Approfondimenti di Geografia

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Approfondimenti di Geografia
Approfondimenti di Geografia - Prof. Michele IPPOLITO - a.s. 2011/2012
 Che cosa studia la Geografia:
La geografia [dal latino geographia, a sua volta dal greco antico, γῆ/γέα (pron.“ghe/ghèa”<Terra) e γράφειν
(pron.“gràfein”<Scrivere), letteralmente, scrittura della terra] è la scienza che studia, interpreta, descrive e rappresenta
la Terra nei suoi aspetti fisici e antropici [wikipedia.org].
G E O / G R A F I A ↓ ↓ Terra / scrittura‐disegno ↓ ↓ Ambiente‐Natura / atto dello scrivere‐descrivere ↓ ↓ (compiuto dall’uomo) AMBIENTE / UOMO La geografia studia il rapporto tra uomo e ambiente in tutte le sue accezioni.
 Geografia Umana: Questa branca, detta anche geografia antropica, include gli aspetti economici, politici e culturali
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della geografia. Privilegiando la ricerca degli elementi soggettivi, trascendendo, quindi, i dati puramente fisici
(considerati come già noti), sovente si avvale di discipline quali le scienze sociali (come l’etnologia, l’antropologia, ecc.)
e la psicologia, o di forme espressive e comunicative come la letteratura e le arti in genere. La geografia umana esamina
come gli individui si adattano a un determinato quadro ambientale, in quale modo interpretano e vivono i luoghi nei
quali operano, e come interagiscono con il territorio; considera anche le caratteristiche culturali, i generi di vita (intesi
come complessi di abitudini di un gruppo umano), il paesaggio creato/modificato dall’uomo. Rami fondamentali di essa
sono la geografia politica (che s’interessa delle entità politiche, delle loro aree territoriali, dei confini, delle divisioni
amministrative, dei problemi di sviluppo e di espansione) e la geografia economica [wikipedia.org; Fulvi, 1997].
Geografia Economica: In questa materia lo spazio geografico viene studiato in relazione ai fatti economici umani. In
questo modo è possibile portare alla luce tutte le cause che determinano la nascita di un centro urbano in un luogo
piuttosto che in un altro, cosi come è possibile studiare i motivi della divisione globale in paesi del nord del mondo
(economicamente sviluppati) contrapposti a quelli del sud del mondo (poveri), e una serie di altre importanti fatti
economici legati profondamente allo spazio geografico globale e locale [wikipedia.org; Fulvi, 1997].
La geopolitica (da non confondersi con la geografia politica e con la politica internazionale) è una disciplina che studia le
relazioni tra la geografia fisica, quella umana, quella storica e l’azione politica. Ancorché si tratti d’una disciplina nata
già da numerosi decenni e piuttosto popolare, ne manca ancora una definizione univoca e condivisa.
Il termine “geopolitica” fu coniato nel 1904 dal geografo svedese Rudolf Kjellen, anche se molti fanno cominciare la
storia di questa disciplina già con Friedrich Ratzel, il geografo, antropologo ed etnologo tedesco che, proprio nel 1904,
moriva. Per altri, la geopolitica nasce sì in quell'anno, ma grazie allo scritto di Sir Halford Mackinder, The Geographical
Pivot of History [wikipedia.org].
 Gli strumenti della Geografia:
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o carte (fisiche, politiche, tematiche), mappe, atlante geografico, google earth, G.I.S.
Definizioni
o Una nazione (dal latino natio, in italiano "nascita", derivato dal latino nasci, in italiano "nascere") è un
complesso di persone che, avendo in comune caratteristiche quali la storia, la lingua, il territorio, la cultura,
l’etnia, la politica, si identificano in una comune identità a cui sentono di appartenere legati da un sentimento di
solidarietà. È questa coscienza di un’identità condivisa, questo sentimento di appartenenza a tale identità e di
solidarietà che li lega, diffusi a livello di massa e non solo tra ristrette cerchie di persone, che rende una
comunità etnica, culturale, politica una nazione. Al fine di autodeterminare la propria esistenza, spesso la
nazione aspira a diventare Stato, cioè a darsi un ordinamento giuridico che ne affermi la sovranità. Quando una
nazione diventa Stato dà vita a quello che più specificatamente viene chiamato Stato-nazione. Molte comunque,
in tutto il mondo, rimangono attualmente le nazioni senza Stato. Per quanto riguarda l’Europa occidentale si
riuniscono nella Conferenza delle nazioni senza stato d’Europa occidentale (CONSEU). «Ogni collettività
umana avente un riferimento comune a una propria cultura e una propria tradizione storica, sviluppate su un
territorio geograficamente determinato [...] costituisce un popolo. Ogni popolo ha il diritto di identificarsi in
quanto tale. Ogni popolo ha il diritto ad affermarsi come nazione» (Dichiarazione Universale dei Diritti
Collettivi dei Popoli - CONSEU, Barcellona, 27 maggio 1990).
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Lo Stato è un ordinamento giuridico politico, ovvero a fini generali, esercitante il potere sovrano su un
determinato territorio e sui soggetti a esso appartenenti. Esso comanda anche mediante l’uso della forza armata,
della quale detiene il monopolio legale. Alla parola Stato afferiscono due concetti distinti:
 Stato-comunità: popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno ad un potere
centrale (comunemente chiamato "Stato-nazione").
 Stato-apparato (o Stato-organizzazione): quel potere centrale sovrano, organizzato in possibili differenti
modi, che detiene il monopolio della forza, e impone il rispetto di determinate norme nell’ambito di un
territorio ben definito.
Da quest’ultima definizione emerge che lo Stato è anche un ente territoriale, in quanto individuato da una
porzione di territorio che è soggetta alla sua sovranità.

Stato sovrano: colui che sta al di sopra; lo Stato è superiore ad ogni altro soggetto entro i suoi confini.
Per essere tale, la sovranità deve manifestarsi come "indipendenza" nei rapporti reciproci; per tale
ragione, allora, lo Stato è indipendente e sovrano; sovrano al suo interno, indipendente nei confronti
degli altri stati.
Lo Stato è originario poiché i suoi poteri derivano solo da se stesso e da nessun altro. Con ciò si sostiene che
esso non è subordinato ad altri soggetti e quindi è indipendente e sovrano. L’organo Stato è forse rappresentabile
come il pozzo di tutti quei beni e poteri tanto importanti o tanto potenti da non poter essere di nessun altro che di
un soggetto che agisca nell’interesse collettivo; questi poteri sono sostanzialmente la sovranità (esercitata
attraverso i tre poteri pubblici: legislativo, esecutivo e giudiziario) e il monopolio della forza affinché vi sia un
fondamento obbligatorio.
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Spazio
Spazio assoluto: Concetto iniziale di spazio visto come un contenitore all’interno del quale ci sono oggetti di dimensioni
misurabili  va contro la realtà perché in realtà l’ambiente fisico è in continuo movimento.
Oggetti nello Spazio: Ognuno di essi ha una posizione precisa.
Spazio relativo: ogni oggetto nello spazio viene visto in base alla sua funzione nello spazio stesso  più punti di vista.
Spazio Relazionale: Gli elementi geografici vengono messi in relazione tra loro. Per esempio per percorrere 100 km ci
possono volere tempi diversi a seconda delle difficoltà che ci si presentano.
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Luogo
Con luogo si identifica un ambito spaziale, determinato materialmente o mentalmente.
A livello geografico un luogo è univocamente identificato da coordinate geografiche di latitudine rispetto all’equatore e
longitudine, rispetto al meridiano di Greenwich.
È descritto come luogo anche un punto o un’area che si trova all’esterno del pianeta Terra, dando un taglio astronomico.
Anche in astronomia esistono dei sistemi di coordinate per identificare esattamente un luogo.
La geografia umana considera i luoghi come spazi emotivamente vissuti.
L’elemento soggettivo, in tal caso, prevale sull’oggettività dei dati puramente fisici: il luogo acquista importanza per i
sentimenti, i ricordi e le suggestioni che trasmette al singolo individuo, attraverso modalità del tutto personali.
Lo studio della geografia si avvale di strumenti quali la letteratura, il cinema o la pittura. Attraverso le espressioni
artistiche, il luogo si carica di una moltitudine di significati e simboli che concorrono a crearne l’esclusività e a definirne
il Genius Loci: lo spirito, il carattere, l’anima di un luogo. Genius Loci, ad esempio, è l’atmosfera che si respira in un
determinato quartiere, i colori delle case, gli odori, i suoni, o la parlata della gente che vi abita; individuando, così, le
caratteristiche socio-culturali del quadro ambientale, la sua identità.
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Paesaggio
Il paesaggio è la particolare fisionomia di un territorio determinata dalle sue caratteristiche fisiche, antropiche, biologiche
ed etniche; è imprescindibile dall’osservatore e dal modo in cui viene percepito e vissuto. Il termine paesaggio deriva
dalla commistione del francese paysage con l’italiano paese. Tradizionalmente, infatti, il suo significato si legava in
particolar modo alla pittura e al realismo di certe vedute paesistiche.
Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle persone, il cui carattere deriva
dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.
Pagina 2 di 3 Zona o territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto o carattere derivano dalle
azioni di fattori naturali e/o culturali (antropici).
Attualmente si riconosce il paesaggio come bene culturale a carattere identitario, frutto della percezione della
popolazione. Da questo punto di vista il paesaggio è un prodotto sociale e non rappresenta un bene statico, ma dinamico.
In base a queste caratteristiche, in quanto determinato dal carattere percettivo (almeno in base a questa accezione di
paesaggio), il paesaggio è sempre relazionato all’azione dell’uomo. In particolar modo la percezione del paesaggio è
frutto di un’interazione tra
o la soggettività umana
o i caratteri oggettivi dell’ambiente (antropico o naturale)
o i mediatori socio-culturali (legati al senso di identità riconosciuto da una società su un determinato tipo di
ambiente. Ad esempio, per rendere più comprensibile: la società occidentale, o almeno parte di essa, si identifica
nell’ambiente montano e lo considera come un paesaggio, meritevole di rappresentazione verosimile; così non
era nel Medioevo. In parte allo stesso modo per quanto riguarda il mare).
Il paesaggio comprende sia la realtà, che l’apparenza della realtà. Da questo punto di vista il paesaggio è anche un
potente linguaggio: non esiste un paesaggio senza rappresentazione di esso, ed è attraverso questo passaggio che la
società manifesta le proprie aspirazioni.
Il paesaggio non è soltanto qualcosa da costruire o tutelare, ma [...] qualcosa da riconoscere, percepire, ascoltare e
descrivere. [...] (da G. Andreotti, "Paesaggi culturali. Teoria e casi di studio", Milano, Unicopli, 1996).
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Territorio
Un territorio è un’area definita o delimitata che include porzioni di terreno o di acque, considerata di solito un
possedimento di un animale, di una persona, di un’organizzazione o di un’istituzione.
In geografia (geografia umana o geografia antropica), il territorio è un artefatto sociale derivato dai processi umani di
territorializzazione (o territorialità). Il territorio può comunque essere definito in modi diversi, tra cui emergono 2
posizioni principali:
o R.D. Sack: territorio come realtà controllata e modificata dalle società (include l’idea di "confine")
o C. Raffestin: il territorio come sintagma, è determinato dell’azione dell’ attore sintagmatico.
Il territorio/sintagma è caratterizzato dalla presenza di 13 elementi (suddivisi in 3 gruppi) che possono
essere combinati in modo differente dall’attore sintagmatico: altitudine, atmosfera, bacini d’acqua
dolce, coste, mari/oceani, morfologia, caratteristiche del suolo, rocce, terremoti, attività vulcanica
(elementi ecologici) copertura vegetale, fauna (elementi biologici) l’uomo e le sue opere (elementi
antropologici).
In politica, un territorio è una porzione che ricade nella giurisdizione di un’autorità governativa. Un territorio può
comprendere qualsiasi area geografica che ricade nella giurisdizione di un’autorità e non ha una divisione politica o
amministrativa
In urbanistica ed in pianificazione territoriale è lo spazio geografico, riguardante zone urbanizzate, agricole o naturali
dove è possibile attuare la progettazione, la regolamentazione e lo sviluppo dell’Ambiente costruito.
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La Città
A ben vedere, ciò che chiamiamo città non è, di per sé, né un insieme territoriale ben definito, né un’organizzazione
sociale unitaria, ma semplicemente un nodo complesso di relazioni: un luogo in cui fasci di relazioni sociali, economiche,
culturali e politiche convergono, si concentrano, si interconnettono attraverso l’azione di soggetti-attori individuali e
collettivi, privati e pubblici. La geometria, l’identità, le fortune stesse di una città variano al variare di queste
interconnessioni.
Le città sono dunque costruzioni volontarie che devono rinnovarsi continuamente. Tuttavia ciascuna di esse conserva nel
tempo un’immagine unitaria, che è appunto ciò che ci induce a ‘personificarla’. Infatti le città, proprio perché nodi di
relazioni, nel corso della storia sedimentano sul loro territorio non solo edifici e infrastrutture materiali, ma anche un
milieu, fatto di qualità artistico-ambientali, memorie, tradizioni culturali, istituzioni. Tutto ciò può essere pensato come
una sorta di patrimonio collettivo a disposizione di ogni generazione che le assicura una straordinaria continuità
temporale. Basti pensare che poche città europee sono sorte in età moderna o contemporanea.
La presenza di lasciti del passato non garantisce però la vitalità della città. Perché una città sia viva, gli attori locali
devono catturare e connettere flussi sovra-locali di beni, di persone, di capitali e di informazioni; i valori del milieu
locale devono trasformarsi in valori culturali ed economici capaci di circolare nei circuiti globali degli scambi.
Il concetto di milieu denota, in prima approssimazione, l’insieme delle condizioni ambientali di un determinato sistema
locale. Non ci si riferisce però esclusivamente alle condizioni dell’ambiente naturale, ma a tutti quei caratteri sociali,
culturali, politici ed economici, che si sono sedimentati in un certo luogo nel corso del tempo e che possono essere intesi
come proprietà specifiche del luogo stesso.
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