tempesta sul mare? continua ad avere fede

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tempesta sul mare? continua ad avere fede
DOMENICA 28 DICEMBRE 2014
“TEMPESTA SUL MARE?
CONTINUA AD AVERE FEDE ”
MATTEO 8:23,27 Gesù salì sulla barca e i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco si
sollevò in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma
Gesù dormiva. E i suoi discepoli, avvicinatisi, lo svegliarono dicendo: “Signore,
salvaci, siamo perduti!” Ed egli disse loro: “Perchè avete paura, o gente di poca
fede?” Allora alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. E quegli
uomini si meravigliarono e dicevano: “Che uomo è mai questo che anche i venti e
il mare gli ubbidiscono?”
MARCO 4:35,41, In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: “Passiamo
all'altra riva”. E lasciata la folla, lo presero con sé , così com'era, nella barca.
C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che
gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva. Egli stava dormendo
sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: “Maestro non t'importa
che noi moriamo?” Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci,
calmati” Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: “Perchè siete così
paurosi? Non avete ancora fede?” Ed essi furono presi da gran timore e si
dicevano gli uni gli altri: “Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare
gli ubbiscono?” In questo episodio Gesù è coinvolto in una tempesta nel mezzo del
Mare di Galilea. Queste non erano tempeste ordinarie perchè questi uomini erano
degli esperti pescatori e quindi esperti marinai, senza dubbio avevano incontrato
molte tempeste durante i loro viaggi in quello stesso lago. Questa tempesta era però
diversa, così diversa e così violenta che i suoi discepoli avevano veramente paura,
questa volta pensavano di morire. Che cosa possiamo imparare da questo episodio, e
che cos'è che Dio ci sta dicendo qui'? Vediamo che questo avvenimento è la prima
prova alla quale son sottoposti i discepoli, fino a questo momento avevano visto i
miracoli compiuti da Gesù ma la loro fede non era ancora stata messa alla prova.
Nessun credente è esente dalle prove. La prova è un momento di crescita per ogni
cristiano. Vediamo in questo racconto che Gesù è nella barca insieme ai suoi
discepoli. Gesù in questa prima prova è insieme ai suoi discepoli, è con loro
fisicamente nella barca, la barca in poco tempo si riempie d'acqua, Gesù non si
accorge di niente, dorme. I discepoli avevano paura, erano persi perchè la situazione
era veramente disperata, anche se come abbiamo detto prima loro erano degli esperti
pescatori ed esperti marinai, abituati a queste tempeste perchè sul Mare di Galilea
succedono spesso improvvise tempeste con forti venti che provengono non si da
dove, eppure loro avevano paura, perchè? A causa dell'incredulità! Un cuore
incredulo guarda alle circostanze, a ciò che vede lasciando Dio da parte. La fede
invece non guarda ciò che vede ma ciò che Dio dice nella sua Parola. Purtroppo
molte volte la fede entra in azione solo quando l'uomo è all'estremo, quando l'essere
umano non riesce a fare oltre a quello che ha già fatto, allora è lì che mette in
funzione la propria fede. I discepoli, conoscevano Gesù, erano testimoni oculari,
avevano vissuto cose incredibili ma vere, avrebbero potuto dormire vicino a Gesù
anche in mezzo alla tempesta, era solo l'incredulità che li teneva in affanno e non li
lasciava riposare. Gesù è colui che ti dice “ Venite a me voi tutti che siete travagliati
e stanchi e io vi darò riposo”. Il mondo è fatto da persone travagliate e stanche che
hanno bisogno di riposo ma non vogliono andare da colui che lo elargisce
abbondantemente. Anche noi troppo spesso come questi discepoli mettiamo in moto
la nostra fede quando le nostre circostanze e le nostre situazioni sono ormai senza
speranza. Non dobbiamo ripetere gli stessi errori di questi nostri fratelli, non si arriva
in porto nonostante la burrasca ma attraverso la burrasca. Nel corso della vita, di
burrasche ne incontriamo parecchie, in casa, sul lavoro, dovunque ci troviamo il
nemico è sempre pronto a scatenare contro di noi le sue tempeste. A volte può
sembrarci che il Signore dorma, ma sappiamo che non è così, perchè egli non
sonnecchia e non dorme, i suoi occhi sono sulla barca della nostra vita. Il Signore è
con noi sempre. Ma non si sostituisce a noi, non è lui a guidare la nostra barca. In
questo episodio Gesù non guidava la barca ma dormiva, molto probabilmente era
Pietro che guidava la barca. Avere fede non significa consegnare la nostra vita al
Signore e poi aspettare che sia lui a toglierci dai guai. La fede, quella vera, ci aiuta a
diventare più forti, non intende risolverci i problemi, farci diventare dei dipendenti,
degli immaturi, che sanno solo mettersi nei guai, tanto poi ci pensa paparino. La fede,
quella vera, consiste nell'ascoltare la voce di papà e la sua guida, fare la sua volontà
proprio per evitare i guai. Certo, può accadere di trovarci in mezzo ad una tempesta di
guai, dove il vento soffia così forte da farci rischiare di venir travolti dalle onde. A
volte ci chiediamo com'è possibile, siamo dei fedeli discepoli ma nonostante questo
siamo sempre in mezzo ai guai, eppure fatichiamo più di prima, con tutte le preghiere
che abbiamo fatto, siamo ancora qui a remare con fatica senza raggiungere il porto.
La fede non ci mette al riparo dalla sofferenza, a nessun discepolo viene evitato il
dolore. A Gesù non è stato risparmiato niente, eppure lui era il Figlio di Dio. I
perseguitati esistono e sono sempre esistiti, soffrono perchè hanno trovato Gesù e non
lo vogliono lasciare, perchè hanno capito che Gesù è l'obiettivo, la meta. Il Signore è
salito con noi sulla barca, anche se sembra dormire. Marco ci fa notare che c'erano
altre barche con loro, ma i nostri discepoli non si preoccupano degli altri, sono troppo
intenti a salvare la propria vita e gridano “Signore noi periamo! Egoismo, incredulità
e dubbio sull'amore di Gesù perchè dicono “Maestro, non t'importa che noi
moriamo?” L'apparente indifferenza del Signore ci fa dubitare dell'amore per noi,
quante volte però siamo noi a dimenticarci degli altri, a dimenticarci delle altre
barche. Quante volte ti sei preoccupato della salvezza delle altre barche, quante volte
hai gridato a Dio affinchè altre barche non vengano inghiottite dal mare? Il Signore
dopo aver risposto alla loro preghiera li riprende, perchè avete dubitato? Dov'è la
vostra fede? Il Signore calma la tempesta, la calma anche per tutte le altre barche. La
bontà e la benedizione di Dio è per tutti. Non disprezziamo i momenti di prova nella
nostra vita, non chiediamoci perchè capitano tutte a me, cerchiamo di vivere i
momenti di prova secondo l'ottica di Dio. Cosa devo imparare? Che cosa devo
conoscere meglio di Dio? Il Signore sa di che cosa abbiamo bisogno e ci prepara a
tutte le prove da superare, lui sa se abbiamo poca o tanta forza e ci allena, ci fa
crescere per raggiungere quell'unico obiettivo cioè di farci crescere verso la perfetta
statura di Cristo. Le prove sono un'opportunità per crescere, il Signore sta lavorando
in noi, siamo costantemente dei “lavori in corso”. Gesù vince il mare, simbolo del
caos e molto spesso simboleggia il regno del male. Gesù era un uomo, ed era stata
una giornata pesante, di tanto lavoro, c'era tanta gente ed erano giorni in cui non
rimaneva il tempo neanche per mangiare, nella barca Gesù si addormenta, un bel
quadro assai umano, Gesù è stanco. Gesù è Dio, ma essendo anche un uomo era
fisicamente stanco, aveva poco tempo per riposare, e i discepoli non capiscono questo
ma lo accusano di non prendersi cura della loro sicurezza e della loro vita. Molti
accettano Gesù per convenienza perchè pensano che una volta accettato tutto andrà
bene, tutto si risolverà come per incanto. Quando decidiamo di seguire Gesù non
significa che tutto andrà sempre bene, anzi, molto spesso è tutto il contrario.
Aspettiamoci perciò le tempeste, aspettiamoci di temere anche per la nostra vita ma
ricordiamoci che Gesù è nella tempesta con noi. Dio ci insegna sempre qualcosa, se
abbiamo voglia di imparare. I discepoli dubitarono e temerono per la loro vita e
hanno svegliato Gesù. Questi pescatori anche se erano navigatori esperti, non
possono fare nulla contro questa tempesta. Spesso anche noi pensiamo di sapere, che
siamo esperti nella vita, pensiamo che possiamo con le nostre forze superare i nostri
problemi. Vogliamo avere il controllo della nostra vita, il controllo sulla direzione
della nostra vita ma ahimè all'improvviso arriva la tempesta, una tempesta così forte
che ci ritroviamo troppo deboli per lottare contro di essa, noi remiamo con tutte le
nostre forze ma non arriviamo da nessuna parte. E forse in quel momento ti sembra di
essere solo ma non lo sei, è proprio in quel momento che come un super eroe Gesù
apparirà per salvarci, per sgridare alla tempesta. Gesù è nella tempesta e non ci
lascerà annegare, non dobbiamo prestare attenzione alle cose che ci minacciano ma
piuttosto prestare attenzione a lui, i nostri occhi devono essere su di lui anche se tutte
le circostanze intorno a noi sono veramente difficili. Una delle lezionì per noi è
quella di non avere paura, ma fede. Il cristiano non è escluso dalle tempeste, la parola
tempesta significa, affanno, avversità, sentimenti contrastanti, forti turbamenti, in
natura significa forte perturbazione atmosferica di particolare violenza con forte
vento e pioggia, in mare provoca un violento moto ondoso. Ci sono giorni in cui la
vita assomiglia ad una piccola barca persa tra le onde del mare agitato. Tutto intorno
è scuro, c'è la tempesta. Dio non appare, Gesù è assente, nessuno ci è vicino per
incoraggiare, per aiutare. Si ha la voglia di lasciar perdere tutto! Pensiamo a questa
storia della tempesta calmata. Facciamo finta di essere su questa barca insieme a
Gesù e ai suoi discepoli. Cerchiamo di immaginare e di vivere con loro ciò che
accade e di fare attenzione all'atteggiamento di Gesù e alla reazione dei suoi
discepoli. Immagino che agitazione abbia provocato questa tempesta, la barca che
rischiava di capovolgersi le grandi onde agitate che riempivano la barca d'acqua, tutti
che gridavano ma come mai Gesù riusciva a dormire in tutto quel trambusto? Tanta
stanchezza o tanta pace? Forse l'una e l'altra, fatto sta che i discepoli lo devono
svegliare. E lui che cosa fa? Gesù calma il tuo mare e dice: “ancora non hai fede?
”Tu come loro non sai che cosa rispondere, Gesù ti sembra un'estraneo, eppure lo
conosci, stai con lui da tanti anni malgrado questo non sai veramente chi è Gesù,
come i discepoli che si chiedono meravigliati, la parola meravigliato significa
stupito, stupefatto, sbalordito, sorpreso, strabiliato. Eppure erano ormai tanto tempo
insieme loro conoscevano Gesù, avevano visto i suoi miracoli, avevano assistito alle
guarigioni, ascoltato le sue parabole. E ora si chiedono, “Chi è quest'uomo”? Chi è
per te quest'uomo, un uomo dai tanti nomi, Gesù il falegname, Gesù il profeta, Gesù
in buon Maestro, Gesù figlio di Davide, Gesù il Santo di Dio, Gesù il Messia, Gesù il
buon Pastore, sono tanti i nomi che tu puoi scegliereogni giorno per Gesù. Con questa
domanda nella mente spingiti oltre a ciò che vedi con i tuoi occhi naturali, è giunto il
momento di cercare tutto quello che proviene dallo Spirito tu puoi farlo, perchè lo sai
che sei stato creato per essere spirituale, che ascolta Dio che cammina con Dio.
Spingiti a cercare di conoscere di più questo Gesù del vangelo, conoscilo
personalmente, chi è quest'uomo che perfino il mare e la tempesta ubbidiscono alla
sua parola? OSEA 6:3,Conosciamo il Signore, sforziamoci di conoscerlo! Chi è
quest'uomo che ha cambiato la storia del mondo e anche la tua. Cercalo, trovalo e lo
scoprirai.
FULVIA KLINEZ