Pena di morte, la Tunisia svolta

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Pena di morte, la Tunisia svolta
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Pena di morte, la Tunisia svolta
Inviato da Vita
giovedì 04 agosto 2011
Ultimo aggiornamento domenica 07 agosto 2011
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Sono state almeno 5.837 le
esecuzioni capitali eseguite nel 2010, aumentate rispetto alle 5.741
del 2009 e delle almeno 5.735 del 2008. Un aumento, spiega il
Rapporto 2011 di Nessuno tocchi Caino curato da Elisabetta Zamparutti
e presentato oggi a Roma, dovuto all'impressionante escalation delle
esecuzioni in Iran che sono passate da 402 del 2009 ad almeno 546 del
2010. Malgrado l'incremento del numero delle
esecuzioni, Nessuno tocchi Caino ha registrato comunque una
evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte, tanto che
ad oggi i paesi sono scesi a 42 i paesi mantenitori della pena
capitale (erano 45 del 2009). Nel 2010 sono stati 22 i paesi che
hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali.
L’Asia continua ad
essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di
morte nel mondo, considerando che solo in Cina le esecuzioni sono
state circa 5.000, anche se continuano a diminuire e siano state
avviate riforme in proposito. Al secondo posto della lista nera
l'Iran con 546 esecuzioni, un aumento spaventoso rispetto gli anni
precedenti: nel 2009 erano state calcolate 402 esecuzioni.
La speranza nel mondo
arabo
Le novità più
interessanti arrivano dal mondo arabo, cui il Rapporto 2011 dedica
molta attenzione. La fine del mito dell'invincibilità di dittatori
al potere da decenni, evidenzia l'organizzazione, può sfociare in
riforme in senso umanitario e democratico come già dimostrano fatti
che segnano una soluzione di continuità rispetto a sistemi e
pratiche del passato sulla pena di morte. Non a caso oggi, a
presentare il Rapporto, c’era anche Taïeb Baccouche, Ministro
dell'Educazione e Portavoce del Governo tunisino di transizione.
In Marocco, la nuova
Costituzione approvata con il referendum popolare del 1° luglio
scorso, per la prima volta, sancisce il diritto alla vita come
diritto fondamentale. In Tunisia il governo ad interim di unità
nazionale ha ratificato lo Statuto di Roma sulla istituzione della
Corte Penale Internazionale (24 giugno 2011) e annunciato la ratifica
anche dei due protocolli addizionali al Patto Internazionale sui
Diritti Civili e Politici, tra cui quello relativo all'abolizione
della pena di morte. Ma il banco di prova forse decisivo di un vero
cambio di regime nei Paesi arabi è costituito dall'Egitto, il Paese
che all'Onu è stato sempre in prima linea nel contrasto alla
Risoluzione pro moratoria. Se il governo egiziano ad interim saprà
garantire ai massimi responsabili del vecchio regime, a partire dallo
stesso ex Presidente Hosni Mubarak, i diritti fondamentali della
persona, ivi incluso un processo equo e trasparente che escluda la
condanna a morte, ciò sarà la prova più evidente di una soluzione
di continuità rispetto al passato.
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Fuoritempo
Il progetto
Proprio sulla scia dei
cambiamenti in atto nel mondo arabo, Nessuno tocchi Caino lancia un
progetto che vedrà impegnata l'organizzazione nei prossimi due anni,
in 17 Paesi del Nord Africa, del Medio Oriente, dell'Est e del
Sud-Est asiatico dove negli anni più recenti si sono registrati
eventi politici, riforme legislative o altri fatti positivi che
possono condurre all'abolizione o quantomeno alla limitazione
nell'uso della pena di morte, al rafforzamento di moratorie di fatto
e a commutazioni collettive di pene capitali.
Da un lato Nessuno tocchi
Caino punta alla sensibilizzazione della popolazione. Lo farà
attraverso due seminari di formazione, organizzati in collaborazione
con Oliviero Toscani ed il Segretariato Sociale della Rai, che si
rivolgeranno agli operatori locali e regionali dell'informazione e
della comunicazione, per dare loro strumenti e conoscenze di base,
esempi e tecniche di comunicazione sociale perchè siano poi loro a
realizzare, a partire dai diversi e particolari contesti, campagne di
informazione sulla realtà della pena di morte e campagne di
sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle ragioni
dell'abolizione. Un seminario, rivolto ai Paesi del Nord Africa e del
Medio Oriente, si terrà a Tunisi e sarà realizzato in partnership
con l'Istituto Arabo per i Diritti Umani; l'altro, a Tokyo, sarà
realizzato in partnership con l'Anti Death Penalty Asia Network e
riguarderà i Paesi dell'Asia Orientale e del Sud-Est asiatico.
Contemporaneamente,
Nessuno tocchi Caino organizzerà missioni nei 17 Paesi target del
progetto per spingerli a dare attuazione alla richiesta delle Nazioni
Unite di moratoria delle esecuzioni nella prospettiva dell'abolizione
definitiva e per acquisire nuovi consensi in vista delle prossime
sessioni (2012 e 2014) dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
dove è già in agenda la prosecuzione del dibattito sulla
Risoluzione contro la pena di morte.
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