Scheda Andreu
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Scheda Andreu
La città trasparente. Riflessi della Bicocca un progetto di Margarita Andreu Margarita Andreu, Bicocca_Gente_Atrium, 2008 Margarita Andreu, Bicocca_Bar_3, 2008 L’area della Bicocca – cuore di quel nucleo industriale che si era rapidamente costituito ai primi del Novecento nella zona nord di Milano – rappresenta un esempio unico in Europa per l’ampiezza dell’intervento di riqualificazione. Il concorso per la riprogettazione dell’area, indetto nel 1985 da Pirelli, fu vinto dallo studio “Gregotti e Associati”. Un grande polo universitario, uno spazio espositivo, un grande teatro, centri di ricerca, uffici, abitazioni: oggi la Bicocca è un quartiere nuovo – nato forse troppo rapidamente - ricco di servizi e collegamenti ma non ancora completamente assorbito dalla città circostante, non del tutto “vissuto” e compreso dalle persone che vi abitano e che lo attraversano. La periferia contemporanea è l’oggetto privilegiato delle fotografie di Margarita Andreu, spazi ipermoderni in cui le architetture spesso sovrastano le esistenze umane. Dello spazio architettonico la Andreu coglie principalmente le qualità linguistiche: i pieni, i vuoti, le geometrie, il riflettersi della luce, le trasparenze, le forme modulari, le qualità materiche delle strutture. Lo sguardo della fotografa catalana si perde nei dettagli di luce, forma e colore pervadendo le immagini di un particolare effetto di straniamento. Del nuovo quartiere Bicocca la fotografa coglie i forti elementi formali ed architettonici, ma quello che più profondamente la intriga sono gli aspetti contraddittori dei paesaggi periferici: lo stridente rapporto fra l’architettura razionale e la silenziosa e inafferrabile attività umana che si svolge al suo interno. All’interno di questo spazio moderno ideale gli esseri umani quasi galleggiano, come pesci in un grande acquario trasparente: studenti, impiegati, semplici passanti transitano, si incontrano, svolgono le loro azioni quotidiane nel tempo sospeso di queste architetture. L’obiettivo fotografico si sofferma soprattutto sui luoghi di transito e di attesa: l’università, i bar, gli uffici, i grandi atri degli edifici moderni, gli spiazzi fra i palazzi, i depositi dei tram. Questi luoghi dove il tempo è sospeso rivelano allo sguardo i dettagli più inattesi: le tracce della pioggia su un vetro, delle erbacce che crescono ai margini di un cantiere, degli alberi di cipresso sulla strada delle vecchie fabbriche, alcune studentesse che chiacchierano dietro ad un vetro. È uno sguardo sensibile, quello di Margarita Andreu, capace di cogliere gli interstizi vitali del paesaggio contemporaneo, le sue qualità complesse e le forti contraddizioni. In questi interstizi si nasconde la poesia profonda di queste immagini. Biografie MARGARITA ANDREU Artista, fotografa, videomaker si è diplomata alla Facultat de Belles Arts de Sant Jordi di Barcelona Mostre personali dal 1995 Stadt, Land, Fluss, Galeria Box, Berlino, 2008 Captures, Espai Ubú, Barcellona, 2007 Risonanze, Galleria Michela Rizzo, Venezia, 2006 Entrambi Luoghi, Accademia di Architettura dell’Universita di Mendrisio, Svizzera, 2006 Altres Llocs, Fundació Vila Casas, Barcellona, 2005 Entrambi Luoghi, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2004 Recinte, MetRoom, Barcellona, 2002 Espais Transitats, Galeria Chaves, Porto Alegre, Brasile, 2001 Localitzacions, Metrònom, Barcellona, 2000 Museu, Centre d’Art Contemporani Espais, Girona, 2000 Museu, Galeria Antonio de Barnola, Barcellona | Galeria Visor, València, 1999 In Situ, Galeria 491, Barcellona, 1998 Hivernacle, Centre d’Art Contemporani Espais, 1997 Lavori in corso, Galeria Adelphi, Padova, 1997 Pintures, Galeria Musohkan, Kobe, Giappone, 1996 Mirador, El Roser, Lleida / Horno, Pamplona, 1996 Humitat, Fundació La Caixa, 1996 Compartiments, Galeria Carles Poy, Barcellona, 1995 Pintures, Sera Museum, Kobe, Giappone, 1995 Mostre collettive dal 1995 80…08, un itinerari, Centre d’Art Contemporàni Espais, Girona, 2008 Recitació, Espai Brossa, Barcellona, 2008 Sincroníes, Festival Loop, Metrònom, Barcellona, 2005 Sense in Place, Bay Gallery, Cardiff, 2005 Vostestaquí, Triennal de Barcelona, Palau de la Virreina, Barcellona, 2001 Un oasi en el desert blau ,Fundació Miró, Barcellona, 2000 Espai Propi, Museu d’ Art, Girona, 1999 Museu, Artforum, Galeria Antonio de Barnola, Berlino, 1999 Mirall, Centre de Cultura Contemporània, Barcellona, 1998 30 Einas , Santa Mònica, Barcellona, 1998 Missatges, all’interno del progetto Roseware, Fundació Tàpies, Barcellona, 1997 Doble Entrada, ARCO, Galeria Carles Poy, Madrid, 1997 Cegueses, Museu d’Art, Girona, 1997 Las Niñas de mis Ojos, Galeria Trayecto, Vitoria, 1997 Compartiments, Galeria Carles Poy, Barcellona, 1995 Tra i progetti pubblici più recenti Le Sòl, Espace Jeunes, Rennes, Francia, 2007, Tunnels, Gran Via l’Hospitalet, Barcellona, 2006 Façade Bibliothèque Universitaire, Villejean, Francia, 2003 ANNA DANERI Anna Daneri è attualmente curatrice del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti a Como. Membro dell’associazione no-profit Art for the World e redattrice della rivista Mousse, lavora come curatrice indipendente e scrive su riviste specializzate (Version, FRAME, Tema Celeste,Flash Art). Tra le attività in corso e quelle più recenti: nel 2008 cura con Adelina von Fürstenberg e Andrea Lissoni la mostra Collateral 2 (SESC, Sao Paolo, Brasile); mentre nel 2007 cura insieme a Cristina Natalicchio e Roberto Pinto la mostra Joan Jonas - My Theater presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento; con Barbara Casavecchia la mostra personale di Kris Martin, My Private #5 (Casino di Commercio, Venezia); infine insieme ad Adelina von Fürstenberg e Andrea Lissoni la mostra Collateral (Hangar Biccocca, Milano). Dal 1997 al 2005, nell’ambito del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti, è prima coordinatrice e, dal 2006, curatrice dei workshop, progetti espositivi e pubblicazioni dei corsi tenuti da: Joan Jonas, Marjetica Potrc, Alfredo Jaar, Jimmie Durham, Richard Nonas, Giulio Paolini, Marina Abramovic, Ilya Kabakov, Haim Steinbach, Hamish Fulton, Allan Kaprow, John Armleder, Joseph Kosuth. Nel 2006 cura la mostra personale di Anna Galtarossa, Kamtchatka (Viafarini, Milano) e quella di Alessandra Tortarolo alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento; insieme a Barbara Casavecchia la mostra personale di Pietro Roccasalva, My Private #4 a Torino e My Private: Escaped from Italy al Centre international d’art et du paysage de l’Ile de Vassivière e la mostra personale di Michael Sailstorfer, My Private #3 a Cernusco sul Naviglio (MI). Nel 2004 sempre con Barbara Casavecchia cura la mostra personale di Patrik Tuttofuoco, My Private #2 a Milano. Nel 2003-2004 collabora alla realizzazione di 5 edizioni di Le mille e una notte, mostre-evento, progetti di arte pubblica e opere permanenti ideati dall’associazione ‘Isola dell’Arte’, di cui è socia fondatrice (Stecca degli Artigiani, Milano). Nel 2004 cura insieme a Giacinto Di Pietrantonio la mostra personale di Pietro Roccasalva, O.H. (Viafarini, Milano). Nel 2003 cura insieme a Barbara Casavecchia la mostra personale di Gregor Schneider, My Private #1 a Milano. FRANCESCO MARIA TIRIBELLI Dopo avere completato i suoi studi presso la Facoltà di Architettura di Venezia (IUAV), ha conferito un Master in architettura (MArch. - DRL Programme) presso l’Architectural Association (AA) di Londra. Dal 1999 ha lavorato presso AMO a Rotterdam, il ramo di ricerca dello studio Office for Metropolitan Architecture (OMA) di Rem Koolhaas con cui ad oggi continua a collaborare. Nel 2001 ha fondato APRIL, una piattaforma di consulenza multidisciplinare e versatile che offre servizi integrati nel mondo dell’architettura e del design, dell’ IT, nonché della grafica e dell’editoria. Tra le collaborazioni più recenti figurano marchi come National Geographic, Fondazione Prada, Giorgio Armani, Furla, Les Copains, Sky, Pirelli R.E, Biennale di Venezia e Rem Koolhaas/OMA. Bibliografia di Progetto Chiara Bertola, Una magnifica coincidenza, in Margarita Andreu. Annotare, a cura di Chiara Bertola, Galeria Michela Rizzo, Venezia 2006 Anne Boissière, Catherine Kintzler, Approche philosophique du geste dansé. De l'improvisation à la performance, Presses Universitaires du Septentrion, Villeneuve d’Ascq Cedex 2006 Renate Goldmann, Peter Fischli David Weiss. Ausflüge, Arbeiten, Ausstellungen. Ein offner Index, Walther König, Köln 2006 High Times, Hard Times. New York Painting 1967-1975, edited and published by Independent Curators International, New York 2006 Chen Zen. Les entretiens, edited by Jérôme Sans (published on the occasion of the exhibition Silence Sonore at the Palais du Tokyo), Les presses du réel, Paris 2004 Ian Carr-Harris, Moments in the work of Margarita Andreu, in Recintes. Margarita Andreu, edited by José Luis Martínez Meseguer (published on the occasion of the exhibition at MUA Museo de la Universitad de Alicante), MUA, Alicante 2003 Chen Zhen. Invocation of Washing Fire, catalogo della mostra a cura di David Rosenberg e Xu Min (Parigi, Palais de Tokio, 2003); testi di Daniel Buren et al., Gli Ori, Pistoia 2003 Merce Cunningham, catalogo della mostra a cura di Germano Celant (Barcellona, Porto, Vienna e Rivoli, 1999-2000), Charta, Milano 2000 Laurence Sterne, Vita e opinioni di Tristram Shandy, prefazione di Attilio Brilli, traduzione di Giuliana Aldi, Rizzoli, Milano 2000 James Joyce, Ulisse, unica traduzione integrale autorizzata di Giulio de Angelis, introduzione di Giorgio Melchiori, Mondadori, Milano 1998 Quasi per gioco, a cura di Chiara Bertola, Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz 1995 Laszló Moholy-Nagy, La nueva vision y reseña de un artista, Ediciones infinito, Buenos Aires 1985