Scuola - Istituto Comprensivo GB Cina

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Scuola - Istituto Comprensivo GB Cina
Anno I - Numero 1
Trimestre: Ottobre-Dicembre 2012
Inaugurazione Anno Scolastico 2012/2013
Editoriale
ari amici, vi presentiamo il giornalino redatto
C
dagli alunni di alcune classi della Scuola Seconda-
ria di I grado “Falcone e Borsellino” (Istituto Comprensivo “G.B.
di Campofelice
Cinà” di Campofelice
di Roccella e Lascari).
Quest’anno abbiamo deciso di pubblicare un
giornalino che parli non solo di noi “studenti” e
della nostra scuola, ma anche di argomenti di svariato interesse che possano catturare l’attenzione
dei “lettori”, ampliandone, tra l’altro, le conoscenze. L’idea è nata perché negli anni precedenti
sono stati realizzati diversi giornalini di classe e
di Istituto, per cui abbiamo voluto emulare l’esperienza di chi ci ha preceduto, senza pretese,
ma con la voglia di divertirci, e al tempo stesso
di imparare e di utilizzare consapevolmente un
mezzo di comunicazione quale la carta stampata. Quello che abbiamo realizzato è un progetto
semplice, ma allo stesso tempo originale; abbiamo quindi deciso di battezzare il nostro giornalino “IL PUNGIGLIONE”, con l’intento di “pungere” l’attenzione di voi lettori ovvero suscitare la
vostra curiosità attraverso i nostri articoli; nello
stesso tempo saremo aperti ad ogni vostro suggerimento per darvi sempre di più. Per potere
realizzare questo nostro progetto, abbiamo trovato degli “sponsor” che ci hanno consentito di
stampare il nostro giornalino a costo zero; quale modo migliore per fronteggiare la crisi economica che affligge il nostro Paese, continuando a promuovere noi stessi e la nostra Scuola?
Lisa Fatta, Marika Abbate - II A
Attenti a quei sei!
Intervista alle nuove
Responsabili di Plesso e
ai nuovi Prof.
Da quest’anno la Scuola Secondaria di I grado di Lascari conta due nuove Responsabili di
Plesso e cinque nuovi insegnanti. Scopriamo
insieme, come in un “confronto all’americana”
qualcosa sul loro conto!
(segue alle pagine 2 e 3)
Un Tuffo in palcoscenico
Giorno 25 ottobre, presso i locali della
Scuola secondaria di I grado “Falcone e
Borsellino” di Lascari, si è svolta la manifestazione inaugurale dell’anno scolastico
2012/2013, cui abbiamo partecipato proprio tutti, persino il Preside, coinvolto a
sorpresa. Tema di quest’anno: “Il valore e
l’importanza dell’istruzione”.
I nostri professori sono scesi in campo
recitando, con noi alunni, aforismi ispirati
al tema prescelto; abbiamo fatto di tutto:
c’è chi ha recitato, chi ha cantato e persino
ballato.
I docenti, nell’ambito di questa manifestazione, hanno scoperto in noi potenzialità
che spesso non riusciamo a mostrare dietro i banchi di scuola, e a loro volta hanno
dimostrato di sapere stare insieme a noi, al
di fuori dell’aula scolastica, condividendo
emozioni e ansie.
Abbiamo stupito tutti con la nostra “performance” e abbiamo regalato qualche
momento di riflessione e di spensieratezza a quanti hanno assistito alla nostra manifestazione.
E’ stata una giornata fantastica a cui hanno preso parte, oltre al Dirigente Scolastico, Prof. Giuseppe Simplicio, la Vice
Preside Ins. Anna Laurà, il Sindaco Giuseppe Abbate, il Vice Sindaco Aldo Arrigo,
l’Assessore alla Pubblica Istruzione Marilena Amoroso, la professoressa Cirivello,
collaboratrice dello staff, Mons. Rosario
Dispenza, Parroco di Lascari e i genitori di
noi alunni. Alla fine il Preside ha ribadito
che: “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è fare bene ciò che si fa”.
Federico Gugliuzza, Luca Palmeri, Vittoria Marsiglia - II A
La nostra scuola al Quirinale
Il 25 settembre, alla Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Scolastico
2012-2013 che ha avuto luogo a Roma, nel Cortile d’Onore del Palazzo
del Quirinale, tra i 3000 ragazzi
giunti da tutta Italia, c’eravamo
anche noi! Il nostro Istituto, era
presente, per il terzo anno consecutivo, con una delegazione
di sei alunne della sezione Secondaria di I grado di Campofelice di Roccella e di Lascari, che,
nello scorso anno scolastico, si
sono distinte nello studio, accompagnati dal Dirigente Scolastico, prof. Giuseppe Simplicio
e dalla prof.ssa Rossella Mogavero.
Da sinistra: la prof.ssa Mogavero, il Ministro
segue a pag. 4
dell’Interno Cancellieri e il Dirigente Scolastico Simplicio insieme ad alcune alunne della
nostra scuola.
Il Pungiglione
LE INTERVISTE
2
Attenti a quei sei!
Intervista alla nuova Responsabile di Plesso e ai nuovi Professori.
Rossella Mogavero
Piero Bianca
Lei è la nuova Responsabile di Plesso. È contenta
dell’incarico che le è stato affidato?
«Si. È un incarico faticoso,
però lo svolgo con piacere».
Come si trova in questa
scuola?
«Bene».
Responsabile di Plesso
Quando le hanno comunicato che avrebbe
ricoperto questo incarico, cosa ha provato?
«In verità ho provato un po’ di timore di non
essere all’altezza del ruolo che mi veniva affidato».
Pensa di poter agevolmente conciliare il suo
ruolo di fiduciaria con quello di insegnante?
«I due ruoli non sono in contraddizione e soprattutto cerco di svolgere tutte le attività di
fiduciaria al di là del mio orario scolastico».
Ad oggi ha incontrato difficoltà nell’assolvere a tale compito?
«Non particolarmente e comunque in questo
ruolo sono sostenuta anche dallo staff di Presidenza e dal Preside».
Intende dare vita ad iniziative particolari al
di là degli appuntamenti ormai considerati
“tradizionali”?
«Perchè no, il mio ruolo è quello di coordinare e sostenere anche le iniziative portate
avanti dagli altri colleghi».
Si definisca con tre aggettivi.
«Affidabile, paziente, riservata».
Arte e immagine
Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato
qualche difficoltà?
«No, assolutamente, le difficoltà le creo io
agli altri.».
Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto)
lasciare la scuola in cui insegnava prima?
«Mi è dispiaciuto solo per i ragazzi».
Potrebbe riassumere brevemente le prime
impressioni che ha ricavato dal suo nuovo
ambiente di lavoro?
«Mi è sembrato di trovarmi in una scuola!».
Qual è il suo metodo di insegnamento?
«Calci nel … molta pazienza e amore».
Qual è il suo passatempo preferito?
«Leggere, lavorare in campagna, manutenzioni».
Quando era uno studente che rapporto aveva con i suoi insegnanti?
«Fantastico!»
Qual era il suo profitto scolastico?
«Quando studiavo, fantastico; quando non
studiavo, mi bocciavano!».
Quali punizioni venivano messe in atto
quando lei frequentava la scuola?
«L’insegnante non ci rivolgeva più la parola;
per noi era tremendo».
Ha svolto altre attività lavorative prima di
insegnare?
«Si, tantissime. Ho suonato per tanti anni nei
villaggi, ho lavorato come stilista di moda e
altri lavori umili».
Da piccolo, si sarebbe mai immaginato di diventare, un giorno, insegnante?
«No, affatto».
Si definisca con tre aggettivi.
«Buono, brutto e cattivo».
Mimma Fina
Vice-Resp di Plesso Lettere
Come si trova in questa
scuola?
«Benissimo».
Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà?
«No, mi sono ambientata facilmente anche
perché tra i colleghi vi erano due insegnanti
che già conoscevo».
Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto)
lasciare la scuola in cui insegnava prima?
«Non mi è dispiaciuto lasciare la precedente
scuola, infatti il mio è stato un trasferimento
volontario».
Potrebbe riassumere brevemente le prime
impressioni che ha ricavato dal suo nuovo
ambiente di lavoro?
«Mi sembra tranquillo, sereno e anche stimolante. Lo scambio con i colleghi e con gli
alunni è positivo».
Qual è il suo metodo di insegnamento?
«E’ un metodo di insegnamento che cerca di
condurre l’alunno al ragionamento e alla problematizazzione. Cerco di non lasciare nulla a
caso e di essere quanto più “scientifica” nel
mio procedere».
Qual è il suo passatempo preferito?
«Spostare i mobili di casa e il giardinaggio».
Quando era una studentessa che rapporto
aveva con i suoi insegnanti?
«Ai miei tempi, il rapporto con i docenti era
distaccato, però posso giudicarlo positivo:
non ho mai avuto problemi».
Qual era il suo profitto scolastico?
«Ottimo».
Quali punizioni venivano messe in atto
quando frequentava la scuola?
«Non ricordo punizioni particolari, ma gli insegnanti agivano con rigidità estrema e con
toni a volte offensivi».
Ha svolto Altre attività lavorative prima di
insegnare?
«No».
Da piccola si sarebbe mai immaginata di diventare, un giorno insegnante?
«No, non ci pensavo. Non avevo un’idea precisa di quello che avrei fatto da grande».
Si definisca con tre aggettivi.
«Generosa, affettuosa, meticolosa».
Il Pungiglione
LE INTERVISTE
3
Piero Lio
Laura Tumminello
Giuseppe Restivo
Come si trova in questa
scuola?
«Mi trovo bene, ho trovato ragazzi educati e ben
disposti alle attività motorie».
Come si trova in questa
scuola?
«Benissimo».
Come si trova in questa
scuola?
«A Lascari mi trovo benissimo! Anzi sono contentissimo!».
Educazione Fisica
Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà?
«No, nessuna difficoltà».
Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto)
lasciare la scuola in cui insegnava prima?
«Mi è dispiaciuto un po’».
Potrebbe riassumere brevemente le prime
impressioni che ha ricavato dal suo nuovo
ambiente di lavoro.
«Mi sembra un ambiente tranquillo e sereno».
Qual è il suo metodo di insegnamento?
«Il mio metodo di insegnamento è collettivo
e se è necessario effettuo interventi individualizzati».
Qual è il suo passatempo preferito?
«I miei passatempi preferiti sono il tennis e
la caccia».
Quando era uno studente che rapporto aveva con i suoi insegnanti?
«Buono».
Qual era il suo profitto scolastico?
«Alle superiori andavo benino; come universitario ero uno studente eccellente!».
Quali punizioni venivano messe in atto
quando lei frequentava la scuola?
«Si faceva rapporto; si dava molta importanza al comportamento».
Ha svolto altre attività lavorative prima di
insegnare?
«No».
Da piccolo si sarebbe mai immaginato di diventare, un giorno, insegnante?
«È stata un’idea che ho cominciato ad avere
alle superiori».
Si definisca con tre aggettivi.
«Sincero, impulsivo, cordiale».
Francese
Le è stato facile ambientarsi oppure ha incontrato qualche difficoltà?
«No, nessuna».
Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto)
lasciare la scuola in cui insegnava prima?
«Mi è dispiaciuto un po’, perché avevo instaurato un buon rapporto con i colleghi e
gli alunni».
Potrebbe riassumere brevemente le prime
impressioni che ha ricavato dal suo nuovo
ambiente di lavoro?
«Mi sono sentita subito a mio agio perchè
ho trovato un ambiente favoloso: ragazzi
educati, colleghi disponibili, il dirigente scolastico affettuoso; pertanto spero di lavorare
in maniera serena dando il massimo di me
stessa».
Qual è il suo metodo di insegnamento?
«Porgermi nei confronti dei miei alunni
come compagna di viaggio».
Qual è il suo passatempo preferito?
«Ascoltare musica soprattutto quella classica».
Quando era una studentessa, che rapporto
aveva con i suoi insegnanti?
«Un buon rapporto».
Qual era il suo profitto scolastico?
«Ottimo, tranne in educazione fisica!».
Quali punizioni venivano messe in atto
quando lei frequentava la scuola?
«Come adesso».
Da piccola si sarebbe mai immaginata di diventare, un giorno, insegnante?
«Si, mi è sempre piaciuto; era la mia aspirazione».
Si definisca con tre aggettivi.
«Seria, comprensiva e affidabile».
Francese
Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà?
«No, assolutamente! Conoscevo già i colleghi di Lascari».
Potrebbe riassumere brevemente le prime
impressioni che ha ricavato dal suo nuovo
ambiente di lavoro?
«Entrando in classe ho trovato ragazzini molto studiosi e attenti e anche desiderosi di
imparare».
Qual è il suo metodo di insegnamento?
«Il mio metodo di insegnamento è basato
sul coinvolgimento dei ragazzi, trasmettendo
loro serenità».
Qual è il suo passatempo preferito?
«Viaggiare, ma non posso farlo sempre.
Viaggio anche leggendo e documentandomi
su Internet».
Quando era uno studente, che rapporto
aveva con i suoi compagni?
«Avevo con loro un rapporto sereno, certo
non avevo con i miei insegnanti il rapporto
che oggi si riesce ad instaurare tra alunni
e docenti, però per i nostri tempi, andava
bene così».
Qual era il suo profitto scolastico?
«Buono per quanto riguarda alcune materie,
ottimo per altre».
Quali punizioni venivano messe in atto
quando lei frequentava la scuola?
«Spesso ci privavano di oggetti destinati ad
uso scolastico cui tenevamo molto e che
portavamo in classe con noi; per esempio,
un giorno, per punirmi di essere stato particolarmente chiacchierone, il mio insegnante
mi ha privato di una scatola di colori cui tenevo parecchio».
Ha svolto altre attività lavorative prima di
insegnare?
«Si, ho svolto lavori manuali pesanti, ma dignitosi».
Da piccolo si sarebbe mai immaginato di diventare, un giorno, insegnante?
«Si, già da piccolo avevo le idee molto chiare».
Si definisca con 3 aggettivi.
«Paziente, disponibile, simpatico».
a cura di Martina Cirincione, Michelle Ilardo - II A
Il Pungiglione
CRONACA
4
La nostra scuola al Quirinale
Veronica Schittino III B, Noemi Forte II B, Rita Miriam Ferru I A
Il 25 settembre, alla Cerimonia di Inaugurazione dell’AnNel corso della manifestazione, oltre alle emozionanti
no Scolastico 2012-2013 che ha avuto luogo a Roma,
esibizioni di artisti quali Vecchioni, Cocciante, Annalinel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, tra i 3000
sa Minetti, Noemi, alcuni alunni di diverse scuole italiaragazzi giunti da tutta
ne si sono cimentati in
Italia, c’eravamo anspettacoli, balli, canzoni
che noi!
che avevano come filo
Il nostro Istituto, era
conduttore il tema della
presente, per il terlegalità, scelto per mazo anno consecutivo,
nifestazione.
con una delegazione
La cornice del cortile del
di sei alunne della seQuirinale trasformato in
zione Secondaria di I
un suggestivo tricolore
grado di Campofelice
di ragazzi che indossavadi Roccella e di Lascano magliette verdi, bianri, che, nello scorso
che e rosse ha regalato
anno scolastico, si
emozioni forti sia a chi
sono distinte nello
ha seguito la cerimonia
studio, accompagnati
in televisione, condotta
dal Dirigente Scolada Fabrizio Frizzi in diretstico, prof. Giuseppe
ta su Rai 1, sia soprattutSimplicio e dalla prof.
to a chi vi ha partecipato
ssa Rossella Mogavedirettamente.
ro, Responsabile di
Una delle nostre compaPlesso della Scuola
gne al ritorno da Roma,
Secondaria di Primo
ancora con un pizzico
Da sinistra: la prof.ssa Rossella Mogavero, il Ministro dell’Interno Anna Maria
Grado (Lascari).
d’incredulità, sintetizza
Cancellieri e il Dirigente Scolastico Giuseppe Simplicio.
Numerose le personacosì l’emozione provata:
lità del mondo dello
«Era come se stessi guarspettacolo, dello sport, della cultura e della politica
dando la TV, ma mi rendevo conto che io in quel posto
presenti alla cerimonia, nel corso della quale il Presic’ero davvero»!
dente Napolitano e il Ministro dell’Istruzione, dell’UniCi auguriamo che questa esperienza possa ripetersi e siaversità e della Ricerca, Profumo, hanno rivolto il loro
mo certi che la nostra scuola continuerà certamente ad
messaggio augurale agli studenti, agli insegnanti e alle
impegnarsi in percorsi di legalità, necessari per formare i
famiglie.
veri cittadini del domani.
Natale sui fusi orari
L’angolo della poesia
Marika Abbate, Lisa Fatta - II A
Prof. Piero Bianca
Giorno 23 dicembre 2012, nei locali della Scuola Secondaria di I grado “Falcone e Borsellino” di Lascari, si è svolta
una manifestazione ispirata al tema del Natale. Per l’occasione è stato allestito un “recital” ambientato in una redazione giornalistica dove ci si interroga sui contenuti da
proporre nel “mega-servizio” sulla Festa più bella dell’anno. Alla fine l’idea è quella di collegarsi con i propri inviati in numerose parti del mondo per raccogliere in diretta
testimonianze sul modo in cui, in Paesi vicini e lontani, in
guerra o in pace, si vive il Natale, anche
alla luce di diverse e antiche tradizioni.
Ampio spazio dunque, a canti e recite di poesie, tipici dei Paesi visitati
virtualmente.
La manifestazione ha avuto come
“pubblico” oltre ai genitori, anche
il nostro Dirigente Scolastico e le
autorità locali.
Dal Molo
I miei occhi hanno guardato il cielo stanotte,
non ho atteso barche che porgessero la cima all’attracco.
Ho sussurrato alle muse della speranza
Fa che sia tra le mie braccia
Prima che l’ultima stella si nasconda ai diafani
Cristalli dell’alba.
Ho visto lampare che di questa notte getteranno via i silenzi
Stringendoti forte
Ho bucato reti!
La luce ti accarezza
E l’ultima paura
Sostiene ondeggiando l’ultima.
Il Pungiglione
CULTURA
5
Scuola: nostra croce e delizia
L’evoluzione della scuola dall’età minoica a quella moderna
Lisa Fatta, Gaia Ilardo, Vittoria Marsiglia - II A
Il termine “scuola” deriva dalla parola latina “schola”.
Fin dal 1700-1400 a.C., in età minoica o micenea, ci sono
prove dell’esistenza di una scuola per funzionari. Presso i Greci, in età classica, i
principali ordinamenti scolastici sono quelli di Sparta e
di Atene. Nella Grecia antica la scuola è più che altro
una comunità di filosofi che
vivono insieme condividendo per l’appunto il pensiero
filosofico. Ricordiamo che
la filosofia nasce in Grecia.
La prima scuola pubblica a
Roma viene aperta verso la
metà del III secolo a.C. L’ antico costume romano affida
l’istruzione alla madre nella
prima infanzia e in seguito al
padre, il quale deve trasmettere ai figli i valori religiosi, sociali e civili. Terminati gli
studi elementari, comincia sotto il “grammaticus”, l’insegnamento medio. Il percorso di studio in età romana (su
cui si baserà quello medievale) è pressappoco questo:
Elementare: si impara a leggere, scrivere e far di conto.
Medio: si approfondisce
lo studio della lingua latina e si impara quella
greca; si studiano la letteratura di queste due
lingue e le prime nozioni
di storia, geografia, fisica
e astronomia.
Superiore: si studia eloquenza: l’arte di costruire discorsi per gli usi più
vari. Per far questo occorre conoscere il diritto,
la storia dell’eloquenza,
la filosofia.
Una novità rispetto al mondo antico è che chiunque può
accedere all’istruzione elementare. Già nell’alto Medio Evo, infatti, in tutti o quasi i monasteri, esiste una
scuola, così come nelle città esistono, di norma, scuole
diocesane e spesso anche parrocchiali. Grande impulso
alla diffusione della scuola quale strumento per combattere l’analfabetismo, viene dato da Carlo Magno.
Egli, eccellente guerriero,
diviene, dopo la morte
del padre, il sovrano di
un vasto impero. Poiché
all’interno dell’impero la
Chiesa mantiene un ruolo
importante, si rende necessario che i religiosi siano all’altezza di svolgere
il loro compito: quello di
spiegare correttamente i testi religiosi ai fedeli e di celebrare degnamenti le cerimonie religiose. Servono inoltre
uomini in grado di leggere e di scrivere, che sappiano portare velocemente messaggi in tutto l’impero. Anche i vassalli dell’imperatore e tutti gli altri funzionari del governo
devono essere all’altezza delle nuove importanti cariche
a loro conferite e devono dunque ricevere un’adeguata
istruzione. Vengono così create numerose scuole, dove si
privilegiano, in particolare, la medicina e la matematica.
Nel 1400 crescono le scuole cittadine dei mercanti e si
sviluppa la nuova cultura
umanistica. In epoca rinascimentale il sistema scolastico delle città italiane
è rappresentato da scuole
ecclesiastiche, per la formazione del clero e scuole
laiche, private e comunali,
per i laici. Dopo un primo
livello elementare comune,
vi sono due indirizzi scolastici: le scuole d’abaco e le
scuole di grammatica. Non
tutti i ragazzi che imparano
a leggere e a scrivere, però, vanno ancora a scuola dopo
i dieci anni di età. Una novità del ‘500 è la diffusione di
scuole comunali gratuite. Il primo intervento dei religiosi nel settore dell’istruzione dei laici, risale alla fine del
‘400, quando vengono fondate scuole di dottrina cristiana, che funzionano solo la domenica e gli altri giorni festivi, il cui scopo principale è l’insegnamento del catechismo
ai ragazzi del popolo. Poiché insieme al catechismo vi si
insegna anche a leggere e scrivere, esse contribuiscono
alla alfabetizzazione della popolazione. Importanza ben
maggiore hanno le scuole istituite, nell’ambito della Riforma cattolica, dai gesuiti e da altri ordini religiosi. Anche nel ‘600 i religiosi assumono un ruolo predominante
nella scuola italiana, che tale rimane fino alla seconda
metà del ‘700. Con la
Rivoluzione Francese
si afferma una nuova concezione della
scuola, che trova la
sua formulazione più
chiara e completa:
l’istruzione
primaria è concepita come
pubblica, obbligatoria e gratuita: tutti i
cittadini, sia maschi che femmine, devono accedervi. La
scuola deve essere laica, basata da una parte sulla trasmissione di capacità professionali utili e dall’altra sulla
formazione civile. L’800 vede, nella maggior parte dei
paesi occidentali, un graduale cambiamento della scuola
rispetto a quella del passato poichè vengono individuate
due tipologie di scuole elementari: le scuole per ricchi
preparatorie agli studi superiori e le scuole con avviamento professionale.
Il Pungiglione
EMERGENZA AMBIENTE
6
LA FOTO
LASCARI - 11 dicembre 2012.
Una lunga distesa di mele a mare. Si è
presentata così stamattina la spiaggia
compresa tra Campofelice e Lascari. Con
molta probabilità si tratta della frutta
che si trovava nei Tir che erano imbarcati
sul traghetto “Euro Cargo Cagliari” della
compagnia Grimaldi e sono finiti in mare
mentre la nave, proveniente da Livorno
era a circa sette miglia dal porto di Palermo. L’incidente è stato causato dal mare
grosso e dalle forti raffiche di vento, che
soffiavano ad oltre quaranta nodi. Un’onda anomala avrebbe fatto inclinare il cargo che ha perso in mare parte del carico,
senza causare fortunatamente altri danni.
La Biodiversità è a rischio
Rosario Cesare, Antonino Modera, Lorenzo Moscato, Gionatan Ollà, Samuele Zito - III B
In questa prima parte dell’anno scolastico, abbiamo trattato in classe vari argomenti relativi all’ambiente. Il nostro gruppo ha scelto
di approfondire il seguente tema: “ la biodiversità è a rischio”. Abbiamo approfondito ricercando vari materiali interessanti sui fattori
che sconvolgono gli ecosistemi della Terra e appunto mettono a rischio la biodiversità di cui anche noi facciamo parte.
Per biodiversità s’intende l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli
ecosistemi ad esse correlati. Essa contiene tutta la variabilità biologica: di geni,
specie, habitat, ecosistemi,
pure noi facciamo parte
della biodiversità.
Che cosa mette a rischio la Biodiversità?
La biodiversìtà è gravemente minacciata. Negli ultimi 150 anni, con
l’avvento della seconda rivoluzione industriale e l’aumento della
produzione in serie e delle stesse fabbriche, il tasso di CO2 è salito a
dismisura provocando la conseguenza più grave: il surriscaldamento globale.
Che cosa provoca il surriscaldamento globale e qual è l’impatto
con la biodiversità?
Il surriscaldamento globale provoca ovviamente l’innalzamento
della temperatura in tutto il mondo ed è causato dall’effetto serra. A poco a poco esso distrugge l’atmosfera terrestre. In un primo
momento, l’idea di avere estati più lunghe per andare in spiaggia
spesso e dover vestire meno pesante potrà sembrarti fantastica!
Purtroppo però ci sono anche dei lati negativi: ad esempio, a causa
del riscaldamento del clima, i ghiacciai al Polo nord si sciolgono e
tutto il clima mondiale va sotto sopra. Hai notato che ci sono più
spesso tempeste, alluvioni, siccità e ondate di calore? Questo cambiamento climatico non sta solo mettendo in pericolo il futuro del
nostro pianeta e dell’uomo, ma anche quello di migliaia di specie di
piante ed animali in tutta la Terra.
Come hanno origine questi cambiamenti climatici? Attualmente quasi tutta l’energia di cui abbiamo bisogno proviene dalle cosiddette
fonti energetiche fossili. Tra queste, le più impiegate sono il petrolio,
il carbone e il gas metano. Bruciando, questi combustibili producono
il gas CO2 ed è proprio questo gas che, in elevata concentrazione, distrugge l’atmosfera terrestre. L’ambiente che risente di più di questo
gravissimo problema è il Circolo Polare Artico e Antartico.
Ghiacciai in pericolo in tutto il
mondo
Si prevede che alla fine di questo
secolo scomparirà la metà dei
ghiacciai e forse di più, se il surriscaldamento climatico aumenterà. I ricercatori del Laboratorio
Nazionale Nord Occidentale del
Pacifico (PNNL), che fa capo al
ministero dell’energia degli Stati
Uniti, prevedono che nel 2100
i ghiacciai riusciranno a mantenersi solo in alta quota e a seconda
della latitudine. Per esempio, l’Alaska perderà il 36% dei ghiacciai, in
Scandinavia ne spariranno il 44%, mentre sulle Alpi circa il 40% dei
ghiacciai fonderà definitivamente. Per quanto riguarda il Nord America, il 57% dei ghiacciai sopravvivrà al 2100, mentre sulle Ande si
conserverà solo il 45% dei ghiacciai. Analogo destino si profila per
l’Himalaya. A godere di pessima salute sarà anche la calotta polare
artica. Secondo le previsioni più pessimistiche, nel 2100 si scioglierà
completamente durante l’estate; secondo gli ottimisti, si scioglierà
solo al 90%. Lo scioglimento della calotta avrà anche delle ripercussioni politiche, perché i geologi ritengono che nella roccia sottostante
l’oceano Artico si trovino il 25% delle risorse di petrolio e di gas non
ancora scoperti. Un problema che io e il mio gruppo crediamo sia di
primaria importanza è, tra le tante conseguenze, il rischio-estinzione
Il Pungiglione
EMERGENZA AMBIENTE
di diverse specie viventi nell’Artico.
L’orso polare è in via d’estinzione
L’orso polare è tra i più grandi carnivori terrestri del mondo, tuttavia il suo nome latino “ursus maritimus” ricorda che trascorre
la maggior parte della vita dentro e intorno all’acqua. L’orso polare è un nuotatore
provetto e può raggiungere una velocità di
10 km/h usando le zampe anteriori come
remi mentre quelle posteriori fungono da
timone. L’habitat preferito dell’orso polare
è il ghiaccio, quel ghiaccio che copre i mari
artici per la maggior parte dell’anno. È qui
che l’orso polare caccia e si riproduce.
L’habitat dell’orso polare. Si stima che esistano circa 20-25 mila orsi polari in tutto il
mondo di cui il 60% solo in Canada. Sono
state rilevate tracce fino al Polo Nord, ma gli scienziati ritengono
che pochi orsi si spingano oltre gli 82° di latitudine nord. Gli orsi
polari sono diffusi in tutto l’Artico circumpolare, Stati Uniti, Canada, Russia, Groenlandia e sulle isole artiche della Norvegia, su
banchise, lungo o vicino le coste e sulle isole. Condividono questo
habitat con le popolazioni indigene e animali quali le foche degli
anelli, le volpi artiche, i narvali, le balene beluga e milioni di uccelli
migratori.
L’orso polare ha bisogno delle banchise per sopravvivere.Il Mar
Glaciale Artico offre poco cibo per il nutrimento di questa specie.
Gli orsi polari trascorrono gran parte del tempo vicino o sui margini delle banchise. È qui che hanno maggiori possibilità di trovare
cibo. Durante l’estate, man mano che il bordo meridionale della
7
calotta glaciale artica si scioglie, alcuni orsi seguono il ghiaccio che
si ritira verso nord, per rimanere vicini alle foche e alle altre prede.
Altri orsi trascorrono invece le loro estati a terra, alimentandosi con
il grasso corporeo accumulato durante le fruttuose cacce primaverili
e invernali.
Con gli effetti del riscaldamente globale,
le banchise si riducono. Durante l’autunno, quando il ghiaccio ritorna, gli orsi abbandonano la terraferma per riprendere
la loro vita sulle banchise. Il livello sempre
crescente della concentrazione dei gas effetto serra nell’atmosfera, sta causando
l’aumento delle temperature in tutto il globo. Di conseguenza, le banchise dell’Artico
si stanno sciogliendo prematuramente,
formandosi sempre più tardi ogni anno che
passa. Gli orsi polari hanno quindi meno tempo a disposizione per
procacciarsi il cibo. Mentre il loro habitat si riduce, gli individui che
vivono ai margini meridionali dell’Artico (specialmente nella zona di
Hudson Bay, Canada) si trovano ad affrontare una grave minaccia alla
loro sopravvivenza.
La causa primaria di tutti questi problemi è l’uomo. Dobbiamo cercare, quindi, di limitare le emissioni di CO2 nell’aria. Con la diminuzione
della CO2 possiamo evitare la rovina della Terra e l’estinzione di diverse specie viventi fra i quali l’orso bianco. Il genere umano è proprio
sicuro di poter perseverare su questa strada e di condurre alla distruzione il proprio pianeta nel quale vive e prospera da milioni di anni?
Forse vuole intraprendere una strada di non ritorno chiamata “fine
del mondo”?
La risorsa acqua e il risparmio idrico
Martina Tornabene, Elena Tornabene, Martina Butera, Crizia Siragusa, Vincenzo Siragusa - III B
Noi alunni della III B abbiamo deciso
d i l avo ra re , n e l l e o re d i i ta l i a n o, p e r
il giornalino della scuola. In classe
a b b i a m o t rattato a l c u n e te m at i c h e
re l at i ve a l l ’a m b i e nte e q u i n d i i l n o st ro g r u p p o h a d e c i s o d i s c r i ve re u n
a r t i co l o p ro p r i o s u u n o d e g l i a rgo m e nt i t rattat i : l a “ r i s o rs a a c q u a e i l
r i s p a r m i o i d r i co ”, a l l o s co p o d i s e n s i b i l i z za re i l etto r i a d u n u s o a p p ro p r i ato d e l l ’a c q u a .
L’a c q u a è u n b e n e p rez i o s o p e r t u tt i g l i e s s e r i v i ve nt i m a n o i u o m i n i ,
s e n za a c co rge rc e n e , st i a m o r i d u c e n d o i n m o d o s p ro p o s i tato q u e sta r i s o rs a . U n a
d e l l e ta nte ca u se della riduzione
d e l l ’a c q u a
dolce
disponibile è lo
s c i o g l i m e nto
dei
g h i a c c i a i a ca u s a
del
s u r r i s ca l d a m e nto d e l g l o b o,
a l t re ca u s e s o n o :
1)
I n q u i n a m e nto
i n d u st r i a l e : q u o t i d i a n a m e nte ve n go n o s ca r i cate s o sta n ze i n q u i n a nt i
i n q u a nt i tà e l evate
d a p a r te d e l l e i n d u st r i e , p rovo ca n d o d a n n i a l l ’ i nte ro e co s i ste m a a c q u at i co . S i ev i d e n z i a n o, t ra
l e m a g g i o r i re s p o n s a b i l i d e l l ’ i n q u i n a m e nto i d r i co, l e i n d u st r i e
c h i m i c h e . I n o l t re , i n d u st r i e q u a l i
ca r t i e re , s e g h e r i e e ca s e i f i c i l i b e ra n o re s i d u i i n g ra d o d i favo r i re l ’a c c re s c i m e nto d i m u ffe e
b atte r i .
2 ) I n q u i n a m e nto u r b a n o : fa r i fe r i m e nto a l l e a c q u e c h e d e r i va n o
d a g l i s ca r i c h i d i a b i ta z i o n i , u ff i c i e a l t re st r u tt u re c h e , s e n o n
ve n go n o s o tto p o ste a t ratta m e n -
t i d i d e p u ra z i o n e , a n d ra n n o
a d i n c i d e re s u l l ’ i n q u i n a m e nto
i d r i co . È stato p r i n c i p a l m e nte
l ’a u m e nto d e l l a p o p o l a z i o n e
a re n d e re g rave i l p ro b l e m a
d e i r i f i u t i e d e g l i s ca r i c h i d i
fo g n a , i n q u a nto s p e s s o e s s i
ve n go n o i n s e r i t i n e l l e a c q u e
p e r v i a d i retta , s e n za a l c u n
t ratta m e nto d i d e p u ra z i o n e .
F u l a R i vo l u z i o n e I n d u st r i a l e a d ete r m i n a re l ’ i n i z i o d i u n
p ro c e s s o c h e n o n h a f i n e e
l ’u r b a n i z za z i o n e h a a c c e nt u a to l ’a u m e nto d i o g n i t i p o d i
Il Pungiglione
EMERGENZA AMBIENTE
i n q u i n a m e nto . Tu tt ’o g g i , i nfatt i ,
n e l l e g ra n d i m e ga l o p o l i fo r m ate s i
i n s e g u i to a q u e sto p ro c e s s o, n o n
e s i ste a n co ra u n
a d e g u ato s i ste m a
d i s m a l t i m e nto d e i
r i f i u t i e s i ge n e ra ,
co s ì , u n a m m a s s o
d i r i f i u t i va r i ( m e ta l l i ,
p l a st i c h e ,
ca r te e s o sta n ze
o rga n i c h e )
non
s m a l t i b i l i e co nta m i n ato r i d e l l e fa l d e a c q u i fe re .
3 ) I n q u i n a m e nto a g r i co l o : d e r i va
d a l l ’u t i l i z zo d i fe r t i l i z za nt i e p e st i c i d i i n q u a nt i tà n o tevo l i , e i n o l t re
d a l l o s p a n d e rs i d i l i q u a m i p rove n i e nt i d a g l i a l l eva m e nt i . Q u e ste
s o sta n ze p o s s o n o a r r i va re a l l e fa l d e a c q u i fe re s o tte r ra n e e e a i f i u m i
p e r d i l ava m e nto d e i te r re n i .
4 ) I n q u i n a m e nto n at u ra l e : è u n a
fo nte d i i n q u i n a m e nto q u a s i i r r i l eva nte . P rovo cata d a eve nt i atm o sfe r i c i e sta g i o n a l i , a l l u v i o n i e
f ra n e .
5 ) I n q u i n a m e nto d a i d ro ca r b u r i :
è ca u s ato s o p ratt u tto d a l p et ro l i o c h e f u o r i e s c e d a l l e p et ro l i e re ,
d a n n e g g i ate o n a u f ra gate , o c h e
è p re s e nte n e g l i s ca r i c h i d e l l e
a c q u e u s ate p e r
l ava re l e c i ste r n e
p et ro l i fe re .
C i re n d i a m o co n to c h e l a s i t u a z i o n e è d i ve nta ta i n s o ste n i b i l e .
D o b b i a m o a g i re
s u b i to, p r i m a c h e
s i a t ro p p o ta rd i !
Dobbiamo impara re a r i s p etta re
l ’a c q u a , co s ì ta nto m i n a c c i ata e
o r m a i t ro p p o p rez i o s a , co n d e i
p i c co l i ge st i q u o t i d i a n i , c h e vo g l i a m o i n d i ca r v i e d i nv i ta r v i a
r i s p etta re :
- C o nt ro l l a re l ’ i m p i a nto
e l e t u b at u re . U n a p i c co l a p e rd i ta d ’a c q u a s i
t ra d u c e n e l te m p o i n
u n g ra n d e e i n u t i l e
s p re co . L e p e rd i te e l e
i nf i l t ra z i o n i d ’a c q u a ,
o l t re c h e u n o s p re co,
p o s s o n o ca u s a re d a n n i
agli edifici.
- L ava rs i i d e nt i co n u n b i c c h i e re . Q u a n d o c i s i l ava i d e n -
Chi ben smaltisce è a metà dell’opera
Calabrese Andrea, De Luca Andrea, Giardina Chiara, Mazzola Rosamaria, Zara Sebastiano - III A
Nel mese di ottobre, nella nostra
scuola “Falcone e Borsellino” di Lascari, si è tenuto un incontro con
gli esperti di Legambiente, che ci hanno spiegato le cause
dell’inquinamento
globale. Ci hanno
spiegato l’importanza di vivere in
un ambiente sano e
pulito poichè, se continueremo a
maltrattare il nostro pianeta, ci avvieremo verso il disastro ambientale.
Il pianeta in cui viviamo è per noi fonte di vita e soprattutto nell’ultimo secolo,
la “salute” della Terra
è stata seriamente
minacciata da uno
sfruttamento scriteriato delle risorse naturali e da uno scorretto smaltimento dei
rifiuti. Gli esperti intervenuti hanno sottolineato che le fonti
energetiche sono in
grado, appunto, di liberare energia
in forme utilizzabili e si distinguono in fonti primarie
e fonti secondarie. Le
fonti primarie si trovano direttamente in
natura, mentre le
fonti secondarie
vengono ricavate
dalle prime attraverso processi di
trasformazione. A
tal proposito anche un
corretto smaltimento dell’olio vegetale usato potrebbe consentire la
sua riutilizzazione quale combustibile. Così facendo,
otterremmo un duplice risultato: un
maggiore rispetto
dell’ambiente
e
un impiego intelligente delle risorse
del nostro pianeta. La salvaguardia dell’ambiente
equivale alla salvaguardia del nostro pianeta.
8
t i , l e m a n i o s i fa l a d o c c i a , è co n s i g l i a b i l e te n e re a p e r to i l r u b i n etto
s o l ta nto p e r i l te m p o n e c e s s a r i o a
b a g n a rs i e s c i a c q u a rs i . L a s c i a r s co rre re l ’a c q u a m e nt re c i s i i n s a p o n a l e
m a n i o c i s i l ava i d e nt i è u n i n u t i l e
s p re co .
- R a d e rs i l a b a r b a a l ava b o c h i u s o .
D u ra nte l a ra s at u ra r i e m p i re i l l a ve l l o d ’a c q u a i nve c e d i fa r l a s co r re re d a l r u b i n etto . S c i a c q u a re i l ra s o i o n e l l ’a c q u a d e l l ave l l o . Pe r p u l i re
i l v i s o d a i re s i d u i d e l l a s c h i u m a d a
b a r b a , s a rà s u ff i c i e nte a p r i re i l r u b i n etto a l l a f i n e .
- P refe r i re l a d o c c i a a l b a g n o .
Fa re l a d o c c i a p e r m ette d i r i s p a rm i a re s u i l i t r i d ’a c q u a co n s u m at i .
A l co nt ra r i o, r i e m p i re l a va s ca d a
b a g n o i m p l i ca u n m a g g i o re u t i l i z zo i d r i co .
- R i d u tto r i d i f l u s s o . I r i d u tto r i d i f l u s s o d e l l ’a c q u a
r i d u co n o l a p o r tata d e l
r u b i n etto . C o nt r i b u i s co n o
a r i d u r re i l f l u s s o d ’a c q u a
d a l 3 0 % a l 5 0 % a i u ta n d o
a d ev i ta re g l i s p re c h i . I l
m i n o re f l u s s o d ’a c q u a , a d
e s e m p i o p e r fa re u n a d o c c i a ,
co n s e nte i n d i retta m e nte d i r i d u r re
i l co n s u m o d i e n e rg i a n e c e s s a r i a p e r
r i s ca l d a r l a . I r i d u tto r i d i f l u s s o s o n o
re go l a b i l i a s e co n d a d e l l e e s i ge n ze .
- R i d u r re i l f l u s s o d e l l o s c i a c q u o n e .
Re go l a re i l ga l l e g g i a nte d e l l o s c i a c q u o n e d e l wate r co m p at i b i l m e nte
a l l a ca p a c i tà m i n o re d ’a c q u a . S e p o s s i b i l e , i n sta l l a re u n s i ste m a a d o p p i o s c i a c q u o n e p e r u t i l i z za re i l getto
e co n o m i co .
- L ava re l e stov i g l i e co n l a b a c i n e l l a . N o n l ava re l e stov i g l i e s o tto l ’a c q u a co r re nte . R i e m p i re l a b a c i n e l l a
p e r i n s a p o n a re i p i att i e l e stov i g l i e . A p r i re i l r u b i n etto s o l ta nto p e r
sciacquarle.
- L ava re f r u tta e ve rd u ra i n u n a b a c i n e l l a . L ava re l a ve rd u ra i n u n a b a c i n e l l a d ’a c q u a . Ev i ta re d i u t i l i z za re
i l getto d e l r u b i n etto a p e r to . L’a c q u a
d e l l a b a c i n e l l a p u ò e s s e re , i nf i n e ,
r i u t i l i z zata p e r i n n aff i a re l e p i a nte ,
co s ì co m e l ’a c q u a d i co tt u ra d e l l e
ve rd u re , o p p o r t u n a m e nte raff re d d a ta .
- R a c co g l i e re l ’a c q u a p i ova n a . Pe r i l
g i a rd i n a g g i o e p e r l ava re l ’a u to m o b i l e p u o i r i d u r re i co n s u m i d o m e st i c i
d e l l a m età .
C i a u g u r i a m o c h e q u e sto a r t i co l o
a b b i a fo r n i to a vo i l etto r i q u a l c h e
s p u nto d i r i f l e s s i o n e e q u a l c h e i d e a
p e r s p re ca re i l m e n o p o s s i b i l e l ’a c q u a . S e n o n i n i z i a m o a fa re q u a l co s a ,
i l m o n d o f u t u ro n o n s a rà i l p a ra d i s o
c h e a b b i a m o co n o s c i u to n o i !
Il Pungiglione
LE NOSTRE PASSIONI
9
Vita in scuderia
Mattia Maniscalco, Jeremia Saia, Salvatore Pinzone - II A
I cavalli e i pony, nella maggior parte dei casi,
vivono in scuderia. Le scuderie possono essere di svariate tipologie: le più funzionali consistono in un capannone coperto dotato di un
corridoio centrale con i box disposti sui due
lati lunghi e con due portelloni sui lati corti per
consentire agli animali di entrare e uscire.
In questo modo il box del cavallo resta isolato
da caldo e freddo. Anche una buona illuminazione e un’efficace areazione sono importanti,
quindi ci dovrebbero essere aperture o finestre molto grandi.
Tutti gli attrezzi per pulire la scuderia (scope,
carriole, ecc...) devono essere riposti insieme,
così come i mangimi e il fieno. All’interno della scuderia devono esserci dei punti dove poter
fissare le corde per tenere i cavalli legati all’esterno del box quando devono essere spazzolati, ferrati, visitati.
Ci devono anche essere uno o più punti d’acqua
per sciacquarli o per altre necessità. La corrente elettrica servirà poi, oltre che di notte, anche per far funzionare, all’occorenza, strumenti
Alcuni strumenti: spazzolone, striglia gommata, curasnet,
striglia, ammorbidente per crini, pettine
veterinari, tosatrici, ecc...
Vivere in una scuderia non è naturale per il cavallo, che dovrebbe trascorrere fuori dal box il
maggior tempo possibile, magari alternando la
permanenza nel box a qualche ora di “paddock”
(il recinto collocato all’esterno). Il cavallo è un
animale abitudinario; è importante, quindi, che
le sue giornate trascorrano il più possibile secondo una “routine” ben precisa, così l’animale
saprà cosa aspettarsi e questo farà bene al suo
equilibrio psico-fisico.
La parte più importante di una scuderia è il box,
la “camera da letto” del cavallo.
I box sono di solito tutti in legno perchè è un
materiale che isola dal caldo e dal freddo e fa sì
che il pavimento non sia scivoloso.
Le dimensioni devono essere adeguate per permettere al cavallo di sdraiarsi comodamente:
le misure standard sono di 4,3 metri per 3,6
metri per un cavallo e 3,6 metri per 3 metri per
un pony. Di solito il box è chiuso su tre lati, ma
la parte posteriore deve potersi aprire completamente per consentire al cavallo di affacciarsi per vedere altri cavalli e distrarsi.
In questa foto Sheila è docile, ma non lasciatevi ingannare perchè quando è al
pascolo sa anche scatenarsi!
Il box inoltre deve essere luminoso e arieggiato e non avere al
suo interno punte metalliche o di legno con le quali l’animale potrebbe ferirsi. La lettiera (ovvero il piano d’appoggio del cavallo)
deve essere pulita e può contenere paglia, trucioli, carta o altri
materiali assorbenti ed è importante cambiarla spesso. Alla normale pulizia quotidiana della lettiera, ogni tanto va associato il
completo svuotamento del box, che può così essere igienizzato a
dovere. Nel box deve esserci, naturalmente, la mangiatoia per
i mangimi, mentre il fieno viene di solito messo sul pavimento:
ricorda che in natura il cavallo mangia da terra, quindi è questo il posto migliore dove mettere il cibo! Inoltre non deve mai
mancare l’acqua fresca: l’ideale è usare i beverini automatici,
altrimenti qualcuno dovrà occuparsi di rinfornirla spesso dal momento che il cavallo può arrivare a bere oltre cinquanta litri di
acqua al giorno!
In questo momento Sheila si sta lasciando pettinare la criniera.
LE NOSTRE PASSIONI
Il Pungiglione
10
Il cavallo
Il cavallo
è
un mammifero che può essere
di grossa e piccola taglia. Appartiene al gene-
re equino.
Studi archeologici rivelano una domesticazione più
tarda rispetto ad altri animali, all’incirca verso il V millennio
a.C.
nelle steppe orientali dell’Asia, mentre
in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C. Si
suppone che la domesticazione sia avvenuta a partire
da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche: il tarpan, che venne utilizzato come animale da tiro, da sella
e recentemente, come animale d’affezione. È in grado
di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente
allo stato brado.
Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, la
struttura del cavallo si presta particolarmente alla vita
in spazi aperti come le praterie. In particolare, ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato
digerente adatto all’alimentazione con erbe dure integrate da modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici. Nelle stalle si danno fieno (ricavato dalla
sulla) e mangimi vari.
I cavalli si dividono in base alla corporatura e in base
al temperamento (a sangue freddo, mezzo sangue e i
cosiddetti puro sangue).
La razza più conosciuta è lo Shire: forte, resistente, docile. Molto
precoce, può essere messo al lavoro già a tre anni.
Mantello: il colore più diffuso è il morello (nero) ma ci sono anche
baio e grigio. Gli stalloni non possono essere sauri e roani, quest’ultimo colore è invece ammesso per femmine e castroni (senza genitali).
Sono presenti in quasi tutti gli esemplari di questa razza grandi balzane e una lista larga. Dal ginocchio scendono dei lunghi e abbondanti
ciuffi di pelo.
Altezza al garrese (il dorso) e peso: l’altezza si aggira fra gli 1,651,80 metri ma si è arrivati anche ai 2,20 metri col “cavallo di Sampson”, che detiene tuttora il guinness dei primati come cavallo più alto
di tutti i tempi.
I più importanti cavalli purosangue sono: arabo berbero e akhal-teke.
Altra razza molto importante è l’Andaluso, chiamato anche cavallo
spagnolo perche proviene dall’Andalusia, da non confondere però
con la “Pura Razza spagnola”. Direttamente derivato dall’arabo e dal
berbero, è stato un grande colonizzatore giacché fu portato in ogni
parte del mondo dai conquistadores spagnoli, ed in particolar modo
nelle Americhe, dove ha come discendenti il criollo, il Paso Peruviano, i mustang e via via dopo incroci vari il Quarter Horse, l’Appaloosa,
il Paint horse, usati soprattutto nella monta americana.
Mattia Maniscalco, Jeremia Saia, Salvatore Pinzone - II A
Facebook: “Odi et amo”
Federico Gugliuzza - II A
Facebook è uno dei più noti social network attualmente esistenti. È
nato nel 2004 grazie al genio di Mark Zuckerberg (giovane studente
dell’università Americana di Harvard). Successivamente diffuso anche
in altre scuole e università, è stato poi aperto a tutto il resto del mondo.
L’utente che decide di utilizzarlo, ha l’obbligo di registrarsi al sito inserendo la propria e-mail, seguita da una password d’accesso; dopo la registrazione, si crea un profilo
personale che viene periodicamente aggiornato con foto
e richieste di amicizia.
In Italia Facebook ha avuto talmente tanto successo da
essere utilizzato da 21 milioni di persone, cifra che, tradotta in percentuale, rappresenterebbe il 35% della popolazione Italiana.
L’impiego di questo social network presenta aspetti negativi e positivi:
tra i pregi di Facebook c’è senza dubbio quello di consentire agli utenti
di tenersi in contatto con amici e parenti lontani fisicamente e
di renderli partecipi della propria quotidianità in modo semplice e gratuito. Un altro aspetto da non sottovalutare è che
l’utilizzo di questo social network consente anche di ritrovare
persone di cui non abbiamo più notizie. Uno dei
fattori negativi che contraddistingue i fruitori di
Facebook è che molti di essi credono che le amicizie virtuali possano sostituire la nostra vita sociale,
ma tale aspetto non è di certo il più grave, infatti
a volte, questo potente mezzo di comunicazione
di massa viene usato da malintenzionati o pedofili per adescare vittime ignare che non pensano
di dialogare con qualcuno che possa far loro del
male.
Facebook è uno strumento odiato ed amato al tempo stesso,
occorre quindi essere scrupolosi e intelligenti nel suo utilizzo.
Lo sport
Lascari vs Campofelice di Roccella
Giuseppe Francesco Cascio, Jeremia Saia - II A
Giorno 7 novembre 2012, presso
il campo “Martino Ilardo” di
Lascari, si è svolta la partita
tra la squadra del Lascari
e quella di Campofelice di
Roccella. Per la squadra del
Lascari e soprattutto per i
nuovi membri, appartenenti
alla categoria degli esordienti,
è stata la prima partita della stagione.
Allenati dai mister Carmelo Schittino e Michele Polizzotto, i giocatori
hanno voluto mettersi alla prova
misurandosi con squadre di altri
paesi del comprensorio madonita. Il primo tempo, abbastanza
sofferto, è finito con un risultato
accettabile, cioè col punteggio di 2 a
4, ma la squadra locale ha incominciato a soffrire nel secondo tempo,
perchè i giocatori, oltre a essere
stanchi, hanno dimostrato di essere
poco coordinati, per cui la partita si è
conclusa con il risultato di 3 a 8. C’è
ancora molto lavoro da fare. Ragazzi,
ci raccomandiamo a voi: non vi arrendete!!!
RUBRICHE VARIE
Il Pungiglione
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Il Pungioroscopo
a cura di Martina Cirincione, Lisa Fatta, Gaia Ilardo, Michelle Ilardo, Vittoria Marsiglia, Roberta Natoli - II A
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Magnifico Periodo per
gli scorpioni: il vostro
pungiglione colpirà i prof
e di certo i bei voti arriveranno numerosi!
Concentratevi
nello
studio, impegnatevi e
avrete grandi soddisfazioni, ma soprattutto
non arrendetevi prima
di avere scoccato le vostre frecce!
Capricorno
Acquario
Pesci
Amici arieti, questo periodo sarà pieno di alti e
bassi, ma voi non dovete
arrendervi, andate sempre avanti e non fatevi
intimorire da nessuno,
specialmente dai vostri
avversari: “i prof”.
Periodo da incubo per
voi amici del cancro,
quindi stringete i denti
e cercate di affrontarli
al meglio. Tra le note dei
prof e delusioni in amore, vi metterete le mani
nei capelli!
Bilanciate la mente!
Trovate il giusto equilibrio tra studio e amici:
troppe distrazioni vi potrebbero condurre alla
bocciatura!
Sarete ”in cima alla montagna”. Bellissime interrogazioni, ottimi voti
e straordinarie novità,
quindi drizzate le antenne e cogliete le occasioni
favorevoli che vi si presenteranno!
Attenzione al mantello
rosso! Stavolta non vi
trarrà in inganno! Cogliete le occasioni per
dimostrare quello che
valete, quindi non lasciatevi intimorire dai prof e
cercate di agguantare i
bei voti!
Cari
amici
leoni,
quest’anno la musica
cambia! Un bel ruggito e
avrete tutto e tutti dalla
vostra parte, ma attenti!
Lo studio richiederà particolare impegno.
Attenti! Il vostro acquario è vuoto;riempitelo
con pesciolini intelligenti e sicuramente nella
prossima interrogazione
il bel voto sarà assicurato!!
Hei! In questo periodo il vostro segno sarà
particolarmente intraprendente: riuscirete in
imprese inimmaginabili,
come quelle di riuscire a
farvi mandare in bagno
almeno quattro volte in
una mattinata!
Non vi fate distrarre da
altro… pensate a studiare (interrogazioni a sorpresa in vista!)
Non nuotate a vuoto!
Cercate la concentrazione e approfittatene!
Prendete le occasioni
per la pinna!
Per riderci su...
«Pierino, dove vivevano gli antichi Galli?».
«Negli antichi pollai!».
«Pierino, quanto fa 48+48??»
«Quarantasedici!»
Interrogazione di storia: «Qual è il motto di
Attila?». «Unno per tutti, tutti per Unno!».
a cura di Daniele Fiduccia - II A
La maestra: «Pierino, dimmi due pronomi».
Pierino: «Chi? Io?».
La maestra interroga Pierino in Storia: «Cosa
divenne Carlo Alberto quando mori’ suo padre?».
«Orfano!».
Il Pungiglione
Scuola Secondaria di I Grado
“Falcone e Borsellino” (Istituto
Comprensivo “G.B. Cinà”, di
Campofelice e Lascari).
Via Kennedy, 5
Contrada S. Caterina
90010 Lascari (PA)
Tel. 0921 427195
Fax 0921 424474
E-mail: [email protected]
Sito: www.gbcina.gov.it
Caporedattore: Marika Abbate
Vice capo redattore: Lisa Fatta
Illustrazioni: Marika Abbate, Gloria Alascia, Vincenzo Cirincione, Giancarlo Città,
Valentina Lassandro, Francesco Tocco
Foto: Marika Abbate, Giuseppe Cascio,
Daniele Fiduccia, Valentina Lassandro,
Vittoria Marsiglia, Roberta Natoli, Salvatore Pinzone
Segretario di Redazione: Federico Gugliuzza
LA REDAZIONE
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