20/11/2009 - Cisa Rivoli
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20/11/2009 - Cisa Rivoli
2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 Piano Attività2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 20092009 2009 2009 2009 Territoriali 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 PIEMONTE 2009 2009 2009REGIONE 2009 2009 2009 2009 2009 ASL TO 3 Distretto Sanitario di RIVOLI 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 Rivoli - Rosta - Villarbasse 1 INDICE Descrizione del documento pag. 2 Dati strutturali pag. 4 Dati di Attività anno 2008 Sezione 1 Assistenza Sanitaria di Base Sezione 2 Attività Specialistica Ambulatoriale Sezione 3 Attività Consultoriale Sezione 4 Attività rivolta agli anziani non autosuf. Sezione 5 Attività rivolta ai disabili pag. pag. pag. pag. pag. Budget a gestione distrettuale pag. 12 Impegni anno 2009 Area anziani Area disabili pag. 14 pag. 15 PROGETTI PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DISTRETTO DI RIVOLI DELL’AZIENDA SANITARIA TORINO 3 E IL CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI- CISA PER PROGETTI SPERIMENTALI INNOVATIVI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONSULTORI FAMILIARI, AL FINE DI AMPLIARE E POTENZIARE GLI INTERVENTI SOCIALI A FAVORE DELLE FAMIGLIE PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DISTRETTO DI RIVOLI DELL’AZIENDA SANITARIA TORINO 3 E IL CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI- CISA PER LA COSTITUZIONE DI UNO SPORTELLO UNICO SOCIO-SANITARIO DISTRETTUALE. PROGETTO GRUPPO DI CURE PRIMARIE NEL COMUNE DI RIVOLI DEL DISTRETTO 2 ASL TO 3 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE TO3 – ACCORDO DI PROGRAMMA GRUPPO DI CURE PRIMARIE (GCP) 1 6 8 9 10 11 pag. 16 pag. 17 pag. 22 pag. 39 pag. 43 Descrizione del documento L'anno 2009 è stato caratterizzato, rispetto all'anno precedente, da un ridimensionamento territoriale del Distretto di Rivoli e quindi della popolazione di riferimento. Difatti l'accorpamento all'Asl TO3 di parte del territorio dell'ex Asl 6 ha determinato l'individuazione del Distretto di Venaria, a cui i Comuni di Alpignano e Valdellatorre hanno chiesto di rientrare dopo il distacco del 1999. Ciò ha comportato il passaggio degli utenti del Distretto di Rivoli da 78.724 a 57.695 (dati riferibili rispettivamente al giorno indice 31/12/2007 e 31/12/2008). I dati strutturali presenti nel PAT riportano i dati anagrafici della nuova popolazione. Seguono nel documento le descrizioni di attività: i consuntivi dell'attività specialistica ambulatoriale e consultoriale sono fedeli al nuovo riassetto territoriale, mentre per i consuntivi dell'assistenza sanitaria di base ciò non è stato possibile (poiché il programma informatico della raccolta di tali dati non prevede lo scorporo delle voci per comuni, ma li raccoglie per intero distretto) pertanto il dato riportato é ancora comprensivo della vecchia popolazione. Inoltre i dati riferibili all'assistenza farmaceutica convenzionata sono stati registrati dal Responsabile aziendale della farmaceutica come unico dato dell'Asl TO3 e pertanto non è possibile ricavare l'andamento della gestione di tale attività per centro ordinatore. Seguono il consuntivo degli interventi rivolti agli anziani non autosufficienti e alla popolazione disabile dei soli Comuni di Rivoli, Rosta e Villarbasse. Riguardo agli impegni che il PAT vuole rappresentare per il 2009 riferibili all'Area di integrazione Socio-Sanitaria vengono riassunti in una tabella che riporta fedelmente le indicazioni della Direzione Generale e della Direzione Integrata del Territorio, vale a dire uno step dell'1,71% al 31.12.2009 (ovvero 41 posti letto in più rispetto all'anno precedente) fino a raggiungere nel 2010 il 2% - reperibilità dei posti letto permettendo - così come da indicazioni regionali e contrattazioni sindacali. Per quanto riguarda i contributi economici afferenti sempre all'Area Anziani, il 2009 si caratterizza da 2 passaggi che prevedono l'applicazione di nuove normative in merito. A inizio anno il Distretto di Rivoli ha ottemperato al regolamento Aziendale adottato alla fine del 2008, con la conseguente rivalutazione dei contributi esistenti e il passaggio degli stessi da un importo massimo di € 750,00 a € 1.000,00. Inoltre la recente DGR 39-11190 del 6/4/2009 comporterà una ulteriore revisione di tali contributi, con l'innalzamento della quota massima fino a € 1.350,00 e con la possibilità di utilizzo del suo fondo vincolato per l'attivazione di nuovi interventi. Nello specifico, la previsione dei possibili nuovi contributi economici da erogare agli anziani in lista d'attesa per questa tipologia di intervento, vede, a fronte di € 265.137,99 di fondo vincolato, un'ipotesi che può arrivare al massimo a 18 nuovi fruitori. L'Area Disabili, per l'anno 2009, vedrà un aumento di 19 nuovi interventi, che portano il totale dei soggetti disabili seguiti da 110 a 129. 2 Passando alla sezione Progetti, fanno parte integrante del Programma delle Attività Territoriali sia il progetto sperimentale innovativo per la riorganizzazione dei Consultori Familiari, finalizzata ad ampliare e potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie, coordinato e gestito con risorse regionali dal Cisa, sia il progetto per la costituzione di uno sportello unico socio-sanitario distrettuale, sempre coordinato e gestito con risorse regionali dal Cisa, entrambi in stretta collaborazione, tramite protocolli di intesa, con il Distretto di Rivoli. Prioritariamente individuabili come progetti sanitari sono invece le due proposte di Gruppi di Cure Primarie che, seguendo sia le indicazioni nazionali e regionali (PSSR 2007-2010) e relativi accordi sindacali che i Medici di Medicina Generale hanno sottoscritto a livello regionale, prevedono una reingegnerizzazione della modalità organizzativa degli stessi sul territorio. Ciò si realizza sostanzialmente con un unico punto di accesso, collegato in rete con eventuali punti periferici, dove un gruppo di medici coadiuvati da figure infermieristiche e amministrative, oltre a offrire servizi per un arco di tempo giornaliero sino a 9 ore nei giorni feriali ed eventualmente anche nelle ore prefestive non coperte da Guardia Medica, effettua una presa in carico globale del cittadino che si presenta, con l'eventuale integrazione per gli aspetti sociali con lo sportello unico socio-sanitario. In tale contesto sarà possibile accogliere molti dei codici bianchi che oggi afferiscono e intasano il Pronto Soccorso di riferimento e cambiare sostanzialmente modalità di lavoro verso alcune categorie di patologie croniche costituendo ambulatori dedicati. L'ambulatorio dedicato è concettualmente il luogo dove una categoria di pazienti con medesima patologia cronica, individuati e selezionati dai medici stessi, vi afferisce con una modalità organizzata dallo staff medico. In tal modo si realizza una medicina cosiddetta di tipo attivo in quanto il paziente viene continuamente monitorato e assistito secondo i criteri della continuità assistenziale. Questo permetterà un governo della domanda, la quale diventerà più appropriata e più efficace consentendo un'ottimizzazione delle risorse. A conclusione si aggiunge che con deliberazione del Direttore Generale n. 603 del 12/6/2009 é stato approvato il Protocollo di Intesa per la piena attuazione della presa in carico dei minori secondo le indicazioni dei livelli essenziali di assistenza e costituita una Commissione Valutativa Minori all'interno dell'Asl TO3 (UVM). Tale Commissione assumerà, attraverso proprie modalità organizzative, le attivazioni delle diagnosi funzionali che a livello scolastico hanno il fine di assegnare l'insegnante di sostegno, la congruità ad eventuali rimborsi di psicomotricità e la predisposizione di progetti riabilitativi (residenziali, semiresidenziali, domiciliari e territoriali). 3 DATI STRUTTURALI POPOLAZIONE RESIDENTE al 31.12.2008 Comuni di Rivoli – Rosta – Villarbasse COMUNE Rivoli Rosta Villarbasse Totale Distretto di Rivoli M F 24.187 2.222 1.550 27.959 25.828 2.285 1.623 29.736 TOTALE 50.015 4.507 3.173 57.695 POPOLAZIONE ULTRASESSANTACINQUENNE N. 12.483 Indici di struttura della popolazione 0/14 Indici di struttura della popolazione 7.077 15/64 38.135 >65 12.483 0/14 15/64 >65 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza 175,10 % 51,29 % 4 MEDICI DI MEDICINA GENERALE ASSOCIAZIONI MEDICI DI MEDICINA GENERALE PEDIATRI DI LIBERA SCELTA ASSOCIAZIONI PEDIATRI DI LIBERA SCELTA MEDICINA DI GRUPPO MMG N. 48 N. 8 N. 5 N. 2 N. 4 TERRITORI COMUNALI D’INTERVENTO: Rivoli – Rosta – Villarbasse CONSORZI SOCIALI DI RIFERIMENTO: C.I.S.A. per i Comuni di Rivoli, Rosta, Villarbasse PRESIDI OVE SI EROGANO PRESTAZIONI SANITARIE DI BASE, amministrative e specialistiche: Rivoli Poliambulatorio Via Piave 19 Cascine Vica - Bonadies Consultorio Familiare e Servizio di Medicina Legale Sedi Comunali punti di prelievi venosi: Villarbasse Via Rivoli 2 SEDI di GUARDIA MEDICA n 1: Rivoli Via Adige 13 5 DATI DI ATTIVITA' SEZIONE 1 Assistenza Sanitaria di Base GUARDIA MEDICA PUNTI 2 MEDICI TITOLARI 6 ORE TOTALI 17.423 CONTATTI EFFETTUATI 13.384 RICOVERI PRESCRITTI 584 MEDICI CON DISPONIBILITA' DOMICILIARE ORE DI APERTURA DEL SERVIZIO 15 11.609 INTERVENTI A DOMICILIO 1.473 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA N" MEDICI CONVENZIONATI 28 N" INFERMIERI ADDETTI 9 ACCESSI DAL MEDICO DI BASE 1.336 VALORE DEGLI ACCESSI 34.602 N" NUOVI CASI di cui nuovi anziani 242 184 UTENTI IN LISTA DI ATTESA 0 ORE DI ASSISTENZA EROGATA TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE 0 INFERMIERI PROFESSIONALI 1.899 ALTRI OPERATORI 882 TOTALE 2.781 ORE DI ASSISTENZA EROGATA di cui ad anziani TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE 0 INFERMIERI PROFESSIONALI 1.296 ALTRI OPERATORI 575 TOTALE 1.871 6 ASSISTENZA TERRITORIALE DOMICILIARE N" CASI TRATTATI 430 di cui anziani 370 N" NUOVI CASI 278 di cui nuovi anziani 232 ORE DI ASSISTENZA EROGATA 76.074 di cui ad anziani 57.184 UTENTI IN LISTA DI ATTESA 0 N" INFERMIERI ADDETTI 8 ASSISTENZA DOMICILIARE PROGRAMMATA N" ACCESSI EFFETTUATI DAL MEDICO DI BASE VALORE DEGLI ACCESSI 8.993 169.967 ASSISTENZA PROGRAMMATA NUMERO DI MEDICI 39 NUMERO DI AUTORIZZAZIONI CONCESSE 187 7 DATI DI ATTIVITA' SEZIONE 2 Attività Specialistica Ambulatoriale POLIAMBULATORIO RIVOLI Descrizione Prestazioni CARDIOLOGIA 1.905 NEUROLOGIA 2.265 OCULISTICA 3.677 ODONTO/CHIRU MAXILLOFACCIALE 5.908 OSTETRICIA E GINECOLOGIA 1.114 OTORINOLARINGOIATRIA 1.717 UROLOGIA 1.193 DERMOSIFILOPATIA 3.206 RADIOLOGIA DIAGNOSTICA 6.730 GERIATRIA 359 DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA 643 PNEUMOLOGIA 152 LABORATORIO CENTRO PRELIEVI RIVOLI 18.978 TOTALE 47.847 8 DATI DI ATTIVITA' SEZIONE 3 Attività Consultoriale SEDE DI RIVOLI Aperture consultoriali: 5 giorni alla settimana. Apertura al pubblico (ore settimanali): Attività clinica Corsi di accompagnamento alla nascita Accoglienza e prenotazioni Prevenzione Serena Puericultura 22 di cui 4 ore dedicate agli Adolescenti 5 12 11 6 Le attività sono registrate in termini quantitativi INTERVENTI A DOMANDA INDIVIDUALE Descrizione Prestazioni Contraccezione Interruzione volontaria di gravidanza (I.V.G.) I.V.G informazione I.V.G certificazione I.V.G controllo post- I.V.G GINECOLOGIA Visite di controllo Visite al seno Menopausa Sterilità Altro ( prescrizioni, controlli esami, consulenze, ecc.) OSTETRICIA Gravidanze seguite Controlli in gravidanza fisiologica controlli in gravidanza a rischio PUERICOLTURA 633 168 89 39 659 390 19 7 1212 122 931 37 854 Nel corso del 2008 si sono svolti 5 corsi di accompagnamento alla nascita ai quali si sono iscritte 12/13 donne per corso. 9 DATI DI ATTIVITA' SEZIONE 4 Interventi rivolti agli anziani non autosufficienti INTERVENTI ATTIVI IN RELAZIONE AI BISOGNI RILEVATI DISTRETTO di RIVOLI 31-12-2008 (Comuni di Rivoli, Rosta e Villarbasse) BISOGNI SERVIZI ATTIVI INSERIMENTI RESIDENZIALI N. 173 DI CUI: P.L. RAF N° 127 P.L. RSA N° 45 P.L. DI SOLLIEVO N° ANZIANI INSERITI IN CENTRI DIURNI N° 19 1 INTERVENTI A FAVORE DI UTENTI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ANZIANI CON INTERVENTO DOMICILIARE N° DI CUI: • ASSEGNI DI CURA N° 69 • AFFIDI INTRAFAMILIARI N° 13 • SAD N° 95 TOTALE ANZIANI CON INTERVENTI ATTIVI 10 N° 369 DATI DI ATTIVITA' SEZIONE 5 Interventi rivolti ai disabili INTERVENTI ATTIVI al 31.12.2008 IN RELAZIONE AI BISOGNI RILEVATI - DISTRETTO di RIVOLI DISABILI CON INTERVENTO RESIDENZIALE N° 39 DISABILI CON INTERVENTO SEMIRESIDENZIALE: SEGUITI IN CENTRI DIURNI N° 19 INTERVENTI A FAVORE DI UTENTI DISABILI SEGUITI COME EDUCATIVA TERRIT. N° 15 INSERIMENTI LAVORATIVI N. N° 10 SENSORIALI N. N° 8 CON INTERVENTO DOMICILIARE N° 15 ASSEGNO DI SERVIZIO N.° 4 TOTALE 11 N° 110 BUDGET A GESTIONE DISTRETTUALE CONSUNTIVO ANNO 2008 DESCRIZIONE Piastrine dosimetriche per controllo radiazioni radiologiche su personale tecnico della radiologia MANUTENZIONE ordinaria in appalto per ausili protesici forniti a invalidi civili e pazienti in ADI. BUDGET RICHIESTO 2009 239,00 150,00 15.456,00 9.500,00 405,00 0,00 2.904.038,00 2.883.500,00 1.382.137,00 Prestazioni sanitarie erogate da altre Aziende Ospedaliere (es. esecuzione di esami citologici da parte del San Luigi su pap test eseguiti in consultorio familiare; di Alpignano Assistenza Residenziale a favore di anziani non autosufficienti (compresi fondi vincolati regionali) INTERVENTI ECONOMICI PER IL MANTENIMENTO DEGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI AL PROPRIO DOMICILIO (assegni di cura e servizio di assistenza domiciliare) 461.630,00 di cui € 265.137,00 fondo vincolato DGR 39 149.094,00 180.000,00 2.124.222,00 1.717.000,00 1.189.357,00 968.500,00 1.146.412,00 880.664,00 313.271,00 170.000,00 6.500,00 6.500,00 46.045,00 34.170,00 ASSISTENZA SEMIRESIDENZIAL A FAVORE DI SOGGETTI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI (Centri diurni Alzheimer e non) ASSISTENZA RESIDENZIALE RIABILITATIVA A FAVORE DI SOGGETTI DISABILI (Lo stanziamento comprende i fondi per liquidare le rette dei disabili inseriti in strutture residenziali e le rette per la riabilitazione fisica in regime residenziale presso Istituti accreditati, quali ad es. il Don Gnocchi). ASSISTENZA SEMIRESIDENZIALE A FAVORE DI SOGGETTI DISABILI (Soggetti inseriti in Centri Diurni, Educativa Territoriale, Inserimenti lavorativi, Disabili sensoriali e riabilitazione fisica ambulatoriale svolta presso Istituti accreditati, quali ad es. il Don Gnocchi). ASSISTENZA PROTESICA Spesa derivata da convenzioni con le Croci per trasporto in ambulanza o autovettura di soggetti uremici, in ADI o affetti da AIDS e per il trasporto di campioni biologici. Rimborso agli invalidi di guerra per cure climatiche Rimborsi a soggetti che hanno sostenuto personalmente spese sanitarie, quali i dializzati (spese di trasporto oppure adeguamento impianto e consumo energia elettrica per la dialisi a domicilio), gli infortunati sul lavoro, soggetti che eseguono riabilitazione neuropsicomotoria, ossigenoterapia; rimborsi per sacche di sangue e plasma utilizzati per interventi eseguiti presso strutture private. 12 Rimborsi agli assistiti per ricoveri o visite all'estero 35.494,00 24.300,00 144,00 0,00 4.810,00 0,00 92.700,00 151.500,00 410,00 0,00 387.942,00 327.900,00 3.453,00 3.500,00 1.300,00 8.882.922,00 5.000,00 8.744.321,00 Consulenze prestate da professionisti specializzati ( Medico che sorveglia sulle radiazioni ionizzanti per operatori tecnici di radiologia). Consulenze tecniche richieste a professionisti specializzati (es. Medico che sorveglia sulle apparecchiature radiologiche) Cure palliative a favore di malati terminali in regime di ricovero (HOSPICE) Rimborsi a cittadini per visite mediche occasionali eseguite da medici di medicina generale o pediatri di libera scelta del territorio nazionale CANONI NOLEGGIO DI VENTILATORI POLMONARI E VACTERAPIA EROGATI A PAZIENTI INVALIDI O IN ADI. CANONE NOLEGGIO RIUNITI ODONTOIATRICI. Rimborso alle Farmacie territoriali che eseguono prenotazioni sulla rete aziendale (progetto Cup). Rimborsi per tickets non dovuti (es. visite e/o esami non eseguiti con ticket già pagato) TOTALE GENERALE Differenza budget richiesto 2009 rispetto al consuntivo 2008 - 138.601,00 13 IMPEGNI ANNO 2009 SCHEMA IMPEGNI 2009 AREA ANZIANI IMPLEMENTAZIONE 2009 DATI DI ATTIVITA’ Consuntivazione 2008 e proposta di sviluppo 2009 POPOLAZIONE ANZIANA (>65) al 31.12.2008: n. 12.483 Descrizione N. Posti Letto Impegni PAT 2008 Totali raggiunti al 31.12.2008 Totali raggiunti a ottobre 2009 Percentuale al 31/12/2008 dei p.l. rispetto a pop. ultra65enne Totali proposti da raggiungere al 31.12.2009 Percentuale al 31/12/2009 dei p.l. rispetto a pop. ultra65enne 1,39% 214 1,71% 173 173 173 89 (di cui 15 affidi e 74 Assegni di Cura) 82 (di cui 13 affidi e 69 Assegni di Cura) 88 (di cui 16 affidi e 72 Assegni di Cura) 89 (osservanza pat 2008) + da 9 A 18 derivanti da fondo vincolato DGR 39 Sad Centri Diurni A. 95 18 95 19 95 19 95 19 totali 375 369 375 Da 426 a 435 Contributi Economici 14 SCHEMA IMPEGNI 2009 AREA DISABILI IMPLEMENTAZIONE 2009 Descrizione Disabili con intervento residenziale Disabili con intervento semiresidenziale: Seguiti in Centri diurni Seguiti come educativa territ. Inserimenti lavorativi N. Sensoriali N. Con intervento domiciliare Assegno di servizio Totali Totali al 31.12.2008 Interventi attivati dal 01/01/09 al 30/09/09 39 6 Incremento ulteriore periodo 01/10/09 al 31/12/09 0 19 0 0 19 15 0 5 20 10 0 0 10 8 0 1 9 15 0 5 20 Totale interventi al 31/12/2009 45 4 2 0 6 110 8 11 129 15 PROGETTI 2009 1) PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DISTRETTO DI RIVOLI DELL’AZIENDA SANITARIA TORINO 3 E IL CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIOASSISTENZIALI- CISA PER PROGETTI SPERIMENTALI INNOVATIVI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONSULTORI FAMILIARI, AL FINE DI AMPLIARE E POTENZIARE GLI INTERVENTI SOCIALI A FAVORE DELLE FAMIGLIE 2) PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DISTRETTO DI RIVOLI DELL’AZIENDA SANITARIA TORINO 3 E IL CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIOASSISTENZIALI- CISA PER LA COSTITUZIONE DI UNO SPORTELLO UNICO SOCIOSANITARIO DISTRETTUALE. 3) PROGETTO GRUPPO DI CURE PRIMARIE NEL COMUNE DI RIVOLI DEL DISTRETTO 2 ASL TO 3 4) SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE TO3 – ACCORDO DI PROGRAMMA GRUPPO DI CURE PRIMARIE (GCP) 16 PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DISTRETTO DI RIVOLI DELL’AZIENDA SANITARIA TORINO 3 E IL CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI- CISA PER PROGETTI SPERIMENTALI INNOVATIVI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONSULTORI FAMILIARI, AL FINE DI AMPLIARE E POTENZIARE GLI INTERVENTI SOCIALI A FAVORE DELLE FAMIGLIE L’anno duemilaotto, il giorno __ del mese di _____ in Collegno presso la sede della direzione dell’ASL TO3 TRA L’Azienda Sanitaria Locale TO 3, (P.I. 02704350012) in seguito denominata A.S.L. TO3 – nella persona del Direttore Generale – Ing. Giorgio RABINO, nato a Torino il 20.09.1949, domiciliato ai fini del presente atto la presso la sede dell’A.S.L. TO3 Via Martiri XXX Aprile n. 30 – Collegno (TO) E il C.I.S.A. (Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale) dei Comuni di Rivoli, Rosta e Villarbasse (C.F. 07289540010) rappresentato dal Direttore Dott. Luciano Francesco ROSSO, nato a Torino il 06.06.1955, domiciliato ai fini del presente atto presso la sede del C.I.S.A.- Via Nuova Collegiata, 5 – Rivoli (TO); PREMESSA Vista la DGR n. 47 – 9265 avente per oggetto: “ Approvazione criteri di accesso ai contributi per progetti sperimentali innovativi per la riorganizzazione dei consultori familiari, al fine di ampliare e potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie” con la quale la Giunta regionale intende dare avvio all’attuazione di iniziative sperimentali da realizzarsi attraverso protocolli a livello distrettuale sottoscritti dai Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali, per quanto attiene ai Centri per le Famiglie (istituiti con DGR n. 119-14118 del 22.11.2004), dalle ASL, per quanto attiene ai Consultori pubblici di cui alla L.R. n.39 del 29.07.1976, con l’obiettivo di potenziare il supporto alla genitorialità e gli interventi sociali a favore delle famiglie Considerato che Nell’anno 2005 la Regione Piemonte, con la D.G.R. 119-14118/2005, ha stanziato un contributo a favore degli Enti Gestori dei Servizi Socio-assistenziali per promuovere l’istituzione dei Centri Famiglia ed il Consorzio ha colto questa occasione per dotarsi di nuovi strumenti per affrontare i problemi suddetti e ha iniziato a configurare il “Centro per le famiglie” attivando nel 2006 due nuovi servizi: “Parliamone” per la consulenza e il sostegno alle difficoltà educative e alle relazioni famigliari e il Servizio di consulenza legale sui temi relativi al diritto di famiglia. Nello specifico Il servizio di consulenza legale è’ un servizio di primo orientamento legale offerto dal CISA ai cittadini attraverso la consulenza settimanale di un avvocato civilista esperto in diritto di famiglia. Dal 2006 a luglio ’08 le consulenze effettuate sono state 151. 17 Il servizio “Parliamone” è iniziato nel gennaio 2006 e gli obiettivi sono: Aiutare i genitori, singoli o in coppia, ad affrontare i problemi educativi e psicopedagogici che si presentano nelle varie età dei figli, sostenendo le loro capacità genitoriali. Supportare nelle persone che lo richiedono una maggiore comprensione e capacità di gestire le loro relazioni famigliari, aggiungendo quest’ottica specifica al lavoro del Consorzio, per leggere in modo più integrato e completo le richieste degli utenti e definire, quindi, interventi più efficaci. Prevenire, attraverso il sostegno alle capacità genitoriali o il sostegno nelle difficoltà relazionali, l’affermarsi di sintomi di disagio e di difficoltà famigliari e individuali, soprattutto nei figli. Offrire agli altri operatori del Consorzio e anche ai servizi sanitari eventualmente interessati, (Servizi di Salute mentale, Servizi per le dipendenze) la possibilità di un intervento specifico sulle problematiche educative genitori figli, quando ciò sia necessario, all’interno di un lavoro integrato. Dal suo inizio “Parliamone” ha preso in carico 145 situazioni famigliari di cui 44 ancora in atto. Preso atto che a far data dal 1 gennaio 2009 i Comuni di Alpignano e Val della Torre faranno parte del Distretto Sanitario di Venaria e non più di quello di Rivoli e pertanto il finanziamento di € 64.351.51 di cui alla determina dirigenziale della Regione Piemonte DA1900 n°. 254 del 5/8/2008 andrà ridotto di circa 17.000 euro. Accertato che già nel Piano di Zona di questo territorio 2006-2008 era previsto il potenziamento delle attività materno infantili, di supporto alla famiglia e in particolare dei servizi suddetti. Preso atto infine che con la DGR 47 -9265 oggetto del presente protocollo la Regione Piemonte ha come obiettivo fondamentale “…il potenziamento delle funzioni sociali dei consultori nell’ambito della prevenzione” Tutto ciò premesso, si conviene quanto segue ART.1 - OGGETTO DELL’INTESA Forma oggetto della presente intesa il potenziamento della collaborazione tra i servizi del Centro per le famiglie del Consorzio Cisa ed il Consultorio del Distretto2 dell’ASL TO3, in particolare su quattro linee espresse in premessa che si integrano con le azioni già attive: 5) Prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza e del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare, ai danni delle donne e dei minori; 6) Sostegno alle gestanti e madri in difficoltà ed alla maternità in generale; 7) Sostegno relazionale e psicologico dei membri della famiglia, nelle diverse fasi del suo ciclo di vita; 8) Sostegno ai nuclei familiari con componenti fragili; Nello specifico si vuole intervenire/potenziare tre azioni: • la presa in carico congiunta e l’attivazione di percorsi di autonomia per donne oggetto di maltrattamento; • sostegno della maternità nei primi mesi di vita, con particolare riferimento alle donne fragili; • potenziare il consultorio adolescenti. 18 ART.2 - INDIVIDUAZIONE DELL’ENTE CAPOFILA Ai fini della realizzazione di quanto indicato al precedente articolo 1, viene individuato, quale Ente capofila incaricato di provvedere al coordinamento e alla gestione delle risorse regionali assegnate, il Consorzio intercomunale socio-assistenziale–CISA via Nuova Collegiata 5 – Rivoli ART. 3 - DESTINATARI DELLE ATTIVITA’ Nello specifico, i progetti sono rivolti prioritariamente a: • Gestanti e madri in situazione di fragilità psicofisica o prive di supporti famigliari; • Nuclei monogenitoriali; • Donne e minori vittime di atti di violenza e maltrattamento; • Adolescenti tra i 13 e 21 anni. ART. 4 - ARTICOLAZIONE DELLE AZIONI Le tre azioni citate nell’art 1 si espliciteranno nel seguente modo: Azione 1 - presa in carico congiunta e attivazione di percorsi di autonomia Il personale del consultorio famigliare quando individua donne con particolari problemi attiverà un’assistente sociale del Cisa per la presa in carico congiunta. Rientrano in queste situazioni in modo particolare, donne maltrattate ed eventualmente i loro figli. Compito degli operatori del Consorzio è di seguire con continuità e frequenza di contatti le donne nel difficile percorso di consapevolezza del problema, della possibilità di superare la situazione di maltrattamento e nella ricerca di vita autonoma. Per questa azione si prevede l’aumento delle ore di apertura del consultorio famigliare ed un aumento delle ore di consulenza psicologica ed educativa del Centro per le Famiglie (servizio Parliamone) a cui affluiscono, come è già evidente, molte donne in situazione di vulnerabilità sociale. Per le situazioni di emergenza abitativa si stanziano € 1.500,00 Azione 2 - sostegno della maternità nei primi mesi di vita, con particolare riferimento alle donne fragili Si vuole dare sostegno alle donne (già a partire dalla gravidanza) connotate da fragilità a partire da quelle già seguite/conosciute dai servizi del territorio (Sert, Psichiatria, Servizi Sociali, Associazioni ecc) L’azione consiste nella creazione di un gruppo di mamme con bambini piccoli con le quali strutturare un percorso articolato in diversi momenti: • sostegno a domicilio con puericultrice, adest o e educatrici; • incontri periodici in un gruppo di mutuo auto aiuto guidato da un educatrice (analogamente a quanto avviene all’interno delle iniziative del Centro per le Famiglie); • Coinvolgimento delle associazioni presenti sul territorio che tutelano e sostengono la maternità nei progetti di autonomia delle mamme. Per le azioni 1 e 2 saranno previsti sostegni concreti quali voucher per l’acquisto di ore di baby sitter per permettere la ricerca del lavoro o momenti di formazione professionale per donne sprovviste di rete famigliare. 19 Azione 3 potenziare il consultorio adolescenti Si vuole potenziare l’attuale consultorio adolescenti inserendolo in un percorso di rete (vedi servizio psicologia età evolutiva, servizi educativi del Consorzio, sportello informa giovani e Crisalide del Comune di Rivoli), raddoppiandone l’orario di apertura e sopratutto includendo la figura di un educatore che inserisca i temi della tutela della salute, della sessualità, della procreazione, della prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili all’interno del percorso di crescita sociale relazionale ed affettiva degli adolescenti. L’educatore accoglierà gli adolescenti offrendo ascolto, orientamento e sostegno ed attivando, quando necessario, una eventuale presa in carico da parte dei servizi educativi del Consorzio o dei servizi sanitari. Il consultorio adolescenti promuoverà azioni di educazione e promozione della salute attraverso iniziative rivolte alle istituzioni scolastiche e all’associazionismo, in raccordo con gli indirizzi del gruppo aziendale di educazione alla salute dell’Asl TO3 e con i servizi sanitari e sociali che si occupano di minori e adolescenti. Azioni trasversali Un ulteriore azione può essere la formazione congiunta degli operatori che dovrà essere attiviato come percorso comune per tutti i consultori famigliari dell’Asl TO3. E’ previsto comunque la partecipazione ai corsi già organizzati dalla Regione Piemonte. Sono previste azioni di sensibilizzazione e promozione rivolte alle donne, alle famiglie e agli operatori sanitari e sociali rispetto a due questioni: - Sostegno all’allattamento materno; - Sostegno alla donazione del cordone ombelicale. Rientrano in quest’azione le riunioni di coordinamento tra tutti gli operatori coinvolti sia sanitari che sociali ART 5 – RISORSE FINANZIARIE Le risorse disponibili sono pari a cira € 47.000 che dovranno essere utilzzate nel seguente modo: settimane ore sett. tot ore costo orario tot ostretica 42 1 42 € 26,00 € 1 .092,00 ginecologo 42 1 42 € 50,00 € 2 .100,00 psicologo Parliamone 42 2 84 € 50,00 € 4 .200,00 azione 1 € 1 .500,00 sistemazione abitativa urgente azione 2 operatore socio sanitario 42 18 756 € 20,00 € 1 5.120,00 operatore sanitario 42 3 126 € 26,00 € 3 .276,00 voucher baby sitter 42 2 84 € 10,00 € 840,00 educatore 42 10 420 € 24,00 € 1 0.080,00 ginecologa 42 2 84 € 50,00 4 .200,00 psicologia 42 1 42 € 50,00 € 2 .100,00 azione 3 azione trasversale formazione € 1 .300,00 ore coordinamento progettuale € 1 .200,00 € 4 7.008,00 20 Per reperire il personale mancante si dovrà procedere a gara con Cooperative Sociali che operano sul territorio. Per quanto attiene il consultorio adolescenti, l’educatore può essere richiesto come implementazione alla Cooperativa che già gestisce il servizio di educativa territoriale per il Cisa. Alcune figure potranno essere trasversali alle tre azioni. ART. 6 - DECORRENZA E DURATA DELL’INTESA La decorrenza e la durata della presente intesa coincidono, rispettivamente, con l’approvazione del progetto da parte della Regione Piemonte e con la presentazione del rendiconto delle spese sostenute al termine dello stesso. ART. 7 - COLLEGIO DI VIGILANZA La vigilanza ed il controllo sull’esecuzione della presente intesa sono esercitati da un Collegio costituito dal Presidente del Consorzio, o suo delegato, che lo presiede e dal Direttore generale dell’Azienda Sanitaria Torino3, o suo delegato. Il Collegio di vigilanza, in particolare: a) vigila sulla tempestiva e corretta attuazione dell’intesa; b) individua gli ostacoli che si frappongono all’attuazione dell’intesa, proponendo le soluzioni idonee alla loro rimozione; c) provvede, ove necessario, alla convocazione dei soggetti interessati per l’acquisizione dei pareri in merito all’attuazione dell’intesa; d) dirime in via bonaria le controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordine all’interpretazione e all’attuazione dell’intesa. Per lo svolgimento dei compiti sopra elencati, il Collegio può acquisire documenti ed informazioni presso i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto. Letto firmato e sottoscritto Il Direttore del Cisa (Dott. Luciano ROSSO) Il Direttore Generale Asl TO3 (Ing. Giorgio RABINO) 21 PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL DISTRETTO DI RIVOLI DELL’AZIENDA SANITARIA TORINO 3 E IL CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI- CISA PER LA COSTITUZIONE DI UNO SPORTELLO UNICO SOCIO-SANITARIO DISTRETTUALE. L’anno duemilaotto, il giorno __ del mese di _____ in Collegno presso la sede della Direzione dell’ASL TO3 TRA L’Azienda Sanitaria Locale TO 3, (P.I. 02704350012) in seguito denominata A.S.L. TO3 – nella persona del Direttore Generale – Ing. Giorgio RABINO, nato a Torino il 20.09.1949, domiciliato ai fini del presente atto la presso la sede dell’A.S.L. TO3 Via Martiri XXX Aprile n. 30 – Collegno (TO) E il C.I.S.A. (Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale) dei Comuni di Rivoli, Rosta e Villarbasse (C.F. 07289540010) rappresentato dal Direttore Dott. Luciano Francesco ROSSO, nato a Torino il 06.06.1955, domiciliato ai fini del presente atto presso la sede del C.I.S.A..- Via Nuova Collegiata, 5 – Rivoli (TO); PREMESSA Il P.S.R.R. 2007-2010 ha previsto nel descrittivo programmatorio l’avvio e la facilitazione della creazione presso le aziende sanitarie di un punto unico di accesso ai servizi sociosanitari, finalizzati all’accoglienza e decodifica dei bisogni espressi dai cittadini, e alla successiva attivazione della rete in tutti gli snodi che ne realizzano la presa in carico globale; La DGR 16 aprile 2008, n.1-8611 stabilisce che la realizzazione di quanto testè descritto rientra tra gli obiettivi specifici dell’assistenza distrettuale e che la progettualità da mettere in campo è necessariamente trasversale tra le ASL e gli Enti Gestori; Con DGR 28 luglio 2008, n.55-9323 la Regione dispone di finanziare l’apertura in ogni Distretto sanitario dello Sportello unico socio sanitario mediante la formalizzazione di protocolli d’intesa sottoscritti dai legali rappresentanti delle Aziende sanitarie locali e dagli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. La delibera regionale, oltre a rappresentare con l’allegato A le linee d’indirizzo per la realizzazione del progetto, ha provveduto con l’allegato B anche a definirne un finanziamento di avvio; Il Distretto Sanitario di Rivoli e il Consorzio CISA, Ente consortile di riferimento territoriale, formalizzano attraverso il presente Protocollo d’Intesa un progetto di Sportello Unico d’Accesso per il proprio territorio di competenza e al tal fine ne articolano impegni, finalità ed azioni come da scheda progetto allegata. A tale proposito i Direttori degli EE.GG. dell’Asl TO3 si sono incontrati a settembre, ottobre e novembre ’08 per discutere dei problemi legati alla disomogeneità delle cartelle sociali, quale strumento base di raccordo con i dati dello “Sportello”, di come superare le criticità per creare omogeneità nelle informazioni; per confrontarsi sui contenuti del punto unitario condividendo infine l’utilità di creare una accoglienza qualificata anche con la presa in carico “leggera” dei cittadini e per definire alcune caratteristiche comuni; In uno specifico incontro tra i Direttori dei nove Enti Gestori dei servizi socio assistenziali e i Direttori dei Distretti sanitari dell’ASL TO3, si è concordato un programma di lavoro teso a creare omogeneità sul territorio per quanto attiene: 22 • unica denominazione del servizio di accoglienza con presa in carico dell’utente da parte di personale qualificato quali l’assistente sociale, l’educatore e l’infermiere professionale; • programma rivolto in un primo momento a persone anziane e adulte non autosufficienti e a persone disabili; • unica modalità di registrazione degli accessi per costruire nel tempo una cartella sociosanitaria; • unico percorso di formazione rivolto agli operatori che gestiranno i nove punti di accoglienza; sono stati avviati gruppi di lavoro con operatori e dirigenti dei comparti socio assistenziali e sanitari con il compito di analizzare e costruire i processi semplificati e integrati dei principali servizi erogabili dai Punti Unici di Accoglienza dei Servizi Socio-Sanitari; Tutto ciò premesso, si conviene quanto segue ART 1 - OGGETTO DELL’INTESA Nel territorio del Distretto di Rivoli verrà attivato uno Sportello Unico d’Accesso ai servizi socio-sanitari cosi come già previsto nel piano di zona 2006/08 e ripreso nel P.A.T,. presentato dal Distretto al rispettivo Comitato dei Sindaci nell’anno 2007 e la cui realizzazione non è stata possibile per la mancanza di locali e/o spazi idonei. Ci si impegna, con il presente atto, ad utilizzare il finanziamento previsto con D.D. 288/DA1900 del 12-8-08 per rimuovere le criticità emerse negli anni passati, consapevoli di far poi fronte con proprie risorse al prosieguo dell’iniziativa, ognuno per la parte di propria competenza. ART 2 - INDIVIDUAZIONE DELL’ENTE CAPOFILA Ai fini della realizzazione di quanto indicato al precedente articolo 1, viene individuato, quale Ente capofila incaricato di provvedere al coordinamento e alla gestione delle risorse regionali assegnate, il Consorzio intercomunale socio-assistenziale – CISA – Via Nuova Collegiata 5 – Rivoli, il quale provvederà anche a stipulare idonea Convenzione con un soggetto terzo da reperire tra le cooperative sociali accreditate del territorio di cui al Capo III della Legge Regionale 8-1-2004 ART 3 - DESTINATARI Nello specifico, il complesso delle attività svolte dallo Sportello è rivolto prioritariamente: ad anziani affetti da patologie che determinano condizioni di non autosufficienza: persone, minori e adulte, affette da patologie croniche invalidanti, che determinano notevoli limitazioni della loro autonomia; persone colpite da minorazione fisica. ART. 4 - CARATTERISTICHE E FUNZIONI DELLO SPORTELLO Lo Sportello deve possedere le sotto elencate caratteristiche: a. Logistiche - I locali destinati allo Sportello, a regime, dovranno essere reperiti all’interno del poliambulatorio di Via Piave 19 in Rivoli, dopo che si sarà effettuata una ricollocazione di parte dei servizi ora presenti, in altre strutture comunali (sono in corso, attualmente, trattative tra l’ASL TO3 e il Comune di Rivoli). Detti locali, che l’Azienda Sanitaria si impegna a mettere a disposizione, dovranno consentire un efficace raccordo tra le funzioni frontali e quelle di retro sportello (svolte dagli 23 operatori dell’ASL e del Consorzio operanti presso il Distretto). Nel frattempo si reperiranno locali commerciali in locazione (circa 100 mq). b. Attrezzature e strumenti – Gli uffici preposti all’accoglienza dovranno essere adeguatamente arredati e dotati di efficienti attrezzature, macchine e strumenti necessari per la prestazione del servizio. Per la parte informatica e informativa si attiverà un progetto congiunto con gli altri Enti gestori per avere un unica procedura in tutta l’Asl TO3. Vedi art 7. c. Organico ed orario - L’organico deve comprendere un assistente sociale, un educatore, un infermiere professionale e ore di attività amministrativa, tali figure dovranno avere competenze professionali tali da assicurare la gestione complessiva dell’attività di sportello ed il raccordo con il complesso degli interventi svolti dai servizi di assistenza sociale. Per quanto attiene il Consorzio, le assistenti sociali o gli educatori prenderanno in carico il cittadino non autosufficiente anche per gli interventi propri del servizio sociale (vedi assistenza economica). Dovrà essere particolarmente curata la funzione di segreteria, poiché dovrà essere in grado di ricevere e fornire le informazioni necessarie al Consorzio, al Distretto e al pubblico (cittadini, utenti potenziali, utenti), durante il normale orario di apertura che deve essere modulato in modo da garantire ampia possibilità di accesso nel corso della settimana, prevedendo articolazioni orari differenziati durante tutta la giornata, (assicurando la possibilità di ricevimento in altri orari su appuntamento), nonché lo svolgimento delle pratiche amministrative e contabili. In sintesi questa figura gestirà l’agenda del cittadino fissando direttamente appuntamenti, incontri e visite. Lo Sportello deve garantire almeno 40 ore settimanali di apertura assicurando l’attività di front office ed essere aperto per 12 mesi l’anno. d. Lo Sportello si pone come tramite tra il cittadino e la rete dei servizi socio – sanitari preposti alla valutazione (U.V.G e U.V.A.P) ed alla erogazione delle prestazioni afferenti alle aree citate. Nel dettaglio l’attività comporta: a. la fornitura di una informazione completa in merito alle diverse opportunità di cura offerte dalla rete dei servizi domiciliari, semi residenziali e residenziali del Distretto di Rivoli e sui criteri e le procedure previsti per la richiesta e l’erogazione degli interventi; l’orientamento della domanda attraverso il sostegno del cittadino che manifesta l’esigenza di essere coadiuvato nell’assunzione di una decisione consapevole in merito al piano assistenziale da attivare per sé o per i congiunti in difficoltà; b. la consegna della modulistica necessaria per richiedere le prestazioni e per accedere alla valutazione; l’accettazione delle richieste di valutazione e d’intervento e la verifica della documentazione di corredo; c. lo smistamento delle richieste ai servizi in rete per gli anziani e i disabili e lo svolgimento delle attività di supporto all’istruttoria ed alla valutazione preventiva (raccolta informazioni sui servizi che hanno o hanno avuto in carico il richiedente, eventuale richiesta di relazioni ai servizi stessi previa fissazione di appuntamenti con l’utente; definizione delle date per visite domiciliari o per convocazioni; invio e raccolta documentazione ecc.); • la cooperazione con le competenti Unità di Valutazione per la definizione dei progetti individuali più consoni e – ad avvenuta definizione ed approvazione dei progetti – lo svolgimento di tutte le attività gestionali, amministrative e contabili necessarie ad attuarli (formulazione dei programmi di intervento per i beneficiari di assistenza 24 • • • • domiciliare ed attivazione dei servizi di assistenza sociale e socio sanitaria domiciliare accreditati previo svolgimento delle procedure finalizzate alla determinazione del valore del “buono di servizio” e/o dello “assegno di cura”); il sostegno ai familiari beneficiari di “assegno di cura” nel reperimento e nell’inquadramento contrattuale degli assistenti familiari previo svolgimento delle procedure finalizzate alla determinazione del valore dell’assegno da erogare - a cura del Consorzio/ASL - dopo la valutazione positiva da parte delle competenti Unità Valutative del Distretto (U.V.G. - UVAP) e l’autorizzazione all’erogazione da parte delle Direzioni consortili e del Distretto sulla base dei relativi Regolamenti; lo svolgimento dei conteggi finalizzati a determinare il valore dell’integrazione retta da porre a carico ASL/Utente/Consorzio nei casi di attivazione di interventi semi residenziali/residenziali e l’istruttoria delle relative procedure; Lo Sportello dovrà inoltre garantire il necessario coordinamento con le realtà territoriali che fanno parte della rete di cura, comprese le associazioni di volontariato (in particolare quelle convenzionate con il Consorzio/ASL. Attraverso lo Sportello si dovrà provvedere alla sistematica pubblicizzazione delle attività e degli interventi afferenti alle aree di cui alle lettere a) b) e c) del presente articolo, e della rete dei servizi territoriali, con particolare attenzione all’informazione ad operatori sociali e sanitari, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, farmacisti e a quanti possano contribuire alla diffusione dell’informazione presso i cittadini, concordandola preventivamente con la Direzione del Consorzio e del Distretto Lo Sportello deve inoltre garantire una corretta rilevazione dei dati di attività e dei flussi di utenza, che verranno forniti al Consorzio e al Distretto alle scadenze richieste dai due Enti. ART. 5 - MODALITA’ DI RACCORDO CON LA RETE DEI SERVIZI DOMICILIARI TERRITORIALI I cittadini che necessitano di prestazioni di lungo assistenza domiciliare possono presentare domanda per l’erogazione dell’assegno di cura alle competenti Unità Valutative (UVG ed UVAP) presso lo Sportello socio - sanitario che provvede allo svolgimento delle attività di supporto all’istruttoria ed al successivo inoltro alle Unità suddette. In seguito alla valutazione positiva da parte delle competenti Unità Valutative (U.V.G. - UVAP) e all’autorizzazione all’erogazione da parte delle Direzioni consortili e del Distretto, gli operatori dello Sportello provvedono a contattare gli interessati/familiari al fine della determinazione del valore dell’assegno di cura e del progetto di intervento attuabile. I cittadini possono individuare autonomamente le persone addette all’assistenza oppure richiedere sostegno allo Sportello socio - sanitario per il reperimento di operatori idonei. In caso di assistenza fornita da operatori autonomamente reperiti, al fine dell’erogazione dell’assegno di cura, è necessario che il rapporto di lavoro che intercorre tra assistente ed assistito sia regolato nel pieno ed integrale rispetto della normativa e che il richiedente l’assegno di cura fornisca allo Sportello socio sanitario - con le modalità e la periodicità previste - idonea documentazione attestante il corretto svolgimento delle prestazioni ed il regolare versamento dei contributi di legge. Svolte le necessarie verifiche, lo Sportello provvede a richiedere al Consorzio/ASL l’erogazione del contributo corrispondente al valore dell’assegno di cura rilasciato ai fruitori di assistenze private. Lo Sportello provvede a supportare le persone che invece necessitano di aiuto per il reperimento del personale addetto all’assistenza e per il relativo inquadramento contrattuale in base alla normativa vigente. Anche in questo caso il beneficiario dovrà 25 presentare allo Sportello la documentazione relativa ai regolari versamenti di cui al comma precedente. Lo Sportello è impegnato a cooperare alla realizzazione di iniziative formative che consentano agli assistenti familiari di acquisire gli strumenti necessari a svolgere la propria attività con sempre maggiore competenza. Il Consorzio ed il Distretto – previo accordo – si riservano la facoltà di apportare eventuali correttivi alle procedure di erogazione degli “assegni di cura” nonché alle modalità di presa in carico descritte, al fine di assicurare la piena funzionalità alla rete di cura consortile e distrettuale. Al Consorzio– direttamente o tramite lo sportello – è demandata la più ampia facoltà di controllo e verifica sulle attività degli assistenti familiari o personali individuati direttamente dai beneficiari degli “assegni di cura” a tutela dei cittadini beneficiari e di controllo della spesa pubblica. Lo Sportello dovrà essere dotato di un adeguato sistema informativo e di efficaci supporti informatici per l’utilizzo di procedure telematiche nei rapporti intercorrenti tra il Consorzio ed il Distretto nonché con le Agenzie della rete accreditate. Lo Sportello è impegnato a garantire la riservatezza delle informazioni riguardanti i cittadini che ad esso si rivolgono ed a svolgere i compiti ad esso attribuiti nell’esclusivo interesse degli stessi. E’ fatto divieto assoluto al personale addetto di accettare alcuna forma di compenso, di qualsiasi natura, da parte degli utenti. Lo Sportello provvede a regolare i rapporti economici relativi all’attività svolta direttamente con il Consorzio/Distretto. Lo Sportello dovrà assumere un ruolo sempre più centrale nella rete dei servizi di “cura domiciliare”, in quanto si pone da un lato come punto di riferimento per il cittadino e dall’altro come “centrale di controllo” per il Consorzio/Distretto. Attorno ad esso potranno progressivamente ruotare forme di intervento molto più variegate di quelle attuali: cooperative accreditate, assistenze individuali – a regime “accreditate” dal Consorzio attraverso gli Enti di formazione/Centro per l’impiego - interventi forniti o “mediati” da soggetti associativi promozionali, da organizzazioni di “auto – mutuo aiuto” o da gruppi comunitari di tipo solidaristico. ART. 6 - RACCORDO CON LE UNITA’ DI VALUTAZIONE DISTRETTUALI La Legge regionale 1/2004 che “identifica nel bisogno il criterio di accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali” - riconosce, a ciascun cittadino, “il diritto di esigere, secondo le modalità previste dall’ente gestore istituzionale, le prestazioni sociali di livello essenziale”, la cui erogazione “è organizzata mediante la valutazione multidisciplinare del bisogno, la definizione del piano di lavoro integrato e individualizzato, il monitoraggio costante, la verifica periodica e la valutazione finale dei risultati”. Il cittadino in condizione di handicap o non autosufficiente a causa delle patologie che lo affliggono non può dunque esimersi – ove intenda rivendicare il proprio diritto ad accedere alle prestazioni di livello essenziale – dall’intraprendere un percorso prestabilito che, attraverso la valutazione, conduce alla definizione di un piano assistenziale costantemente verificato dai titolari delle funzioni socio sanitarie (e quindi dalle Unità di Valutazione delle Aziende sanitarie). Ma tali azioni di monitoraggio e verifica sugli interventi previsti dai progetti assistenziali individuali possono essere efficacemente realizzate – dagli organismi distrettuali competenti – solamente attraverso uno stretto raccordo tra lo Sportello distrettuale e le Unità di Valutazione distrettuali alle quali è richiesto di: 26 • individuare, attraverso la valutazione multi dimensionale, i bisogni sanitari e socio sanitari dei cittadini indicando le risposte più idonee al loro soddisfacimento e privilegiando – ove possibile – il mantenimento al domicilio delle persone che lo desiderino; • garantire completa informazione – anche mediante documentazione scritta – alle persone ed alle famiglie sui loro diritti e relativamente alle procedure per fruire del complesso delle prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali erogabili dal Sistema sanitario e sociale della Regione Piemonte; • predisporre e/o approvare il Progetto assistenziale individuale (P.A.I) identificando la fascia d’intensità assistenziale ed il livello di prestazioni adeguato; • assicurare il monitoraggio e l’eventuale revisione dei Progetti assistenziali attivati ART 7 –PROTOCOLLI Gli Enti firmatari si impegnano ad attivare successivamente i seguenti protocolli: PROTOCOLLO PER LA FORMAZIONE Sara siglato un protocollo d‘intesa tra l’Asl TO3 e gli Enti gestori individuando un ente gestore che coordinerà l’attività per attivare una formazione unica per tutti gli Enti aderenti PROTOCOLLO PER IL SISTEMA INFORMATIVO Come per la formazione sarà siglato un protocollo d‘intesa tra l’Asl TO3 e gli Enti gestori individuando un ente gestore che coordinerà l’attività e si occuperà della parte attuativa. PROTOCOLLI INTERNI ASL TO3 A completamento del progetto l’Ente consortile interessato e il Distretto sanitario provvederanno a stipulare appositi protocolli con il Servizio di Medicina Legale ed il Servizio di Medicina Integrativa per dettagliare gli impegni di questi soggetti della rete alla trasmissione e all’informazione sulle prestazioni di propria competenza e, laddove possibile, a convogliare la modulistica nonché le pratiche autorizzate allo Sportello sociosanitario che in tal modo completerà ulteriormente la sua funzione di porta unica di accesso alla complessa rete delle cure. PROTOCOLLO CON IL VOLONTARIATO Infine si attiveranno convenzioni con il volontariato per il trasporto di persone non autosufficienti ed il sostegno delle persone fragili (già in corso presso il Consorzio) ART . 8 - SISTEMA DI VALUTAZIONE La valutazione, intesa come processo che aumenta la possibilità di interpretare e modificare l’intervento, implica un lavoro di monitoraggio in itinere, poiché una valutazione compiuta solo alla fine di un progetto non permette di accertare in modo puntuale l’avanzamento del progetto stesso e soprattutto di segnalare tempestivamente le discrepanze rispetto a quanto stabilito. Il monitoraggio non è però di per sé esauriente dell’intero processo di valutazione, perché occorre riportare e collegare i dati e gli elementi, quantitativi e qualitativi, raccolti attraverso i vari strumenti di monitoraggio ai risultati attesi del progetto, per giungere ad una valutazione di impatto o di risultato. Gli indicatori di processo, di risultato e gli stessi strumenti e sistemi di rilevazione verranno pertanto utilizzati periodicamente in itinere e in modo conclusivo al termine della realizzazione del progetto. 27 ART. 9 – UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE Le risorse che saranno assegnate al Consorzio verranno utilizzate nel seguente modo: locazione locali commerciali € 36.000,00 arredi e materiale informatico € 10.000,00 utenze dello sportello (tel, luce, riscaldamento € 8.000,00 personale amministrativo per gestione di tutte le incombenze reperire tramite gara tra Cooperative accreditate) amministrative (da € 43.000,00 progetto informatico congiunto (tutti enti gestori) € 7.000,00 formazione congiunta (tutti enti gestori) € 2.000,00 assistente sociale (da reperire tramite gara tra Cooperative accreditate) € 10.500,00 Infermiere (da reperire tramite gara tra Cooperative accreditate) € 10.500,00 Totale € 127.000,00 Dopo avere utilizzato le risorse disponibili gli Enti si impegnano a continuare l’esperienza con risorse proprie, da definire con successiva intesa ART. 10 - DECORRENZA E DURATA DELL’INTESA La decorrenza e la durata della presente intesa coincidono, rispettivamente, con l’approvazione del progetto da parte della Regione Piemonte e con la presentazione del rendiconto delle spese sostenute al termine dello stesso. ART. 11 - COLLEGIO DI VIGILANZA La vigilanza ed il controllo sull’esecuzione della presente intesa sono esercitati da un Collegio costituito dal Presidente del Consorzio, o suo delegato, che lo presiede e dal Direttore generale dell’Azienda Sanitaria Torino3, o suo delegato. Il Collegio di vigilanza, in particolare: a) vigila sulla tempestiva e corretta attuazione dell’intesa; b) individua gli ostacoli che si frappongono all’attuazione dell’intesa, proponendo le soluzioni idonee alla loro rimozione; c) provvede, ove necessario, alla convocazione dei soggetti interessati per l’acquisizione dei pareri in merito all’attuazione dell’intesa; d) dirime in via bonaria le controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordine all’interpretazione e all’attuazione dell’intesa; Per lo svolgimento dei compiti sopra elencati, il Collegio può acquisire documenti ed informazioni presso i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto. Letto firmato e sottoscritto Il Direttore del Cisa (Dott. Luciano ROSSO) Il Direttore Generale Asl TO3 (Ing. Giorgio RABINO) 28 SCHEDA PROGETTO Progetto relativo allo Sportello unico di Rivoli (TO) Distretto di Rivoli Asl TO3 Articolazione organizzativa nella quale è eventualmente inserito SPECIFICAZIONE FINALITA’ SPORTELLO UNICO Il P.S.R.R. 2007-2010 ha previsto nel descrittivo programmatorio l’avvio e la facilitazione della creazione presso le aziende sanitarie di un punto unico di accesso ai servizi sociosanitari, finalizzati all’accoglienza e decodifica dei bisogni espressi dai cittadini, e alla successiva attivazione della rete in tutti gli snodi che ne realizzano la presa in carico globale; Lo Sportello socio – sanitario distrettuale si integra con le prestazioni già individuate dalle D.G.R n. 51 – 11389 del 23.12.2003 “D.P.C.M. 29.11.2001, allegato 1, Punto 1.C Applicazione dei Livelli essenziali di assistenza all’area dell’integrazione socio sanitaria”. Il Consorzio e l’ex ASL 5 hanno già sottoscritto in data 28.9.2004 un Accordo di Programma finalizzato all’applicazione della DGR 51 – 11389 del 23.12.2003. Le prestazioni dell’accordo fanno riferimento a: • area delle cure domiciliari ; • area dell’assistenza territoriale, semi residenziale e residenziale a favore di anziani non autosufficienti; • area dell’assistenza territoriale, semi residenziale e residenziale a favore di persone disabili; DESTINATARI Nello specifico, il complesso delle attività svolte dallo Sportello è rivolto prioritariamente: ad anziani affetti da patologie che determinano condizioni di non autosufficienza: persone, minori e adulte, affette da patologie croniche invalidanti, che determinano notevoli limitazioni della loro autonomia; persone colpite da minorazione fisica. 29 Lo schema riassuntivo del progetto è il seguente: SPORTELLO ACCESSO ACCOGLIENZA – OPERATORI SOCIO SANITARI - ATTIVATORI BACK OFFICE Comune BACK OFFICE Distretto BACK OFFICE Volontariato COMMISSIONE DI VALUTAZIONE DOMICILIARITA' SEMIRESIDENZIALITA' RESIDENZIALITA' CONTINUITA' ASSISTENZIALE MEDICI DI BASE DISTRETTO OSPEDALE Monitoraggio – Aggiornamenti – Diritti sanitari BACK OFFICE Consorzio FUNZIONI E CARATTERISTICHE DELLO SPORTELLO Lo Sportello deve possedere le sotto elencate caratteristiche: a. Logistiche. I locali destinati allo sportello, a regime, dovranno essere reperiti all’interno del poliambulatorio di via Piave 19 in Rivoli, dopo che si sarà effettuata una ricollocazione di parte dei servizi ora presenti, in altre strutture comunali (sono in corso, attualmente, trattative tra l’ASL TO3 e il Comune di Rivoli ). Detti locali – che l’Azienda sanitaria si impegna a mettere a disposizione – dovranno consentire un efficace raccordo tra le funzioni frontali e quelle di retro sportello (svolte dagli operatori dell’ASL e del Consorzio operanti presso il Distretto). Nel mentre si reperiranno locali commerciali in locazione (circa 100 mq) b. Attrezzature e strumenti – Gli uffici preposti all’accoglienza dovranno essere adeguatamente arredati e dotati di efficienti attrezzature, macchine e strumenti necessari per la prestazione del servizio. A tale proposito il Consorzio curerà un contestuale progetto di messa in rete informatica degli Sportelli di tutto il territorio dell’ASL TO3 per il quale ha avuto incarico da parte di tutti i Consorzi e relativi Distretti sanitari. c. Organico ed orario - L’organico deve comprendere un assistente sociale, un educatore, un infermiere professionale e un collaboratore amministrativo. Queste figure dovranno avere competenze professionali tali da assicurare la gestione complessiva dell’attività di Sportello ed il raccordo con il complesso degli interventi svolti dai 30 servizi di assistenza sociale. Per quanto attiene il Consorzio, le assistenti sociali o gli educatori prenderanno in carico il cittadino non autosufficiente anche per gli interventi propri del servizio sociale (vedi assistenza economica). Dovrà essere particolarmente curata la funzione di segreteria, poiché dovrà essere in grado di ricevere e fornire le informazioni necessarie al Consorzio, al Distretto e al pubblico (cittadini, utenti potenziali, utenti), durante il normale orario di apertura che deve essere modulato di modo da garantire ampia possibilità di accesso nel corso della settimana, prevedendo articolazioni orarie differenziate durante tutta la giornata, (assicurando la possibilità di ricevimento in altri orari su appuntamento), nonché lo svolgimento delle pratiche amministrative e contabili. In sintesi questa figura gestirà l’agenda del cittadino fissando direttamente appuntamenti, incontri e visite. Lo Sportello deve garantire almeno 40 ore settimanali di apertura assicurando l’attività di front office ed essere aperto per 12 mesi l’anno. d. Lo Sportello si pone come tramite tra il cittadino e la rete dei servizi socio – sanitari preposti alla valutazione (U.V.G e U.V.A.P) ed alla erogazione delle prestazioni afferenti alle aree citate. Nel dettaglio l’attività comporta: • la fornitura di una informazione completa in merito alle diverse opportunità di cura offerte dalla rete dei servizi domiciliari, semi residenziali e residenziali del Distretto di Rivoli e sui criteri e le procedure previsti per la richiesta e l’erogazione degli interventi; l’orientamento della domanda attraverso il sostegno del cittadino che manifesta l’esigenza di essere coadiuvato nell’assunzione di una decisione consapevole in merito al piano assistenziale da attivare per sé o per i congiunti in difficoltà; • la consegna della modulistica necessaria per richiedere le prestazioni e per accedere alla valutazione; l’accettazione delle richieste di valutazione e d’intervento e la verifica della documentazione di corredo; • lo smistamento delle richieste ai servizi in rete per gli anziani e i disabili e lo svolgimento delle attività di supporto all’istruttoria ed alla valutazione preventiva (raccolta informazioni sui servizi che hanno o hanno avuto in carico il richiedente, eventuale richiesta di relazioni ai servizi stessi previa fissazione di appuntamenti con l’utente; definizione delle date per visite domiciliari o per convocazioni; invio e raccolta documentazione ecc.); • la cooperazione con le competenti Unità di Valutazione per la definizione dei progetti individuali più consoni e – ad avvenuta definizione ed approvazione dei progetti – lo svolgimento di tutte le attività gestionali, amministrative e contabili necessarie ad attuarli (formulazione dei programmi di intervento per i beneficiari di assistenza domiciliare ed attivazione dei servizi di assistenza sociale e socio sanitaria domiciliare accreditati previo svolgimento delle procedure finalizzate alla determinazione del valore del “buono di servizio” e/o dello “assegno di cura”); • il sostegno ai familiari beneficiari di “assegno di cura” nel reperimento e nell’inquadramento contrattuale degli assistenti familiari previo svolgimento delle procedure finalizzate alla determinazione del valore dell’assegno da erogare - a cura del Consorzio/ASL - dopo la valutazione positiva da parte delle competenti Unità Valutative del Distretto (U.V.G. - UVAP) e l’autorizzazione all’erogazione da parte delle Direzioni consortili e del Distretto sulla base dei relativi Regolamenti; 31 lo svolgimento dei conteggi finalizzati a determinare il valore dell’integrazione retta da porre a carico ASL/Utente/Consorzio nei casi di attivazione di interventi semi residenziali/residenziali e l’istruttoria delle relative procedure; • Lo Sportello dovrà inoltre garantire il necessario coordinamento con le realtà territoriali che fanno parte della rete di cura comprese le associazioni di volontariato (in particolare quelle convenzionate con il Consorzio/ASL). • Attraverso lo Sportello si dovrà provvedere alla sistematica pubblicizzazione delle attività e degli interventi afferenti alle aree di cui alle lettere a) b) e c) del presente articolo, e della rete dei servizi territoriali, con particolare attenzione all’informazione ad operatori sociali e sanitari, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, farmacisti e a quanti possano contribuire alla diffusione dell’informazione presso i cittadini, concordandola preventivamente con la Direzione del Consorzio e del Distretto Lo Sportello deve inoltre garantire una corretta rilevazione dei dati di attività e dei flussi di utenza, che verranno forniti al Consorzio e al Distretto alle scadenze richieste dai due Enti. FORMAZIONE L’Asl TO3 ed i nove Enti gestori hanno convenuto di fare un progetto congiunto di formazione onde non disperdere risorse. Per questa competenza viene stanziato € 2.000 SISTEMA INFORMATIVO Come per la formazione anche per il sistema informativo si prevede di condividere le risorse per un sistema unico valido per tutta l’Asl To3 e gli Enti gestori afferenti Per questa parte progettuale ogni Distretto/Ente gestore stanzierà € 7.000. ESEMPI DI OPERATIVITA’ CONCRETA RACCORDO CON LA RETE DEI SERVIZI DOMICILIARI TERRITORIALI I cittadini che necessitano di prestazioni di lungo assistenza domiciliare possono presentare domanda per l’erogazione dell’assegno di cura alle competenti Unità Valutative (UVG ed UVAP) presso lo Sportello socio - sanitario che provvede allo svolgimento delle attività di supporto all’istruttoria ed al successivo inoltro alle Unità suddette. In seguito alla valutazione positiva da parte delle competenti Unità Valutative (U.V.G. - UVAP) e all’autorizzazione all’erogazione da parte delle Direzioni consortili e del Distretto, gli operatori dello Sportello provvedono a contattare gli interessati/familiari al fine della determinazione del valore dell’assegno di cura e del progetto di intervento attuabile. I cittadini possono individuare autonomamente le persone addette all’assistenza oppure richiedere sostegno allo Sportello socio - sanitario per il reperimento di operatori idonei. In caso di assistenza fornita da operatori autonomamente reperiti, al fine dell’erogazione dell’assegno di cura, è necessario che il rapporto di lavoro che intercorre tra assistente ed assistito sia regolato nel pieno ed integrale rispetto della normativa e che il richiedente l’assegno di cura fornisca allo Sportello socio sanitario - con le modalità e la periodicità previste - idonea documentazione attestante il corretto svolgimento delle prestazioni ed il regolare versamento dei contributi di legge. Svolte le necessarie verifiche, lo Sportello provvede a richiedere al Consorzio/ASL l’erogazione del contributo corrispondente al valore dell’assegno di cura rilasciato ai fruitori di assistenze private. Lo Sportello provvede a supportare le persone che invece necessitano di aiuto per il reperimento del personale addetto all’assistenza e per il relativo inquadramento contrattuale in base alla normativa vigente. Anche in questo caso il beneficiario dovrà presentare allo Sportello la documentazione relativa ai regolari versamenti di cui al comma precedente. • 32 Lo Sportello è impegnato a cooperare alla realizzazione di iniziative formative che consentano, agli assistenti familiari di acquisire gli strumenti necessari a svolgere la propria attività con sempre maggiore competenza. Il Consorzio ed il Distretto – previo accordo – si riservano la facoltà di apportare eventuali correttivi alle procedure di erogazione degli “assegni di cura” nonché alle modalità di presa in carico descritte, al fine di assicurare la piena funzionalità alla rete di cura consortile e distrettuale. Al Consorzio– direttamente o tramite lo Sportello – è demandata la più ampia facoltà di controllo e verifica sulle attività dagli assistenti familiari o personali individuati direttamente dai beneficiari degli “assegni di cura” a tutela dei cittadini beneficiari e di controllo della spesa pubblica. Lo Sportello dovrà essere dotato di un adeguato sistema informativo e di efficaci supporti informatici per l’utilizzo di procedure telematiche nei rapporti intercorrenti tra il Consorzio ed il Distretto nonché con le agenzie della rete accreditate. Lo Sportello è impegnato a garantire la riservatezza delle informazioni riguardanti i cittadini che ad esso si rivolgono ed a svolgere i compiti ad esso attribuiti nell’esclusivo interesse degli stessi. E’ fatto divieto assoluto al personale addetto di accettare alcuna forma di compenso, di qualsiasi natura, da parte degli utenti. Lo Sportello provvede a regolare i rapporti economici relativi all’attività svolta direttamente con il Consorzio/Distretto. Lo Sportello dovrà assumere un ruolo sempre più centrale nella rete dei servizi di “cura domiciliare”, in quanto si pone da un lato come punto di riferimento per il cittadino e dall’altro come “centrale di controllo” per il Consorzio/Distretto. Attorno ad esso potranno progressivamente ruotare forme di intervento molto più variegate di quelle attuali: cooperative accreditate, assistenze individuali – a regime “accreditate” dal Consorzio attraverso gli Enti di formazione/Centro per l’impiego - interventi forniti o “mediati” da soggetti associativi promozionali, da organizzazioni di “auto – mutuo aiuto” o da gruppi comunitari di tipo solidaristico. RACCORDO CON LE UNITA’ DI VALUTAZIONE DISTRETTUALI La Legge regionale 1/2004 che “identifica nel bisogno il criterio di accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali” - riconosce, a ciascun cittadino, “il diritto di esigere, secondo le modalità previste dall’ente gestore istituzionale, le prestazioni sociali di livello essenziale”, la cui erogazione “è organizzata mediante la valutazione multidisciplinare del bisogno, la definizione del piano di lavoro integrato e individualizzato, il monitoraggio costante, la verifica periodica e la valutazione finale dei risultati”. Il cittadino in condizione di handicap o non autosufficiente a causa delle patologie che lo affliggono non può dunque esimersi – ove intenda rivendicare il proprio diritto ad accedere alle prestazioni di livello essenziale – dall’intraprendere un percorso prestabilito che, attraverso la valutazione, conduce alla definizione di un piano assistenziale costantemente verificato dai titolari delle funzioni socio sanitarie (e quindi dalle Unità di Valutazione delle Aziende sanitarie). Ma tali azioni di monitoraggio e verifica sugli interventi previsti dai progetti assistenziali individuali possono essere efficacemente realizzate – dagli organismi distrettuali competenti – solamente attraverso uno stretto raccordo tra lo Sportello distrettuale e le Unità di Valutazione distrettuali alle quali è richiesto di: • individuare, attraverso la valutazione multi dimensionale, i bisogni sanitari e socio sanitari dei cittadini indicando le risposte più idonee al loro soddisfacimento e 33 privilegiando – ove possibile – il mantenimento al domicilio delle persone che lo desiderino; • garantire completa informazione – anche mediante documentazione scritta – alle persone ed alle famiglie sui loro diritti e relativamente alle procedure per fruire del complesso delle prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali erogabili dal Sistema sanitario e sociale della Regione Piemonte; • predisporre e/o approvare il Progetto assistenziale individuale (P.A.I) identificando la fascia d’intensità assistenziale ed il livello di prestazioni adeguato; • assicurare il monitoraggio e l’eventuale revisione dei Progetti assistenziali attivati. PROTOCOLLI 1 - MODALITA’ DI RACCORDO CON I NUCLEI INTERDISCIPLINARI ANZIANI E DISABILI Come definito nell’Accordo di programma tra l’Azienda Sanitaria Locale e gli Enti Gestori dei Comuni dell’area ovest di Torino le Unità di Valutazione Distrettuali sono chiamate a svolgere le funzioni ad esse attribuite avvalendosi dei Nuclei Interdisciplinari preposti all’assistenza territoriale domiciliare, semi residenziale e residenziale degli anziani e dei disabili. I Nuclei rappresentano una modalità operativa dell’Unità di Valutazione, sono composti da figure professionali sanitarie e sociali individuate dalle direzioni del Distretto e del Consorzio (medico dell’assistenza sanitaria territoriale, coordinatore infermieristico, assistente sociale ed educatore per le situazioni di handicap, le figure professionali appartenenti all’organico dello sportello) e costituiscono un “gruppo operativo” stabile al quale è assegnato il compito di svolgere le attività istruttorie – relative alle richieste di intervento raccolte attraverso lo Sportello – finalizzate alla valutazione delle situazioni ed alla definizione dei progetti individuali da sottoporre all’Unità di Valutazione che settimanalmente viene chiamata a riunirsi con la presenza di tutti i componenti. Ciò al fine di evitare eccessive lungaggini nello svolgimento dei processi di valutazione finalizzati ad assicurare gli interventi. Gli operatori dei Nuclei svolgono inoltre le funzioni di referenza e monitoraggio dei progetti individualizzati approvati dall’Unità di Valutazione ed assegnati ai responsabili del caso, individuati nell’ambito della rete dei servizi distrettuali. 2 - ARTICOLAZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Il principio che ispira il modello organizzativo incentrato sullo Sportello distrettuale è rappresentato dalla continuità delle cure per le persone malate e non autosufficienti. Nell’ambito dei posti letto RSA convenzionati è pertanto prevista una riserva di posti per la continuità assistenziale ai pazienti ricoverati in ospedale (dimissioni protette) e per sollevare temporaneamente la famiglia dal carico assistenziale di un congiunto assistito al domicilio. Nel caso di trasferimento da un reparto di acuzie ad un reparto di post acuzie (lungo degenza, lungo degenza riabilitativa, medicina riabilitativa) o all’assistenza territoriale (domicilio o struttura residenziale) la scelta deve corrispondere alle necessità del paziente poiché le diverse opzioni non sono sovrapponibili in quanto ognuna risponde a bisogni assistenziali di natura diversa. La proposta di trasferimento dall’ospedale ad un reparto post acuzie o nell’assistenza territoriale deve essere pertanto il frutto di un accordo tra chi dimette il paziente (Ospedale) e chi lo accoglie (Distretto). 34 A tal fine la proposta viene recepita dallo Sportello socio-sanitario che provvede a raccordare il Medico del reparto che dimette con il Medico AST e/o il coordinatore infermieristico addetti alle cure domiciliari e con l’Unità di Valutazione distrettuale. Qualora non ricorrano le condizioni per l’erogazione delle cure domiciliari, l’Unità di Valutazione deve operare per l’inserimento del paziente in uno dei posti aziendali riservati alla dimissione protetta dei ricoverati in Ospedale. In via ordinaria si è previsto che l’accesso alle cure domiciliari (ADI, ADP,SID) avvenga a seguito della segnalazione effettuata dal medico di medicina generale, dal servizio sociale, dall’utente o dai congiunti. In tale fattispecie il Medico AST e/o il coordinatore infermieristico visionano la segnalazione, contattano il medico (qualora la segnalazione non sia effettuata dal curante) ed eventualmente – attraverso lo Sportello – il servizio sociale. Per l’attivazione degli interventi è in ogni caso opportuno formalizzare il pieno coinvolgimento del medico di medicina generale. In sede di definizione del piano assistenziale, si procede alla quantificazione del peso sanitario ed eventualmente sociale in base al quale il paziente accede alla fase intensiva/estensiva o direttamente alla fase di lungo assistenza. Nel caso di accesso diretto alla lungo assistenza deve essere coinvolta l’Unità di Valutazione che – avvalendosi del Nucleo Interdisciplinare Anziani – definisce il piano assistenziale individuando il referente deputato al monitoraggio degli interventi ed il responsabile del caso, assegnato ai servizi domiciliari attraverso lo Sportello socio sanitario. Qualora in un progetto in fase intensiva/estensiva vengano rilevate variazioni della complessità assistenziale, tali da configurare un regime di lungo assistenza, è previsto che si provveda – da parte del Nucleo Interdisciplinare - a definire un nuovo piano assistenziale da sottoporre alla competente Unità di Valutazione distrettuale. In attesa dell’attivazione del nuovo piano assistenziale all’utente deve essere garantita la continuità delle cure in atto. 3 - ARTICOLAZIONE DELL’ASSISTENZA A FAVORE DI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DISABILI Alle persone anziane o in condizione di handicap che necessitano di prestazioni socio sanitarie viene data la possibilità di rivolgersi allo Sportello del Distretto che, oltre a svolgere funzioni di informazione ed orientamento, si propone come riferimento unico per l’attivazione delle risposte socio sanitarie che comportano una valutazione da parte delle competenti Unità di Valutazione. Compito dell’Unità è la valutazione multidisciplinare effettuata su richiesta dei diretti interessati, degli esercenti la potestà genitoriale, degli eventuali tutori, al fine di individuare soluzioni progettuali individualizzate atte ad assicurare adeguato sostegno alla persona ed alla sua famiglia evitando, ove possibile, il ricorso all’istituzionalizzazione. Le prestazioni essenziali socio sanitarie che l’Unità di Valutazione può fornire alle persone con handicap o anziane non autosufficienti, in ottemperanza a quanto stabilito dall’Accordo di Programma tra l’Azienda sanitaria e gli Enti Gestori ad essa afferenti, sono: • Affidamento intra ed etero familiare con compartecipazione sanitaria alla spesa nella misura del 50%, • Cure domiciliari con compartecipazione sanitaria alla spesa nella misura del 100% nelle fasi intensive ed estensive e del 50% nella fase di lungo assistenza; 35 • Assegno di cura - purché rispondente a spese di assistenza documentate e con il rispetto degli obblighi previdenziali - con compartecipazione sanitaria alla spesa nella misura del 50%; • Assistenza educativa territoriale per disabili con compartecipazione sanitaria calcolata come da D.G.R. n. 51 – 11389 del 23.12.2003; • Inserimento in Centro Occupazionale per disabili con compartecipazione sanitaria calcolata come da D.G.R. n. 51 – 11389 del 23.12.2003; • Inserimento in Centri Diurni per disabili con compartecipazione sanitaria calcolata come da D.G.R. n. 51 – 11389 del 23.12.2003; • Inserimenti in Comunità residenziali per disabili accreditate, con compartecipazione sanitaria calcolata come da D.G.R. n. 51 – 11389 del 23.12.2003; • Inserimento in Centro Diurno per malati di Alzheimer con compartecipazione sanitaria alla spesa nella misura del 100%; • Inserimento in Centri Diurni per anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti con compartecipazione sanitaria alla spesa nella misura del 50%; • Inserimenti in strutture residenziali per anziani non autosufficienti con compartecipazione sanitaria alla spesa come da D.G.R. n. 17 – 15226 del 30.03.2005; • Servizio di Tele soccorso e Tele assistenza con compartecipazione sanitaria alla spesa nella misura del 50%. Questo elenco può variare in base a quanto sarà approvato dalla Regione Piemonte in merito al riordino delle prestazioni di assistenza tutelare Per accedere ad alcune delle prestazioni socio sanitarie è necessario il preventivo accordo tra l’utente e il servizio sociale – come nel caso degli affidamenti intra ed etero familiari o per l’attivazione del tele soccorso – per altre la richiesta diretta della prestazione si realizza allo Sportello distrettuale che provvede, successivamente, a coinvolgere il servizio sociale per proseguire il procedimento nella parte di competenza dei servizi consortili. Fatta salva la possibilità dell’utente o dei suoi congiunti di scegliere liberamente le modalità di accesso alle prestazioni, è richiesto che le sedi territoriali di servizio sociale sviluppino la funzione di accompagnamento, perché, in tal modo, si velocizza la procedura (la relazione del servizio sociale per l’Unità di Valutazione viene prodotta contestualmente alla presentazione della domanda) e la scelta della prestazione viene effettuata nell’ambito di progetto individualizzato concordato ed organico. In ogni caso è previsto che le domande, formulate su apposito modulo, vengano inoltrate (direttamente dall’interessato/suo familiare o attraverso il servizio sociale) allo Sportello distrettuale che provvede a protocollarle ed a trasmetterle alla Direzione del Distretto. La domanda – corredata dalla scheda medica compilata dal medico di medicina generale o da altro medico curante; dall’auto certificazione della residenza e del reddito; dalla copia del verbale di invalidità, se posseduto; da eventuali certificati medici e/o copie di cartelle cliniche – viene successivamente istruita dal Nucleo interdisciplinare che esamina la documentazione, effettua le necessarie verifiche sulla condizione del richiedente (direttamente e/o tramite gli operatori territoriali), attiva il medico di medicina generale del richiedente e le necessarie consulenze (geriatra, psichiatra, neurologo), formula una proposta di progetto individualizzato da sottoporre all’Unità di Valutazione. Con specifico riferimento alle persone disabili è inoltre previsto che l’Unità di Valutazione individui – oltre al referente del progetto assistenziale individuale (funzione svolta mediante gli operatori dei Nuclei interdisciplinari sia per gli anziani che per le persone 36 con handicap) – un referente sanitario per ogni persona seguita che assuma la responsabilità sul piano clinico-riabilitativo garantendo il rapporto con gli altri soggetti sanitari coinvolti. L’esito della valutazione viene comunicato in forma scritta all’interessato dal presidente dell’unità valutativa di riferimento entro un massimo di quaranta giorni dalla ricezione della domanda corredata dalla documentazione, ed all’interessato viene data facoltà di presentare ricorso contro le decisioni dell’Unità di Valutazione. 4 – PROTOCOLLI Il Consorzio ed il Distretto come specificato nel protocollo si attiveranno per l’approvazione dei seguenti protocolli PROTOCOLLO PER LA FORMAZIONE Sarà siglato un protocollo d‘intesa tra l’Asl TO3 e gli Enti gestori individuando un Ente gestore che coordinerà l’attività per attivare una formazione unica per tutti gli enti aderenti PROTOCOLLO PER IL SISTEMA INFORMATIVO Come per la formazione sarà siglato un protocollo d‘intesa tra l’Asl TO3 e gli Enti gestori individuando un Ente gestore che coordinerà l’attività e si occuperà della parte attuativa. Vedi in allegato uno schema di fattibilità PROTOCOLLI INTERNI ASL TO3 A completamento del progetto l’Ente consortile interessato e il Distretto sanitario provvederanno a stipulare appositi protocolli con il Servizio di Medicina Legale ed il Servizio di Medicina Integrativa per dettagliare gli impegni di questi soggetti della rete alla trasmissione e all’informazione sulle prestazioni di propria competenza e, laddove possibile, a convogliare la modulistica nonché le pratiche autorizzate allo Sportello sociosanitario che in tal modo completerà ulteriormente la sua funzione di porta unica di accesso alla complessa rete delle cure. PROTOCOLLO CON IL VOLONTARIATO Infine si attiveranno convenzioni con il volontariato per il trasporto di persone non autosufficienti ed il sostegno delle persone fragili (già in corso presso il Consorzio) Come sopra specificato sarà siglato un protocollo ‘d’intesa tra l’Asl TO3 e gli Enti gestori individuando un Ente gestore che coordinerà l’attività SOGGETTI COINVOLTI Asl TO3, medici di Medicina Generale, Consorzio Cisa, Cooperazione Sociale e Volontariato presente nel territorio. Saranno comunque coinvolti tutti i soggetti che hanno firmato il piano di zona 2006-2008 PERSONALE DEDICATO Il personale sarà messo a disposizione dall’Asl TO3, dal Consorzio e tramite convenzione con Cooperativa sociale Le figure professionali saranno: Assistenti Sociali, Educatori, Infermieri, Medici, Medici di medicina generale, Amministrativi, O.S.S. 37 ACCORDO DI PROGRAMMA Come già citato sopra l’Asl5 ed il Cisa in data 28.9.2004 hanno firmato l’ Accordo di Programma finalizzato all’applicazione della DGR 51 – 11389 del 23.12.2003. L’accordo di Programma scade nel mese di settembre 2009 e dovrà essere rinnovato con l’Asl TO3 CRONOPROGRAMMA Il progetto prevede le seguenti fasi che possono anche essere concomitanti. 1. Reperimento locali commerciali in locazione in Rivoli. La superficie necessaria è di circa 100 mq. I locali in locazione sono necessari fino a quando (si ipotizza due anni) sarà pronta la nuova sede del Distretto di Rivoli. 2. Gara pubblica riservata a Cooperative Sociali (che già collaborano nel piano di zona) per la gestione amministrativa dello Sportello unico. La cooperativa dovrà altresì mettere a disposizione ore lavoro di un assistente sociale e di un infermiere per implementare le competenze dello Sportello 3. Procedura per acquisto arredi e materiale informatico 4. Avvio del progetto informatico e formazione (vedi sopra) Si pensa di poter essere operativi nella nuova sede entro 60 giorni dall’approvazione del progetto da parte della Regione Piemonte. Lo Sportello sarà completo nelle sue funzionalità (vedi parte informatica) entro nove mesi dall’avvio TABELLA COSTI Costi complessivi del progetto Soggetti previsto Esborso finanziario tipologia dei costi attività di riferimento (prevista nel protocollo d'intesa) Asl € 36.000,00 locazione locali commerciali reperimento locali Consorzio € 10.000,00 arredi e materiale informatico sistemazione locali Consorzio € 8.000,00 utenze dello sportello funzionamento locali Asl/Consorzio € 43.000,00 personale amministrativo per gestione di tutte le incombenze amministrative apertura sportello e gestione back offfice Asl/Consorzio € 7.000,00 progetto informatico congiunto gestione condivisa tra asl e nove enti gestori Asl/Consorzio € 2.000,00 formazione congiunta gestione condivisa tra asl e nove enti gestori Consorzio € 10.500,00 assistente sociale implementazione sportello Asl € 10.500,00 infermiere implementazione sportello TOTALE € 127.000,00 Il Direttore del Cisa (Dott. Luciano ROSSO) Il Direttore Generale Asl TO3 (Ing. Giorgio RABINO) 38 Progetto Gruppo di Cure Primarie nel Comune di Rivoli del Distretto 2 ASLTo3 Premessa La Medicina di Gruppo denominata Rivoli 8, con sede in Via Unità d’Italia n.4 a Rivoli, operativa dal 1° novembre 2007, propone l’organizzazione di un Gruppo di Cure Primarie (GCP) sul territorio dello stesso Comune di Rivoli nel Distretto 2 di Rivoli-RostaVillarbasse dell’ASLTo3, come da indicazione della D.G.R. n. 57-10097 del 17.11.2008 e dell’Accordo Regionale siglato il 20 luglio 2009 . La proposta ha come obiettivo principale il miglioramento dell’accessibilità, della uniformità e della fruibilità delle prestazioni sociosanitarie territoriali. Il GCP, in armonia con lo spirito dell’ultimo Piano Sanitario Regionale, risposte ad alcune delle esigenze più pressanti della popolazione: intende dare la necessità del cittadino di essere guidato e facilitato nella fruizione del Sistema Socio Sanitario Regionale; una migliore organizzazione della medicina territoriale; la necessità di avere un punto di riferimento medico territoriale durante le ore diurne, anche per ridurre un improprio uso delle strutture ospedaliere; una migliore presa in carico dei problemi sanitari da parte della medicina territoriale, attraverso percorsi di prevenzione, diagnosi, cura e controllo nel tempo gestiti dalla Medicina Generale di concerto con quella Specialistica, per evitare la sovrabbondanza e la proliferazione di impropri servizi a livello ospedaliero-specialistico, specie per quanto riguarda le patologie cronico-degenerative e i tumori; una gestione più veloce e snella dei problemi burocratico amministrativi; una facilitazione nell’accesso alle prestazioni socio assistenziali, specie per le categorie più deboli. Vista la ormai tradizionale indisponibilità di locali adeguati di proprietà dell’ASL TO3 nell’area di operatività della Medicina di Gruppo detta “Rivoli 8”, si propone di utilizzare come “sede principale” del GCP i locali siti in Via Unità d’Italia n. 2 e 4 a Rivoli. Tale sede è ubicata al centro della città di Rivoli a ca. 100 mt dal Poliambulatorio di V.Piave n.19 dove operano i Servizi Specialistici Ambulatoriali, il Servizio Infermieristico Domiciliare e il Centro Unificato di Prenotazione; è altresì distante ca. 200 mt dal Centro C.I.S.A. (Consorzio Intercomunale Servizi Assistenziali) di V. Santa Maria della Stella. Tale opportunità si traduce nella possibilità di mettere più facilmente in rete telematica 39 tutti gli operatori eventualmente coinvolti senza dover richiedere spostamenti fisici con il conseguente lievitare dei tempi morti durante l’orario di servizio. La Medicina di Gruppo è composta da n. 7 MMG con sede principale in Via Unità d’Italia n. 4 a Rivoli, e una sede periferica come sotto indicato : Dr. Ezio GASTALDI referente della Medicina di Gruppo Dr.ssa Anna Maria BORELLO Dr. Lorenzo CARNINO Dr.ssa Renata GIORGI Dr. Franco NICOLACI Dr. Renato ROSA Dr.ssa Piera SANTANDREA La Dr.ssa Borello Anna Maria ha messo a disposizione il proprio ambulatorio di origine, sito in Via Bruere n.64, come sede periferica, in ossequio alla normativa regionale che impone una distanza maggiore di 500 mt. dalla sede centrale per poterlo mantenere operativo. Questo aspetto è in sintonia con il principio della “capillarità della assistenza sanitaria territoriale”. Alla data del 1/09/2009 la popolazione assistita dai MMG è di : 8.153 unità. . La MdG dispone di : a) n. 4 Collaboratori di studio impiegati per un totale di 60 ore settimanali nella sede centrale e 20 ore settimanali nella sede periferica, tutti dipendenti con funzioni segretariali; b) n. 2 Infermiere Professionali per un totale di 20 ore settimanali con funzioni di gestione infermieristica ambulatoriale (attualmente solo al mattino nella sede centrale, per cui sarebbe auspicabile aprire un ambulatorio infermieristico di supporto all’Ambulatorio dedicato alle patologie croniche, a carico di personale dell’Asl) . La Medicina di Gruppo è disponibile a collaborare con il Consorzio Intercomunale Servizi Assistenziali eventualmente attraverso la firma di un Protocollo d’intesa per lo studio e l’avvio di funzioni condivise di Sportello Unico socio sanitario e di percorsi facilitati per i pazienti fragili. La Medicina di Gruppo è altresì intenzionata a predisporre un progetto di Sistema Informativo idoneo a svolgere funzioni amministrative (anche di interoperabilità diretta) 40 in collegamento con la rete ASL, con il CISA e con i servizi anagrafici del Comune di Rivoli ed eventualmente di Rosta e Villarbasse e magari con gli Ospedali di Rivoli e S.Luigi di Orbassano (a carico dell’ASL). Attività concordabili per il GCP attività clinica su appuntamento, salvo casi di reale indifferibilità; servizio di prenotazione telefonica degli appuntamenti (a carico del personale offerto dalla ASL) ; apertura al pubblico del servizio di segreteria amministrativa per otto ore; presenza medica per otto ore giornaliere, distribuite tra mattina e pomeriggio con chiusura non prima delle ore 19, in ottemperanza all’A.C.N. ; effettuazione delle visite domiciliari in giornata, qualora le richieste pervengano allo studio entro le ore 12,00; attivazione e gestione di un Ambulatorio orientato alla Prevenzione del Rischio CardioVascolare su tutta la popolazione di assistiti con priorità per l’avvio della gestione integrata dei pazienti diabetici; valutazione, inizialmente insieme allo specialista cardiologo e diabetologo, di percorsi di screening diagnostici e di follow up organizzati e concordati per patologie croniche; studio e creazione di procedure e percorsi concordati, coordinati e semplificati con il CISA per la valutazione e l’assegnazione di servizi e presidi ai pazienti fragili; organizzazione con il personale dell’Asl per la prenotazione telefonica di esami e visite specialistiche. ricezione in studio dei risultati e /o dei referti di esami di laboratorio e strumentali eseguiti in servizi concordati. Spese di gestione del GCP Si propone che il personale di supporto del GCP venga messo a disposizione dall’Asl nei casi sopra citati tra parentesi. I collaboratori di studio attualmente presenti nella Medicina di Gruppo si occupano delle normali funzioni di reception, di informazione al pubblico, di preparazione di richieste e ricette e, insieme al personale infermieristico, della raccolta delle chiamate telefoniche per visite domiciliari. Le seguenti attività potranno realizzarsi in relazione alla disponibilità aziendale : 41 • teleprenotazione o pre-prenotazione, attraverso collegamento con il CUP di riferimento aziendale • gestione delle agende dei medici del GCP nonché degli specialisti • gestione delle agende degli AMO • pratiche amministrative per pagamento ticket e esenzioni collegate ai servizi specialistici e aziendali • compilazione fogli di attività degli specialisti • incorporazione referti clinici certificati con firma elettronica. Il personale infermieristico dipendente dell’ASL dovrà partecipare alla gestione organizzata degli AMO concordati in ambito aziendale. Spese strutturali Si prevede che la partecipazione dei mmg alle spese necessarie al funzionamento del GCP, per la componente della medicina generale (paniere costituito da affitto studi, riscaldamento, telefono, luce, spese di informatizzazione, eventuali spese assicurative, consulenti, tassa rifiuti, materiale di uso corrente: materiale di medicazione, strisce e glucometri, toner per stampanti, cancelleria e quant’altro da definire nelle sedi più opportune) non debba superare il 30 % del globale previsto per ciascuna struttura, con un tetto comunque non superabile rispetto al monte spese precedente all’avviamento dei GCP, dimostrabile dalla medicina di gruppo. Essendo la sede messa a disposizione dalla precedente medicina di Gruppo che diventerebbe il nucleo di base del GCP, si propone che l’Asl partecipi alle spese legate ai servizi inseriti nella sede principale nonché in quella periferica per una cifra che cumulativamente non può superare il 70 % della spesa complessiva. La cifra di compartecipazione alle spese delle sedi del GCP per i MG non dovrà in alcun caso essere superiore alla cifra precedentemente pagata per la sede della medicina di gruppo o della somma delle spese per i singoli studi. 42 Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte Azienda Sanitaria Locale TO3 Accordo di Programma Gruppo di Cure Primarie (GCP) Tra ASL TO3 Via Martiri XXX Aprile 30 – Collegno (To) e la Medicina di Gruppo Rivoli 2009 rappresentata dal coordinatore Dott.ssa Maria Beatrice Vescovo Premesso - che l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale 23.03.2005, art. 54 e gli Accordi Integrativi Regionali (AIR) di cui alla DGR 24.04.2006, n. 28-2690, art. 5 co.16 e al DGR 13.11.2006 n. 75-4317 art. 12 co.3 prevedono la possibilità di individuare, nell’ambito delle forme associative dei Medici di Medicina Generale e dei PLS, modelli organizzativi sperimentali aggiuntivi; - che il Piano Socio Sanitario Regionale della Regione Piemonte 2007-2010 prevede, per rispondere alle nuove domande di salute, l’istituzione dei Gruppi di Cure Primarie (GCP), con caratteristiche definite nelle Linee regionali di indirizzo del 15.03.2007 e della DGR n. 57-10097 del 17.11.2008 e Allegati “Accordo Regionale della Medicina Generale per l’avvio dei Gruppi di Cure Primarie e le Case della Salute, in costituzione nelle Asl piemontesi”; - che tale DGR prevede che l’adesione nella sperimentazione sia remunerata dall’ASL tramite meccanismi incentivanti, secondo quanto è stabilito dalla Regione Piemonte e dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria nell’ambito dalla DGR n. 57-10097 del 17.11.2008 e Allegati; - che la Medicina di Gruppo Rivoli 2009 ha elaborato una Proposta di Progetto per la Creazione Sperimentale di un Gruppo di Cure Primarie (GCP) nel Comune di Rivoli Distretto 2 dell’ASL TO3 - che tale Proposta verrà presentata e discussa nell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) del Distretto 2 Rivoli; SI CONVIENE QUANTO SEGUE ART.1 Istituzione e durata Nel Comune di Rivoli, nell’ambito del Distretto 2 di Rivoli , viene istituito il Gruppo di Cure Primarie Rivoli 2009 ricomprendendo in esso: a) La Medicina di Gruppo (forma organizzativa indicata come elemento fondamentale per l’avvio della costituzione di un GCP) b) la presenza di un PLS. Il GCP intende favorire in questo modo l’avvicinamento e la collaborazione del MMG e del PLS ritenuta quanto mai opportuna in particolari fasi della vita (età prenatale e adolescenziale). Il presente accordo decade allo scadere predeterminato del periodo sperimentale dei Gruppi di Cure Primarie previsto per il 31.12.2011. Alla scadenza sarà rinnovato per un periodo minimo di cinque anni alle condizioni che i vigenti ACN e/o AIR indicheranno come adeguate, integrato da accordi tra le parti su specifiche attività o risorse ritenute 43 rilevanti/indispensabili a livello locale sulla base dei rendiconti economici e di servizio prodotti dal GCP al termine dei mesi di sperimentazione. Alle parti non è consentita una risoluzione anticipata dell’accordo, salvo che per sopravvenuta legislazione in materia che impedisca (anche per effetto della sola variazione dei termini attuativi) la prosecuzione delle attività oggetto del presente accordo. ART. 2 Composizione del Gruppo 1) il Gruppo è composto dai tre Medici di Medicina Generale componenti la Medicina di Gruppo già strutturata e un PLS. I MMG sono: Dr. Lorenzo FASSI Dr. Marco RATTALINO Dr.ssa Maria Beatrice VESCOVO Il PLS è: Dr. Giovanni DAVI 2) La Dr.ssa Maria Beatrice VESCOVO è individuata dal Gruppo quale Referente e Coordinatore nei rapporti con l’ASL. 3) I MMG e il PLS hanno la facoltà di revocare la propria adesione al presente Accordo di Programma solo ritirando, in modo contestuale, la propria adesione al GCP tramite comunicazione scritta mediante raccomandata A/R al Referente del GCP ed alla ASL nella persona del Direttore di Distretto entro il 30 Giugno 2011. Le dimissioni, andranno in vigore a partire dal 1 Gennaio 2012; in casi di particolare rilevanza o di reciproco interesse l’Azienda può rinunciare al preavviso se concordato con il referente del GCP. 4) L’Associazione può integrare in ogni tempo il suo numero dei soci con le modalità previste dai vigenti accordi; 5) In caso di sostituzione di un socio, la stessa andrà disciplinata secondo quanto definito dall’art. 37 dell’ACN, nel caso sia necessario provvedere all’istituzione di un incarico provvisorio esso sarà disciplinato dall’art. 38 dell’ACN. I MMG potranno essere sostituiti temporaneamente (per assenza o malattia) o dai Colleghi della Medicina di Gruppo o dai Colleghi esterni anche solo per alcune funzioni o ore della giornata. Tali sostituzioni non necessitano di avviso da parte del medico all’ASL. 6) In caso di cessazione dall’attività di soci, non sostituibili in alcun modo, il GCP potrà continuare la sua attività fino a che non venga a mancare il 51% dei MMG inizialmente presenti. Alla Presa d’atto ufficiale della riduzione del 51% dei MMG da parte dell’ASL l’Accordo di programma decade. Al gruppo di MMG residui nel GCP che intenda avvalersene, tramite comunicazione scritta al Direttore di Distretto prima della presa d’atto (la cui data va comunicata da parte della Direzione al Coordinatore del GCP con almeno due settimane di anticipo), viene riconosciuta la possibilità di aggregare nuovi MMG/PLS entro 90 giorni dalla presa d’atto senza che il GCP decada; 7) Le richieste di cambio del medico all’interno del GCP sono soggette al rispetto di quanto previsto per l’associazionismo medico; 8) L’eventuale attività libero professionale dei singoli medici rimane normata dalle regole vigenti degli ACN; 9) L’Accordo per la costituzione del GCP, può essere rescisso dalle parti senza preavviso solo in forma congiunta. 44 ART. 3 Sede del Gruppo, locali e popolazione assistibile La sede principale di riferimento del GCP è individuata, di comune accordo e nelle modalità previste dalla DGR 57-10097 del 17.11.2008 nella sede principale dell’attuale Medicina di Gruppo sita in Corso Susa 111-113: la sede principale e le due sedi periferiche sono funzionalmente in sede unica virtuale perché unite tra loro da una rete informatica sempre attiva 24 ore su 24. I locali dell’attuale sede principale e delle sedi periferiche sono rappresentati da: sede principale di Corso Susa 111-113 Rivoli: - sei sale visita attrezzate -due sale d’ attesa - due sale reception e amministrazione - due bagni pubblici - due bagni per il personale 1° sede periferica di Via Sestriere 133 Cascine Vica: - Una sala visita - una sala d’Attesa - una piccola area reception - un bagno per il pubblico 2° sede periferica: Via Roma 112 Rivoli: - Due sale visita - una grande sala d’attesa - una piccola area reception - un bagno pubblico La Medicina di Gruppo offre assistenza ad un potenziale bacino di utenza superiore a 5000 unità. La Medicina di Gruppo mette a disposizione ai professionisti tutti i locali della sede principale e delle sedi periferiche. ART. 4 Attività e risorse disponibili Obiettivi Le attività che si intendono sviluppare all’interno del GCP sono volte a migliorare: a) l’assistenza della popolazione attraverso un incremento quantitativo e qualitativo della presa in carico dei problemi di salute sia acuti che cronici, in particolare –in questo secondo caso- di quelli relativi alle patologie a maggiore impatto sociale con priorità per quelle responsabili del rischio cardiovascolare; b) la quantità e la qualità dei servizi di cura domiciliari; c) l’accesso alle prestazioni socio assistenziali; d) la fruizione del Sistema Socio Sanitario Regionale da parte del cittadino facilitandone i percorsi contribuendo allo sviluppo di una gestione integrata e snella degli atti burocratici amministrativi; e) il rapporto comunicativo e l’efficienza operativa tra il primo e il secondo livello di assistenza; f) le modalità di fruizione dell’Ospedale da parte dei pazienti; g) il governo della domanda sociosanitaria; h) l’ottimizzazione delle risorse. 45 A tale scopo si avrà: 1) aumento disponibilità dei servizi a 9 ore al giorno (rispetto alle 6 ore attualmente richieste) e prolungata sino alle ore 19.00 (come già avviene). Tale apertura è garantita tutti i giorni dal lunedì al venerdi (esclusi i prefestivi infrasettimanali durante i quali gli studi rimarranno aperti fino alle 12.00) e il sabato dalle ore 8.00 alle ore 10.00 in sede per attività di tipo infermieristico (medicazioni, prelievi, terapia im, terapia vaccinale sempre con presenza del medico). La reperibilità del medico per le visite domiciliari fino ad oggi prevista entro le ore 10.00 dei giorni feriali e prefestivi compreso il sabato è estesa fino alle ore 12.00 di tutti i giorni feriali e prefestivi compreso il sabato, dando la disponibilità però fino alle ore 20.00 nei giorni feriali. 2) L’accesso dei pazienti in studio avviene prevalentemente su prenotazione: quest’ultima è effettuata o via e-mail o telefonicamente tramite personale amministrativo costantemente presente in studio. Qualora si presentasse l’urgenza medica, questa verrà gestita dal medico presente nel minor tempo possibile in modo da ridurre i codici bianchi al PS locale. E’ inoltre compito dei GCP offrire la maggiore disponibilità e flessibilità alle richieste degli assistiti. 3) Il GCP è supportato da personale amministrativo e infermieristico. 3a) Il personale amministrativo è presente sia nella sede principale sia nelle sedi periferiche per un totale di 50 ore settimanali (sabato compreso). Le ore sono cosi distribuite: 48 ore nella sede principale 2 ore nelle sedi periferiche. il personale amministrativo si rende disponibile per le attività di prenotazione on- line di prestazioni specialistiche e strumentali qualora l’ASL intenda adottare un sistema di tele prenotazione. 3b) Il personale infermieristico è presente sia nella sede principale sia nelle sedi periferiche e sia sul territorio per un totale di 37 ore settimanali (sabato compreso). Le ore saranno così distribuite: 32 ore nella sede principale (ev. aumentabili) 2 ore nelle sedi periferiche 5 ore per attività infermieristica sul territorio (1 ora al giorno). L’attività dell’infermiere comprende sia negli studi sia a domicilio: 1) prelievi che saranno effettuati trisettimanalmente nella sede principale, settimanalmente nelle sedi periferiche a seconda della necessità a domicilio. Sarà cura del personale amministrativo e/o infermieristico far pervenire i prelievi effettuati al laboratorio di competenza. 2) Medicazioni 3) cambio catetere 4) lavaggio dispositivi per infusione continua 5) esecuzione ECG 6) attività vaccinale con costante presenza del medico ART. 5 Ambulatori dedicati Il GCP avrà almeno quattro ambulatori dedicati: a) Ambulatorio per il rischio cardiovascolare: ipertensione, scompenso cardiaco, TAO, dislipidemia, ed. sanitaria. 46 Si vuole sottolineare che il gruppo di cure primarie darà all’utenza un servizio di telemedicina cosi strutturato: esecuzione in caso di necessità di tracciato ECG refertato in tempo reale da uno specialista cardiologo presente on-line 24 ore su 24 per sette giorni la settimana. Sempre con suddetto cardiologo sarà possibile colloquiare, sempre in tempo reale, per la valutazione e impostazione diagnostica del caso. Il GCP esclude qualsiasi possibilità di contribuzione diretta e/o indiretta da parte di aziende o da parte di altri istituti privati. b) GID: ambulatorio per la gestione integrata del diabete Nell’ambito degli ambulatori dedicati cardiovascolare e GID in particolare, la valutazione del paziente è fatta su prenotazione. Il personale amministrativo ha il compito di contattare preventivamente il paziente in occasione di ogni visita periodica. Il personale infermieristico gestisce le visite di screening e controllo periodico e fornisce indicazioni di educazione sanitaria; ai medici è il compito di impostare la terapia e controllare nel tempo l’andamento della patologia con particolare attenzione ad eventuali complicanze. c) ambulatorio di piccola chirurgia comprendente esecuzioni di piccoli interventi di chirurgia: 1) asportazioni di cisti 2) incisioni di ascessi 3) onicectomia per onicogrifosi 4) DTC verruche 5) trattamento di lesioni difficili (ulcere, decubiti) All’interno del gruppo è garantita la presenza di uno specialista in chirurgia. d) l’ambulatorio per il Bilancio di Salute in età pediatrica coordinato con le vaccinazioni e con le attività amministrative connesse. e) Il gruppo si rende disponibile a favorire e creare le condizioni organizzative più idonee alla presenza di figure specialistiche in più diretta e pronta collaborazione con MMG e PLS. ART.6 Servizio Socio-assistenziale La presenza di funzioni sociali verrà garantita in accordo con il CISSA e con il Direttore di Distretto attraverso l’avvio di un ambulatorio dedicato che consenta la condivisione di documenti e procedure , accoglimento e segnalazione o monitoraggio di pazienti in carico, individuazione dei cittadini in condizioni di fragilità anche attraverso un percorso di ricerca dedicato alla fragilità. E’ previsto un corso formativo del personale di segreteria al fine di uniformare l’informazione sociale e sanitaria fornita ai cittadini su alcuni temi prioritari. Sarà realizzata una rete di collegamento tra GCP e CISSA per raggiungere una operatività condivisa. ART.7 Attività aggiuntive I medici del GCP danno la loro disponibilità a creare autonomamente o partecipare a momenti di Audit e di formazione condivisa, anche in FAD, in conformità a quanto sarà eventualmente previsto a livello Regionale per i GCP/CS Tali momenti di condivisone di nozioni e procedure saranno finalizzati al miglioramento delle prestazioni sanitarie di maggiore interesse per la popolazione e per il SSR. 47 48