Percorso di vite - Premio Letterario Santa Margherita
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Percorso di vite - Premio Letterario Santa Margherita
Percorso di vite L’appuntamento era alle 18:00 a Piazza Navona. L’aria fresca di marzo, a Francoise piaceva molto. A quell’ora, il sole tramontava, e Roma, hai suoi occhi, assumeva un aspetto magico. Tempo dietro, aveva lasciato a malincuore la sua adorata Parigi, ma quando aveva visto la città eterna, se n’era innamorata perdutamente, reputandola un eccellente sostituta. Quel che cercava, Roma gliel’aveva offerto. Un ottimo lavoro, una bellissima casa in centro, e tanti amici. L’amico che doveva incontrare quella sera, era un amico speciale. Un amico senza volto, un amico di ‘penna’, conosciuto così, per caso su internet. Era la prima volta. A lei gli appuntamenti al buio non piacevano, ma lui, con le sue parole l’aveva conquistata. Aveva scelto cosa indossare con cura. Voleva apparire sexy, ma non troppo, elegante ma non distante, misteriosa ma non enigmatica. Quindi, pantaloni stretti neri, decolté in tinta, cardigan medio lungo, bianco, con lo scollo a v, un filo di perle di mare. Piazza Navona certo, era grande, e quell’ora gremita di gente, ma la meravigliosa Fontana dei Fiumi del Bernini, non era così enorme. Una rosa rossa sul taschino della giacca di lui era il segno di riconoscimento. Le mano erano sudate. I pittori si offrivano per fargli un ritratto. Impossibile non notare i suoi scintillanti occhi azzurri e la folta chioma color carota. L’acqua della fontana scrosciava. Lui era lì. Affascinante. Jeans, camicia e giacca nera. Sexy ma non troppo, elegante ma non distante, misterioso ma non enigmatico. Gli andò incontro. Lui le baciò la mano. “Finalmente Francoise, sei come ti immaginavo.” Lei la ritrasse. Era ancora sudata. “Alessandro …” si era persa nei suoi profondi occhi verdi. Lì, vicino a quella meravigliosa fontana, aveva fatto apparecchiare un tavolo per la cena. Quindici rose rosse sulla sua sedia. Il cameriere portò un ottimo vino: Pinot Grigio Metodo Classico Santa Margherita, dal gusto frizzante ma elegante, accompagnato da due croccanti bruschette di pomodorini. La conversazione per l’emozione era ridotta al minimo. Finito l’aperitivo, Alessandro si alzò e la prese per mano. La condusse a piazza della Rotonda, dove il maestoso Pantheon era un imponente ‘padrone di casa’. Un altro tavolo apparecchiato vicino alla fontana. Sedici rose rosse sulla sua sedia. Il cameriere portò lo Chardonnay Impronta del Fondatore Vigneti delle Dolomiti I.G.T. . Vivace e brioso, con due gustosi piatti di gnocchi alla romana. Ognuno ascoltava l’altro che parlava di se. Di nuovo incrocio di mani, ora, piazza di Trevi. Le luci, rendevano la fontana ancora più immortale. Un tavolo apparecchiato sul lato sinistro di essa. Diciassette rose rosse sulla sua sedia. Saltimbocca alla romana e Merlot Selva Maggiore Lison Pramaggiore D.O.C. elegante e profondo. Battute e sorrisi. Finito, stesso copione. Mano nella mano, giunsero a Piazza di Spagna. Di fronte alla Fontana della Barcaccia, un tavolo apparecchiato, sulla sua sedia diciotto rose rosse. Crostata con ripieno di ricotta e Dulcedo Lison Pramaggiore D.O.C. , dolce, esotico. Complicità in ogni gesto. Abbracciati, si diressero verso in una piazza dove la veduta toglieva il fiato: Il Pincio. Poggiati sulla terrazza, vicino ad una colonna, diciannove rose rosse, su di esse adagiata una piccola scatolina piccola blu, vicino una bottiglia di Raboso Rosato "Onda" Veneto I.G.T. Il suo preferito, e lui lo sapeva. A completare il quadro, quella sera, dei magnifici fuochi d’artificio. Incanto e magia in poche parole: Destino di cuori, amore fatato. Il loro primo bacio, nell’anulare sinistro un magnifico solitario. VÜ|áà|Çt