India sacra - Orientarsi
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India sacra - Orientarsi
Esempi di Viaggi svolti da vari nell'India sacra Un viaggio alla scoperta della sacralità dell'India, in occasione dello straordinario evento del Kumbha Mela. Un'immersione nelle sue tre grandi religioni: induismo, sikhismo e buddhismo tibetano. Assistere al leggendario Kumbha Mela, con le sue vaste folle, le processioni, i bagni sacri, il corteo della setta shivaita dei Naga Baba. Da secoli il Kumbha Mela è la più vasta aggregazione mistica dell'India, un evento senza eguali durante il quale si incontrano le tre grandi religioni indiane: induismo, sikhismo,buddhismo tibetano. Uno spettacolo unico e bellissimo: milioni di pellegrini che si affollano nelle acque delle città sante, purificandosi dal cattivo karma accumulato, e garantendo così a chi si immerge la rinascita in una forma più elevata. Per i fedeli, un'occasione per trascendere la molteplicità del mondo ed entrare in contatto con il potere divino, l'energia fondamentale dell'universo. Quest'anno le acque sante del Gange, dove si svolge il Kumbha Mela, sono quelle che bagnano la città di Haridwar, nello stato dell'Uttaranchal (dal 2007 ribattezzato Uttarakhand), nella parte più settentrionale dell'Uttar Pradesh, che comprende la zona pre-himalayana lungo il confine col Nepal. Haridwar è uno dei più antichi insediamenti umani ancora abitati, ed è perennemente gremita di fedeli che affollano i tanti templi, gli ashram e il ghat Har-Ki-Pauri, il punto esatto nel quale il Gange entra in pianura e forma una sorta di piscina naturale conosciuta come Brahmakund. Si crede che chi vi si bagni con fede riceva la benedizione della triade induista. Ogni sera in questo punto si celebra lo spettacolare rito di adorazione, Ganga Aarti, con i devoti che si immergono nel fiume e migliaia di candele disposte su grandi foglie che brillano sull'acqua. Ad Haridwar si rimane due giorni e poi si prosegue per Patiala, antica capitale di un regno sikh indipendente, oggi nello Stato del Punjab indiano. Lungo il percorso ci si ferma a Paonta Sahib, sulle rive del fiume Yamuna, che segna il confine fra Uttarakhand e Himachal Pradesh, dove si trova iltempio di Gobind Singh, decimo Guru sikh. Il tour continua quindi per Amritsar, la città più grande del Punjab, sede della maggior comunità sikh, splendente per il suo grande Tempio d'Oro. Una golosa curiosità: qui la cucina raggiunge punti di eccellenza. Il tandoor dà il meglio di sé e il kulchas, sorta di focaccia ripiena di patate speziate, conquista anche i palati più difficili. La tappa successiva è Dharamsala, nella magnifica valle di Kangra, in mezzo a boschi sotto le severe pareti di roccia della catena del Dhauladhar. Qui, dal 1959, vive il Dalai Lama. In fuga dall'altopiano tibetano e dai cinesi, fu accolto dal governo indiano che consentì alla comunità tibetana in esilio di stabilirsi in questo luogo. La città è diventata la capitale del Tibet al di fuori dei suoi confini: da qui il nome "Piccola Lhasa". In città si visitano il Namhyalma Stupa, importante luogo di preghiera edificato in memoria dei tibetani morti combattendo per la libertà del loro Paese; ilmonastero Namgyal, dal nome del Monastero che occupava tutta un'ala del Potala Palace a Lhasa; ilmonastero di Nechung, sede dell'Oracolo di Stato. Il tour si conclude quindi a Delhi, che si raggiunge in treno. Nord sacro: lungo il Sacro Gange Delhi- Haridwar-Rishikesh- una tappa del Char Dham Yatra-Delhi-Varanasi-SarnathKushinagar-Gorakpur-Vaishala-Patna-Bodhyaga-Rajgir-Calcutta GIORNO 1: DELHI Arrivo al mattino a Delhi. Accoglienza all’aeroporto con un nostro corrispondente locale e con l’autista che rimarrà con voi per tutto il viaggio in Rajasthan. Trasferimento in hotel, tempo per rinfrescarsi e riposare. Nel pomeriggio visita della città di Delhi. Visita al quartiere vecchio OldDelhi, con la splendida moschea Jama Majid, il forte Lal Qila, o ancora il tempio sikh Gurdwara Bangla Sahib. Pernottamento a Delhi. GIORNO 2 HARIDWAR Al mattino trasferimento in auto o treno o aereo per Haridwar. Haridwar e una delle città sacre dell’India, dove potrete assisterete alle “evening prayer” sul sacro Gange. Haridwar è “l’entrata al paese degli Dei” ed è anche il punto da cui partono i pellegrinaggi hindu del Char Dham Yatra. E’ un pellegrinaggio verso le sorgenti del Gange, il fiume sacro dell’India, intrapreso a piedi ogni anno da milioni di fedeli indù. Raramente gli occidentali hanno avuto occasione di parteciparvi o di assistervi da vicino. Si dice anche che Haridwar è stato santificato dalla presenza di tre Divinità; Brahma, Vishnu e Mahesh.. Devoti e credenti sentono che possono andare in cielo da ottenere la loro salvezza dopo un bagno nel sacro Ganga. Haridwar getta un altro magico incantesimo sul visitatore. Essendo una delle più antiche città al mondo, trova gia’ il suo nome nelle antiche scritture indù. Non solo e’ considerata patria del buon mantenimento di mente e corpo ma anche dell’arte , scienza e cultura. Famose le sue scuole di Ayurveda ( la scienza della vita) e il centro di raccolta delle molte erbe medicinali himalayane. Haridwar e’ conosciuta anche per la sua bellezza paesaggistica e la vegetazione lussureggiante … Dal giorno 3 al giorno 7 c’è la possibilità per chi lo desidera di intraprendere il Char Dham Yatra. Suggeriamo due opzioni. Opzione 1 BADRINATH KEDARNATH PILGRIMAGE TOUR Haridwar-Srinagar-Guptkashi-Kedarnath-Pipalkoti-Badrinath-Rishikesh GIORNO 3 : SRINAGAR-GUPTKASHI Al mattino trasferimento per Guptakashi 220 kms (7-8 ore in auto). Lungo il tragitto sosta per pranzo e visita a Srinagar. In serata arrivo a Guptkashi. Pernottamento a Guptashi. GIORNO 4: KEDARNATH Al mattino dopo colazione si parte per Gaurikund ( 32km). Da qui si percorrono 14km di trekking con pranzo al sacco. Si arriva nel pomeriggio e si alloggia la Tourist Bungalow Parmarth Ashram. Tempo per le cerimonie e le pooja al tempio di Kedarnath Pernottamento a Kedarnath. GIORNO 5: PIPALKOTI Dopo colazione trekking per Pipalkoti via Chopta sono 14 chilometri a piedi a cui seguiranno 165 km da percorrere in auto. Arrivo, relax e pernottamento. Pernottamento a Pipalkoti. GIONRO 6 : BADRINATH In mattinata ttrasferimento per Badrinath (75 km in 2 ore). Arrivo e cerimonia della sacra Darshan e tempo a disposizione per la visita del villaggio di Mana, ultimo prima del confine tibetano. Pernottamento a Badrinath GIORNO 7 : RISHIKESH Dopo colazione rientro a Rishikesh (270 km in 6-7 ore), durante il tragitto sosta pranzo a Srinagar. Si visita il Devprayag - l’unione dei 2 fiumi Alaknanda and Bhagirathi- che danno vita al sacro Gange. Arrivo a Rishikesh e pernottamento. Opzione 2 GANGOTRI YAMUNOTRI PILGRIMAGE TOUR Stagione consigliata : da maggio a ottobre, altitude: 3137 Mts. Haridwar-Dehradun-Barkot-Yamunotri-Uttarkashi-Gangotri-Rishikesh GIORNO 3: DEHRADUN-BARKOT Partenza per Deheradun (140 km) e durante il tragitto sosta per visitare le cascate di Kempty. Si prosegue per il ponte sul fiume Yamuna, passando Nogaon e si raggiunge Barkot in serata. Pernottamento a Barkot GIORNO 4 : YAMUNOTRI-BARKOT Dopo colazione partenza per Hanuman Chatti ( 30km). Da qui si prende una jeep fino a Janki Chatti (10 km). Consigliamo poi un trekking di 6 km per arrivare a Yamunotri e pregare al tempio e ricevere la benedizione in uno dei posti più sacri dell’Uttarakhand. Rientro per la notte a Barkot. GIORNO 5: UTTARKASHI In mattinata trasferimento per Uttarkashi (82 km in 3 ore). Sulla strada visita della cave di Prakateshwar del Vishwnath Temple, delloShakti Temple e dintorni. Pernottamento a Uttarkashi. GIORNO 6: GANGOTRI-UTTARKASHI Al mattino presto partenza per Gangotri via Dharali (100 km). Arrivo a Gangotri e possibilità di bagnarsi al sacro Gange e rilassarsi in questo magnifico scenario. In serata rientro a Uttarkashi. Pernottamento a Uttarkashi GIORNO 7 : UTTARKASHI-RISHIKESH Al mattino trasferimento a Rishikesh (145 km in 5-6 ore.) A Rishikesh tempo a disposizione per riposarsi rilassarsi e passeggiare per le strade di questa magica città. Pernottamento a Rishikesh. a questo punto le due opzioni procedono per il medesimo itinerario GIORNO 8: DEHRADUN-DELHI Al mattino trasferimento all’aeroporto di Dehradun (35 minuti) e volo di rientro a Delhi. Arrivo e giornata libera e relax. Pernottamento a Delhi GIORNO 9-10-11: VARANASI e SARNATH Al mattino volo per Varanasi (55 minuti9. Arrivo e accoglienza all’aeroporto e successivi giorni per visitare Varanasi e la vicina Sarnath. Varanasi è uno dei 12 luoghi santi della religione indù e qui Shiva, si sarebbe nascosto prima di esplodere in cielo, per questo è anche considerata la città di Shiva. È conosciuta anche con il nome diKashi,”città della luce“, e si trova sulla riva occidentale del Gange. Si possono visitare numerosi ghat, – lunghe file di scalini che consentono di avvicinarsi alla riva del fiume e a ridosso dei quali si sviluppa la città – come il Tulsi Ghat, uno dei siti più antichi di Varanasi, dedicato al santo e poeta Tulsidas, il Chet Singh Ghat, il forte che segnala il luogo dove il maharaja Chet Singh fu sconfitto dagli inglesi a metà del 18°secolo, e il Dasashvamedha Ghat, il ghat centrale di Varanasi, è anche il luogo più sacro della città. Al mattino prima dell’alba e al tramonto consigliamo uscita in barca sul Gange per assistere alle puja del mattino e alle abluazioni dei fedeli indu. Sarnath città sacra buddhista abbreviazione di Saranganatha, “signore dei cervi“, fa riferimento ad una leggenda secondo la quale Buddha, in una vita precedente, era stato un cervo capobranco che si offrì al re di Kashi al posto di una cerva incinta che questi aveva catturato. E’ il luogo dove il Buddha ha fatto il suo primo discorso. È una località tranquilla dove restono alcune rovine uno stupa e templi costruiti nel passato da comunità buddhiste cinesi, giapponesi, tibetano, ognuno con il proprio stile architettonico. Pernottamento in questi tre giorni a Varanasi. GIORNO 12: GORAKPUR Trasferimento per Gorakpuor. Lungo il tragitto sosta a Kushinagar oKusinara. Località tra le più frequentate dai pellegrini buddhisti in una zona ricca di templi costruiti da cinesi, giapponesi, thailandesi e dallo Sri Lanka. Arrivo a Gorakpur e visita della città sacrà famoso centro religioso per induisti, Jainisti, induisti e Sikh. Il nome deriva dopo che il santo medioevale Gorakshanath qui nacque, e a cui è dedicato l’omonimo tempio. La città è anche collegata a Buddha fondatore del Buddhismo che qui rinunciò ai suoi costumi sulle rive del fiume Rapti o Rohini. Pernottamento a Gorakpur. GIORNO 13: PATNA In mattinata trasferimento per Patna. Lungo il tragitto sosta per visitareVaishala. Arrivo e visita della città. Pernottamento a Patna. GIORNO 14: BODHGAYA In mattinata trasferimento per Bodhgaya. Lungo il tragitto sosta per visitare Gaya e Rushinagar. Nel tardo pomeriggio arrivo a Bodhgaya e sistemazione. Pernottamento a Bodhgaya. GIORNO 15: NALANDA-RAJGIR In mattinata visita di Bodhgaya il luogo dove il Buddha ebbe l’illuminazione e dove adesso sorge un tempio e l’albero di Bodhi il sacro Sri Maha Bodhi la pianta secondo cui la leggenda sotto il quale stava meditando il Buddha quando fu colto dall’illuminazione In tarda mattinata primo pomeriggio trasferimento per Rajgir. Visita della città di Rajgir e della vicina Nalanda. Pernottamento a Rajgir. GIORNO16: PATNA-CALCUTTA In giornata trasferimento da Rajgir alla stazione ferroviaria di Patna. Da qui treno Patna-Calcutta viaggio notturno in treno sistemazione in cuccette prima o seconda classe (non possiamo garantire ai nostri clienti la prima classe perché i posti a disposizione sono pochi e non tutti i treni hanno il servizio di prima classe). Pernottamento in treno. GIORNO 17-18: CALCUTTA Al mattino arrivo alla stazione ferroviaria di Calcutta. Trasferimento in hotel tempo per rinfrescarsi e riposarsi. Due intere giornate a Calcutta. Questa è una delle città più popolose e più grandi del mondo. È il cuore della cultura bengalese, e grazie alla presenza inglese per 200 anni è stata la sede del rinnovamento indiano, ha ridato vita alla cultura e alla letteratura bengalese. Da visitare la BBD Bagh la piazza principale della città che prende il nome da tre uomini, Binay, Badal e Dinesh, il Victoria Memorialideato da Lord Curzon. La cupola è stata conclusa nel 1921. E’ un punto di riferimento per la città e il marmo usato per costruirlo è il marmo di Makrana, lo stesso usato per costruire il Taj Mahal. L’Indian Museumè il museo più antico dell’India e se si viaggia a Calcutta lo si deve assolutamente vedere. Giardini Botanici: voluti da un ufficiale della Compagnie delle Indie Orientali nel 1786, il colonnello Kyd, sono famosi per il ficus bengalensis, ritenuto il più grande del mondo. Consigliamo anche la visita ad uno dei centri di Madre Teresa. Pernottamento a Calcutta GIORNO 19 In giornata volo di rientro per l’Italia. Direttamente da Calcutta o via Delhi a seconda della compagnia aerea. Diario di viaggio - Alla Ricerca del Sacro Esperienza di un viaggio in India "La partenza" Inizia il nostro viaggio. Nel cuore un senso forte di gioia, entusiasmo, eccitazione, attrazione e fervore per l'esperienza che ci aspetta. Questo viaggio, contemplato e progettato come percorso della coscienza alla ricerca del sacro, segna un nuovo inizio, la fine di un ciclo e l'avvio di una nuova dimensione della coscienza. Il gruppo comincia a conoscersi. I primi scambi sono sin da subito di un'intensità speciale, perché vibrano della consapevolezza dell'esperienza grande che ci unisce. Anche chi non si conosce si sente subito vicino, solidale, amico. Le valigie sono un ingombro e un peso ancora insolito, ma la mente si sta già preparando a considerarle strumenti utili al viaggio. Stiamo prendendo il volo da Bologna verso Francoforte e poi da lì fino a Delhi. Il nostro aereo corre sulla terra e in un attimo con potenza si alza in cielo. Sale l'anima verso le sue aspirazioni ideali. Nella mente e nel cuore questa preghiera: che questo sia un viaggio verso la luce, il risveglio della coscienza, verso quell'amore che si sposa con la saggezza. Il desiderio forma e trasforma l'uomo, dicono le Upanishad, e noi adesso vogliamo progettare, costruire, forgiare un desiderio spirituale puro, che possa illuminare il percorso nei luoghi sacri che andremo a visitare e più in generale il cammino della nostra vita nel mondo. Siamo alla ricerca di testimonianze antiche di un'antica cultura e sapienza del vivere. Sull'aereo intoniamo una preghiera per la nostra protezione. Risuonano parole e melodie della spiritualità indiana: canti in onore del supremo Essere, Rifugio di tutte le creature. "L'arrivo a Vrindavana - Mathura Mandala" Vrindavana è uno dei luoghi sacri più importanti dell'India. Ogni angolo di questa terra porta i segni della presenza della speciale coppia divina di Shri Shri Radha-Krishna, suprema perfetta unione che esprime al più alto livello le originarie qualità del femminile e del maschile spirituale. Shri Krishna è Dio di amore e misericordia, che dispensa illuminazione e grazia ad ogni sua creatura, e Shrimati Radharani è la sua compagna eterna, rappresentazione della sua energia di puro amore. I nomi di Radha e Krishna li leggiamo scritti nell'antica lingua sanscrita quasi su ogni albero di Vrindavana, sui muri delle case, e anche nei cuori della gente più incolta e umile. L'usuale modo di salutarsi è con l'invocazione "Radhe, Radhe!", la stessa che gli autisti dei riksho pronunciano ad alta voce, con spontanea devozione, per farsi largo tra le polverose e dissestate vie di Vrindavana. Il nome di Radhe qui risuona ovunque. Secondo la millenaria tradizione vedica, il Signore ha manifestato in questa terra i suoi speciali lila o giochi divini, scambiando rasa o meravigliosi sentimenti spirituali con i suoi affezionati devoti. Nel lila ha giocato tanti ruoli, come quello di figlio, pastorello, premuroso amico, scherzoso compagno, dolce indimenticabile amante di anime pure che rappresentano modelli della più alta devozione. La prima grande sfida che incontriamo nel nostro viaggio: entrare in contatto con tanto e non solo con il luogo fisico di Vrindavana, bensì con la sua anima, con la sua essenza profonda di luogo supremamente sacro. Il degrado ambientale ed altre superfettazioni e contaminazioni della India storicizzata rendono ardua l'impresa, ma noi non ci arrendiamo. Il nostro viaggio è dedicato alla ricerca delle espressioni più pure della coscienza. Nel pomeriggio ci riuniamo nel giardino di Bhakti dhama, la guest-house che ci ospita e che si trova a due passi dal tempio di Shri Shri Krishna-Balarama e dal samadhi di Shrila Prabhupada. Inizia la prima lezione del Seminario. Siamo ancora un po' stanchi dal viaggio, ma le parole che ascoltiamo risvegliano il nostro interesse, mettono in moto la nostra ricerca, parlano alla nostra anima. Marco, la nostra guida, ci indica la via da seguire per entrare nel sacro dhama di Vrindavana. "In questo luogo vi sono energie spirituali molto potenti. Per riuscire a percepirle non servono occhi fisici, ma un'adeguata predisposizione della coscienza. Lo scopo di questo viaggio è imparare ad andare oltre la superficie delle apparenze per penetrare la natura profonda e sacra delle speciali realtà che incontriamo e che grandi mistici nel corso di secoli hanno realizzato, vissuto, contemplato, descritto con universali insegnamenti nelle loro meravigliose opere. Per molti di voi questo viaggio potrebbe essere una meravigliosa alba, un passaggio cruciale della vita verso lo sviluppo della più alta consapevolezza e dell'originario universale sentimento di amore". Questa è la meta che ciascuno di noi porta nel cuore. In un'atmosfera di semplice sacralità proseguono insegnamenti e riflessioni sul metodo e la via per raggiungerla. Si spiega la natura dello yoga dell'amore, la sadhana-bhakti. Nel luogo sacro questi insegnamenti risuonano potenti, sembrano entrare nell'anima, imprimersi indelebili nella coscienza. "Per le strade di Vrindavana" Cominciamo a prendere familiarità con il luogo sacro. Giriamo per le strade tra continui frastuoni, penetranti odori, tra mucche e persone che pacificamente convivono nel sacro dhama. Insegnamenti di una cultura millenaria vibrano nell'aria, infondono di sacralità comuni gesti del quotidiano, illuminano gli occhi di bambini giocosi e di saggi anziani curvati sotto il peso degli anni. A Vrindavana Dio si manifesta attraverso l'amore. E questo amore, se aguzziamo la vista del cuore, possiamo imparare a scorgerlo non solo negli innumerevoli templi che in questa terra si possono visitare, ma anche sulle strade e nei volti della gente. Sempre più ci sentiamo coraggiosi esploratori del sacro, con il difficile affascinante compito di discernere tra il degrado ambientale e della coscienza che tante volte si impone e le potenti tracce di una saggezza antica che purtuttavia è ancora straordinariamente presente. Visita a Shri Shri Radha Madhana Mohana Nel pomeriggio ci rechiamo in visita al tempio di Shri Shri Madhana Mohana di Sanatana Gosvami. Dopo aver offerto omaggi e preghiere alle Murti adorate in questo luogo, ci sediamo in un prato verde a lato del Mandir, con il sole al tramonto che ci guarda e con la sua luce ci ispira. Sentiamo suoni di campana che danno ritmo all'etere, battiti di tamburi che scandiscono i rituali dell'adorazione. "Vivere senza ispirazione è non vivere", spiega Marco, e mentre lui parla pellegrini indiani si fermano ad ascoltare, affascinati. Sembra quasi che capiscano l'italiano: comprendono al di là delle parole che si sta descrivendo la loro tradizione, una cultura spirituale il cui valore oltrepassa barriere di lingua, spazio e tempo. La storia di Shri Shri Radha Madhana Mohana e della sua dolce relazione con il suo devoto, Sanatana Gosvami, uno dei discepoli diretti di Shri Caitanya Mahaprabhu, apre i nostri cuori. Ci uniamo nel canto di un'antica lode a Dio, e così le coscienze si innalzano, i corpi si levano e danzano, inneggiando al sacro mandir ed imprimendo nel profondo universali insegnamenti spirituali. Giorno seguente Tutte le mattine, prima dell'alba, ci rechiamo nel vicino e meraviglioso tempio di Shri Shri Krishna-Balarama nella località sacra di Raman Reti, terra dei giochi d'infanzia del Signore e dei suoi compagni più cari, i parikara. Ci dedichiamo alla pratica meditativa in un'atmosfera speciale, un condensato di pura energia spirituale. Giorno dopo giorno il nostro viaggio prosegue con visite ad affascinanti templi e luoghi sacri: il tempio di Shri Shri Radha Damodara di Shri Jiva Gosvami, il tempio di Shri Shri Radha Ramana di Gopala Bhatta Gosvami, il lago del Radha-kunda considerato il luogo più sacro dell'universo e Varshana, la dimora di Shrimati Radharani. "Cerimonia di dispersione delle ceneri" Ci rechiamo a Keshigata. Una nostra cara compagna di viaggio ha con sé le ceneri del padre, che oggi verranno gettate nel fiume sacro della Yamuna. "Gli umani possono realizzare la ragione per cui si vive, il motivo della sofferenza, la grande lezione che offre ogni esperienza, inclusa quella della morte che tra tutte è la più importante". Con queste parole Marco Ferrini inizia la riflessione che prepara la nostra coscienza alla sacra cerimonia di dispersione delle ceneri. "Attraverso la realizzazione dell'amore divino possiamo liberarci dal terrore della morte, possiamo sperimentare nel mondo dell'impermanenza l'eternità dell'anima e quella beatitudine che non conosce i condizionamenti dell'ego, i vincoli di spazio e tempo. I grandi mistici di tutte le autentiche tradizioni spirituali hanno parlato di sorella morte: se la persona vede oltre la materialità, scorge anche nella morte un inno alla vita, un passaggio verso le dimensioni più elevate della coscienza". Inizia la cerimonia. Nel cuore di tutti un'unica preghiera: che questa anima in cammino possa essere beneficata da questo sacro rito, e con lei noi tutti e tutti i nostri cari. Si levano canti al Signore, si pronunciano antichi mantra, mentre l'urna contenente le ceneri viene ricoperta di offerte sacrificali. Le ceneri ricordano la precarietà del corpo, ma al di là di esso sopravvive l'anima. Saliamo sulla barca e andiamo a largo. Il fiume sacro accoglie in sé le ceneri, restituisce la libertà, consacra il dono divino dell'immortalità. E' un momento di liberazione! L'anima esulta, giosce, assapora la sua natura eterna, rinasce alla vita, mentre canti spirituali invocano l'amore eterno, universale, dolce come il supremo Signore. Approdiamo all'altra riva. Vengono fatti bagni purificatori. Sulla sabbia si scrive il nome del dipartito. Si disegna l'universo e Dio nel cuore. L'acqua scorre, la terra la accoglie. Ad un tratto si avvicina una barca con pellegrini indiani: i nostri canti spirituali si incontrano, dialogono, si uniscono. E' il trionfo della realtà della vita. "Lezione conclusiva a Vrindavana" E' l'ultimo giorno di permanenza a Vrindavana. Nel giardino di Bhaktidhama la lezione conclusiva. "Se non ci impegniamo in un lavoro costante su noi stessi teso all'elevazione della coscienza, non saremo in grado di stabilire e mantenere il contatto con la nostra dimensione profonda, con l'essenza spirituale. La coscienza si eleva o si degrada a seconda delle azioni che compiamo, dei desideri, pensieri e sentimenti che scegliamo di coltivare". La lezione prosegue con insegnamenti sul metodo che ci permette di raggiungere il risultato sperato, la meta del nostro viaggio. Il gruppo è affiatato, compatto. Si è creato uno spirito di sat-sanga, in cui l'uno aiuta l'altro nel proprio percorso evolutivo. Partiamo da Vrindavana con la consapevolezza che Vrindavana non è tanto un luogo fisico ma una dimensione della coscienza, una modalità di vivere. Vrindavana, se vogliamo e se ci comportiamo adeguatamente, la possiamo portare con noi ovunque andiamo. L'arrivo a Jagannath Puri Da Vrindavana partiamo al mattino presto per l'aeroporto di Delhi. Da qui prendiamo un volo per Bhubaneshvara. Il viaggio continua... A Bhubaneshvara il gruppo sale su di un autobus diretto a Jagannath Puri. Nel tragitto contempliamo un paesaggio naturale meraviglioso: tante palme e una vegetazione florida che rinvigorisce e allieva le fatiche del viaggio. Sulla strada incontriamo autobus con il volto di Shri Jagannath disegnato sulla carrozzeria: il nostro sguardo incrocia così per la prima volta i grandi occhi del Signore e Protettore dell'universo, la Divinità adorata in questa terra. Qui tutti sono devoti di Shri Jagannath. L'adorazione a questa speciale manifestazione divina scandisce la vita di ognuno: ricchi e poveri, colti e incolti, bambini e anziani. “Jay Jagannath!” (Glorie a Jagannath!) è l'usuale espressione con cui tutti si salutano in questa terra. La spontanea devozione verso il Signore di tutti gli esseri e dei mondi è visibile ovunque: da subito ci colpisce, ci attrae, irresistibilmente ci affascina e ci fa entrare nella dimensione del sacro. Arriviamo a destinazione. Scendiamo le valigie di fronte al nostro hotel, che si trova sulla spiaggia davanti all'oceano indiano. L'oceano ci accoglie maestoso, ci viene incontro e ci abbraccia con le sue onde. La sua danza, giorno e notte, ci accompagnerà per tutta la nostra permanenza in questo speciale luogo sacro. La storia di Shri Jagannath La mattina presto andiamo ad offrire il nostro saluto all'oceano e sulla spiaggia facciamo pratiche yoga di respirazione pranayama, asana e meditazione. A metà mattina ci riuniamo per ascoltare la storia della manifestazione delle Divinità di Shri Jagannath, Baladeva e Subhadra. Una storia che ci entra nel cuore. I t esti della tradizione indovedica raccontano del re Indradyumna che vede in sogno una Divinità bellissima, che cattura la sua mente e la sua anima. Al risveglio da subito si pone in cerca di questa forma divina dal nome Shri Nilamadhava, il dolce Signore celeste. Dopo numerose peripezie scopre il luogo in cui questa Divinità viene adorata segretamente, nel mezzo della foresta, da una tribù di gente povera e semplice. Nel contemplare Shri Nilamadhava, il re rimane rapito dalla sua bellezza e da quel momento non pensa ad altro se non a trovare il modo di poter adorare personalmente il Signore in quella forma. “Costruisci per me un grande tempio ed io mi manifesterò a te in una meravigliosa forma divina scolpita nel legno”: così Shri Nilamadhava guida nel sogno il re Indradyumna. Centinaia di artisti, architetti, operai vengono chiamati a realizzare l'opera: un tempio bellissimo, immenso, totalmente rivestito d'oro. Ancora una volta Shri Nilamadhava si manifesta in sogno al re: “Vai sulle rive dell'oceano, poniti in meditazione e aspettami nel cuore: ad un certo punto scorgerai, trasportato dalle acque, un grande tronco di legno. Prendilo e fai scolpire in esso la mia forma divina”. Così avviene: per trasportare quel tronco occorrono centinaia di persone e d elefanti. La grandezza divina si manifesta negli elementi della terra, li trasforma, li purifica, li eleva a natura trascendente. Per scolpire la forma divina giunge Vishvakarma, architetto dei pianeti celesti, che pone una condizione: “Che nessuno entri nella stanza me ntre io sto scolpendo il legno, per nessuna ragione, altrimenti non potrò portare a compimento l'opera”. Il re accetta. Passano giorni e giorni, ma dalla stanza sorprendentemente non si sente giungere nessun rumore. Il re aspetta, memore della promessa fatta, ma al ventunesimo giorno, non sentendo ancora nessun rumore e pensando che potesse essere successo qualcosa a Vishvakarma, decide di aprire la porta. Vishvakarma immediatamente scompare e nella stanza il re vede le Divinità di Jagannath, Baladeva e Subhadra Maharani ancora incompiute: non hanno mani, né gambe, né piedi. Indradyumna sa che ciò è solo per colpa sua, perché non ha mantenuto la promessa fatta, e si sente morire dal dolore. Ma quella notte gli compare ancora in sogno la Divinità: “Non temere Indradyumna. Questa mia forma di Jagannath, Baladeva e Subhadra Maharani è la mia forma originaria ed è meravigliosa. Adorala e vedrai realizzarsi tutti i tuoi più profondi desideri spirituali fino ad ottenere la perfezione”. Riflettiamo sull'insegnamento di questa affascinante storia. Se viene purificata la coscienza, il Divino si manifesta: prima nel cuore e poi in una forma visibile anche con gli occhi fisici. Il Signore, che appare irraggiungibile, diventa l'amico e il servitore dei suoi devoti, perché Egli è nel cuore di chi lo ha nel cuore. L'amore va incontro all'amore. Nel pomeriggio andiamo a visitare il tempio costruito dal re Indradyumna: lo contempliamo da fuori, perché gli occidentali non possono entrarvi. Le violente invasioni musulmane che si sono succedete dall'anno mille hanno irrigidito il sistema religioso induista che, per difendersi, è diventato sempre più chiuso in sé stesso, condizionato dalla degenerazione dei bramani di casta e dalle loro distorte interpretazioni dell'insegnamento tradizionale originario. Ogni giorno migliaia di induisti si recano nel tempio di Shri Jagannath per offrire i loro omaggi e la loro devozione. Ogni giorno 500 brahmani cucinano per le Divinità di Jagannath, Baladeva e Subhadra Maharani. Tante opulenze e ricchezze vengono poste al Loro servizio e così, dopo millenni, ancora oggi viene tramandata e continua a vivere la storia di re Indradyumna e della realizzazione del suo amore per Dio. , Il samadhi di Haridas Thakur Entriamo nel cuore del luogo sacro attraverso affascinanti letture dai testi della tradizione indovedica che descrivono Shri Jagannath e i suoi più grandi devoti. Non si può comprendere questa speciale forma divina se non si comprendono le realizzazioni di chi lo ha adorato con una devozione pura. Una dopo l'altra emergono grandi personalità che hanno vissuto in questo sacro luogo: acarya o maestri di straordinario valore come Haridas Thakur, Govinda das, Krishnadas Kaviraja Gosvami, Svarupa Damodara Gosvami, e in primis Shri Nityananda e Shri Caitanya Deva, figura esemplare di devoto, iniziatore del movimento della Bhakti e ambasciatore dell'amore divino. Secondo la tradizione Shri Caitanya rappresenta una manifestazione di Dio: Dio che si fa uomo per sperimentare l'amore dei suoi devoti. Nel samadhi di Haridas Thakur leggiamo la storia della sua vita: un musulmano che dopo l'incontro con Shri Caitanya si converte alla Bhakti e diventa uno dei suoi compagni più cari. Grande predicatore, Haridas Thakur è conosciuto anche come Nama-Acarya: il grande maestro della meditazione sui nomi divini. La storia della sua dipartita da questo mondo, mentre contempla il volto del suo amato Signore Shri Caitanya Deva, ci commuove e ci ispira con i più dolci sentimenti della pura devozione. La nostra anima è in cerca del sacro e adesso sono sempre più visibili le sue tracce. La meta sta diventando sempre più definita e anche il metodo per raggiungerla emerge con maggior chiarezza. Nel cuore risuonano gli insegnamenti di Shri Caitanya Deva: fatti più umile di un filo d'erba e più tollerante di un albero, valorizza sempre gli altri e non aspettarti mai niente in cambio. Visita a Narendra Sarovara e al tempio Gundica La mattina passeggiamo in riva all'oceano: la sua voce ci tramanda insegnamenti antichi, il cui valore supera ogni barriera di spazio e tempo. Nel pomeriggio andiamo in visita al lago Narendra Sarovara dove, secondo la tradizione, nei mesi più caldi dell'anno si recavano per rinfrescarsi le Divinità di Jagannath, Baladeva e Subhadra Maharani, trasportate da innumerevoli devoti e accompagnate da danze e canti. La tappa successiva è il tempio Gundica: anche qui gli occidentali non possono entrarvi, ma il racconto delle avventure divine legate a questo luogo ci permette di entrare comunque, con la coscienza. Non vedono gli occhi, ma vede il cuore. Raccogliamo in dono preziosi insegnamenti da applicare nella nostra vita quotidiana: non una conoscenza astratta, ma una saggezza con la quale migliorare le nostre abitudini, conoscere noi stessi, ritrovare armonia e libertà interiore nell'incontro con il Divino. La Divinità di Tota-Gopinath Entriamo nel tempio di Shri Tota-Gopinath. Affreschi alle pareti, mantra cantati al suono di campana che pervadono l'aria. La Divinità che abita in questo luogo venne attratta qui dall'amore del suo devoto, Gadadhara Pandita, grande saggio ed erudito, così dolce e pieno di compassione che tutti lo amavano e riconoscevano in lui segni di alta realizzazione spirituale. Egli impegnò totalmente la sua vita al servizio del suo amato Signore. Gli anni passavano e la sua devozione cresceva. Un giorno, mentre ormai anziano stava decorando il volto della Divinità, sentì un forte dolore nel cuore: “O mio Signore, la mia schiena ricurva non mi permette di servirti adeguatamente. Non riesco a vestirti, non arrivo più a porti le ghirlande al collo. Presto dovrò lasciare questo servizio ad altri, e per me sarà il più grande dolore”. Mentre Gadadhara Pandita era immerso in questi pensieri e cercava di servire al meglio la Divinità, ad un tratto Shri Gopinath si abbassa, si siede e prende quella posizione in cui lo possiamo contemplare oggi. Da quel giorno la Divinità fu chiamata Tota-Gopinath: il Signore Gopinath che si è seduto (tota) per farsi servire dal suo affezionato devoto. L'amore è l'insegnamento universale che rifulge. Quando l'amore si libera dalle componenti condizionate egoiche e diventa puro, avvera i desideri, realizza miracoli, è la sorgente di ogni fascino, muove ogni cosa, è l'origine di ogni energia. Ora più che mai realizziamo che noi siamo venuti qui per cercare quell'amore puro, per realizzare la nostra matrice divina: in essa trovare la gioia, la luce, le motivazioni e lo scopo della nostra vita. Si aprono le porte del sancta sanctorum e ci raccogliamo in contemplazione di Shri Totagopinath. Riveliamo alla Divinità i nostri sentimenti e desideri spirituali profondi. Le confidiamo ciò che è celato in fondo al nostro cuore. Un anziano bhakta del tempio offre una lampada di ghi alla Divinità. I suoi gesti rievocano insegnamenti antichi di millenni, gli stessi rivelati in ogni tradizione spirituale autentica. La Divinità si lascia adorare dal suo pujari che le decora e dipinge il volto. I vestiti di Shri Totagopinath sono di un colore bianco come la luna, i suoi ornamenti sono dorati come il sole: la Divinità brilla di bellezza trascendente. Seduta, accoglie l'amore dei suoi devoti, viene incontro ad ogni desiderio di evoluzione, si abbassa a noi per condurci in cielo. Il flauto in mano, gli occhi allungati che rivelano la gioia e il candore dei giochi divini con i suoi amati devoti. Ci uniamo in un canto spirituale, mentre Shri Totagopinath ci invita ad immergerci nella pura devozione. É un bagno d'amore. Trasformare il piombo in oro Ritorniamo al tempio di Shri Totagopinath: questa Divinità esercita un'attrazione irresistibile. Luoghi come questo non sono indicati nelle guide turistiche, ma sono tappe fondamentali negli itinerari sacri descritti nei testi dell'antica spiritualità dell'India. La più grande autentica ricchezza, ci spiega Marco Ferrini commentando le fonti tradizionali, è collegarci al Divino. Le distorsioni prodotte dall'ego ci alienano dalla nostra vera natura, disperdono l'intelligenza in ottenimenti effimeri, ci privano del senso e della gioia di vivere. I grandi scienziati della Bhakti indicano la via per ritornare in noi stessi e armonizzarci con tutto ciò che esiste. Il processo di elevazione si avvia con lo sviluppo di un'autentica umiltà. L'umiltà fa aprire il cuore, e quando il cuore si apre si comincia a sentire affetto e riconoscenza verso Dio, origine della vita, e verso ogni creatura. S'impara a guardare oltre i corpi: si contempla l'anima oltre la coltre delle apparenze. Affinché la visione spirituale si collochi nel nostro cuore come una gemma in un castone d'oro, e affinché dal cuore vengano sradicati desideri distruttivi e ambizioni vane, occorre seguire un metodo, una disciplina per la purificazione della coscienza, per il risveglio dell'amore. Nella tradizione indovedica tale disciplina è definita sadhana-bhakti. Essa ha il potere di trasformare il piombo in oro, i condizionamenti in opportunità di superamento dei propri limiti, la bramosia in amore, l'uomo di terra in essere di cielo. Nell'atmosfera sacra del tempio di Shri Totagopinath apprendiamo i fondamenti di tale scienza. Le parole penetrano nell'anima, la speranza si accende, la gioia diventa una realtà da ricercare non fuori ma dentro di noi. La giornata prosegue con un bagno nelle acque dell'oceano, tradizionalmente ritenute sacre come quelle del Gange o della Yamuna, e con canti spirituali che illuminano e orientano il nostro cammino nel mondo. Una storia di trasformazione Andiamo in visita alla casa di Sarvabhauma Bhattacarya. La sua storia è narrata nella Caitanya Caritamrita. Sarvabhauma era uno dei più grandi vedantisti, guru del re di Jagannath Puri, massimo esperto di filosofia e teologia, eppure egli diventa un'autentica anima realizzata solo nel momento in cui si libera dalla propria superbia di erudito e riconosce la grandezza di Shri Caitanya Deva, abbandonandosi con umiltà a Dio. La sua è una storia di trasformazione. Entriamo nella sua casa e ci raccogliamo in ascolto. C'era una volta un fiume che scorreva nel deserto. Il suo desiderio era di arrivare fino al mare, ma tutta l'acqua che aveva veniva trattenuta dalla sabbia infuocata. Con fatica lottava, ma i suoi sforzi risultavano vani. Un giorno arrivò il deva del vento, Vayu, che gli disse: “Avrei una soluzione per te. Io ti posso portare fino al mare”, ma il fiume rifiutò la sua offerta: voleva arrivarci da solo. Vayu ritornò a trovarlo dopo dieci anni, ma il fiume era sempre fermo nel medesimo punto. “Vuoi raggiungere il mare?”, gli chiese Vayu. “Sì”, rispose il fiume. “ Allora ti devo portare io”, rispose il Vento. Ma il fiume ancora una volta rifiutò: voleva farcela da solo. Passarono oltre cinquant'anni anni. Il fiume era ancora fermo nel medesimo punto, stremato. Si era ridotto quasi ad un rigagnolo. “Vuoi venire al mare?”, gli chiese Vayu. “Sì! Mi porti tu?”, rispose il fiume. “Ti porterò io, ma tu devi diventare vapore. Da vapore diventerai nuvola e come nuvola io ti sospingerò fino al mare”. Il fiume era perplesso perché non voleva perdere la sua identità, ma era così stremato che alla fine decise di accettare. Così le acque del fiume diventarono vapore e si formò una grande nuvola che Vayu cominciò a sospingere fino al mare. E nel mare finalmente il fiume entrò, sotto forma di pioggia. L'insegnamento è chiaro e potente: se non ci predisponiamo alla nostra trasformazione interiore, non arriveremo mai alla meta. Nella nostra vita c'è sempre un momento speciale in cui abbiamo la possibilità di abbandonare pretese egoiche e di trasformarci in quello che desideriamo essere. Dobbiamo aprirci a questa opportunità, saperla riconoscere, accoglierla. L'esperienza di oggi segna un altro importante passo verso la meta. Stiamo diventando sempre più consapevoli dello scopo del viaggio: siamo alla ricerca di nutrimento per l'anima per operare la nostra trasformazione interiore. L'incontro tra culture, il dialogo dei valori Secondo la tradizione vedico-vaishnava, oggi è un giorno di particolare buon auspicio: si celebra Utthana Ekadashi. Nei giorni di Ekadashi si possono compiere vrata o sacri voti che assumono una speciale potenza: liberano il cammino dagli ostacoli, ci aiutano a realizzare le nostre aspirazioni ideali. Al mattino andiamo di fronte all'oceano, ci sediamo in cerchio. Offriamo canti spirituali in sanscrito, l'antica lingua dei Veda. Numerosi indiani si fermano a guardarci e ad ascoltare. Sono meravigliati dal vedere occidentali che glorificano il Signore nella loro stessa lingua. Dopo i canti ci concentriamo nell'ascolto di alcuni degli episodi più significativi della vita di Shri Caitanya Deva, il Signore splendente, ambasciatore dell'amore divino. Oggi andremo a visitare il Gambhira, la sua dimora a Jagannath Puri. I suoi insegnamenti sempre più ci toccano il cuore, offrendoci strumenti concreti per vivere in maniera pienamente soddisfacente, comprendendo lo scopo più alto e il vero valore dell'esistenza. Se praticati con coerenza e continuità, questi insegnamenti innalzano la nostra coscienza verso il cielo: diventano la nostra saggezza, luminoso orientamento verso la realizzazione di noi stessi e del nostro rapporto con Dio. Aprono la via alla libertà, alla felicità autentica. Altri indiani si fermano e si uniscono al nostro gruppo. Arrivano anche due cammelli ed anche loro sembrano porsi in ascolto, impassibili. Dopo il racconto della vita di Shri Caitanya Deva, proseguiamo con i canti spirituali. Venditori di perle si fermano, cominciano a cantare e a danzare con le braccia alzate. Nelle mani tengono le loro collane, ma le loro mani sono alzate verso Dio. L'atmosfera è quella di una grande festa. L'oceano ci guarda benedicente. Le sue acque ci ricordano la bellezza dell'anima, l'onnipotenza di Dio, l'eternità della vita. La giornata prosegue con la visita presso una scuola di Jagannath Puri, la Sarasvati Shishu Vidya Mandir. Il nostro Maestro, Marco Ferrini, è stato invitato a parlare della Bhagavad-gita ai giovani studenti e agli insegnanti. Ci accolgono donandoci fiori e polpa di sandalo. Come tradizione vuole, l'incontro inizia con la celebrazione di un artika a Shri Jagannath, Baladeva e Subhadra. Candele di ghi e incensi vengono offerti alle Divinità. Gli studenti, seduti in posizione di loto di fronte a noi, invocano preghiere e recitano a memorie strofe della Bhagavad-gita. “Abbiamo la grande opportunità di incontrarci sulla base comune dei valori universali espressi dalla Bhagavad-gita”, spiega Ferrini nel suo discorso. “Questi valori vivono oltre i confini geografici, superano le barriere del tempo. Essi permettono di vivere pacificamente e con successo, conseguendo i propri fini in armonia con il dharma fino alla realizzazione dello scopo ultimo: l'amore per Dio e le sue creature”. Il dharma è l'ordine cosmo-etico di origine divina che è il fondamento di tutto ciò che esiste: sole, stelle, minuscoli insetti o giganteschi corpi celesti. L'India sta diventando una delle nazioni più potenti del mondo. Ma la sua vera forza, continua Ferrini, sarà nella misura in cui manterrà viva la sua tradizione delle origini fondata sul dharma. Quest'ultimo è il principale fattore unificante che ha mantenuto coesa nei millenni la multiculturale, multilinguistica e multireligiosa realtà indiana. Senza mantenersi collegati ai reali valori, non importa quanta tecnologia si possegga, si rischia soltanto di distruggere il mondo e noi stessi con un uso improprio delle nostre risorse. Di fronte alle Divinità vengono poste noci di cocco, incensi, frutta, foglie di tulasi, fiori. Un sole viene disegnato sulla sabbia. E' il sole che rappresenta il risveglio, l'alba della coscienza. Segue il discorso del direttore della scuola. Parla in hindi. La parola più ricorrente che pronuncia è: dharma. Le menti si incontrano. I valori uniscono. I cuori dialogano. L'incontro viene videoregistrato e trasmesso in tre canali della televisione dell'Orissa. Visita a Konark e danza tradizionale Oriya Oggi la giornata è dedicata ad un'escursione alla città di Konark, sito archeologico la cui struttura risale alla prima metà del tredicesimo secolo. Il carro del sole, fatto costruire dal re Narasimha I, è una grande simbologia del tempo: i sette cavalli che lo tirano rappresentano i giorni della settimana e le ventiquattro ruote sono i dodici mesi nel loro aspetto diurno e notturno. Speciali giochi di luce, volti di bellezza ineffabile scolpiti nella roccia, sculture che esprimono emozioni spirituali. La pietra è viva, luminosa, imponente e allo stesso tempo dolce e delicata. Nel pomeriggio ritorniamo a Puri e la sera assistiamo ad uno spettacolo di danza Oriya, che si rifà ad una tradizione millenaria di arte drammatica sacra. Vengono rappresentate alcune opere tra cui Mangala carana, una raccolta di preghiere che predispongono alla percezione del sacro, e alcune poesie tratte dalla Gita Govinda di Jayadeva Gosvami. I mudra, la gestualità del corpo, le espressioni del volto e i passi di danza ci trasportano dalla percezione ordinaria dei sensi ai sentimenti dell'anima. Fanno vibrare le nostre corde interiori. Il corpo diventa strumento di collegamento al Divino. L'arte diviene espressione del sacro. Come il loto guarda al sole, come i fiumi si uniscono all'oceano, così la natura si ricongiunge allo spirito e l'uomo si avvicina alla perfezione. Sulle orme di Shri Caitanya Deva Iniziamo la giornata con una lunga passeggiata sulla spiaggia, in riva all'oceano. Insegnamenti di amore scandiscono i nostri passi. “La vecchiaia non può essere fermata anche se uno avesse tutto il potere di questo mondo. Non si può sfuggire all'inesorabile fluire del tempo, alla malattia, alla morte, se si rimane ancorati ad una coscienza corporea. Dobbiamo situarci in una posizione superiore rispetto al corpo e alla mente, realizzare la vita e l'eternità dell'anima, la bellezza del vero amore. Possediamo per sempre solo ciò che amiamo e che poniamo al servizio degli altri”. Parole profonde che trafiggono le barriere dell'ego. Nel pomeriggio ci riuniamo nel giardino del Gajapati Hotel. Ascoltiamo storie bellissime che ci pongono sulle orme di Shri Caitanya Deva: il suo incontro con Ramananda Raya, la sua relazione con Gopala Bhatta Gosvami, gli insegnamenti a Rupa e a Sanatana Gosvami, i rasa o dolci sentimenti spirituali tra Dio e i suoi devoti, l'amore per Dio che supera le differenze di casta, di razza, di credo. Ormai è giunta la sera. E' il nostro penultimo giorno di permanenza a Jagannath Puri. Il sole ha lasciato il posto ai raggi freschi della luna piena, che risplende luminosa sopra le nostre teste. Là, verso il cielo, ci sentiamo attratti. Ricerchiamo la luce. Quella luce che risplende anche dentro di noi, ma che riusciamo a scorgere solo se ci liberiamo dai condizionamenti della coscienza. Nel frattempo tutto lo staff dell'albergo si è radunato e si è seduto con noi. Alcuni camerieri portano in dono al nostro Maestro una ghirlanda e un mazzo di fiori. Indiani e occidentali si uniscono nell'invocazione di strofe sanscrite di grande dolcezza, di saggezza universale. Le mani si uniscono in un comune ritmo, scandendo il canto. La coscienza si eleva, il cuore gioisce, la parola risuona nel profondo. La meta comune si avvicina. La conclusione del viaggio Siamo arrivati alla conclusione del viaggio. Per capitalizzare l'esperienza facciamo sulla spiaggia un incontro dedicato a domande e risposte, per scambiare impressioni, riflessioni, sentimenti. Ci sforziamo di andare alla radice della nostra personalità, cerchiamo di liberarci dagli ostacoli, dal superfluo, di scoprire l'essenza. Non siamo nati per soffrire, ma per realizzare la nostra matrice divina, la cui natura è beatitudine, immortalità, sapienza. Domani partiremo in pullman per Calcutta, da qui prenderemo l'aereo per Francoforte e da Francoforte per Bologna. Ritorniamo a casa rinnovati, arricchiti, beneficati dalle importanti esperienze fatte. Questi viaggi rimangono nel cuore, orientano la vita. La vita è un viaggio. Il mezzo è la conoscenza. La meta è l'amore. Luoghi sacri dell’India Il Tempio d’Oro della nazione Sikh e il Gange, la grande madre dell’India 01 Giorno ITALIA – EUROPA - DELHI Volo Italia – Europa – Delhi. Arrivo, trasferimento all’hotel The Metropolitan, pernottamento. 02 Giorno DELHI-AMRITSAR Prima colazione e pernottamento. Trasferimento alla stazione ferroviaria di Delhi e treno Shatabdi Express per Amritsar. Arrivo ad Amritsar, trasferimento all’hotel Ranjit Svaasa. Nel tardo pomeriggio visita del Wagah Border per assistere alla cerimonia della Bandiera. 03 Giorno AMRITSAR Prima colazione e pernottamento. In mattinata visita del Tempio d’Oro dei Sikh, il luogo piu’ sacro al mondo per la nazione Sikh, e del Jallian Walla Bagh. Amritsar è considerata la capitale della nazione Sikh, religione e filosofia di vita. Pomeriggio a disposizione per approfondimenti individuali, nessuna visita inclusa. 04 Giorno AMRITSAR - DELHI Prima colazione e pernottamento. Trasferimento alla stazione ferroviaria di Amritsar e treno Shatabdi Express per Delhi. Arrivo a Delhi, trasferimento all’hotel The Metropolitan. 05 Giorno DELHI - HARIDWAR Prima colazione e pernottamento. Partenza in auto con autista per Haridwar, circa 5-6 ore di percorso stradale. Arrivo e sistemazione all’hotel Country Inn Suites In serata si assiste alla Aarti ceremony, antico rituale Hindu, celebrata contemporaneamente in tutti i templi della città santa. Haridwar è il punto dove il sacro fiume Gange, denominato anche “Ganga”, dall’antica lingua sanscrita, e considerato anche la grande madre dell’India, dall’Himalaya raggiunge le pianure indiane. La città, durante tutto l’anno, è meta di numerosi Sadhu e di pellegrini di religione induista. 06 Giorno HARIDWAR Prima colazione e pernottamento. Intera giornata visita di Haridwar: Harki Paudi, il principale Ghat sul fiume Ganges e meta di numerosi pellegrini; Bharatmata Temple; Chandi Devi Temple. 07 Giorno HARIDWAR-RISHIKESH Prima colazione e pernottamento. Partenza in auto con autista per Rishikesh, un’altra delle città Indiane considerate piu’ sacre, situata lungo il corso del Gange. Dopo circa un’ora di percorso stradale, arrivo e sistemazione all’hotel Ganga beach Resort. Rishikes ospita numerosissimi ashram e vi giungono persone da tutto il mondo per ritiri e meditazione. Gli ashram si possono visitare e si possono seguire lezioni di meditazione, anche trascendentale. Negli anni passati Rishikesh divenne famosa nel mondo occidentale, soprattutto perché negli anni ’60 i giovani hippies, si recavano in massa per conoscere la nuova religione. Questo tipo di religione è stata celebrata anche dai Beatles. 08 Giorno RISHIKESH Prima colazione e pernottamento. Mattinata dedicata alla visita di Rishikesh: Lakshman Jhula, Ram Jhula, Lakshman Temple, Swargashram. Pomeriggio a disposizione per approfondimenti individuali, nessuna visita inclusa. 09 Giorno RISHIKESH Prima colazione e pernottamento. Intera giornata a disposizione per approfondimenti individuali e brevi trekking. Nessuna visita inclusa. 10 Giorno RISHIKESH-DELHI Prima colazione e pernottamento. Partenza in auto con autista per Delhi, circa 6-7 ore di percorso stradale. Arrivo a Delhi, sistemazione all’hotel The Metropolitan. 11 Giorno DELHI – EUROPA – ITALIA Trasferimento in aeroporto e volo per l’Europa – Italia. Tibet: Itinerario “Pellegrinaggio e circumambulazione del sacro monte Kailash” Tibet Tibet Tibet: monaci impegnati in un dibattito filosofico Tibet Tibet: il Paese delle Nevi Tibet: mulini della preghiera Secondo l’antica religione sciamanica Bon, che precedette in Tibet l’avvento del buddhismo, il monte Kailash è la sorgente di ogni potere sulla terra. Sul monte Kailash nascono anche i grandi fiumi Indo, Brahamaputra, Karnali e Sutlej. Il pellegrinaggio al monte Kailash richiede un certo allenamento anche per via delle altitudini: è previsto un accampamento a 5.000 metri. Con la giusta motivazione, i luoghi carichi di energie naturali e spirituali possono davvero dare moltissimo ai pellegrini. Si dice che il Kailash sia il sacro monte Meru, la mitologica dimora degli dèi, e che nessun luogo sulla terra sia più dispensatore di perdono e di forza della dimora degli dèi. 1° e 2° GIORNO, VOLO PER KATHMANDU – KATHMANDU – PASHUPATINATH Pashupatinath, la zona di Kathmandu dove, sulla riva del Gange, i corpi dei defunti vengono cremati. Belli i templi, la gente; l’atmosfera è straordinaria, paragonabile solo a quella di Varanasi. 3° GIORNO, ZHANGMU – NYALAM Dopo aver attraversato il confine tra Nepal e Tibet, la prima città cinese che incontreremo è Zhangmu; città di confine caratterizzata da un grande passaggio di genti, di merci, di veicoli. Da Zhangmu proseguiremo per Nyalam dove passeremo la prima notte in Tibet in un lodge, un po’ albergo e un po’ rifugio, una guest house di montagna. 4° GIORNO, NYALAM Spenderemo l’intera giornata in questo luogo acclimatandoci all’altitudine. Dormiremo ancora una notte nel lodge. 5° GIORNO, SAGA Muovendoci verso Saga con le jeep attraverseremo il Lalunga Pass, incontreremo il grande lago Pagiu Tso e il fiume Brahamaputra. Passeremo la notte in albergo. 6° GIORNO, MAYMULA PASS Attraverseremo il bellissimo passo e poi pernotteremo nel campo tendato. 7° GIORNO, MAYMULA PASS – MANSAROVAR Arriveremo al lago sacro Mansarovar e ci accamperemo sulle sue rive. 8° GIORNO, MANSAROVAR La giornata inizierà con la celebrazione di un rito, puja, particolare sulle rive del lago sacro poi proseguiremo verso il campo base di Darchen dove passeremo la notte. 9° GIORNO, MANSAROVAR – DIRAPHUK Arriveremo in auto fino a Tarboche e da qui inizieremo l’escursione a piedi che ci porterà fino a Diraphuk. Questo tragitto, chiamato dagli indù Parikrama e dai tibetani Kora del Monte Kailash, è la circumambulazione del monte e rappresenta uno dei principali pellegrinaggi sacri al mondo. Una circumambulazione del monte Kailash è in grado di purificare da un’intera vita di peccati. Pernottamento nel campo tendato. 10° GIORNO, DIRAPHUK – DOLMALA PASS Il trekking prosegue, questo è il giorno più duro. Arriveremo a piedi al Dolmala Pass. Pernotteremo nel campo tendato. 11° GIORNO, DOLMALA PASS – MAYMULA PASS Cammineremo ancora per circa sei chilometri per raggiungere il punto in cui le nostre jeep ci aspettano. Da qui proseguiremo in auto verso il Maymula Pass. Pernotteremo nel campo tendato. 12° GIORNO, MAYAMULA PASS – SAGA In jeep raggiungeremo Saga. Pernottamento in un lodge. 13° GIORNO, SAGA – NYALAM In Jeep fino a Nyalam dove trascorreremo la notte in lodge. 14 e 15° GIORNO Volo di rientro via Kathmandu. È prevista l’assistenza costante di uno specialista della cultura e delle tradizioni locali che funge anche da interprete durante le condivisioni con la popolazione locale. In India in occasione della festa sacra del Kumbha Mela: un viaggio unico per vivere l'incredibile Kumbha Mela e scoprire l'India del Nord con Jaipur, Agra e la città sacra di Varanasi. Proponiamo un viaggio unico nel suo genere, per partecipare al festival religioso del Kumbha Mela che si svolge ogni dodici anni nella città di Haridwar. milioni di pellegrini di ogni gruppo indù si radunano nella città per immergersi e purificarsi nelle acque sacre del Gange. Durante questo affascinante viaggio si visita Delhi, la capitale dell’India divisa in nuova e vecchia Delhi, Haridwar che ospita la festa sacra del Kumbha Mela, Rishikesh la capitale mondiale dello yoga, le famose Haveli di Mandawa e la città del deserto di Bikaner. Si prosegue il viaggio con la visita della città blu di Jodhpur, Ranakpur con il suo complesso di templi giainisti, Udaipur, la città più romantica del Rajastan, la città rosa di Jaipur, la città abbandonata di Fatehpur Sikri per poi giungere ad Agra con il suo famoso Taj Mahal. Infine visita della città sacra di Varanasi dove si effettua una navigazione lungo il fiume Gange. Un viaggio per scoprire un mondo così antico che conserva millenni di storia, di arte e di cultura; un mondo cosi permeato di religiosità che fa dei suoi Dei e delle cerimonie religiose una presenza costante nella propria vita. Un mondo dove passato e presente convivono. Giorno 1: Milano / Roma – Delhi Partenza dall’Italia con volo di linea, pernottamento a bordo. Giorno 2: Delhi Arrivo a Delhi, accoglienza e trasferimento all’hotel The Parkland o similare. Giornata interamente dedicata alla visita di Nuova Delhi. Durante l’escursione si visita il Raj Ghat e il Qutab Minar, torre alta 73 metri, costruita a cavallo del XIII e XIV secolo. A ordinare la costruzione fu il primo governatore musulmano di Delhi, Qutab-ud-din Aibak, nel 1200, ma la struttura non fu terminata fino al 1368. Essa è situata ai piedi della prima moschea costruita in India. il tempio Lotus santuario immenso situato a sud della città. Nel primo pomeriggio si continua la visita con il Chandni Chowk, Jama Masjid, il tempio Lakshmi Narayn vistoso tempio moderno, infine si ammira la casa del presidente, la sede del parlamento e l’India Gate, uno dei monumenti principali della città che fu costruito in memoria dell’esercito indiano caduto durante la prima guerra mondiale. Cena e pernottamento in hotel. Giorno 3: Delhi – Haridwar Prima colazione e trasferimento in direzione di Haridwar, città situata nel punto in cui il Gange lascia la catena Himalayana e inizia il suo lento procedere lungo le pianure. La città ospita ogni dodici anni ilKumbha Mela, festa che richiama milioni di pellegrini a bagnarsi nelle acque sacre del fiume Gange come rito di purificazione. La leggenda dice che nella notte dei tempi, quando Dei e Demoni combatterono per il possesso del vaso (kumbh) colmo di nettare immortale (Amrita), Dhanvatari (colui che gira in tondo), il medico degli dei, si manifestò durante il frullamento dell'oceano di latte, con in mano la coppa di ambrosia. E, forse, perché caddero proprio in quei punti quattro gocce del prezioso nettare della vita, furono nominati i quattro luoghi sacri: Allahabad, Haridwar, Ujjain, e Naski. All’arrivo sistemazione presso l’hotel Alaknanda o similare. Resto della giornata a disposizione. In serata si assiste alla famosa cerimonia religiosa Aarti dai sacri Ghat, le gradinate che portano al fiume Gange. Cena e pernottamento. Giorno 4: Haridwar Prima colazione e giornata interamente dedicata alla partecipazione della festa del Kumbha Meladurante la quale si assiste all’immersione sacra nel fiume Gange dal luogo più sacro della città: il ghat noto come Har ki Pauri, che è considerato il luogo esatto nel quale il Gange entra in pianura e dove forma una sorta di piscina conosciuta come Brahmakund. Si narra che il raja Shwet pregasse così devotamente ad Har ki Pauri il dio Brahma, da indurre questi a concedergli una grazia. Il raja chiese al dio di benedire col suo nome quel luogo e di risiedervi in eterno in compagnia di Shiva e Vishnu. La piscina naturale che si forma a Har Ki Pauri venne da allora infatti chiamataBrahmakund e si crede che un'immersione in essa venga benedetta dalla santa trinità indù. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Giorno 5: Haridwar - Rishikesh Prima colazione e partenza in direzione di Rishikesh, capitale mondiale dello yoga. All’arrivo sistemazione presso il The Hari Ganga o similare. Successiva visita della città. Durante l’escursione si visita il Munikeret, il ponte sospeso di Laxmanjhula costruito nel 1929, il tempio di Neelkanth (altezza 1600 metri. 28 km.) . Il tempio e’ dedicato al dio Shiva. E’ molto famoso in quanto in questo luogo il dio bevve il veleno che uscì dall’oceano e la sua gola divenne blu (Neel significa proprio blu’ in hindi e kanth vuol dire gola) e la magica grotta di Vasishta. Cena e pernottamento in hotel. Giorno 6: Rishikesh – Delhi Prima colazione e partenza in mattinata in direzione di Delhi, all’arrivo nel pomeriggio sistemazione in hotel, e resto della giornata a disposizione per attività a proprio piacimento. Cena e pernottamento. Giorno 7: Delhi – Mandawa Prima colazione e partenza in direzione di Mandawa, piccola città fondata nel XVIII secolo nella quale è possibilea ammirare alcune tra le Haveli più belle della regione. Le Haveli sono le meravigliose residenze che testimoniavano la ricchezza dei commercianti indiani di un tempo. La principale particolarità delle Haveli sono le pareti dipinte con rappresentazioni uniche e completamente fatte a mano. Nel corso degli anni queste residenze venivano infatti abbellite e ingrandite parallelamente al buon arricchimento del proprietario. All’arrivo sistemazione presso l’Hotel Mandawa Castle o similare. Successiva visita della città con i suoi affreschi, il Mukundgarh e il Nawalgarh. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Giorno 8: Mandawa - Bikaner Prima colazione e successiva partenza per Bikaner, città del deserto, fondata nel 1488 da Rao Bika, un discendete di Jodha, fondatore di Jodhpur. La città vecchia è circondata da alte mura merlate, come in tutte le città del Rajastan. Appena fuori dal centro sorge la grandiosa fortezza di Junagarh le cui mura sono lunghe 986 metri. Durante la visita si può inoltre ammirare il Deshnoke (tempio di Karni Mata), e il tempio Lakshmi Narayan. Successiva sistemazione presso l’hotel Lalgarh Palace o similare, cena e pernottamento. Giorno 9: Bikaner – Jodhpur Prima colazione e partenza per Jodhpur, città che si estende al confine del deserto del Thar, è stata fondata nel 1459. Jodhpur viene spesso chiamata la città blu per via delle numerose case del centro storico dipinte di questo colore. All’arrivo a Jodhpur sistemazione presso l’hotel The Ummeid o similare. Nel pomeriggio visita al forte di Meherangarh che domina la città ed è il più imponente del Rajastan. Si prosegue con la visita del Jaswant Thada, bianco monumento funerario in memoria del Mahraja Jaswant; del giardino Mandore, del museo Umaid Garden e del tempio Mahamandir. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Giorno 10: Jodhpur – Ranakpur - Udaipur Prima colazione e successive partenza per Udaipur. Lungo il tragitto sosta a Ranakpur, complesso di templi giainisti, uno dei più importanti e grandi del Paese. Il tempio principale è il Chamukha, tempio delle quattro facce dedicato ad Adinath. Venne costruito nel 1439 e comprende 29 sale sorrette dal 1444 colonne tutte diverse tra loro. Si prosegue il viaggio in direzione di Udaipur, la città più romantica del Rajastan, non a caso è stata chiamata la Venezia d’Oriente. Fondata nel 1568 è ricca di palazzi, templi e Haveli che ne dimostrano lo splendore dell’arte Moghul. All’arrivo sistemazione presso il Shikarbadi hotel o similare. Cena e pernottamento in hotel. Giorno 11: Udaipur Prima colazione e successivo tour della città. Durante la visita è possibile vedere il palazzo della città il tempio indo-ariano di Jagdich che custodisce una statua in pietra nera di Vishnu dalle sembianze di Jagannath, signore dell’universo. Si prosegue con il Bharatya Lok Kala Museum, piccolo museo e fondazione per la promozione delle arti popolari locali; il Sehalion Ki Bari piccolo giardino particolarmente ricercato negli ornamenti, nella fontane, e gradevoli laghetti di fiori di loto, il Pratap Smarak, la statua del maharana Pratap, l’eroico Rajput che più volte sfidò i Moghul. Si prosegue nel pomeriggio con la visita dei templi di Eklingji e Nagda. Il primo è il tempio dedicato a Shiva che risale al 734, mentre il secondo è un complesso di tre templi di cui uno giainista. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Giorno 12: Udaipur – Jaipur Prima colazione e trasferimento in aeroporto per imbarcarsi sul volo per Jaipur, capitale del Rajastan, è chiamata comunemente la città rosa per il colore degli edifici della centro storico. La città sorge nel letto di un antico lago, ora prosciugato. All’arrivo visita del forte Amber. Sul dorso di un elefante si scende la collina nella quale è situato il forte. Successivo trasferimento all’hotel Gold Palace o similare. Nel pomeriggio si effettua la visita della città durante la quale si può ammirare la città vecchia con le sue mura merlate, l’Hawa Mahal, o Palazzo dei Venti, uno degli edifici più noti della città e rappresenta un meraviglioso esempio dell’arte dei Rajput. Il palazzo fu costruito per permettere alle donne della casa reale di osservare la vita quotidiana nelle strade e assistere alle processioni. Si prosegue con il Iswari Minar Swarga Sal, il minareto eretto per controllare dall’alto la città e infine il City Palace. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento in hotel. Giorno 13: Jaipur - Fatehpur Sikri – Agra Prima colazione e partenza in direzione di Agra. Lungo il tragitto si incontra la città abbandonata diFatehpur Sikri, costruita nel 1569. L'imperatore Akbar volle che la nuova città fosse una dimostrazione dello sfarzo e della potenza della sua corte. Ma la città non si sviluppò e venne abbandonata appena 20 anni più tardi in seguito a disordini politici e probabilmente alla carenza d'acqua: così la corte si trasferì nella vicina Agra e Fatehpur Sikri non venne mai più abitata. Oggi i palazzi e padiglioni di arenaria rossa, perfettamente conservati, sembrano ancora attendere qualcuno che li riporti agli antichi splendori. Si prosegue in direzione di Agra situata sulla sponda occidentale del fiume Yamura. All’arrivo sistemazione presso l’Howard Park Plaza o similare. Cena e pernottamento in hotel. Giorno 14: Agra - Varanasi Prima colazione e mattinata dedicata alla visita della città che include il famoso Taj Mahal, mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore Moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum. Il complesso è tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 1983. Poco lontano, sulla stessa sponda del fiume, sorge il gigantesco Forte di Agra dal quale si godono stupende viste del Taj Mahal.Questa immensa fortezza, costruita in pietra rossa nel 1565, ha possenti bastioni, lunghi poco meno di tre chilometri, che la rendono ancora più maestosa. Anch'essa è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità. Resto della giornata a disposizione. Cena e trasferimento alla stazione per imbarcarsi sul treno per Varanasi. Pernottamento a bordo. Giorno 15: Varanasi Arrivo al mattino a Varanasi. All’arrivo accoglienza e trasferimento all’hotel Ideal Towers o similare. Mattina a disposizione. Nel pomeriggio visita della città di Varanasi, città situata sulle sponde del fiume Gange, è uno dei luoghi più sacri di tutta l’India. I pellegrini Indù vi giungono per bagnarsi nelle acque del fiume, un rituale che purifica da tutti i peccati. Durante l’escursione si visita il tempio d’oro, il più sacro della città e dedicato al Dio Shiva come signore dell’universo. Inoltre si assiste alla cerimonia Aarti dai sacri Ghat che si affacciano sul fiume Gange che sono la principale attrazione di Varanasi. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Giorno 16: Varanasi – Delhi Sveglia al mattino presto e crociera sul fiume Gange. Si prosegue con una visita a Sarnath nota per essere stata il luogo della prima predicazione del Buddha ed è formata da una serie di edifici di interesse storico-religioso. Successivo trasferimento in aeroporto per imbarcarsi sul volo per Delhi, capitale dell’India formata da due parti distinte: Old Delhi fu la capitale musulmana tra il XVII e XIX secolo; la New Delhi era la città imperiale eletta capitale dell’India dagli inglesi. All’arrivo accoglienza e trasferimento in hotel, cena e pernottamento. Giorno 17: Delhi Prima colazione e mattinata dedicata alla visita della Vecchia Delhi, con la tomba di Humayun mausoleo situato in un splendido giardino e il Forte Rosso che risale al momento di maggior fulgore della potenza Moghul. Le sue mura, di arenaria rossa, si estendono per un paio di chilometri e variano in altezza dai 18 ai 33 metri: questa tomba del secondo imperatore Moghul, fu costruita da sua moglie Hamida Banu. Pomeriggio a disposizione per attività a proprio piacimento. Cena e pernottamento in hotel. Giorno 18: Delhi – rientro in Italia Prima colazione e trasferimento in aeroporto in tempo utile per imbarcarsi sul volo di rientro in Italia. Voli interni previsti durante il programma: Udaipur – Jaipur / Varanasi Delhi India. Un viaggio in Kerala, la terra del tè e delle palme di cocco. Proponiamo un viaggio in Kerala, nel sud dell’India per ammirare l’architettura portoghese di Cochin, visitare la piccola cittadina collinare di Munnar con le sue piantagioni di tè, osservare la flora e la fauna della riserva naturale di Periyar e rilassarsi infine sulle spiagge di Kovalam. Giorno 1: Italia – Mumbai - Cochin Arrivo all’aeroporto di Mumbai e connessione con il volo per Cochin. All’arrivo accoglienza e trasferimento in hotel. Resto della giornata a disposizione. In serata si partecipa allo spettacolo Kathakali. Rientro in hotel, pernottamento. Giorno 2: Cochin Prima colazione e mattinata dedicata alla visita di Cochin, uno dei più importanti porti del Paese, nonché una importante base navale. Durante l’escursione si visita la chiesa di San Francesco, la più antica dell’india, la sinagoga del XVI secolo e le numerose case portoghesi di cinquecento anni fa. Nel pomeriggio tempo a disposizione per attività a proprio piacimento. Rientro in hotel, pernottamento. Giorno 3: Cochin – Munnar Prima colazione e partenza in direzione di Munnar. Lungo il tragitto visita delle piantagioni di tè. Arrivo a Munnar, cittadina immersa nel più suggestivo paesaggio montano dell’India del Sud. Questa piccola cittadina collinare, la più alta del Kerala, è il centro commerciale di alcune tra le più elevate piantagioni di té nel mondo. Sistemazione in hotel. Nel pomeriggio escursione in barca sul lago. Rientro in hotel, pernottamento. Giorno 4: Munnar Prima colazione e giornata interamente dedicata ad attività a proprio piacimento. Pernottamento in hotel. Giorno 5: Munnar – Periyar Prima colazione al mattino presto e partenza in direzione di Periyar, la riserva naturale più nota di tutto il sud dell’India. All’arrivo sistemazione in hotel. Nel pomeriggio escursione in barca sul lago Periyar per ammirare la flora e la fauna locale. Successiva visita di Kumily dove è possibile visitare il mercato delle spezie. Pernottamento in hotel. Giorno 6: Periyar – Kottayam Prima colazione al mattino presto e partenza in direzione di Kottayam, cittadina arroccata tra le colline ai piedi dei Ghati Occidentali da un lato e i canali dall’altro, è un luogo di chiese e seminari e un importante centro per la produzione della gomma. All’arrivo escursione in barca lungo il canale tra campi di riso, villaggi e mercati. Si attraversa la regione del Kuttanad, considerata il granaio del Kerala. Pernottamento a bordo. Giorno 7: Kottayam – Alleppey – Kovalam Arrivo al mattino a Alleppey, sbarco e trasferimento in auto a Kovalm, un tempo paradiso degli hippy. Arrivo e sistemazione in hotel. Resto della giornata a disposizione per attività a proprio piacimento o per effettuare massaggi ayurvedici. Pernottamento. Giorni 8/9: Kovalam Prima colazione e giornate interamente dedicate ad attività a proprio piacimento. Pernottamento. Giorno 10: Kovalam – Trivandrum – Mumbai – rientro in Italia Prima colazione e trasferimento all’aeroporto di Trivandrum in tempo per imbarcarsi sul volo per Mumbai. All’arrivo connessione con il volo di rientro in Italia. Himalaya indiano: trekking nel Garhwal Da Yamunotri a Gangotri, sino ad arrivare alle sorgenti del Gange. In un piccolo angolo sul tetto delle nevi del mondo Siamo nel nord dell'India, più precisamente nella regione himalayana del Garhwal che assieme alKumaon, formano lo stato dell'Uttarakhand(Uttaranchal sino al 2006), la Terra del Nord, in origine abitata dai Kuninda, popolo che praticava un tipo di shivaismo primitivo. Ora importante meta di pellegrinaggio per tutta l'India poichè ospita alcuni tra i più sacri fiumi dell'induismo, primo fra tutti il Gange. Il Char Dham è la zona del Garhwal che racchiude le più importanti mete di pellegrinaggio della religione induista. I templi di Yamunotri, Gangotri,Kedarnath e Badrinath equivalgono alle quattro sorgenti dei quattro fiumi sacri dell'India: a Yamunotri il fiume Yamuna, a Gangotri il fiumeGange, a Kedarnath il fiume Mandakini e a Badrinath il fiume Alaknanda. Gangotri In realtà Gangotri non è il punto esatto dove sorge il Gange, o per meglio dire Bhagirathi, ma aGaumukh, a una ventina di chilometri da Gangotri. Ma la maggior parte dei fedeli si ferma al tempio di Gangotri, non proseguendo oltre. Vicino alle rive del Gange, a Gangotri, la leggenda dice che si trova lo scoglio dove Shiva si unì alla dea Ganga. Qui siamo al confine con il Tibet, i trekking che si possono fare nei dintorni sono meravigliosi e la fatica scompare appena ti guardi attorno. Data la delicatezza dei rapporti politici tra Cina e India, vi consigliamo di prendere una guida del luogo, facile da scovare, che conosca bene i percorsi e le difficoltà che si possono incontrare. Sicuramente se si passa per Gangotri non si può non andare a Gaumukh e ai prati di Tapovan dove regna sovrano lo Shivling (circa 6.500 m), che sia nel nome che nell'aspetto rappresenta il lingam di Shiva, il fallo del potente dio delle montagne himalayane. Un altro percorso, affatto facile, ma degno di nota è verso il Kedar Tal (circa 4.400 m). Yamunotri Le acque del fiume Yamuna provengono dai ghiacciai del monte Kalinda Parvat (a circa 4400 metri d'altezza). Il tempio non è di particolare rilevanza, a differenza del percorso che va da Janki Chatti sino al tempio di Yamunotri (una dozzina di chilometri) in grado di svelare panorami mozzafiato. Da queste parti è difficile incontrare turisti europei, sono soprattutto turisti indiani. Accanto al tempio si possono scorgere i vapori bollenti delle acque termali, sfruttati anche per cucinare cibi da offrire agli dei durante la puja (rito di offerte e preghiere). Kedarnath Il tempio è dedicato a Shiva quando, trasformatosi in toro, sprofondò nel terreno, sfuggendo così ai Pandava. Dietro al tempio spicca la cima del Kedarnath, che raggiunge i 6900 metri d'altezza. Anche in questo caso la sorgente del Madakini si trova a una dozzina di chilometri a nord del tempio, oltre il lago di Gandhi Sarover (dove furono sparse ceneri del Mahatma Gandhi). Badrinath Nominato Badrinath in onore di Visnu, il tempio gode di una spettacolare collocazione sulla cima del Nilkantha (circa 6500 m). I dintorni di Badrinath sono costellati da piccoli templi consacrati al dio Visnu. Alla Ricerca del Sacro Faremo un viaggio in altre dimensioni che lascerà memorie senza tempo, con indimenticabili albe e tramonti sui fiumi sacri del Gange e della Yamuna, le cui acque ci parlano di antichi apprendimenti, di sacri messaggi lanciati all’uomo dall’aldilà. Durante il seminario parteciperemo a lezioni sullo Yoga alla ricerca delle potenzialità spirituali più elevate dell'essere umano, visiteremo antichi Templi ascoltando insegnamenti sulla storia di quei monumenti artistici e delle Murti (immagini divine) che vi hanno dimora, e ci immergeremo in suggestivi racconti di grandi personalità sante e mistici, che hanno vissuto in questi luoghi sacri e che continuano a vivere tutt’oggi grazie alle loro opere e ai loro insegnamenti di vita. A Vrindavana e a Jagannath Puri visiteremo luoghi suggestivi caratteristici come Govardhana, collina sacra attorno alla quale i pellegrini camminano al suono di canti spirituali e racconti di gesta divine. Ma anche Varshana, luogo di nascita della regina Shrimati Radharani, compagna di giochi preferita da Krishna e simbolo dell’Amore e del Servizio a Dio. Visiteremo siti archeologici come quello di Konark, il tempio dedicato al deva del Sole, uno dei più caratteristici dell’India e tra i più conosciuti nel mondo, in cui emergono e trionfano le meravigliose forme estetiche della classicità indiana. E poi il tempio di Jagannath, famoso in tutta l'India per la Sua magnificenza artistica e per la divinità di Jagannath conosciuta e adorata come il Signore dell'Universo. Praticheremo la meditazione yoga in luoghi carichi di spiritualità, e parteciperemo a cerimonie sacre tramandate per secoli dall’antica tradizione indiana e a bhajana e kirtana nei templi, laudi e danze che rimandano al Divino. Soggiorneremo in veri ashrama per fare l’esperienza diretta di una vita semplice, di una spiritualità calata nel quotidiano, secondo i principi dell’antica tradizione dello yoga. Per nutrirci anima e corpo gusteremo piatti vegetariani con preparazioni tipiche locali, assaporando gusti e profumi di un cibo preparato e offerto in sacrificio. Incontreremo Autorità del luogo, esponenti a livello socio-culturale, religioso, politico ed economico della realtà indiana, illustri rappresentanti di antiche Sampradaya o Scuole tradizionali e faremo visita a prestigiose istituzioni ed università nell’ambito delle Discipline Yoga e Ayurveda. Cosa faremo: Meditazione al mattino Asana e pranayama al mattino Lezioni del Seminario “Alla Ricerca del Sacro” Canti tradizionali Cerimonie sacre Cosa vedremo: Tempio di Shri Krishna Balarama Mandir Tempio di Radha-Govindaji Tempio di Shri-Radharamana Sacro fiume Yamuna Keshi Ghata Tempio di Shri Madhana-Mohana La Collina di Govardhana Laghi sacri: Radhakunda e Shyamakunda Deura Baba Jagannath mandir Tempio di Tota-Gopinath Siddha Bakula Gambira Giornata a Konark (tempio del Dio del Sole). Riconosciuto patrimonio dell’umanità. Diwali, chiamata anche Dipavali, è una delle più importanti feste induiste. Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata "festa delle luci", durante la festa si usa infatti accendere delle luci (candele o lampade tradizionali chiamate diya). In molte aree dell'India i festeggiamenti prevedono spettacoli pirotecnici. La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta del ritorno del re Rama della città di Ayodhya dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo della città al ritorno del re accese file (avali) di lampade (dipa) in suo onore, da qui il nome Dipawali o più semplicemente Diwali. I festeggiamenti per Diwali si protraggono per cinque giorni nel mese hindu di ashwayuja che solitamente cade tra ottobre e novembre, per induisti, giainisti e sikh è la celebrazione della vita e l'occasione per rinsaldare i legami con famigliari e amici. La commemorazione della scomparsa di Shrila Prabhupada: mistico vaishnava indiano. Maestro spirituale della catena disciplica fondata da Caitanya Mahaprabhu. La festa della collina Govardhana: famosa nei lila (avventure divine) di Krishna e degli abitanti di Vrindvana. ASIA - India - SHIVARATRI A BENARES: le nozze di Shiva e Parvati Un viaggio in India a Varanasi (Benares) in occasione di Shivaratri, le nozze di Shiva e Parvati, una tra le più coinvolgenti ricorrenze religiose induiste che trova il suo naturale luogo di celebrazione a Benares, l’antica Kashi dei Veda, città di bellezza e vitalità uniche. Il viaggio tocca luoghi poco conosciuti di elevato valore spirituale, artistico e storico; &e... 1°g., partenza in volo per Delhi Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente indiano di e trasferimento all’hotel Florence Inn nei pressi della stazione di Nuova Delhi. 2°g. Delhi - Allahabad Giornata di riposo. La partenza in treno per Allahabad è alle 17.10 con arrivo alle 23.56; si utilizzano carrozze di seconda classe con aria condizionata. Sistemazione presso l’hotel Kanha Shyam (4 stelle). Allahabad, l’antichissima Prayaga, è un centro spirituale induista dove di trova il Triveni, la confluenza dei fiumi Gange, Yamuna e del mitico Saraswati, considerato il luogo più sacro dell’India del Nord, dove ogni 12 anni si celebra il ciclopico raduno mistico induista del Kumbhamela Crociera sul Gange da Sitamarhi a Benares 3°g. Allahabad - Sitamarhi – Virojpur Da Allahabad con circa due ore di guida si raggiunge Sithamarhi, dove verso le 10 si salpa per la crociera, osservando la vita dei villaggi che si affacciano sul fiume e degli animali acquatici che ancora lo popolano. Si segue il Gange fino a Virojpur, impiegando circa 6 ore e pranzando a bordo. A Virojpur si cena e si trascorre la notte in un campo attrezzato. 4°g. Virojpur - Vindyachal Si lascia Virojpur il mattino presto raggiungendo Vindhyachal verso fine mattina, dove si trascorre la giornata visitando i templi che si trovano sulla collina sacra, tra cui l’importantissimo tempio di Mai Anandamai. In quest’area, che costituisce uno dei più importanti santuari tantrici dell’India del nord, sono collocati tre templi dedicati a Shiva (Vankhandisvara, Ramesvara e Muktesvara) e tre alla Dea (Vindhyavasini, Astabhuja e Kali) nei loro aspetti benefici e terribili. I templi sono costruiti ai vertici di due triangoli che si intrecciano a formare un esagramma cosmico, simbolo esoterico dell’unione della coppia celeste, che viene percorso dai pellegrini con una camminata di circa tre ore. La sera ci si sistema in un campo attrezzato sulle colline di Vindhyachal. 5°g. Vindyachal - Mirzapur - Chunar Partenza il mattino presto, si raggiungono i gath di Mirzapur in pulmino e dopo una breve visita ci si imbarca di nuovo. Dopo circa cinque ore di navigazione si arriva a Chunar, roccaforte fortificata nel XVI secolo dall’imperatore afgano Sher Shah e poi conquistata, dopo i vani tentativi dell’imperatore moghul Humayun, dal suo figlio e successore Akbar. Qui si trova anche il mausoleo del santo sufi afgano Shah Quasim Sulaimani, immerso in un’atmosfera di pace spirituale sospesa nel tempo. La sera ci si sistema in un campo attrezzato a Chunar. 6°g. Chunar – Ramnagar – Benares (Varanasi) Partenza per Benares; ci si ferma lungo il tragitto al tempio di Sitala ad Adalpura e al villaggio di Ramnagar, dove si visita il palazzo del Maharaja di Benares, che ancora vi risiede. Si giunge a Benares nel primo pomeriggio e si sbarca ad Assi Ghat, dove è ubicato lungo il fiume l’Hotel Palace on Ganges, uno degli “heritage hotels” dell’India, dove si alloggia. Si dedica il resto della giornata all’esplorazione della città, iniziando da una passeggiata lungo il Gange fino al Dasashvamedh, il gath principale, per l’aarti serale. 7°g. Benares Oggi si svolge il circuito sacro di Panchakroshi, che coinvolge stuoli di giovani che cercano di percorrere in 24 ore gli 88 km del Kashi Kshetra, un percorso a semicerchio che partendo dalle rive del sacro fiume ingloba il territorio sacro della città. Si segue parte del circuito… con un pulmino. Si torna quindi sui ghat, proseguendo l’esplorazione e godendo dell’aarti al tramonto. 8°g. Benares Oggi è il giorno di Shivaratri. S’inizia la giornata godendo dell’alba sul Gange dalla barca e ci si immerge nella visita della città, percorrendo i ghat e visitando i luoghi più sacri di Benares sacra: Lolarka Kund, Harischandra, Mansing Ghat, Sitala Mandir, Dasashvamedh, Visahvanath, Manikarnika. Dopo l’aarti serale si avvicina ai ghat la grande, coloratissima, processione di Shivaratri, uno dei momenti più intensi del viaggio, dove ci si immerge nella folla dei devoti, tra rullii di tamburi, carri addobbati e personaggi che raffigurano il pantheon induista, condividendo l’ebbrezza dei devoti. 9°g. Benares – Delhi Dopo colazione ci si reca a Sarnath nei pressi di Varanasi, luogo legato alla memoria della prima predicazione del Buddha e centro di irradiazione della cultura buddista nel mondo. Il museo archeologico, il primo ad essere stato istituito in India, possiede inestimabili tesori d’arte dell’epoca Maurya (II secolo a.C.) ed il bellissimo Dhamekha Stupa nel Parco delle Gazzelle è di straordinaria suggestione; tutt’attorno vi sono monasteri buddisti di ogni tradizione. Rientrati in città ci si reca alla stazione per prendere alle 17.10 il treno per Delhi, utilizzando carrozze letto con aria condizionata di seconda classe. 10°g. Delhi L’arrivo a Delhi è previsto alle 7.25 del mattino. A Delhi si ha a disposizione una stanza presso il medesimo hotel utilizzato all’arrivo. E’ a disposizione del gruppo anche un pulmino con autista e guida per eseguire una visita della città. In tarda serata trasferimento all’aeroporto internazionale: buona parte dei voli per l’Italia parte nelle primissime ore del mattino. 11°g., Delhi – Italia Arrivo in Italia. ALCUNE NOTE SU SHIVARATRI La notte di Shivaratri, notte di luna nuova del mese lunare di febbraio-marzo (Phalgun), si celebra la festa per le nozze di Shiva e Parvati, la coppia divina dalla cui unione si manifesta l’energia del cosmo. Questa celebrazione dell’atto creativo che dà vita all’universo viene vissuta in uno spirito di totale, festoso abbandono dai fedeli del Grande Dio e della Dea, e trova il suo più naturale luogo di celebrazione a Benares, l’antica Kashi, la città sacra vivente più antica al mondo considerata nella tradizione vedica il ventre di Shiva. A Kashi, secondo il mito, il Dio stesso ha cercato l’espiazione e la liberazione dal peccato di brahamanicidio commesso con la decapitazione del dio vedico Daksha. La benevolenza della coppia divina che garantisce la liberazione dal ciclo delle rinascite si festeggia con una notte di purificazione (Yoga) e di ebbrezza (Bhoga), la cui indissolubile complementarità, quintessenza dello spirito di Kashi, viene rappresentata in un antico rilievo del tempio di Kardameswara, dove, accanto al guru che sgrana il rosario immerso nella recitazione dei mantra, il discepolo prepara il bhang, l’inebriante mistura che è tradizionalmente consumata da tutti i devoti per Shivaratri. Sulle orme d i “Autobiografia di un Yogi” Pellegrinaggi ai santi e ai luoghi sacri dei maestri del Kriya Yoga Questo pellegrinaggio ci porterà in alcuni dei posti più famosi nominati nell’autobiografia di Yoganandaji. Ne seguiremo i passi mentre studiava con il suo grande maestro e visitava i santi e i luoghi sacri dell’India del nord. Ogni luogo è unico per arte, cultura e soprattutto per le specilai vibrazioni spirituali. Cari Amici, il pellegrinaggio è una componente importante di tutte le tradizioni religiose. È un atto di consacrazione, che esprime il nostro desiderio di essere trasformati dalle vibrazioni purificanti di luoghi resi sacri da santi e devoti. È inoltre un atto di fede, mostra la nostra fiducia che Dio guiderà sicuramente i nostri passi fino alla fine del viaggio. Le parti salienti di questo pellegrinaggio includono la meditazione nella casa di Yogananda a Calcutta, la visita agli ashram di Sri Yukteswar a Serampore e a Puri, giornate sulle rive e nelle vicinanze del sacro Gange a Varanasi e Rishikesh, e visite al nuovo Ananda Sangha Ashram a New Delhi. Dal momento che questo pellegrinaggio è dedicato ai Maestri e alle pratiche del sentiero del Kriya Yoga, vi saranno incontri giornalieri con esercizi di ricarica, canti e meditazione, così come periodi di canti e meditazione in ogni santuario che visiteremo. Per questo motivo è necessario conoscere e praticare già queste tecniche. Con noi sarai molto più di un semplice turista o di un pellegrino: sarai parte della nostra famiglia spirituale, che include amici e affiliati dei centri nel mondo; godrai dell’amorevole amicizia dei parenti di Yoga e dei suoi discepoli indiani e dei santi e saggi di questa santa terra. Non vediamo l’ora di condividere con te questa esperienza gioiosa e trasformante! Con amore e benedizioni, Itinerario Calcutta Questo è il punto più intenso del pellegrinaggio, andremo diverse volte a visitare la casa della famiglia di Yogananda, dove egli ha trascorso i suoi primi anni di ricerca spirituale. Nella stanza per la meditazione nel piccolo attico, ha avuto visioni della Madre Divina e di Krishna e potremo meditare proprio in quel luogo. Il padre di Yogananda e Sri Yukteswar erano discepoli dello stesso maestro, e Sri Yukteswar visitava regolarmente questa casa per meditare con la famiglia. Prima della partenza di Yogananda per gli Stati Uniti, Babaji vi si recò per benedirlo e lo incontrò proprio sulla porta della sua stanza, che ora è diventata un tempio per la meditazione. Visiteremo Serampore, a circa 40 km da Calcutta, dove per circa dieci anni Yogananda ha fatto visita al suo guru quasi ogni giorno. Canteremo e mediteremo sotto l’albero di banyan dove Babaji e i suoi discepoli apparvero per benedire Sri Yukteswar, quando concluse il suo libro La scienza sacra. Mediteremo proprio nella stanza in cui queste due grandi anime si incontravano e dove spesso Yogananda ha dormito. Visiteremo il primo ashram di Sri Yukteswar, fondato a Serampore nel 1900 dal suo discepolo Sri Motilala Thakur e incontreremo i parenti di Yogananda che vivono in questa zona, i discendenti di suo fratello Ananta Lal Ghosh. Calcutta è anche la casa dell’opera di Madre Teresa, visiteremo la sua tomba e l’orfanotrofio. Visiteremo il famoso tempio dedicato a Kali a Dakinishwar, in cui nel XIX secolo Sri Ramakrishna Paramhansa, il grande santo del Bengala, visse e adorò la dea Kali; essa apparve anche a Yogananda e gli permise di convertire il cognato, un uomo molto scettico. Ci sarà tutto il tempo per acquistare vestiti indiani e doni. Ecco ciò che i pellegrini hanno detto di aver apprezzato di più di Calcutta: il desiderio più profondo del mio cuore è stato appagato: meditare nel “tempio dell’attico” • di Yogananda trovarmi nella casa di Yogananda, dove sono stati anche Sri Yukteswar, Vivekananda, • Anandamoyi Ma e altri santi • il tempio di Kali, dove la statua della Madre Divina ha preso vita per Yogananda • la camera da letto di Ramakrishna, dove ha trasmesso il suo potere a Vivekananda • la tomba di Madre Teresa e l’incontro con le suore Puri Puri è una delle quattro mete principali dell’induismo; lì si trova il famoso Jaganath Temple, dedicato a Krishna. È anche il luogo in cui Sri Yukteswar stabilì il suo ashram sull’Oceano Indiano, dove Yogananda trascorreva le sue vacanze estive. Il simpatico episodio del “furto del cavolfiore”, descritto in Autobiografia di uno Yogi, si svolse proprio qui. È qui che Yogananda fece visita a Sri Yukteswar nel 1935 ed è anche il luogo in lasciò il corpo nel cui la “tigre del bengala” 1936. Yogananda seppellì il suo amato guru nel terreno in quel luogo dell’ashram e fece costruire un mahasamadhi mandir dove giorno. potremo meditare ogni Ci sarà la possibilità di fare anche alcune escursioni per godere l'arte e l'architettura dell’Orissa e di visitare alcune opere caritatevoli che Ananda sostiene e aiuta da anni. Ecco ciò che i pellegrini hanno detto di aver apprezzato di più di Puri: • meditare nel luogo in cui Sri Yukteswar è stato sepolto sotto la sabbia • nuotare nell’Oceano Indiano • con mia sorpresa ho avuto la mia migliore meditazione nella stanza da letto, ora tempio, di Bhupendranath Sanyal, discepolo di Lahiri • comprare coloratissimi vestiti indiani e regali Varanasi Varanasi è benedetta dal sacro fiume Gange, lungo le cui rive si trovano più di 80 ghat, dove residenti e pellegrini si recano per le preghiere giornaliere. Tutti i più grandi santi dell’India, tra cui Shankaracharia, Buddha e Babaji hanno vissuto lì. Questo è il luogo in cui Yogananda ha incontrato per la prima volta il suo guru, Sri Yukteswar, e dove Lahiri Mahasaya è vissuto e ha insegnato il Kriya Yoga a migliaia di devoti. Il nostro hotel (Palace on Ganges) è proprio sul Gange, cosa che ci permetterà di meditare e camminare lungo i ghat con facilità. Visiteremo gli ashram di Lahiri Mahashaia, Ananda Moyee Ma, Trailanga Swami, Dasashvamedh Ghat, dove Babaji è apparso, e anche Sarnath, dove è nato il buddismo. Varanasi è anche nota per i suoi eleganti tessuti di seta e avremo tutto il tempo per visitare i suoi coloratissimi mercati. Ecco ciò che i pellegrini hanno detto di aver apprezzato di più di Varanasi: • questa è l’India vera: gioiosa, colorata, caotica, esotica • ho potuto sentire le benedizioni di Lahiri Mahasaya quando ho toccato i suoi sandali • le nostre meditazioni mattutine all’ashram di Anandamoyi Ma, proprio sul Gange • le gite in barca al tramonto e all’alba • percorrere i sentieri in cui Yogananda incontrava Sri Yukteswar • l’ho fatto: mi sono immerso nel sacro Gange! • camminare continuamente attorno allo stupa dove il Buddha fece il suo primo discorso • sete, scialli, sari: ho dimenticato tutti i miei soldi al mercato! Delhi Visita dell’ashram Ananda Sangha a Delhi, incontro con i residenti. Haridwar, la “Porta degli Dei” Questa città santa è la porta dei pellegrinaggi diretti verso le più alte vette dell’Himalaya; si trova sulla riva destra del Gange ai piedi delle montagne Shivalik. Nei tempi antichi era nota con il nome di Mayapuri ed è stata un luogo sacro di pellegrinaggio da tempi immemorabili. È anche uno dei quattro centri di pellegrinaggio in India dove, ogni dodici anni, si celebra il famoso Kumba Mela. Pranzeremo lungo le rive del Gange. Visiteremo la tomba di Ananda Moyee Ma e a Dheradun il mandir del suo mahasamadhi, dove la santa ha lasciato il corpo. Rishikesh Ai piedi dell’Himalaya, Rishikesh è benedetta dalla presenza di numerosi ashram, santi e sadhu, e da un’atmosfera sacra. Mediteremo lungo il Gange in vari ashram e grotte tra cui la potente Vashishta Guha, la cui intensa pace interiore ha attratto santi e saggi per più di 5000 anni. Visiteremo alcuni santi ancora in vita, tra cui Vanamali Devi, una saggia devota che vive in un pittoresco ashram sul Gange; incontreremo probabilmente Swami Gyanananda a Dheradun, gioioso kriya yogi da più di 50 anni. Mediteremo al Kutir di Swami Sivananda e sul ghat dove meditava per ore ogni mattina e visiteremo la sua tomba alla “Società per la vita divina”. Ci sarà del tempo libero per passeggiare, fare shopping e meditare da soli. Durante gli ultimi giorni del pellegrinaggio avremo più tempo per rilassarci, ricaricarci, nuotare nell’oceano e assorbire le intense esperienze vissute nei giorni precedenti. Ecco quello che i pellegrini dicono di aver apprezzato di più di Rishikesh: • meditare sul Gange al sorgere del sole, ascoltando le voci dei sadhu che recitano le loro preghiere • cantare con Vanamali Devi e ascoltare le sue sagge parole • i ponti oscillanti sul fiume, pieni di scimmie • il consulto con un astrologo che leggeva la mano • la grotta di Vashista: non credevo di poter sperimentare un silenzio così profondo • la nostra visita a Kriya yogi avanzat • il paradiso per chi vuole comprare spendendo poco. Volo di ritorno da Delhi, o continuazione del pellegrinaggio a Pune (vedi sotto). Programmi combinati con il pellegrinaggio Potete anche cominciare il vostro pellegrinaggio col nostro bellissimo … RITIRO AYURVEDA E YOGA IN KERALA Anche quest’anno la vacanza yoga di Ananda è in Kerala durante le due settimane che precedono il pellegrinaggio. Il programma include trattamenti ayurvedici e massaggi, oltre a yoga e meditazione: un modo ideale per prepararsi all’esperienza del pellegrinaggio. Le guide del soggiorno in Kerala saranno Arjuna Lucki, Bhajana, Triveni e Nandini. Tutti i pellegrini che si sono recati in passato prima in Kerala sono stati molto contenti di aver avuto prima il tempo di creare uno stacco dai ritmi della vita quotidiana, riposare, purificarsi e ringiovanire. Possibile estensione dopo il pellegrinaggio SANTI, ASHRAM E TEMPLI NELL’INDIA DEL SUD Il nostro pellegrinaggio comincia a Pune con un weekend internazionale con Swami Kriyananda nella nuova comunità Ananda. Poi seguiamo "sulle orme" di Yogananda, che visitò l’India del sud quando ritornò nel suo Paese nel 1935, e noi ne seguiremo il percorso. Nella sua Autobiografia di uno Yogi, nel capitolo intitolato “Idillio nell’India del Sud”, scrive: “L’India del Sud, ricca di reperti storici e archeologici, è una terra dal fascino certo e tuttavia indefinito”.
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nel dolce contrattare e osservare, nel quieto vivere dell’esistenza
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un mercato himalayano.
Il giorno successivo ci recheremo a Gangotri, le sorgenti del Gange, per ritornare
poi in se...