temperatura nei locali di abitazione
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temperatura nei locali di abitazione
A proposito di condominio TEMPERATURA NEI LOCALI DI ABITAZIONE Un problema tecnico che riguarda l’impianto centralizzato di riscaldamento è costituito dalla temperatura nei locali di abitazione che è una delle questioni che più spesso si presentano durante la stagione invernale e che è di difficile soluzione con soddisfazione di tutti i condomini. Le lamentele più diffuse riguardano una temperatura all’interno dei locali giudicata troppo bassa, meno frequentemente si ravvisano lamentele per un eccesso di calore, e spesso queste lamentele giungono sino nelle aule dei tribunali. Peraltro per le temperature degli ambienti esistono ben precisi limiti di legge (art. 4, D.P.R. 12 agosto 1993, n. 412) che impongono di non superare i 20° C con una tolleranza di + 2° C; mentre il minimo che deve essere garantito invece è fissato in 18° C. Oltre a questo, numerosi provvedimenti legislativi stabiliscono per l’esercizio degli impianti una durata massima di attivazione giornaliera per periodi prefissati e differenziati per le varie zone climatiche in cui è stata suddivisa l’Italia; comunque è consentito il frazionamento dell’orario di funzionamento giornaliero in due o più sezioni purché siano comprese nella fascia oraria che va dalle ore 05.00 alle ore 23.00 di ciascun giorno e nessuna delibera assembleare può stabilire diversamente in merito. Se a seguito delle ripetute lamentele l’amministratore vorrà procedere ad effettuare delle verifiche sarà bene che si affidi ad un professionista termotecnico il quale valuterà attraverso una serie di esami e misure che si tratti di un’insufficienza termica oggettiva e non soggettiva in quanto magari legata alle condizioni e sensazioni personali e fisiche del residente trattandosi, magari, di un anziano. Il professionista dovrà poi essere liberi di accedere ai locali per effettuare le verifiche a sua discrezione e senza alcun preavviso, così da evitare eventuali volute alterazioni delle condizioni di normalità ambientale. Per effettuare le verifiche di temperatura il termotecnica deve attenersi alla norma tecnica UNI – CTI 5364 che riguarda le prescrizioni relative al collaudo degli impianti di riscaldamento e che può applicarsi anche alle misure occasionali di temperatura ed al D.P.R. n. 412/93. I parametri da prendere in considerazione principalmente sono i seguenti: 1) VALORE DELLA TEMPERATURA AMBIENTE: questa temperatura deve essere misurata per almeno 10 minuti ad ogni lettura al centro di ciascun singolo locale e all’altezza di m. 1.50 dal pavimento. 2) STRUMENTI DI MISURA: termometri di precisione con divisione minima al 1/10°C e con l’elemento sensibile schermato dall’influenza di ogni effetto radiante. 3) CONDIZIONI DELL’IMPIANTO: l’esercizio dell’impianto deve essere protratto in modo continuo, senza interruzioni, per almeno i due giorni antecedenti la misurazione della temperatura. 4) CONDIZIONI CLIMATICHE ESTERNE: le misure devono essere effettuate dopo avere verificato che per un adeguato numero di giorni precedenti alla misurazione stessa, la temperatura esterna non abbia subito variazioni di rilievo; la norma UNI – CTI sconsiglia di effettuare le misure quando la temperatura esterna sia piuttosto elevata. 5) CONDIZIONI DEGLI ELEMENTI RADIANTI: i caloriferi devono essere effettivamente in grado di emettere il calore prodotto nell’ambiente e quindi non solo non devono essere posizionati in una nicchia o racchiusi in un mobile oppure risultare coperti da tende pesanti, mensole, mobili di grandi dimensioni, copritermosifoni privi di aperture alla base ed alla sommità e di lamiera grigliata. 6) CONDIZIONI DEI LOCALI RISCALDATI: i locali nei quali si effettuano le misurazioni devono avere le porte e gli infissi principali (vetri e telaio) completamente chiusi e gli infissi secondari di oscuramento (tapparelle o persiane) aperti durante le ore di illuminazione naturale; inoltre la misurazione è opportuno effettuarla nelle prime ore del pomeriggio. Marco Lombardozzi (Studio Associato 3A)