Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 09/02/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
09/02/2016 Brand News Today
Le gare delle aziende in corso e i nuovi incarichi
7
08/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 11:06
Lombardia. Farmacie, Maroni: "Vogliamo potenziarle". Fofi e Federfarma
presentano la loro proposta
8
08/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 08:22
Segnalata temporanea indisponibilità di Haldol Decanoas
10
08/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 08:22
Emilia Romagna. Riforma farmacie. Ordini e associazioni chiedono modifiche su
turni, orari e insegne
11
06/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 09:29
Bari, aumenta fabbisogno farmaci per i poveri del 26,3%. Anche provincia Bat in
difficoltà con +18,8%
13
08/02/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Lombardia. Farmacie, Maroni: "Vogliamo potenziarle". Fofi e Federfarma
presentano la loro proposta
14
SANITÀ NAZIONALE
09/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Cinquanta casi di meningite Oggi incontro al ministero
16
09/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Allarme Zika , atleti Usa liberi di non andare a Rio
17
09/02/2016 La Repubblica - Nazionale
Senza i test sugli animali la medicina rischia di fallire
19
09/02/2016 La Repubblica - Nazionale
Una giornata particolare
21
09/02/2016 La Repubblica - Nazionale
"Uteri in affitto a cinquemila euro così un bambino diventa merce"
23
09/02/2016 La Repubblica - Nazionale
SE LA RICETTA È ON LINE I TUOI DIRITTI VALGONO OVUNQUE
25
09/02/2016 La Repubblica - Nazionale
Trapianti falliti e falsi curriculum il super chirurgo messo alla porta
26
09/02/2016 La Stampa - Nazionale
Farmaco introvabile Così centomila pazienti rischiano di perdere la vista
28
09/02/2016 Il Messaggero - Nazionale
Virus Zika, gli Usa ai suoi atleti «Chi ha paura non vada in Brasile»
30
09/02/2016 ItaliaOggi
Il colesterolo è stato diffamato come il sale e il caffè
32
09/02/2016 Avvenire - Nazionale
«Italiani sono contrari Business che mercifica sia madri che bambini»
33
09/02/2016 Libero - Nazionale
L'ultima carta di Alfano per fermare la legge pro maternità in affitto
34
09/02/2016 Libero - Nazionale
La farmacia cambia volto Non più solo medicine ma anche servizi sanitari
36
09/02/2016 Libero - Nazionale
Furbetti al Pronto soccorso Ticket evasi, sanità al verde
37
09/02/2016 Libero - Nazionale
Ticket ed esami del sangue nella farmacia sotto casa
39
09/02/2016 Il Fatto Quotidiano
Ecco la soluzione al misterioso boom di decessi
40
09/02/2016 Il Manifesto - Nazionale
Zika, contagio tropicale
42
09/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
Nuova terapia per il diabete Basterà un clic indolore
44
09/02/2016 QN - Il Giorno - Nazionale
Nuova terapia per il diabete Basterà un clic indolore
45
09/02/2016 QN - La Nazione - Nazionale
«Vaccini esauriti nelle farmacie»
46
09/02/2016 Il Tempo - Nazionale
Spuntano altri musei ospedali e ambasciate
47
09/02/2016 Starbene
PERCHÉ QUESTA TOSSE NON PASSA MAI?
48
09/02/2016 Starbene
Perché i medici consigliano il consumo di papaya fermentata più del frutto fresco?
50
VITA IN FARMACIA
09/02/2016 La Repubblica - Firenze
"È influenza" era meningite Il caos sintomi
52
09/02/2016 La Repubblica - Milano
In smobilitazione i vigilantes sui rischi dei farmaci
54
09/02/2016 La Stampa - Torino
Insuccessi chirurgici, Così Torino impara anche dagli errori
55
09/02/2016 La Stampa - Torino
Il Tar blocca il passaggio delle farmacie comunali
56
09/02/2016 La Stampa - Savona
Le creme Helan fra tradizione e innovazione
57
09/02/2016 Libero - Milano
Ticket ed esame del sangue direttamente in farmacia La rivoluzione della sanità
58
09/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Rimini
I ladri preferiscono le 'bionde' Un altro colpo da 20mila euro
59
09/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Tutti i medici obiettori: aborti bloccati in ospedale «E' un diritto da garantire,
impegno della Regione»
60
09/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Tre nuove farmacie aprono in città
61
09/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli
Stop alle polemiche, domani riapre la farmacia
62
09/02/2016 QN - La Nazione - Arezzo
La giornata del farmaco: ecco come donare
63
09/02/2016 QN - La Nazione - Arezzo
Raccolta del Farmaco, «Galardi» e «Ortalli» aderiscono alla giornata
64
09/02/2016 QN - La Nazione - Empoli
A S.Valentino fai la cosa giusta: dona un farmaco
65
09/02/2016 QN - La Nazione - Grosseto
Il numero per le vittime di stalking e gli errori dell'imputato
66
09/02/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini
Ladri scatenati Rubano pochi spiccioli in macelleria
67
09/02/2016 QN - La Nazione - Pisa
«Ricerca choc sui furti Pisa settima in Italia Cattiva immagine»
68
09/02/2016 QN - La Nazione - Prato
«Le attività commerciali e ricreative non mancano»
69
09/02/2016 QN - La Nazione - Umbria Terni
Ecco le farmacie che effettuano il servizio notturno
70
09/02/2016 Il Gazzettino - Padova
Tutta la sanità in un'app
71
09/02/2016 Il Gazzettino - Pordenone
Appello del parroco per la giornata di raccolta del farmaco
72
09/02/2016 Il Secolo XIX - Genova
Sanità , sindacati contro Toti «Non ci ha invitato per evitare critiche »
73
PROFESSIONI
Il capitolo non contiene articoli
PERSONAGGI
09/02/2016 Giornale di Monza
Lega Nord contraria, Forza Italia «divisa» per il Pd e Piffer «l'Italia adesso è pronta»
75
09/02/2016 Giornale di Vimercate
L ' estate «made in Concorezzo» conquista Jovanotti
77
IN PRIMO PIANO
6 articoli
09/02/2016
Pag. 1
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NEW BUSINESS
Le gare delle aziende in corso e i nuovi incarichi
Le gare delle aziende in corso e i nuovi incarichi Alle pagg. 14 e 15
CLIENTE INCARICO AGENZIE Aim (Aziende Industriali Municipali Vicenza) creatività progetti di
comunicazione in definizione AMT Genova gestione degli spazi pubblicitari in definizione Alto Adige
Sudtirol creatività e media in definizione Associazione di produttori di Fruits promozione dei marchi di
qualita DOP e IGP in definizione et Le gumes du SudOuest in Italia, Francia, Germania e Spagna Aviva
media globale ZenithOptimedia (uscente) e altre California Prune Board pr e promozioni in Italia in
definizione Camera di Commercio di Caltanissetta campagna per promozione turistica in definizione
Comune di Acireale servizi di pr per la promozione del 'Distretto del mare' sospesa Comune di Bologna
concessione spazi pubblicitari per 9 anni in definizione Comune di Palermo comunicazione per il Distretto
Turistico Palermo Costa Normanna in definizione Confindustria Ceramica campagne pubblicitarie Fav,
Area, 45Gradi, Touché, Exprimo Consorzio Parmigiano Reggiano comunicazione per 'Cheese it's Europe'
in definizione Consorzio del Prosciutto di Parma creatività e media Cayenne, McCann, Red Cell e altre
Coni comunicazione Internazionali di Tennis 2016 in definizione Costa Edutainment creatività adv per
Acquario di Genova in definizione Credem creatività in definizione Diners Club Italia consultazione per
creatività e media in definizione Enav campagna per quotazione McCann, A. Testa, Jwt, Y&R, Saatchi, Leo
B. Enav media planning per campagna quotazione partenza a breve Enel comunicazione digital in
definizione Electronic Arts media paneuropeo in definizione Epson creatività europea in definizione Epson
attività sui social media in definizione FCA creatività Fiat Tipo Leo B, Armando Testa e altre sigle
Federazione Ordini Farmacisti Italiani comunicazione e ufficio stampa in definzione Ferrovie dello Stato
campagne pubblicitarie commerciali e istituzionali 15 agenzie accreditate Fondazione Ronald McDonald
comunicazione in Italia in definizione General Motors rp globali Weber Shandwick, MSL, FleishmanHillard
John Doe, Tony Cervone Groupon media planning in Italia in definizione Gruppo FCA creatività per il lancio
di Alfa Romeo Giulia in definizione Gruppo Volkswagen strategia di content marketing globale per Skoda in
definizione Gruppo Volkswagen media globale in definizione Harley-Davidson creatività, digital e media
globali in definizione Huawei media buying globale in definizione Inail comunicazione interna ed esterna per
i prossimi 3 anni domande entro il 9 marzo Inps comunicazione istituzionale in definizione Ikea
comunicazione digitale in definizione continua nella prossima pagina Le nuove gare Variazioni in corso
d'opera
CLIENTE INCARICO AGENZIE Kiabi eventi The Ad Store, All Comunication, Atc Mercatone Uno creatività
e media in definizione Ministero Politiche Agricole organizzazione e promozione stand Italia a Seafood
2016 domande entro il 18 febbraio Paddy Power creatività in Italia Hi!, M&C Saatchi, Auge Parco dei Monti
Picentini attività pubblicitarie in definizione Parmalat creatività per Santal Saatchi&Saatchi e altre sigle
Parmalat creatività per Zymil McCann e Saatchi Poste Italiane creatività ATL (due lotti) domande entro l'8
marzo 2016 P&G creatività globale di Fairy Publicis e Grey Presidenza del Consiglio dei Ministri campagna
integrata per lo School Bonus in definizione Provincia di Reggio Calabria gestione degli spazi pubblicitari
nell'aeroporto in definizione SABMiller creatività per il lancio globale di una nuova birra in definizione
SABMiller media planning e buying a livello globale Mec, ZenithOptimedia, Initiative, MediaCom Sony
Mobile creatività globale in definizione TUI Group creatività paneuropea in definizione Unibet creatività
europea in definizione Le nuove gare Variazioni in corso d'opera
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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08/02/2016 11:06
Sito Web
IlFarmacistaOnline.it
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Lombardia. Farmacie, Maroni: "Vogliamo potenziarle". Fofi e Federfarma
presentano la loro proposta
I servizi come elemento qualificante del nuovo ruolo della farmacia. E' questo il senso della proposta di
riforma presentata dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Lombardi e Federfarma, che oggi verranno
audite dalla Commissione sanità regionale. Mandelli : "A livello nazionale la Federazione ha operato per
fornire ai farmacisti gli strumenti necessari a poter rispondere agli impegni che l'evoluzione del sistema
lombardo ci prospetta".
08 FEB - Non una riforma, ma un'evoluzione. Così va considerata, secondo il presidente della Regione
Roberto Maroni, la Legge regionale che ha avviato un profondo rinnovamento del Servizio sanitario
lombardo e che entra ora nella sua seconda fase. "Riforma fa pensare a qualcosa che non ha funzionato,
mentre il nostro Sistema sanitario è efficace ed efficiente e richiedeva di essere aggiornato alle attuali
necessità dei cittadini" ha detto Maroni nel suo intervento al Convegno su Il Ruolo della Farmacia nel
Nuovo Sistema Sociosanitario Lombardo, organizzato da Federfarma Lombardia, svoltosi domenica 7
febbraio a Milano. Aggiornamento che trova nello spostamento dell'assistenza sul territorio e
nell'avvicinamento dei servizi ai cittadini il suo elemento cardine, come illustrato dai due relatori della
Legge, il senatore Fabio Rizzi e Angelo Capelli, rispettivamente presidente e vicepresidente della
Commissione sanità regionale, e dal Direttore generale Walter Bergamaschi. Una scelta inevitabile, hanno
detto, se si vuole affrontare l'aumento della cronicità, prima ancora dell'invecchiamento della popolazione in
sé, e allo stesso tempo garantire la stabilità economica del sistema in una fase - lo hanno sottolineato più
volte sia il presidente Maroni sia l'assessore al Bilancio e coordinatore del Comitato di settore delle Regioni
per la Sanità, Massimo Garavaglia - in cui i trasferimenti alle Regioni continuano a diminuire anno dopo
anno in termini reali. Territorializzare l'assistenza, anzi avvicinare i servizi ai cittadini, però non può che
comportare un ruolo centrale per la farmacia che, lo ha ricordatoAnnarosa Racca, presidente di
Federfarma, è il presidio più capillare e diffuso, quello in grado di dare la prima risposta al cittadino, ma
anche di contribuire alla razionalizzazione delle risorse, e che ha dimostrato di riscuotere il gradimento dei
cittadini per i servizi già implementati: in Lombardia un milione di cittadini ha scelto di rivolgersi alla
farmacia per la registrazione delle esenzioni, un dato ben superiore a quello delle pratiche svolte attraverso
gli sportelli. I servizi, dunque, come elemento qualificante del nuovo ruolo della farmacia, e questo è il
senso della proposta di riforma del titolo 7° della legge sanitaria, quello che regola i rapporti con le
farmacie, presentata dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Lombardi e Federfarma, che verranno
audite lunedì 8 febbraio (oggi per chi legge) dalla Commissione sanità. "E' evidente che lo spirito della
riforma del Servizio sanitario lombardo ha come obiettivo avvicinare al cittadino tutta l'organizzazione
dell'assistenza e della cura. Vale per l'ospedale come per le strutture territoriali. Questo obiettivo si salda
perfettamente con la visione che noi abbiamo della funzione del farmacista e della farmacia di comunità e
che la Federazione ha perseguito dal 2006, ottenendo significativi risultati. Da sempre il paese conta su
una rete di presidi a bassa soglia di accesso, che è stata sottoutilizzata e che oggi, con la riorganizzazione
in senso territoriale, può finalmente trovare uno sviluppo prezioso per il paziente, per il servizio pubblico e
per la stessa professione", ha detto il presidente della FOFI, senatore Andrea Mandelli. Mandelli è
intervenuto anche nella veste di vicepresidente della Commissione Bilancio, a dibattere con la Senatrice
Emilia Grazia De Biasi,presidente della Commissione Sanità, l'Onorevole Maurizio Bernardo, presidente
della Commissione Bilancio della Camera, il presidente di AIFAMario Melazzini. "A livello nazionale la
Federazione ha operato per fornire ai farmacisti gli strumenti necessari a poter rispondere agli impegni che
l'evoluzione del sistema lombardo ci prospetta. Da ultimo, l'inserimento nella Legge di stabilità di un
finanziamento delle prestazioni professionali a supporto dell'aderenza alla terapia del farmacista di
comunità è una riconoscimento fondamentale dell'importanza che il nostro ruolo può assumere" ha
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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08/02/2016 11:06
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proseguito Mandelli. Una diretta conseguenza, quest'ultimo elemento, della dimostrazione scientifica dei
vantaggi di un ruolo più attivo del farmacista per il singolo e la collettività in termini di salute e di
miglioramento del bilancio pubblico ottenuta dal progetto federale. Nella proposta presentata alla Regione
ci sono però altri aspetti, dalla standardizzazione e la validazione delle prestazioni e dei servizi offerti alla
creazione delle condizioni che permettano effettivamente di svolgere un servizio concreto e sul quale il
cittadino possa contare con certezza, senza indulgere all'illusione che "il mercato" possa fare da sé come
invece avvenuto in questi anni ; la messa in opera di un sistema di controllo della rete semplice, agile ma
capace di individuare in modo puntuale le criticità e le carenze, privo di intenti punitivi burocratici capace di
incentivare i comportamenti virtuosi. In Lombardia, dunque, si gioca una partita importante per tutta la
Sanità nazionale, visto il carattere di sperimentazione di un nuovo modello che, alla Legge regionale è stato
attribuito dallo stesso Governo.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Il periodo di carenza segnalato per il farmaco della ditta Jansenn parte dal 19 febbraio 2016, mentre il
presunto ripristino delle forniture avverrà il 22 febbraio 2016.
08 FEB - La Fofi, con riferimento al Protocollo carenza farmaci, segnala la temporanea indisponibilità sul
mercato di Haldol Decanoas 50 mg/ml inettabile 1 f.la da 3 ml della ditta Jansenn. Il periodo di carenza
segnalato parte dal 19 febbraio 2016, mentre il presunto ripristino delle forniture avverrà il 22 febbraio 2016.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Segnalata temporanea indisponibilità di Haldol Decanoas
08/02/2016 08:22
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IlFarmacistaOnline.it
Durante le audizioni di oggi in commissione Salute in merito alla proposta di riorganizzazione del settore,
Federfarma e Assofarm hanno chiesto anche un "maggior coinvolgimento dei sindacati". Paruolo (PD): "In
corso riflessione su turni notturni e orari". E la Lega ha annunciato che presenterà 19 emendamenti
08 FEB - Prosegue l'iter del progetto di legge d'iniziativa della Giunta 'Norme regionali in materia di
organizzazione degli esercizi farmaceutici'. Nell'udienza conoscitiva convocata nel pomeriggio di oggi dalla
commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, sono state sentite le
associazioni e le organizzazione portatrici di interessi. Il relatore di maggioranza, Giuseppe Paruolo (Pd),
relativamente alla nuova disciplina, ha ribadito che "in coerenza all'attribuzione da parte del legislatore
nazionale della funzione di individuazione delle sedi di nuova istituzione, il legislatore regionale ha
disegnato un sistema che prevede in capo ai Comuni l'esercizio di tutte le competenze strettamente
connesse alla pianificazione sul territorio delle sedi farmaceutiche, riservando alla Regione le funzioni di
impulso e controllo, volte a garantire l'approvazione biennale delle piante organiche e i conseguenti
concorsi per le assegnazioni". Ricordando poi che è in atto, da parte della commissione, una riflessione
"sugli orari, sui turni notturni, in particolare relativamente alla reperibilità, e sulle conseguenti forme di
controllo". Il relatore di minoranza, Gabriele Delmonte (Ln), ha annunciato che "la Lega nord presenterà 19
emendamenti al progetto di legge, per sopperire ai vuoti presenti nella normativa nazionale". In particolare,
nelle proposte di modifica si chiede "di trasferire ai Comuni le competenze delle Unioni di Comuni, di
prevedere una classificazione delle farmacie e di equiparare, relativamente all'apertura delle nuove sedi, i
tempi del privato a quelli del pubblico (180 giorni)". E ancora, "di uniformare i flussi di presenza nelle
località turistiche, di garantire la titolarità ai Comuni sulle farmacie aggiuntive, di coinvolgere l'Ordine
provinciale dei farmacisti nella stesura dei turni e sui decentramenti, di istituire un sito web con indicato
l'elenco delle farmacie di turno e di quelle chiuse, di creare un modello unico sui controlli e, infine, di
uniformare l'insegna con la croce verde". Il responsabile benessere e sanità della Cna Emilia-Romagna,
Daniele Dondarini, si è dichiarato "totalmente contrario alla formulazione delle legge sull'erogazione
congiunta nelle farmacie dei servizi sanitari e non sanitari", un connubio che "non è consentito, per legge, a
nessun altro operatore economico". Gli ambienti, ha concluso, "devono essere a esclusiva attività sanitaria,
le prestazioni di estetica sono illegittime". Domenico Dal Re, presidente di Federfarma Emilia-Romagna, sul
tema affrontato dall'esponente della Cna ha voluto ricordare ai presenti che "la farmacia non è un operatore
economico, ma una concessione dello Stato per dispensare farmaci e servizi al territorio per conto del
servizio pubblico". Il rappresentante di Federfarma ha poi chiesto "un maggiore coinvolgimento delle
associazioni di categoria", oltre a sollecitare "l'utilizzo della reperibilità anche nei Comuni con più di cinque
farmacie". Infine, ha proposto di "programmare verifiche sulle farmacie a concorso, prima di prevedere
revisioni delle piante organiche, tenuto conto che in Emilia-Romagna ne apriranno più di 200". Sempre per
Federfarma Emilia-Romagna, il rappresentante della farmacie rurali, Alessandro Magnani, ha parlato della
crisi del sistema, "con un evidente calo del fatturato, in particolare per le farmacie rurali". Nel bolognese, ha
rimarcato, "sono tre le richieste di concordato". Sul tema ha chiesto di "rivedere le indennità di residenza
(nelle Marche 10 volte superiore), favorendo, in questo modo, la permanenza di farmacie nelle zone più
disagiate ed economicamente non sostenibili". Infine, ha ribadito la necessita, per tutte le farmacie, "di
dotarsi, per legge, dell'insegna con la croce verde, evitando, in questo modo, per gli esercenti la tassa sulla
pubblicità". Il presidente delegato regionale della consulta dell'Ordine dei farmacisti, Giulio Mignani, ha
parlato di "progetto di legge ben fatto", ribadendo "l'importanza di riconoscere il ruolo degli ordini
professionali". Ha poi sollevato un appunto sui vincoli collegati alle ferie: "Sbagliato il limite della settimana".
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Emilia Romagna. Riforma farmacie. Ordini e associazioni chiedono
modifiche su turni, orari e insegne
08/02/2016 08:22
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IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Infine, ha rilevato che "le farmacie territoriali hanno visto in questi anni un impoverimento, per la pertinenza
ospedaliera di molti farmaci e per la poca innovazione", ricordando che "i servizi non sanitari arricchiscono
la professionalità dei farmacisti". "Le farmacie- ha concluso- sono una risorsa e non un costo". Il presidente
dell'Ordine dei farmacisti di Parma, Andrea Melegari, pur condividendo l'impianto della legge, ha parlato di
alcune criticità: "Manca una visione politica sulla nostra professione, la farmacia rappresenta un presidio
fondamentale all'interno del sistema sanitario regionale, in particolare nelle zone disagiate e periferiche".
Ha poi proposto "forme di assistenza domiciliare integrata, da parte dei farmacisti, a fianco del medico di
base, per la corretta assunzione del farmaco e per risparmiare sulla spesa sanitaria". Infine, ha chiesto "un
maggiore coinvolgimento dell'Ordine sugli aspetti deontologici e professionali". Il presidente dell'Ordine dei
farmacisti di Modena, Maria Angela Vandelli, ha chiesto, relativamente alla revisione della pianta organica
delle farmacie, "di interpellare Ausl e Ordine dei farmacisti". E, sulla consegna a domicilio dei farmaci, ha
richiesto informazioni sui modi. Infine, il presidente di Assofarm, Ernesto Toschi, rappresentante degli
amministratori delle farmacie comunali, ha rilevato che "nella legge non si accenna alle associazioni, sono
citati solo gli Ordini". "Non vanno equiparati- ha poi sottolineato- i tempi di apertura delle farmacie private e
comunali, per le comunali ci sono più incombenze burocratiche". Si è detto concorde con gli altri relatori sul
tema insegne e reperibilità. Infine, ha parlato di "criticità del settore, notevolmente in crisi: con la farmacie in
difficoltà si impoverisce il territorio". Per le conclusioni, Paruolo ha ricordato che "le farmacie rappresentano
un presidio importante per il territorio", ribadendo, come ha fatto ancheDelmonte, che "verranno
approfonditi in commissione gli argomenti trattati"
06/02/2016 09:29
Sito Web
IlFarmacistaOnline.it
Presentata oggi a Bari la Giornata di Raccolta del Farmaco 2016 che si svolgerà in tutta Italia il prossimo
13 febbraio. Realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con BFResearch,
Federfarma, FOFI e CDO Opere Sociali, ed ha ottenuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
06 FEB - Nell'area metropolitana di Bari è cresciuto, tra il 2014 e il 2015, del 26,3% il fabbisogno di farmaci
(7.707 confezioni di medicinali, ben 1600 in più rispetto al 2014) da parte degli enti caritativi- convenzionati
con il Banco Farmaceutico che assistono le persone in stato disagio economico che non possono più
acquistarli. Un aumento in ragione anche della crescita dei cittadini baresi - passati da 5.968 a 6.100 - che
hanno chiesto un sostegno per potersi curare. Su questo dato preoccupante pesa soprattutto il dato di Bari
città, dove la richiesta è quasi raddoppiata (da 1.627 a 3.219 confezioni). Di fronte a questa richiesta in
crescita, calano invece le donazioni (-1,9%) a causa di una contrazione avvenuta in provincia, mentre in
città si è registrato un aumento del 13,6% (1.447 confezioni raccolte). Non diversa la situazione nella
provincia di Barletta - Andria - Trani (BAT) dove si è registrato un aumento del fabbisogno di farmaci del
18,8% passando dalle 3.105 confezioni richieste nel 2104 alle 3.691 del 2015. Sono questi i dati presentati
oggi nel corso della conferenza stampa di lancio della Giornata di Raccolta del Farmaco 2016 (GRF 2016)
che si è svolta oggi a Bari nella sede di Federfarma. Sono intervenuti il sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri
(presidente dell'Ordine dei farmacisti di Bari e BAT),Giuseppe Palattella (presidente Federfarma Bari),
Michele Pellegrini Calace (presidente Federfarma BAT) e Francesco Di Molfetta (delegato territoriale di
Fondazione Banco Farmaceutico onlus). La XVI Giornata di Raccolta del Farmaco - che si svolgerà il 13
febbraio prossimo in tutta Italia - rappresenta uno strumento efficace per contrastare il crescente disagio
economico e sociale che colpisce i cittadini più fragili. Nelle province di Bari e BAT sono 91 le farmacie che
hanno aderito alla GRF 2016, mentre sono 50 gli enti convenzionati con la Fondazione Banco
Farmaceutico onlus (tra cui Caritas, Sant'Egidio, Associazione Incontra, Associazione Don Tonino Bello).
Nelle farmacie che aderiscono all'iniziativa sarà possibile acquistare farmaci da automedicazione che
saranno poi donati alle persone che versano in uno stato di difficoltà. La GRF 2016 è realizzata dalla
Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con BFResearch, Federfarma, FOFI e CDO
Opere Sociali, ed ha ottenuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Ha, inoltre, il patrocinio di
AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Pubblicità Progresso e il logo del Giubileo della Misericordia, il
sostegno di ASSOSALUTE, DOC Generici, EG EuroGenerici, Intesa Sanpaolo, Teva Italia, il supporto dei
media partner Avvenire, TV2000, Gruppo 24 Ore, Agenzia SIR e la collaborazione della testata nazionale
TGR e del Segretariato Sociale Rai. <br />
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Bari, aumenta fabbisogno farmaci per i poveri del 26,3%. Anche
provincia Bat in difficoltà con +18,8%
08/02/2016
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QS - QuotidianoSanita.it
Lombardia. Farmacie, Maroni: "Vogliamo potenziarle". Fofi e Federfarma
presentano la loro proposta
I servizi come elemento qualificante del nuovo ruolo della farmacia. E' questo il senso della proposta di
riforma presentata dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Lombardi e Federfarma, che oggi verranno
audite dalla Commissione sanità regionale.
08 FEB - Non una riforma, ma un'evoluzione. Così va considerata, secondo il presidente della Regione
Roberto Maroni, la Legge regionale che ha avviato un profondo rinnovamento del Servizio sanitario
lombardo e che entra ora nella sua seconda fase. "Riforma fa pensare a qualcosa che non ha funzionato,
mentre il nostro Sistema sanitario è efficace ed efficiente e richiedeva di essere aggiornato alle attuali
necessità dei cittadini" ha detto Maroni nel suo intervento al Convegno su Il Ruolo della Farmacia nel
Nuovo Sistema Sociosanitario Lombardo, organizzato da Federfarma Lombardia, svoltosi domenica 7
febbraio a Milano. Aggiornamento che trova nello spostamento dell'assistenza sul territorio e
nell'avvicinamento dei servizi ai cittadini il suo elemento cardine, come illustrato dai due relatori della
Legge, il senatore Fabio Rizzi e Angelo Capelli, rispettivamente presidente e vicepresidente della
Commissione sanità regionale, e dal Direttore generale Walter Bergamaschi. Una scelta inevitabile, hanno
detto, se si vuole affrontare l'aumento della cronicità, prima ancora dell'invecchiamento della popolazione in
sé, e allo stesso tempo garantire la stabilità economica del sistema in una fase - lo hanno sottolineato più
volte sia il presidente Maroni sia l'assessore al Bilancio e coordinatore del Comitato di settore delle Regioni
per la Sanità, Massimo Garavaglia - in cui i trasferimenti alle Regioni continuano a diminuire anno dopo
anno in termini reali.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Lavoro e Professioni
SANITÀ NAZIONALE
23 articoli
09/02/2016
Pag. 23
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Cinquanta casi di meningite Oggi incontro al ministero
Un altro caso di meningite in Toscana. Il cinquantesimo dal 2015 e il dodicesimo dall'inizio dell'anno.
L'ultima ad essere colpita è una donna di 52 anni. I morti finora sono stati nove (due nel 2016). Oggi è
previsto un incontro a Roma tra Stefania Saccardi, assessore regionale alla Salute e il ministro Beatrice
Lorenzin. Con loro anche i vertici dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. Saccardi si dice preoccupata per
la diffusione degli agenti patogeni. La Regione ha ampliato la vaccinazione (gratuita per tutti fino ai 45 anni)
anche agli studenti fuori sede. Per gli «over 45» al momento il vaccino si paga con un ticket. Resta
significativo il numero delle persone colpite «over 50». Il ripetersi di casi a distanza ravvicinata ha
provocato la corsa ai vaccini, che cominciano a scarseggiare: in alcune farmacie ci sarebbero già liste di
attesa.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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In Toscana
09/02/2016
Pag. 45
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«Livello di emergenza mai così alto dai tempi di Ebola» La comunicazione «Le donne incinte o che
potrebbero diventarlo non dovrebbero partecipare»
Gaia Piccardi
Tranquilli, Zika non uccide. Ma, se volete, potete disertare l'Olimpiade di Rio. Il virus avanza, i Giochi pure
(meno 178 giorni) e qualche messaggio contradditorio, sulle ali dell'ansia, comincia a circolare. Mentre il
presidente Obama presenta al Congresso la richiesta di 1,8 miliardi di dollari di fondi per combattere
l'emergenza, Anthony Fauci, direttore della divisione per le malattie infettive dell'Istituto nazionale per la
salute americano, fa sapere: «Andare all'Olimpiade per gli atleti statunitensi sarà una libera decisione».
Fauci lascia filtrare l'indiscrezione dopo aver partecipato al briefing quotidiano alla Casa Bianca: il Comitato
olimpico americano avrebbe lasciato liberi gli atleti di decidere se partecipare o meno ai Giochi di Rio. Una
decisione personale soprattutto per le donne, i soggetti più vulnerabili: «Una delle cose che è stata detta è
che le donne che potrebbero essere incinte o che pensano di volerlo restare non dovrebbero andare».
Le autorità sanitarie Usa hanno innalzato a livello 1 l'emergenza per il virus, la prima volta dai tempi di
Ebola.
«Stiamo monitorando la situazione insieme alle autorità sanitarie Usa e in contatto con il Cio, con gli
organizzatori di Rio 2016 e con l'Organizzazione mondiale della sanità - ha detto al Time Patrick Sandusky,
uno dei portavoce del comitato olimpico statunitense -. Stiamo lavorando con specialisti delle malattie
infettive ed esperti in malattie tropicali: stiamo compiendo ogni passo per garantire che le nostre
delegazioni e tutti coloro che viaggeranno con il Team Usa siano consapevoli delle raccomandazioni delle
autorità sanitarie riguardo alla trasferta in Brasile».
Sottolineato che piuttosto che rinunciare a una chance di medaglia gli Usa preferirebbero essere invasi
dalla Corea del Nord, la diffusione del virus, dichiarata emergenza internazionale dall'Organizzazione
mondiale per la Sanità, continua ad evolversi rapidamente nelle Americhe; da un ultimo monitoraggio, altri
otto Paesi hanno segnalato casi di trasmissione autoctona: Samoa, Costa Rica, Curacao, Repubblica
Domenicana, Jamaica, Nicaragua, Tonga e le Virgin Islands. Complessivamente, 35 Paesi hanno riportato
casi interni di infezioni da Zika negli ultimi nove mesi.
Il volo ad ampio raggio della zanzara non riguarda soltanto Rio 2016: c'è un primo turno di Davis tra
Francia e Canada da giocare in Guadalupa (17 casi). Il comitato olimpico australiano ha scelto di fasi
sponsorizzare da un gel autorepellente.
Era un virus, è già marketing. Poiché i Giochi sono un business ancora più grande, non li fermerà.
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Test coi tuffi
A Rio, dal 19 al 24 febbraio,
è in programma
la Coppa del mondo di tuffi, che qualificherà
ai Giochi: in palio 136 carte
olimpiche. Per l'Italia 9 atleti, tra cui Tania Cagnotto e Francesca Dallapé
Coni tranquillo
Il Coni da tempo
lavora sul tema Zika, seguendo una linea di condotta precisa:
niente allarmismi ma serve prevenzione
Si opera a stretto contatto
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Allarme Zika , atleti Usa liberi di non andare a Rio
09/02/2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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con l'Istituto
di epidemiologia dello Spallanzani di Roma
178 giorni all'Olimpiade di Rio de Janeiro, in programma dal 5 al 21 agosto
530 gli atleti americani presenti
a Londra 2012
in 25 discipline
103 le medaglie conquistate dagli Usa
a Londra 2012 (46-28-29)
Foto: Carnevale L'Olimpiade protagonista nel sambodromo di Rio: così è stato inaugurato il carnevale (Afp)
09/02/2016
Pag. 1
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Senza i test sugli animali la medicina rischia di fallire
ELENA CATTANEO
Senza i test sugli animali la medicina rischia di fallire AKYRA CORRE VERSO di me e io quasi svengo
dalla paura. È uno scimpanzé di 100 chili.
Tra noi c'è un vetro spesso diversi centimetri. Mi "saluta" con una manata al vetro, che regge (meno male).
La ricercatrice giapponese del Primate Research Institute della Kyoto University, impassibile, lo calma:
"Akyra keep quiet". Da anni vivono praticamente insieme in un istituto che si integra nello spazio di foresta
dove questi animali si muovono liberamente. Il rapporto tra ricercatori e animali di laboratorio è cambiato
profondamente grazie ai progressi della ricerca biomedica, sempre più precisa, personalizzata e affidabile.
La genomica permette di conoscere le predisposizioni del singolo ad una malattia; di usare una quantità di
farmaco calibrata sul paziente o anticorpi monoclonali per colpire una forma specifica di tumore. E con
calcoli statistici permette di predire il numero esatto di animali necessari nei test. Eleonora, nel nostro
laboratorio, per lo studio sul colesterolo cerebrale nella malattia di Huntington ne usa 12 per il gruppo
controllo, 12 per quello trattato, 12 per un tipo di somministrazione, 12 per l'altro. I ricercatori non ne
vogliono utilizzare nemmeno uno in più. Però non toglietele quei 12 per gruppo. Undici invaliderebbero la
statistica e si dovrebbe dire ai malati che la sperimentazione non è valida. Oppure chiedere loro di
"aspettare" un metodo "alternativo", senza garantire che arriverà. Noi non vogliamo dire né l'una né l'altra
cosa. Non si può somministrare colesterolo a un computer per vedere il suo effetto sul cervello. Il lavoro su
cellule, in vitro, è stato fatto. Ora serve l'animale. Nessuna agenzia regolatoria consentirebbe di saltare
questo passaggio. Eleonora, dopo i test, quando deve sacrificare i topolini per studiare l'impatto di quel
trattamento sul tessuto cerebrale, mi dice: «Oggi è il giorno più brutto, sono stata con loro tre mesi, li
conosco uno a uno». Ecco, la "precisione" della ricerca la esprimiamo anche verso gli animali da
laboratorio. Uno per uno. Ciascuno prezioso e necessario.
Durante l'epidemia di Ebola del 2014 il nostro Paese scoprì, con orgoglio, che a produrre uno dei due
vaccini approvati era stata una piccola biotech italiana, la Okairos fondata da Riccardo Cortese con sede
all'IRBM di Pomezia e al CEINGE di Napoli. Furono utilizzati roditori nella fase iniziale e primati. Che
vennero vaccinati e poi inoculati con l'Ebola: sopravvissero tutti. Un successo per la ricerca biomedica, per
gli animali e soprattutto per i malati.
Senza la sperimentazione animale non avremmo quasi nessuna delle conoscenze sul funzionamento di
tessuti e organi, né sarebbe stato possibile sviluppare terapie di prevenzione o trattamenti per i malati. La
sperimentazione animale resta necessaria per decine di migliaia di ricerche. Lo è, per fare qualche
esempio, all'Ospedale Maggiore e alla Statale di Milano, dove si lavora per creare i presupposti per una
terapia genica; alla SISSA di Trieste e all' EBRI di Roma dove si studia l'autismo in un topolino con
mutazione R451C in un gene associato alla patologia nell'uomo; all'Università di Cagliari, dove si studiano,
nel topo, le condizioni che favoriscono la degenerazione neuronale; al Tigem di Napoli dove si studia su
topi transgenici il gene rodopsina responsabile della retinite pigmentosa, che porta a cecità; all'Università di
Bologna dove si stanno sviluppando strategie per l'inserimento di cateteri spinali ; e lo è all'Università di
Padova dove si studia per una terapia cellulare per la malattia di Parkinson.
Nel parlare di sperimentazione animale in Italia, si è ancora legati a un immaginario novecentesco, quando
conoscenze im37 % 39 % 24% ALTRO SI NO IN ITALIA SEI D'ACCORDO?
Risposte immunitarie Mammiferi e uccelli
Basi chimiche e fi siologiche della respirazione Uccelli e piccoli mammiferi
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R/ SALUTE
09/02/2016
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LE INNOVAZIONI
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I NUMERI
924.889
772.731
768.796
ANIMALI UTILIZZATI RODI TORI TOPI / R ATTI MAIALI SCIMMIE C AVALLI POLLI CAPRE AR MADILLI
TOPI / R ATTI MAIALI RODI TORI CONIGLI BOVINI U CCELLI PE CORE G ATTI CANI SCIMMIE C
AVALLI POLLI CAPRE AR MADILLI CONIGLI BOVINI U CCELLI PE CORE G ATTI CANI ANI MALI
DIVERSI Circolazione del sangue Diverse specie 2002 2010 2012 Processi digestivi Uccelli e piccoli
mammiferi Mutazioni genetiche che causano malattie Soprattutto mammiferi Funzioni del sistema nervoso
Mammiferi Esemplari utilizzati in Italia ai fi ni scientifi ci.
Dati gazzetta U ciale 17 giugno 2015 roditori Le scoper te mediche e gli animali che le hanno rese possibili
Funzioni degli ormoni e del sistema endocrino Mammiferi
SCOPERTE / INNOVAZIONI IN AMBITO MEDICO
09/02/2016
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Una giornata particolare
Nell'arco di una carriera l'oncologo comunica una brutta notizia 200.000 volte
VALERIO MILLEFOGLIE*
ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI, Aula H. Paolo Foa, direttore all'università di Milano della Scuola di
Specializzazione in Oncologia, accoglie gli studenti annunciando: «Non è una giornata insignificante
questa». L'atmosfera è da cerimonia. In fondo ai banchi c'è una telecamera della Rai. Una studentessa
prende il suo primo appunto, sul quaderno disegna un fiore. Prende la parola Gabriella Pravettoni,
professore di Psicologia Cognitiva, presentata come il direttore e l'anima di questo corso. «Alla diagnosi il
nostro paziente non capisce più nulla - premette - l'angoscia è talmente dilagante che tutto diventa
complesso. Il problema però non è il paziente. Accanto a lui esistono i suoi familiari, la sua rete, qualcuno
che possiamo supportare, qualcuno con cui fare alleanze, per costruire un progetto di guarigione o di
accettazione».
Come? Guido Coggi, professore emerito di Anatomia Patologica, mostra un'infografica che vede al centro
la parola "Medicina" e intorno satelliti di altre parole che circondano la vita di ogni persona: «Istruzione,
origini etniche, mutuo, fiducia, stipendio, costo delle medicine, amore, morte, malattie, debiti, superstizione,
incertezze, riservatezza, i figli, il fumo, la moglie, l'ex moglie, l'amante. Tutto è qui dentro, e dentro questa
persona c'è anche la malattia. La malattia fa diversi da sé. Fa altri da sé». E poi mostra un quadro:
Anatomia di un cuore di Enrique Simonet, raffigurante un medico che davanti al cadavere di una prostituta
scopre che anche questa aveva un cuore. E tocca a Gabriella Pravettoni riportare alla professione; fa un
ritratto dell'oncologo: «Voi siete quelli che dicono dobbiamo andare avanti, c'è una recidiva, adesso
abbiamo un altro trattamento. Voi siete quelli che vivono la parte negativa della persona, una parte che ha
a che fare con la rabbia, sua e dei suoi familiari». È stato calcolato che nella sua carriera un oncologo
comunica una brutta notizia 200.000 volte.
Verso la fine della lezione uno studente alza la mano e spiega che gli oncologi più giovani, come lui, sono
molto più abituati al lato emozionale e quindi vorrebbe avere degli strumenti più pratici. Il giorno dopo è
proprio lui il medico che si offre di partecipare alla simulazione di Breaking bad news, un colloquio con un
paziente. Chi scrive invece si ritrova a essere scelto per interpretare quel paziente: Umberto, 62 anni, una
biopsia ha riscontrato un tumore alla prostata. Giulia, un'altra studentessa, impersona la moglie di Umberto.
L'aula H si trasforma così nello studio del professor Michele. La cattedra diventa la sua scrivania.
Umberto e la moglie entrano tenendosi sottobraccio, salutano cordialmente e prendono posto per ascoltare
i risultati degli esami. Alle spalle di Michele è proiettata la storia clinica di Umberto. Alcune frasi però
finiscono sul suo volto, sulla fronte, sulle guance, sul naso, così che gli si può leggere tutto sulla faccia.
Anche se nel comunicare il referto il medico sorride, Umberto capisce tutto. Si rassegna. La moglie invece
si agita, guarda il marito vedendo in lui già la malattia, fino a che non è più una persona ma un referto, una
cosa di porcellana cui stare attenti. Ai suoi occhi il tumore diventa più grande della persona, lo sovrasta,
fino a farlo sparire. Rimane solo la diagnosi.
Umberto è ammutolito, non sa che dire. Così un giorno come gli altri, non è più come gli altri. Dovrà fare di
corsa la valigia, magari acquistare un pigiama nuovo ed entrare in ospedale per tre giorni di ulteriori analisi
e il dopo è un'incognita. Riesce a chiedere soltanto quale sia la cosa più terribile che possa capitargli. «Il
paziente che ammutolisce sta colmando un vuoto - commenteranno due psicologhe - C'è chi lo colma con
parole e chi con il silenzio».
Ed è proprio il silenzio che a fine lezione domina all'ingresso dell'Istituto dei Tumori. È sera. Il bar
dell'ospedale ha le saracinesche abbassate. Le sedie nella sala d'aspetto sono vuote. Sotto l'insegna
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Tumori.R SALUTE Imparare a curare la persona malata e non solo il cancro Così a Milano insegnano ai
medici la parte più penosa della professione Mettere insieme terapie e accettazione della malattia. Siamo
andati a vedere
09/02/2016
Pag. 40
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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"Ritiro Referti" non c'è nessuno. Tutta l'umanità sembra essere sparita. Domani, come da programma,
ricomparirà per essere studiata. * scrittore
Parole Fiducia, costo delle cure, amore, moglie, ex marito. Sono mille le parole che contano oltre a
"medicina"
Alleanze L'oncologo deve costruire un network di care giver che supportino l'iter di cura del malato
Simulazione Il corso prevede un game in cui i medici interpretano varie figure: il malato, il coniuge, i
sanitari
Diagnosi La notizia di avere un cancro sconvolge la persona malata così come tutto il network che
la circonda jco.ascopubs.org www.medicina.unimi.it PER SAPERNE DI PIÙ
09/02/2016
Pag. 10
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"Uteri in affitto a cinquemila euro così un bambino diventa merce"
GIOVANNA CASADIO
ROMA. «Non cerco la vittoria politica. Ma basta leggere qualche contratto... è inconcepibile, non posso
tacere come donna e come ministra. Ne ho visto uno ad esempio di una coppia etero che ha "acquistato"
l'utero di una donna per avere un figlio pagando 5.222 euro più 139 euro per nove mesi di alimenti. Eccolo
qua».
Beatrice Lorenzin ha la prova documentale del patto con cui due coniugi italiani hanno pagato una donna
dell'est Europa per una maternità surrogata. Ora il "caso" è presso la Corte di giustizia della Ue e il
ministero della Salute, guidato da Lorenzin dal 2013, in nome e per conto dello Stato italiano si è costituito
in appello dopo il ricorso della coppia Un esempio. Una vicenda concreta. La ministra racconta i punti del
patto. È quasi uno sfogo privato, mentre tiene in braccio a turno i due gemelli Francesco e Lavinia di otto
mesi, che si contendono la mamma. Parlare di maternità nel soggiorno ingombro di baby box e di giochi,
evita ogni presunzione di avere la verità in tasca. «Sono il ministro di tutti a prescindere dalle mie idee, non
sono una oscurantista o bigotta, basta vedere cosa ho fatto sulla fecondazione assistita eterologa». Cosa
ha fatto dunque, ministra? «Ho recepito la sentenza della Consulta e l'ho fatta vivere concretamente,
rendendo gratuita l'eterologa.
Ho voluto un registro per la tracciabilità dei gameti, così da avere il massimo della trasparenza e ho messo
la fecondazione assistita tra i livelli essenziali d'assistenza sia quella omologa che la eterologa».
Con questa premessa, alla vigilia del voto sulle unioni civili al Senato, la ministra della Salute lancia
l'ennesimo appello: «Attenzione alle leggerezze, attenzione a far finta di ignorare il business della maternità
surrogata che viene introdotto, magari in buonafede, con l'articolo 5 della legge sulle unioni civili».
Qualche giorno fa Beatrice Lorenzin ha firmato la carta di Parigi con cui un gruppo di femministe, di
politiche socialiste, di studiose, tra le quali la filosofa Sylviane Agacinski, hanno definito la "Gpa", la
gestazione per altri, ovvero la maternità surrogata, «un'ingiusta pratica sociale lesiva dei diritti fondamentali
dell'essere umano». Quindi, dice Lorenzin, «sì alle unioni civili, ma no alla possibilità di maternità surrogata,
per gay o etero poco importa».
Il contratto, stipulato all'estero, che la ministra ha tra le mani lascia pochi dubbi sulla compravendita.
Cinque pagine, sei commi. «Le parti qui convenute... la cui madre surrogata sarà da qui in avanti intesa
come Madre...», è la formula iniziale. E quindi la donna che affitta il proprio utero si impegna alla Fivet, la
fertilizzazione in vitro; a farsi assicurare contro le malattie; alla visita presso la struttura medica concordata;
a tutti gli esami; a una opportuna dieta; ad astenersi dai rapporti sessuali durante il periodo di gestazione; a
tenere il cellulare acceso; a restare nel luogo di residenza stabilito. Alla fine dei nove mesi, s'impegna a
«consegnare subito il figlio senza allattarlo». Se ci dovesse essere un aborto spontaneo, si ricomincia.
Sempre per la stessa cifra, di 450 mila rubli pari a circa 5.222 euro a figlio nato. I genitori del contratto
possono chiedere una penale alla donna di cui hanno affittato l'utero per avere un figlio tutto loro, se viene
meno a una delle clausole, se mette a repentaglio la salute del feto bevendo, usando stupefacenti,
fumando, non prendendo le vitamine. Se poi il bambino nato ha «malformazioni fisiche o aberrazioni
mentali» i genitori per contratto lo possono rifiutare. «Le sorti del figlio sono a discrezione dei genitori che
hanno attivato la maternità surrogata»: racconta la sintesi del contratto la ministra della Salute.
Non teme Lorenzin, raccontando proprio ora questa storia di essere strumentalizzata dagli ultrà cattolici del
Family day? «Non sono andata al Family day e sono d'accordo sulle unioni civili, ma la genitorialità merita
almeno un discorso a parte, basta stralciare l'articolo 5 della legge Cirinnà perché lì non si sta parlando
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Beatrice Lorenzin . La ministra della Salute mostra un contratto di maternità surrogata tra una donna
dell'Est e una coppia italiana Il ministero si è costituito contro di loro presso la Corte europea IL
COLLOQUIO
09/02/2016
Pag. 10
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tiratura:424634
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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solo di adozioni». È quello che vuole il partito di Alfano che è quello di Lorenzin. Però lei afferma che è
spinta dal rispetto delle donne e dei bambini: «Siamo viziati, ricchi ipocriti, permettiamo che i bambini
diventino merce».
Qualche settimana fa Lorenzin aveva parlato di "ultraprostituzione" a proposito dell'utero in affitto. «Nel
senso della vendita del proprio corpo per procreare dettata dalla miseria», spiega. Come andrà a finire in
Parlamento, dove le ragioni e le pressioni si confondono lasciando le persone omosessuali senza diritti e
senza doveri? «Non pretendo che tutti la pensino come me.
Voglio la legge, ma senza chiudere gli occhi. Fermiamoci sulla china che tutto è possibile, mercificabile».
Foto: COMPRAVENDITA
Foto: Grazie ai soldi hai un figlio già pronto, ma se ha problemi di tipo fisico o mentale lo puoi rifiutare
Foto: NO ALLA STEPCHILD Beatrice Lorenzin, dell'Ncd, ministro della Salute
09/02/2016
Pag. 41
diffusione:289003
tiratura:424634
SE LA RICETTA È ON LINE I TUOI DIRITTI VALGONO OVUNQUE
A CURA DI VALERIA FAVA
DAL 1° GENNAIO è entrata in vigore la ricetta elettronica per l'erogazione dei farmaci. La disposizione è
molto utile ai cittadini che si spostano, consentendo di ritirare in qualunque farmacia pubblica e privata
convenzionata, su tutto il territorio nazionale, i farmaci prescritti. Lo prevede il DPCM 14 novembre 2015
(sulla Gazzetta ufficiale del 31 dicembre), che regola le modalità di compensazione tra le Regioni del
rimborso della ricetta farmaceutica. Il medico per prescrivere un farmaco, quindi, si connette con il proprio
PC al sistema informatico di riferimento ed effettua la prescrizione on line. Il sistema genera un codice al
quale il medico associa il codice fiscale del cittadino completo delle informazioni di esenzione (reddito,
patologia, ecc). Poi stampa e consegna al cittadino un "promemoria" con tutti i dati. Il cittadino usufruirà
dell'eventuale esenzione e pagherà il ticket previsto nella propria regione anche se acquisterà il farmaco in
una regione diversa. Al momento il sistema informatico è in fase di perfezionamento; pertanto fino a marzo,
data entro cui avverrà la messa a regime, potrà capitare che la farmacia non possa accedere alle esenzioni
previste ed ai ticket previsti nella regione di residenza. In questo caso, verranno applicati i ticket e le
esenzioni della regione dov'è ubicata la farmacia.
[email protected]
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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R SALUTE/ARTICOLO 32
09/02/2016
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Trapianti falliti e falsi curriculum il super chirurgo messo alla porta
Macchiarini licenziato dall'ospedale dei Nobel ascesa e caduta dell'ultimo mago del bisturi Dalle nozze
bufala con una giornalista americana al mancato rinnovo del contratto con il Karolinska di Stoccolma Con i
suoi interventi alla trachea era diventato una star della medicina. Poi una lunga serie di disavventure, anche
giudiziarie
MICHELE BOCCI
FIRENZE. Si definiva "il più grande del mondo" e in tanti annuivano, oggi la sua carriera sta crollando e il
suo disastro personale coinvolge anche il Karolinska Institutet di Stoccolma, l'ospedale del Nobel. Aveva
già lasciato macerie dietro di sé in Italia e travolto la vita di una producer televisiva statunitense che
pensava di sposarsi con lui davanti al Papa e a Obama. Paolo Macchiarini è stato il chirurgo dei superlativi,
l'uomo della frontiera della medicina, il primo a trapiantare la trachea utilizzando le staminali.
Perfetto da raccontare, con quel carattere burbero e il sorriso da donnaiolo. Le copertine delle riviste
scientifiche, le prime pagine dei giornali di tutto il pianeta, anche quella del New York Times, si sono
moltiplicate negli anni come gli inviti ad operare nei centri più prestigiosi.
Tutto questo sta scomparendo: dietro al chirurgo dalla mano impareggiabile spunta un uomo che mente
nel curriculum, falsifica i risultati degli interventi, chiede soldi ai malati per curarli privatamente. Il Karolinska
ha appena deciso che a novembre il suo contratto si chiuderà e non verrà rinnovato e il segretario
dell'assemblea dei Nobel si è dimesso perché era tra quelli che lo avevano chiamato a Stoccolma. Nel
frattempo il medico italiano non può più operare, deve solo mettere insieme le sue cose e avviarsi verso la
porta. In Italia, il tribunale di Firenze aspetta di decidere se condannarlo per peculato, falso, abuso d'ufficio
e forse truffa.
La parabola del chirurgo toscano di Viareggio sembra scritta per un film.
Non gli assomiglia fisicamente, ma ricorda il Di Caprio di "Prova a prendermi" per la sua capacità di
persuadere. «Macchiarini è la forma estrema di truffatore»: la descrizione definitiva porta la firma di
Ronauld Schouten, professore di psichiatria Harvard, ed l'ha scritta Vanity Fair Usa in un lungo articolo
sulla storia tra il medico e la producer americana. "A Barcellona il primo trapianto di trachea al mondo". È il
novembre del 2008 quando le agenzie battono la notizia. La tecnica l'ha inventata un chirurgo toscano,
Paolo Macchiarini, che si concede qualche rivincita. «Sono un cervello in fuga. Me ne sono andato
dall'Italia perché a Pisa volevo fare un concorso ma mi dissero che i vincitori erano decisi». L'allora
assessore toscano Enrico Rossi gli chiede di rientrare, al policlinico di Careggi. Lui vuole il titolo
accademico ma l'università non accetta di prenderlo per chiamata diretta perché nel curriculum ci sono
cose non vere. Rossi lo arruola comunque come ospedaliero. È il 2010, Macchiarini a Firenze si fa vedere
alcuni giorni al mese e litiga praticamente con tutti. «Ma ha le mani d'oro», lo difendono i suoi rari
sostenitori. Nel settembre del 2012 arrivano i Nas e lo arrestano. Resterà ai domiciliari tre settimane. La
Regione decide di dirgli addio. Oggi è sotto processo, con alcuni collaboratori, per abuso d'ufficio, falso, per
indicazioni "gonfiate" sulla gravità degli interventi, e peculato. Va deciso se rinviarlo a giudizio anche per
truffa. Avrebbe chiesto oltre 100mila euro ad alcuni malati di cancro per operarli nel privato.
Dal 2010 Macchiarini collabora con il Karolinska, dove arriva dopo interventi in mezzo mondo, dagli Usa
alla Russia.
Nel 2011 fa il primo trapianto di trachea artificiale e sono di nuovo prime pagine.
Ma alcuni professori del centro svedese sono scettici e nel 2014 scrivono una lettera su tre interventi finiti
con la morte di due pazienti e un lungo ricovero del terzo. Non si contesta l'esito ma la violazione del codice
etico e il fatto che in sei lavori scientifici le operazioni sono descritte come un successo. Il Karolinska
nomina un investigatore esterno che parla di cattiva condotta scientifica. Anders Hamste, vicerettore
dell'Università, a settembre 2015 decide però di "assolverlo". Sembra finita ma non lo è. Nel gennaio
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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La storia
09/02/2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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scorso Vanity Fair Usa pubblica una storia che, anche se non riguarda le sue capacità mediche, assesta
probabilmente il colpo finale al mito Macchiarini. Una produttrice della Nbc, Benita Alexander, racconta la
storia d'amore con quel chirurgo italiano che aveva conosciuto per un programma: dall'innamoramento ai
viaggi insieme, dalla richiesta di matrimonio del Natale 2013 all'organizzazione delle nozze per l'11 luglio
2015. Si dovevano svolgere a Castel Gandolfo, celebrate dal Papa. Tra gli invitati, gli Obama, i Clinton,
Putin.
A cantare sarebbe stato Bocelli e al catering ci avrebbe pensato l'Enoteca Pinchiorri. Tutto falso,
ovviamente. Benita Alexander più avanti scopre che Macchiarini era pure ancora sposato. Il matrimonio
salta, ma l'articolo diventa rilevante per la carriera del chirurgo, visto che mette in dubbio alcune delle
esperienze che ha inserito nel curriculum. In più una tv svedese manda in onda un documentario in tre
puntate nel quale tra l'altro si avanza l'ipotesi che il medico non abbia discusso i rischi degli interventi con i
suoi malati, in particolare con una donna russa che prima dell'operazione non era grave ma dopo è morta.
Il Karolinska si muove, la settimana scorsa scrive alla rivista Science dicendo di non rinnovargli l'incarico di
visiting professor e avvia una nuova indagine esterna. Il direttore esecutivo Lars Heikensten spiega: «Gli
errori nella gestione del caso Macchiarini hanno minato la reputazione del Karolinska». Il caso va risolto per
«ripristinare la fiducia del pubblico, della comunità scientifica, dello staff e degli studenti». E siamo a sabato
scorso quando Urban Lendahl, genestista svedese tra coloro che avevano chiamato Macchiarini a
Stoccolma, si dimette dall'incarico di segretario generale dell'Assemblea del Nobel presso l'istituto e dal
comitato per il Nobel per la medicina, uscendo anche dalla Nobel foundation. Lendahl lascia «perché
potrebbe essere coinvolto nell'indagine avviata dal Karolinska Institutet». E così oggi Macchiarini è rimasto
probabilmente l'unico a definirsi "il più grande del mondo".
LE TAPPE
IL PRIMATO Nel 2008 Macchiarini diventa famoso in tutto il mondo Annuncia una tecnica di trapianto di
trachea rivoluzionaria, utilizzando cellule staminali
L'ARRESTO Nel 2012 viene arrestato dai Nas Oggi è sotto processo per abuso d'ufficio, falso e peculato
Avrebbe chiesto oltre 100mila euro a dei malati di cancro per operarli nel privato
IL LICENZIAMENTO Nel 2010 inizia a collaborare come visiting professor presso il prestigioso Karolinska
Institute di Stoccolma. Dopo indagini interne, l'istituto decide di licenziarlo firenze.repubblica.it www.ki.se
PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: IN DISGRAZIA Paolo Maccharini, 57 anni, laureato nel 1986 alla facoltà di Medicina dell'Università di
Pisa. Poi ha completato gli studi in Francia nel 1997 con una specializzazione e un dottorato.
È stato dirigente medico a Careggi
Foto: FOTO: SPLASH
09/02/2016
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Farmaco introvabile Così centomila pazienti rischiano di perdere la vista
Non tutte le farmacie ospedaliere attrezzate a somministrarlo
PAOLO RUSSO ROMA
Un farmaco troppo caro e quindi acquistato con i l c o n t a go c c e d a g l i ospedali con i bilanci sempre
traballanti. L'altro, dieci volte meno costoso, ma accessibile solo a pochi fortunati perché troppi paletti ne
rendono difficile la somministrazione. E così circa 100mila pazienti, quasi tutti anziani, rischiano di perdere
la vista. La denuncia viene dalla società italiana di oftalmologia (la Soi) a due anni di distanza dal via libera
del Consiglio superiore di sanità all'uso oftalmico dall'antitumorale Avastin (15 euro a dose), prodotto dalla
Roche, dichiarato equivalente per efficacia e sicurezza al più costoso Lucentis (oggi 630 euro a dose) della
Novartis. Farmaco autorizzato invece proprio per la maculopatia senile, malattia che porta alla cecità. «Il
problema - denuncia il p ro fe s s o r Matteo Piovella , presidente della Soi - è che mentre il Lucentis
continua ad essere acquistato con il contagocce, ora l'Avastin anziché ess e re i n i e t t at o d a s e t t e m i
l a oculisti, come è avvenuto per anni, può essere somministrato solo dagli ospedali. E anche il suo
frazionamento, indispensabile per l'uso oftalmico, è compito esclusivo delle farmacie ospedaliere, che nella
grande maggioranza dei casi non sono però attrezzate a farlo». il nastro e tornare al 2007, quando l'Aifa
(Agenzia italiana del farmaco), inserisce l'antitumorale Avastin nella "lista 648", quella dei prodotti off label,
che possono essere prescritti per indicazioni diverse da quelle per i quali sono stati autorizzati. Questo in
assenza di un altra terapia specifica. Che arriva e si chiama Lucentis. Peccato costi quasi dieci volte tanto e
che paesi come Usa, Canada, Australia e Gran Bretagna abbiano invece autorizzato l'uso oftalmico
dell'economico Avastin, in base a studi di efficacia e sicurezza, poi giudicati validi dal nostro Consiglio
superiore di sanità (Css). Ma, tant'è, l'Aifa, su indicazione dell'Agenzia europea del farmaco, blocca l'uso off
label di Avastin mentre le regioni continuano a non aprire più di tanto i cordoni della borsa per acquistare
l'alter ego supercostoso. Lasciando così senza terapia chi non può sborsare migliaia di euro. Tanto che non
saranno pochi i pazienti che perderanno la vista e decideranno di rivolgersi ai tribunali. Poi arriveranno le
imbarazzanti mail fatte circolare dal'Anti-trust che testimonierebbero come Novartis, che controlla il 30% di
Roche, abbia insieme a questa brigato per "spingere" il costoso Lucentis. Da li la storica maxi-multa di 180
milioni ai due colossi della pillola e il disco verde del Css all'Avastin, che in realtà è rim a s t o s u l ro s s o
p e r m o l t i , troppi pazienti. c 5La limitazione Una limitazione che gli oculisti giudicano ingiustificata, «
visto che solo il 10% dei pazienti presenta un quadro tale da richiedere la somministrazione in ambito
ospedaliero». Risultato: decine di migliaia di p a z i e n t i ve d o n o s p e g n e rs i giorno dopo giorno la
loro vista in assenza dell'uno e dell'altro medicinale. E a riprova il professore cita dei dati della efficiente L
ombardia, «dove in media vengono inoculate a ogni paziente 3 dosi l'anno di Avastin anziché le 7
necessarie, un dosaggio assolutamente insufficiente a fermare il decorso della malattia». «E questo aggiunge - mentre in Germania sono già stati autorizzati nuovi medicinali contro la malattia meno costosi
del Lucentis ma che da noi non entrano ancora». Insomma quasi due anni sarebbero passati invano
nonostante indagini giudiziarie e c l a m o ro s e m u l t e d e l l 'A n t i t r u s t c o m m i n a t e a l l e d u e
aziende, accusate di "combine". Per capire meglio questa storia dai contorni sconcertanti bisogna però
riavvolgere
15 euro È il costo a dose dell'Avastin, antitumorale della Roche Due anni fa ha avuto il via libera dal
Consiglio superiore della sanità all'uso oftalmico
630 euro ll Lucentis (Novartis) è autorizzato proprio per la maculopatia senile, malattia che porta alla cecità
Le tappe La lista Nel 2007 l'Agenzia italiana del farmaco inserisce l'Avastin nella lista dei prodotti che
possono essere prescritti per indicazioni diverse da quelle per le quali sono stati autorizzati Il «rivale» Arriva
il Lucentis, ritenuto terapia specifica ma costa dieci volte più dell'Avastin L'Aifa blocca l'uso fuori terapia
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dell'Avastin La multa Nel dicembre 2014 il Tar del Lazio conferma la multa di 180 milioni di euro inflitta dall'
Antitrust a Roche e Novartis: avevano fatto un cartello per ostacolare la diffusione del farmaco meno
costoso
Foto: La malattia La maculopatia colpisce la zona centrale della retina, detta macula
Foto: MARTIN RUETSCHI/EPA
09/02/2016
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Virus Zika, gli Usa ai suoi atleti «Chi ha paura non vada in Brasile»
Carlo Santi
Chi vuole, rimanga a casa. Il virus Zika tormenta la vigilia delle Olimpiadi di Rio e senza certezze, senza un
vaccino, i dirigenti del Comitato olimpico degli Stati Uniti lasciano libertà agli atleti di rinunciare ai Giochi. I
presidenti delle Federazioni Usa: c'è la possibilità di disertare Rio. Nello Sport Chi vuole, rimanga a casa. Il
virus Zika tormenta la vigilia delle Olimpiade di Rio e senza certezze, senza un vaccino, i dirigenti del
Comitato olimpico degli Stati Uniti lasciano libertà agli atleti e allo staff di rinunciare ai Giochi. Alla fine di
gennaio in una conference call i vertici dell'Usoc, il comitato olimpico Usa, ha informato i presidenti delle
Federazioni statunitensi sulla possibilità, per chi non se la sente, di disertare Rio. Il portavoce dell'Usoc,
Patrick Sandusky, ieri ha confermato il vertice. «Nessuno deve essere obbligato a partecipare»: questo è
stato affermato durante la riunione e l'invito è rivolto non solo agli atleti ma anche ai componenti della
delegazione. Siamo, ovviamente, in una fase iniziale e come avviene ciclicamente alla vigilia di ogni
Olimpiade c'è un caso. Nelle ultime edizioni sul banco c'è stata la questione della sicurezza, con l'ombra di
Bin Laden che ha creato terrore già ad Atlanta '96. Chissà cosa faranno i campioni degli States dopo
questa decisione. Il rischio di perdere qualcuno c'è. Ricordiamo, tra i tanti, stelle come il Dream Team del
basket con LeBron James, lo sprinter Gatlin, fenomeni del nuoto come Ryan Lochte e Katie Ledecky, la
tennista Serena Williams. L'INVITO DELL'USOC L'Usoc ha spiegato che l'invito riguarda soprattutto le
donne che potrebbero essere in stato interessante e quelle che pensano a una futura gravidanza. Ad
entrambe è stato sconsigliato il Brasile. Il comitato olimpico statunitense sta seguendo con attenzione la
situazione insieme all'organizzazione mondiale della sanità. Anthony Fauci, direttore della divisione delle
malattie infettive dell'Istituto Nazionale per la salute americana, ha spiegato che «è una decisione
personale» quella degli atleti americani di andare o meno alle Olimpiadi di Rio a causa del virus Zika. Fauci
ha affermato gli Stati Uniti non si aspettano «un'ondata di infezioni» e questi mesi offrono alla nazione di
attrezzarsi per prevenire il virus che si diffonde in presenza di temperature più elevate. Il presidente Barack
Obama, intanto, ha chiesto al Congresso fondi straordinari di 1,8 miliardi di dollari per prevenire il virus Zika
- del quale si sa ancora poco - che è trasmesso da un particolare tipo di zanzara, la Aedes aegypti che
quarant'anni fa era presente anche in Italia. GLI ALTRI PAESI L'allarme Zika non è una caso solo
americano. Altri Paesi si stanno interrogando su come comportarsi. L'Australia punta sulla prevenzione, o
meglio sull'attenzione degli atleti. Il comitato olimpico australiano ha sfruttato la vicenda annunciando un
contratto di sponsorizzazione con i produttori del gel repellente "Heavy Duty" che sarebbe efficace contro le
zanzare. E poi ha raccomandato a chi andrà a Rio 2016 di coprirsi braccia e gambe, in particolare nei
pressi di acqua stagnante. Nessuna decisione, come si vede, su cosa fare realmente. Più o meno ha fatto
la Francia. Non parliamo però di Olimpiadi ma di Coppa Davis: contro il Canada, affrontato in Guadalupa
dove ci sono stati almeno 17 casi di Zika, i francesi hanno fatto sapere che non c'era pericolo di contagio.
«Però copritevi», hanno raccomandato le autorità ai turisti mentre gli inglesi non temono nulla e per Rio
nessun problema. Tutto questo mentre in Brasile adesso c'è il Carnevale. Che, quest'anno, è meno festoso
con l'incubo del virus. L'invito alla precauzione su tutto è grande e Paulo Gadelha, che dirige l'istituto di
ricerca Fiocrus di Rio, invita a fare «tutti gli sforzi possibili per arrivare alle Olimpiadi con il più alto livello di
sicurezza». Qualche problema sulla sicurezza sanitaria a Rio era sorta un anno fa. Un'inchiesta
dell'Associated Press aveva rivelato che in due siti principali dei Giochi, la Baia di Guanaraba e il lago
Rodrigo de Freitas, l'acqua era contaminata e c'era un serio rischio di contrarre malattie. Il nostro Ministero
della Salute lo scorso mese ha inviato una nota nella quale si invita alla massima attenzione nelle zone
dove ci sono le zanzare.
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Allarme Olimpiadi
09/02/2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Foto: LE STELLE A sinistra, la nuotatrice Katie Ledecky, al centro il fenomeno di Cleveland, LeBron James
e a destra Serena Williams, stella del team statunitense (Foto AP)
09/02/2016
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Il colesterolo è stato diffamato come il sale e il caffè
JAMES HANSEN
Hansen a pag. 13 Ogni cinque anni il governo degli Stati Uniti decide cosa fa bene mangiare e cosa no.
Una sua molto autorevole pubblicazione quinquennale, Dietary Guidelines for Americans, ha un impatto
immenso sulla formulazione dei menù nelle mense scolastiche, accademiche, carcerarie e militari, nonché
quelle private. Detta legge sul linguaggio dei pubblicitari, sull'etichettatura del packaging alimentare, incide
sulla legislazione fiscale. Attraverso l'educazione nutrizionale nelle scuole e nelle pubblicazioni femminili, in
uisce pesantemente sulle scelte fatte in ogni cucina del paese. Nel 1977, quando le Guidelines hanno
annunciato la presunta pericolosità del colesterolo, il consumo americano delle uova è crollato del 30% in
un anno. Le critiche allo zucchero raffi nato hanno praticamente rimesso lo zucchero detto «di canna» in
Italia, quello beige, sui banchi dei bar di tutto il mondo. E' da lì che parte anche la guerra universale al
«fritto». Sempre di più però emerge che molte delle indicazioni riportate dalle Guidelines non sono basate
su dati scientifi ci solidi, ma piuttosto su ricerche «spazzatura» dallo scarso rigore metodologico. Il tutto poi
fi ltrato attraverso un processo necessariamente politico, tenendo presente che il campo alimentare è uno
dei preferiti da quelli che vogliono dire agli altri come dovrebbero vivere, alla maniera della mamma che
raccomanda di fi nire gli spinaci perché «fanno bene». Le prove della nocività del colesterolo non sono mai
state troppo stringenti. La critica «moderna» nasce da una ricerca condotta da Nikolaj Anickov, un famoso
patologo russo che nel 1913 ha dimostrato gli effetti negativi di un eccesso della sostanza nella dieta dei
conigli. Il fenomeno non era invece riscontrabile nei topi (è risultato poi che i conigli ne vanno specialmente
soggetti) ma il dato ha acquisito una vita propria. Negli anni Sessanta, la molecola diventa invece una sorta
di escamotage, un codice cifrato. Un'importante minoranza dei nutrizionisti è da sempre contraria al
consumo della carne, a volte più per motivi etici che strettamente dietetici. Specialmente nelle
raccomandazioni uffi ciali, non era politicamente accettabile (almeno negli Usa) consigliare l'esclusione
delle carni dalla dieta. Il compromesso tra gli estensori delle Guidelines è stato quello di proporre la
limitazione al colesterolo, sempre presente nei prodotti animali e in pratica mai in quelli vegetali. Ora, dopo
quasi quarant'anni, le raccomandazioni contro il colesterolo sono scomparse dalle Guidelines 2015-2020.
Sono state inoltre alleggerite le critiche al consumo del sale e quasi del tutto abbandonate quelle al caffè. In
tutti i casi perché, a guardare proprio bene, mancano le basi scientifi che. David Allison, dell'University of
Alabama-Birmingham, un'autorità, concede che le cose nutrizionali di cui siamo certi «oltre ogni
ragionevole dubbio» sono poche: «Sappiamo che non si può vivere senza cibo, e che se mangi troppo
ingrassi. Ci sono certi nutrienti essenziali, vitamine e minerali, che bisogna assolutamente assumere.
Dovresti assicurarti che non ci siano piombo, mercurio o altre tossine nel cibo che ingerisci. Al di là di ciò, la
base della nostra reale conoscenza diventa sempre più striminzita». © Riproduzione riservata
Foto: David Allison, direttore del centro di ricerca sulla obesità e la nutrizione dell'università di Alabama a
Birmingham (Usa)
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RIPENSAMENTO USA
09/02/2016
Pag. 6
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tiratura:120193
«Italiani sono contrari Business che mercifica sia madri che bambini»
Gli italiani sono favorevoli a una regolamentazione per le coppie omosessuali ma contrari a pratiche come
l'utero in affitto, ribadisce il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervistata sul tema su Sky Tg24 .
«Parlando con le persone - spiega Lorenzin - vedo che mentre sono favorevoli a che ci sia una
regolamentazione della vita affettiva e personale dei singoli, non sono favorevoli che questi possano
aderire, pur di diventare genitori, a pratiche che sono un reato in Italia come l'utero in affitto». La titolare del
dicastero della Salute torna poi a definire la pratica come qualcosa che va anche oltre la prostituzione. «Ciò
che c'è dietro sono miliardi di business. Questi bambini sono delle merci e le donne sono ridotte allo stato
di una nuova schiavitù». Per questo la Lorenzin ha aderito al manifesto delle femministe francesi «per
creare un movimento» che faccia della pratica dell'utero in affitto «un reato universale». Sull'iter della legge
in discussione, il ministro invita a fare «una riflessione in un altro contenitore legislativo, dove rimettere in
campo anche il tema più vasto della legislazione su adozioni e affidi, che va rivista». L'esponente di Ap
apprezza la scelta di Grillo di lasciare al M5S il voto di coscienza. Però, avverte, «bisogna portare il dibattito
a un livello più alto, in questo periodo il livello del dibattito non è stato alto, non abbiamo affrontato la
delicatezza dei temi che girano intorno a questa questione». E ripete che il voto non avrà ripercussioni sul
governo.
Foto: Il ministro Beatrice Lorenzin
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LORENZIN
09/02/2016
Pag. 13
L'ultima carta di Alfano per fermare la legge pro maternità in affitto
In caso di voto segreto già domani, l'Ncd potrebbe presentare un emendamento per rimandare il ddl Cirinnà
in Commissione
CATERINA MANIACI
Il Pd va avnti a tutta forza, senza stralci, confermando l'impostazione del ddl Cirinnà e le norme sulla
stepchild adoption. Respinta quindi ogni richiesta in questa direzione avanzata, in primis, dall'Ncd e dal
ministro dell'Interno, Angelino Alfano. E questo alla vigilia del voto in Senato. La posizione «senza se e
senza ma» del Pd è stata ribadita ieri dai capigruppo di Senato e Camera Luigi Zanda e Ettore Rosato,
riaffermata dalvice segretario Debora Serracchiani, la linea dem e del governo è uscita confermata dal
consueto vertice del lunedì a palazzo Chigi, tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro delle
Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi e, appunto, i due capigruppo di Senato e
Camera. «Sulle unioni civili si va avanti. La posizione del Pd non è cambiata», ha ripetuto Rosato, subito
dopo l'incontro a palazzo Chigi da Renzi, «non è una linea decisa questa mattina, è da sempre la nostra
linea. La decisione del M5S per la libertà di coscienza non l'ha modificata, perché i Cinquestelle erano
inaffidabili e per noi restano tali». Su Twitter, nel frattempo, è intervenuta anche la stessa Cirinnà, prima
firmataria del ddl sulle unioni civili che porta il suo nome: «Sui diritti no a compromessi. Il Pd va avanti per
rendere l'Italia più giusta, più moderna e più europea». I centristi, quindi, che solo due giorni fa avevano
esultato nel vedere incrinato l'asse PdCinquestelle per la stepchild adoption. «Il voto dei Cinquestelle è
incerto, il voto dei suoi alleati arriva se si tolgono le adozioni, quindi Renzi prenda il nostro patto», aveva
infatti dichiarato Alfano, intervistato domenica da Maria Latella su SkyTg24. Che ha voluto avvertire:
«Togliete le adozioni e il similmatrimonio e prendetevi le unioni civili». E adesso cosa succede? Il dibattito
resta sempre acceso e ilvoto potrebbe non essere così scontato. Anche se c'è chi considera certo il
«soccorso» da parte dei verdiniani, e considerando le varie defezioni tra Pd e grillini, ipotizza una
maggioranza a favore. E si potrebbe cominciare proprio con un primo voto segreto già domani. D'obbligo il
condizionale, ma potrebbe essere messo subito in votazione un emendamento di area centrista - una
mossa estrema per tentare di bloccare il tutto che chiede di non passare all'esame degli articoli del ddl
Cirinnà, tornando quindi in commissione.Gli uffici legislativi del Senato starebbero valutando se sia
possibile o meno richiedere il voto segreto in questo caso. Intanto, nonostante polemiche e scontri, sembra
reggere l'accordo sottoscritto sul ritiro di una parte degli emendamenti, cosa che stanno facendo Lega,
Forza Italia e parte dello stesso Pd. Per tornare al dibattito, scorporare il tema delle adozioni dal ddl sulle
unioni civili, per inserirlo in un'altra cornice legislativa sul tema. È questa la proposta del ministro della
Salute Beatrice Lorenzin, secondo la quale, comunque, «se passa la stepchild adoption stiamo
autorizzando l'eterologa per persone dello stesso sesso. Come si può pensare di blindarla? Nel Paese la
maggior parte dei cittadini non è favorevole». «Spread chiude a 146. Febbre sta salendo. Cosa fa governo?
Per Renzi priorità è sempre Cirinnà?», scrive polemicamente su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di
Forza Italia alla Camera dei deputati. «Personalmente sono favorevole al fatto che vengano riconosciuti
diritti anche alle coppie di fatto, sia che esse siano coppie etero sia che siano coppie omosessuali.
Purtroppo, però, la proposta Cirinnà non fa questo ma introduce, pur chiamandola diversamente sotto la
forma di unione civile, un vero e proprio matrimonio gay», insiste il senatore della Lega Roberto Calderoli. E
a far prevedere una gran battaglia, il fatto che già si scaricano colpe su futuri affossamente del ddl: «Unioni
civili, 30 senatori del Pd non votano la legge. Colpa del Pd se non passa». Lo scrive in un tweet la
capogruppo del M5S al Senato, Nunzia Catalfo. Ma proprio i grillini hanno i loro problemi sulla spinosa
questione. Il leader del Movimento, Beppe Grillo, è tornato sul suo blog per fare chiarezza e ribadire la
linea: sì al ddl Cirinnà ma «libertà di coscienza» per i deputati per quanto riguarda le adozioni, perchè «è un
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Grillini in assemblea per discutere la linea di Grillo
09/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
tema etico e coinvolge i bambini», dunque una scelta «secondo coscienza, sulla base di principi personali».
Ma una scelta che ha fatto discutere non poco la base. Il leader pentastellato ha provato a motivare le
ragioni della decisione spiegando che non si è trattato di un cambio di rotta. Si ostenta comunque la
sicurezza che al Senato pronta a votare no alla stepchild sarebbe una esigua minoranza. Oggi comunque
ci sarà un'assemblea congiunta di senatori e deputati dei 5 Stelle, dopo due giorni turbolenti dentro il
Movimento.
::: AVANTI TUTTA MENEFREGHISMO Incurante delle opinioni altrui, in questo caso dell'Ncd, alleato di
governo che chiede di stralciare la Stepchild adoption dal ddl sulle Unioni civili, il Pd fa sapere di andare
avanti sbattendo di fatto la porta in faccia al ministro Alfano alla vigilia del voto. A ribadire la ferma
posizione dei dem sono stati ieri i capigruppo di Camera e Senato I GRILLINI Beppe Grillo ha lasciato
libertà di coscienza visto che quello sulle adozioni è un tema etico. La sua decisione ha spaccare il partito il
cui voto resta incerto. Sul tema i grillini hanno indetto per oggi un'assemblea chiamando a raccolta senatori
e deputati per affrontare la questione
Foto: La senatrice Monica Cirinnà, suo il ddl sulle Unioni civili [Lapresse]
09/02/2016
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La farmacia cambia volto Non più solo medicine ma anche servizi
sanitari
LUCA BERNARDO*
Una farmacia più vicina al cittadino, che diventi un punto di riferimento, attenta alle persone più fragili e alle
loro esigenze. Se ne è parlato a Milano al convegno "Il ruolo della farmacia nel nuovo Sistema Socio
Sanitario lombardo: prospettive e sviluppi", organizzato da Federfarma e Regione Lombardia, al quale è
intervenuto il presidente Maroni, tecnici e rappresentanti di governo nazionale e regionale della Sanità, e
più di settecento farmacisti lombardi, nel bellissimo pavillon dell'Unicredit, in piazza Gae Aulenti. La
farmacia è da sempre il primo contatto di tutti noi con il sistema sanitario e assistenziale. «Il loro maggior
coinvolgimento - ha spiegato Annarosa Racca, presidente di Federfarma - è un passo essenziale nella
creazione del nuovo Sistema Sanitario Regionale. Stiamo lavorando con Regione Lombardia per dare ai
cittadini la possibilità di accedere in modo uniforme ai servizi offerti dal Servizio Sanitario Regionale in tutte
le farmacie della regione: garantire la possibilità di trovare i farmaci di ultima generazione nella farmacia
sotto casa, facilitare l'accesso del paziente alle terapie innovative e agli screening di prevenzione, integrare
le farmacie nei nuovi processi di presa in carico del malato con compiti di monitoraggio della cronicità». «Le
farmacie hanno un ruolo fondamentale sul territorio - ha rimarcato il governatore Maroni - e l'aumento dei
servizi, anche nel campo sociale, che vogliono offrire ai cittadini è coerente con l'evoluzione del sistema
socio-sanitario che abbiamo avviato. Il nostro obiettivo non è più solo curare ma prenderci cura delle
persone a 360 gradi, dall'ospedale al domicilio, occupandoci delle patologie croniche e dei più fragili». Nella
prima tavola rotonda il dibattito si è incentrato su un'ulteriore iniziativa: oltre a prenotare visite ed esami, in
farmacia si potranno anche ritirare i referti e pagare il ticket. «Oggi - ha affermato il senatore Massimo
Garavaglia, coordinatore del Comitato di settore delle Regioni per la Sanità - le prenotazioni per prestazioni
mediche in farmacia sono 146.000, a fronte di oltre 3.000 nei call center. In effetti pagare già il ticket al
farmacista farebbe risparmiare non solo il costo del call center ma anche le lunghe attese a cui è costretto il
cittadino, dovute anche a un buon 18% di prenotazioni cui non segue la prestazione». «L'obiettivo - ha
concluso Maroni - è quello di migliorare partendo da un sistema che è già oggi di eccellenza. Per questo la
nostra legge non l'abbiamo chiamata "riforma" ma "evoluzione", in quanto il nostro sistema garantisce i più
alti standard nazionali». Un altro argomento che ha interessato la platea riguarda la possibilità, da parte
delle farmacie, di erogare farmaci innovativi, solitamente reperibili nelle strutture sanitarie pubbliche. «Ben
venga tutto ciò che può semplificare il reperimento da parte del cittadino - ha spiegato il presidente di Aifa
Mario Melazzini - sempre in un'ottica di sicurezza e garanzia della procedura. Così la farmacia diventa uno
dei nodi principali di una rete indispensabile per garantire la continuità dei servizi». «La farmacia - ha
indicato Annarosa Racca - ha può essere il luogo di orientamento del cittadino verso i centri di assistenza
del Servizio Socio-Sanitario regionale, e può essere erogatrice di determinati livelli di assistenza in
coordinamento e a supporto delle attività del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta, in
coerenza con i principi del Patto per la Salute», riferendosi a prestazioni ad esempio di analisi e di
telemedicina Farmacia quindi sempre più "dei servizi", in cui la gente può scegliere di essere seguita e
sostenuta anche nel suo percorso di cura, in stretta collaborazione con le strutture sanitarie e il medico di
fiducia. * Direttore del Dip. Materno-Infantile Fatebenefratelli e Oftalmico
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Pillole di salute
09/02/2016
Pag. 16
Furbetti al Pronto soccorso Ticket evasi, sanità al verde
Dalla Calabria fino a Trento: le cure non urgenti a finti indigenti causano decine di milioni di buco. Ora
partono le ingiunzioni: la Regione Lazio recupera 11 milioni
CLAUDIA OSMETTI
Al pronto soccorso dell'ospedale di Cosenza in tre anni è stato pagato solo il 4,3% dei ticket. Già: dal 2011
al 2014, nel profondo Sud calabrese, qualcosa come 150mila prestazioni «non urgenti» sono state svolte
da medici e infermieri in maniera del tutto gratuita. Così a finire «al verde» non è stato solo il codice di
identificazione dei pazienti più fortunati, ma anche il conto corrente del policlinico. Della serie: gli agenti
delle Fiamme Gialle hanno stimato che quel mancato introito tutto barelle e garze vale un danno erariale di
oltre 4,7 milioni di euro. La segnalazione alla Corte dei Conti è stata, ovviamente, immediata. E dire che in
Calabria, come nel resto del Paese, l'accesso al pronto soccorso classificato «non urgente» (quello che in
gergo ospedaliero si chiama «codice bianco» o «codice verde») costa al cittadino 25 euro se non si fa
richiesta di prestazioni specialistiche. Anche al nosocomio Annunciata di Cosenza c'è un programma
informatico che rendiconta e contabilizza il pagamento di quel ticket introdotto con la Finanziaria del 2007,
peccato però che nella maggior parte dei casi il computer non sia stato neanche acceso. Sì, perché l'iter
seguito dai pazienti del pronto soccorso era affidato a foglietti svolazzanti. Degenti e malati venivano
registrati nel server dell'ospedale, ma poi le varie annotazioni sulla loro cartella clinica erano scritte a
penna. Diagnosi, esami del sangue, tac, visite oculistiche: tutto segnato nero su bianco su fogli di carta. Al
punto che la Guardia di Finanza ha dovuto sudare non poco per controllare documento per documento tutti
gli accessi effettuati e ben 370mila prestazioni erogate. Risultato: nell'era dell'informatica, gabbare chi
ancora scrive alla vecchia maniera è gioco facile. Molti pazienti, prima delle dimissioni, non hanno
riconsegnato la scheda di prestazione al pronto soccorso: vuoi per sbadataggine, vuoi per malizia, vuoi per
disattenzione. E le casse dell'ospedale adesso si trovano con un buco di quasi 5 milioni di euro. Non che il
fenomeno dell'evasione del ticket sanitario sia affare unicamente calabrese, intendiamoci. Dati nazionali
puntuali al momento non ce ne sono, visto che la competenza in materia sanitaria spetta alle Regioni. Ma
secondo il Quotidiano Sanità, appena tre anni fa il ricavo totale dei pagamenti per le prestazioni del pronto
soccorso italiano ammontava a 34,7 milioni di euro e le regioni che incassavano di più erano tutte al Nord:
Veneto (8 milioni di euro all'anno), Lombardia (6,9 milioni) e Emilia Romagna (6,6 milioni). Tanto per dire:
nel 2013 Lazio e Campania mettevano in tasca, sotto la casuale «pagamenti per accessi non urgenti al
ps», appena 200mila euro a testa. Appunto. Non c'è da stupirsi se in pochi mesi, a Roma e dintorni, la lotta
dura ai furbetti del pronto soccorso abbia fruttato ben 11 milioni di euro. Lo ha annunciato pochi giorni fa il
governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: da Viterbo a Cassino in pochi mesi circa 105mila contribuenti
hanno regolarizzato la loro posizione con le varie Asl laziali. Molti di loro avevano dichiarato redditi bassi e
per questo motivo usufruivano, da anni, di esenzioni di cui, a conti fatti, non avevano però diritto. Così i
piani alti di via Raimondi Garibaldi ha voluto vederci chiaro e, grazie a una serie di controlli incrociati con
l'anagrafe tributaria dell'Agenzia delle entrate, ha scoperto che tra il 2009 e il 2010 235mila persone non
erano in regole. Risultato: l'avviso bonario targato Regione Lazio con l'invito al pagamento ha sortito i suoi
effetti e sono stati recuperati 11 milioni di euro. Anche a Trento battere cassa sui ticket del pronto soccorso
dà i suoi frutti: nel 2014 la Asl trentina ha recuperato 1 milione e 281mila euro per la «non coerente
applicazione del ticket» e 23 mila euro (a cui però andranno aggiunte altrettante sanzioni amministrative) a
seguito di verifiche a campione.
::: LA SCHEDA CODICE BIANCO E VERDE È quello che i medici del Pronto soccorso affidano ai pazienti
che non solo non sono in pericolo di vita, ma che non hanno nemmeno bisogno di cure immediate. Per
questo, nella finanziaria del 2007, era stato introdotto un costo di 25 euro. Che, pare, a Cosenza nessuno
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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L'ultimo episodio: a Cosenza un ammanco di 4,7 milioni
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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assolva visto che in tre anni è stato pagato solo il 4,3% dei ticket. Le indagini delle Fiamme gialle hanno
conteggiato un danno pari a 4,7 milioni di euro. LA RISCOSSIONE Qualche regione inizia a muoversi per
recuperare il maltolto. È il caso della Regione Lazio, il cui presidente Nicola Zingaretti è riuscito a
recuperare 11 milioni di euro grazie alla regolarizzazione di circa 100 contribuenti con le rispettive asl. Molti
di loro avevano dichiarato redditi bassi, e quindi esenti dai pagamenti, che però non hanno avuto riscontro
con i controlli incrociati della finanza.
09/02/2016
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Ticket ed esami del sangue nella farmacia sotto casa
Tra poco il prelievo del sangue e la prenotazione degli esami ospedalieri potranno essere effettuati
direttamente in farmacia. La proposta, avanzata domenica all'interno di un convegno di Federfarma
Lombardia a Milano, è arrivata ieri sul tavolo della Commissione Sanità del Pirellone. servizio a pagina 37
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Rivoluzione nella sanità
09/02/2016
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Ecco la soluzione al misterioso boom di decessi
CINZIA TROMBA
TROMBA A PAG. 16 015: mai visti tanti decessi dalla Seconda guerra mondiale. Colpa della crisi
economica? Dei tagli alla sanità? Dell ' influenza? Dell ' in q u inamento atmosferico? Le ipotesi si sono
rincorse per settimane. L ' invito alla cautela da parte dell ' Istat è arrivato un po ' tardi, con un comunicato
del 28 dicembre. A due mesi di distanza dall ' allarme, si può cercare di capire qualcosa di più, grazie
anche ad alcuni studi e riflessioni nelle ultime settimane (due dei quali sono pubblicati da Epidemiologia &
Prevenzione , la rivista dell ' Associazione italiana di epidemiologia). Ma partiamo dall ' or i g in e del
mistero, l ' analisi del demografo Gian Carlo Blangiardo. Dai dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2015 il
professor Blangiardo desume un surplus di 39.000 morti in confronto al medesimo periodo del 2014, " un
aumento dell ' 11% che, se confermato su base annua, porterebbe a 664.000 i morti nel 2015, contro i
598.000 dello scorso an no " . Un ' impennata di 66.000 decessi (la stima verrà poi rivista a 68.000 con i
dati più recenti) che Blangiardo assimila a quelli registrati solo durante le due guerre mondiali. NELLA
RICERCA delle possibili cause (resa ardua dalla tipologia dei dati Istat, che nella prima fase di
elaborazione sono aggregati, ossia mancano dettagli relativi a genere ed età dei deceduti) Blangiardo
esclude un ruolo preminente d el l ' invecchiamento della popolazione, che darebbe conto solo di una
piccola quota, circa 16.000 morti. E gli altri 52.000? Secondo il docente di demografia della Bicocca di
Milano queste morti in più sarebbero " un evento straordinario che richiama alla memoria l ' aumento della
mortalità nei Paesi dell ' Est Europa nel passaggio dal comunismo a ll ' economia di mercato " . E
ammonisce: " Il controllo della spesa sanitaria sempre e a qualunque costo può avere effetti molto pesanti "
. Due avvertenze. Primo: i 68.000 morti sono stimati basandosi sull ' assunto che il tasso di aumento
registrato nei primi otto mesi resti costante fino a fine anno (se ne avrà certezza solo quando Istat fornirà il
bilancio demografico per tutto il 2015). Secondo: sia per la determinazione dell ' eccesso di morti, sia per il
peso dell ' i nve cc hi am en to della popolazione, i confronti sono fatti rispetto al solo anno 2014. IN
ATTESA che il gruppo di lavoro incaricato dal ministero della Salute produca le proprie analisi, qualche
risposta in più alla " epidemia di morti " del 2015 c ' è. Il primo approfondimento viene da uno studio di
ricercatori del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale Lazio e del ministero della
Salute che ha analizzato la mortalità nelle 32 città del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera,
pubblicato su Epidemiologia & Prevenzione . In questo lavoro si è scavato un po ' più a fondo rispetto ai
dati grezzi dell ' Istat, arrivando ad analizzare l ' andamento dei decessi, riferiti alla popolazione degli ultra
65enni, su base stagionale. I risultati, ottenuti da un confronto con un periodo di riferimento rappresentato
dalle medie degli anni 2009-2013 (il 2014 è stato escluso in quanto anomalo), confermano l ' e le v at a
mortalità del 2015 (+11% rispetto al riferimento) mettendo in luce un picco nei primi tre mesi dell ' anno
(+13%) correlabile al picco dell ' epi demia influenzale, e uno nel periodo estivo (+10%) associabile alla
forte ondata di calore dell ' estate 2015. I dati del Sistema informativo della mortalità del Comune di Roma
hanno permesso di approfondire l ' analisi, abbinando ai dati di mortalità stagionali quelli su sesso, classi di
età e cause di morte. Si è così accertato che l ' ecces so di mortalità invernale a Roma ha riguardato
soprattutto i grandi anziani (ultra85enni), deceduti in gran parte per cause respiratorie e cardiovascolari,
compatibili con le complicanze dell ' influenza. " Un aumento dei decessi nei mesi invernali era stato già
segnalato a livello europeo e attribuito alla particolare virulenza dell ' epidemia influenzale della stagione
2014-2015 e, in parte, alla minore efficacia del vaccino " s o t t o li n e a Paola Michelozzi, prima firmataria
del lavoro. " In Italia la situazione potrebbe essersi ulteriormente complicata in seguito all ' allarme suscitato
dal ' caso Fluad ' , che ha comportato un minor accesso alle vaccinazioni da parte dei soggetti più
suscettibili, gli anziani. La mortalità estiva è molto probabilmente associata alle ondate di calore di luglio,
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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IL RECORD 2015
09/02/2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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particolarmente intense e di lunga durata " . Il 2014 è stato un anno anomalo, caratterizzato da una
mortalità inferiore all ' att eso (-5,9%): " Soprattutto nell ' estate 2014 la mortalità è stata molto bassa: ciò
potrebbe avere determinato all ' in iz io del 2015 la presenza di un bacino più ampio di soggetti suscettibili
(per una ridotta capacità di difesa dell ' o r g an ismo dovuta all ' età avanzata e alla presenza di malattie
croniche) e, quindi, un maggiore impatto dell ' epidemia influenzale 2014-2015. Questo potrebbe spiegare,
almeno in parte, l ' aumento dei decessi de ll ' inverno 2015 " , spiega Paola Michelozzi. CESARE
CISLAGHI, Gius eppe Costa e Alberto Rosano - un economista sanitario, un epidemiologo e un demografo
focalizzano l ' attenzione su un altro fattore determinante: la composizione della popolazione. L ' eccesso di
mortalità del 2015 sarebbe dovuto in gran parte all ' aumento di popolazione anziana per effetto, non solo di
una maggiore longevità, ma anche di qualcosa di molto remoto: gli effetti della Prima guerra mondiale. Tra
il 1917 e i 1920 si è verificato un forte calo di natalità che si traduce nella " mancan za " di oltre 250.000 nati
in quegli anni. " Il transito di questi soggetti nel periodo da noi considerato ha portato i sopravvissuti che nel
2009 avevano tra gli 89 e i 92 anni ad avere nel 2015 tra i 95 e i 98 anni di età. Gli ultranovantenni del
2015, per lo più facenti parti delle coorti successive al 1920, sono il 40% in più degli ultranovantenni del
2009 " . Quindi " se c ' è un 40% in più di soggetti a rischio di manifestare un evento, cioè il decesso, ci si
deve anche aspettare che ci sia un 40% in più di eventi, cioè di decessi " . Se insieme alle variazioni dei
decessi si considera anche la variazione del numero dei soggetti a maggior rischio di morire, il fenomeno
viene molto ridimensionato. Cosa confermata da analisi effettuate partendo da dati di mortalità regionale e
decessi ospedalieri, che suggeriscono come la mortalità dell ' inver no 2014/2015 sia in linea con la media
degli anni precedenti ma superiore al 2014 (anno anomalo). L ' eccesso estivo, per il quale la correzione
demografica è meno rilevante, sarebbe invece confermato e attribuibile alle ondate di calore. Una versione
più estesa di questo articolo è disponibile sul sito www.scienzainrete.it
Il grafico I dati e l a b o ra t i dalla rivista " Epidemiologia &reve n z i o n e " sul calo di nascite d u ra n te la
Grande G u e r ra
+11% RISPETTO ALLA MEDIA
L ' aumento di mortalità nel 2015 pare collegato al picco delle malattie stagionali e all ' ondata di
calore estiva
I GRANDI VECCHI
Nel Primo conflitto mondiale ci fu un calo di nascite e così nel 2015 i 90enni sono il 40% in più che
nel 2009
Il caso DA DUE mesi si d i s c u te dell ' allarme lanciato dal d e m o g ra fo Gian Carlo Balngiardo dalle
colonne di Avvenire: in base ai dati dell ' Istat disponibili sui primi sette mesi del 2015 risulta un aumento
dei d e ce ss i . Proiettando il dato su base annua (mancano i dati definitivi) si p a ss e re b b e da 598.000
morti del 2014 a 664.000 del 2015. Come si spiegano quei decessi in più?
Foto: Cimiteri più a f fol l at i Una donna depone un mazzo di fiori su una tomba del cimitero del Verano di
Rom a Ansa
09/02/2016
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Zika, contagio tropicale
L'Organizzazione mondiale della sanità ha alzato il livello di rischio dell'epidemia, eguagliando quello di
Ebola. Una malattia con pochi sintomi, ma con possibili, gravi ripercussioni sulle gravidanze. L'impatto
limitato sulla salute umana non è un segno della debolezza del virus, ma dell'estrema raffinatezza di questa
forma di vita. Tanto più si integra bene con l'organismo ospite senza «disturbarlo», tanto maggiore sarà la
possibilità di sfruttarlo per riprodursi e diffondersi nell'ambiente I metodi di
Andrea Capocci
Il primo febbraio, in un meeting convocato d'urgenza, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato
che il virus Zika rappresenta una «emergenza sanitaria di interesse internazionale». Nel linguaggio
dell'Organizzazione, significa che gli aiuti e la ricerca condotti contro il virus potranno godere di procedure
accelerate e finanziamenti straordinari. I Paesi colpiti sono attualmente trentanove. Per capire il livello di
rischio, basti pensare che l'ultimo allarme di questo livello riguardava l'epidemia di Ebola. Sebbene rispetto
a Ebola il virus Zika appaia assai meno pericoloso, c'è il sospetto che esso produca una grave
malformazione nel feto se contratto in gravidanza. Contro una malattia spesso asintomatica ma con gravi
conseguenze differite nel tempo, sia la cura che la prevenzione sono maledettamente più complicate. Zika
non è un'assoluta novità. I virologi lo conoscono sin dagli anni Cinquanta, quando vennero identificati i primi
casi nell'uomo in Uganda e Tanzania. Il principale vettore di trasmissione sono le zanzare della specie
Aedes , la stessa che trasporta altri virus «cugini» di Zika, come la febbre Dengue e il virus Chikungunya.
La malattia causata da Zika è molto meno grave: nell'80% dei casi, l'infezione non produce sintomi,
secondo le statistiche fornite dal Center for Disease Control statunitense. Negli altri casi, febbre,
congiuntivite e esantemi spariscono nel giro di una settimana. L'impatto limitato sulla salute umana del
virus non è un segno della sua debolezza, ma dell'estrema raffinatezza di queste affascinanti forme di vita.
Tanto più il virus si integra bene con l'organismo ospite senza «disturbarlo», infatti, tanto maggiore sarà la
possibilità di sfruttarlo per riprodursi e diffondersi nell'ambiente. Come le altre malattie trasmesse dalle
zanzare, Zika finora ha colpito soprattutto i paesi tropicali. Solo negli ultimi dieci anni, però, ha provocato
epidemie locali, soprattutto negli arcipelaghi del sud-est asiatico. L'epidemia attuale è iniziata in Brasile.
Secondo i ricercatori, la Coppa del Mondo di calcio, che nell'estate del 2014 attirò sportivi e appassionati da
tutto il mondo, portò il virus da queste parti. In Brasile, Zika sembra essersi trovato benissimo:
l'abbondanza di zanzare e un'enorme popolazione priva di anticorpi hanno rapidamente esteso il contagio a
tutto il paese. Da lì, si è spinto a nord e attualmente è stato rilevato in tutti i paesi compresi tra Brasile e
Messico. Le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità prevedono quattro milioni di persone infette
entro la fine del 2016. Per complicare ulterirmente il quadro, le Olimpiadi della prossima estate si
svolgeranno proprio in Brasile. Allarme e verità L'allarme però è partito con ritardo. Ciò che ha preoccupato
maggiormente le autorità sanitarie non sono state le condizioni dei malati - niente affatto gravi, come visto ma le statistiche sui bambini nati nel periodo dell'epidemia. Secondo le cifre più aggiornate del ministero
della salute, circa 5000 neonati mostrano sintomi di sospetta microcefalia, cioè un ridotto sviluppo della
testa che provoca danni cerebrali. Il numero è notevole, perché significa che, in corrispondenza
dell'epidemia di Zika, i casi sarebbero aumentati di ben venti volte. Per la verità, molti analisti ritengono che
questa cifra sia esagerata, perché conterrebbe molti «falsi positivi», casi che una volta sottoposti a esami
più attenti si rivelano sani. I risultati dei test successivi dimostrano che solo un terzo di questi bambini sono
realmente microcefalici, ma la cifra rimane sei o sette volte superiore alla media degli anni precedenti la
diffusione di Zika. Un aumento così forte non può essere casuale. Vie di trasmissione Tuttavia, sul virus
Zika si sa troppo poco e il meccanismo che colleghi l'infezione alla malformazione non è ancora noto. Le
epidemie precedenti avevano colpito popolazioni dai numeri ridotti per permettere analisi statistiche
affidabili: il Brasile, con oltre duecento milioni di abitanti e metropoli densamente popolate, rappresenta uno
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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SCIENZA
09/02/2016
Pag. 10
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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scenario del tutto nuovo in cui il virus può manifestare un comportamento diverso, e più grave, di quanto
osservato finora. La faccenda è resa ancor più complicata dalle modalità di trasmissione del virus. Finora,
si riteneva che Zika potesse passare da paziente a paziente soltanto attraverso le zanzare, che pungendo
un paziente infetto possono portare il virus in un individuo sano. Questo permetteva di concentrare
l'intervento nelle regioni tropicali in cui le zanzare sono presenti durante tutto l'anno. Ma proprio nelle ultime
settimane sono stati registrati nuovi casi di trasmissione per via sessuale, di cui finora era noto un solo altro
esempio risalente al 2008. Il virus può dunque passare da persona a persona anche senza «utilizzare» la
zanzara come veicolo. Questo estende la lista dei paesi da tenere sotto controllo fino a includere gli Stati
Uniti, in cui finora erano ritenute a rischio solo le persone che avevano viaggiato in America centrale, Africa
e sud-est asiatico. E estende anche gli strumenti necessari alla prevenzione dell'infezione che, secondo le
ultime linee guida del citato Center for Disease Control, comprendono anche l'uso del profilattico nei
rapporti sessuali. I metodi di controllo delle nascite sono il vero nodo su cui si concentrano gli sforzi
internazionali. Contro il virus Zika non esistono cure né vaccini: anche se i primi test su farmaci sperimentali
inizieranno nel 2016, un vero rimedio non sarà disponibile nei prossimi anni. I governi dei Paesi più colpiti,
dunque, stanno sollecitando le coppie a rimandare le gravidanze tout court . L'invito rischia di essere
vanificato dall'invadenza, nelle coscienze e nelle istituzioni, della chiesa cattolica locale, da sempre opposta
alle tecniche contraccettive e l'interruzione volontaria della gravidanza. In gran parte dell'America latina,
infatti, l'aborto è considerato un crimine. Il primato in questo senso spetta a El Salvador, dove esso è punito
con pene che raggiungono i trent'anni di reclusione, al pari di un omicidio. Anche in altri Paesi della
regione, come nello stesso Brasile, l'interruzione volontaria della gravidanza è permessa solo in caso di
rischi per la salute di madre e nascituro. Il virus Zika rientrerebbe in questa casistica. In molte province
rurali, però, anche un'ecografia necessaria a certificare tale rischio è un lusso riservato a poche coppie, per
non parlare della scarsa disponibilità di medici in grado di praticare un'interruzione di gravidanza in
sicurezza. Il risultato è che oltre la metà delle gravidanze negli stati dell'America centrale e meridionale è
indesiderata, con tassi di aborti clandestini tra i più alti al mondo. Ddt e ingegneria genetica Se la
pianificazione delle gravidanze è così difficile, le uniche strategie di prevenzione riguardano le zanzare.
Quelle più tradizionali servono a evitare le punture, pratica già in atto contro altri rischi sanitari della regione
(malaria in testa) con l'utilizzo di repellenti, insetticidi e zanzariere. Contro Zika, però, si stanno
sperimentando anche metodi di eliminazione delle zanzare all'avanguardia, basati addirittura sull'ingegneria
genetica. Per eliminare le zanzare senza usare Ddt e altri composti chimici dannosi per l'ambiente, la
società inglese Oxitec ha sviluppato una varietà geneticamente modificata e sterilizzata della specie Aedes
egypti (la zanzara responsabile della trasmissione della dengue, oltre che di Zika). L'obiettivo è diffonderla
nell'ambiente perché si accoppi con le zanzare femmina e ne impedisca la riproduzione. La tecnica è già
stata sperimentata con successo in aree urbane molto limitate: in un quartiere della città brasiliana di
Piracicaba, la Oxitec vanta di aver eliminato l'82% delle larve. Altre strategie mirano ad ottenere lo stesso
risultato attraverso i batteri. Anche la nuovissima tecnica di ingegneria genetica Crispr verrà presto
sperimentata al fine di sviluppare zanzare geneticamente modificate sterili. In questo caso, le ricerche
riguardano per lo più le zanzare Anopheles, che trasmettono la malaria. In caso di successo, i test saranno
estesi anche alle Aedes che ospitano il virus Zika. Ma si tratta di ricerche o sperimentazioni ancora molto
pionieristiche. Con le zanzare dovremo convivere ancora a lungo.
Foto: LA ZANZARA CHE TRASMETTE IL VIRUS ZIKA; SOTTO, UNA DONNA DEL SALVADOR PASSA
IN MEZZO AL DISINFESTANTE GETTY IMAGES
09/02/2016
Pag. 24
diffusione:113338
tiratura:156629
Arriva in Italia la penna antidiabetica, una comodità per i pazienti con diabete di tipo 2. Si può passare da 4
compresse giornaliere a un clic settimanale grazie a un semplice stilo (penna dosatore di dulaglutide) per il
controllo efficace della glicemia. La terapia indolore, approvata dall'Aifa, è normalmente disponibile in
farmacia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Nuova terapia per il diabete Basterà un clic indolore
09/02/2016
Pag. 24
diffusione:48518
tiratura:74334
Arriva in Italia la penna antidiabetica, una comodità per i pazienti con diabete di tipo 2. Si può passare da 4
compresse giornaliere a un clic settimanale grazie a un semplice stilo (penna dosatore di dulaglutide) per il
controllo efficace della glicemia. La terapia indolore, approvata dall'Aifa, è normalmente disponibile in
farmacia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Nuova terapia per il diabete Basterà un clic indolore
09/02/2016
Pag. 7
diffusione:88274
tiratura:127149
PAOLO Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio sottolinea che «nel 2016 sono già 8 i casi di
meningite che si sono verificati in Toscana, di cui 6 da meningococco C, 1 da meningococco B, 1 W». E si
chiede «quale sia la situazione nelle farmacie comunali a Campi Bisenzio», «In questi giorni pare che i
vaccini non si trovino più per la forte domanda delle Asl» sottolinea Gandola ed evidenzia che «alcuni
medici si sarebbero rifiutati di effettuare le vaccinazioni, in quanto le dosi sarebbero state in scadenza».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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«Vaccini esauriti nelle farmacie »
09/02/2016
Pag. 5
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Si allarga l'inchiesta della Corte dei conti Quasi 450 i casi di locazioni irregolari Centri sociali e associazioni
Già indivisuate dai vigili urbani 50 assegnazioni abusive Ristoranti Oltre alla Casina Valadier tre noti locali
sull'Appia Antica
Valeria Di Corrado Matteo Vincenzoni
La carica dei 444 irregolari. La polizia di Roma Capitale ha consegnato alla Procura penale e a quella della
Corte dei conti del Lazio un elenco di enti, spazi sociali e commerciali assegnati anni fa con ordinanza del
sindaco, senza che poi l'occupazione venisse regolarizzata. Nella lista si può trovare un po' di tutto:
ristoranti, negozi, farmacie, banche, associazioni, sedi di sindacati e partiti, centri sociali, ambasciate,
scuole, parchi. Ci sono nomi impensabili, come l'università La Sapienza, l'ospedale Bambino Gesù, la
comunità ebraica, l'ambasciata francese presso la Santa Sede, l'ospedale Israelitico, la parrocchia di Santa
Maria del Popolo, Villa Ada, il dipartimento per il Mezzogiorno della presidenza del Consiglio dei ministri, il
Comitato olimpico nazionale italiano, la Siae. Sono immobili che rientrano nei fascicoli che gli agenti del
primo gruppo della Polizia locale hanno acquisito lo scorso 29 aprile in Campidoglio, negli uffici del
dipartimento al Patrimonio. Un'inchiesta nata, va ricordato, dal Circolo degli Artisti, il noto locale di musica
live del Mandrione. Oltre ad assegnazioni non regolarizzate, e quindi divenute abusive, è emerso che in
molti casi è stata violata la normativa in materia. Sul fronte penale, gli inquirenti stanno verificando se, oltre
al falso in atto pubblico commesso dal privato, con annessa truffa, ci sia una responsabilità da parte di
dirigenti e funzionari che non hanno applicato i regolamenti comunali: nel qual caso ciò si tradurrebbe nel
reato di omissione di atti d'ufficio. In entrambi i casi, comunque, il risultato sul fronte contabile non cambia,
in quanto a essere danneggiata è sempre Roma Capitale. Nell'elenco compaiono nomi di ristoranti più o
meno noti, come "Quo Vadis", "Ar Montarozzo" ed "Escargot", tutti sull'Appia Antica, in un'area sottoposta a
vincolo storico e archeologico. Salta all'occhio il nome di Casina Valdier e della società Grande Cucina spa,
che oltre al ristorante all'interno di Villa Borghese, gestisce alcuni chioschi al Pincio. Sul fronte degli esercizi
commerciali, troviamo la società La Rinascente spa, il centro commerciale Spinaceto (dentro al quale sono
presenti numerose occupazioni abusive), la libreria Cicerone situata nel sottopassaggio di largo Chigi.
Neanche le associazioni di volontariato sono immuni: tra gli immobili finiti sotto la lente dei magistrati
abbiamo quelli della Comunità di sant'Egidio, della Fondazione don Luigi di Liegro, di Emergency, Amnesty
International, Telefono Rosa e della comunità Capodarco. Poi ci sono sedi di circoli di cultura omosessuale
come il Mario Mieli e il Dì Gay Project, entrambi situati nel quartiere Ostiense. Sul fronte sportivo, ci sono la
Federazione italiana escursionismo, l'Associazione italiana arbitri e quella degli allenatori calcio. Ma anche
associazioni rappresentative a livello nazionale, come Wwf, Adiconsum e Legambiente. Anche la cultura
non fa eccezione: nella lista spunta l'Accademia filarmonica romana, in via Flaminia; il Museo storico dei
bersaglieri di Porta Pia, il Teatro d e l l ' O r o l o gio, a pochi passi da piazza Navona, l'Ente autonomo
Teatro dell'Opera. Curiosi i casi dell'Istituto superiore di sanità di via Castro Laurenziano, del Consiglio
italiano per i rifugiati, della Soprintendenza archeologica di Ostia, della sede Bnl di via Veneto, del Cral del
Comune, del parco di Villa Flora, su via Portuense, del Circolo della Pipa, nel quartiere Flaminio e della
caserma dei carabinieri di San Sebastiano. Tutti immobili su cui sono state già avviate verifiche dagli uffici
della procura di piazzale Clodio. I vigili urbani, incaricati dal pm Alberto Galanti, hanno già fatto visita a una
cinquantina tra associazioni e centri sociali. Molti totalmente abusivi, altri «graziati» dal Campidoglio che
per anni si è limitato a chiedere un'«indennità d'uso» del 20 per cento e che ora, dopo lo scandalo
Affittopoli, si è precipitato a riscuotere tutti gli arretrati e il saldo di quell'ottanta per cento mai richiesto. Nella
lista dei pm Saranno oggetto di verifiche anche le sedi della Filarmonica Romana (nelal foto grande a
destra), la Casina Valadier di Villa Borghese che oggi ospita un ristorante, il museio dei Bersaglieri di Porta
Pia A largo Chigi La libreria Cicerone, situata nel sottopasso accanto alla Galleria Colonna
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Spuntano altri musei ospedali e ambasciate
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PERCHÉ QUESTA TOSSE NON PASSA MAI?
Se la curi male te la trascini a lungo. Ecco come liberartene con i rimedi ad hoc
Ida Macchi
Il 50% degli italiani ha due episodi di tosse all'anno e, nel 30% dei casi, il disturbo dura più di un mese:
sono gli ultimi dati del Congresso Nazionale sulle malattie respiratorie. I 300 specialisti partecipanti, oltre a
fare il punto sui farmaci più efficaci per debellarla, hanno ribadito l'importanza di scoprirne le cause agli
esordi, per intervenire subito con rimedi su misura, ed evitare che diventi persistente. Ecco come
riconoscere i diversi tipi di tosse. SECCA, CON MAL DI GOLA laringite Hai una tosse stizzosa, associata
ad abbassamento della voce e magari a qualche linea di febbre ? Sei rimasta vittima di una laringite,
infiammazione della gola provocata da germi o virus, soprattutto quelli influenzali. L'irritazione dovrebbe
risolversi da sola nel giro di una settimana ma, se trascurata, dura di più. cosa fare Bevi molto (acqua, tè,
latte e miele, spremute): i liquidi reidratano le mucose e riducono la tosse. « Ricorri a rimedi naturali
emollienti », consiglia Maurizio Grandi, immunologo, etnofarmacologo e fitoterapeuta a Torino. « Ok alla
tintura madre di erisimo (40 gocce in acqua molto calda, da gargarizzare e poi deglutire, anche 4 volte al
giorno) o a tisane a base di rosolaccio: infondine 15 g in un litro d'acqua per 10 minuti; bevi 3 tazze al
giorno ». Se non basta, utilizza un sedativo della tosse (in farmacia: sciroppo, gocce o compresse) a base
di destrometorfano o levodropropizina. Evita i colpi di freddo e, quando esci, proteggi collo e bocca con una
sciarpa, soprattutto quando c'è la nebbia: innesca il riflesso della tosse. Consulta il medico se il disturbo,
nonostante queste cure, si protrae per più di dieci giorni. PERSISTENTE reflusso gastroesofageo Hai una
tossetta secca e stizzosa, che dura da settimane e che si manifesta soprattutto la mattina, associata a
raucedine o a un fastidio all'altezza della bocca dello stomaco oppure alla sensazione di avere un corpo
estraneo in gola. «Potrebbe essere il sintomo di un reflusso gastroesofageo», spiega Pierluigi Diano,
pneumologo e medico di medicina generale a Milano. «Se la valvola, che di solito mantiene ben serrato lo
stomaco durante la digestione, non si chiude completamente, il cibo (mescolato agli acidi gastrici) risale
verso l'alto, irritando e infiammando le pareti dell'esofago». cosa fare Riduci, soprattutto a cena, gli alimenti
che aumentano l'acidità gastrica (cibi grassi, condimenti piccanti, caffè, alcol). Non sdraiarti subito dopo
mangiato ed evita gli sforzi fisici: piuttosto fai una passeggiata. « Prova la tintura madre di ficus carica (30
gocce prima dei pasti in acqua tiepida), o aggiungi zenzero fresco ai tuoi piatti : queste piante formano una
sorta di pellicola sulle pareti delle vie digestive che le protegge dagli acidi», aggiunge Grandi. Se i disturbi
non si risolvono così, rivolgiti al medico: ti prescriverà farmaci antireflusso, come quelli a base di derivati
dalle alghe marine (alginati), che creano un gel protettivo per l'esofago, o gli inibitori della pompa protonica,
che bloccano gli acidi. CON BRUCIORE AL PETTO tracheite Hai una tosse "cavernosa", accompagnata da
catarro, che si intensifica di notte . Hai anche mal di gola e, soprattutto, un dolore bruciante al petto: è
possibile che tu sia affetta da una tracheite, l'infiammazione (solitamente virale) della trachea. cosa fare
Umidifica l'aria di casa, utilizzando un vaporizzatore (lo trovi in farmacia). Stai al caldo e dormi con la testa
leggermente sollevata, per ridurre gli accessi di tosse notturna. «Per "addolcirli", ricorri a infusi di fiori di
verbasco o di sambuco, mettendone una manciata a riposare per 10 minuti in un litro di acqua bollente . Le
dosi: 3 tazze al giorno», spiega il dottor Grandi. Evita passeggiate nelle vie trafficate (puoi verificare le zone
a rischio in tempo reale tramite google map) e, se vivi in una città dove c'è l'area C o zone pedonali, scegli
di muoverti in quelle situazioni "protette", per evitare overdose di inquinanti e PM 10 (sono le polveri sottili
con un diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro), che aumentano l'irritazione delle mucose della gola.
Rivolgiti al medico se la tosse non passa nel giro di 7 giorni: potrà prescriverti aerosol a base di
antinfiammatori e broncodilatatori, per ridurre l'infiammazione e l'iperreattività dei bronchi. SIBILANTE
allergia respiratoria Hai una tosse stizzosa e sibilante. Gli accessi si intensificano soprattutto quando fai
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la salute di starbene / il medico sei tu
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uno sforzo (una corsa, per esempio), se inali aria fredda, lo smog, la nebbia e durante le ore notturne (ma
succede anche se c'è bel tempo). Generalmente è secca, ma può diventare anche produttiva, con catarro
trasparente. Non hai febbre, mentre spesso ti cola il naso, starnutisci a raffica o hai gli occhi rossi. «La tua
tosse potrebbe essere la spia di un'allergia, aggravata dall'inquinamento: CO2 e polveri sottili potenziano
l'azione degli allergeni», avverte Diano. cosa fare Rivolgiti all'allergologo: ti prescriverà dei test (Prick e/o
Rast) per identificare l'allergene, per poi ricorrere ad antistaminici per bocca e spray nasali al cortisone.
«Anche i rimedi naturali aiutano: le piante che riducono l'istamina hanno un'azione antiallergica», dice
Grandi. « Metti un pizzico di povere secca di salvia in 200 ml di acqua bollente e bevine 3 tazze al giorno ,
oppure assumi capsule di estratto secco di eucalipto (una da 200 mg, 3 volte al giorno). O, ancora, ricorri
alla tintura madre di issotopo, marrubio, elicriso o grindella: riducono gli spasmi bronchiali. Le dosi: 30-40
gocce in acqua calda, 2 volte al giorno». Jump foto
quando è "nervosa" Hai una tossettina persistente, pochi colpi ripetuti spesso, come se avessi la
necessità di schiarirti sempre la voce. Nonostante il passar dei giorni, non si "addolcisce", o non si associa
alla produzione di catarro. Si manifesta soprattutto di giorno, mentre di notte è del tutto assente. «È
probabile che la tua tosse possa essere di origine nervosa, ipotesi più probabile se stai attraverso un
periodo di surmenage sul lavoro, sei tesa, preoccupata o nervosa», commenta il dottor Grandi. Può esserti
utile la tintura madre di passiflora , una pianta che ha un'azione calmante sul sistema nervoso e che rilassa
anche la tensione dei muscoli bronchiali, all'origine della tosse. Le dosi: 30 gocce in acqua calda dopo i
pasti. Se non basta, parlane con il medico: può prescriverti un blando ansiolitico da assumere finché la
tosse non passa.
Foto: CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO dott. Pierluigi Diano pneumologo e medico di base a
Milano. Tel. 02-70300159 15 febbraio ore 9-11
09/02/2016
Pag. 83 N.8 - 15 febbraio 2016
diffusione:97949
tiratura:147890
Perché i medici consigliano il consumo di papaya fermentata più del
frutto fresco?
Stefania Tenace
Perché gli enzimi (papaina, chimopapaina, papaialisozima), le vitamine (A, B, C, E, K), i minerali
(magnesio, potassio, rame) e i flavonoidi contenuti naturalmente nella papaya raggiungono la
concentrazione massima proprio con il processo di fermentazione. Quindi, se la consumi fermentata (la
trovi in farmacia e nelle erboristerie più fornite), puoi beneficiare al meglio delle proprietà del frutto che, oltre
a essere un ottimo antiossidante, favorisce l'eliminazione di scorie e tossine, è energetico, sazia, rinforza le
ossa, stimola il sistema immunitario e, in più, favorisce la digestione, perché la papaina ha un'azione
proteolitica. L'assunzione di papaya fermentata, però, dovrebbe avvenire dietro consiglio del medico o del
farmacista , non solo per via dei possibili effetti collaterali, come nausea, gonfiore e meteorismo, ma anche
perché potrebbe interagire con l'assunzione di alcuni farmaci, tra cui i fluidificanti del sangue.
Foto: dr.ssa Stefania Tenace tecnologo alimentare
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/02/2016
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domande e risposte
VITA IN FARMACIA
21 articoli
09/02/2016
Pag. 1 Ed. Firenze
diffusione:289003
tiratura:424634
Giovedì scorso una donna di 53 anni si è presentata all'ospedale di Empoli Due giorni dopo a Careggi altra
diagnosi
MICHELE BOCCI
SI era presentata all'ospedale di Empoli con la febbre alta, le hanno detto che era influenza e l'hanno
rimandata a casa, ma era meningite e lo ha scoperto perché continuava a stare male e si è allora rivolta a
Firenze all'ospedale di Careggi. È lì che ha avuto la conferma di quello che all'inizio era un sospetto:
meningite C. Il caso numero 10 dall'inizio dell'anno in Toscana (41 in totale). Questo caso racconta tra
l'altro di come in questa stagione, con l'influenza che si sta diffondendo, i pronto soccorso si trovino a
valutare molte persone che hanno sintomi simili a quelli della meningite.
Oltretutto la grave malattia batterica ha più facilità ad aggredire organismi già indeboliti proprio
dall'influenza. La donna colpita vive a Campi Bisenzio e per andare a lavorare a Montelupo usa il treno. Per
questo la Asl cerca altre persone che potrebbero essere a rischio perché sono state negli stessi ambienti
da lei frequentati, treno compreso. A PAGINA V SI ERA presentata giovedì 4 al pronto soccorso di Empoli
ed era stata rimandata a casa con una diagnosi di influenza. E probabilmente allora si trattava proprio della
malattia stagionale. Visto che continuava a stare male, due giorni dopo la stessa persona, una donna di 53
anni, è andata a Careggi. E qui, sabato l'anno ricoverata in malattie infettive per una sospetta meningite. La
risposta del laboratorio è arrivata ieri mattina: si tratta ancora una volta di meningococco C e questo punto i
casi quest'anno sono già 10 (su 12 meningiti totali) e sommati a quelli del 2015 salgono a 41. Il suo caso
racconta tra l'altro di come in questa stagione, con l'influenza che si sta diffondendo, i pronto soccorso si
trovano a valutare molte persone che hanno sintomi simili a quelli della meningite. Oltretutto la grave
malattia batterica ha più facilità ad aggredire organismi già indeboliti dall'influenza. Anche per questo
l'inverno è la stagione in cui si registrano il maggior numero dei casi di meningite. La donna colpita vive a
Campi Bisenzio e lavora in un centro estetico in via Rovai di Montelupo. Per questo la Asl, dopo aver fatto
la profilassi antibiotica a tutti i suoi contatti certi, cioè familiari, amici, colleghi e personale sanitario che l'ha
curata, adesso cerca anche altre persone che potrebbero essere a rischio perché sono state negli stessi
ambienti da lei frequentati., gestendo l'amministrazione. La paziente tutti i giorni prende il treno alla
stazione di San Donnino alle ore 8,32 per andare a Montelupo Fiorentino e lo riprende la sera alle ore
16,53 per tornare a San Donnino. «Esclusivamente per chi ha condiviso con la signora il viaggio in treno
nel tratto San Donnino-Montelupo e viceversa, nei giorni compresi tra il 26 gennaio e il 4 febbraio , è
raccomandata la profilassi antibiotica da assumere il prima possibile su indicazione medica. L'invito non
riguarda coloro che hanno utilizzato gli stessi treni in date e orari diversi», specificano dall'azienda sanitaria
fiorentina. La domanda intanto sta crescendo, ieri a Firenze hanno prenotato in 2mila, ed è un record. Circa
un quarto di quelle persone, altro record, sono ultraquarantacinquenni. L'attesa per le persone che
rientrano nella campagna gratuita era sempre un mese, un po' superiori per gli altri.
Oggi a Roma l'assessore alla Sanità Stefania Saccardi incontrerà il ministro Beatrice Lorenzin e i vertici di
Aifa e Istituto superiore di sanità per discutere di come procedere nella battaglia contro il meningococco. Ci
si aspetta un aiuto economico ma anche la costituzione di un gruppo speciale dedicato all'emergenza.
Intanto si attende l'arrivo di nuovi lotti di vaccino.
Le scorte sono praticamente esaurite a causa del boom della domanda di questi ultimi giorni. Ai medici di
famiglia la Asl non manda più dosi nemmeno per le persone che hanno meno di 45 anni e rientrano nella
campagna gratuita. Anche per questo potrebbe saltare una iniziativa organizzata da alcuni dottori di Pistoia
che hanno invitato le coppie a vaccinarsi per San Valentino. La situazione dovrebbe sbloccarsi nei prossimi
giorni. Intanto ieri la azienda sanitaria di Pisa ha reso noto che anche gli studenti universitari fuori sede
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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"È influenza" era meningite Il caos sintomi
09/02/2016
Pag. 1 Ed. Firenze
diffusione:289003
tiratura:424634
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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potranno vaccinarsi gratuitamente contro il meningococco C. Per farlo deono chiamare il call center al
numero 800-177744.
©RIPRODUZIONE RISERVATA41 I casi di infezioni da meningococco C, meningiti e sepsi, diagnosticati
in Toscana a partire dal gennaio dell'anno scorso. Le vittime della malattia sono state otto, due delle quali
quest'anno 400 MILA I vaccini fatti dalla Regione ai cittadini di età compresa tra gli 11 e i 45 anni. Per loro
l'iniezione è gratuita mentre per gli altri, bambini esclusi, è previsto una partecipazione alla spesa di 58 euro
30 GIORNI I giorni di attesa per un appuntamento prospettati ieri al call center del Centro di prenotazione di
Firenze per le persone sotto i 45 anni. Per i più anziani l'attesa è più lunga I NUMERI
Foto: SENZA PACE Un altro caso di meningite C: stavolta una donna di 53 anni di Campi Bisenzio
09/02/2016
Pag. 6 Ed. Milano
diffusione:289003
tiratura:424634
In smobilitazione i vigilantes sui rischi dei farmaci
Da qui vengono girate all' Aifa le segnalazioni di allergie Garattini: "Senza un ente di valutazione meno
sicurezza"
ALESSANDRA CORICA
LA SUA funzione è quella del controllore. Che verifica se i farmaci in commercio causano reazioni.
E, se sì, lo segnala all'Aifa, l'Agenzia del farmaco. È il centro regionale di farmacovigilanza, attivo in
Lombardia dal 2002. Ma sull'orlo della chiusura, dopo che nel 2015 la struttura è stata via via ridotta. Con il
risultato che in Lombardia le segnalazioni sono calate di quasi 4mila nel 2015, con il meno 25 per cento in
un anno. «L'attività di farmacovigilanza è fondamentale, e deve essere lasciata in mani indipendenti - dice il
professore Silvio Garattini, numero uno dell'istituto Mario Negri - . Non è mio compito entrare nelle scelte
regionali. Credo però che ogni regione debba avere un centro che valuti le reazioni avverse causate dai
farmaci: non averlo comporta un numero inferiore di informazioni, e quindi minore sicurezza». Ogni farmaco
arriva sul mercato dopo un periodo di sperimentazione che si chiama "trial". La farmacovigilanza permette
di capire se, una volta in commercio, causa nei pazienti effetti collaterali. A occuparsi della partita a livello
nazionale è l'Aifa, mentre a livello locale sono i centri regionali. Come appunto quello lombardo, che nel
corso degli anni era arrivato a raccogliere oltre un terzo delle segnalazioni di tutta Italia.
«Nel 2014, tra medici "strutturati" e titolari di borse di studio, eravamo in 12 - racconta Giuseppe Vighi, fino
al 2015 direttore scientifico del centro lombardo - . Nell'ultimo anno, però, tra pensionamenti e contratti non
rinnovati, il personale si è ridotto a poco a poco». Fino ad arrivare a contare un'unica dottoressa, titolare di
un contratto che scade in primavera. L'idea della Regione sarebbe di riorganizzare la struttura: la prima
ipotesi, poi accantonata, era affidare la vigilanza sui farmaci proprio al Mario Negri. Adesso, invece, allo
studio c'è la creazione di un gruppo ad hoc all'interno di Palazzo Lombardia. Tutto però è in forse.
Foto: GLI EFFETTI COLLATERALI SOTTO ESAME Il centro regionale di farmacovigilanza sulle reazioni
sospette ai medicinali è in via di smobilitazione
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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LA SANITÀ / IL CENTRO REGIONALE È SCESO IN DUE ANNI DA 12 OPERATORI A UNO
09/02/2016
Pag. 57 Ed. Torino
diffusione:189394
tiratura:278795
Insuccessi chirurgici, Così Torino impara anche dagli errori
NOEMI PENNA
Imparare dagli errori. Anche in neurochirurgia. Nasce da Torino la prima banca dati internazionale degli
insuccessi chirurgici: un archivio di casi non andati a buon fine, non per negligenza medica ma per
complicazioni non presenti in letteratura. L'idea nasce dal convegno «Skill falls and tips - Failures in
neurosurgery» organizzato dal professor Alessandro Ducati e dal dottor Michele Nadddeo della Città della
Salute: un centinaio di neurochirurghi da tutta Europa hanno analizzato in contraddittorio, proprio come in
un'aula del tribunale, cinquanta insuccessi medici, che ora andranno a creare un database a disposizione
di tutti gli specialisti. Complicazioni fatali
«Ammettere i propri insuccessi è la base per migliorare. Ma non è sinonimo di malasanità: non affrontiamo
casi in cui c'è stato un errore umano, bensì tutti quegli interventi che non sono andati come ci aspettavamo,
per cui è stato fatto tutto il possibile ma non abbastanza per evitare le complicazioni che si sono presentate
sul tavolo operatorio o dopo», spiega il dottor Naddeo del reparto di Neurochirugia delle Molinette. «Capita
che si riesca a portare a termine una complicata operazione al cervello senza alcun problema ma che poi il
paziente non si svegli; così come d'intervenire in un'area e scoprire che causa conseguenze su un'altra.
Non si tratta d'incompetenza o mancanza di preparazione, bensì di concause inaspettate, che noi
neurochirurghi dobbiamo affrontare prendendo decisioni difficili in pochi secondi». Il cervello è un organo
complicato e «la letteratura non è in grado di offrire ogni possibile alternativa perché spesso si tratta di casi
unici, difficili da capire se non con una autopsia. Con questo nostro lavoro, invece, possiamo offrire ai
colleghi di tutto il mondo delle casistiche concrete»: gli insuccessi verranno infatti pubblicati su una rivista
scientifica americana e su piattaforme multimediali, dove l'analisi dell'insuccesso sarà corredata di immagini
e video. Confronto fra specialisti
Originale è soprattutto la tecnica di analisi degli insuccessi messa a punto da Naddeo e Ducati. Al posto
del solito convegno, gli specialisti hanno deciso di «affrontare caso per caso come in un'aula di tribunale,
con accusa e difesa a confronto e poi parola alla platea internazionale, che come una giuria ha dato la sua
opinione sul caso.
«In questo modo uniamo professionalità, riusciamo a guardare le complicazioni con altri occhi e trovare
soluzioni alternative», afferma Naddeo. Dal confronto nasce una scheda clinica anonima, che ora verrà
resa pubblica per evitare che si ripetano errori simili. «Ci vuole coraggio a mettere in piazza i propri
insuccessi», ammette il neurochirurgo: «Negli ultimi trent'anni le tecnologie hanno fatto passi da gigante,
ma senza condivisione non ci può essere crescita». I casi che andranno a formare la banca dati degli
insuccessi riguardano interventi di neuro-oncologica, neuro-traumatologia, chirurgia vascolare e spinale.
«Dal confronto sono emerse ipotesi molto interessanti. Ad esempio abbiamo ipotizzato che, in un caso di
tumore celebrale, un paziente ha avuto una reazione avversa a un farmaco emostatico utilizzato per
bloccare il sanguinamento. Ora se altri specialisti hanno avuto analoghe complicanze, potremo scoprire
effetti collaterali a oggi sconosciuti», conclude. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Specialisti a confronto da tutta Europa
09/02/2016
Pag. 63 Ed. Torino
diffusione:189394
tiratura:278795
Il Tar blocca il passaggio delle farmacie comunali
Il Tar Piemonte ha annullato la delibera di affidamento delle quattro farmacie comunali di Rivoli alla Asm, la
società multiservizi di Venaria. A fare ricorso, nel 2014, dopo il voto in Consiglio comunale della delibera
era stata Farmacie comunali di Torino spa. «Secondo la sentenza - dice il sindaco Franco Dessì - avremmo
dovuto fare una procedura ad evidenza pubblica. Una scelta, mi dicono gli uffici, che al momento
dell'adozione della delibera, era reputata non percorribile dalla giurisprudenza amministrativa maggioritaria.
Per questo avevamo optato per una ricerca di mercato. E l'offerta della Asm era stata la migliore con un
canone di circa 460 mila euro annui».
Insomma, secondo loro si sono trovati in guado giuridico. E ora? «Dovremo valutare con gli uffici e con
l'avvocatura - continua il sindaco - se accettare la sentenza o fare ricorso al Consiglio di Stato». Il Tar ha
concesso all'amministrazione 360 giorni per esperire una gara e trovare un gestore. Ma sulla correttezza
della procedura non ha dubbi. «Ciò che abbiamo fatto era nell'interesse della città - precisa Dessì -. Tant'è
che abbiamo inviato lettere ad aziende in Piemonte, Liguria e Lombardia per avere proposte». E la migliore
era stata quella della Asm, che gestiva le farmacie rivolesi dal 2003. Ma a sottolineare in blu la
«bocciatura» dal Tar è il Movimento 5 stelle. «Perché noi glielo avevamo detto subito che quella procedura
non andava bene - dichiara Stefano Torrese, del M5s -. Non hanno voluto darci ascolto. E non è la prima
volta». [p. rom.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Rivoli
09/02/2016
Pag. 64 Ed. Savona
diffusione:189394
tiratura:278795
Le creme Helan fra tradizione e innovazione
Era il 1976 e l'erboristeria era offuscata da un concetto di modernità affidato alla chimica di laboratorio.
Così per la cosmesi e per l'igiene personale. Eppure nacque proprio quell'anno a Genova la Helan, un
marchio che unisce nel nome due concetti: Hel di Helios e An di anima, animo solare per significare che lo
spirito dell'azienda deve essere limpido, caldo, ricco di energie come il sole, fonte di vita. Il segno grafico
rappresenta per metà un alambicco da distillazione e per metà una foglia stilizzata per richiamare l'unione
tra natura e ricerca.
L'idea fu di Elisa Bottini, giovane ricercatrice di farmacia, nemmeno trentenne, che decise di lasciare la
carriera universitaria per mettersi in proprio e occuparsi di creme naturali. La seguì poi il marito, buttando
alle ortiche, anzi, alle erbe in generale, l'attività di avvocato. Dietro il marchio, c'è sempre la famiglia
Moncalvo (la figlia dei fondatori si chiama Malva ed è amministratore delegato) che nelle settimane scorse
ha voluto festeggiare i 40 anni di attività con una grande festa, cui hanno partecipato dipendenti e
collaboratori, un centinaio di persone.
Oggi, l'azienda genovese può considerarsi un'eccellenza nella cosmesi naturale italiana. Grazie alla
consociata Villa Dea, distribuisce i suoi prodotti nelle erboristerie e farmacie d'Italia e sta registrando un
forte incremento della presenza all'estero, dall'Europa all'Oriente, agli Stati Uniti. Tra i prossimi
appuntamenti, la partecipazione dal 18 al 21 marzo a Cosmoprof 2016, che si terrà a Bologna Fiere, e dal
15 al 14 aprile a Cosmopharma Exhibition, sempre a Bologna. Sede legale in via Trento, là dove Elisa
Bottini cominciò, in un garage vicino a casa, sede operativa in via Adamoli, in Valbisagno, Helan occupa
una sessantina di persone, tra cui sei laureati in discipline tecniche, impiegati nei laboratori che si
estendono su una superficie di 4000 metri quadrati, con suddivisione delle aree in base alla logistica
operativa.
I prodotti, testati clinicamente non su animali, sono privi di ingredienti di origine animale, di petrolati, olii
minerali e lanoline, di coloranti sintetici, lasciando a ciascun prodotto il colore dato dai suoi componenti,
senza nickel, cromo, piombo (valutazione secondo la Direttiva Europea n. 94/27/CE ). La linea di eco bio
cosmetici, certificata da ICEA, è stata realizzata, precisa l'azienza, «quando il mercato delle materie prime
biologiche ha fornito le necessarie garanzie di certificazioni sulle forniture».
[a.pie.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Eccellenza
09/02/2016
Pag. 39 Ed. Milano
Ticket ed esame del sangue direttamente in farmacia La rivoluzione della
sanità
La proposta di Federfarma presentata in Regione e«condivisa» dalle forze politiche Coinvolti 3mila esercizi.
Maroni: si migliora il servizio ai cittadini e si risparmia
CLAUDIA OSMETTI
Tra poco il prelievo del sangue e la prenotazione degli esami ospedalieri potranno essere effettuati
direttamente in farmacia. La proposta, avanzata domenica all'interno di un convegno di Federfarma
Lombardia a Milano, è arrivata ieri sul tavolo della Commissione Sanità del Pirellone.«La procedura di
revisione della legge 33 è al vaglio in questi giorni», racconta il presidente della Commissione Fabio Rizzi
(Lega Nord), «e ieri il presidente di Federfarma, Annarosa Racca, è intervenuta per illustrare la proposta di
articolato: proposta che è stata largamente condivisa da tutte le forze politiche». Così tra qualche mese
potremmo dimenticarcile lunghe file all'accettazione dei pronto soccorso o le telefonate infinite con il call
center del policlinico più vicino: prenotazioni, esami e controlli saranno a carico del farmacista sotto casa.
Già, perché le quasi 3mila farmacie che coprono tutto il territorio della Rosa Camuna svolgono «un ruolo
fondamentale in tutta la Lombardia», parola del governatore del Carroccio,Roberto Maroni. Da qui l'idea di
dare ai cittadini lombardi, da Sondrio a Mantova, opportunità in più. E cioè: accedere ai servizi offerti dal
Servizio sanitario regionale direttamente tramite la farmacia di fiducia, trovare con più facilità i farmaci di
ultima generazione e quelli innovativi, usufruire di screening di prevenzione con una rapidità maggiore,
essere seguiti con maggiore attenzione, prenotare visite ed esami e (perché no?) ritirare referti e pagare
ticket. Tutto, manco a dirlo, nella farmacia all'angolo della strada e senza dover andare in ospedale. «Il
nostro obiettivo non è solo curare ma prenderci cura della persona a 360 gradi, dall'ospedale al domicilio»,
ha chiarito fin da subito Maroni: «In quest'ottica le farmacie oggi non rappresentano più solo un punto di
primo intervento, ma un vero e proprio punto di riferimento grazie ai nuovi servizi che offrono. Ed è proprio
per questo che noi vogliamo sostenere le "nuove farmacie dei servizi" a beneficio di un sistema sanitario
efficiente e integrato, sempre più vicino ai bisogno dei cittadini». Appunto. «Erogare prestazioni tramite
strutture che già esistono consente di evitare dispendi troppo onerosi e quindi inutili, ma garantisce anche
la possibilità di arrivare davvero al cittadino, sfruttando la copertura capillare che le farmacie hanno su tutto
il territorio regionale», gli fa eco, infatti, Rizzi. Come a dire: sfruttando la capacità dei farmacistilombardi è
possibile avere un'assistenza maggiore e ottimizzare le risorse in campo. «Se ai cittadini viene data a
possibilità di prenotare visite in farmacia, ma anche pagare il ticket, si risparmierebbe il costo del call center
e allo stesso tempo si risolverebbe, credo almeno per il 50%, quel 18% di prenotazioni a cui poi non segue
la prestazione, che allunga le liste d'attesta e la loro percezione». La farmacia del futuro, insomma, è un
ospedale in miniatura. E proprio sotto casa.
::: LA SCHEDA LA PROPOSTA La proposta di Federfarma largamente condivisa da tutte le forze politiche
regionali prevede di accedere ai servizi offerti dal Servizio sanitario regionale direttamente tramite la
farmacia di fiducia, trovare con più facilità i farmaci di ultima generazione e quelli innovativi, usufruire di
screening di prevenzione con una rapidità maggiore, essere seguiti con maggiore attenzione, prenotare
visite ed esami e (perché no?) ritirare referti e pagare ticket. Il tutto direttamente nella farmacia sottocasa.
Così spiega la regione «si risparmierebbe il costo dei call center e allo stesso tempo si risolverebbe per il
50% quel 18% di prenotazioni a cui non segue la prestazione»
Foto: Una farmacia di Milano
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Al vaglio in questi giorni
09/02/2016
Pag. 6 Ed. Rimini
diffusione:113338
tiratura:156629
Saccheggiata tabaccheria a Viserba: rubate sigarette e 'gratta e vinci'
ON C'E' PACE per le tabaccherie. Un'altra è stata presa di mira dai ladri che hanno portato via un bottino
da più di 20mila euro tra 'Gratta e vinci' e sigarette. L'ennesimo colpo è stato messo a segno l'altra notte a
Viserba. I ladri hanno agito nella tabaccheria Il Cristallo in via Dati. Il furto è avvenuto nella notte tra sabato
e domenica. I ladri hanno prima rotto la saracinesca e la porta d'ingresso, poi sono entrati. Una volta
all'interno del locale hanno iniziato la loro razzia, arraffando sigarette e numerosi tagliandi di 'Gratta e vinci'.
Stando alle prime ricostruzioni, per agire indisturbati, i malviventi sarebbero stati in grado di disattivare
l'allarme tagliando i fili ed isolando così la tabaccheria. Il bottino dovrebbe aggirarsi intorno ai 20mila euro. I
ladri avrebbero anche cercato di a scassinare le slot machine, ma non ci sono riusciti. Le macchine hanno
resistito all'attacco. Così come è andato a vuoto il tentativo di disattivare le telecamere di sorveglianza.
Questo però non ha impedito ai ladri di restare per circa due ore all'interno della tabaccheria di via Dati,
scegliendo con cura la merce da rubare. Infatti in mano alla Polizia, che sta conducendo le indagini per
dare un nome ed un volto agli autori del colpo, circa due ore di filmato che testimoniano la razzia effettuata
nel negozio. TELECAMERE PUNTATE «I tabaccai riminesi si stanno attrezzando per collegare le loro
telecamere alle centrali delle forze dell'ordine» «SIAMO presi di mira. Non ci resta che connetterci con
polizia e carabinieri». Giorgio Dobori, presidente Federazione dei tabaccai, allarga le braccia. I colpi alle
due tabaccheria di Viserba, dopo la duplice rapina a ridosso del Natale a Riccione, in corso Fratelli Cervi,
stanno diventando una quotidianità pesante da digerire. «Purtroppo non è da oggi che siamo presi di mira. I
furti che subiscono le nostre attività sono tanti». E le rapine. «Certo, anche se rispetto ad altri territori siamo
in linea o leggermente sotto, stando ai dati statistici». Non c'è da festeggiare. «Affatto. Le tabaccherie, i bar
e le farmacie sono attività dove questi fenomeni si ripetono. Se poi all'interno dell'attività ci sono le slot,
allora i rischi aumentano perché i soldi in queste macchinette rimangono e attirano i ladri». Cosa si può
fare? «Per quanto ci riguarda, quello che potevamo fare noi lo abbiamo fatto». Si spieghi. «Lo scorso anno
abbiamo firmato un protocollo assieme al prefetto di Rimini, per far fronte a quanto sta accadendo. Uno
degli elementi importanti riguarda la possibilità di connettere gli impianti di videosorveglianza delle attività
con le centrali operative delle forze dell'ordine. Alcuni si sono già mossi». Sono già connessi? «Sì, i primi
tabaccai hanno adeguato le proprie telecamere per far si che le immagini possano essere viste
direttamente dalle centrali operative delle forze dell'ordine». L'hanno fatto di tasca propria? «In parte.
Tramite la Camera di commercio è stato possibile ottenere dei fondi per adeguare o mettere nuovi impianti.
Sono circa 30mila euro, se non ricordo male, e i primi contributi stanziati alla fine dello scorso anno, stanno
arrivando». Quanti sono collegati con le centrali operative? «Una trentina circa, visto che il contributo
massimo che si poteva sfruttare era di un migliaio di euro». Quanti tabaccai ci sono in provincia? «Siamo in
quattrocento». La strada è lunga. «Sì, ma qualcosa stiamo facendo. D'altronde non vedo alternative». Cosa
intende? «Per arginare furti e rapine servirebbe un presidio del territorio maggiore da parte di chi deve
vigilare, ma è sempre la stessa storia: mancano le risorse e gli uomini. Quindi non ci resta che usare le
telecamere. Se gli impianti saranno ben tenuti e funzioneranno a dovere, sarà possibile per polizia e
carabinieri trovare i responsabili». Andrea Oliva
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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I ladri preferiscono le 'bionde' Un altro colpo da 20mila euro
09/02/2016
Pag. 14 Ed. Ancona
diffusione:113338
tiratura:156629
Tutti i medici obiettori: aborti bloccati in ospedale «E' un diritto da
garantire, impegno della Regione»
- JESI - «L'INTERRUZIONE volontaria di gravidanza è un diritto riconosciuto dalla legge, e come tale va
garantito e tutelato. Anche nell'ospedale di Jesi, dove, invece, si riscontrano oggettive difficoltà a praticare
l'aborto (sospeso dal settembre scorso, ndr), dato che la totalità dei medici è obiettore di coscienza e che la
soluzione della mobilità del personale da un altro ospedale non garantisce più questo servizio». A incalzare
sulla questione appena sollevata (di nuovo come negli anni corsi) dal coordinamento per la 194, è il
presidente della commissione regionale sanità Fabrizio Volpini. «La legge 194 - aggiunge l'esponente di
maggioranza - deve trovare piena attuazione nelle strutture sanitarie pubbliche e in quelle autorizzate della
nostra regione, e mi impegnerò in prima persona perché questo avvenga, senza eccezioni». Poi l'attacco:
«Guarda caso, sul punto le forze dell'opposizione non si esprimono. Forse perché siamo di fronte ad
un'opposizione a corrente alterna. Quando si tratta di criticare l'operato della Giunta regionale in campo
sanitario (il riferimento è alla chiusura dei punti nascita, ndr) la minoranza non perde occasione di parlare,
cedendo il passo anche alla facile protesta, cavalcando le pur legittime preoccupazioni dei cittadini di fronte
ai cambiamenti in atto. Quando si tratta di affrontare questioni importanti, come queste, però non sono
proprio in linea con il loro credo politico, preferiscono tacere. Come se per alcuni diritti valesse meno la
pena battersi. Ma - conclude il consigliere Pd - non esistono diritti di serie A e B».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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IL CASO IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA' VOLPINI DEL PD
09/02/2016
Pag. 17 Ed. Ancona
diffusione:113338
tiratura:156629
Tre nuove farmacie aprono in città
- SENIGALLIA - SARANNO tre le nuove farmacie che verranno aperte a breve in città, secondo le nuove
disposizioni regionali che prevedono un riordino a livello territoriale. In base a quanto definito dalla Giunta
comunale, una farmacia dovra' essere localizzata nella zona compresa tra via Mamiani e via Grosseto,
servendo l'utenza del centro e lungomare; la seconda lungo l'asse della provinciale Arceviese tra il centro e
la frazione di Bettolelle e la terza infine che andrà a servire le frazioni di Marzocca e Montignano, Castellaro
ed altri territori limitrofi. In questa previsione di riordino, l'Amministrazione sta anche valutando l'ipotesi di
aprire una nuova farmacia comunale che si andrebbe ad aggiungere a quelle già presenti. Quanto alla
localizzazione, l'orientamento sembra essere quello di una sede a nord della città.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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IN DIVERSI PUNTI IN CENTRO, A BETTOLELLE E A MARZOCCA
09/02/2016
Pag. 13 Ed. Ascoli
diffusione:113338
tiratura:156629
Stop alle polemiche, domani riapre la farmacia
- FOLIGNANO - RIAPRIRA' i battenti domani la farmacia di Piane di Morro, dopo la chiusura che si è
protratta per quasi due mesi e che ha sollevato tantissime polemiche tra gli abitanti del paese. L'attività, che
rappresenta un servizio molto importante per la cittadinanza, specialmente per i più anziani, era stata
ceduta dall'amministrazione comunale (che deteneva il 99 per cento delle quote) al dottor Gionny D'Isidoro,
dopo che il socio privato Maria Francesca Laganà, che invece aveva il rimanente delle stesse quote, non
aveva esercitato il diritto di priorità per rilevare la farmacia. La stessa Laganà, comunque, ha annunciato
che presenterà degli ulteriori ricorsi, visto che la decisione su quello precedente nel quale si richiedeva
l'annullamento della gara di vendita dell'esercizio è stata rinviata a maggio dal Tar. Da domani, dunque, la
farmacia tornerà ad essere operativa, ma non è escluso che nei prossimi mesi possano esserci degli
ulteriori colpi di scena.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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FOLIGNANO SARA' IL DOTTOR D'ISIDORO AD OCCUPARSI DELLA GESTIONE
09/02/2016
Pag. 6 Ed. Arezzo
diffusione:88274
tiratura:127149
SABATO 13 febbraio tornerà la Giornata del farmaco in cui i cittadini potranno donare medicine ai più
bisognosi acquistandole nelle farmacie convenzionate. Ad Arezzo sono 13 tra queste le comunali cittadine.
In città è aumentata del 78% la richiesta di farmaci.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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La giornata del farmaco : ecco come donare
09/02/2016
Pag. 16 Ed. Arezzo
diffusione:88274
tiratura:127149
SONO le due le farmacie della Valtiberina Toscana che aderiscono alla XVI Giornata di Raccolta del
Farmaco, in programma sabato 13 febbraio, che vede in testa la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. Si
tratta della farmacia Galardi e della Ortalli di via Marconi ad Anghiari.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Raccolta del Farmaco , «Galardi» e «Ortalli» aderiscono alla giornata
09/02/2016
Pag. 12 Ed. Empoli
diffusione:88274
tiratura:127149
A S.Valentino fai la cosa giusta: dona un farmaco
- CASTELFIORENTINO - LA VIGILIA di San Valentino come occasione per manifestare amore e solidarietà
nei confronti del prossimo, in particolare verso le fasce più deboli della popolazione. Sull'onda del successo
dello scorso anno, torna sabato a Castelfiorentino la raccolta dei farmaci da banco a cui aderiscono le
farmacie comunali (1 e 2) e la farmacia Venturi. Promossa dalla Fondazione banco farmaceutico e dalla
Misericordia, l'iniziativa si propone di bissare l'ottimo risultato ottenuto nella prima edizione: nel 2015, infatti,
furono raccolte oltre 400 scatole di farmaci, per un valore stimato tra i 1.800 e i 2.500 euro. Di queste, ne
sono state distribuite finora 268 (circa il 70%) a beneficio di 72 nuclei familiari (quasi 300 le persone
interessate). L'intera operazione ha seguito una procedura rigorosa. «Ogni medicinale - spiega la
Misericordia - è stato registrato e detratto ad ogni consegna segnalando il soggetto (la famiglia) al quale è
stato consegnato, al fine di poter verificare anche le quantità fornite ad ogni nucleo familiare ed evitare un
uso anomalo». Ecco come si svolge l'iniziativa di sabato: le persone potranno acquistare per tutta la
giornata i farmaci nelle farmacie aderenti e donarli al loro acquisto. I farmaci da donare sono quelli «da
banco», esclusi dal rimborso del Sistema sanitario nazionale. La Misericordia ricorda che le maggiori
esigenze riguardano gli antipiretici, i fermenti lattici, i disinfettanti (cavo orale o contro la tosse), gli
analgesici, gli antinfluenzali, gli integratori vitaminici, le pomate. «Anche quest'anno - dice Andrea Strambi,
governatore della Misericordia - contiamo nella grande sensibilità della comunità castellana, che ha già
risposto in modo encomiabile a questa campagna». «Oltre a dare una risposta concreta a chi ha veramente
bisogno - aggiunge l'assessore alla Sanità, Alessandro Tafi - questa iniziativa va nella direzione di un
potenziamento di tutta la rete di protezione sociale presente sul territorio». L'iniziativa di sabato, che si tiene
in occasione della «Giornata della raccolta del farmaco», è organizzata in collaborazione con il Comune e
le associazioni Avis, Avo, Fratres e Caritas e si svolge in contemporanea in migliaia di farmacie italiane. i.p.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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CASTELFIORENTINO L'INIZIATIVA PROMOSSA CON LA COLLABORAZIONE DELLA MISERICORDIA
09/02/2016
Pag. 3 Ed. Grosseto
diffusione:88274
tiratura:127149
Il numero per le vittime di stalking e gli errori dell'imputato
«FRANCESCA Benetti nella sua agenda aveva segnato il numero telefonico 1522 per denunciare violenze
sulle donne e sotto aveva scritto 'per denunciare violenza e stalking'». È un passaggio fondamentale della
requisitoria del pm Salvatore Ferraro durante il processo contro Antonino Bilella, accusato di aver ucciso e
distrutto il cadavere di Francesca Benetti «Francesca Benetti si segna questo numero alla lettera T prosegue Ferraro -, la stessa lettera di 'Turiddu' che era il soprannome che lei aveva attribuito ad Antonino
Bilella custode della sua villa». Durante la ricostruzione fatta dal pm Ferraro, che insieme a Marco Nassi ha
coordinato l'inchiesta, è emerso che Antonino Bilella aveva trasformato la sua vita in un'ossessione per
quell'insegnante. Ossessione che si era trasformata in rabbia quando aveva capito che «L'amore non
sarebbe mai stato corrisposto». Oltre all'omicidio volontario e la soppressione del cadavere, la Procura
contesta a Bilella anche lo stalking e la violenza sessuale: «Più volte l'ha toccata - spiega Ferraro - facendo
delle avances. Lei era stufa di questa situazione e il limite era già stato superato da un pezzo». Omicidio
che, secondo l'accusa, sarebbe stato anche premeditato. «Bilella ha premeditato e preordinato l'azione
criminosa, ma qualche errore l'ha commesso - ha proseguito Ferraro - e questi sono stati decisivi per
incastrarlo. Per prima cosa prende tempo, perché deve togliere il cadavere e portarlo nella sua auto, pulire
il sangue e soprattutto portare la Opel Corsa della Benetti alla stazione ferroviaria di Follonica. Deve far
sparire l'auto perché è quella la prova, secondo lui, che la Benetti se n'è andata con le sue gambe».
Secondo Ferraro la premeditazione si dimostra proprio così. «L'auto di Francesca Benetti viene ripresa
dalle telecamere della farmacia Petitto che va verso Follonica. Poi si vede l'auto di Bilella che fa la strada
inversa a quella dell'auto della vittima intorno alle 12.45. Sappiamo con certezza che è Bilella perché lui
stesso che ce lodice: alle 12.49 infatti al telefono, agganciando la cella di Potassa, mentre parla con Banini,
l'uomo che deve fare i lavori di escavazione a Villa Adua». L'ultimo indizio è ancora più schiacciante:
«Bilella lascia l'auto della Benetti alla stazione di Follonica e riprende la sua che aveva portato prima. Però
la chiue comesolitamente fa lui, con le chiavi. Non sa che l'Opel corsa si chiude solo con il telecomando».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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SCOPERTA LA BENETTI LO AVEVA SEGNATO NELLA SUA RUBRICA ALLA LETTERA «T» DI
TURIDDU, COME LEI CHIAMAVA BILELLA
09/02/2016
Pag. 13 Ed. Pistoia Montecatini
diffusione:88274
tiratura:127149
Ladri scatenati Rubano pochi spiccioli in macelleria
NON SONO BASTATI i furti nelle abitazioni e alla farmacia delle ultime settimane, che hanno visto il
territorio di Uzzano purtroppo al centro della cronaca nera. Nell'ultimo periodo a essere presi di mira dalla
criminalità è toccato ai anche negozi di alimentari. L'ultimo è stato compiuto nella notte tra domenica e
lunedì ai danni della macelleria Moschini nella frazione di Sant'Allucio, proprio accanto alla farmacia vittima
della rapina di pochi giorni addietro. Ad accorgersi della spaccata è stato il titolare quando all'arrivo, per
aprire come sempre il negozio, si è accorto che il pannello della vetrina era andato in frantumi. Il
proprietario ha allertato subito il 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri di Montecatini per i rilievi e le
indagini del caso. DALLE PRIME verifiche, sembra che sia stato svuotato solamente il contenitore della
cassa dentro il quale c'erano pochi spiccioli. La settimana prima invece a essere rapinato è stato il negozio
di generi alimentari di Cinelli a sempre a Sant'Allucio. In quel caso i malviventi sono entrati forzando la
porta secondaria con un oggetto metallico, poi rimosso dai titolari. S.I.
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UZZANO
09/02/2016
Pag. 5 Ed. Pisa
diffusione:88274
tiratura:127149
«Ricerca choc sui furti Pisa settima in Italia Cattiva immagine»
ENNESIMO invito che Federico Pieragnoli direttore di Confcommercio Pisa rivolge al sindaco Marco
Filippeschi e alla sua Giunta: «Approviamo la task force anti-degrado e speriamo che tutti coloro che
quotidianamente deturpano la nostra bellissima città, litorale compreso, siano multati come meritano. C'è
da cambiare un andazzo e una mentalità che durano da troppi anni, come da noi stessi denunciato in mille
occasioni, l'augurio è che sia finalmente la volta buona». La mancanza di pulizia è una delle lamentele più
frequenti dei turisti che arrivano in città: «Sono colpiti da una bellezza che coesiste con la trascuratezza e
con un degrado diffuso che non risparmia gli angoli più suggestivi. Un messaggio che incide negativamente
sull'immagine turistica e commerciale della nostra città». PIERAGNOLI che aggiunge: «Pisa più pulita e più
sicura. Microcriminalità, rapine, spaccio, abusivismo commerciale, vendita illegale di alcolici sono tutti
fenomeni che danneggiano pesantemente il tessuto urbano, commerciale e sociale della città. Continuare a
scrivere ad Alfano rischia di risultare superfluo, perchè la gravità della situazione di Pisa è ben presente al
Ministero degli Interni». Il direttore di ConfcommercioPisa si riferisce all'ultimo rapporto intersettoriale sulla
criminalità predatoria ai danni di banche, farmacie, tabaccherie, uffici postali, stilato dall'Ossif (il centro di
ricerca dell'Abi sulla Sicurezza Anticrimine) in collaborazione con il servizio analisi criminale del
dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno. Da questo studio emerge che «Pisa è risultata
nel 2014 la settima provincia in Italia per Indice di Rischio Globale in tema di furti. Sono dati choc».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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CONFCOMMERCIO «PIU' SICUREZZA»
09/02/2016
Pag. 6 Ed. Prato
diffusione:88274
tiratura:127149
«Le attività commerciali e ricreative non mancano»
PRATO QUELLO che non manca a Iolo sono i servizi. Le attività commerciali coprono una vasta gamma di
bisogni dei residenti: dal piccolo supermercato, al fioraio passando per i parrucchieri, i bar, le Poste, la
farmacia e il centro di estetica. Per non citare gli impianti sportivi. «In paese non manca niente - spiega
Mino Giunti - e, devo dire, ci sono state situazioni che sono state migliorate nel tempo. Per esempio,
recentemente, sono stati sistemati i giardini di via Mannelli, per molto tempo chiusi a causa del ritrovamento
di bocconi avvelenati, e sono stati anche ripristinati tutti i lampioni che erano stati vandalizzati». In paese
abbondano i punti di aggregazione e le attività che consentono, specie alle persone anziane di sentirsi
meno sole. Due parrocchie, quella di San Pietro e S.Andrea, due circoli Arci, uno Acli e uno Mcl non fanno
mancare a giovani e meno giovani occasioni di svago e di socializzazione. Senza contare la Misericordia,
che in paese organizza eventi che ormai fanno parte della storia del paese, come il Presepe Vivente e il
carnevale che anche quest'anno si è festeggiato con le sfilate dei carri completamente realizzate dai
ragazzi del paese, una che si è tenuta il 31 gennaio e l'altra il 7 febbraio. «E' un paese - afferma Silvia
Zepponi - vivo, pieno di giovani e questo penso che sia la sua forza. Diciamo che non ci si annoia e non ci
troviamo in una frazione dormitorio». «In paese - spiega Alida Carlesi - si sta bene, considerando quello
che succede in altre zone della città posso dire di vivere in un'isola felice. Per quanto riguarda la vita
sociale ci sono tante attività, al circolo Arci per esempio vengono organizzati corsi di ginnastica, al centro
della socialità di Iolo ci sono eventi e corsi che attirano tante persone». Monica Bianconi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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COSA FUNZIONA
09/02/2016
Pag. 22 Ed. Umbria Terni
diffusione:88274
tiratura:127149
A Foligno è di turno la Mantucci, Largo Carducci (0742-352266). Orario continuano 8.30-20.30 per la San
Feliciano, in via Battisti (0742-340848). Orario continuato diurno e notturno per la Bartoli, via Ponti (0742321178). A Spoleto è di turno la Zingarini, in via Flaminia (0743-224987).
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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Ecco le farmacie che effettuano il servizio notturno
09/02/2016
Pag. 48 Ed. Padova
diffusione:60528
tiratura:83076
Tutta la sanità in un'app
SaniTap diventa sempre più compagno di strada di chi si rivolge alle strutture sanitarie dell'ULSS 16: ogni
giorno sono mediamente 400 gli accessi "unici", (contando una sola volta chi accede anche in diversi
momenti dello stesso giorno), dei quali 50 interessano la Saccisica, soprattutto per informazioni relative al
Pronto Soccorso "Immacolata Concezione", mentre i restanti riguardano le altre strutture della ULSS 16.
Sempre nel piovese sono stati finora circa 1500 i download che l'applicazione ha avuto dal momento della
sua partenza. «L'avvio è avvenuto nell'aprile dello scorso anno - spiega Giovanna Barzon dell'URP
aziendale -. Ccon questa applicazione che si può scaricare sul proprio cellulare, vi è la possibilità di avere
in "tasca" servizi su Medici di Famiglia, Farmacie, Guardia Medica, Pronto Soccorso, oltre che accedere a
servizi di elimina-coda, allo scarico referti e al pagamento del ticket». SaniTap è una attività in continuo
divenire: «Il team di informatici dell'Azienda ULSS 16 sta attualmente lavorando a nuove funzioni dell'app aggiunge Gianluigi Naletto, addetto stampa aziendale - tra cui quella relativa alla consultazione delle
informazioni inerenti gli animali d'affezione smarriti o adottabili presso i distretti veterinari, e quella relativa
alla disponibilità per le donne di modificare un appuntamento per lo screening citologico». La nuova sfida è
poi rappresentata dal progetto "Steward in tasca", già sperimentato positivamente al centro sanitario "Ai
Colli" di Brusegana e che entro l'anno dovrebbe partire anche al Sant'Antonio e all'Immacolata Concezione
di Piove di Sacco: con questo innovativo progetto sarà possibile per il paziente - attraverso l'esclusivo
utilizzo dello smartphone - essere guidato in tutto il percorso all'interno delle principali strutture dell'ULSS
16. Il sistema informatico che si sta consolidando consente infatti la localizzazione della persona negli spazi
chiusi, utilizzando la stessa tecnologia del Bluetooth: si potrà così rilevare l'arrivo del paziente, indirizzarlo
in automatico nel punto esatto in cui deve presentarsi e, nel caso in cui non abbia ancora pagato la
prestazione, invitarlo al pagamento che potrà essere fatto direttamente dallo smartphone, utilizzando la
carta di credito.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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OSPEDALE Quattrocento al giorno gli accessi, di cui solo 50 dalla Saccisica
09/02/2016
Pag. 49 Ed. Pordenone
diffusione:60528
tiratura:83076
Appello del parroco per la giornata di raccolta del farmaco
PRATA - (rz) Livio Tonizzo, parroco di Prata, tramite il foglietto degli avvisi "Camminiamo insieme",
annuncia la giornata pro raccolta del farmaco. «Sappiamo - dice il parroco - che non possiamo riuscire a
soddisfare tutto il bisogno di farmaci, ma sappiamo che possiamo fare qualcosa. Dietro ogni richiesta di
farmaci ci sono delle persone, con le loro difficoltà, spesso senza neanche più la forza di chiedere aiuto.
Con il desiderio di tentare di rispondere al bisogno dei poveri - conclude il parroco - ti invitiamo a vivere con
noi la Giornata di raccolta del farmaco, che si terrà sabato 13 febbraio, nella farmacia Bisatti in via Battisti».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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PRATA
09/02/2016
Pag. 14 Ed. Genova
diffusione:50924
tiratura:71724
Sanità , sindacati contro Toti «Non ci ha invitato per evitare critiche »
G. FIL.
«HANNO INVITATO tutti e si sono dimenticati dei sindacati. Evidentemente Toti non non gradisce le
critiche che possono danneggiare la sua immagine». Luned ì sono in programma gli Stati generali della
sanità ligure, ma la Regione non ha invitato i sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera a Toti e all'
assessore Viale. Il segretario regionale della Uil Lella Trotta rompe la tregua. Gli inviti per l'appuntamento di
luned ì (dalle 9 alle 13 circa) al Teatro della Gioventù di via Macaggi (con una "c" solo, non due come nella
lettera ufficiale con il simbolo della Regione!) sono arrivati ieri e nel corso della mattinata, aperta
dall'intervento del governatore Toti, l'assessore Viale presenterà il "Libro bianco", primo atto del modello di
sanità della giunta di centrodestra. «La Regione è scritto nell'invito - intende aprire un processo di
condivisione responsabile volto a raccogliere i suggerimenti e le proposte di tutti i "portatori di interesse"».
Tra gli invitati, Gabriele Pelissero (presidente nazionale ospedalità privata), Annarosa Racca (presidente
Federfarma), Rino Tortorelli (segretario regionale Cittadinanzattiva). È il primo di una serie di incontri
«perché - ha spiegato Viale - vogliamo coinvolgere il territorio nelle nostre scelte». La Uil punta dritto su
Toti: «Dove sono finiti i suoi impegni che aveva preso con noi? Chiama Federfarma e l'associazione della
case di cura private che rappresentanto interessi economici, non certo dei cittadini». Francesco Rossello
della segreteria Cgil Liguria prende di mira l'assessore Viale: «Ad ottobre aveva assicurato un confronto
costante; è l'ora che il confronto si apra. E perché sia approfondito occorre incontrarsi, non certo chiedere
di inviare un contributo partecipando all'iniziativa "scrivi all'assessore"».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/02/2016
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LA POLEMICA
PERSONAGGI
2 articoli
09/02/2016
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Lega Nord contraria, Forza Italia «divisa» per il Pd e Piffer «l'Italia adesso
è pronta»
MONZA (ldd) Il ddl Cirinnà dovrebbe approdare nuovamente oggi, martedì 9 febbraio, in Aula, dove
verranno ascoltati i diversi interventi, mentre per domani, mercoledì, sono previste le votazioni ai singoli
emendamenti. In attesa dei risultati abbiamo deciso di interpellare i politici che fanno capo al nostro
territorio per vagliarne le differenti opinioni. Certa dell'urgenza legata all' approvazione del ddl è stata la
senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti che ha sottolineato lo stato di arretratezza che vige nel Paese: «Il
disegno va approvato senza stralci anche perché la stepchild adoption esiste già in Italia - ha chiarito - Il
vero problema sta nel non voler estendere questa norma agli omosessuali.Tutto il resto è
strumentalizzazione perchè l'utero in affitto è e continuerà a rimanere una pratica illegittima. Non ho visto lo
stesso interesse quando è stato approvato il Jobs Act che ha distrutto il mondo del lavoro». Di «minimo
sindacale» sul fronte dei diritti ha parlato, invece, il deputato progressista Pippo Civati, sottolineando la sua
adesione «al matrimonio egualitario e all'introduzione delle adozioni anche per i single, come in quasi tutti i
paesi d'Europa». Contrario su tutta linea, invece, il deputato leghista Paolo Grimoldi che ha accusato il
premier Renzi di sposare una legge a solo uso e consumo di una piccola cerchia di omosessuali. «E' come
se per qualche pedofilo si facesse una legge per rendere legale un po' di pedofilia» ha detto. Anche il
senatore forzista Andrea Mandelli, benchè favorevole all'estensione dei dirirtti alle coppie omosessuali, ha
rilevato il rischio di una pericolosa mercificazione del ruolo delle donne se venisse approvata una legge che
«non è altro che la strada per aprire all'utero in affitto». E anche se non parteciparanno alle sessioni di voto
a Roma i nostri politici locali si sono espressi in merito al ddl, rispecchiando per la maggiore il profilo dei
loro colleghi nazionali. «Io sarei favorevole all'istituto del matrimonio per tutti coloro che si amano e
scelgono di vivere insieme consapevolmente - ha incalzato il consigliere comunale di Sel Alessandro
Gerosa - Ed è chiaro che adottare il figliastro non ha nulla a che vedere con l'utero in affitto». Diverso l'
approccio del consigliere del Pd Alberto Pilotto che, seppur favorevole alle unioni civili, avrebbe preferito
che il tema delle adozioni fosse discusso in separata sede.«E' comunque una sfida evolutiva ha aggiunto e la società troverà comunque i suoi meccanismi di comp ensazione». Critica sulla stepchild adoption lo è
stata anche la consigliera azzurra Martina Sassoli, da sempre aperta all'estensione dei diritti civili anche
alle coppie omosessuali: «Credo che il ddl Cirinnà non sia un modo corretto di legiferare sui minori perchè
in Italia esiste già la figura del tutore legale - ha sottolineato - Spero quindi che la sua approvazione non sia
un modo per legittimare altro». Favorevole allo stralcio del ddl Cirinnà anche il consigliere leghista Alberto
Mariani: «Un conto è riconoscere i diritti a tutti, un conto è permettere modelli di famiglia contro natura ha
detto - Mi batterò finchè posso perché dietro a questo sopruso c'è una lobby pedofila, che usa i bambini».
Meditato, infine, l' approccio al ddl del consigliere di Primavera Monza Paolo Piffer:« L'idoneità genitoriale
viene valutata secondo criteri ben stabiliti - ha detto - Gli italiani si rivolgono ai dentisti se hanno un
problema ai denti o agli ingegneri se devono costruire un ponte ma se si parla di dinamiche psicologiche ed
educative, allora ognuno può sbandierare orgoglioso le sue certezze. Ritengo che il paese sia pronto per
questa legge».
Foto: MARTINA SASSOLI, FI
Foto: PAOLO PIFFER, PVM
Foto: ALBERTO MARIANI, LEGA
Foto: ANDREA MANDELLI, FI
Foto: PIPPO CIVATI, PD
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/02/2016
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L 'idea dei deputati e dei politici monzesi
09/02/2016
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Foto: ALESSANDRO GEROSA, SEL
Foto: PAOLO GRIMOLDI, LEGA
Foto: LUCREZIA RICCHIUTI, PD
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/02/2016
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L ' estate «made in Concorezzo» conquista Jovanotti
CONCOREZZO (frd) Cinque famiglie, una vacanza in Croazia e un video che è talmente piaciuto al
cantante Jovanotti tanto che la star l' ha pubblicato sulla prima pagina della sua web tv «Jova.tv». Un
sogno ad occhi aperti quello che sta vivendo il giovane bassista concorezzese 22enne An drea Man delli
(figlio di Antonio Mandelli, presidente dei commercianti) regista del video che sta letteralmente spopolando
in rete. Il giovane sta studiando Basso elettrico al Cpm (Centro Professione Musica di Milano) e sogna di
diventare un musicista. In pochi minuti Mandelli è riuscito a realizzare un video delle vacanze in Croazia di
cinque famiglie della città (Mandelli, Brambilla, Russo, Bramati, Tonelli e Devizzi) sulle note della famosa
canzone «L ' Estate addosso». «Trovare il mio video sulla web tv di Jovanotti è una bella soddisfazione - ha
sottolineato Mandelli - Non si parla di un video di qualità tecnica, riprese e inquadrature professionali, bensì
di in prodotto molto casalingo la cui forza non è il contenuto artistico visivo ma il bagaglio emotivo e
concettuale. Resto nella speranza che venga visto da molti, e che ne venga apprezzata la bellezza: mi
piace pensare che persone sconosciute possano sorridere e magari scoprire un qualcosa che non saprò
mai». In alto un fermoimmagine del video girato dal giovane bassita Andrea Mandelli, 22 anni. Accanto la
home page della web tv di Jovanotti con il video girato da Mandelli
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/02/2016
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SORPRESA Il video è stato girato durante le vacanze in Croazia del bassista Andrea Mandelli