B Corpus Domini 02-09 - Parrocchia Don Bosco

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B Corpus Domini 02-09 - Parrocchia Don Bosco
QUELL’EUCARISTIA CHE E’ LA NOSTRA VITA
Sperimentare l’alleanza significa non poter pensare più alla propria vita come
solitaria, significa mettere un altro al centro delle proprie preoccupazioni,
progetti, speranze. Così ha fatto Gesù Cristo: tutta la sua vita non è pensabile
se non in funzione degli altri, dei “suoi” per i quali egli parla, agisce, vive, soffre, muore. Ma questa realtà di Gesù “uomo per gli altri non è che la rivelazione
del “Dio con noi” nell’amore premuroso e attivo di Gesù, si rivela l’amore eterno e creativo del Padre. Da questo non è difficile ricavare alcune conclusioni
per vivere meglio il grande mistero dell’Eucaristia. Celebrarla vuol dire rispondere al grande comando di Gesù: “ Prendete , questo è il mio corpo”; vuol dire
perciò, accettare la croce di Cristo come croce “per noi”, coglierne il valore immenso di dono. Per questo andare a messa è compromettente; è accettare il
gesto di amore di Cristo e accettarlo come gesto rivolto a noi. Se facciamo questo, la nostra vita diventa una vita “salvata” da Cristo, quindi una vita che ci è
donata da lui, una vita che è debitrice a lui di se stessa e che può quindi essere
spesa solo per lui. “ Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per
il Padre, così anche chi mangia di ( in greco: dià) me”. La preposizione dià ha
un valore sia strumentale che finale: è attraverso Cristo che il fedele riceve la vita
autentica; è quindi per Cristo che egli vuole e deve viverla quotidianamente. Si
può dire lo stesso ripetendo che celebrare l’Eucaristia significa rinnovare l’alleanza con Dio fatta nel Sangue di Cristo in una dimensione pubblica, di popolo,
tipica dell’Eucaristia. In essa noi diventiamo popolo di Dio, acquistiamo cioè un
Dio come nostro Signore e nello stesso tempo acquistiamo gli altri come nostri
fratelli. Che l’Eucaristia fondi una solidarietà orizzontale è conseguenza necessaria di quel rapporto verticale che essa crea tra Dio, in Cristo, e i “molti”.
( Franco Mosconi )
PREGHIERA ( = pregare la parola)
“Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato
il memoriale della tua Pasqua”, fa che aderiamo con viva fede al tuo mistero di
amore per diventare partecipi di misericordia e di perdono”. (cf. “colletta”).
Signore Dio vivente, guarda il tuo popolo radunato.. per offrirti il sacrificio della
nuova alleanza, purifica i nostri cuori perché alla cena dell’Agnello possiamo
pregustare la Pasqua eterna della Gerusalemme del cielo. ( Colletta del giorno )
CONTEMPLAZIONE ( = silenziosa accoglienza della parola di Dio)
AZIONE ( = assunzione di impegni concreti )
Partecipiamo con fede viva all’Eucaristia, centro della Chiesa e della
vita cristiana.
CORPO E SANGUE DI CRISTO
E’ la festa del Corpo e Sangue di Cristo, presente i mezzo a noi, la festa
dell’Eucaristia, cibo e bevanda di vita eterna per chiunque crede in Gesù, dono di amore che edifica la Chiesa, vincolo di carità per gli uomini di
tutti i tempi.
( Corpus Domini : Anno B )
“questo è il mio Corpo
questo è il mio Sangue”
LETTURA
( = leggere con intelligenza e
comprendere con sapienza)
PRIMA LETTURA
ESODO
24, 3-8
Il patto dell’antica alleanza viene sancito mediante il sangue di animali con cui vengono
aspersi l’altare e il popolo. Sarà il sangue di
Cristo innocente, versato per la nostra salvezza a stabilire la nuova ed
eterna alleanza.
In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del
Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce
dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di
buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici
stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli
Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici
di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la
mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese
il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero:
«Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco
il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».
SALMO RESPONSORIALE
SALMO
115
Per ringraziare il Signore veniva alzato il “calice dell’alleanza”. Oggi è
l’Eucaristia il vero grande ringraziamento al Padre.
Rit.
Alzerò il calice della salvezza e invocherai il nome del Signore.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefìci che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
SECONDA LETTURA
EBREI
9, 11-15
Il sacrificio di Cristo è infinitamente superiore a tutti i sacrifici dell’antica
Legge. Il sangue di Gesù, offerto come dono libero e gratuito, ci purifica veramente dai peccati.
Fratellii, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano
d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una
volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di
vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo cosi una redenzione
eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una
giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo - il quale,
mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio - purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al
Dio vivente? Per questo egli è mediatore di un'alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni
commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che era stata promessa.
VANGELO
MARCO
14, 12-16.22-26
Prima della passione, Gesù fa la cena pasquale con gli apostoli e anticipa
sacramentalmente la sua morte. E’ il sacramento dell’Alleanza definitiva,
sancita nel sangue in croce, che l’Eucaristia rinnova in memoriale.
Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu
possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli,
dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una
brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "II Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa
mangiare la Pasqua con i miei discepoli?. Egli vi mostrerà al
piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; li preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città,
trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre
mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo
diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese
un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti.
In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al
giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato
l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
MEDITAZIONE ( = meditare con attenzione e ascoltare con amore)
SACRIFICIO DELLA NUOVA ALLEANZA
Il sacrificio di Gesù fu perfetto, senza macchia e pieno di amore: esso è
una comunicazione personale con il Dio vivente. Con la sua totale dedizione, Gesù ci ha procurato una redenzione eterna, cioè perfetta e definitiva.. Con il sacrificio della sua vita, Gesù Cristo è “il mediatore della nuova
alleanza”.
SACRIFICIO EUCARISTICO
L’alleanza crea una relazione vitale. Quando Gesù prende il calice nelle mani e dice: “ Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, sparso per la
moltitudine”, si riferisce chiaramente alla scena dell’Esodo, indicando che
quell’unione di vita è ora portata a perfezione. Per questo è alleanza nuova.
In ogni Eucaristia riceviamo quel sangue per vivere di Lui. E’ una comunione vitale che arriva fino alle radici del nostro essere. Si vive di Lui. Si
può dire con Paolo: “ Per me vivere è Cristo” . L’Eucaristia è Banchetto e
Sacrificio. Sembrerebbe che tra “ il clima gioioso di un banchetto e il fatto
tragico del sangue che scorre” non debba esserci rapporto. In realtà entrambi gli elementi entrano nella logica della croce. Se il banchetto proclama
che la salvezza sta nel fare comunità, il sacrificio insegna che questa comunità, per essere salvifica, deve realizzarsi nel dono totale di sé. Una
logica concreta che può essere espressa così: si diventa grandi facendosi piccoli; ci si realizza solo donandosi. Cristo ha abolito tutti i vecchi sacrifici
di animali, quando volontariamente “ha disteso le mani sulla Croce”, compiendo un sacrificio spirituale che consiste in un amore che si dona senza
misura. (Mariano Magrassi )