Ugo sei tu il Nudo rosa Eri lì sul tappeto. Al centro

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Ugo sei tu il Nudo rosa Eri lì sul tappeto. Al centro
Ugo sei tu il Nudo rosa
Eri lì sul tappeto. Al centro del tappeto con la pancia che si
allargava dappertutto intorno a te, al tuo viso piccolo e alle
tue zampe alla deriva in quell’alluvione di morbidezza.
Eri bellissimo. E non è davvero una questione di chili.
In questi momenti sei rilassato, non sei contratto e ti
concedi tutto lo spazio che puoi occupare con il tuo corpo.
Ecco come sei quando non hai paura.
Noi siamo di là in cucina e parliamo delle nostre cose, e
siamo innocui.
Ti guardo dalla porta socchiusa, lo so che troppa vicinanza
ti mette a disagio.
Sogno o son desta? Ugo tu stesso sei una visione.
Scompari e riappari. Ti espandi e ti rinchiudi, ti dilegui,
diventi evanescente, avvolgente, rarefatto …
Il tuo corpo appare.
Sei tu il principe delle apparizioni .
Non hai bisogno di abiti eppure ti trasformi continuamente:
sei cachemire e seta.
La tua fisicità è qualcosa che non si riesce a mettere a
fuoco.
Il tuo corpo sembra materia sognante come il corpo
dell’innamorato che può diventare tutto: rifugio,
morbidezza, prigione, solitudine, segreto, pazienza,
silenzio.
Il tuo corpo non ha bisogno di coprirsi,
perché è un corpo senza colpa.
Non offende, non ingiuria, non è blasfemo, non è
animalesco e soprattutto non conosce la volgarità.
Il tuo corpo non è carne che deve espiare.
E’ un corpo innocente, che non ha bisogno del perdono.
(da Cronache di un gatto perfezionista, Manni 2006)
L’immagine “Nudo rosa” 1998 è di Pina Nuzzo