LE ASG - Spartani

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LE ASG - Spartani
LE ASG
Le Air Soft Gun (letteralmente dall'inglese 'Arma ad Aria Morbida') sono repliche (più o meno fedeli) di
arma da fuoco che proiettano pallini sferici mediante la spinta impressa dalla compressione di un gas (Aria,
Propano, CO2).
I pallini, della dimensione di 6mm di diametro, possono essere composti:
• da materiali plastici (generalmente sono pallini colorati analoghi a quelli che si vedono regolarmente
in bancarelle o fiere);
• da materiali inerti o biocompatibili;
• da materiali biodegradabili.
Il peso delle tre tipologie di pallini varia tra gli 0,12g (in particolare quelli della prima tipologia) e 0,20 0,28g; più rari i pallini a grammatura superiore.
La compressione del gas necessario per proiettare il pallino può derivare dalla compressione, manuale o
motorizzata, di un cilindro a molla oppure da serbatoi di gas precompressi. Nel caso di A.S.G. motorizzate si
può incorrere anche nella denominazione Air Electric Gun (A.E.G.).
Normativamente, come si desume dalla Sintesi del diritto delle Armi, le A.S.G. che imprimono una energia
al pallino non superiore ad 1 Joule sono da considerarsi oggetti qualsiasi, esclusi dal novero delle armi o
degli strumenti (e dai relativi ordinamenti).
Durante il trasporto delle ASG è comunque utile osservare alcune regole atte a prevenire la possibilità che le
stesse siano erroneamente identificate come le controparti reali:
• trasportare l'A.S.G. con l'apposito tappo rosso;
• trasportare l'A.S.G. nella confezione originale o in apposito contenitore.
Le parti esterne di un ASG
Spesso i neofiti di questo sport hanno problemi ad esprimersi nel descrivere una qualche parte dell'ASG...
Della serie "quel pezzo di plastica nero a fianco al caricatore"... vediamo quindi di seguito le principali parti
che costituiscono le nostre ASG:
1. Frontale. Parte anteriore dell'arma. A seconda dei modelli può essere costituito da svariati elementi;
2. Spegnifiamma. E' la parte terminale della canna. Può essere sostituito da un silenziatore;
3. Canna esterna. Parte della canna in vista al softgunner. Su di essa può esserci applicato il delta di mira o
la tacca di mira anteriore;
4. Delta di mira. Struttura che prende il nome dalla lettera greca delta di cui riprende la forma, atta a
sorreggere la tacca di mira anteriore;
5. Tacca di mira anteriore. Viene allineata alla tacca di mira posteriore ed al bersaglio per mirare. In alcuni
modelli si trova sulla sommità del delta di mira;
6. Attacco cinghia anteriore. Ad esso viene assicurata una delle due estremità della cinghia per il trasporto;
7. Guancette. Ricoprono la canna interna e vengono afferrate dalla mano sinistra durante l'operazione di
mira e di fuoco. Nei modelli con calcio ribaltabile o retrattile spesso contengono la batteria dell'ASG;
8. Tacca di mira posteriore. Viene allineata alla tacca di mira anteriore ed al bersaglio per mirare. Può
essere regolata per perfezionare la mira;
9. Maniglione. Serve per trasportare l'ASG e può essere sede della tacca di mira posteriore. Viene
assicurato al corpo dell'arma tramite la slitta;
10. Slitta. Ad essa vengono assicurati svariati accessori, e può essere applicata sul frontale o sul corpo
dell'ASG;
11. Corpo. La parte centrale dell'ASG. Contiene il gearbox, ovvero la parte meccanica dell'arma che
permette al pallino d'essere espulso;
12. Selettore. Permette di scegliere l'opzione di tiro o di mettere in sicura l'arma. Può essere a 2, 3 o 4 stadi.
• Selettore a 2 stadi. A seconda della sua posizione permette all'arma di sparare o la mette in sicura;
• Selettore a 3 stadi. A seconda della sua posizione permette all'arma di sparare a raffica, di sparare a
colpo singolo o la mette in sicura;
• Selettore a 4 stadi. A seconda della sua posizione permette all'arma di sparare a raffica, a raffica
limitata ad un numero specifico di pallini, a colpo singolo o la mette in sicura;
13. Caricatore. Contiene i pallini (BB) dell'arma. Può essere standard, maggiorato o elettrico;
• Caricatore standard. Contiene un numero piuttosto limitato di pallini, compreso tra i 30 e i 70 BB's
circa.
• Caricatore maggiorato. Contiene un numero di pallini abbastanza alto, compreso tra i 300 e i 450 BB's
circa. Il sistema di pescaggio dei pallini è a molla.
• Caricatore elettrico. Il più capiente tra i caricatori, contiene un numero di pallini che varia tra i 2500 e
i 5000 circa. Il sistema di pescaggio dei pallini è elettrico
14. Impugnatura. Serve per impugnare l'arma. Spesso contiene il motore dell'ASG;
15. Calcio. Viene appoggiato sulla spalla per mirare con maggiore precisione (e nelle armi vere per
assorbirne il rinculo). Può essere fisso, ribaltabile o detraibile;
• Calcio fisso. Nei modelli in cui è montato spesso contiene la batteria dell'ASG, e può esser sede
dell'attacco cinghia posteriore.
• Calcio ribaltabile. Può ripiegarsi sul body per rendere l'arma meno ingombrante durante il gioco od il
trasporto.
• Calcio retraibile. Può essere allungato od accorciato per adattarsi alla corporatura del softgunner e per
rendere l'arma meno ingombrante durante il gioco od il trasporto;
16. Attacco cinghia posteriore. Ad esso viene assicurata una delle due estremità della cinghia per il
trasporto;
Schema 1: Avtomat Kalashnikova mod. 1947
Schema 2: Colt Carabine M4A1
Schema 3: Heckler & Koch G36
Le parti interne di un ASG ed il suo funzionamento
Le principali parti interne che compongono un ASG elettrico sono:
-
Gearbox;
Hop Up;
Caricatore
Motore elettrico;
Batteria;
Canna.
Il Gearbox
Il cuore dell’ASG è il gearbox,. E’ una scatola
in materiale metallico, particolarmente
sagomata, deputata a trasformate l'energia
immagazzinata nella batteria in un getto di aria
compressa che faccia partire il pallino.
Il gearbox contiene tre ingranaggi accoppiati
tra di loro, un cilindro, un pistone con una
parte dentata, una molla, un grilletto che funge
da interruttore elettrico e altre parti che
descriveremo in particolare più avanti.
Esternamente o internamente al gearbox è
presente un motorino elettrico alimentato da
una batteria, il cui pignone ingaccia la terna di
ingranaggi
Un gearbox è caratterizzato meccanicamente da una cascata di quattro ingranaggi, chiamati comunemente:
pignone motore conico, centrale e settoriale.
A parte il pignone, gli alri tre ingranaggi sono in realtà una coppia di ingranaggi coassiali. Il pignone motore
è montato direttamente sull'albero del medesimo, e trasmette la propria rotazione al conico, che è così
conformato: nella parte superiore, una corona circolare ingaggia il pignone motore, nella parte inferiore, un
ingranaggio a denti dritti ingaggia il centrale. Essendo la corona del conico di diametro maggiore del pignone
motore, si ha una riduzione di giri cui fà da contraltare un aumento di coppia.
Anche se il regime di rotazione del motore e' davvero molto elevato, esso non è in grado di erogare una
coppia tale da poter comprimere la molla. Perciò si è dovuto ricorrere ad un sistema di ingranaggi che
trasformassero la grande velocità di rotazione del motore in una 'forza' (coppia) tale da poter comprimere la
molla con una certa velocità e più volte al minuto.
centrale
settoriale
conico
MOTORE
Pignone
La parte inferiore del conico, come detto, ingaggia il centrale, e anche in questo caso si ha una forte
riduzione di giri con ulteriore aumento di coppia, essendo il centrale piuttosto grande. Il centrale, nella parte
superiore, presenta il solito ingranaggio coassiale di piccolo diametro caratterizzato da denti dritti che
ingaggiano il settoriale, con la solita diminuzione di giri e aumento di coppia.
Il settoriale è l'ingranaggio più "curioso": è formato da una ghiera inferiore dentata per tutta la propria
circonferenza e da un'altra, superiore, dentata solo per un piccolo arco della propria circonferenza (circa 45°)
.
Mentre la parte inferiore riceve il movimento rotatorio dal centrale, ingranaggi, aggancia una cremagliera
posta sul pistone, facendolo arretrare e comprimendo la molla. In pratica trasforma un moto circolare in
un moto lineare.
La compressione della molla andrà avanti fino a quando la dentatura posta sulla circonferenza superiore del
settoriale non finirà, ed il pistone, non avendo più nessun vincolo che lo tiene agganciato all’ingranaggio,
verrà catapultato avanti spinto dalla molla, spingendo fuori l’aria che si trova all’interno del cilindro. Ecco
sparato il primo colpo!
Pistone e Cilindro
Il pistone è il componente deputato ad arretrare, spinto dai denti della parte
superiore del settoriale, ed avanzare rapidamente spinto dalla molla
retrostrante, nel momento in cui il settoriale cessa di ingaggiarne i denti.
Il pistone, in genere in materiali plastici, presenta una cremagliera laterale su
PISTONE
cui ingaggia il settoriale, con l'ultimo dente, il più avanzato, in metallo. Il
metallo viene scelto perchè il dente in questione è l'ultimo che viene spinto
dal settoriale prima che quest'ultimo esca dalla presa, quindi deve sopportare
uno stress maggiore. Sulla parte anteriore del pistone vi è avvitata la testa pistone,
mentre posteriormente, accoglie la molla, che poggia dal lato opposto sul
guidamolla.
La testa pistone serve per garantire la tenuta stagna e nel caso delle teste antivuoto a
far si che il pistone, arretrando, non venga frenato dalla depressione che crea fra se e
la testa del cilindro: l’aria infatti fluisce liberamente dal retro del pistone verso la
testa del cilindro attraverso i fori presenti sulla testa del pistone (i fori si aprono sono
TESTA PISTONE ANTIVUOTO
durante l’arretramento).
MOLLA PISTONE
GUIDAMOLLA
Il pistone ha il compito di comprimere, all’interno del cilindro, l’aria che verrà utilizzata per lanciare il
pallino.
Il guidamolla, vincolato rigidamente al guscio del gearbox, ha il
compito di tenere in posizione la molla stessa e di stabilizzarla
durante la compressione e la successiva espansione.
Durante l'espansione della molla, che avviene solo nella direzione
del pistone, quest'ultimo viene fatto avanzare bruscamente
all'interno del cilindro. Il cilindro non è altro che un cilindro,
appunto, di metallo, in genere ottone o alluminio. Ad un'estremità è
chiuso dalla testa pistone, un elemento che rende a tenuta stagna
l'estremità del cilindro, incanalando l'aria compressa dal pistone in
avanzamento attraverso un ugello di dimensioni ridotte. Esiste uno
stretto rapporto fra l’aria contenuta nella canna e l’aria contenuta nel cilindro.
Quest’ultimo, visto che, come accennato sopra, nelle AEG ha le stesse
dimensioni sia per una canna da 20 cm sia per una da 50 cm, può presentare
dei 'fori' di compensazione proprio per garantire questo rapporto. Variando la
posizione del foro sul cilindro o la sua forma, varia proporzionalmente la
quantità d’aria che verrà spinta fuori. Aria che verrà indirizzata all’interno
della canna grazie proprio a quel beccuccio di metallo presente sulla testa del
cilindro.
La quantità d’aria deve essere tale da far uscire il pallino dalla canna quando
ha raggiunto la sua massima velocità, mai prima.
In questo modo, al disingaggio del settoriale dal pistone, che avviene
idealmente nel momento di massima compressione della molla, il pistone
stesso avanza molto rapidamente comprimendo l'aria nel pistone, che sfiata
attraverso il piccolo ugello della testa pistone.
CILINDRO
TESTA CILINDRO
Le boccole
Le boccole sono realizzate in materiali diversi, dal teflon all' ottone, dal
bronzo all'acciaio e sono alloggiate nei due semigusci del gear-box. Servono a
reggere gli ingranaggi e a permettere loro di girare sul proprio asse. Possono
essere di diversi diametri, in funzione del gearbox sul quale devono essere
montate. Una versione particolare delle stesse sono le boccole "cuscinettate":
garantiscono una rotazione più fluida degli ingranaggi, in quanto sono a tutti
gli effetti un cuscinetto a sfere, aumentando di conseguenza la velocità della
raffica.
Sebbene apportino questo utile incremento di velocità, hanno di contro una
eccessiva fragilità se sollecitate troppo. Infatti, con le altissime velocità di
raffica, tendono a surriscaldarsi e a rompersi, mandando conseguentemente
fuori asse e rovinando gli ingranaggi. Generalmente, fra la boccola e l'ingranaggio vanno posizionate delle
rondelle (gli spessori) che servono a limitare l'eccessivo gioco degli ingranaggi stessi sui loro assi.
L’anti reversal
Un ulteriore meccanismo, chiamato anti reversal, impedisce tanto che
la molla si scarichi a vuoto se il motore non completa il ciclo (se la
molla è parzialmete compressa spingerebbe il pistone in avanti
quando il settoriale è ancora in presa, facendo in pratica girare tutti gli
ingranaggi alla rovescia), quanto che al termine del ciclo di sparo gli
ingranaggi non si muovano.
Il meccanismo anti reversal impedisce anche, che, come conseguenza
di un ciclo di sparo incompleto, che si camerino due pallini (es. sparo
e il fucile carica, smetto di sparare l'attimo dopo e la molla si scarica,
conseguentemente l'asta spingi pallino arretra nuovamente e un'altro
pallino sale in pre-camera, così quando tiro nuovamente il grilletto la
camma aziona nuovamente l'asta che inserisce il secondo pallino in
camera).
L'antireversal, come conseguenza, evita anche che si camerino due
pallini: all'atto dello sparo, il fucile carica un pallino pronto per
essere espulso: quando la raffica cessa e la molla si scarica, l'asta
spingi pallino arretra nuovamente e un'altro pallino sale in precamera, spinto dalla molla del caricatore. Così, quando tiro
nuovamente il grilletto, la camma aziona nuovamente l'asta che
inserirebbe il secondo pallino in camera.
La summenzionata asta spingi pallino è azionata, in tutti i gb, da un
eccentrico (o perno sfasato rispetto al centro del corpo) posto sul
settoriale, il quale la fa arretrare pochi istanti prima dell'aggancio del
pistone da parte del settoriale.
Riportata in battuta, cioè nella posizione precedente all'arretramento,
da una molla contenuta solitamente sopra il gruppo del grilletto, l'asta
spingi pallino blocca alla sua estremità anteriore lo spingi pallino
vero e proprio, che altro non è che un cilindretto sagomato, di solito in
plastica nera, che assolve a due principali funzioni:
ANTI REVERSAL
ASTA SPINGIPALLINO
1. fare da tramite tra la testa pistone e la camera dell'hop up, dove,
SPINGI PALLNO
facendo presa con il gommino stesso, crea un sistema stagno in cui
l'aria compressa dal pistone sospinto dalla molla, fluisce attraverso
la testa pistone e lo spingi pallino stesso, trascinando nel suo moto il pallino che occlude la canna.
Insomma il pallino parte per l'aria che lo spinge;
2. spingere effettivamente il pallino nella zona lui dedicata pochi decimi di mm prima dell'escrescenza
dell'hop up, dalla precamera in cui viene a trovarsi il pallino stesso, sospinto dalla molla presente nel
caricatore.
Piastra del selettore cut-off
Situato all’esterno del gear-box, sul lato sinistro, è comandato dalla
PIASTRA CUT-OFF
levetta del selettore di tiro che si trova all’esterno del fucile. Ha il
compito di far muovere il meccanismo posto sotto il grilletto per far
sparare il fucile a colpo singolo oppure a raffica o porre il fucile in
"sicura". Erroneamente viene definito da molti come “selettore di tiro”
ma, in realtà, il selettore vero e proprio (il cut-off) si trova sotto il
blocco elettrico del grilletto. Puo essere di diversi colori, di diverse
forme e lunghezze, ma il principio di funzionamento è sempre lo
stesso.
La piastra del selettore (nei gb di tutte le gen. tranne la 4) è una leva
che viene azionata da una camma posta sul settoriale, la quale, agendo sul blocco elettrico del grilletto,
interrompe il flusso di energia, che a sua volta stoppa il motore. Quindi, al contrario di quanto potrebbe
apparire a prima vista, il sistema a colpo singolo è comandato meccanicamente e non elettronicamente.
Il cut-off è il vero selettore di tiro. A parte un piccolo "dente" sporgente sul
lato sinistro del gearbox e la piccola mollettina che lo comanda, questo pezzo
non è visibile se non si smonta completamente il gearbox stesso. Si trova
infatti sotto l'ingranaggio settoriale e, a seconda di come viene posizionato dal
selettore esterno, stabilisce se far sparare la replica in colpo singolo oppure in
automatico.
Il cut-off entra in gioco quando la rotazione del settoriale prosegue dopo aver
rilasciato il pistone, e l'eccentrico sraccherà meccanicamente la connessione
elettrica del grilletto, agendo su un pezzo, il cut-off appunto. Posizionando il
CUT-OFF
selettore di tiro in 'Full Auto' (raffica) l’eccentrico non sarà più in grado di
staccare il contatto elettrico agendo sul cut-off, e il fucile continuerà a sparare
fino a quando noi terremo il dito sul grilletto.
Nota sugli ingranaggi
La bonta' di un ingranaggio non e' data tanto dal peso dello stesso, quanto dal fatto che il materiale di cui è
composto sia uniforme.
Un buon criterio per sapere se la lega metallica di cui sono fatti è sapere se sono ferromagnetici ovvero se
contengono una percentuale di ferro consistente (è sufficiente avvicinare una calamita agli ingranaggi per
scoprirlo: il ferro e' attratto dal magnete, l'alluminio e altri metalli non lo sono).
Pressore
Hop Up
L'hop-up è un componente dell'ASG molto importante, è
stato progettato dalla Tokio Marui e ben presto anche le
altre ditte costruttrici lo hanno adottato. L'hop-up è
posizionato all'inizio della canna, accoglie il pallino dal
caricatore (questo blocco di plastica o metallo viene
chiamato comunemente "T" per via della sua forma), lo
blocca tramite un gommino a forma di tubicino, il quale ha
anche il compito di fare tenuta. Il gommino ha una
particolare sporgenza nella parte superiore che fa presa sul
pallino, quando il pistone viene rilasciato l'aria spinge il
pallino che essendo bloccato nella parte superiore comincia
a roteare dal basso verso l'alto mentre avanza. Questa
particolare rotazione aiuta a contrastare la forza di gravità e la traiettoria del pallino
risulta allungata e soprattutto più tesa. La pressione iniziale sul pallino può essere
variata tramite un pressore e degli ingranaggi sui quali si può agire manualmente
finchè non si ha la traiettoria desiderata. Ovviamente questo è un organo molto
sensibile all'usura, in quanto la gomma si consuma o si può spaccare col freddo. Vi
sono varie marche di gommini, la differenza fondamentale sta nella mescola della
gomma, dalla più morbida alla più dura (di solito è espressa in percentuale),
ovviamente più è morbida la gomma e migliore sarà la presa sul pallino ma si
GOMMINO
consumerà prima e sarà più sensibile alla regolazione.
Gearbox
Hop Up
Canna
lo schema mostra la canna (C) con l’Hop-Up (A), il BB muovendosi in direzione B, trova la sporgenza del
gommino e comincia a ruotare. Visto frontalmente si nota che il gommino (A) è orizzontale.
Il gommino che si vede nelle figure, può essere regolato in altezza, possiamo quindi decidere quanto attrito
(e di conseguenza, quanto moto rotatorio) imprimere al BB. Questo ci tornerà utilissimo quando vorremmo
cambiare la grammatura dei pallini (che di solito sono o 0,20 g oppure 0,25 g), in quanto un pallino più
pesante deve avere più effetto rotatorio.
Il fatto che il gommino dell’Hop-Up sia perfettamente
orizzontale può creare dei problemi. Provate a sparare una
raffica con l’arma di fianco, vedrete che i pallini avranno una
traiettoria molto incurvata. Questo perché l’Hop-Up lavora
storto e il moto rotatorio avviene nel senso sbagliato.
Guardate queste immagini:
con l’arma al contrario, il moto rotatorio creato dall’attrito del
Hop-Up, ha un effetto “anti-portante” e il BB cadrà a qualche
metro dalla canna.
Teniamo presente questo fattore, potrà tornare utile in
combattimento!
Sparando con l’arma inclinata potremmo colpire avversari anche riparati
dietro ostacoli.
L’Hop-Up è alloggiato nella “T dell’Hop-Up”:
Questo componente dell’arma consente di far passare i BB dal caricatore
alla canna, e permette di regolare l’Hop-Up. Ecco come:
Il pallino arriva dal condotto verticale direttamente dal caricatore e viene
spinto nella canna (C) dallo spingipallino (D). a questo punto scatta il
pistone nel Power Box che convoglierà l’aria attraverso lo spingipallino
(è forato longitudinalmente), il BB, a questo punto, verrà sparato oltre la
protuberanza dell’Hop-Up (A) acquisendo il moto rotatorio. Lo
spingipallino, ora, ritornerà indietro permettendo ad un altro BB di salire per essere incamerato a sua volta
nella canna. Tutto questo avviene circa 800-900 volte al minuto se si para a raffica.
La regolazione dell’Hop-Up è comandata dal sistema di regolazione (B) che non fa altro che aumentare o
diminuire la sporgenza del gommino nella canna.
Il Caricatore
Il caricatore, o serbatoio, è la parte dell’arma a cui si deve fare maggiore
manutenzione. Un inceppamento improvviso può mettervi in situazioni di
CBT molto sfavorevoli. Quando acquistate una ASG nuova troverete nella
confezione un caricatore a molla. Successivamente potrete comprare altri
caricatori, anche di capacità maggiore a quello in dotazione e comprarne
anche con il sistema di caricamento elettrico.
Il caricatore è dotato di una molla a spirale che muove alcuni ingranaggi
che pescano i BB da un “serbatoio” e li spingono in un “condotto” fino
alla T dell’Hop-Up.
Attraverso lo sportello di caricamento (B), i pallini entrano nel serbatoio
(A) dove per caduta vengono a contatto della ruota dentata (C) che mossa
dalla molla a spirale, li spinge nel condotto (D). La molla a spirale viene
caricata dalla rotellina (E) che si trova sotto il caricatore. Nei caricatori elettrici l’ingranaggio (C) viene
azionato da un motorino elettrico agendo su di un interruttore collegato ad esso o, se il caricatore ne è
provvisto, l’azionamento può avvenire anche automaticamente con un sensore sonoro, esso avverte il rumore
del fucile che spara e di conseguenza ricarica in automatico.
Il guasto più comune che può subire un caricatore è l’inceppamento per sporcizia o per corpi estranei. Per
evitare che filetti d’erba o sassolini entrino nel caricatore, bisogna evitare di sporcarlo o di sparare pallini
deformati (usate solo pallini nuovi, non raccogliete quelli che avete già sparato).
È buona norma, in ogni caso, smontare e pulire il meccanismo del caricatore almeno ogni tre o quattro mesi.
LE BATTERIE
Le ASG elettriche vengono alimentate da pacchi batteria di varie grandezze e formati come ad esempio Mini
e Large. Molte repliche utilizzano batterie di forme particolari per essere allocate in calci crane o per essere
utilizzate su repliche che non abbiano grandi spazi vuoti al loro interno, come la serie AK.
Tipologie di batterie
Ni-Cd
Queste batterie al nichel-cadmio offrono un ottimo spunto a costi contenuti, ma sono piuttosto fragili e
soffrono dell'effetto memoria che obbliga chi le utilizza a scaricarle fino ad una certa soglia prima di avviare
un nuovo ciclo di carica. Il superamento di tale soglia comporta l'inversione dei poli della batteria, che ne
provoca il malfunzionamento.
Ni-Mh
Queste batterie al nichel-metalidrato offrono uno spunto minore, ma in compenso
soffrono notevolmente meno dell'effetto memoria rispetto alle precedenti. Purtroppo
soffrono molto del freddo, che provoca cali di tensione molto accentuati.
Li-Po
Le batterie al litio-polimero sono le ultime arrivate ed uniscono i pregi degli
altri due tipi di batterie a delle dimensioni ridottissime. Ultimamente sono
state perfezionate ed è stato eliminato il rischio di esplosioni, concreto fino a
qualche anno fa, ma praticamente inesistente nelle nostre ASG, dove al limite
si ha il rigonfiamento delle celle con rischio di incendio, che rimane
comunque raro. L'unico difetto è rappresentato dal costo, infatti hanno bisogno
di caricabatterie dedicati e di bilanciatori di carica, che portano allo stesso
livello di carica tutte le celle del pacco.
Di recente la tecnologia ha sfornato altri due tipi di accumulatori molto efficienti e sfruttabili per il nostro
sport.
Li-Fe (A123)
Sono batterie al fosfato di litio con capacità nominale di 3,3V per cella e offrono più sicurezza e maggiori
prestazioni rispetto alle Li-Po.
EMOLI
Queste batterie presentano una capacità nominale per cella identica alle Li-Po, di 3,7 V per cella, così da
poter utilizzare lo stesso programma di carica delle Li-Po, a differenza delle A123 che necessitano di
programma dedicato. Sono molto più sicure delle Li-Po.
I valori di una batteria
Amperaggio
Il numero di Amperaggio (mAh) indica la durata della batteria. Un numero più alto di milliampere non
pregiudica la velocità della raffica dell'ASG, ne tanto meno la sua potenza.
Spunto
Lo spunto di una batteria è un argomento molto trascurato. Negli accumulatori Ni-xx equivale alla loro
capacità, ad esempio una Ni-Cd da 1100 mAh avrà una capacità di scarica di 1100 mA. Per le Li-xx, invece,
la questione è un po diversa. Una Li-Po da 1100 mAh con 15C di scarica avrà una capacità di scarica uguale
a 1100 mA (ovvero la sua capacità) per 15: il risultato quindi è una batteria che ha la possibilità di erogare
16'500 mA continui, ovvero 16,5 A.
Voltaggio
Le Ni-Mh e le Ni-Cd sono disponibili in commercio adatte per il nostro utilizzo ai seguenti voltaggi: 7,2V /
8,4V / 9,6V / 10,8V / 12V. Le Li-Po disponibili in commercio ai seguenti voltaggi: 7,4V / 11,1V. Il
voltaggio determina solamente la velocità della raffica e non pregiudica assolutamente la potenza della
replica. Il voltaggio 8,4 V è considerato "standard" e può essere utilizzato sulla maggior parte dei fucili senza
il rischio di danni alla meccanica dovuti alle forti sollecitazioni; chi voglia utilizzare batterie di voltaggio
maggiore per ottenere una raffica più veloce, dovrà modificare il proprio gearbox, sempre se esso non è
rinforzato o apposito a reggere tali voltaggi senza problemi specifici, per sostenere tali sollecitazioni senza
alcun rischio. E' tuttavia da considerare che una certa usura della meccanica è inevitabile, e che tale usura è
funzione anche del modo in cui la raffica viene utilizzata: raffiche lunghe saranno molto più deleterie di
brevi raffiche intervallate.
LE CANNE
Le canne si possono distinguere sulla base di alcuni criteri:
La lunghezza
Diciamo che, a parità di diametro interno, la lunghezza è direttamente proporzionale alla precisione, ovvero
inversamente alla rosata. Di contro il pallino farà più attrito per cui, prima di uscire dalla canna, dissiperà più
energia se la canna è molto lunga. Ma si parla di cose infinitesimali all'atto pratico.
Inoltre più la canna è lunga, più il foro sul pistone dovrà essere posizionato verso il retro della gearbox.
questo perchè è buona regola che il volume d'aria contenuto nel pistone sia circa uguale al volume interno
della canna. con canne lunghissime (vedi psg1 o sr25) si hanno adirittura gearbox riprogettati per essere più
lunghi.
Il materiale
le canne teflonate assicurano migliore scorrevolezza del nostro proiettile, di contro non è possibile realizzarle
in modo che siano affidabili con tolleranze strette. per esempio, non ho mai visto canne teflonate da 6.03mm.
inoltre il rivestimento di teflon tende a consumarsi col tempo e a rigarsi più facilmente nel caso di sporcizia.
di contro, le canne senza rivestimento sono lavorabili con tolleranze più strette; ecco così 6.03, .02, .01
addirittura. rientrano qui le canne in acciaio e in ottone (con certi trattamenti superficiali).
La tolleranza di alesaggio
A parità di lunghezza, più il foro è stretto (merito delle tolleranze, per questo costano tanto le canne di
precisione), più si hanno possibilità che il colpo vada a segno alla fine della sua gittata utile. quindi, rosata
più stretta. perchè? logicamente, più spazio c'è tra canna e pallino, più ci possono essere dei microscopici
rimbalzi dello stesso che lo renderanno instabile all'uscita della canna. inoltre, ci sono dei trafilamenti d'aria
tra canna e pallino quindi, minore è lo spazio tra canna e pallino, minori saranno i trafilamenti e maggiore
sarà la potenza conservata in uscita dal proiettile stesso.
MOTORI
Si dividono in:
HIGH TORQUE
ULTRA HIGH TORQUE >> MAGNUM
HIGH SPEED
ULTRA HIGH SPEED >> TURBO
La differenza è nella cadenza di tiro che riescono a generare e la molla che riescono a spingere.
I motori di serie Torque sono più indicati nell’ armare molle di potenza maggiore rispetto alle normali,
garantiscono quindi più potenza.
I motori di serie Speed sono invece più indicati nel consentire una cadenza di tiro elevata con le molle
tradizionali.
TIPI DI PISTOLE
Di pistole per il softair ne esistono di 4 tipi: a molla, elettriche, a gas e a CO2:
Pistole a molla.
Descrizione: Sono giocattoli. Totalmente di plastica o quasi, funzionano facendo arretrare il carrello a mano,
per caricare la molla e per fare in modo che il pallino venga caricato.
Propellente: forza muscolare.
Pregi: il costo irrisorio e la facile reperibilità.
Difetti: totalmente di plastica, di solito si rompono dopo qualche decina di colpi sparati; potenza bassissima
che comporta una gittata pressochè inutile.
Pistole elettriche (AEP).
Descrizione: Come per le asg, questo tipo di pistole ha un funzionamento elettrico. Premendo il grilletto si
aziona il motorino presente all'interno della replica che facendo girare gli ingranaggi fa arretrare il pistone
"caricando" così l'aria nel cilindro e incamera il pallino. In seguito a queste azioni, il pistone ritorna avanti,
comprimendo l'aria "caricata" nel cilindro e soffia fuori il pallino. La meccanica è simile a quella delle asg,
solo che è molto più delicata e più miniaturizzata.
Propellente: batteria.
Pregi: i principali pregi di queste repliche sono il numero di caricatori che è possibile sparare a batteria
carica, di molto superiore al numero sparato con quelle a gas (CO2 e gas) e il fatto che funzionano a
qualunque temperatura, al contrario delle pistole a gas. Come prezzi sono simili a quelli delle pistole a gas.
Difetti: il difetto probabilmente più grosso di queste repliche è la bassa potenza. Avendo infatti una
meccanica miniaturizzata e delicata, difficilmente superano la potenza di 0.7j, tuttavia ciò non ne
compromette l'utilità, in quanto il raggio d'azione dell'aep permette distanze di ingaggio ragionevoli. La
maggior parte di queste repliche sono in plastica, fattore non fondamentale, ma comunque di rilievo se si
vuole
essere
pignoli
nella
fedeltà
di
riproduzione.
Pistole a gas.
Descrizione: Esistono scarrellanti e non scarrellanti. Sono caratterizzate da un serbatoio contenuto all'interno
del caricatore che fa fuoriuscire una quantità predefinita di gas quando si preme il grilletto, che serve a far
partire il pallino e a far arretrare il carrello in quelle scarrellanti.
Propellente: miscela di gas naturali quali propano, butano, pentano e ciclometicone (lubrificante siliconico).
Pregi: repliche molto belle e realistiche, costo abbastanza contenuto;
Difetti: subiscono l'effetto della legge di boyle secondo la quale pressione e temperatura sono direttamente
proporzionali. Per cui in estate con alte temperature il serbatoio avrà un elevata pressione e la pistola tirerà
con potenza maggiore; in inverno invece, col freddo la pistola avrà minore pressione nel serbatoio, per cui i
pallini usciranno dalla canna con una potenza a malapena sufficiente a percorrere 10 metri; alcune possono
uscire over joule di fabbrica, mentre altre possono arrivarci a causa del caldo (sempre per colpa di quella
noiosissima legge di boyle che le fa sparare a bassa potenza in inverno e a maggiore potenza in estate).
Pistole a CO2.
Descrizione: Anche queste esistono scarrellanti e non. Come per le cugine a gas, anche il funzionamento di
queste consiste in un meccanismo che fa fuoriuscire una quantitò predefinita di gas quando si preme il
grilletto, che serve a far a far partire il pallino e a far arretrare il carrello in quelle scarrellanti. A differenza
delle pistole a gas sopra citate invece, questo tipo di replica al posto di un serbatoio ha uno spazio all'interno
del caricatore dove viene collocata una bomboletta sotto pressione di biossido di carbonio(CO2) che
costituisce
il
vero
e
proprio
serbatoio.
Propellente: biossido di carbonio (CO2).
Pregi: anche queste sono repliche molto ben fatte; Con una carica di gas si sparano molti più caricatori
rispetto alle cugine; Il loro pregio principale è che al contrario delle pistole che necessitano il gas come
propellente queste non soffrono dell'effetto della legge di boyle, per cui possono tranquillamente essere
utilizzate
durante
tutto
l'arco
dell'anno.
Difetti: il costo un pò più elevato rispetto alle pistole a gas; la maggior parte esce over joule.