ad esso o, se il caricatore ne è provvisto, l’azionamento può avvenire anche automaticamente con un sensore sonoro, esso avverte il rumore del fucile che spara e di conseguenza ricarica in automatico. Il guasto più comune che può subire un caricatore è l’inceppamento per sporcizia o per corpi estranei. Per evitare che filetti d’erba o sassolini entrino nel caricatore, bisogna evitare di sporcarlo o di sparare pallini deformati (usate solo pallini nuovi, non raccogliete quelli che avete già sparato). È buona norma, in ogni caso, smontare e pulire il meccanismo del caricatore almeno ogni tre o quattro mesi. LE BATTERIE Le ASG elettriche vengono alimentate da pacchi batteria di varie grandezze e formati come ad esempio Mini e Large. Molte repliche utilizzano batterie di forme particolari per essere allocate in calci crane o per essere utilizzate su repliche che non abbiano grandi spazi vuoti al loro interno, come la serie AK. Tipologie di batterie Ni-Cd Queste batterie al nichel-cadmio offrono un ottimo spunto a costi contenuti, ma sono piuttosto fragili e soffrono dell'effetto memoria che obbliga chi le utilizza a scaricarle fino ad una certa soglia prima di avviare un nuovo ciclo di carica. Il superamento di tale soglia comporta l'inversione dei poli della batteria, che ne provoca il malfunzionamento. Ni-Mh Queste batterie al nichel-metalidrato offrono uno spunto minore, ma in compenso soffrono notevolmente meno dell'effetto memoria rispetto alle precedenti. Purtroppo soffrono molto del freddo, che provoca cali di tensione molto accentuati. Li-Po Le batterie al litio-polimero sono le ultime arrivate ed uniscono i pregi degli altri due tipi di batterie a delle dimensioni ridottissime. Ultimamente sono state perfezionate ed è stato eliminato il rischio di esplosioni, concreto fino a qualche anno fa, ma praticamente inesistente nelle nostre ASG, dove al limite si ha il rigonfiamento delle celle con rischio di incendio, che rimane comunque raro. L'unico difetto è rappresentato dal costo, infatti hanno bisogno di caricabatterie dedicati e di bilanciatori di carica, che portano allo stesso livello di carica tutte le celle del pacco. Di recente la tecnologia ha sfornato altri due tipi di accumulatori molto efficienti e sfruttabili per il nostro sport. Li-Fe (A123) Sono batterie al fosfato di litio con capacità nominale di 3,3V per cella e offrono più sicurezza e maggiori prestazioni rispetto alle Li-Po. EMOLI Queste batterie presentano una capacità nominale per cella identica alle Li-Po, di 3,7 V per cella, così da poter utilizzare lo stesso programma di carica delle Li-Po, a differenza delle A123 che necessitano di programma dedicato. Sono molto più sicure delle Li-Po. I valori di una batteria Amperaggio Il numero di Amperaggio (mAh) indica la durata della batteria. Un numero più alto di milliampere non pregiudica la velocità della raffica dell'ASG, ne tanto meno la sua potenza. Spunto Lo spunto di una batteria è un argomento molto trascurato. Negli accumulatori Ni-xx equivale alla loro capacità, ad esempio una Ni-Cd da 1100 mAh avrà una capacità di scarica di 1100 mA. Per le Li-xx, invece, la questione è un po diversa. Una Li-Po da 1100 mAh con 15C di scarica avrà una capacità di scarica uguale a 1100 mA (ovvero la sua capacità) per 15: il risultato quindi è una batteria che ha la possibilità di erogare 16'500 mA continui, ovvero 16,5 A. Voltaggio Le Ni-Mh e le Ni-Cd sono disponibili in commercio adatte per il nostro utilizzo ai seguenti voltaggi: 7,2V / 8,4V / 9,6V / 10,8V / 12V. Le Li-Po disponibili in commercio ai seguenti voltaggi: 7,4V / 11,1V. Il voltaggio determina solamente la velocità della raffica e non pregiudica assolutamente la potenza della replica. Il voltaggio 8,4 V è considerato "standard" e può essere utilizzato sulla maggior parte dei fucili senza il rischio di danni alla meccanica dovuti alle forti sollecitazioni; chi voglia utilizzare batterie di voltaggio maggiore per ottenere una raffica più veloce, dovrà modificare il proprio gearbox, sempre se esso non è rinforzato o apposito a reggere tali voltaggi senza problemi specifici, per sostenere tali sollecitazioni senza alcun rischio. E' tuttavia da considerare che una certa usura della meccanica è inevitabile, e che tale usura è funzione anche del modo in cui la raffica viene utilizzata: raffiche lunghe saranno molto più deleterie di brevi raffiche intervallate. LE CANNE Le canne si possono distinguere sulla base di alcuni criteri: La lunghezza Diciamo che, a parità di diametro interno, la lunghezza è direttamente proporzionale alla precisione, ovvero inversamente alla rosata. Di contro il pallino farà più attrito per cui, prima di uscire dalla canna, dissiperà più energia se la canna è molto lunga. Ma si parla di cose infinitesimali all'atto pratico. Inoltre più la canna è lunga, più il foro sul pistone dovrà essere posizionato verso il retro della gearbox. questo perchè è buona regola che il volume d'aria contenuto nel pistone sia circa uguale al volume interno della canna. con canne lunghissime (vedi psg1 o sr25) si hanno adirittura gearbox riprogettati per essere più lunghi. Il materiale le canne teflonate assicurano migliore scorrevolezza del nostro proiettile, di contro non è possibile realizzarle in modo che siano affidabili con tolleranze strette. per esempio, non ho mai visto canne teflonate da 6.03mm. inoltre il rivestimento di teflon tende a consumarsi col tempo e a rigarsi più facilmente nel caso di sporcizia. di contro, le canne senza rivestimento sono lavorabili con tolleranze più strette; ecco così 6.03, .02, .01 addirittura. rientrano qui le canne in acciaio e in ottone (con certi trattamenti superficiali). La tolleranza di alesaggio A parità di lunghezza, più il foro è stretto (merito delle tolleranze, per questo costano tanto le canne di precisione), più si hanno possibilità che il colpo vada a segno alla fine della sua gittata utile. quindi, rosata più stretta. perchè? logicamente, più spazio c'è tra canna e pallino, più ci possono essere dei microscopici rimbalzi dello stesso che lo renderanno instabile all'uscita della canna. inoltre, ci sono dei trafilamenti d'aria tra canna e pallino quindi, minore è lo spazio tra canna e pallino, minori saranno i trafilamenti e maggiore sarà la potenza conservata in uscita dal proiettile stesso. MOTORI Si dividono in: HIGH TORQUE ULTRA HIGH TORQUE >> MAGNUM HIGH SPEED ULTRA HIGH SPEED >> TURBO La differenza è nella cadenza di tiro che riescono a generare e la molla che riescono a spingere. I motori di serie Torque sono più indicati nell’ armare molle di potenza maggiore rispetto alle normali, garantiscono quindi più potenza. I motori di serie Speed sono invece più indicati nel consentire una cadenza di tiro elevata con le molle tradizionali. TIPI DI PISTOLE Di pistole per il softair ne esistono di 4 tipi: a molla, elettriche, a gas e a CO2: Pistole a molla. Descrizione: Sono giocattoli. Totalmente di plastica o quasi, funzionano facendo arretrare il carrello a mano, per caricare la molla e per fare in modo che il pallino venga caricato. Propellente: forza muscolare. Pregi: il costo irrisorio e la facile reperibilità. Difetti: totalmente di plastica, di solito si rompono dopo qualche decina di colpi sparati; potenza bassissima che comporta una gittata pressochè inutile. Pistole elettriche (AEP). Descrizione: Come per le asg, questo tipo di pistole ha un funzionamento elettrico. Premendo il grilletto si aziona il motorino presente all'interno della replica che facendo girare gli ingranaggi fa arretrare il pistone "caricando" così l'aria nel cilindro e incamera il pallino. In seguito a queste azioni, il pistone ritorna avanti, comprimendo l'aria "caricata" nel cilindro e soffia fuori il pallino. La meccanica è simile a quella delle asg, solo che è molto più delicata e più miniaturizzata. Propellente: batteria. Pregi: i principali pregi di queste repliche sono il numero di caricatori che è possibile sparare a batteria carica, di molto superiore al numero sparato con quelle a gas (CO2 e gas) e il fatto che funzionano a qualunque temperatura, al contrario delle pistole a gas. Come prezzi sono simili a quelli delle pistole a gas. Difetti: il difetto probabilmente più grosso di queste repliche è la bassa potenza. Avendo infatti una meccanica miniaturizzata e delicata, difficilmente superano la potenza di 0.7j, tuttavia ciò non ne compromette l'utilità, in quanto il raggio d'azione dell'aep permette distanze di ingaggio ragionevoli. La maggior parte di queste repliche sono in plastica, fattore non fondamentale, ma comunque di rilievo se si vuole essere pignoli nella fedeltà di riproduzione. Pistole a gas. Descrizione: Esistono scarrellanti e non scarrellanti. Sono caratterizzate da un serbatoio contenuto all'interno del caricatore che fa fuoriuscire una quantità predefinita di gas quando si preme il grilletto, che serve a far partire il pallino e a far arretrare il carrello in quelle scarrellanti. Propellente: miscela di gas naturali quali propano, butano, pentano e ciclometicone (lubrificante siliconico). Pregi: repliche molto belle e realistiche, costo abbastanza contenuto; Difetti: subiscono l'effetto della legge di boyle secondo la quale pressione e temperatura sono direttamente proporzionali. Per cui in estate con alte temperature il serbatoio avrà un elevata pressione e la pistola tirerà con potenza maggiore; in inverno invece, col freddo la pistola avrà minore pressione nel serbatoio, per cui i pallini usciranno dalla canna con una potenza a malapena sufficiente a percorrere 10 metri; alcune possono uscire over joule di fabbrica, mentre altre possono arrivarci a causa del caldo (sempre per colpa di quella noiosissima legge di boyle che le fa sparare a bassa potenza in inverno e a maggiore potenza in estate). Pistole a CO2. Descrizione: Anche queste esistono scarrellanti e non. Come per le cugine a gas, anche il funzionamento di queste consiste in un meccanismo che fa fuoriuscire una quantitò predefinita di gas quando si preme il grilletto, che serve a far a far partire il pallino e a far arretrare il carrello in quelle scarrellanti. A differenza delle pistole a gas sopra citate invece, questo tipo di replica al posto di un serbatoio ha uno spazio all'interno del caricatore dove viene collocata una bomboletta sotto pressione di biossido di carbonio(CO2) che costituisce il vero e proprio serbatoio. Propellente: biossido di carbonio (CO2). Pregi: anche queste sono repliche molto ben fatte; Con una carica di gas si sparano molti più caricatori rispetto alle cugine; Il loro pregio principale è che al contrario delle pistole che necessitano il gas come propellente queste non soffrono dell'effetto della legge di boyle, per cui possono tranquillamente essere utilizzate durante tutto l'arco dell'anno. Difetti: il costo un pò più elevato rispetto alle pistole a gas; la maggior parte esce over joule.