archivio della famiglia falzacappa - Società Tarquiniese Arte e Storia
Transcript
archivio della famiglia falzacappa - Società Tarquiniese Arte e Storia
1 ARCHIVIO DELLA FAMIGLIA FALZACAPPA SOCIETA’ TARQUINIENSE D’ARTE E STORIA Introduzione, ordinamento e inventariazione: dott.ssa Maria Idria Gurgo Direzione e coordinamento dei lavori: dott.ssa Paola Cagiano e dott.ssa Elvira Gerardi L’inventario è stato redatto nel 2001 2 INTRODUZIONE 3 LA FAMIGLIA FALZACAPPA Arma: d’azzurro al leone rampante d’oro sormontato da un lambello in tre pezzi e tre gigli d’argento. Tra le famiglie nobili di Corneto, oggi Tarquinia, una delle più ragguardevoli è quella dei conti Falzacappa, le cui prime notizie si hanno nel 1422 (ma la famiglia deve essere molto più antica) con Angelo, consigliere del terziere di Castelnuovo nella stessa città di Tarquinia. La famiglia godette delle più importanti onorificenze della città e di nobiltà in vari luoghi. Nel 1436 le venne concessa la nobiltà romana; nel 1631 entrò a far parte del Nobile Consiglio di Corneto; nel 1736 ottenne patenti di nobiltà dall’elettore di Baviera; nel 1748 venne ascritta alla nobiltà di Montepulciano; nel 1772 le fu riconosciuta la nobiltà di Acquapendente; nel 1803 ebbe la nobiltà di Osimo, Cingoli e Spoleto e nel 1804 quella di Foligno. I membri della famiglia Falzacappa rivestirono importanti cariche e furono personaggi di spicco non solo in ambito locale, ma nell’intero Stato pontificio. Serafino (n.1706) fu ufficiale presso l’Elettore palatino e poi nelle galere pontificie, capitano, vice castellano e tenente colonnello del forte Urbano ed in Ferrara; Ruggero (1709-1763) fu cavaliere della chiave d’oro presso l’Elettore palatino e tenente colonnello della Guardia del corpo; Casimiro (1714-1760) fu anch’egli cavaliere della chiave d’oro presso l’Elettore palatino e tenente colonnello del reggimento Bader; Nicola (n. 1712) fu primo capitano di sbarco delle galere pontificie e delle galere del Re cattolico in Spagna, governatore nelle isole di Majorca e capitano del Porto di Cartagena; Leonardo (1710-1807) fu gonfaloniere di Corneto e incaricato dal principe della Soprintendenza dell’annona. Il personaggio di maggiore spicco della famiglia fu senz’altro Giovanni Francesco, nato a Corneto il 7 aprile 1767, il quale percorse rapidamente la carriera ecclesiastica, dopo aver studiato prima nel Seminario di Frascati e poi presso l’Archiginnasio romano giurisprudenza. Pio VI lo delegò a presiedere l’opera creata dalla Santa Sede per i sacerdoti francesi emigrati nello Stato della Chiesa e nel 1798 lo nominò abbreviatore di parco maggiore. Pio VII lo onorò come canonico della Basilica vaticana, uditore civile del Tribunale della Reverenda Camera Apostolica e segretario della Sacra Congregazione del Buon Governo. Rifiutatosi di prestare giuramento a Napoleone fu deportato insieme con il fratello, canonico Giovanni Vincenzo (1757-1836), prima a 4 Piacenza, poi ad Alessandria e dopo ancora in Corsica, Infine fu relegato nell’isola di Capraia dove rimase fino al 1813. Nel 1814 tornò a Roma e Pio VII lo nominò segretario della Congregazione del Concilio (1817) e arcivescovo in partibus ad Atene (1819). Nel Concistoro del 10 marzo 1823 fu creato cardinale dell’Ordine dei preti e vescovo di Ancona e Numana con il titolo dei Ss. Nereo ed Achilleo, cambiato da Leone XII il 24 maggio 1824 con quello di Santa Maria in Trastevere. Quest’ultimo Pontefice lo nominò prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura di Giustizia. Il 5 luglio 1830 il Papa lo elevò a vescovo suburbicario di Albano. Nel 1837 divenne presidente del Censo e il 22 novembre 1839 Gregorio XVI gli conferì la sede suburbicaria di Porto, S. Rufina e Civitavecchia. Morì l’8 novembre 1840 e fu sepolto nella chiesa della SS. Concezione dei Cappuccini nel sepolcro di famiglia. L’ARCHIVIO L’Archivio Falzacappa, riconosciuto il 4 gennaio 1983 dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio di notevole interesse storico ai sensi dell’art. 36 del D.p.r. 30 settembre 1963 n.1409, si compone tra registri, volumi e fascicoli di 510 unità archivistiche. Esso è attualmente di proprietà della Società Tarquiniense di Arte e Storia, che lo ha recuperato e sottratto alla distruzione, insieme agli archivi Benedetti, Quaglia, Bruschi e Falgari. Il riordinamento e l’informatizzazione dell’Archivio sono stati agevolati dalla presenza di un inventario di recente compilazione (1986) estremamente analitico e di inventari ottocenteschi, rintracciati nel corso del lavoro. Poiché solo poche carte recavano a tergo indicazioni delle segnature archivistiche antiche, si era nell’impossibilità di restituirle al loro posto originario, anche perché parte della documentazione descritta nei precedenti inventari non è più presente in archivio. Per quanto riguarda l’ultimo inventario, questo descriveva i singoli atti che costituivano dei fascicoli, apparentemente non originali, ordinati parte con un criterio cronologico e parte con un criterio puramente estetico. La tentazione primaria sarebbe stata quella di procedere ad una completa rischedatura dell’Archivio con l’intento di rintracciare i legami originari tra i documenti, ma nel corso del lavoro ci si è resi conto che sarebbe stato rischioso avventurarsi in un riordino così radicale. Considerazioni di ordine pratico hanno, pertanto consigliato di rispettare alcune scelte operate nella precedente sistemazione dell’archivio, cercando di 5 riorganizzare nel miglior modo possibile le carte nella convinzione che il fine più importante sia mettere lo studioso nella condizione di poter trovare ciò che cerca. La documentazione è stata ordinata cercando di ricostruire delle serie organiche laddove ciò si è reso possibile o di aggregare documenti per tipo o per appartenenza ad un certo argomento, sotto un titolo comune, quando non è stato possibile adottare un criterio diverso. Nell’ambito di ciascuna delle serie i documenti sono ordinati secondo un criterio cronologico basato sulla data iniziale, tranne alcune eccezioni (segnalate in nota), in cui non sono state rispettate le scadenze temporali, per non separare atti evidentemente legati tra loro (si vedano, ad esempio, i volumi delle “servitù di pascolo”). Il contenuto dell’archivio consiste soprattutto in atti notarili in originale o in copia, testamenti ed inventari di beni, istituzioni dotali, atti giudiziari, carteggio e atti di carattere contabile. La maggior parte della documentazione è, senza dubbio, costituita dagli istrumenti, che nella maggior parte dei casi recano a tergo un breve regesto e che testimoniano gli interessi giuridico- patrimoniali dei Falzacappa, così come la serie degli “Atti relativi alla famiglia e ai suoi possedimenti”, che racchiude materiale eterogeneo. Importante anche ai fini dello studio della storia della famiglia la serie dei “Capitoli matrimoniali”, che rivela i legami di parentela tra i Falzacappa e le altre famiglie nobili cornetane come gli Avvolta (nel 1717 Francesco sposa Doralice Avvolta, nel 1795 viene celebrato il matrimonio tra Luca ed Elena Avvolta ed infine Pietro sposerà in prime nozze Vittoria Avvolta), i Bruschi (nel 1781 vengono celebrate le nozze tra Ascanio e Agnese Bruschi e nel 1800 quelle tra Anna e Agapito Bruschi), i Querciola (nel 1784 Domenica sposa Luigi Querciola e nel 1779 Ranieri sposa Margherita Querciola), ecc.. Notevole anche la serie che offre un’ampia documentazione sul tema dell’affrancazione dei terreni dalle servitù di pascolo, così come quella degli “Atti catastali” per le informazioni sulle proprietà dei Falzacappa e per la ricchezza grafica pregevole anche da un punto di vista estetico. Nell’Archivio Falzacappa sono confluiti, inoltre, atti di pertinenza comunale la cui presenza in Archivio è giustificata tanto dalla rilevanza sociale della famiglia quanto dalle cariche pubbliche ricoperte da alcuni membri della famiglia sia nell’ambito cornetano sia presso la Delegazione apostolica di Civitavecchia sia presso lo Stato pontificio. 6 E’ stata poi creata una “Miscellanea” per quegli atti prodotti da soggetti diversi dalla famiglia Falzacappa e per quella documentazione, che per la sua frammentarietà non è sembrata riconducibile a nessuna delle serie in cui si articola l’inventario. Di estremo interesse e fonte preziosa per chi voglia intraprendere uno studio sulla storia di Corneto e sui più illustri esponenti dell’aristocrazia cornetana sono le Croniche di Corneto del prelato Muzio Polidori, che si riferiscono agli anni dal 1202 al 1520, così come le Memorie di Corneto raccolte a cura di Casimiro o di Pietro Falzacappa. Copie di queste ultime vennero lasciate dal conte Pietro Falzacappa in dono alla Biblioteca Casanatense di Roma, come annotato nel 1873 dall’allora Prefetto della biblioteca Pio Tommaso Masetti nei registri d’ingresso (nell’inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Casanatense è registrato ai numeri 3237-3251 sotto il nome Falzacappa Casimiro, Memorie storiche di Corneto, sec. XIX). I Diari di viaggio, che coprono un arco di tempo dal 1839 al 1864, raccolgono ogni giorno in maniera minuziosa e particolareggiata impressioni ed esperienze e offrono uno spaccato della vita quotidiana dell’epoca. Concludono l’inventario libri a stampa e manoscritti di vario argomento ed autore, che, anche se con criteri non propriamente scientifici, sono entrati a far parte dell’Archivio. Le indicazioni riportate nell’inventario sono nell’ordine: segnatura archivistica, estremi cronologici, descrizione dell’unità archivistica e note. Ciascuna delle serie archivistiche (raggruppamento di documenti con caratteristiche omogenee) di cui si compone l’Archivio è ordinata secondo un ordine logico e individuata, oltre che da una “F” che sta per Falzacappa, da un numero (es. 3 = Testamenti, inventari di eredità e divisione di patrimoni). La notazione relativa alla serie è seguita da una barra dopo la quale vi è un altro numero arabo che indica il posto occupato dall’unità archivistica all’interno della serie (le unità archivistiche, si è detto, sono disposte nell’ambito della serie di appartenenza in sequenza cronologica). Quando la serie si articola in sottoserie questa viene indicata da una lettera minuscola che viene posta nella notazione dopo il numero della serie ( ad es. la serie degli istrumenti si articola nella sottoserie dei registri che viene indicata con la lettera “a” e in quella dei fascicoli che viene indicata con la lettera “b”). Tutto il materiale documentario è stato numerato a “serie aperte” cioè, all’interno di ogni serie il numero ricorda dei fascicoli riparte da 1 (la numerazione dei fascicoli è dunque progressiva nell’ambito della serie e non nell’intero Archivio). 7 E’ stata inoltre messa a punto una tavola di raffronto tra le vecchie e le nuove segnature che consente a chi ha già utilizzato il materiale documentario di ritrovare le unità archivistiche. Si ricorda, in ultimo, che la collocazione della documentazione negli scaffali, risponde alla logica dell’inventario e non a fattori esterni come dimensioni, volume e forma della stessa. Bibliografia - BERTINI FRASSONI, La nobiltà nello Stato Pontificio, pp. 332-337, Collegio Araldico, Roma - CROLLALANZA, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, vol. I, p. 389, Pisa, 1886 - MORONI, Dizionario di erudizione storica ed ecclesiastica, XXIII, pp. 21-22 - SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. III, p. 76, Milano, 1930 - Dizionario biografico degli italiani, vol. 44, pp.504-507, Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma, 1994 - Dizionario ecclesiastico, vol. I, p. 1058, UTET, Torino, 1953 - Enciclopedia cattolica, vol. 5, coll. 975-976, Città del Vaticano, 1950 8 INDICE 9 Introduzione pag. 1 Inventario pag. 7 Inventari dell’Archivio Falzacappa pag. 8 Istrumenti pag. 9 Testamenti, inventari di eredità, divisioni di patrimoni pag. 25 Capitoli matrimoniali e doti pag. 29 Atti giudiziari pag. 32 Servitù dei pascoli pag. 38 Carteggio pag. 44 Atti relativi alla famiglia e ai suoi possedimenti pag. 51 Atti catastali pag. 57 Scritture contabili pag. 59 Amministrazione delle saline di Corneto pag. 66 Amministrazione del Convento di Valverde pag. 67 Amministrazione della Confraternita di San Giuseppe pag. 68 Atti della comunità di Corneto pag. 69 Bandi, editti, notificazioni, decreti pag. 73 Notizie storiche pag. 75 Diari e ricordi di viaggi pag. 85 Composizioni poetiche e letterarie pag. 87 Miscellanea pag. 88 Libri a stampa e manoscritti pag. 94 Tavola di raffronto pag. 98 Indice pag.117